Rapporto
SC IE NZ A e FE DE
Il caso Galileo Galilei
PREMESSE
Contesto storico: La rivoluzione scientifica ed astronomica 1500 – 1600
conseguenze delle nuove scoperte per la religione cristiana
Molti autori :
-Giordano Bruno (universo infinito)
-Niccolò Copernico (la Terra gira intorno al Sole però con movimento circolare, no mondo terreste e celeste)
-Tycho Brahe (smentito il sistema aristotelico)
-Giovanni Keplero (teoria eliocentrica, forze di attrazione con orbite ellittiche con i due punti afelio e perielio)
-Galileo Galilei (prove certe, dimostrazioni delle teorie sul sistema eliocentrico)
-Francesco Bacone (scienza e tecnica)
GALILEO GALILEI
Pisa 1564 - 1642
Scoperte in seguito all’osservazione dell’Universo grazie al telescopio 1609
Opere
1610 «Sidereus nuncius» : primi problemi con la Chiesa che iniziò ad
ostacolarne il lavoro 1616 prima ammonizione
Non doveva più sostenere le teorie eliocentriche altrimenti accusato e
processato per eresia
1632 «dialogo sui due massimi sistemi del mondo»
La congregazione del Santo Uffizio preposta alla censura
CONVOCATO E PROCESSATO A ROMA, ABIURO’ ma uscendo affermò «eppure si
muove» ESILIATO NELLA SUA CASA VICINO A PISA
Continuò i suoi studi in segreto
intorno alle nuove scienze»
1638 «discorsi e dimostrazioni matematiche
Mondo cattolico alle prese con lo scisma della Riforma
protestante
Le scoperte di Galileo sembravano mettere in dubbio le
Scritture
è un pericolo per una Chiesa che si sente sotto
assedio
Galileo tentò di reinterpretare le Scritture in modo autonomo,
ma la Chiesa era preoccupata da ogni minaccia al suo Potere
La tesi del moto della Terra e della centralità del Sole contrastava con le
affermazioni delle sacre scritture , che confermavano la tradizionale
concezione tolemaica
Lo scienziato pisano sosteneva che, nonostante la Sacra Scrittura sia in
quanto parola di Dio immune da errore, i suoi interpreti possono
sbagliare nell’intenderne il significato
Galileo sottolineava come i testi sacri abbiano bisogno di un’accorta
interpretazione che sappia andar oltre la letteralità
Nelle discussioni scientifiche sulla Natura, le Scritture dovrebbero
essere posposte a quanto emerge dai risultati dell’indagine scientifica.
La Sacra Scrittura e la natura sarebbero ambedue un prodotto della
Le leggi della Natura sono immutabili e insensibili ai desideri e alle
aspettative del genere umano. Invece ciò che affermano le sacre
scritture può avere diverse interpretazioni, alla ricerca di un significato
congruente con ciò che dimostrano le indagini scientifiche
Galileo può concludere che il dettato scritturale non ha giurisdizione
alcuna nell’ambito delle questioni che possono essere determinate
scientificamente = la Chiesa non può avere autorità sulla Scienza, che
però deve influenzare le Scritture
Non è difficile constatare come gli argomenti galileiani, volti a stabilire i
limiti delle reciproche competenze del discorso scientifico e della
pratica religiosa, rivestono un notevole rilievo concettuale, e finirono
con l’esercitare un’enorme influenza sui successivi dibattiti attinenti al
Scopo di Galileo era la dimostrazione dell’ autonomia della scienza e per questo
sfidò le autorità della Chiesa e degli Aristotelici
La Controriforma
aveva stabilito che ogni forma di sapere scientifico doveva
attenersi all’interpretazione delle Sacre scritture
Galileo affronta il problema del rapporto Scienza – Fede
affermando che
entrambe scaturiscono da Dio, e non possono contraddirsi
La scienza deve essere autonoma anche dagli antichi pensieri culturali, disprezza
gli indegni seguaci di Aristotele che seguono un dogmatismo e restano
imprigionati nelle biblioteche
Il conflitto tra pensiero scientifico e l’interpretazione dei testi sacri non era
sintomo di una duplice verità
era originato da una sbagliata interpretazione
dei testi sacri
E’un grave errore elevare le posizioni scientifiche a dogmi della Chiesa, come era
avvenuto per la teoria aristotelica e il sistema tolemaico
Svolta
L’autonomia della scienza fu ammessa dalla Chiesa negli anni 1943 e 1992.
Riconobbe gli sbagli e riabilitò Galileo, dando però a lui la colpa in quanto «non
portò prove inequivocabili» e allora «i tempi non erano maturi per un simile
cambiamento»
Papa Giovanni II «esistono due campi del sapere
- quello che ha la sua fonte nella rivelazione e
- quello che la ragione può scoprire con le sue forze (scienze sperimentali e
filosofia)
Ma non è un’opposizione, non sono del tutto separati in quanto hanno punti di
incontro. Le metodologie proprie di ciascuno permettono di mettere in
evidenza aspetti diversi della realtà»