Modalità di affidamento del servizio pubblico televisivo: effetti sul canone e sul mercato della raccolta pubblicitaria Maria Augusta Miceli Università di Roma “La Sapienza” Andrea Pezzoli Autorità garante della Concorrenza e del Mercato Società Italiana degli Economisti Sessione “Economia del Diritto” Roma, 25 - 27 ottobre 2001 I presupposti p pp • L’assenza di una chiara definizione del servizio p pubblico comporta p un finanziamento non “proporzionale” agli obblighi di servizio. • In queste condizioni un sistema televisivo “misto” amplifica i rischi di sussidio idi incrociato i i tra TV pubblica bbli e TV commerciale i l con le l conseguenti distorsioni del mercato della raccolta pubblicitaria televisiva. • Una più precisa definizione dei compiti del servizio pubblico agevola due possibili riforme del sistema televisivo: (i) l’affidamento del servizio pubblico ad una delle reti RAI ad esso interamente dedicata e finanziata esclusivamente con il canone; (ii) l’affidamento l ffid a gara del d l servizio i i pubblico bbli all’emittente ll i i grado in d di gestirlo in modo più efficiente. M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 2 Gli obiettivi bi tti i Verificare come il canone influisce sulle allocazioni nel sistema televisivo “misto”. misto . Verificare gli effetti sul canone e sulle allocazioni nel mercato della raccolta pubblicitaria televisiva nelle ipotesi: i. di una rete RAI interamente dedicata al servizio pubblico e finanziata esclusivamente con il canone; ii. di una gara per il servizio pubblico. M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 3 Le ipotesi (e i limiti) del modello - 1 1 1. Oligopolio con 3 operatori. operatori 2. La funzione di produzione di ogni emittente trasforma le risorse in contatti ((“audience”)) vendibili alle agenzie g pubblicitarie. p 3. Variabile strategica: quantità ovvero “audience”. 4 4. Gli operatori privati hanno come obiettivo la massimizzazione dei profitti. M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 4 Meccanismo della TV commerciale Audience Audience Aziende P bbli i i Pubblicitarie Imprese Pagamento pubblicità Acquisto di beni Vendita di beni Programmi Spettatori M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 Pagamento spazi pubblicitari Emittente TV Attenzione = Audience 5 Meccanismo della TV Servizio Pubblico P Programmi i Emittente Pubblica Spettatori Canone M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 6 Le ipotesi (e i limiti) del modello - 2 Peculiarità RAI: (i) il servizio pubblico viene approssimato in 1/3 dell’audience; (ii) può vendere solo 2/3 dell’audience “vendibile; (iii) riceve un canone per gli obblighi di servizio pubblico, che vengono ipotizzati: i i i • indeterminati (status-quo 1), • pari ai mancati ricavi pubblicitari (status-quo (status quo 2), 2) • pari ai costi di produzione RAI (una rete dedicata), • pari ai costi dell dell’emittente emittente più efficiente (gara). (gara) M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 7 I risultati - 1 Il passaggio dal sistema “misto” al servizio pubblico attribuito ad una na rete RAI dedicata può p ò significativamente significati amente ridurre rid rre il canone e i rischi di sussidio incrociato 25 20 * 15 ** 10 5 0 M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 0.5 1 1.5 CMA 1 2 2.5 3 8 I risultati - 2 Il prezzo di mercato è funzione crescente dei costi marginali degli operatori. I costi marginali RAI sono distorti verso ll’alto alto grazie alla possibilità di poter contare anche sulle risorse del canone. Di conseguenza spazi minori per i sussidi incrociati, favorendo una riduzione dei costi marginali dell’ente pubblica, pubblica porterebbero ad un prezzo d’equilibrio inferiore. 3.6 Prezzo per contatto 3.5 3.4 P3.3 3.2 3.1 3 2.9 0 M.A. Miceli - A. Pezzoli S.I.E. 25 - 27 ottobre 2001 0.5 1 1.5 CMA 1 2 2.5 3 9