note a margine | J. W. Goethe, Canto di Margherita all’arcolaio Canto di Margherita all’arcolaio Pesa il mio cuore pace non ho: né mai più in terra la troverò. Il passo altero, l’alta figura, il bel sorriso, lo sguardo fiero! Trovo una tomba ov’ei non è. Veleno il mondo fatto è per me. Sono un incanto quel suo parlare, la sua carezza, quel suo baciare. Povero capo, com’è stravolto! Ogni mio senso rotto, sconvolto! Pesa il mio cuore, pace non ho: né mai più in terra la troverò. Pesa il mio cuore, pace non ho: né mai più in terra la troverò. Per lui divampo tutta in ardore. Poterlo stringere, forte, al mio cuore. Dalla finestra lui solo aspetto; verso lui solo s’esco, mi affretto. Baciarlo a lungo sino a sfinire. Sotto i suoi baci poter morire. (da Faust, trad. in Goethe, Opere, Sansoni, Firenze 1962) Il componimento consta di otto strofe, e può essere diviso in tre parti, separate dalla ripetizione della prima strofa a mo’ di refrain. Nella prima Margherita, all’arcolaio, canta le sue pene d’amore, la sua angoscia da cui non può liberarsi. Nella seconda ella va con la mente all’uomo che ha conosciuto, che con la sua voce, il suo portamento, la bella figura l’ha affascinata. Questa seconda parte culmina nella rievocazione appassionata del bacio. Nell’ultima Margherita esprime il desiderio ardente, che ormai si è impossessato di lei, di amare il giovane e trovare l’oblio tra le sue braccia. Schubert musica la canzone di Margherita (Gretchen am Spinnrade, op. D 118) nel 1814, conferendo alla sua musica una straordinaria forza espressiva. L’accompagnamento del pianoforte si fonda su un movimento ostinato, che da una parte riproduce quello monotono dell’arcolaio, dall’altra evoca l’angoscia che si è impadronita di Margherita. La linea melodica è aperta, seguendo i mutamenti psicologici che il testo conferisce alle tre parti sopra individuate. In questo modo Schubert supera la tradizionale ripetitività della canzone, nella quale la stessa melodia si ripresenta in ciascuna strofa. Fa eccezione soltanto la ripetizione della melodia della prima strofa, che ritorna ossessivamente, in funzione di cerniera tra le tre sezioni, a sottolineare la persistenza dello stato di angoscia, da cui Margherita non può liberarsi. Tra i momenti più altamente espressivi vi è quello della rievocazione del giovane amato (quarta strofa), sottolineata dal passaggio dalla tonalità minore a quella maggiore, che ci trasporta in un clima nostalgico e sognante, e il successivo crescendo che raggiunge l’acme al ricordo del bacio. Per questa sensibilità tutta nuova, tesa a dare forza espressiva a ciascun momento e a ciascun verso del testo, piuttosto che a fornire ad esso un puro ornamento melodico, questo Lied viene generalmente considerato il vero e proprio punto di partenza della liederistica romantica. 1