Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita Indice 2. Modulazione AM 2.1. Teoria sulla modulazione AM 2.2. Potenza di un segnale AM 2.3. Rendimento di modulazione AM 2.4. Modulazione AM con modulante generica 2.5. Generalità sulle trasmissioni DSB ed SSB 2.6. Tabella frequenze nelle trasmissioni via etere Pagina 1 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita 2.1 Modulazione di ampiezza (AM) La modulazione di ampiezza AM (Amplitude Modulation) si ottiene facendo variare l’ampiezza della portante in misura proporzionale al segnale modulante. Il messaggio informativo contenuto nel modulato è quindi costituito dalle variazioni dell’ampiezza. Nelle figure sottostanti sono riportati gli andamenti di un modulante, una portante sinusoidale e il segnale modulato risultante. Le funzioni matematiche che esprimono queste funzioni sono le seguenti: Vp (t ) Vp cos pt (Funzione analitica della portante) Vm (t ) Vm cos m t (Funzione analitica della modulante) Nota: Ricordiamo che: fp 1 2 p 2f p Tp Tp (frequenza, periodo e pulsazione della portante) fm 1 2 m 2f m Tm Tm (frequenza, periodo e pulsazione della modulante) La condizione necessaria per questo tipo di modulazione è che: f p f m Pagina 2 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita Per determinare la formula matematica del segnale modulato in ampiezza, ricordiamo che l’ampiezza del segnale modulato deve variare, partendo dal valore della portante a riposo, secondo la funzione modulante, pertanto il segnale modulato risulta: V AM (t ) (V p K aVm cos m t ) cos p t (Eq.1) Andamento temporale del segnale modulato NB. Ka (costante di proporzionalità che dipende dalle caratteristiche elettriche del modulatore impiegato) nella nostra trattazione Ka = 1 Nell’Eq.1 il termine (V p Vm cos m t ) fornisce l’andamento temporale dell’ampiezza del segnale modulato. Considerando l’Eq.1 e mettendo in evidenza Vp si avrà: V AM (t ) V p (1 indicando con m Vm Vp K aVm cos m t ) cos p t Eq.2 Vp V K V m m m a m (Ka = 1) Vp Vp (INDICE DI MODULAZIONE o PROFONDITA’ DI MODULAZIONE) Utilizzando l’indice di modulazione l’Eq.2 e la formula di Werner diventa: V AM (t ) V p (1 m cos m t ) cos p t V AM (t ) (V p mVp cos m t ) cos p t V AM (t ) V p cos p t mVp cos m t cos p t V AM (t ) V p cos p t V p cos p t mV p 2 mV p 2 2 cos( p m )t mV p 2 cos( p m )t (Eq.3) Riga nello spettro delle frequenze della portante cos( p m )t cos( p m )t cos cos mV p Riga nello spettro delle frequenze della banda laterale sinistra Riga nello spettro delle frequenze della banda laterale destra 1 1 cos( ) cos( ) Formula di Werner 2 2 La rappresentazione nel diagramma delle frequenze è riportata nella Fig illustrata di seguito Pagina 3 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita Si osservi come l'operazione di modulazione ha dato luogo ad una traslazione in frequenza del segnale modulante fm della quantità fP . Si osservi la larghezza di banda del segnale modulato che risulta essere il doppio della frequenza fm modulante, infatti: B ( f p fm ) ( f p fm ) 2 fm L'indice di modulazione m può variare fra 0 e 1 (0 < m < 1). Ricordando la formula osserviamo infatti che: m Vm Vp • Se è m = 0 vuol dire che non c'è modulante, quindi non si trasmette alcuna informazione, pur impegnando il canale con la portante. • Se è m = 0,5 siamo nelle condizioni ottimali. • Se è m = 1 siamo di fronte al massimo della modulazione. • Se è m > 1 allora siamo in forte distorsione da crossover Vedi grafici riportati di seguito come esempi. Pagina 4 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita Pagina 5 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita 2.2 POTENZA DI UN SEGNALE MODULATO IN AM Poiché un segnale modulato in ampiezza è costituito dalla somma di tre segnali distinti, come si può vedere chiaramente dal suo spettro nel dominio delle frequenze: la sua potenza sarà la somma delle potenze dei tre segnali: PAM =Pp + PSX + PDX dove, naturalmente, con Pp si è indicata la potenza della portante, con PDX la potenza della riga destra e con PSX, la potenza della riga sinistra. Indicando con R0 la resistenza di carico su cui viene applicato il segnale modulato, dai valori delle tensioni, espresse in valori massimi, indicate in figura, e nota R0, si trova la potenza complessiva del segnale modulato in AM in funzione dell'indice di modulazione m. Nota: P Veff2 R PAM PAM V p2 2 Ro V max 2R Veff = Valore efficace della tensione. (m Vp 2 2 Ro m2 Pp (1 ) 2 )2 (m Vp 2 2 Ro )2 V p2 2 Ro m 2V p2 8Ro m 2V p2 8Ro m2 m2 Pp Pp Pp 4 4 Potenza del segnale modulato Nel caso in cui l’indice di modulazione m=1 (m=100%) la potenza del segnale modulato sarà: 1 3 2 PAM Pp (1 ) PAM Pp Pp PAM da questa relazione notiamo che nel caso presi in 2 2 3 considerazione alla portante, che non ha informazioni, è assegnata la maggior parte della potenza. Da questa osservazione si deduce che la modulazione di ampiezza ha un basso rendimento informativo. Pagina 6 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita 2.3 Rendimento di modulazione Un parametro indicativo per quel che riguarda la potenza trasmessa è il rendimento di modulazione definito come il rapporto fra la potenza di una riga informativa e la potenza del segnale modulato: PSX PAM m2 Pp m2 2 m2 4 * 4 2 m 2 2(2 m 2 ) m2 Pp (1 ) 2 Osserviamo che nel caso in cui l’indice di modulazione m =1 il rendimento sarà 17% Pagina 7 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita 2.4 SPETTRO, BANDA E POTENZA DI UN SEGNALE AM NEL CASO DI SEGNALE MODULANTE COSTITUITO DA PIU’ COMPONENTI. Se il segnale modulante è una generica funzione periodica scomponibile in una somma di segnali sinusoidali (sviluppo in serie di Fourier) è possibile applicare per ognuno di essi il metodo di modulazione AM fin qui descritto (AM – DSB-FC); si otterranno, quindi, un insieme di oscillazioni laterali dovute alle singole componenti del segnale modulante. Nella Fig.1 si mostra lo spettro di frequenza del segnale demodulante denominato segnale in banda base. Tale spettro si estende tra fmin ed fmax ed è stato indicato con un triangolo rettangolo, come Fig.1 si è soliti fare in campo telefonico (banda tipo diritto). Nella fig.2 si riporta lo spettro del relativo segnale AM. Si osservi che la modulazione di ampiezza ha prodotto, sostanzialmente la traslazione o conversione di frequenza della banda base generando due bande: la banda laterale inferiore e la banda laterale superiore. Per tale motivo la modulazione AM è nota anche come modulazione in banda traslata. La conversione di frequenza è una interessante proprietà della modulazione AM. Utilizzando un filtro passa banda è possibile ad esempio, estrarre la sola banda laterale superiore che contiene le stesse armoniche del segnale in banda base traslate, però, di una quantità costante pari alla frequenza della portante. Fig.2 La banda in questo caso sarà B ( f p f max ) ( f p f max ) 2 f max Pagina 8 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita Per quanto riguarda l’indice di modulazione considerando la Fig.2 e con m1, m2, m3, … gli indici di modulazione di ciascuna componente armonica,l’indice di modulazione complessivo mT è la media geometrica dei singoli indici di modulazione: mT m i 1 2 i La potenza associata, in base a quello esposto per la modulazione AM, sarà data dalla seguente formula: PAM Pp (1 Nota: mT2 ) 2 Nelle trasmissioni radiofoniche il segnale modulante è il suono il cui campo di frequenza si estende tra 20Hz ÷ 20kHz. La larghezza del canale AM di un segnale sonoro, quindi, dovrebbe occupare una banda B=40kHz. Per aumentare il numero di canali da multiplare si deve ridurre la larghezza di banda da assegnare a ciascuno di essi; si è stabilito, attraverso accordi internazionali, di fissare B=10kHz in modo da non perdere eccessivamente la fedeltà in trasmissione. Nella radiodiffusione le trasmissione AM sono allocate nella gamma di frequenze comprese tra 540kHz e 1600kHz. In tal modo avendo assegnato ad ogni canale una banda di 10kHz è possibile multiplare circa 100 comunicazioni contemporanee. In figura si mostra lo schema di principio di un modulatore AM: Pagina 9 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita 2.5 TRASMISSIONI AM A DOPPIA BANDA DSB E A SINGOLA BANDA SSB I segnali modulati in ampiezza di cui si e discusso in precedenza hanno uno spettro in frequenza che consiste della doppia banda laterale completa di portante (DSB-FC: Dual Side Bande-Full Carrier). Ognuna delle due bande laterali e l’immagine speculare dell’altra e ciascuna può essere rimossa senza perdita d’informazione; tuttavia, la rimozione di una di esse determina la perdita di 3 dB di potenza di informazione, con conseguente riduzione, della stessa quantità, del rapporto S/N in uscita. Le considerazioni relative al rendimento di modulazione di un segnale AM hanno evidenziato che la potenza associata alle bande laterali rappresenta solo una piccola parte della potenza complessiva del segnale AM. Inoltre si e detto che la portante non contiene informazioni ma e solo un mezzo che ne consente il trasferimento tra apparato trasmittente e ricevente. Per aumentare il rendimento di modulazione si impiegano due tecniche denominate DSB-SC (Dual Side Bande-Suppressed Carrier ) e SSB-SC (Single Side Band-Suppressed Carrier). La DSB-SC ha un importante vantaggio rispetto alla modulazione AM normale (DSB-FC), che consiste nel sopprimere la portante e trasmettere solo le bande laterali. Il segnale trasmesso e, in questo caso, costituito dal solo prodotto di modulazione e il rendimento di modulazione teorico diventa del 50 %. L’apparato ricevente per poter estrarre il segnale modulante, deve ricostruire il segnale AM completo di portante, ovvero si deve introdurre un segnale portante generato localmente avente la stessa frequenza e fase della portante soppressa in trasmissione, in modo da poter pilotare correttamente il rivelatore di inviluppo. Per una buona ricezione della voce e della musica la frequenza della portante deve essere ricostruita con una precisione di almeno 1 parte su 106 rispetto al valore nominale. Se la modulazione DSB-SC non fosse cosi difficile, la sua efficienza, per quanto riguarda la potenza, renderebbe tale tecnica molto interessante. Cosi com’e, la modulazione a doppia banda laterale a portante soppressa e impiegata solo nelle trasmissioni tra radioamatori, dove si possono tollerare scarti in frequenza rispetto al valore nominale della portante anche di diverse decine di Hz ed e anche la base per un sistema di modulazione digitale noto con l’acronimo B-PSK (Binary Phase Shift Keying: modulazione numerica a spostamento di fase). Per limitare gli effetti di distorsione dovuti ad una non corretta ricostruzione della portante, nella trasmissione DSB-SC la portante non viene totalmente soppressa ma attenuata di un valore 10 rispetto al valore nominale. Pagina 10 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita Questa soluzione, denominata DSB con portante residua (DSB-VC: Dual Side Bande- Vestigial Carrier) rappresenta un buon compromesso tra rendimento di modulazione in trasmissione e semplicità nella ricostruzione dell’informazione al ricevitore. Nella modulazione SSB, invece, si trasmette una sola banda laterale o la superiore (USB – Upper Side Band) o la inferiore (LSB – Lower Side Band). Come per la modulazione DSB anche la SSB può essere di due tipi: una con soppressione totale della portante (SSB-SC: Single Side Band-Suppressed Carrier), l’altra con trasmissione attenuata della portante (SSB-VC: Single Side Band-Vestigial Carrier). Con la tecnica SSB si ottiene, oltre ad un miglioramento in termini di potenza trasmessa, anche una riduzione della larghezza del canale di trasmissione, cosa molto utile nei sistemi di trasmissione a ≪banda stretta≫ come quelli telefonici. Pagina 11 di 12 Appunti di telecomunicazione Rev.0 Baldassarre Anna Rita TABELLA DELLE FREQUENZE USATE NELLE TRASMISSIONI VIA ETERE SIGLA DENOMINAZIONE DA A VLF VERY LOW FREQUENCY 3KHz 30KHz LF LOW FREQUENCY 30KHz 300KHz MF MEDIUM FREQUENCY 300KHz 3MHz HF HIGH FREQUENCY 3MHz 30MHz VHF VERY HIGH FREQUENCY 30MHz 300MHz UHF ULTRA HIGH FREQUENCY 300MHz 3GHz SHF SUPER HIGH FREQUENCY 3GHz 30GHz EHF EXTRA HIGH FREQUENCY 30GHz 300GHz USI TRASMISSIONI CON SOMMERGIBILI TRASMISSIONI DELLA MARINA RADIO AM SISTEMI AEROPORTUALI RADIO OC– CB – RADIOCOMANDI ALLARMI RADIO FM RADIOAMATORI – TELEVISIONE TELEVISIONE – CELLULARI - PONTI RADIO - GPS RADAR - PONTI RADIO SATELLITIRADAR – SATELLITI - SONDE SPAZIALI Pagina 12 di 12