Verb_132_02_03_2016_III Comm - Consiglio Regionale del Friuli

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XI LEGISLATURA
III COMMISSIONE PERMANENTE
(Tutela della salute, servizi sociali, alimentazione, previdenza complementare e integrativa)
Verbale n. 132 del 2 marzo 2016
Consigliere
Presente
ROTELLI Franco, Presidente
Sì
BAGATIN Renata, Vicepresidente
Sì
USSAI Andrea, Vicepresidente
Sì
GREGORIS Gino, Segretario
Sì
BARILLARI Giovanni
Sì
BIANCHI Elena
No
COLAUTTI Alessandro
Sì
CREMASCHI Silvana
Sì
MARINI Bruno
Sì
NOVELLI Roberto
Sì
PUSTETTO Stefano
Sì
SANTAROSSA Valter
Sì
TONDO Renzo
No
TRAVANUT Mauro
No
ZILLI Barbara
No
Sostituito da
Sono presenti in rappresentanza dell’Amministrazione regionale:
Direttore Servizio farmaceutico Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche
sociali e famiglia, Francesca Tosolini.
Sono presenti i seguenti consiglieri (senza delega) di altra Commissione: Giulio LAURI
Ordine del giorno
Convocazione alle ore: 14.30
1. Audizioni in merito alla proposta di legge n. 119 “Sperimentazione per la produzione di medicinali
a base di cannabinoidi e modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2013, n. 2 (Modalità di erogazione
dei medicinali e delle preparazioni magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche)” (di
iniziativa del consigliere Ussai e altri), con i seguenti soggetti:
- Università degli studi di Trieste
- Università degli studi di Udine
- Federazione regionale Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri
- Ordini provinciali dei farmacisti
- Aziende per l’assistenza sanitaria
- AOU Udine
- AOU Trieste
- IRCCS CRO di Aviano
- IRCCS “Burlo Garofolo” di Trieste
- Tribunale diritti del malato
- AISM (Associazione italiana sclerosi multipla) provinciali
- Associazioni Alzheimer
- Associazione Epilessia FVG
- A.Ma.Re (Associazione malati reumatici) FVG
- AMICI FVG (colite ulcerosa e malattia di Crohn)
- ARD (Associazione per la ricerca sulla distonia)
- Associazione Malati di Parkinson Corale Gioconda
- Pegaso APT (Associazione Parkinsoniani Trieste)
- Associazione Parkinsoniano PN l’Aquilone
- La Farfalla Associazione isontina malati di Parkinson e familiari.
Lavori
Inizio lavori alle ore: 14.45
(Presidenza del Presidente ROTELLI)
Nell’Aula del Consiglio regionale il Presidente ROTELLI, accertata la sussistenza del quorum
costitutivo, apre la seduta della III Commissione.
Punto n. 1 all’ordine del giorno
Claudio PANDULLO (Federazione regionale Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri) richiama
l’attenzione sul problema dell’approvvigionamento dei medicinali cannabinoidi e si dice a favore di
produzioni locali. Dichiara altresì di condividere la possibilità di prescrizione da parte dei medici di
medicina generale.
2
Michele FAVERO (Presidente Consulta regionale degli ordini dei farmacisti) illustra la memoria di cui
in allegato.
Guido CAPPELLETTO (AOU Udine – Direttore SOS Terapia antalgica) si dice a favore della PDL 119.
Richiama l’attenzione sulla necessità di un’attenta valutazione dei requisiti per accedere alla cura con
i medicinali in parola considerato che le indicazioni per l’utilizzo della cannabis sono per lo più riferite
a sintomatologie soggettive.
Luca MICELI (AOU Udine) afferma che la terapia con medicinali cannabinoidi non è mai un primo
livello il che induce a delle perplessità sulla possibilità di prescrizione da parte del medico di medicina
generale, a carico del SSR. Sottolinea quindi l’opportunità che sia il medico specialista ad assumere
l’onere prescrittivo.
Paolo SCHINTRIOL (AOU Trieste – Responsabile farmacia) illustra la memoria di cui in allegato.
Giuliana DECORTI (Università di Trieste - Farmacologo) sottolinea che non vi sono evidenze chiare
sull’efficacia dei farmaci in parola. Ritiene giusta la possibilità di prescrizione del medico di medicina
generale, comunque sulla base di un piano terapeutico di un medico specialista. Osserva che
andrebbe approfondita la valutazione della sicurezza di questi farmaci considerato che gli effetti
collaterali non sono ancora conosciuti del tutto. Afferma che potrebbe essere utile una produzione
locale pur non essendo in grado di dare un parere sul punto.
Stefano VISINTIN (AAS 2 – Direttore SC Farmaceutica aziendale) si dice a favore della possibilità di
prescrizione del medico di medina generale in base a un piano terapeutico del medico specialista.
Suggerisce che le indicazioni di rimborsabilità del farmaco siano delegate a un organo tecnico
regionale che le possa aggiornare in base alle evidenze che potranno prodursi nel tempo.
Chiara CATTARUZZI (AAS 4 – Direttore SOC Assistenza farmaceutica) illustra la memoria di cui in
allegato.
Roberta SABBION (AAS 5 – Direttore Dipartimento dipendenze) sottolinea l’importanza di un
attento monitoraggio dell’uso dei farmaci in questione e di una corretta prescrizione.
Renzo LAZZARINI (CRO Aviano – Direttore SOC Farmacia) evidenzia l’opportunità di centralizzare la
preparazione dei farmaci in pochi punti con elevata competenza.
Luciano BERINI (La Farfalla Associazione isontina malati di Parkinson e familiari) si dice a favore della
proposta di legge.
Dario RIZZI (Associazione Epilessia FVG) illustra la memoria di cui in allegato.
Luciana BALESTRUCCI (Presidente AMICI onlus FVG) si dice a favore della somministrazione gratuita
della cura con cannabinoidi in ambiente protetto.
Paola GAGGI (Presidente AISM Trieste) sottolinea che AISM nazionale guarda con favore al
miglioramento dell’accesso ai farmaci cannabinoidi. Afferma che forse finora non c’è stato un grande
interesse nella ricerca su tali farmaci. Fa presente di non aver registrato effetti collaterali in pazienti
trattati correttamente. Sottolinea che la differenza di qualità di vita rispetto all’uso di questi
medicinali è importante e si dice comunque convinta che la somministrazione degli stessi debba
avvenire in forma controllata.
3
Barbara FURLAN (Presidente AISM Udine) evidenzia a sua volta l’importanza dei medicinali
cannabinoidi per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Sottolinea che attualmente vi è
una situazione di disomogeneità nell’accesso al farmaco. Giudica importanti i controlli sulla qualità
del prodotto e in tal senso concorda sull’opportunità di una produzione accentrata. Aggiunge che gli
effetti collaterali sono comunque inferiori agli entiepilettici.
Gianni CANZIAN (AAS 3 – Responsabile Area Dipartimentale Dipendenze) dichiara di condividere lo
spirito della PDL. Sottolinea l’importanza di un piano terapeutico predisposto da un medico
specialista. Ritiene non vi sia il pericolo di un uso tossicomanico dei farmaci in parola.
Il dott. FAVERO assicura che le farmacie del territorio sono in grado di preparare prodotti a base di
cannabis secondo standard di qualità.
Il Presidente ROTELLI cede quindi la parola ai consiglieri.
Il consigliere COLAUTTI dichiara appoggio alla PDL. Evidenzia che per i temi trattati vi è il rischio di
un’impugnativa da parte del Governo. Osserva che si è aperto un confronto con il Ministero della
salute, anche con la collaborazione dell’Assessore Telesca, per capire gli ambiti di un possibile
intervento. Spiega che vi è interesse a verificare la possibilità di attivare anche in via amministrativa
un’attività di produzione e di ricerca a livello regionale, in attuazione del DM del novembre 2015 che
ha dato avvio a un progetto pilota nazionale di produzione di farmaci cannabinoidi.
Il consigliere BARILLARI chiede se vi sono difficoltà nell’approvvigionamento dei farmaci.
Il dott. LAZZARINI spiega che le richieste del farmaco vanno presentate con almeno 1 mese di
anticipo per ottenere al massimo 250 grammi di prodotto. Afferma che l’avvio di una produzione
locale in via sperimentale potrebbe cambiare in maniera significativa la situazione.
Il consigliere BARILLARI sottolinea che la prima finalità della nuova legge dovrebbe essere di
garantire una distribuzione omogenea del farmaco. Afferma di avere qualche perplessità su una
produzione a livello locale ed esprime l’impressione che non sia compito della Regione promuovere
attività di ricerca.
La sig.ra GAGGI afferma che il costo del farmaco è un problema per i pazienti e che una produzione
locale comporterebbe costi inferiori e un approvvigionamento più agevole.
Il consigliere USSAI sottolinea che la PDL vuole intervenire sul tema dell’approvvigionamento e del
costo dei farmaci. Spiega che finora circa il 90% dei farmaci erogati sono stati a carico dei pazienti.
Sottolinea che sarebbe opportuno verificare il grado di attuazione ed efficacia della legge regionale
2/2013, già intervenuta sul tema, e di cui sarebbe appunto importante conoscere i risultati anche per
una migliore predisposizione della proposta di legge in esame.
A questo punto, in assenza di ulteriori interventi, il Presidente ROTELLI ringrazia i convenuti per i
contributi offerti e sottolinea la volontà di portare il provvedimento all’attenzione dell’Aula in tempi
brevi.
La seduta ha quindi termine.
Fine lavori alle ore: 16.05
Allegati: presenze invitati audizioni; memorie audizioni.
4
IL PRESIDENTE
Franco ROTELLI
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Gino GREGORIS
IL VERBALIZZANTE
Mauro NEGRO
5
Allegato 1 Verbale n. 132 del 2 marzo 2016
Allegato 2 Verbale n. 132 del 2 marzo 2016
CONSULTA REGIONALE DEGLI ORDINI DEI FARMACISTI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(Province di GORIZIA - PORDENONE - TRIESTE - UDINE)
Sede: 33100 UDINE - Via Divisione Julia, 30 - Telefono (0432) 50.50.20 Fax (0432) 22.91.09
Prot. n. 671
Udine, 29 febbraio 2016
Gent.mo dott. FRANCO ROTELLI
Presidente della III Commissione permanente
CONSIGLIO REGIONALE
del Friuli Venezia Giulia
Piazza Oberdan 6
34121 TRIESTE
[email protected]
Grazie Signor Presidente per aver invitato gli Ordini dei Farmacisti a questa audizione sulla proposta di
legge n. 119 riguardante la sperimentazione per la produzione di medicinali a base di cannabinoidi e le
modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2013, n. 2.
Questa proposta di legge intende regolamentare le modalità di erogazione dei medicinali e delle preparazioni
magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche, argomento di importante attualità, che riguarda
diverse situazioni patologiche.
Ricordiamo che gli impieghi della cannabis ad uso medico riguardano potenzialmente le seguenti patologie
quando queste non rispondono alle terapie convenzionali:
- l'analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo
spinale);
- l'analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno);
- l'effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia,
terapie per HIV;
- l'effetto stimolante dell'appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell'appetito in pazienti oncologici o
affetti da AIDS e nell'anoressia nervosa;
- l'effetto ipotensivo nel glaucoma;
- la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.
Per la cura di queste patologie esiste oggi un solo prodotto industriale a base di cannabinoidi, il Sativex
autorizzato dal Ministero della Salute esclusivamente per l’analgesia nella sclerosi multipla. Il farmaco è
classificato però in fascia H ed è distribuibile solo nelle strutture pubbliche. E’ intuibile come questa forma
di distribuzione, che costringe i pazienti con la sclerosi multipla a recarsi in una farmacia ospedaliera o di
distretto per poter avere il farmaco, crei disagio. Credo che i dati della distribuzione diretta possano
confermare questa nostra sensazione.
1-2
Per le altre indicazioni terapeutiche, secondo le attuali norme, si dovrebbe ricorre all’uso della cannabis
“off-label” che significa uso nella pratica clinica in maniera non conforme a quanto previsto dal foglietto
illustrativo del prodotto autorizzato. Per l’uso “off-label” esistono però modalità prescrittive e distributive,
utilizzate per la terapia di Bella, a cui si potrebbe ricorrere e questo consentirebbe modalità distributive
diverse dalla sola distribuzione diretta.
Sarebbe infatti in controtendenza con il principio della valorizzazione dell’asse ospedale territorio
accentrare anche la distribuzione delle preparazioni a base di cannabinoidi nei soli ospedali e si correrebbe il
rischio di ostacolare le possibilità di cura per molti malati che risiedono nelle zone decentrate.
Andrebbe quindi considerata, a nostro avviso, quella che è sempre stata la via maestra dell’assistenza
farmaceutica: la distribuzione nelle farmacie aperte al pubblico. Questa avviene oggi in modi che sono: la
distribuzione in convenzione o la cosiddetta distribuzione per conto.
Nel caso della distribuzione per conto le farmacie, potrebbero essere coinvolte nella consegna dei prodotti
preparati nelle farmacie ospedaliere e inviati su richiesta specifica a tutte le farmacie del territorio. In questo
modo la terapia sarebbe facilmente e celermente reperibile in qualsiasi punto della Regione. C’è da rilevare
che il processo di preparazione, trasporto e distribuzione, che graverebbe sulle strutture regionali, potrebbe
essere dispendioso e complesso a causa del carico burocratico che grava su questo tipo di farmaci.
Non andrebbe quindi trascurata, a nostro avviso, la possibilità che la Regione inserisca nella norma
l’autorizzazione delle farmacie sul territorio ad allestire le preparazioni magistrali a base di cannabis, su
prescrizione dei medici di medicina generale e ad un prezzo di rimborso concordato.
Ai fini della dovuta appropriatezza prescrittiva si potrebbe adottare un piano terapeutico che garantirebbe
anche maggiore sicurezza sull’utilizzo del prodotto. Quest’ultima soluzione sarebbe l’ideale anche dal punto
di vista terapeutico, in quanto consentirebbe la dovuta personalizzazione delle cure altrimenti non
praticabile.
Va ricordato in proposito che le farmacie di comunità, in questi anni, si sono già attivate per rendere
disponibile questa nuova opportunità terapeutica costituita dalle preparazioni galeniche a base di cannabis,
eseguendole secondo norme e procedure tecniche condivise, anche se l’utilizzo terapeutico era limitato solo
a chi ne poteva sostenere il costo.
Alla luce di quanto premesso e in merito alla proposta di legge n. 119, si conferma la disponibilità della
nostra categoria professionale a mettere a punto, con le strutture tecniche della Regione, modalità di
preparazione e di distribuzione dei preparati galenici a base di cannabis che consentano un’assistenza sul
territorio adeguata ai bisogni farmacologici dei pazienti.
Certi che il contributo delle farmacie di comunità possa portare ad una efficace applicazione della norma ed
a soddisfare le aspettative dei numerosi pazienti della regione, ringraziamo la commissione per l’attenzione
prestata.
Cordiali saluti.
2-2
Allegato 3 Verbale n. 132 del 2 marzo 2016
Al Presidente ed ai Componenti III Commissione
Consiglio Regionale
Piazza Oberdan 6
Trieste
Trieste 02 marzo 2016
Oggetto: memoria per l’ audizione 2 marzo 2016 riguardo proposta di legge 119 “sperimentazione per la
produzione di medicinali a base di cannabinoidi per uso terapeutico
Il Sativex® è l’ unica specialità medicinale a base di cannabinoidi con autorizzazione immissione
al commercio (AIC ) attualmente disponibile in Italia. Indicato soltanto per il trattamento della
spasticità nella sclerosi multipla, viene regolarmente acquistato dalla farmacia di AOUTS dal 6
gennaio 2013 su prescrizione dei Neurologi e fornito ai pazienti per l’ utilizzo anche domiciliare.
Ad oggi non sono pervenute al Servizio di Farmacia dell’ AOUTS altre richieste riguardanti invece la
preparazioni di galenici a base di cannabinoidi, ma sono state avviate le procedure necessarie al
reperimento della materia prima necessaria all’ allestimento dei prodotti magistrali.
Si concorda pienamente con gli intenti perseguiti negli art.1 ed art 2 della proposta di legge 119,
volti ad abbattere il costo di produzione della materia prima necessaria alla formulazione dei
galenici magistrali per l’ utilizzo terapeutico, ed ad evitare delle carenze d disponibilità sul
mercato.
La materia prima è importata solo dall’ Olanda e tutta la cannabis legale circolante in Italia
proviene solo ed unicamente da quel paese, attraverso due intermediari italiani riconosciuti dal
Ministero della Salute, assolvendo tutte le norme per la tracciabilità e l’ importazione di sostanze
stupefacenti.
Si sono verificate delle rotture di stock ed il rifornimento del materiale è avvenuto a singhiozzo
mettendo in difficoltà la continuità terapeutica dei pochi pazienti attualmente in trattamento sul
suolo nazionale.
Se l’ utilizzo dovesse incrementare inaspettatamente non avremo nel medio periodo abbastanza
materia prima, almeno sino a quando
l’ Istituto Chimico Farmaceutico Militare non inizierà la
produzione sul suolo Italiano stabilita nella convenzione col Ministero della Salute stipulata nel
2014.
Per ciò che concerne l’ art 3 comma 4 della proposta di legge si segnala quanto segue.
Il comma 4 prevede la possibilità di inizio trattamento anche ad opera del medico di medicina
generale o da un medico specialista e presentazione dello stesso alla farmacia della AAS di
residenza, con il costo del farmaco che sembra ? rimane in capo al paziente. Se così fosse si
segnala che le farmacie pubbliche hanno il divieto di vendita al pubblico di medicinali per uso
domiciliare ed in ogni caso appare prematuro affidare in ambito SSR (un ambito con finalità
regolatorie) la prescrizione di detti preparati al medico di medicina generale se non accompagnata
dal piano terapeutico dello specialista.
Fondamentale, anche in funzione di un uso corretto del prodotto, separare nettamente l’uso
medicinale della cannabis dal suo uso ricreativo e fare chiarezza su possibili usi impropri e
prevenirli per quanto possibile.
La gran parte della classe medica non conosce le possibili applicazioni cliniche di questo farmaco
e le aspettative che i pazienti ripongono nei risultati delle cure con cannabinoidi sono alimentate
da notizie dall’ alto clamore mediatico, ma non sempre confutate con il metodo scientifico. Utile
a proposito richiamare alcuni passi del recentissimo Decreto Ministeriale 9 novembre 2015 che
coglie le incertezze del momento a riguardo cercando di delimitarle.
L’allegato tecnico ministeriale evidenzia infatti che, …attualmente non esistono chiare evidenze
scientifiche sul profilo rischio/beneficio della cannabis ad uso medico a causa della scarsa qualità
metodologica degli studi disponibili che, talora, presentano anche risultati contradditori. Viene
pertanto precisato che “l’uso medico della cannabis non può essere considerato una terapia
propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando
questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati, o hanno provocato effetti secondari non
tollerabili, o necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di
effetti collaterali”. Tuttavia vi è l’ indicazione a proseguire nelle ricerche per ottenere evidenze
definitive..
definitive
L’ auspicio contenuto nel decreto è che si possa rivalutare l’ effettiva utilità terapeutica dei
cannabinoidi con la raccolta di evidenze conclusive sul loro place in therapy attraverso nuovi studi
clinici, ma anche con un utilizzo in real life ad opera di personale informato ed aggiornato sulle
potenzialità
potenzialità di cura con prodotti di cui manca l’ esperienza clinico d’ uso.
Utile a livello regionale prevedere specifici programmi di formazione e aggiornamento sulla
terapia con cannabinoidi rivolti a personale medico e sanitario, e che coinvolga anche associazioni
e rappresentanti delle categorie di pazienti e che la prescrizione in una fase definibile ancora come
sperimentale per ottenere le evidenze definitive di cui sopra, sia riservata almeno inizialmente agli
specialisti che trattano
indicazioni terapeutiche riconosciute dal DM 9/11/2015.
9/11/2015 La stessa
rimborsabilità a carico del SSR dovrebbe riguardare soltanto le indicazioni riconosciute nel (DM
9/11/2015.
Indispensabile infine commisurare gli organici delle farmacie ospedaliere che dovessero divenire l’
unica centrale di produzione delle preparazioni a base di cannbinoidi, alla mole di nuova attività
subentrante.
Cordialità
Dott. Paolo Schincariol
Responsabile Farmacia AOUTS
Allegato 4 Verbale n. 132 del 2 marzo 2016
Allegato 5 Verbale n. 132 del 2 marzo 2016
Allegato 6 Verbale n. 132 del 2 marzo 2016
Audizione con III Commissione
Proposta di legge n°119 “Sperimentazione per la produzione di medicinali a base di cannabinoidi e
modifiche alle legge regionale 7 febbraio 2013, n°2 (Modalità di erogazione dei madicinali e delle
preparazioni magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”.
Uso medico della cannabis. (tratto da “Allegato tecnico per la produzione nazionale di
sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis” Ministero Salute, decreto 9 nov
2015)
Gli impieghi di cannabis ad uso medico sono presenti in studi clinici controllati, studi
osservazionali, nelle revisioni sistematiche e nelle metanalisi della letteratura internazionale
indicizzata.
In considerazione delle evidenze scientifiche fino ad ora prodotte, che dovranno essere
aggiornate ogni due anni, si può affermare che l'uso medico della cannabis non può essere
considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto ai
trattamenti standard, quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati, o hanno
provocato effetti secondari non tollerabili, o necessitano di incrementi posologici che potrebbero
determinare la comparsa di effetti collaterali.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Gli impieghi di cannabis ad uso medico riguardano:
l'analgesia in patologie che implicano spasticita' associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni
del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali;
l'analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il
trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia
rivelato inefficace;
l'effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia,
radioterapia, terapie per HIV, che non puo' essere ottenuto con trattamenti tradizionali;
l'effetto stimolante dell'appetito nella cachessia, anoressia,perdita dell'appetito in pazienti
oncologici o affetti da AIDS e nell'anoressia nervosa, che non puo' essere ottenuto con
trattamenti standard;
l'effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali;
la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la
Tourette che non puo' essere ottenuta con trattamenti standard.
Visto che, le opportunità di utilizzo a fini terapeutici di sostanze cannabinoidi sono frenate dal divieto
di coltivazione sul suolo italiano perché equiparate alla coltivazioni di droghe pesanti
Visto, che i pazienti autorizzati devono attendere per l’approvigionamento dei medicinali a base di
cannabis
Considerato che, la variabilità degli effetti della cannabis, dovuta alla diversa presenta dei principi
attivi, è stata superata dalla produzione e commercializzazione secondo standard europei
Visto che, ad oggi è in piena funzione la serra pilota allo Stabilimento chimico-farmaceutico militare
di Firenze che coltiva la cannabis a fini terapeutici.
Questa proposta di legge permette di stipulare una convenzione a livello locale con lo stesso
Stabilimento.
Tale accordo consentirà ai malati ed al servizio pubblico della Regione FVG di non dipendere dalle
importazioni di cannabis, di razionalizzare le spese e ridurre i tempi di attesa.
In particolare, la proposta di legge 119,
art. 2, prevede di produrre medicinale cannabinoidi e avviare ed attivare progetti di ricerca
prodromici alla produzione di sostanze e preparazioni vegetali a base di canapa con l’Università di
Udine e Trieste;
art.4, inizio del trattamento con farmaci cannabinoidi in ambito ospedaliero o strutture
assimilabili e in ambito domiciliare.
Per le finalità di cui all’art.2, è autorizzata la spesa di 10.000 euro per l’anno 2015.
Considerazioni
Questa proposta di legge potrebbe:
1. interessare l’ateneo udinese nella sua componente Agraria, per l’applicazione dell’art. 2,
ovvero la produzione di cannabinoidi e/o l’attivazione di progetti di ricerca prodromici alla
produzione di sostanze e preparazioni vegetali a base di canapa;
2. interessare l’ateneo udinese nella sua compente Medica per l’art.4, ovvero l’inizio del
trattamento con farmaci cannabinoidi in ambito ospedaliero o strutture assimilabili e in ambito
domiciliare.
3. Unica osservazione dell’ateneo udinese è l’esiguità della somma di 10.000 euro per l’anno
2015.
Distinti saluti.
Prof. Massimo Baraldo – Università degli Studi di Udine
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