3=ll periodomonarchico
; Com'èraccontataI'etàmonarchicadallatradizione?
r E daglistorici?o Qualè il significatode!ratto delleSabine
Comeunafami$liaetruscasi impadronì
deltrono?r Qualisonoi documenti
archeologici
dell'influenza
etrusca:
(755-509
il Uetàmonarchica
a.G.)
Secondola tradizione,tra il 753e il 509a.C,Roma fu governata da una monarchia.La leggendavuole che i re sianostati sette e precisamente:Romolo, Numa Pompilio, Tullo
Ostilio,Anco Marzio, Tarquinio Prisco,ServioTullio e Tarquinio il Superbo.
Gli storici moderni accettano solo parzialmente questa
versione.Ritengono credibile che Roma sia stata governata da una monarchia nei primi secoli ma respingono
la leggendadei sette re: se infatti i re fossero stati solo sette,
ognuno di loro avrebbedovuto regnareper circa 35 anni,
un periodo dawero troppo lungo per esserecredibile.
I re, dunque, furono certamentepiù di sette.Per quanto riguarda i loro nomi, gli storici ritengono che Romolo sia
certamenteuna figura leggendaria;gli altri nomi potrebbero corrisponderea percone realmente esistite, ma piu
probabilmentesi tratta anche in questo caso di personaggi leggendaridi cui gli storici romani si servirono per sintetizzarequanto awenuto in un determinatoperiodo.
[1re veniva elettodai capi dellefamiglie aristocratiche.Questi capi-famiglia erano anziani (in latino, sener)e così il con;iglio in cui si riunivano preseda loro il nome di Senato.
ll re comandava I'esercito (imperium) ed era la suprema
rutorità religiosa. Inoltre amministrava la giustizia e ap)rovava le nuove leggi.
=! | re romano-sabini
-a tradizione attribuisce a RomoloI'istituzione del Senato e
I cosiddettoratto delleSabine.Poichéla popolazionedi Rona era quasi esclusivamente
maschile,Romolo awebbe aprrofìttato di una festa per organizzare il rapimento delle
lonne dei Sabini, un popolo che aveva Í?equentirapporti
'on i Romani. Owiamente i Sabini preserole armi contro
ìoma, ma la guerra fu fermata dalle preghieredelle donne
ire non volevano vedere i loro padri combatterecontro i
rro mariti. Romani e Sabini. cosi. si accordaronoe Romor regno sulla città insiemea Tito Tazio,il re sabino.
)ual e il significato di questaleggenda?Forsevuole riordare che all'origine di Roma vi fu una fusionetra Romaie Sabini.0 allude a un aspetto del matrimonio: al fatto
he il corteo che accompagnavauna sposadal marito fineva di strapparla ai genitori.
r ogni caso,il primo successore
di Romolo fu un sabino,
,uma Pompilio.E dopo di lui vennero altri due re d'ori-
i lXsecolo
a.C.
I
!
gine romano-sabina:Tullo Ostilio e Anco Marzio. D,
sappiamosolo cio che ci ha tramandatola tradizione.
NumaPonpilio fu un sovrano pacifico; si occupo in I
colare dell'organizzazionedella religione e della ri:' -- .
del calendario.
Iitllo Ostilio diede inizio all'espansionedi Roma cc,:.
stando Alba Longa.
AncoMarzioconquisto Ostia e promossela costruziol., '
primo ponte sul Tevere,il ponte Sublicio, costruito ., usarechiodi, fissandole assi di legno solo con delle r
ffiilI re etruschi
Verso la fine del Vll secoloa.C.,una dinastia etruscap:
niente daTarquinia si installo sul trono di Roma.\1.,
si tratto di una conquista militare. La crescita econ -della città aveva portato artigiani, mercanti e arisrr .'
ci etruschi a Roma. L'immigrazione etrusca fu così .
stente che addirittura nella città nacque un zicus ::.
un quartiere etrusco. Gli aristocratici etruschi prL :
mente si imparentarono con famiglie romane e i IrF
riuscirono ad assicurarsiil controllo del trono.
La presenzadegli Etruschi a Roma è anche docunr.'
dai ritrovamenti archeologici: questi ritrovamenti : strano una crescita della città impensabilesenza le '
che di costruzioneetrusche.In poco piu di un secr,.
ma divenne una grande città, con casein pietra e :
abitanti. E anche la sua economia si rafforzo.
La tradizione ricorda tre re etruschi.
TarquinioPristo:promossela costruzionedel tempio .
crato a Giove, Giunone e Minerva, la triade copitolino ,
lizzò un sistemadi fognature,la CloacaMassima, ct'.',
sentìdi bonificarela zona ai piedi del Palatino,dor.
rebbe sviluppato il ForoBoario, cioè il mercato del :
me; in questoperiodo Roma si doto del primo Foro
valente dell'agoràgreca) che divenne il centro del..,
Serviofitllio: divise il popolo in cinque classi ba:.,'
censo;duranteil suo regno,Roma continuo a €Spi,:
tanto che il sovranofu costrettoad allargarela cil.'
le mura (ma quelle che attualmentesono chiamar. -- . ..
seruianeprobabilmente sono piu recenti).
Tarquinioil Superbo:e ricordato come un tiranno c:.
nel 509a.C.il popolo si ribello e lo caccio dalia c."
quell'anno,secondola tradizione,si passodalla ::
chia alla repubblica.
T, [a societàromanaarcaica
r Perché
{ Qualieranole caratteristiche
dellafamigliaromana?
i membridi unagensavevano
tre nomi?r Che
plebei?
r CherappoÉoc'eratra clientee patrono?
o Chefunzioni
differenze
tra patrizie
c'erano
le cur*
svolgevano
lI [a familia e la gens
La famiglia stava alla base di tutta la cMltà romana piu
antica. Era una famiglia patriarcale,sulla quale il pateúanilias (padre di famiglia) aveva il potere di un re.
Si trattava di una famiglia non solo allargata, ma anche
molto diversa dalla nostra: ne facevano parte il padre, la
madre, i figli (sposatie non), i nipoti, le nuore e gli schiavi; e anche i beni materiali (le terre, gli animali, le case).
Non solo: poiché la famiglia era consideratasacra,di essa
facevanoanche parte i fo4 cioè le divinità protettrici della casa,e i Penoti,cioè gli dei protettori della famiglia stessa. I riti religiosi della famiglia naturalmente erano celebrati dal paterfomilias.
Il potere del padre era dawero assoluto: aveva il diritto
di vita e di morte sui figli o su altri componenti della famiglia. Poteva riconoscereo meno i figli e anche venderli come schiavi.
Alla morte delpaterfamiliasla fami$ia si scomponeva:in pratica tutti i figli maschi divenivano padri di nuove famigfie. Tuttavia un legametra questefamiglie restava:facevanotutte
parte di una stessagens.Lagens eÍa I'unione di piu famiglie
che discendevanoda un medesimoantenato.Perquestofutti i suoi membri avevanoun nome in comune.Essiavevano
infatti tre nomi: il prenome(ad esempioCaio),il nome della
grcns(ad esempio Giulio), e il nome della famiglia(ad esempio
Cesare).
A questiveniva talora aggiuntoun soprannomeche
evidenziavacaratteristichedellapercona(Nasone)o ricordava delleimpresecompiute(Scipionel'Africano).Invecele donne avevanosolo due nomi: il nome dellagensal femminile
(ad esempioGiulia) e quello della famiglia (ad esempioCesare).Se piu donne appartenevanoalla medesimafamiglia,
accantoal nome dellagenssi aggiungeva:Prima, Seconda,
Terza(ad esempio:Prtma Giulia Cesare).
fI Patrizie plebei
Nel periodo monarchicoper parteciparealla vita politica
era indispensabileappartenerea una gens.I membri di
una ger?svenivano detti patrizi (da patres, padri), perche
vantavano una discendenzaillustre, da un eroe o addirittura da un dio. Il resto della popolazionelibera era costituito dai plebei(da plebs, moltitudine).
In pratica solo i patrizi maschi godevano dei diritti politici: potevanodiventare'magistrati,
senatorio sacerdoti.I
patrizi inoltre si distinguevanodagli altri:
j lXsecolo
a.C.
E
per Ia ricchezza,e in particolareper il controllo r:,
grande proprietà terriera;
n perche si riteneva che attraversospeciali riti poter.
mettersi in contatto con gli dei;
r pèrclié, almeno inizialmente, avevano il privilegfar parte dell'esercito.
I plebei erano considerati come degli stranieri: non lvano partecipare al governo della città e non pote-, sposareun membro di una famiglia patrizia.
Per i plebei non fu facile far valere i propri diritti r
alcuni stabilirono un rapporto di tlientelacon un par:-,
in pratica un patrizio (il patrono) prendeva sotto la : '
pria protezioneun plebeo(il diente),garantendogli:r -.
e aiuti, anche in denaro.In cambio il cliente si impr.-,
va a combattereper il suo patrono e a non testimo: . contro di lui. Nell'epocadella repubblica gli assicu'
anche il voto nelle elezioni alle cariche pubbliche.
Infine a Roma, come in tutto il mondo antico, c'erar-.
schiavi.Si trattava soprattutto di prigionieri di guerri, .
fatti divennero numerosi solo dopo le prime grand:
quiste (dal III-II secolo a.C.).A differenzadi quel. 'r
aweniva ad Atene, a Roma lo schiavo liberato, il lL.rr
diveniva un cittadino a tutti gli effetti. I liberto, pe:
stava legato da un rapporto di clientela all'ex paclr :
r
E$[e tribù, le curiee i comizicuriati
Secondola tradizione,Romolo divise la popolazi,'
Roma in tre tribù: i Tizi, i Ramni e i Luceri.Ogni tr;:
compostada dieci turie (dal latino co-uiria, riuni, : .uomini), di cui facevano parte solo i patrizi.
popolaredi Roma fu origin.,' -La piu antica assemblea
questa divisione: le curie, infatti, si riunivano peri
mente nei cosiddettitomizicuriati.Attenzione pero: r.
trattava di un'assembleadi tutto il popolo perche i :
ne erano esclusi.E infatti i comizi curiati furono u:
damentalestrumento di potere per i patrizi.
Le fuirzioni piu importanti delle curie erano:
E formare I'esercito: ognuna delle trenta curie ri
garantire cento fanti e dieci cavalieri: I'eserci'
Roma antica, dunque, era costituito da 3 000 :
300 cavalieri;
x eleggereil Senato:secondoquanto stabilito dii .
Tullio, ogni curia eleggevadieci senatori;
r dichiarare la guerra.
l. [a repubblica:Ie magistraturee il $enato
{ Perché
r Quali
la repubblica
nonera unacosadi tuttPr Qualieranole caratteristiche
comuniallemagistrature?
r Perché
e Chierail rexsacrorum?
eranoi poteridelleprincipali
magistrature?
I'impoftanza
delSenato
crebbe?
E Lanascitadellarepubblica
Dopo il crollo della monarchia, il potere del re venne diviso tra vari magistrati.Ma lo Stato che nacque non fu veramente una res publica, una cosa di tutti. Solo i patrizi,
infatti, potevano diventare magistrati.
Dunque non nacque una vera repubblica:si formo una repubblicaaristocratka,cioè uno Stato controllato dall'aristocrazia romana, i patrizi.
Tutte le magistratureerano:
I elettive:i magistrati venivano eletti dal popolo secondo preciseprocedure;
r tenPofanee:normalmente duravano un anno, ma era
possibilela rielezione;
r collegiali:cioe erano ricoperte da piu persone (almeno
due) che condividevano con pari autorità tutte le responsabilitàdella carica; faceva eccezionela dittatura;
r gratuite:non davano diritto ad alcun compenso;
I responsabili:il magistrato poteva esserechiamato a rispondere in tribunale degli atti che aveva compiuto
mentre era in carica.
Perchetutte le magistrature avevano questecaratteristiche?
Soprattutto per evitare che il potere si concentrasseeccessivamentenelle mani di una sola persona.In pratica queste regole servivano a evitare che la monarchia rinascesse.
II [e principalimagistrature
I magistrati erano quei cittadini che ricoprivano cariche
pubbliche, cioè coloro che svolgevano le piu importanti
funzioni di governo dello Stato.I piu importanti magistrati erano: i consoli, i pretori, i questori,i censori,gli edili.
I consoli,cioè i capi dello Stato, erano due. Avevano il comando supremo dell'esercito.Convocavano i Comizi e il
Senato. Proponevano le leggi e davano il loro nome alI'anno in cui erano in carica. Giudicavano causedi diritto civile e penale.Potevanoanche condannarea morte un
cittadino, ma tale condanna non poteva diventare esecupopolare.
tiva senzaI'approvazionedell'assemblea
pretori
poi
con il tempo divennero
I
erano in origine due,
otto. Sowintendevano all'amministrazionedella giustizia,
ma avevano anche importanti ruoli militari. Dopo le
grandi conquiste di Roma, sarà affidata a loro I'amministrazione delle province.
I questori,due poi aumentati fino a venti, amministravano la finanza pubblica.
a.C.
lV - lll secolo
T
I tensori, anch'essidue, erano nominati ogni cinque ar-rr
e rimanevano in carica diciotto mesi. Facevano il cen.--.
mento, cioè I'elenco dei cittadini divisi in classi a seco:.da della ricchezza posseduta.Erano anche incaricati ù
giudicare la moralità dei magistrati e dei senatori: un .:=
ro giudizio negativo causavala perdita della carica.
Gli edìli erano quattro e curavano la costruzionee la nanutenzione delle opere pubbliche.
Era previsto anche un magistrato straordinario, che porrrr
esserenominato solo nelle situazioni di emergenza:il l
tatorc. Veniva scelto dal Senato, la sua carica durava :c
mesi e riuniva in sé tutti i poteri civili e militari.
fI Lacentralitàdel Senato
Con la repubblica I'importanza politica del Senato crerr
notevolmente. Infatti, mentre futte le magistrature erérr
temporanee,il Senato era stabile:dunque era I'unico or-r
nismo in grado di controllare in modo durevole la poI:i:r
romana. Inoltre ben presto i membri del Senato venr:rr
scelti tra gli ex alti magistrati. Cosi questaassembleadir e.
ne la sedein cui si riunivano gli esponenti di maggior ; =stigio e influenza della classedominante.
Teoricamenteil Senatoaveva solo una funzione consul::-.r
E infatti i magistrati prima di prendere decisioni impor:.:.
ti di politica intema o esterachiedevano I'opinione del :c
nato. Di fatto, però, le deliberazioni del Senato (i tlcomúto)vennero consideratevincolanti e rispettatecorncrr
fosseroleggi.
In questo modo il Senato riusci a controllare tutt: it
aspetti decisivi della vita politica romana.
U ll rex sacrorum
Conla repubblicail poterepolitico fu separatoda q;e-,r
religiosochefu affidatoad un nuovomagistmto:il rrrl
cÍoram(letteralmenteil "re dei sacrifici").
ll rex sacrorumeranominatodal ponteficemassimo.::essereun patrizioe non pote\a -.
veva necessariamente
coprirealtri incarichi:ancheper questonon ebbeE{rc:,F
influenzasullavita politica.Tuttaviaun elementoc( =v'
ne con il re questomagistratoI'aveva:la durataa ','ce
dellacarica.
a, la reginasocrtrr G
Anchela moglieerauna sacerdotess
insiemepresiedevano
a vari rituali religiosi.
popolare
2. [a repubblica:la paftecipazione
o Inchecosaconsisteva?
o Qualipoteriesercitavano
I Perché
fu istituitoil sistema
dellecenturie?
i comizicenturiaù;
o Checosali differenziava
o In chemodole grandifamiglie
daicomizitributi?
controllarono
semprele elezioni?
f,I I comizicenturiati
El I comiz!tributi
Nei primi anni della sua storia,la repubblicaromanafu
impegnatain una seriecontinuadi guerre.Questeguene
consentirono
una significativaespansione
territoriale,ma
dimostraronoanchecheun esercitocostituitosolo da paamrolarei pletrizi era insufficiente.Era indispensabile
bei e per questosi riorganizzola popolazionecon il sistema dellecenturie.
Secondola tradizioneerastatoil re Servio Tullio a introdurrequestariforma,ma gli storici moderni sono concordinel collocareI'istituzionedei comizi
tenturiatinei primi decennidella repubblica.La popolazionevennedivisain basealla ricchezzain cinqueclassi.
Ogniclassedovevafornireall'esercitoun certonumerodi
centurie(cioègruppi di 100fanti o cavalieri):
r la primaclasseera costituitadai cittadini piu ricchi che
possedevano
almeno100000assi(monetedi bronzo):
dovevanofornire98 centurie(80 di fanti e 18 di cava-
I comizi centuriati vennero affiancati da un'altra asse=
blea in cui non esistevapiù alcuna distinzione tra pat.--.
e plebei, ricchi e poveri.
La popolazione,infatti, venne suddivisa in tribù in basein
territorio in cui abitava. Con I'estensioneprogressiva',r
domini romani queste.tribu divennero 35. L'assemb.ri
delle tribu, i comizitributi, eleggevagli edili e i questi:Owiamente in questaassembleai plebei avevano la maigioranza. Ma anche in questo caso le votazioni venneorganizzate con regole che garantirono ai piu ricchi ;:
sostanzialecontrollo delle elezioni.
lieri);
r la seconda,
terzae quartaclassedovevanogarantire20
centuriedi fanti a testa;
r la quintadasse,30 centuriedi fanti;
r al di fuori di questeclassic'eranocolorochenon possedevanonulla senon la propriaprole,cioèi figli: per
questoeranodetti proletari;dovevanogarantire5 centurie di uomini non armati (operai,fabbri, falegnami,
trombettieri).
Tutte le classie i proletarisi riunivano nei conizicenturiati
preseil postodeivecchicomizicuriati.
e questaassemblea
I poteri dei comizi centuriatieranomolto importanti:
r eleggevano
i consoli,i pretorie i censori;
I su propostadel Senato,dichiaravanola guerrao sancivanola pace;
r approvavano
le leggipropostedai magistratie decidevano la condannaa mortedei cittadini.
Nei comizicenturiatile classie i proletarivotavanoin baseal numerodi centuriechefornivanoall'esercito:la prima classe,dunque,controllava98 voti; tutte le altre insieme,95. Questomeccanismogarantivaai cittadini piu
ricchi il controllodellarepubblica.
paAttenzionepero:i più ricchi non eranonecessariamente
trizi. Nel frattempo,infatti, alcuniplebeisi eranoarricchiti.
Con I'introduzionedei comizicenfuriari,dunque,si passo
dal contrastotra patrizi e plebei alla contrapposizione
tra
poveri.
passo
ricchi e
Si
cosi da una repubblicaaristocrati(cioècontrollatada pochi).
ca a una rcpubbliaoligarchica
a.C.
lV lll secolo
I
I
fl Leelezioni
Durante i secoli della repubblica,votare per approvar r
leggi o per sceglierei magistrati fu per la maggioranzat
Romani la forma principale di partecipazionealla vita :.:.
litica.
Le proposte di legge e i nomi dei candidati venivano ::s
noti circa un mese prima del voto. Durante questo ::-sr
si svolgeva la campagna elettorale.I candidatisi reca'..:,:
al Foro per farsi propaganda.Piu tardi si diffuse l'us :
"manifesti" affissi nei punti più frequentati della citta
Il voto a Roma aweniva per unità territoriali (tribu) , :,r
classi di ricchezza (centurie).Ogni tribù o centuria e.: meva un solo voto, indipendentementedal fatto che at
essafosseroiscritte poche centinaia o molte miglia:: t
cittadini. Poiché il numero complessivodi tribu era t'i::
fissato a 35, bastavano 1Bvoti perchéuna legge fossc i;.
provata o un magistrato eletto.
I risultati delle votazioni potevano esserefacilmente r dati" dai gruppi di potere organizzati intomo alle grd b
niglie: bastava che i Censori,che avevano il potere c. e.
segnarei cittadini alle tribù, rendessero18 tribù pocr ::
merosee con una prevalenzadi elementibenestantie ;.,:
servatori.In questomodo si rendevanullo il peso dei '. rr
delle grandi massedi cittadini. Inoltre, il voto rìon €r-c.r
greto: gli scrutatori chiedevanoa ogni cittadino di c-:mere il suo voto e lo segnavanosu tavolette che ripor:'. a
no i nomi dei candidati.Era quindi molto facile eserc.'i=
pressioni e ricatti. Questo sistema duro fino al llt rL
quando, nonostanteI'opposizionedella nobiltà, vennc :;.
provata una legge che, garantendoil voto scritto e seÉ:.:
rendeva più difficile controllare le elezioni.
I. [e lotte dellaplebe
r Quale
r Perché
I Qualieranole rivendicazione
dellaplebe?
formadi lottausòla plebe?
eraunaformadi lotta
r Qualipoteripretesela plebeperi suoitribuni?o Qualileggistabilirono
efficace?
l'ugluaglianza
tra patrizie plebei?
f,I Lerivendicazioni
dellaplebe
Agli inizi della repubblica, i plebei rappresentavanola
stragrandemaggioranza della popolazione, ma non avevano diritti politici. Cio divenne insostenibile quando
I'economia romana si sviluppo e la repubblica si ingrandì a spesedei popoli vicini.
I plebei, consapevolidell'importanza del loro ruolo di lavoratori e di soldati, avanzarono precise rivendicazioni
utilizzando una particolare forma di lotta: la secessione.
Questaera una specie di sciopero: i plebei si rifiutavano
di lavorare e di militare nell'esercitoe abbandonavanoin
massala città.
Nei primi anni della sua storia, la repubblica affrontò una
serie continua di guerre e senza I'appoggio della plebe la
stessaesistenzadello Stato romano sarebbestata in pericolo. I patrizi, infatti, furono costretti ad accogliere numeroserichieste.Ma che cosa volevano i plebei?
I plebei ricchi, già favoriti dalla riforma centuriata, avanzavano rivendicazioni di tipo politito. Volevano partecipare alla gestione dello Stato e pertanto chiedevano di
avere accessoalle magistrature e alle cariche sacerdotali.
I plebei poveri invece avanzavano rivendicazioni di tipo
economico.Si trattava soprattutto di piccoli proprietari
terrieri, impoveriti dalle continue guerre.La guerra, infatti, li obbligava a non coltivare la loro terra e a sostenere
Ie spesenecessarieper armarsi. Accadeva spessocosi che
un plebeo si indebitassee che poi divenisse schiavo del
creditore perché non era in grado di saldareil debito. Per
questo i plebei poveri chiedevanodi:
r abolire la schiavitu per debiti;
r ridistribuire le terre dei nemici sconfitti (l'ager publicus,
le terre dello Stato) di cui i patrizi si erano impadroniti.
Tutta la plebe, infine, voleva:
I che le leggi venisseroscritte, in modo da impedire gli
arbitrii dei giudici patrizi;
r abolire il divieto di matrimonio tra plebei e patrizi.
II I tribunidellaplebe
La lotta dei plebei duro per circa due secoli (V-ltl setoloa.C.)
e progredìparallelamentealla conquistaromana dell'Italia.
Secondola tradizione la prima secessionesi svolsenel494
a.C.:i plebei rifiutarono compatti I'amrolamento e si ritirano sullAzentino.In quella circostanzafu decisivo I'intervento del senatoreMenenioAgrippa, che con un famo-
a.G.
iV lll secolo
I
I
so discorsoconvinse i plebei a rinunciare alla secessione
Quello dellAventino fu il primo tondlio della plebe, ciir
un'assembleariservata ai plebei, che si incarico innanz .
tutto di eleggeredue rappresentanti:i tribuni dellaplela
I tribuni furono dichiarati sacrosanti: pertanto chiunq'"r
avesseattentato allo loro persona era maledettoe i pletr
avevano diritto di ucciderlo. I plebei, inoltre, riconobbe::
ai loro tribuni due fondamentali poteri:
r il diritto di veto: i tribuni della plebe potevano blocca
re qualsiasi decisionedei magistrati o del Senato:
r il diritto di aiuto: cioè il diritto di difendere qualsiasi c'
tadino arrestato o punito ingiustamente; tutti poteva:,:
rivolgersi al tribuno della plebe e per questola porta de
la sua casa era semprc aperta,sia di giorno che di no::r
È importantericordareche le leggi non riconoscevanola '
gura del tribuno della plebee i suoi poteri. Si venne dunc-rr
a creareuna situazionemolto difficile: era come se i plc:e
si fosseroorganizzatiun loro Stato all'interno dello Sta:
El [e conquistelegislative
Nel450 a.C.la plebeottenneun nuovo successocon l'e::-:
nazione delle LeggidelleXII Tavole,le prime leggi scritte cr
la cMltà romana.Essenon contenevanograndi innor-a;
ni, ma il successoconsistevaproprio nell'aver imposto .:*
le leggi fosseroscritte: era la prova che i patrizi erano ,:.
bligati a cedere.E infatti nei secoli successiviuna ser:r l
leggi porto all'uguaglianzatra patrizi e plebei:
I nel 445a.C.furono consentiti i matrimoni misti tra : ;
trizi e plebei;
I nel t67 a.c. vennero approvate le leggi Licinie-sr "',
(dal nome dei tribuni che le proposero,Licinio 5:
ne e Lucio Sestio)che consentivanoai plebei di di',.tare consoli: si trattava di una conquistaimporia:,''.
sima perche apriva le porte del Senato ai plebei: -.300 a.C.,inoltre, una nuova legge permiseai pleb. :
far parte anche dei collegi sacerdotali;
I nel 526a.C.venne limitata la schiavitir per debiti:
I nel 2U a.C.la legge Ortensia(dal nome del ditt;,' che la emanò, 0rtensio) riconobbe valore di lee.., ;plebisciti,cioè alle decisioni che la plebe prend€\'irr:'
le sue assemblee.
Laccordo che i patrizi furono obbligati a trovare c, r
plebe resepiu unito lo Stato romano e gli diede la : ---.
per affrontare i suoi nemici.
4. Larepubblicaalla provadellearmi
e Comesi concluse
r Ghecosastabilìil foedusCassianum?
o Comes
+ Chiaprìle ostilitàcontroRoma?
il conflitto?
r Come
risolsero
le guerrecontroVolsci
e controVeio?
l'invasione
si sviluppò
deiCeltitrailV secolo
e il 590a.Ct
f,l In lotta per soprawivere
Durante I'epoca dei re etruschi, Roma conobbe un generale sviluppo. L'importanza dello Stato romano crebbe
anche a livello internazionale: nel 508a,C.,infatti, stipulo
un trattato con Cartagine,che riconosceva ai Romani libertà d'azione nel Lazio e ai Cartaginesiil controllo del
monopolio commercialenel Mediterraneo occidentale.
Ma nei primi anni della repubblica questa fase di sviluppo fu bruscamenteinterrotta. Infatti, proprio mentre era
dilaniata dallo scontro tra patrizi e plebei, Roma subì
I'aggressionedei popoli vicini. La neonata repubblica,così, dovette lottare per la sua stessasoprawivenza.
Le ostilità contro Roma furono aperte da Porsenna,il potente re etrusco della città di Chiusi. Secondola tradizione, Porsennaintervenne per aiutare Tarquinio il Superbo
a riconquistare il trono. In realtà, il re etrusco voleva
estendereil suo dominio su Roma e sui Latini.
Con tutta probabilità Porsenna riusci a occuparc Roma,
ma si tratto di un'occupazionetemporanea.
In ogni caso, nel 504a.C,il re etrusco venne sconfitto ad
Aricciada una lega militare costituita da varie città latine
(Lavinio, Tuscolo,Ariccia, Cora,Pomezia,Tivoli, Lanuvio,
Ardea).
Fu proprio questa lega latina a minacciare nuovamente
Roma. I Latini, infatti, non accettavanola supremaziache
Roma pretendevadi esercitaresul Lazio.
La battaglia decisiva si svolse presso il lago Regillo (lgg o
496a.C.)e vide la vittoria dei Romani. I Latini cosi si rassegnarono ad allearsi con Roma e ad accoglierlanella Lega
Iatina.
Il trattato venne stipulato nel 49I a.C.dal console Spurio
Cassio e per questo è noto come foedusCosslonum(in latino foedus significa appunto patto, trattato): Romani e Latini si garantivano aiuto reciproco in caso di aggressione
e si instauravano rapporti commerciali fra le due popolazioni.
II Dalladifesaalla conquista
L'alleanzacon i Latini si rivelò prestoutile. Negli anni successivi,infatti, Roma fu aggreditada altre popolazioni italiche: gli Equi,i Sabinie soprattutto i Volsci,tutti popoli che
volevano impadronirsi delle fertili pianure del Lazio.
La guerra inizio verso il 490a.C.e si sviluppo con piu intervalli per circa sessantaanni. Termino solo con la bat-
a.c.
lv - lll secolo
I
I
taglia del Monte Algido (451a.C.) con la sconfitta i -:
esercitodi Equi e Volsci.
Negli stessianni in cui insieme alla Lega latina con-:.'
teva contro i Sabini, gli Equi e i Volsci, Roma inizic,..'r
le sue sole forze la prima guerra di conquista. L'ar-r.c=
rio era la città etrusca di VeÍo che controllava gran ;.-:
dei territori sulla riva destra del Tevere.
Probabilmente all'origine dello scontro tra le due ; - ;
c'era la volontà di controllare il fiume e le vie conl:.:ciali che collegavanoil Lazio con I'Etruria e la Camp":-.;
I primi contrasti tra Veio e Roma esploseroverso il ltr rf'
Vi furono tre guerre e infine I'assediodi Veio che, sr. :
do la tradizione, duro come quello di Troia: dieci
":-:,
(405-196a.c.).
La leggenda vuole che Veio sia caduta solo graz.c un'idea del dittatore FurioCamillo:egli fece costruire -:'
galleria sotterraneache permise ai Romani di entrare ::'
la città prendendo di sorpresai nemici.
Gli abitanti di Veio vennero uccisi o venduti come si: ..
vi, e i territori della città divennero parte dello Stat,
mano. Gli Etruschi cosi vennero definitivamente cac. ;
dal Lazio e Roma addirittura raddoppio I'ampiezz" :.
territorio sotto il suo controllo.
GI Uinvasionedei Gelti (o Galli)
L'espansionedi Roma fu bruscamenteinterrotta da -:-.
nuova minaccia: I'invasione dei Celti,che i Romani c: .
mavano Galli.
Verso I'inizio del V secolo,infatti, la penisola italic. '.
investita da una massiccia migrazione di tribu celî-.:':
L'insediamento dei Celti nell'Italia centro-settentric,:..,'
fu talmente consistenteche i Romani chiamarono q;( -.
rcgione GalliaCisalpina(cioè Gallia al di qua delle Aìp
Nel lgo a.C.una banda di Galli appartenenti alla tribu ::
Senonipenetro nell'Etruria e si diresseverso il Lazic,,. :
esercito della Lega latina cerco di fermarli, ma \.(: :r
sconfitto nei pressi del fiume Allia. I Galli così giunsc:
Roma, la conquistaronoe la saccheggiarono:
solo la : ,.
ca del Campidoglio rimase nelle mani dei Romani e B:. no, che guidava i Galli, la cinse d'assedio.
Per fortuna di Roma, i Galli non erano interessati ' '
conquiste,ma solo al bottino. Fu dunque possibiletrr .:
re un accordo: i Romani ottennero il ritiro dei nemic.
cambio di un salato riscatto.
5. Laconquistadellnltaliacentro-lneridionale
-* QualifattorifavorironoI'espansione
r Qualefu la causadelletre guerresannitiche?
r Q.lrr
di Romadopoil 358a.C.?
innovazione
imposequestoscontro?r E cometerminò?o Perchéesplosee cheesitoebbela guerracon Pirro?
f,I [a sottomissione
dei latini
Roma fece tesoro della dura lezione subita dai Galli: per
fronteggiare eventuali nuovi attacchi costruì mura piu
ampie e piu solide (le cosiddette"mura serviane").Ormai
la città si estendevasu circa 430 ettari ed era la piu grande d'Italia dopo Taranto e Siracusa.
Roma dunque si riprese rapidamentee lo dimostro subito
affrontando nuovamentele città latine. Nel 540a.C,,infatti, questecittà tornarono a ribellarsi, mettendo in discussione I'alleanza conclusa con il foedus Cassianum.
La guerra termino nel llg a.C.con la vittoria romana: la
Lega latina venne sciolta, tutte le città furono costrette a
stipulare singoli patti di alleanza con Roma e a riconoscernela supremazia.
Roma poteva ora riprendere la sua espansioneapprofittando di una situazione particolarmente favorevole:
r all'interno lo scontro tra patrizi e plebei andava risolvendosi; risalgono a questoperiodo, infatti, molte delle leggi con cui vennero accoltele richiestedella plebe;
I all'esternoI'espansioneera favorita dal declino degli
Etruschi e dalla crisi delle colonie greche.
Roma si stava imponendo come erededelle grandi civiltà
che si erano sviluppate nella nostra penisola, di quella
etrusca e di quella delle colonie greche: lo Stato romano
era ormai il piu importante d'Italia.
E [e guerresannitiche
Col nome di Sannitisi indicano un insieme di tribu d'origine indoeuropea che abitavano le zone appenniniche
dellAbruzzo e del Molise. A partire dal V setoloa.C.,questo popolo aveva invaso le fertili pianure della Campania,
imponendo la propria dominazione su varie città.
Anche Roma, però, era interessataa espandersiin Campania: da qui tre guerresanniticheche vennero combattute tra
il r4r e il 290a.C.I Sanniti erano guerriericoraggiosie i Romani Ii rispettavanoper questo.La guerra dunque fu molto dura e Roma conobbeanche pesanti sconfitte.
I Sanniti dimostraronodi essereabili anchedal punto di vista diplomatico: nel corso della terza guerra,infatti, riuscirono a or$anizzareuna vasta coalizione antiromana alleandosi con gli Etruschi,i Galli Senoni e gli Umbri.
Roma dovette fare appello a tutte le sue energie.Decisiva
fu la riorganizzazionedell'esercito.Sino ad allora i Romani avevano affrontato il nemico in file compatte,le falangi,
lV
-
- tllsecolo
a.C.
allo stessomodo dei Greci. Questosistema era valt : :
pianura, ma non era adeguatoai luoghi montuosi in ., '
svolgevala guerra contro i Sanniti. I Romani allora ri, '.nizzarono I'esercito in manipoli, piccoli gruppi di s, -;:
che potevano esseremanowati piu facilmente.
Per favorire il trasferimento dell'esercitonei territon r-:
niti venne anche costruita una nuova strada che '.:: ".
Roma a Capua:la via Appia,dal nome di Appio Clau,; r
censoreche nel Il2 a,C.ne diressela costruzione.
Forte di questeinnovazioni, Roma riuscì a ottenereuDi: . :
toria decisivanella battaglia di Sentino(zgsa.C.):tutri . :,.,
poli che si erano alleati con i Sanniti si arreseroai Ron.=:'e nel 290a.C.anche i Sanniti dovettero chiederela pac.
*il LaguemacontroTaranto' .':
Con la sconfitta dei Sanniti i domìni romani giunser
no allAdriatico, a diretto contatto con le città della 1.1.
gna Grecia. Molte di queste città deciserodi allearsi . :
Roma per difendersidalla pressionedei popoli italici :,
I'interno. Taranto,una città che godeva di una ricca . .
nomia commercialee disponevadi una forte flotta, tc:-'
va, invece, di finire sotto il dominio romano e per Qur'chiese aiuto a Pirro, ambizioso re dell'Epiro.
Pirro voleva fondare un regno nella Magna Grecia,s, "
mettendo le città greche e cacciando Cartaginedalla : .
lia.Nel280a.C.,così,sbarcòinItaliaconunesercit
25000 uomini, che impiegavain battaglia 20 elefant:.-:
animale che i Romani non avevano mai visto. I p: -:
scontri furono vinti da Pirro, seppureal prezzo di pe..:
ti perdite.A quel punto il re dell'Epiro offrì a Roma la :;
ce in cambio della rinuncia a espandersinell'Italia n:, dionale. Poi si diresseverso la Sicilia per combane:,
Cartaginesi.
Pirro rimasein Sicilia circa tre anni (Zlg-275 a.C.)sr:,--.
riuscire pero a cacciarei Cartaginesidall'isola. Decise =
lora di rientrare nell'Italia continentaledove affronto r:..
vamente i Romani che avevano deciso di non arrende:.
La battaglia si svolse nel 275a.C.a Molevenfume vidr
vittoria dei Romani, che in quell'occasioneribattezzar,:
la città col nome di Beneventum.
La sconfitta obbligo I' '
ro a ritirarsi in patria. A quel punto tutte le città grc.:'
cadderofacilmente nelle mani dei Romani e anche Tarr':
to si arrese(272a.C.).Roma ormai controllava tutta l'l',
lia, da Rimini allo stretto di Messina.
6, [a Gonfed
eîazioneromano-italica
-f PerchéRomanonerapiùunacittà-stato?
r Trai confederati
Ghecos'èunaconfederazione?
chigodeva
della
r Chisolodeidiritticivili?
r Perché
r Qualiconseguenze
romana?
la sceltadi Romafu coraggiosa?
cittadinanza
ebbP
f,l UnoStatooriginale
Alla metàdel lll secoloa,C.,Roma non era piu una cittàstato: troppo grande era I'estensionedei territori che aveva conquistato.Tuttavia non era in grado di organizzare
una monarchia centralizzata sul modello di quelle ellenistiche. I Romani così furono obbligati a inventare uno
Stato originale : la confederarioneromano-italica.
In pratica solo una piccola parte dei territori conquistati
venne direttamente annessa.Nella maggior parte dei casi
i Romani preferirono stipulare accordi con i popoli sottomessi,studiando caso per caso le soluzioni da adottare.
cioè un'associazionedi
Nacque così una confederazione,
Stati uniti da rapporti di collaborazione.
Esaminiamo la struttura di questa confederazione.
Il territorio romano - All'area direttamente governata da
Roma venne aggiunta una piccola parte del territorio
conquistato. Queste terre erano considerate ager publicus
(agro pubblico): terre di proprietà dello Stato romano. Potevano esseredistribuite o affittate ai cittadini romani; o
utilizzate per insediarvi colonie.
Le colonieromane - Era lo Stato romano a deciderne la
fondazione. Gruppi di famiglie, in genere di vecchi militari, ricevevano della terra e vi si stabilivano. In questo
modo Roma realizzavaun duplice obiettivo:
r distribuiva la terra ai cittadini, offrendo loro la possibilità di migliorare la propria condizione;
I si assicuravail controllo delle zone di particolare importanza strategica;proprio per questo le prime colonie romane vennero fondate sulla costa laziale e campana (Ostia,Anzio, Terracina,Minturno).
Gli abitanti delle colonie romane erano cittadinidi Roma a
tutti gli effetti: godevano di tutti i diritti cMIi e politici.
Le colonie romane rappresentavanouna vera e propria
estensionedello Stato romano. Erano molto diverse,dunque, dalle colonie greche che godevano di una totale indipendenzadalla madrepatria.
Le colonielatine - Potevano esserefondate sia da cittadini
romani che da alleati italici. Roma riconosceva a queste
nuove città solo diritti cMli e non politici: quindi i cittadini di queste colonie non potevano parteciparealle elezioni romane. Le colonie latine godevano dell'autonomia
politica e amministrativa. Pero dovevano garantire a Roma truppe per I'esercito.
I municipi- Con le città già esistentiRoma cerco di stipulare trattati che definivano i diritti e soprattutto gli obbli-
a.c.
lv - IIIsecolo
I
.
ghi di queste comunità. Da qui il termine municipiochc
deriva dal latino rnunus (obbligo) e capere(prendere).G
obblighi che gli abitanti dei municipi assumevanoerar.:
gli stessidi tutti i cittadini romani: pagare le tassee pa:.
tecipare alla guerra.
A proposito dei diritti, invece, esistevanodue tipi di mu.
nicipi:
) cum suffragio (con suffragio, cioè con diritto di vott
i cui abitanti erano cittadini romani a tutti gli effeni r
godevano sia dei diritti civili che politici;
a sine suffragio (senzasuffragio) i cui cittadini godera.
no solo dei diritti cMli.
In entrambi i casi i municipi mantenevano la loro autc.nomia amministrativa.
Gli alleati - Si trattava delle città e dei popoli che al mc'
mento della sottomissionea Roma stipulavano un tratta.
to divenendo socii (alleati). Questi trattati potevano essr.
re di due tipi:
t foedera aequa (alleanzetra pari): stabilivano rappo::
paritari tra Roma e I'alleato e prevedevanosolo un ot,.
bligo reciproco di difesa; erano molto rari;
I foedera iniqua (alleanze non tra pari): erano alleanzr
sbilanciatea vantaggio di Roma; imponevanoall'allea:.
I'obbligo di fornire truppe, navi e tributi, e gli impedir a.
no di prendere iniziative autonome in politica estera.I:realtà, dunque, non si trattava di veri alleati, ma di p<'poli che avevano riconosciuto la supremaziadi Roma.
dell'ltalia
fI ta romanizzazione
Le sceltecompiuteda Roma nell'organizzazione
del-i
rappresentavano
confederazior?e
una grandenovità. Ne.I'antichitài popoli sconfitti eranosemprestati sottomcsi e costrettia pagarepesantitributi.
Romainvececercodi inserirei popolivinti all'internode
suo Stato.E per far questogiunseaddiritturaa concedere a degli stranieriil dirittodi rittadinanza,
cioè a riconc,gli
scerli come cittadini romani a tutti
effetti: divenira
così possibileche degli stranierigiungessero
a occupar
posti di governo.
Romaquindifeceuna sceltaveramentecoraggiosa,
ma anchelungimirante.Infatti, un po' alla volta, questapolitic.
consentìla rumanizazionedell'Italia: I'unificazione della
penisolanella cultura e nella politica romana.E propric
questasaràIa basedella straordinariafortuna di Roma.
ll territorio
romano
nel 272 a.C.
Letre guenecontroi Sanniti
(343-290a.C.)furonoper
Romaparticolarmente
violente
ma al terminedi questoconflitto
il dominioromanosull'ltalia
centrale
nonebbepiirrivali.
llltaliameridionale
venne
conquistata
conle successive
guerretarantine
(282-272).
Decisiva
fu la vittoriacontro
Territoriromani:
!l
H l r r on e l 2 / > a . L . a
grazieallaquale
Maleventum
tuttele coloniegrechecaddero
sottoil controllo
romano.
nelsoea.c.
E
primadelleguenesannitiche
i:l
dopo le guene sannitiche
f_l
dopo le guerrecon Taranto
PRIMA:
Romainiziala suaagcesa
granpartedei
e conquista
territori
e deinopoli
dellaPenisola
Roma
partedellapenisola
è unapotenza
regionale
checontrolla
buona
italiana
e procede
nell'integrazione
deipopoli
vinti.Laromanizzazione
dell'ltalia
awiene
attraverso
I'imposizione
di
(servizio
doveri
militare,
tasse)
maanche
politica
attraverso
laconcessione
didiritti.
Questa
fualla
basedellastraordinaria
for,tuna
di Roma.
i2T2a.E.
j conquista
dellacolonia
' greca
di Taranto
I
1227a.G.
12il-241a.C.
prima
punica
Suerra
I
E
t
provinc€.
delleprime
I creazione
Sicilia
e Sardesna
I
l2r&201a.G.
I
I
I:
s€corda
Suerapunica
ll territorio romano
nel 146a.C.
GALLIA
CISALPINA
,o*o€*o
À _ I /
Il'g@È:\/
w
-w
A A aM
r editerraneo
e il ll secoloa.C.Romaesteseil
:: -niniosu granPartedelletene
Allaconquista
.:: dalMedierraneo.
infattirapidamente
: :iliasesuirono
e dellaCorsica.
:ellaSa"rdegna
Conla seconda(218-201a.C.)e terza
(149-146a.C.)guerrapunicaRomasi
ternton
di numerost
impadronì
soPrattutto
ai Cartaginesi,
appartenuti
e in AfricaSettentrionale.
in Spagna
ebberoa-:-.
importanza
Grande
al
le tre Puerremacedoniche,
termiriedellequaliRomaes:es:
=
sullaMacedorr.
suocontrollo
(1aBa C.)
sullaCrecia
il
potenza
checontrolla
unagrande
diventa
Roma
D0P0:
territori
vastissimi
e governa
Mediterraneo
la
inizia
Mediterraneo:
tuttelecostedel
lungo
posizioni
strategiche
occup]a
Roma
Dallllsecolo
unlago
diventato
almareMeditenaneo,
ruotàattorno
territoriareihe
Imóero
oiunampio
costruzi'ne
anche
incontra
ma
culturalmente,
prestigio,
sviluppa
si
e
cosìricchezza
acquiiisie
Roma
tuttoromano.
sociali.
e
economici
daicambiamenti
nr*rìim.oltà determihate
disvolta
Punto
rl}146 a.G.
r-:
7:ern punica
metàll secoloa.C.
del
il controllo
Romaacquisisce
Mediterraneo
l1't8a.C.
dellaGrecia
conquista
I
I
K
135a.G.
in Sìcilia
deglischiavi
ribellione
L Leconseguenze
delleguerredi conquista
o Quallfuronole conseguenze
r Perché
perl'economia?
* Inqualisecoliawennero
le conquiste?
i piccoliproprietari
r Perché
r Checos'erala villa?
terrierientrarono
in crisi?r Comesi formòil latifondo?
erapocoproduttivo?
- -: - -. .
-.
EI [a formazionedi un imperó
Fra il U e il lV setoloa.C.Roma intraprese guerre di conquista che Ia portarono a imporre il suo dominio su tutta
I'Italia. Vennero sconfitti gli Etruschie i Sanniti(bellicose
tribu degli Appennini fra Lazio e Campania)e furono respinti i Galli,provenienti dalla Pianura Padana,che erano
arrivati addirittura a saccheggiarela città.
Nel III secolo a.C.i Romani conquistaronola ricca colonia
greca di Taranto(ZlZ a.C.):giunsero così a dominare tutto
il Sud della penisola,da Rimini allo Stretto di Messina.
A metà del III secolo divenne inevitabile il conflitto con
la piu grande potenza mediterraneadel tempo: la città di
Grtagine.Tre furono le guerrecombattute tra Roma e Cartagine, dette punichedal nome con cui i Romani chiamavano i Cartaginesi:
r la prima guera punica (264-241a.C.)si conclusecon
la vittoria dei Romani;
I la seconda guerra punica (2I8-2OI a.C.), durante la
quale i Cartaginesierano guidati da Annibale e i Romani da ScipionelAfricano, vide il prevaleredi Roma,
nonostantela dura sconfitta subita a Canne(in Puglia);
I la terza guerra punica (149-146 a.C.)porto alla definitiva sconfitta e alla distruzione di Cartagine.
In quegli anni Roma conquistoanchela Grecia(1aBa.C.).
I territori conquistati al di fuori della penisola furono direttamenteannessiallo Stato romano e chiamati provinte.
I Romani imponevano alle province il pagamento di tasse e ne sfruttavano le miniere, i boschi ecc. ma costruivano anche importanti infrastrutture come gli acquedotti.
fl Riccheitzae povertà
Le guerre e le conquiste rappresentaronouna grande occasionedi arricchimento per la societàromana: l'ager pub/icas (il terreno appartenenteallo Stato) si amplio enormemente; il governo delle province offrì grandi occasioni di affari, sfruttate soprattutto dai pubblicani(coloro che
prendevanoin appalto la riscossionedelle tasse).
Tuna I'economia si trasformò: nacquero fabbriche di armi. corazze,vestiario militare per far fronte alle necessita dell'esercito;si sviluppo la produzione di oggetti di largo consumo come ceramichee tessuti.La repubblica promosseun grande sviluppo edilizio a Roma e nelle province. quindi sorseroaziende specializzatenella costruzione
di edifici pubblici, stradee ponti.
272a.C.
I
Ma non tutti si arricchirono.Le guerre,infatti, furono la
causadella rovina dei pittoli proprietariterrieri.Per andare a combattereavevanodovuto abbandonare
i campi,e
al ritorno si trovaronoindebitati.Molti di loro, inoltre,
furono penalizzatidalla [oncoftenzadelle province:soprattuttodalla Sicilia,infatti, arrivavagranoa buon mercato e questodeterminoI'abbassamento
dei prezzi.
In brevei contadinidovetterovendereil loro podereai
grandiproprietariterrieri.E poichéquestipreferivanoimpiegaregli schiavi,i contadinisi trovaronosenzaterra e
senzalavoro.Nellecampagne,
dunque,scomparve
la pic*colaproprietàe si imposeil latifondo,
una grandeproprietà di migliaiadi ettari.
II [a grandeproprietàschiavista:la villa
La grande proprietà terriera, in cui lavoravano migliaia di
schiavi, divenne la forma normale dell'impresa agricola.
La grande azienda agricola era la úlla. Essacomprendeva
due parti: una, destinata alla produzione agricola; I'altra,
alla residenza del proprietario, quando voleva passare
qualche periodo lontano dalla confusione della città.
La vita della villa vedeva occupatauna molteplicità di lavoratori. Gli stessi amministratori e sorveglianti erano
schiavi di condizione piu elevata.
La proprietà si estendevasu territori estremamentevasti,
e comprendevaun gran numero di edifici. Nel Medioevo
sulle rovine di alcune grandi ville romane sorsero delle
vere e proprie città.
Un'agricoltura efficiente richiede cura attenta e abilità
tecnica. L'uso di schiavi non poteva dare buoni risultati.
Sarebbestato necessarioche il padrone seguisseperconalmente la gestione dell'azienda e controllasseI'operato
di fattori e amministratori. Invece i proprietaripassavano
quasi tutto il loro tempo nella grande citta, attirati dai
lussi o dalle ambizioni politiche. Quando si recavanonella villa, ne occupavano gli edifici piu lussuosi e poco si -curaùano della gestione delle campagne.
Per questo, in vaste zone dell'ltalia centrale, le aziende
agricole si trasformarono. Si diffuse I'allevamento bradodel bestiame che richiedeva scarsacura e sorveglianza,e
forniva un prodotto che poteva esserefacilmente venduto nelle città. il rifornimento di cereali venne assicurato
prima dagli enormi latifondi della Sicilia. poi dall'Egitto,
il vero granaio dell'imperoromano.
<
;rottdecasadi campagna:raggiunseil suo
,ro ttell'etàimperiale,quandoi grandi
' ,:eri possedeuano
immensilatifondi.Anche se
.;ìt purte del loro tempo in citta, i latifondisti non
., costruirsiuna prestigiosae lussuosaresidenza
.,:roediflcioprendeuail nomesignificatiuodí
rtoîclteancheín campagnanon si uoleua
iÌessunadellecomoditadella citta. La uilla
t'del,ail lauorodi un autenticoesercitodi
.;ri rtellapulizia e nella manutenzione
itellacura del paclrone.
.ia Poslzlone
: r . r o n aV i s u a l e
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campagnaintorno a una
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abrtavanonellavillorustico,dove vi e:r'
varilocalidestinatiallediverseattivitè'
dormitori,le stalle,i granaì,i magazzicucrnaecc.Talorac'eranoancheallcg:
n e r i n a d r n n i< e . n n n o l e v d n u
permettersi
una resrdenza
separata.
1 3 5a . C .
$ú
2. Hevoluzione
dellasocietàromana
. Chi
* Perchégli schiaviaumentarono
dopole conquiste?.Chieranoi libelti?I Comesi formòla classedeicavalieri?
r Qualiideesosteneva
r Checos'erail circolodegliScipioni?
eranoi filoelleni
e gli antielleni?
Catone?
E [a diffusionedellaschiavitù
E finfluenzadellaculturagreca
Le grandi conquisteassicuraronoun'abbondante disponibilità di schiavi a bassissimocosto.Al termine delle guerre, migliaia di prigionieri veniVano trascinati al mercato
degli schiavi.
Il mercatopiu importante si trovava nell'isola greca di Delo, dove in un solo giorno si vendevano anche 10000
schiavi. Poiché costavano molto poco, tutti i Romani ne
possedevano:dal poeta Marziale sappiamo che anche Ie
personemodestesi facevano accompagnarealle terme da
tre schiavi.
Talvolta il padrone decideva, per sua generosità o piu
spessoper convenienza,di liberare lo schiavo, che diventava cosi un liberto, cioè un uomo libero dotato di tutti i
diritti di un cittadino romano.
Il diffondersi dello schiavismo in maniera massiccia,pero. determinò anche un aumento dei conflitti. Infatti le
spaventosecondizioni di lavoro degli schiavi, specie di
quelli addetti ai lavori pesanti, diedero origine a diverse
rivolte. Nel lls a.C,si ribellarono gli schiavi presenti in 5icla. Due anni dopo, fu la volta di quelli dell'Asia Minore
e della Macedonia. Tutte queste rivolte furono soffocate
nel sangue.
Dalla Grecia giunsero anche opere artistiche e letterarie, insieme con numerosi intellethrali (artisti, scrittori, fllosofi).
Per questo il poeta romano Orazio sostenneche <la Grecia
conquistata conquisto a sua volta ù rozzo vincitorer.
La culfura.romana, ancora legata alle antiche e semplici
tradizioni italiche, muto in profondità. Cambiaronoanche
i costumi della classe dirigente, che si adeguo al lusso_e
ai modi di vita raffinati tipici dell'Oriente.Divenne di moda parlare il latino con accento greco,vestire con eleganza, facendo sfoggio di gioielli, vivere in caselussuose.
Alcuni valori tradizionali, come quello della famiglia, entrarono in crisi e fra i ricchi aumentarono a dismisura gli
scandali e i divorzi. L'influenza greca fu forte anche nella religione: risale soprattutto a questo periodo I'introduzione a Roma di culti di derivazione greca e I'inserimento nel pantheon romano delle divinità greche.
Questevistose trasformazioni divisero la classedirigente
romana in filoelleni (cioè favorevoli alla cultura greca) e
antielleni.Il piu deciso sostenitoredelle antiche tradizioni
romane fu Marto PorzioCatone,detto il Censoreproprio per
la sua severacritica contro le nuove mode.
Catone era convinto che se i Romani si fossero allontanati
dal costume degli antichi (in latino mos maiorura) si sarebbero corrotti. I Romani dovevano invece imitare i grandi_
uomini del passato come Orazio Coclite, Muzio Sceuola,
Cincinnato, i quali avevano consacratola vita allo Stato.
Catonesi impegno in ogni modo per impedire che la cultura greca penetrassea Roma. Nel 155a.C.,ad esempio,
convinse lo Stato ad allontanare tre filosofi greci (Carneade,Diogenee Critolao) che, secondolui, corrompevano i giovani romani perche li appassionavanoalla filosofia allontanandoli dagli impegni militari.
Ma molti aristocratici ammiravano la civiltà greca.Essi si
raccolsero nel circolo degli Scipioni, cosiddetto perché si
formò prima intorno a Scipione lAfricano (il nemico di
Annibale) e poi intorno a Scipione Emiliano (l'uomo che
aveva'guidato la distruzione di Cartagine).
Al circolo degli Scipioni parteciparono importanti inteilettuali latini e greci: tra i primi ricordiamo Gaio Lelio e
il commediografo Publio TerenzioAfro: tra i secondi, lo
storico Polibio e il filosofo Panezio.La loro opera contribuì a far comprendereai Romani che. accanto agli impegni politici e militari, era anche importante avere una ricca vita spirituale.
El faffermazionedei cavalieri
La nuova ricchezza che investi Roma dopo le conquiste
modifico profondamentela società.Molti temettero che il
Senato si trasformassein un covo di affaristi. Per evitare
questo rischio nel ztg a.C.venne approvata una legge che
vieîava ai senatori tutte le attività economiche ad esclusione dell'agricoltura: in pratica un senatorenon poteva
commerciaree soprattutto non poteva parteciparein qualità di pubblicanoa un appalto.
Tuni gli affari finirono così nelle mani dei cittadini piir
ricchi che pero erano esclusi dal Senato e dalla carriera
politica: i cavalieri,cioè i cittadini iscritti nella prima classe dell'ordinamento cenfuriato che prestavano servizio
militare nella cavalleria, in quanto avevano sufficiente
denaro per pagarsi il cavallo e I'armatura.
\ella classedirigente romana si produssecosì una frattura: da una parte I'aristocraziasenatoria che manteneva il
controllo del potere politico, dall'altra il ceto dei cavalieri (l'ordine equestre,d,aequites= cavalieri) che acquisiva
semprepiu peso per il controllo della ricchezza.
ZT2a.C,
T
I. [a vita quotidiana
.l Checos'erano
r Quale
r Gome
o Dachi
le domuse le insulae?
erala condizione
delladonna?
aweniva
il matrimonio?
r Qualiimpegni
r Chieranole concubine?
r Comeeraregolato
veniva
aveva
la donna?
sceltoil marito?
il divorzio?
El [a casa
A partire dal ll secoloa.C.le casedei Romani (o almeno di
quelli che potevano permetterselo)diventarono piu lussuose:un altro segno del cambiamento dei costumi causato dal contatto con il mondo greco. Grandi fortune facilmente accumulate favorirono, infatti, la corsa al lusso
e la casa divenne uno strumento di affermazionesociale.
Come abbiamo visto, i Romani più ricchi possedevano
una o piu uille che sorgevano per lo piri in luoghi panoramici, da cui si poteva godereun'ampia vista sulla campagna. In città i ricchi vivevano in una domus,una casa
spaziosadestinataa una sola famiglia.
Tutti gli altri vivevano in piccoli appartamenti in affitto
(cenacula)all'interno di grandi casepopolai,le insuloe.
I contatti con la Grecia modificarono anche tante altre
abitudini: vennero costruite,ad esempio,le prime terme e
si diffuse I'amore per il teatro e per il ballo. La passione
del ballo dilago a tal punto da preoccuparepersino il circolo degli Scipioni, che pure era favorevole al rinnovamento della cultura romana.
ÍI [a donnae il matrimonio
La donna romana era un po' piu libera di quella greca.
Come le donne etrusche poteva partecipare ai banchetti
oppure andare al circo e a teatro. E soprattutto godeva di
capacità patrimoniale, cioè ereditava come i suoi fratelli
e poteva fare tertamento. II suo ruolo, però, si risolveva
all'interno della casa,nella famiglia.
Per le donne, il matrimonio aweniva molto presto, tra i
dodici e i quattordici anni. Il marito veniva scelto dal padre: non era certo per amore che due personesi sposavano. Il motivo del natrimonio (termine che non a caso derir-a da moter = madre) andava ricercato nei figli: ci si
sposavasolo per avere dei figli legittimi, cioè riconosciuri dalla legge.
Due erano i riti dello sposalÍzio.
Il primo consistevain una
cerimonia ufficiale, in cui il padre consegnavala figlia al
marito e gli sposi offrivano una torta di farro a Giove Capitolino.
Un altro modo, più comune,consistevain una speciedi
vendita compiuta dal padre della sposa.
\el tempo queste forme scomparvero: il vincolo matrimoniale sussistevafinche rimaneva il consensoreciproco
a considerarsimarito e moglie.
2712
a.C.
I
Data la precoceetà del matrimonio, le gravidanzepotevano
essercnumerose,con frequenti pericoli di morte per parto.
Anche I'adozione dei flgli era un pratica molto diffrrsa.
Gli impegnidonesticiconsistevanonell'educarei figli fino
ai sei anni di età, sorvegliareil lavoro delle schiave,filare Ia lana, ricamare.
La patria potestàsui figli spettavaal padre.Ai nostri giorni invece è attribuita a entrambi i genitori fino al compimento del diciottesimo anno di età.
C'eranoanche donne che avevano un rapporto stabile con
un uomo al di fuori del vincolo matrimoniale: erano dette tonubine. Il concubinato fu piuttosto diffr.rsoe tollerato.
Si trattava, in genere dell'unione di due personetra le quali non poteva sussistereun vincolo ufficiale: ad esempio,era
frequente I'unione tra un senatoree una liberta.
Pur non essendomogli, le concubine dovevano mantenere un comportamento rispettabile: esserefedeli, non fare
nulla per attirare I'attenzione,vestire in modo decorosoe
come le mogli non uscire a capo scoperto.
Soltanto nell'età degli imperatori cristiani questa pratica
inizio ad avere delle limitazioni legislative.
II ll divorzio
I Romani potevano divorziare. Piu precisamente,il marito aveva la facoltà di ripudiare la moglie in caso di sterilità oppure se questalo tradiva con un altro uomo: que-sta eventualità consentiva all'uomo addirittura la facoltà
di ucciderla. Negli altri casi un uomo poteva ugualmente
pretendereil divorzio, ma doveva lasciarealla moglie metà del proprio patrimonio. Nella società romana le donne
dipendevano,in sostanza,prima dal padre e successivamente dal marito, anche se con il passaredei secoli acquisirono maggiori diritti e maggiore autonomia.
Come il matrimonio anche il divorzio non veniva convalidato da un'autorità pubblica: semplicementemarito e
moglie smettevano di convivere. La moglie aveva diritto
di poitarsi via la dote, cioè quell'insiemedi denaro e beni provenienti dalla sua famiglia di origine. Nel caso in
cui ci fosserostati dei figli. questi rimaner-anocon il padre ed era possibileche la madre dovesselasciareall'ex
marito una parte della dote per la loro educazione.
A Roma ci si sposavae si divorziava con una certa frequenzaed era un fafto comune che le famiglie comprendesserofigli nati da diversi matrimoni e anche adottivi.