Visto da
Il modo migliore per ricordare Lucio Dalla è celebrarlo attraverso
l’ascolto; le sue canzoni hanno sempre parlato per lui in prima
persona con sconcertante sincerità, con drammatica ironia, con
profondissimo amore per la vita.
della bellezza” parte allo stesso modo, con grandi domande
sulla vita (questa volta tra due
amanti in un letto), in una dimensione musicalmente più
tesa, certo, ma comunque diradata. Poi la passione esplode
furiosa quasi a voler coprire i
terribili rumori di fondo del
mondo, arriva l’amplesso, il
sole che non c’è e che ha lasciato posto a un cappello di
ghiaccio; poi, con la stanchezza la calma, i battiti della musica che rallentano uniti a
quelli dei due cuori, un fischio
sereno che sembra lasciare la
Foto di Sabrina Ciferri
stanza e involarsi tra le prime
luci di un’alba alla quale consegnare la nostra fiducia.
Temi scottanti e sempre attuali, come la posizione dei preti,
Lucio Dalla, sarà sempre l’anno che verrà
H
o avuto il piacere di
scrivere con Lucio
una canzone, Rispondimi, contenuta nel bellissimo
album Henna e quello sarà
sempre il mio personale e intoccabile ricordo.
In ogni canzone di Lucio ci sono tutte le sue canzoni. Basta
estrarne dal cappello una, per
entrare nel suo universo. Ed
allora voglio ricordare così Lucio, con la fotografia de “L’anno che verrà” una delle sue
canzoni più popolari.
Centotredici settimane in classifica la dicono tutta sull’impatto che ebbe questa canzone
(contenuta nel disco Lucio Dalla) sulla gente.
L’incipit Caro amico ti scrivo è
entrato in maniera radicale nel
linguaggio comune e le parole
di questo testo saranno valide
per ogni “anno che verrà”,
profetiche, toccanti, universali.
Clima epistolare, dunque. Dalla dichiarò di essere stato ispirato dal libro La passeggiata
di Robert Walzer, cronaca della passeggiata di un personaggio viennese che mentre si reca da una sua amante vede il
mondo crollargli intorno.
L’andamento di ballata che gira su accordi elementari conferisce al brano la popolarità
di una canzone fado e nel crescendo finale, marchio di fabbrica di Dalla, c’è tutta la disperazione che la malinconia
delle strofe nasconde. “Vedi
amico mio cosa si deve inventare per poter riderci sopra,
per continuare a sperare rimane” il manifesto indelebile di
un’Italia dove il potere furbamente preferisce gestire la
speranza piuttosto che la riconoscenza della gente.
Nel finale Dalla torna strategicamente ad un clima più mo-
Infonòpoli
derato (altro suo meccanismo
di scrittura frequente) per lanciare l’ultimo messaggio, la
sintesi dell’intero brano, cioè
un’eroica quanto malinconica
rassegnazione alla vita e alla
disillusione: “L’anno che sta
arrivando tra un anno passerà
/ io mi sto preparando, è questa la novità”.
Spesso, a tre quarti, della stesura, secondo una regola che
appartiene più al teatro che
alla canzone, la canzone dalliana vive la presa di coscienza
e il suo snodo, virando verso la
crudezza della realtà e la viscerale disperazione, per poi
tornare ad una dimensione pacata. Pensiamo a “Futura”,
forse la più bella canzone dedicata ai figli. Quella che Melisanda Massei Autunnali su lacanzoneitaliana.it definisce
“una palingenesi, all’insegna
della poesia, della fantasia,
3
l’educazione alla paura, il potere della televisione, la questione degli omosessuali, la
sordità di chi ha la parola, sono esposti con leggerezza e
malinconica ironia in questa
ballata che consacra il fenomeno Dalla definitivamente.
La forza del brano è in questa
sua trasversalità; è la canzone
di tutti, al di là di qualsiasi
schieramento religioso, politico e sociale.
Trovo fantastico il titolo: l’articolo determinativo da una parte (l’anno, quell’anno e solo
quello) e l’indeterminatezza
del tempo dall’altra (che verrà;
quando non si sa). In questo
ossimoro c’è tutto; c’è la speranza che il prossimo anno sia
l’anno, c’è il numero della lotteria su cui punta la gente, che
chiama il suo sogno per nome
anche se non lo conoscerà mai.
Vincenzo Incenzo
Visto da
Foto di Mario Vallini
Zero in
“Una mano per Genova”
20 dicembre 2011 - Genova 105 Stadium
Un grande concerto, una serata fantastica ma sopratutto un momento di unione e solidarietà. Questo è
stato “Una mano per Genova”, il live aid, organizzato e fortemente voluto da Gino Paoli, per raccogliere
fondi a favore della popolazione genovese duramente colpita dall’alluvione del 4 novembre 2011. L’evento
che ha avuto una grande risposta di pubblico e di partecipazione, ha visto alternarsi sul palcoscenico numerosi protagonisti della musica e dello spettacolo italiano da Renzo Arbore a Mario Biondi, da Ornella Vanoni
a Danilo Rea, da Renato Zero a Giuliano Sangiorgi e ancora Pippo Baudo, Bebbe Grillo, Cristiano De André,
Matia Bazar, Michele Maisano, Dado Moroni, Flavio Boltro, Rosario Bonaccorso, Vittorio De Scalzi e Roberto
Gatto. Per maggiori informazioni sul progetto www.unamanopergenova.it
Infonòpoli
4
Visto da
Foto di
Mario Va
llini
“Se stasera siamo qui”
Foto di M
ario Vallini
06 gennaio 2012 Carrara Padiglione
C - Fiera
iciotti
oberta D
Foto di R
“Unica 201
2”... Grand
i ar tisti, Gr
andi amici!
08 maggio 2012 - Roma - Palalottomatica
Una serata davvero speciale, in un Palalottomatica pieno in ogni ordine di posto, la prima data del tour di
Antonello Venditti “Unica 2012”, non solo il suo concerto ma anche il suo compleanno. Tra i numerosi ospiti presenti, ad applaudirlo ed a festeggiare con lui, anche un grande amico, Renato Zero.
Emozionante e coinvolgente il duetto che i due cantanti hanno interpretato nel momento della torta, un
classico della canzone romana “La società dei magnaccioni”.
Infonòpoli
6
Foto di Andrea Arriga
Il 6 gennaio 2012 al padiglione C
della Fiera di Carrara erano tremila gli spettatori presenti ad un
evento unico e toccante, lo spettacolo di Giorgio Panariello “Se
stasera siamo qui” ideato ed organizzato per sostenere le zone
della Lunghigiana, devastate
dall’alluvione del 25 ottobre
2011. Insieme a Giorgio Panariello hanno preso parte allo show
colleghi ed amici di sempre, Renato Zero, Andrea Bocelli, Zucchero, Irene Fornarci, Simona
Bencini questi sono solo alcuni
nomi tra gli artisti che hanno
aderito.
Divieto di sosta
Conosciamo meglio...
La costante attività di ricerca e promozione dell’arte emergente e dei nuovi talenti ci ha portati in questo ultimo anno a conoscere numerosi
artisti. Si è cosi arricchita la vetrina musicale dei giovani che entrano a far parte della nostra squadra. In questo numero abbiamo il piacere di
presentarvi cinque ragazzi, che con le loro competenze, la loro professionalità e le loro magie stanno riscuotendo un buon successo di pubblico
e di critica. Loris Iannamico, Mari Conti, Tiziano Orecchio, Manuel Castro e Valeria, cinque artisti di diverso genere musicale, cantautori ed interpreti che cominciano a guadagnare lo spazio che meritano.
Foto di Martina De Luchi
O
re 22:12, un corridoio
abbastanza corto ma
decisamente in contrapposizione con la mia grande voglia di tornare a raccontare, a dire “eccomi”; io e la
parte più vera e più intensa, la
mia musica. Era l’attimo prima di salire sul palco del The
Place, l’emozione di tornare
ricordava vagamente la mia
prima esibizione, scherzavo
sempre a mio modo con i ra-
Infonòpoli
gazzi della band, Santro e Lorenzo sopratutto... “vittime”
che fortunatemente seguono e
vivono da tempo il sottoscritto.
Scherzare è solo uno dei modi
che uso per disinnescare il nervosismo e irrobustire il mio
coraggio. Sul palco è stato molto più semplice “vivere” o “rivivere”, infondo la vita è così intensamente breve dove 15 canzoni sono vene costanti dell’Anima (Chimica) di ogni uomo.
7
“Anima chimica” non è solo la
prima canzone del concerto
ma anche il titolo del mio nuovo album. La spiegazione logica di un cambiamento fisico,
sonoro e tecnico dei miei brani, un modo “finalmente” libero di “suonare”, come a me
piace, un suono rock elettronico leggero, ma sopra spazi diluiti da archi e pad distesi, più
vicina al mio vero modo di vivere, decisamente passionale,
ma con cellule cosparse da veloci esecuzioni melodiche. Il
The Place e questa serata hanno raccontato tanto passando
dalla Rabbia di Non chiedere al
“respiro” di Resiste un se, passando tra le già mature canzoni pubblicate (Solo che, La ricerca). Era difficile trovare un
filo conduttore. I musicisti Santro Age, Lorenzo Sebastianelli,
Sandro Piras e Giordano Muraglia hanno “raccontato” insieme a me un percorso di vita
senza mai perdere il suo filo
rigenerante.
Nel 2009 vivevo attimi di razionale perdita artistica; avevo
Note in Movimento
Anima chimica
Divieto di sosta
M
Foto di Stefano Baldacci
deri più nascosti”, del soul,
“padre di ogni sound, madre di
ogni guerra”...fino a sentire,
“assordante, l’eco elettronico
del ticchettio delle lancette del
nostro nuovo mondo”.
Senza mai alcun ostacolo nella
mente. Senza concetto, distinzione o consapevolezza.
La mia voce va semplicemente
accolta senza paura, sostiene
l’originale cantautrice, ciò che
si attenderà di sentire... è il
vuoto.
Cantante, song-writer e percussionista di origine napoletana, Valeria è una delle più
interessanti voci del nuovo panorama musicale.
Ha studiato canto e percussio-
Valeria, eco di un futuro contemporaneo
ni si è esibita come cantante ed
attrice sulle navi da crociera,
ha collaborato con vari artisti e
con il suo producer Franco
Fraccastoro, ora è pronto al
suo primo progetto solista
«Ink», un mix di rock-pop ed
elettronica, adrenalinico, immaginifico, maledettamente
contagioso.
Il suo timbro abbraccia più
fonti e le rivomita fuori in una
formula nuova e scioccante.
Su tutte le piattaforme digitali.
Da non perdere.
Vincenzo Incenzo
Infonòpoli
9
Note in Movimento
Lavoro di esordio
per una cantautrice
fuori dal tempo
e dallo spazio.
olto al di là dei pensieri illusori, dentro
un’emozione rotta
da un respiro.
E’ così che Valeria definisce il
suo mondo sensazionale, volto
e propenso alla continua ricerca di “equilibri invisibili” da
decifrare e diffondere, che “silenziosi e possenti permeano e
governano tutti i fenomeni del
nostro tempo”.
Canzoni come “Dove non guardi mai”,”Rami al vento”,”Solo
il meglio che ho”, “Ora mi fermo qui”, ribadiscono, questa
verita’ in varie chiavi e sfumature musicali.
Affacciatevi nel suo mondo e
scoverete, o riscoprirete, sapori del pop, “mondo etereo di
collettiva coscienza”, del rock,
“schiavo obbediente dei desi-
Divieto di sosta
Note in Movimento
È stata una delle voci più apprezzate
dello spettacolo Fonopoli in scena.
M
anuel Castro cantante catanese, ha già al
suo attivo numerose
esperienze musicali live e progetti discografici, inizia professionalmente la sua attività a
17 anni quando entra nel
gruppo gospel “Little Book Gospel Choir” di Catania, partecipa a diversi concerti durante i
quali, con il suo talento e grazie anche alla sua predisposizione al canto blues, si distingue come solista. La sua passione per la musica e lo spettacolo lo porta a partecipare al
musical “Jesus Christ Superstar” di Rice-Weber ed a cura-
re la propria formazione artistica frequentando vari seminari tenuti da Rosalba Bentivoglio, Albert Hera e Andrea
Rodini. La continua ricerca di
occasioni e voglia di confrontarsi nella musica fa si che nel
2007 fonda la “Diamante Sugar Live” una cover band di
Zucchero con la quale registra
numerose date dal vivo.
Tramite l’impegno e la costanza nel proporsi, le sue capacità
vengono notate ed arrivano le
prime importanti conferme come l’apertura dei concerti di
Manuela Villa, Simone Cristicchi e gli Zero Assoluto.
Manuel Castro
Infonòpoli
10
Note in Movimento
Divieto di sosta
versi sono stati i concorsi regionali e nazionali a cui ha
partecipato, aprendo concerti
e spettacoli di elevata caratura
artistica: Fichi d’India, Peppe
Voltarelli, Nomadi, Eugenio
Bennato, Bandabardò, Alessandro Mannarino. Attualmente è impegnato nel suo Primo
Album da solista, “Il mondo a
testa in giù”. Una raccolta di 7
brani inediti incentrati su un
desiderio di capovolgere quella
quotidianità divenuta oggettiva
e imprescindibile e nello stesso
tempo gabbia inesorabilmente
Loris Iannamico
Una delle rivelazioni del
nostro spettacolo
Fonopoli in scena. Con
il suo cilindro e la sua
“Se fosse stato” sono
davvero numerose le
conferme che riceve
per il suo talento.
Se fosse stato
N
ato nel Giugno del
1983, mai poteva immaginare di dover
convivere con le sette note in
testa per tutta la vita... Il suo
destino era quello di farle girare, modificare le loro lunghezze, dar loro vita con sospiri e
strumenti, insomma fare Musica. A 10 anni, decide di intraprendere lo studio del pianoforte per poter cominciare ad
avere libero arbitrio su come
la musica, a suo modesto parere, doveva essere concepita.
Da li lo studio dei grandi cantautori italiani: l’eleganza e
intramontabile raffinatezza del
Battisti, l’ermetismo dei testi
affascinanti e cerebrali del De
Andrè, “la voce che non è voce” dei “Quattro accordi cuciti
in croce” del maestro Guccini
divennero pane quotidiano del
Infonòpoli
suo studio giornaliero... E poi
ancora Modugno, Graziani,
Conte, De Gregori, Dalla, Stadio, The Beatles, Queen, fino
ad arrivare ai cantautori moderni come Capossela, Bersani, Silvestri, Gazzè. Nel corso
della sua formazione canora,
ha avuto modo e fortuna di intraprendere un percorso di
studio con la cantante Edda
Dell’Orso, voce strumentale di
Ennio Morricone, Roberta Petteruti e la cantautrice Chiara
Grillo, con la quale tuttora
continua lo studio del canto e
del cantautorato italiano.
Nel corso degli anni, molteplici
sono state le collaborazioni e
progetti artistici, primo su tutti
quello con il gruppo Pop/Rock
abruzzese Rifugio 41, ricoprendone il ruolo di voce e
autore, questa esperienza lo
porta a maturare un gusto artistico-sonoro della musica e
delle varie tecniche di registrazione che lo spingono alla realizzazione di un Home Studio.
Nel suo percorso musicale, di-
12
invisibile dell’espressione artistica dell’uomo. Il tema del lavoro, del tempo, della società e
soprattutto dell’amore divengono il fulcro principale della
sua critica con il fine di rivitalizzare la celata capacità umana di gestire tutto ciò che è
stato in grado di creare e non
esserne gestito. Il suo primo
singolo “Che favola sei...?”,
rappresenta proprio la tragicità di una storia d’amore morta
prima di cominciare, vena tragica espressa però da un ritmo
coinvolgente e festoso proprio
a dimostrare che tutto può e
deve avere l’altra faccia positiva della medaglia.
Ed è proprio con questo brano
che abbiamo avuto modo di
incontrarlo e presentarlo per
la prima volta nel 2011 nello
spettacolo “Fonopoli in scena”.
E se qualcuno dovesse fargli la
domanda più banale del mondo : “Perché fai musica?” lui
risponderebbe: “Mi piace far
canzoni e bere vino... Mi piace
far casino.” (F. Guccini)
Divieto di sosta
Note in Movimento
Gentle beauty
Album d’esordio per una
delle figure più
interessanti della nuova
frontiera musicale.
Mari, un’italiana a Londra
U
na cantautrice fuori
dagli schemi, che silenziosamente si sta
facendo strada oltreconfine;
uno stile personalissimo, lontano dai codici italiani e proiettato al mondo, con contaminazioni e sonorità mai scontate.
Mari se ne è andata a Londra
per fare musica, un gesto coraggioso, che sembra appartenere ad artisti di un’altra epoca; ma i risultati le hanno dato
ragione.
Mari è italiana ma guarda
lontano. Laureata in tecniche
di comunicazione e marketing
musicale, prima del suo album di debutto ha prodotto e
presentato il programma alla
radio italiana web based
“Raz” chiamato “Pick Out”. Il
programma è stato pensato
per band di trip-hop ed elettronica: Aria, Portishead,
Massive Attack, Thievery Corporation, Goldfrapp e Zero 7,
uno dei cui membri diventerà
suo produttore.
Infonòpoli
14
Foto di Claudia Papini
Divieto di sosta
Teatro in Movimento
E' nata a Roma una
nuova realtà culturale,
il Teatro Millelire.
dulabili) il Teatro Millelire
ospiterà spettacoli, concerti,
esposizioni d’arte e presentazioni di libri. La prima stagione
teatrale 2012-2013, a partire
dall’11 settembre, privilegerà
testi di autori contemporanei
e/o di rottura, ospitando compagnie selezionate di professionisti provenienti da tutta Italia
(da Palermo a Pordenone), con
spettacoli inediti o già rodati.
Tra i nomi presenti in Cartellone ci saranno Lydia Biondi e
Jacob Olesen. Un lunedì al mese sarà spazio di sperimentazione e promozione per i nuovi
progetti dell’Associazione Culturale Fonòpoli.
Il Teatro Millelire apre le porte,
accomodatevi dove vi pare!
A
ll’interno di un antico
cortile del ‘900 in via
Ruggero di Lauria, 22
– che si potrebbe già definire
“Cortile dell’arte” - a pochi
passi da Piazzale degli Eroi
verso via Candia, nasce, con il
patrocinio di Roma Capitale
Municipio XVII, il Teatro Millelire con la direzione artistica di
Lorenzo De Feo e Antonio Lupi
dell’Associazione
Millelire,
quella musicale di Loriana Lana. Composto da tre sale climatizzate, dai colori intensi con
soffitti a volta (il foyer, la caffetteria e la sala teatro con una
capienza di circa 90 posti mo-
Infonòpoli
16
Alcuni appuntamenti culturali
e musicali hanno preso il via
già dal 13 giugno. Abbiamo
iniziato con piccoli successi teatrali della scorsa stagione come “That’s Amori” e “Coma
Profondo” (prosa, video e musica) provenienti dalla rassegna LET del Cometa Off di Roma. La cantante swing Emma
Morton, il giovane cantautore
Federico Fattinger, i percussionisti dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia, il jazzista Ettore Zeppegno e il mezzosoprano Alessandra Ragusa sono, invece, solo alcuni dei musicisti ospiti della nuova sala.
Carla Fabi
Divieto di sosta
Parole in movimento
Foto di Andrea Arriga
Foto di Roberto Passeri
Foto di Andrea Arriga
La presentazione
tua biografia convenzionale,
non è un libro tecnico, non segue altra cronologia che quella
dei miei impulsi e delle mie
emozioni. È un libro aperto,
che ospita, oltre alle mie considerazioni, il ricordo di persone
che hai amato, artisti con cui
hai lavorato, fans, tuoi allievi
che ancora oggi ti celebrano.
Sono pagine di amore e di speranza, di malinconia e resurrezione. Sono cose che avrei voluto dirti e non ho fatto in
tempo. Sono il segnale vivo
della tua presenza, della tua
purezza e del tuo talento. Sono
il racconto di un esempio, per
tutti noi, un esempio che ha la
forza devastante, tragica, assoluta della vita e la bianca e
muta delicatezza di un passo
silenzioso sulla neve.
Vincenzo Incenzo
Attraverso le pagine del libro
e gli interventi degli amici sono riaffiorati ricordi aneddoti e
racconti di un artista che è rimasta e rimarrà indelebile nei
cuori di tutti noi.
Durante la presentazione,
condotta da Rossella Diaco,
oltre l’autore del libro Vincenzo Incenzo, sono intervenuti
gli artisti: Benedetta Giovagnini, Tiziano Orecchio, Ivana
Pantaleo, Daniele Sidro Sirotti, il maestro Vito Vignola e
Valeria.
Inoltre a ricordare Valentina,
erano presenti Davide Pinelli
autore di numerose canzoni, il
presidente della Fimi Leopoldo Lombardi la giornalista Gabriella Ciciulla ed il direttore
dell’Associazione Fonopoli
Maria Pia Fiacchini.
Nel corso della serata è intervenuto anche Giacomo Giovagnini che ha presentato i progetti sostenuti e portati avanti dall’Associazione Valentina
Giovagnini onlus.
Foto di Roberto Passeri
Infonòpoli
19
Ciak si gira
Foto gentilmente concesse da Multimedia Film Production
Fotogrammi in movimento
Il regista romano da quasi mezzo secolo è il
maggiore esponente del genere horror, tributato
talvolta con maggiore entusiasmo all’estero che
nel nostro paese.
Dario Argento: l’arte del terrore
A
ffermare che Argento
sia semplicemente il
Maestro di un genere è
assolutamente riduttivo, in
quanto molte delle sue opere
sono più complesse e sfaccettate di quanto appaia a prima
vista. Il suo è un cinema ispirato, crocevia di diverse arti,
quali l’opera lirica, la musica,
la pittura, che ne approfondisce il senso e che al contempo
si pone come un universo di
racconti iniziatici e feroci critiche alla società. E’ un regista
onirico, per natura simbolico,
che con abilità e raffinatezza
mette in scena le sue visioni
drammatiche e raccapriccianti
in maniera barocca, facendo in
modo che la rappresentazione
plastica abbia la meglio sul significato effettivo, utilizzando
tutti i mezzi forniti dall’imma-
gine cinematografica per
esprimere il suo universo d’inquietudini. Gli ambienti diventano così spettrali e affollati da
un numero eccessivo di elementi oppure totalmente spogli, i costumi e i trucchi rendono estranei i personaggi, il
montaggio realizzato per associazione di idee ed immagini,
fa in modo che queste irrompano violentemente nel racconto e infine la musica diviene essenziale per la sua funzione drammatica e fantastica.
La sua carriera inizia con quella che ricade sotto il nome di
“trilogia animale”, perché ogni
titolo comprende il nome di
uno di essi: L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove
code, Quattro mosche di velluto grigio. Più declinati verso il
genere giallo che verso l’horImmagine tratta da "Dario Argento"
di Vivien Villani - edizioni Gremese
Infonòpoli
20
Lavori in Corso
20 e 21 aprile 2012 - Seminario “La canzone
in cui viviamo” Storia, analisi, percorsi e
strategia per la scrittura e l’interpretazione
delle canzoni
A
l Black Hotel si è riaccensa la magia della
musica e delle parole.
Il 20 e 21 aprile si è svolta la
seconda edizione del seminario di scrittura ed interpretazione delle canzoni curato e
tenuto da Vincenzo Incenzo,
“La canzone in cui viviamo”. E’
bello assistere alle sinergie che
solo la musica riesce a creare,
vedere l’intesa che nasce tra
un gruppo di ragazzi, di età e
provenienza diverse, di percorsi artistici differenti, ma
tutti con lo stesso sogno, lo
stesso obiettivo, potersi esprimere al meglio attraverso la
musica.
Dal punto di vista didattico, il
seminario ha offerto ai partecipanti una reale occasione di
misura e confronto con la costruzione di un brano musicale, prima analizzando la composizione dei testi di grandi
canzoni italiane e straniere,
poi con esercizi di scrittura individuali e collettivi, fino alle
tecniche di interpretazione finale sia dal vivo che in studio
di registrazione.
“Ci ho messo un po’ a scrivere
il mio contributo, causa impegni e causa l’imbarazzo di
aver ricevuto così tanto da
questa esperienza del seminario, che qualsiasi grazie pare
inadeguato per difetto. Non
mollate mai, non mollate. Credo che il vostro impegno sia
nobile e che l’uomo, l’arte, questa nostra vita così “impastrocchiata” abbia i suoi punti
luce, di ossigeno e di emersione grazie anche a condivisioni
Parole e musica, che magia!
semplici e ricchissime come
quella con Vincenzo. Grazie!
A Vincenzo il mio Grazie, una
piccola parola che però reca in
sè un senso di condivisione
profondo, intimo e durevole.
Grazie per essere, in questi
seminari come pure nelle tue
creazioni, cellula d’arte viva,
cristallina, cosciente, cellulamiccia che ricorda e accorda la
melodia che ognuno di noi ha
dentro e ha il compito di portare alla luce. Grazie per aver
risvegliato e distinto il suono
del mio strumento, che a volte
perdo nel rumore.”
Marta Da Dalt
“Il seminario con il grande
Vincenzo Incenzo è stato come
percorrere il mondo della mente attraverso i sentieri delle
emozioni. Non si può descrive-
Infonòpoli
re ciò che si riesce a ricevere
perchè è stato come vivere per
2 giorni immersi in una luce
che porta a prendere consapevolezza di se stessi e dei voli
che la propria mente riesce a
fare. Non finirò mai di ringraziare Vincenzo per avermi iniziata all'arte della scrittura
dei miei testi, di avermi resa
consapevole che ognuno di noi
ha qualcosa di magico da
esternare... Il seminario in tre
parole? serietà-professionalità-umanità. Grazie al maestro
Vincenzo Incenzo ed a tutto lo
staff di Fonopoli”
Federica Caroppa
22
“Vi ringrazio tantissimo e faccio i migliori complimenti a
Fonopoli che ha organizzato il
corso. Era tanto tempo che
sentivo parlare dell'associazione ed è stato significativo
conoscerla attraverso questa
occasione. È stata un'esperienza interessante e sto utilizzando diverse cose che ho imparato durante gli incontri per scrivere canzoni nuove. Anche la
location scelta per il corso era
bella. I miei ringraziamenti soprattutto a Vincenzo Incenzo
che ci ha messi tutti a nostro
agio, con la sua capacità di
cogliere le esigenze caso per
caso, insegnando a tutti gli
allievi in maniera imparziale e
informale così facilitando di
gran lunga lo scambio didattico ma anche umano.
Osservatorio Fonòpoli
Il progetto dell’ICATT di Eboli
si fonda su tre punti essenziali:
1) selezione degli utenti;
2) fase di accoglienza e trattamento;
3) fase di dimissione e reinserimento. L’Istituto inviante dovrà
attivare un’osservazione tesa a
valutare le caratteristiche del
soggetto con riferimento:
• alla motivazione ad uscire
dalla dipendenza dall’alcool e
dalle sostanze stupefacenti;
• al coinvolgimento con l’ambiente delinquenziale di provenienza;
• al grado di compromissione
psicofisica;
• al contesto familiare. ICATT, l’opportunità di un riscatto
passa anche attraverso l’arte
C
i sono esperienze dalle
quali non si torna indietro, porti dell’indifferenza che si lasciano fortunatamente per non attraccare
più. Ho conosciuto la realtà
delle carceri e la mia vita non
può essere la stessa di prima,
non per un dovere preocostituito o per un comandamento
emanato da un generico dire,
ma per un’amicizia del cuore
con ragazzi di cui è impossibile
cancellare lo sguardo, gli abbracci, la voglia di cantare e
stare insieme. Credo ancora di
saper riconoscere la verità di
un abbraccio. Non entro nel
merito delle colpe (io del resto
non credo che la cattiveria sia
un peccato originale quanto
piuttosto una condizione dettata da una situazione) ma lo
Stato deve riflettere su un “sistema giustizia” che libera chi
può pagarsi gli avvocati e inchioda a dieci anni di carcere
preventivo un ragazzo che non
può economicamente difendersi e al quale, alla pari dei polli
di allevamento, sono concessi
sei metri quadri. L’ICATT di Eboli è perla rara
dove la forza di chi lo rappresenta e la volontà dei singoli
restituiscono dignità, voglia di
vivere, dialogo. E spero, da
oggi, un nuovo corso di musica e canto, con tutta la mia
disponibilità.
Conosciamo L’ICATT
L’esperienza dell’istituto a custodia attenuata per detenuti
tossicodipendenti di Eboli intende raggiungere l’obiettivo
di iniziare dal carcere un percorso di recupero che riconduca il detenuto tossicodipendente e alcooldipendente al
contesto sociale. In questa
struttura viene offerta concretamente al detenuto l’opportunità di maturare ed intra-
Infonòpoli
prendere una scelta di cambiamento attraverso la presa
di coscienza delle proprie difficoltà ma anche delle proprie
potenzialità.
Tutte le attività trattamentali
intramurarie sono finalizzate
anche a promuovere occasioni di sensibilizzazione sul territorio rispetto a problematiche legate alla devianza o alle
dipendenze.
Infatti con cadenza mensile,
grazie al lavoro di rete che è
stato organizzato nel corso di
questi anni, attraverso la formula dei permessi collettivi, è
possibile effettuare delle uscite di gruppo.
E’ stato pertanto possibile portare all’esterno performance
teatrali, spettacoli musicali,
partecipare a mostre e fiere,
essere presenti ad incontri, dibattiti, tavole rotonde, portare
testimonianze, effettuare visite
guidate ecc.
26
L’individuazione della fascia di
utenza a cui è indirizzato questo progetto deve rispondere
ai seguenti requisiti:
• età compresa tra i 19 ed i 30
anni;
• posizione giuridica: preferibilmente definitivi o quantomeno condannati in primo
grado;
• pena complessiva non superiore ad anni 4 e non inferiore
ad 1 anno;
• basso indice di pericolosità
sociale;
• soggetti preferibilmente alla
prima esperienza detentiva;
• territorialità: preferibilmente appartenenti alla provincia
di Salerno, o comunque campani per consentire interventi
mirati sul territorio;
• stato psicofisico che non
comprometta la piena partecipazione alle attività trattamentali.
di Vincenzo Incenzo