Economia degli intermediari finanziari 2e Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati Approfondimento 1.2w Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Education (Italy) srl 1. Congiuntura e ciclo finanziario delle imprese Per meglio comprendere la relazione tra ciclo congiunturale e dina mica finanziaria delle im prese - la quale a sua volta si rif lette su quantità e co mposizione della dom anda di credito - è necessario analizzare il cosiddetto ciclo cash to cash ossia il processo operativo per il quale l’im presa acquista materie prime, le trasf orma e quindi le vende. Ta le ciclo ha una m anifestazione economica che non sempre corrisponde a quella finanziaria poiché la registrazione di costi e ricavi tipicam ente non coincide con uscite e entrate di cassa. I principali aggregati (le poste di bilancio) sui quali il ciclo incide sono: o magazzino di m aterie prime, semilavorati e pro dotti finiti. Il live llo complessivo delle giacenze dipende dalla perm anenza di qu esti tre aggregati: si possono così calcolare i cosiddetti giorni materie prime (da quando la merce è effettivamente disponibile a quando va in lavorazione); giorni semilavorati (la durata del proces so di lavorazione); giorni prodotti finiti (dal term ine della lavorazione alla vendita). o debiti commerciali(ossia il credito concesso all’im presa dai propri fornitori allorquando si acquistano materie prime ed ausiliarie. Si definiscono giorni fornitori quelli che trascorrono dal momento dell’acquisto a quello dell’ effettivo pagamento. Normalmente nei contratti di piazza e di settore è previsto in modo standardizzato la durata d el credito commerciale concesso e o ttenuto, determinando così un intervallo temporale tra sostenimento dei costi e correlate uscite di cassa. o crediti commerciali, generati dai crediti concessi dall’imp resa ai propri clienti a fronte della vendita di prodotti f initi. Quando si effettu a la vendita si regi stra un ricavo m a non necessariamente una entrata, che si registrerà allorquando saranno pagati i beni. S i definiscono giorni clienti quelli che passano dal momento della vendita al momento dell’incasso. Il credito concesso ai clienti e le scorte d i magazzino rappresentano valori dell’attivo e la loro sommatoria, al netto dei debiti co mmerciali, rappresenta capitale ci rcolante netto, ossia il fabbisogno finanziario generato dall o svolgimento dell’intero ciclo produttivo, fabbisogno che viene tipicam ente soddisfatto mediante ricorso all’indebitamento bancario; pertanto: crediti commerciali * giorni clienti + magazzino* giorni magazzino - debiti commercial i * giorni fornitori = fabbisogno * durata Diventa a questo punto possibile co llegare la dim ensione del fabbi sogno finanziario all’andam ento dell’economia. All’inizio della fase di ripresa, la situazione si caratterizza per una generalizzata carenza di liquidità in quanto, normalmente, nel precedente periodo di crisi s ono aumentati i giorni di dilazione concessi ai clienti (al fine di favorire la “tenuta” del volume delle vendite) con un effe tto di crescita della durata del fabbisogno e conseguentemente dell’indebitamento. Grazie alla ripresa, l’impresa registra una crescita del fatturato che implica un aumento degli acquisti di materie prime e della produzione m a anche delle vendite; è inoltre probabi le che, per effetto dell’aumento dei crediti commerciali, ci s ia un m aggior ricorso alle operazioni di anticipazioni su crediti, piuttosto che all’utilizzo dello scoperto in c/c. Pertanto, in questa fase congiunturale, pur in presenza di un aum ento del fabbisogno, c’è m inore tensione finanziaria poiché l’indebitam ento trae origine da un evento che ha carattere espansivo. Economia degli intermediari finanziari 2e Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Education (Italy) srl Nella fase di sviluppo, si riducono ulte riormente sia i giorni clienti conc essi sia i debiti verso fornitori congiuntamente alla crescita del fatturato: si genera, quindi, un fabbisogno finanziario che cresce ma in misura più accentuata rispetto alla preceden te fase di ripresa. Tale fabbisogno, di n atura strettamente operativa, è fisiologico e non determina quei riflessi sulla liquidità tipici della fase di recessione. Nella fase d i massima espansione, tre sono le vari abili determinanti: aumento dei tassi d i interesse policy, aumento della produzione fino al lim ite della ca pacità produttiva disponi bile, aspettative di crescita ulteriore e prob abile avvio di investim enti in cap itale fisso. L’effetto espansivo si ripercuote soprattutto sui crediti e l’elevata liquidità del mercato favorisce la stabilizzazione dei giorni fornitori e dei giorni clienti. L’aum ento del fatturato richiede, a sua volta, un aumento del fabbisogno netto del ciclo cash to cash, pur in assenza degli effetti moltiplicativi della durata di crediti e debiti commerciali i giorni credito e debito: quindi, la crescita del fabbisogno è inte ramente collegata alla c rescita del fatturato e i nuovi investimenti determinano il ricorso all’indebitamento a medio termine. L’arrivo della fase di rallentam ento - di solito n on prevedibile e che quindi può cogliere le im prese impreparate - genera inevitabilmente un volume di vendite inferiori al previsto determinando la crescita indesiderata del m agazzino (prodotti semilavorati e finiti). In quest o caso, il fabbisogno finanziario aumenta, in quanto aum entano i giorni di g iacenza media delle sco rte, mentre il rallen tamento imprevisto della produzione genera eccedenze indesiderate di scorte di m aterie prime. A questo punto, il fabbisogno di finanziam ento cambia tipologia e ssendo legato non al fatturato bensì all’accum ulo congiunturale di sco rte in eccesso rispetto alle norm ali esigenze d i funzionamento. Ne deriva un peggioramento del grado di liquidità ulteriormente deteriorato dall’avvio del processo di allungam ento dei giorni debito e credito. Nel successivo periodo di recession e, si ridu ce ulteriormente il livello degli ord inativi e un itamente all’esigenza di ridurre le scorte ind esiderate di magazzino, si genererà un i nnalzamento del grado di illiquidità del sistem a che porta ad allungare ulteriormente i giorni di credito comm erciale mentre la riduzione di fatturato genererà una riduzione del credito commerciale, dell’indebitamento commerciale e del magazzino (a seguito dello smaltimento delle scorte). A prescindere dall’ effetto netto sul livello del fabbisogno, cambia la sua natura sostanzialm ente collegata all’illiquidità del sistema. Le imprese, riducendosi il credito commerciale ed il magazzino, fanno maggior ricorso all’apertura di credito in c/c, che in questi periodi fa registrare un aumento del grado di utilizzo dell’accordato. In sintesi, v a sottolineato che - al d i là deg li effetti di aum ento o ridu zione dell’indebitamento per effetto del ciclo cash to cash nelle diverse fasi congiunturali cambia notevolmente la tipologia (qualità) del fabbisogno di credito dell’im presa la quale: nelle fasi espansive richiede fondi per finanziare nuovi investimenti in capitale fisso e la crescita del fatturato mentre nelle fasi di congiuntura avversa finanzia l’aumento del magazzino e dei giorni clienti. Se un’impresa non subisce contraccolpi negativi dal susseguirsi delle varie fasi congiunturali, la riduzione del grado di liqui dità non ha natura patologica, essendo lega ta alla fisiologia del ciclo; nelle imprese marginali, la carenza di liquidità potrebbe generare una cris i irreversibile. E’ ciò che avvien e per le persone, il caldo e il freddo delle stagioni es treme non influenza la proba bilità di vita di una persona sana, ma può avere conseguenze m ortali per malati molto deboli per il quale un aum ento del caldo o del freddo può essere letale. Economia degli intermediari finanziari 2e Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Education (Italy) srl Figura 1-x - Il grado di liquidità delle imprese allungamento termini pagamento finanziamento fatturato miglioramento liquidità sistemica crisi ripresa trend depressione espansione tempo miglioramento liquidità sistemica allungamento termini pagamento e crisi IV -1 98 II- 9 19 9 IV 0 -1 99 II- 0 19 9 IV 1 -1 99 II- 1 19 9 IV 2 -1 99 II- 2 19 IV 93 -1 99 II- 3 19 9 IV 4 -1 99 II- 4 19 IV 95 -1 99 II- 5 19 9 IV 6 -1 99 II- 6 19 IV 97 -1 99 II- 7 19 9 IV 8 -1 99 II- 8 19 IV 99 -1 99 II- 9 20 0 IV 0 -2 00 II- 0 20 01 valori % var. % tendenziali ge n83 ge n84 ge n85 ge n86 ge n87 ge n88 ge n89 ge n90 ge n91 ge n92 ge n93 ge n94 ge n95 ge n96 ge n97 ge n98 ge n99 ge n00 ge n01 Economia degli intermediari finanziari 2e Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Education (Italy) srl Impieghi bancari e ciclo economico 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 8 6 4 2 0 -2 -4 trimestre pil breve tot -5,0 -10,0 -15,0 trimestri 18 Ciclo economico e tensione finanziaria 16 14 12 10 pil tens. Liqu. imp/sof Economia degli intermediari finanziari 2e Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Education (Italy) srl L’osservazione della figura precedente consente di osservare che: • il fabbisogno legato al ciclo monetario varia in funzione congiunturale:per l’effetto scorte e per la variazione dei giorni debito, credito e magazzino; • nelle fasi di recessione e rallentamento tendono ad allungarsi i termini di pagamento concesso ai clienti; • il grado di utilizzo degli impianti e accumulo di scorte variano in funzione del ciclo congiunturale mentre le scorte variano con un certo lag temporale rispetto al grado di utilizzo degli impianti