Badia vecchia - Ing. Stefano Marabeti

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N° 24 – CHIESA DI SAN GIOVANNI DI DIO, POI DENOMINATA DI SANTA
MARGHERITA (XVII SECOLO) EDIFICATA DAL 1355 AL 1365.
24
C
S
hiesa di
anta Margherita o
Badia Vecchia
L’antico monastero per donne di Santa Margherita è stato fondato in
contrada San Peri dalla regina Elisabetta. Da un documento del 1357 si
rileva che Federico, figlio della regina, venuto a Polizzi, ha confermato
al convento i privilegi dati dalla madre. Nel 1444 le monache
benedettine, appartenenti a nobili famiglie poliziane, lasciarono San
Peri e si trasferirono in paese, dove, dopo aver comprato alcune terre,
costruirono la chiesa e il monastero nel sito attuale. La chiesa venne
rifatta nel 1660; l’ultimo rifacimento risale alla fine del settecento e ai
primi dell’ottocento, come attestano gli stucchi dorati, le decorazioni in
stile neoclassico e gli affreschi, della volta a botte, con storie di San
Benedetto eseguiti da La Farina.
L’interno ha un’unica navata. All’ingresso due colonne di stile dorico
formando tre archi a tutto sesto, che sostengono il coro costruito da
preziosi stalli lignei settecenteschi e delimitato da una ricchissima ed
elegante grata di ferro battuto, lavorato a motivi floreali. Nelle due
pareti laterali vi sono due cappelle che contengono quadri di artisti del
600-700. Nella tela posta sull’altare maggiore è rappresentata la
Trasfigurazione con Pietro, Giacomo, Giovanni, Mosè ed Elia del
1700. Altre opere di rilievo sono la statua in marmo di S. Margherita di
Domenico Gagini dell’ultimo quarto del sec. XV, raffigurata con un
libro in mano ed ai piedi la coda attorcigliata del drago simbolo del
male sconfitto, ed il dipinto di S. Benedetto in trono tra i SS. Mauro e
Placido di Giuseppe Salerno del 1611.
Il monastero oggi non esiste più perché dopo il 1866, con la legge
Siccardi, l’ordine religioso venne soppresso. Agli inizi del 1950
purtroppo venne raso al suolo e al suo posto fu costruito l’attuale
edificio scolastico.
9 – CHIESA DI SANTA MARGHERITA
Soffitto della Chiesa decorato da pitture a tempera, dentro nove riquadri, realizzate
da Francesco La Farina agli inizi del XIX secolo. Questi, allievo di Antonino
Manno e Giuseppe Velasco, fu professore all’accademia del Nudo presso la regia
Università di Palermo.
Sottocoro a tre fornici, sovrastato da una ricchissima ed elegantissima grata in ferro
battuto, con veduto del coro delle monache.
Cenotafio del vescovo di Cefalù
Gioacchino Castelli scolpito da un
anonimo marmoraro nel 1779. Il
presule, che resse la diocesi
ruggeriana dal 1755 al 1778, preferì
Polizzi ai tanti altri centri della
diocesi.
Tela raffigurante San Benedetto in trono fra i SS. Mauro e Placido di Giuseppe
Salerno del 1611.
Tela raffigurante la Madonna del Rosario di Salvatore Burgarello dipinta nel 1807.
Statua lignea di San Giovanni di Dio, attribuita a Filippo Quattrocchi, proveniente
dalla distrutta Chiesa dell’Annunziata dell’Ospedale dei Fatebenefratelli.
Sulla volta a botte della chiesa vi è il Trionfo della Fede del La Farina.
Statua di Santa Margherita, attribuita a Domenico Gagini realizzata alla fine del
‘400.
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