Newsletter medico-legale Via G. Paisiello, 43 – 00198 Roma – Tel. 06/855631 a cura di Marco Bottazzi e Gabriele Norcia della Consulenza medico-legale Inca Cgil Numero 37°/2008 Il rischio da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori e le patologie da sovraccarico biomeccanico fra i lavoratori del comparto del mobile imbottito Nel comparto del mobile imbottito, nel corso degli ultimi decenni, si è realizzata una progressiva specializzazione delle singole mansioni in conseguenza del passaggio da una attività con caratteristiche di tipo artigianale ad una attività di tipo industriale. Questa trasformazione produttiva ha comportato una progressiva concentrazione di singolo rischi in specifiche mansioni con aumento dei rischi per la salute. Rischi per la salute che in questo comparto sono rappresentati, come è noto, da: movimentazione manuale di carichi, postura protratta, i movimenti ripetuti e contro resistenza degli arti superiori. La rivista “La Medicina del Lavoro” ha dedicato un numero monografico a questo settore produttivo riportando i risultati di diversi studi ed indagini condotte nel distretto del salotto di Bari-Matera-Taranto il cosiddetto “Triangolo del salotto”. Il ciclo produttivo attuale prevede che aziende esterne provvedano alla realizzazione del fusto in legno oltre ad altri materiali come truciolato e masonite ma anche alla preparazione dell’imbottitura in poliuretano espanso (PUE) che giunge quindi in azienda già sagomato e pronto all’utilizzo. L’attività in azienda può essere così schematizzata: 1) applicazione sul fusto di legno delle cinghie elastiche che sosterranno il rivestimento che può avvenire in modalità manuale o semiautomatica e successiva incollatura sul fusto dell’imbottitura in PUE. Si tratta di mansioni che in quasi tutte le aziende oggetto dello studio sono svolte dallo stesso lavoratore (preparatore-cinghiatore); 2) preparazione del rivestimento: taglio tessuto e fodere: il taglio è effettuato con macchine da taglio automatico e gli operatori devono rifornire la macchina dei rotoli di tessuto o microfibra del peso massimo di 25 kg, recuperano i pezzi tagliati a valle della macchina, accoppiandoli per comporre il rivestimento. E’ancora presente il taglio manuale del tessuto e delle fodere, svolto in genere con apposite taglierine elettriche o pneumatiche a lama verticale alternativa. Solo occasionalmente si provvede al classico taglio con le forbici. 3) preparazione del rivestimento: taglio pelle: i compiti del tagliatore sono rappresentati dalla movimentazione del manto per controllo colore e verifica “lato carne”, dalla ricerca dei difetti per selezionare le porzioni di superficie più pregiate i cui ricavare le parti a vista ecc. la pelle viene stirata con le mani, per poterne valutare le caratteristiche e lo sforzo esercitato è funzione del suo spessore (secondo la progressione: pelle morbida, pelle media, pelle spessa e crosta) e del livello qualitativo del divano finito; dal posizionamento della DIM cioè della sagoma in masonite o in materiale plastico del singolo pezzo in pelle che, posizionata sulla pelle stessa, fa da guida alla successiva fase di taglio; dal taglio della pelle effettuato con una semplice taglierina manuale con lama verticale e anche in questo caso lo sforzo è funzione dello spessore e della durezza della pelle. 4) preparazione del rivestimento: cucito: che si compone di diverse fasi che possono essere svolte da una stessa operatrice o che possono essere distinte (in questa seconda evenienza lo studio registra che la stessa lavoratrice passa da un compito all’altro del ciclo nel corso della sua storia lavorativa). In tutte le fasi di lavoro elencate di seguito l’entità dello sforzo compiuto dalle operatrici dipende dalla morbidezza e dallo spessore del rivestimento da cucire e soprattutto per la fase di chiusura finale dall’ingombro e dal peso del rivestimento stesso. Gli addetti al cucito svolgono anche compiti di movimentazione della cassetta con i pezzi da cucire o con il rivestimento completo il cui peso può variare da 5 a 20 kg (molto raramente anche i 30 kg), si tratta di compiti che occupano dal 10 al 20% del tempo totale di ciclo. * cucitura fodere: si tratta della mansione a minore rischio stante le piccole dimensioni dei pezzi; * cucitura dei pezzi in cui i singoli frammenti di tessuto sono assemblati per realizzare la parte di rivestimento in causa; * bacchettinatura ed arricciatura: cioè lavorazioni speciali per ottenere l’effetto estetico del singolo rivestimento; * chiusura finale: effettuata con la macchina di “cucito liscio” per realizzare un unico rivestimento o un numero ridotto di parti di rivestimento che saranno utilizzati tal quali dal tappezziere. 5) assemblaggio finale: il fusto ricoperto dal PUE ed il rivestimento arrivano al tappezziere-assemblatore che provvede alla fase finale di lavoro: vestire il fusto imbottito riempiendo le spalliere o i cuscini con l’imbottitura, completando l’assemblaggio delle singole parti e, quando richiesto, montando eventuali accessori. Questo compito si caratterizza per la movimentazione di pezzi pesanti (fusto o spalliera), movimentazione di pezzi leggeri, riempimento cuscini con sforzo funzione della consistenza del materiale ed infine per lo sforzo necessario a forzare sull’imbottitura il rivestimento oltre che la necessità di compiere operazioni di fissaggio di pezzi speciali. La valutazione del rischio da movimenti e sforzi ripetuti con metodo OCRA ha evidenziato un gruppo a bassa esposizione comprendente tutti gli operatori non coinvolti direttamente della produzione del mobile imbottito (magazzinieri, capi squadra, capi reparto, addetti al controllo qualità, addetti alla manutenzione). Alcune di queste figure sono però esposte al rischio da movimentazione manuale di carichi con un indice NIOSH varabile fra 1,5 e 3,5 a seconda delle mansioni. Mentre per le diverse mansioni abbiamo valori medi OCRA pari a: 1) assemblatori fra 9,5 e 13,7; 2) preparatori/cinghiatori fra 5,3 e 7,7; 3) addetti al taglio pelle: fra 6,5 e 9,9; 4) addetti al cucito fra 8,0 e 12,1; 5) operai del gruppo di controllo pari a 2,9. Prevalenza delle patologie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori In tutti i gruppi di rischio prevalgono le patologie di minore gravità come cisti tendinee e tendiniti del polso. Nel gruppo dei tagliatori di pelle lo studio ha evidenziato un maggior peso della patologia della scapolo-omerale. Il gruppo degli assemblatori presenta la maggior prevalenza di tutte le patologie ad eccezione di due quadri morbosi: la patologia della scapolo omerale, che ha una maggiore prevalenza nel gruppo dei tagliatori (come già evidenziato) e la sindrome del tunnel carpale, patologia per cui è invece netta la maggiore prevalenza nei due gruppi di rischio femminile delle cucitrici e tagliatrici di pelle. Il gruppo delle cucitrici registra il 57% di tutte le sindromi del tunnel carpale riscontrate. Nella tabella sottostante riportiamo le prevalenze percentuali delle singole forme morbose nei diversi gruppi di rischio. Periatrite Epicondilite Tendinopatie Sindrome scapolo- mediale omerale laterale polso carpale De Quervain assemblatori 1,9% 5,1% 19,0% 1,8% 1,3% 0,0% Preparatori 1,1% 2,5% 7,2% 0,0% 2,9% 0,0% di 1,7% 2,1% 5,6% 0,4% 0,6% 0,0% Tagliatrici di 2,2% 2,2% 7,8% 2,2% 0,0% 0,0% Tagliatori Tendiniti Altre e e cisti del del tunnel della mano e patologie pelle pelle Cucitrici 0,8% 1,7% 7,9% 2,9% 0,3% 0,0% Falegnami 0,6% 0,0% 2,2% 0,6% 0,6% 0,0% Contr.operai 0,5% 1,0% 2,0% 0,3% 0,2% 0,0% 0,0% 0,5% 2,6% 0,5% 0,5% 0,1% Tot.dipendenti 1,0% 2,1% 7,3% 1,2% 0,6% 0,0% maschi Contr.operai femmine Questi dati hanno permesso di concludere che l’indice OCRA pur se applicato ad una attività lavorativa caratterizzata da tempi di ciclo molto lunghi (da 5 a 60 minuti con una percentuale significativa di casi che si spingono fino a 150 minuti) mostra una ottima correlazione con gli indicatori di effetto. Nello studio non emerge, ma sembra addirittura essere di segno opposto, la maggiore suscettibilità del sesso femminile e questo porta gli Autori ad una conclusione che ci trova concordi quale “la differenza fra i due sessi è importante per livelli di esposizione medio bassi e tende ad essere meno rilevante al crescere del livello di rischio, fino ad annullarsi per livelli di rischio medio alti. Nello studio condotto nel distretto del salotto di Bari-Matera-Taranto viene evidenziato, infine, anche un aumento della prevalenza della patologia cervicale da rischio posturale con una prevalenza del 7,24% nel gruppo dei cucitori, per i quali l’esposizione è elevata Tutta la documentazione citata può essere richiesta alla Consulenza MedicoLegale Nazionale via e-mail all’indirizzo [email protected]