Dipartimento Astronomia: Inizio, 30/10/2009 Perche’ questo Convegno? In quest’anno mondiale dell’Astronomia si celebra anche la figura di Galileo che quattrocento anni fa per la prima volta, proprio qui da Padova, ha rivolto il suo cannocchiale verso il cielo aprendo per l’intera umanita’ lo sguardo sulle dimensioni smisurate del cosmo. Ci e’ sembrato che non si potesse dimenticare anche chi, come il Prof. Dallaporta, ha levato il Suo intelletto, dotato di eccezionali capacita’ speculative, per scrutare sia l’immensita’ del microcosmo che quella del macrocosmo cercando il senso e la connessione fra queste due immensita’. Dobbiamo discutere dell’Attualita’ del Suo pensiero. Prima delle molteplici risposte che ognuno di noi dara’ nei vari campi, lasciatemi cercare qualche idea generale, spero condivisibile. L’attualita’ nasce dalla profondita’, ma non basta. Mi sono chiesto ripetutamente da dove provenisse il fascino straordinario dell’insegnamento e del pensiero di Dallaporta. Se dovessi sintetizzare in un flash la Sua Personalita’ direi che il tratto saliente era il “Suo senso della trascendenza” perche’ in realtà’ il baricentro del Suo pensiero non era ne’ la Fisica ne’ l’Astrofisica ne’ alcun altro settore culturale, ma la Trascendenza . Il Suo pensiero potrebbe essere sintetizzato in quella frase di Goethe, che Egli stesso citava: “tutto il transeunte non e’ che un simbolo”. C'e' nel pensiero di Dallaporta un carattere globalizzante, monolitico; e' una visione della Realta' tutta, nella convinzione che non si possono fare ritagli della Realta' se si vuole cercare la via a soluzioni di problemi profondi., come quello del rapporto ScienzaTrascendenza attorno a cui ha ruotato, per quasi tutta la Vita il Suo pensiero. Ad esemplificare quanto ho detto, fra le tante opere ho in mente, una per tutte, lo splendido articolo su “Le simmetrie quali metafisica del cosmo”. Le sue intuizioni , i Suoi edifici speculativi hanno il medesimo sapore che sta alla base delle Cattedrali romanico-gotiche di cui aveva profonda ammirazione e conoscenza. E’ il senso di Dio verso cui le navate si protendono. Dio non lo si vede ma e’ da questa tensione che scaturisce l’autentica Bellezza. E’ proprio dalla Bellezza che si puo’ dire sia partito il Suo itinerario spirituale quando ancora la Fede era lontana. Varie volte riconoscera’ come la Bellezza sia un’esperienza di Trascendenza anche per chi, come era stato Lui, non ne ha completa coscienza. In questa analisi del pensiero di chi e’ salito molto in alto c’e anche un pericolo. Quando le punte sono molto acute, e’ anche molto facile spuntarle. Lo dico per me, che ogni anno mi ritrovo a dovermi correggere rispetto a quel che pensavo di aver capito l’anno prima. Son sicuro pero’ che La benevolenza con cui Egli ci seguira’ anche oggi, si risolvera’ dalla curiosita’ iniziale, come messo nella prima foto del depliant, nell’affettuoso brindisi della seconda foto. Luigi Secco