L`on. Tajani oggi a Viterbo per parlare di Europa alla

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L'on. Tajani oggi a Viterbo per parlare di Europa alla Scuola di formazione
politica del centro studi Aldo Moro: "Prima delle beghe ci sono i cittadini"
di WANDA CHERUBINIVITERBO- L'Europa al centro dell'incontro promosso questa mattina, presso l'Auditorium del polo culturale di Valle Faul, per la
scuola di formazione politica del centro Aldo Moro, che ha visto la presenza di Enrico Gasbarra, deputato del Parlamento europeo
e dell'on. Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo. Nonostante il ritardo di un'ora dall'orario previsto dell'incontro e la
gaffe fatta da Gasbarra che ha chiamato il sindaco Michelini, Marini, l'incontro ha offerto numerosi spunti di riflessione sul
significato dell'Europa, in un periodo in cui non sono pochi i suoi
detrattori, in particolare dopo l'uscita della Gran Bretagna con la Brexit.
A prendere per primo la parola il sindaco Leonardo Michelini, che ha detto: "Alcuni cambiamenti in Europa devono essere fatti.
Non vedo male la possibilità di poter continuare a fare cambiamenti, rispettando le regole comuni, anche a livello fiscale. Bisogna
rivedere questo modello di globalizzazione che riesca a mantenere in essere la nostra identità, riacquistando un minimo di sovranità".
E', quindi, intervenuto il presidente del centro Studi Aldo Moro, Aldo Fabbrini, che ha ricordato il cordoglio per le vittime di
Bruxelles ed ha salutato i presenti.
Sulla domanda "Perchè l'Europa?", posta dal conduttore Salvatore Regoli, dopo la
proiezione di un filmato, ha introdotto i lavori l'on. Giuseppe Fioroni, che ha affermato: "La nostra politica è lontana dall'essere al
passo con i tempi e di guardare al futuro. Il presidente del Parlamento europeo, che per la prima volta è italiano, rappresenta una
risorsa per il nostro Paese e se smettessimo di farci male, forse saremmo più rappresentativi in Europa. Non c'è nessun inciucio.
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L'Europa deve essere vista come una forza che ci aiuta e non come una tagliola che ci punisce. Di populismo è pieno il mondo
e così non andiamo da nessuna parte. Bisogna dialogare tra di noi e costruire qualcosa insieme. Questo è il significato dell'incontro
di oggi. La pace è una conquista che dobbiamo mantenere giorno per giorno. Non è solo il problema dell'Isis e del terrorismo. Già
Aldo Moro, per la prima volta, disse che dovevamo
portare l'Europa nel Mediterraneo".
Gasbarra ha esordito dicendo: "Ci tenevo ad essere qui oggi per riportare il senso dell'Europa e di quanto lo abbiamo perso, non
solo storicamente, ma anche attualmente. La politica italiana è finita dentro una gabbia in cui l'Europa è descritta nella sua
oppressione. L'Europa è raccontata male dal populismo. Il sindaco Marini (gaffe, voleva dire Michelini, ndr) diceva più sovranità.
L'Europa ruota intorno a due grandi figure: Emilio Colombo ed Aldo Moro, che ebbero un ruolo strategico rispetto alla crisi della
"sedia vuota", che ci fu quando la Francia ruppe l'intesa Cee perchè si oppose ad una riforma agraria, a dare un ruolo al Parlamento
ed
a dare un voto ad una maggioranza qualificata. I grandi mediatori per recuperare questa situazione furono Moro e Colombo. Oggi
ci troviamo di fronte a questa gabbia da rompere. L'Europa non deve dare più sovranità agli Stati, ma riacquistare la sua, per
avere una unica fiscalità, un unico esercito, un'unica politica estera. Dobbiamo riacquistare le identità degli Stati. Il problema è
aprire non chiudere ed il lavoro da svolgere è rompere questa gabbia dell'egoismo. Dentro questa sfida dobbiamo riuscire ad
unificare lo sforzo italiano complessivo, va aperto anche un dibattito sulle due grandi famiglie europee: popolari e
socialdemocratici".
Martina Minchella, giovane consigliera comunale, ha, quindi posto due domande all'on. Tajani: " Come tenere insieme la sicurezza
e l'accoglienza? Perchè oggi c'è questa differenza tra le due grandi famiglie del Parlamento europeo che nascono su valori saldi,
ovvero la socialdemocrazia ed il partito popolare?
L'on. Tajani ha, quindi, preso la parola, sottolineando subito la necessità di "avvicinare le istituzioni ai cittadini". "Oggi c'è un
sentimento di malcontento -
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Gasbarra
ha spiegato - nei confronti di Bruxelles, anche un po' perchè Bruxelles fa degli errori. Il problema non è tanto l'esistenza dei partiti
populisti, ma capire perchè i cittadini si rivolgono a loro. Per vincere questa sfida l'unica cosa da fare è dare risposte concrete ai
cittadini, spiegare di più quello che facciamo, trasformare l'Europa in un amico del cittadino. Questo è l'obiettivo che mi sono dato.
Ha ragione Gasbarra e Fioroni quando dicono che dovremmo avere un sistema che conti di più a Bruxelles, ma se si vuole contare
di più occorre una maggiore presenza di italiani ed una strategia. Più Italia c'è e più equilibrata è la politica europea. Questo è il
primo elemento chiave: il sistema Italia. Il Parlamento europeo non è il terzo ramo del parlamento italiano. E' vero che sono stato
eletto da una maggioranza composta da popolari e riformatori, ma non si potrà legiferare bene senza il partito socialista.
Dobbiamo fare un salto di qualità, tenendo presente che il Parlamento europeo non ha nulla a che vedere con Camera e Senato. A me
interessa che i cittadini sappiamo che il Parlamento nel suo insieme vuole essere più vicino a voi".
L'on. Tajani] ha poi parlato dell'uscita della Gran Bretagna dall'Europa e non ha nascosto che ciò creerà qualche problema, ma ha
ribadito come dovrà essere chiaro che far parte dell'Europa e non farne parte non sono la stessa cosa. "Dovremmo fare in modo che
le future relazioni tra Europa e Gran Bretagna non siano negative".
Sulla crisi economica, poi, ha evidenziato come il risanamento dei conti pubblici debba andare di pari passo con il sostegno
all'economia reale. "Il risanamento è una priorità perchè abbiamo il debito pubblico accumulato da anni - ha precisato Tajani - ma
serve anche un maggiore impegno da parte dell'Europa per sostenere ciò che produce ricchezza ed occupazione. Bisogna poi
utilizzare al meglio i
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Minchella e Gasbarra
finanziamenti europei".
Su immigrazione e terrorismo ha, quindi, detto: " Senza l'Europa non possiamo risolvere nè un problema nè l'altro. I terroristi non
conoscono confini. Per l'immigrazione è più o meno la stessa cosa: l'Italia per troppo tempo è stata lasciata sola. La sfida è sempre
europea: se noi non investiamo cifre importanti in Africa per fare crescere un tessuto moderno, se non investiamo in capitali umani, i
problemi dell'immigrazione di oggi appariranno schiocchezza perchè avremo milioni di persone che scapperanno dall'Africa.
L'Europa deve preoccuparsi delle grandi cose. Dobbiamo avere una nostra politica estera, una politica sull'immigrazione. Da soli
non potremo essere in grado di
affrontare un fenomeno biblico di immigrazione, come a livello economico non potremmo competere con Cina, India, Stati Uniti,
Russia. L'Europa rimane l'unica soluzione logica per tutelare i nostri interessi. Sono fiero di essere italiano, nessuno vuole
rinunciare alla propria identità, ci vuole più Italia a Bruxelles e c'è un minimo comune denominatore che unisce i paesi europei:
l'identità culturale-storica. C'è un altro minimo comune denominatore che si chiama libertà. La libertà è il nostro dna culturale. E' la
libertà anche di sbagliare, di redimersi. Siamo l'unico continente al
mondo che permette a chi sbaglia di redimersi, l'unico continente in cui non c'è la pena di morte. Il nostro modello di civiltà è di
altissimo livello e lo abbiamo conquistato a fatica. Certo - conclude Tajani - bisogna cambiarla l'Europa, però distruggerla
significherebbe distruggere la nostra storia, la nostra cultura, il nostro modello di vita. La politica deve avere il coraggio di cambiare,
ma cambiare non significa distruggere, vogliamo costruire, al di là dell'essere di partiti diversi. Dobbiamo remare nella stessa
direzione, indipendentemente dai partiti. Per risolvere i problemi a Bruxelles serve recuperare i rapporti tra popolari e socialisti.
Prima delle beghe ci sono i cittadini".
Tajani, Fioroni, Battistoni e Caci
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