Angio rm
«Il sangue e’ un succo molto
molto speciale»
J.W.Goethe
Queste diapositive fanno parte di
un corso completo e sono a cura
dello staff di rm-online.it
E’ vietata la riproduzione anche
parziale
L'aspetto del sangue in RM e' variabile in relazione all'eta' del sanguinamento
Un ematoma puo' avere 5 stadi:
Iperacuto (ossiemoglobina intracellulare)
iso sia in T1 che in T2
Acuto 1-2 giorni deossiemoglobina intracellulare
T2 ipo
T1 iso
Sangue
coagulato
Subacuta precoce 2-7 giorni metaemoglobina intracellulare
T1 iso -> iper
T2 ipo
subacuta tardiva (10-30 giorni) metaemoglobina extracellulare
T1 iper
T2 iper
Cronico, emosiderina intracellulare
T1 ipo
T2 ipo
Introduzione all’angio RM
Quando si parla di angiografia per risonanza magnetica si
intende la visualizzazione specifica dei vasi arteriosi o
venosi, con quasi totale cancellazione dei tessuti
circostanti.
E’ importante sapere che arterie e vene sono
visualizzate in tutte le sequenze di risonanza
magnetica, ma hanno aspetti molto variabili a seconda
dei parametri utilizzati. Alcune di esse, pur non
essendo delle sequenze usate per l’ARM, sono
utilizzate per lo studio specifico dei vasi.
Per la visualizzazione dei vasi si potranno
utilizzare delle tecniche RM che permettono di:
A) Visualizzare la parete del vaso (ed
eventualmente il contenuto): di
solito queste sono sequenze non
considerate come angio-RM, perche’
in definitiva non danno
B) Visualizzare il contenuto
Le due famiglie si possono dividere quindi poi in:
A) Visualizzare la parete del vaso (ed
eventualmente il contenuto)
1a) balanced
2a) spin eco
3a) altre (ir,gre, ecc….)
B) Visualizzare il contenuto
1b) tof
2b) Phase Contrast
3b) Contrast Enhancement
Sequenze per lo studio dei vasi
Non propriamente «angiografiche»
Sequenze non angio
Esistono alcune sequenze in RM che permettono lo
studio specifico del vaso, che non si basano sulla
visualizzazione selettiva del contenuto dello stesso, ma
che vanno a visualizzare i dettagli (visualizzando
direttamente) della parete e dei tessuti circostanti.
Lo svantaggio degli esami di angio-rm e’ proprio la scarsa visualizzazione della
struttura del vaso, perche’ le informazioni ottenute sono solo relative al
contenuto
Sequenze standard
concetti sui liquidi in movimento
Nelle sequenze classiche SE e TSE i tempi di ripetizione, rifocalizzazione e lettura
sono relativamente lunghi, quindi il meccanismo sara’ il seguente:
- Tessuti stazionari e il sangue presente in un vaso, all’attimo zero, ricevono
l’impulso.
- All’attimo 1 i tessuti stazionari rimangono nella stessa posizione e mantengono
sostanzialmente la fase , invece nel sangue gli spin avranno una perdita di fase
molto importante.
- All’attimo 2 quando viene il segnale viene rifocalizzato, nei tessuti stazionari ci
sara’ una rifocalizzazione corretta, mentre nel vaso vi sara’ una perdita di fase
completa con conseguente segnale vuoto.
Questo succede nella maggior parte delle sequenze con tempi lunghi, anche perche’ il
sangue ha il tempo di spostarsi.
Nei liquidi con velocita’ molto limitate questo effetto puo’ non verificarsi, e si avra’
segnale iperintenso (vene, liquido cefalo rachidiano, versamento articolare) ma si
potranno comunque avere zone ipointense .
Effetto inflight e
sequenze veloci
Le sequenze TOF (Time Of Flight) sfruttano l’effetto del tempo di volo.
Il tempo di volo schematizzato
Concetti di base:
- Se il sangue fosse «stagnante» avrebbe sostanzialmente il segnale uguale a
quello del liquido (non considerando ovviamente tutte le fasi della coagulazione).
- Nelle sequenze molto veloci, i tessuti eccitati ripetutamente, hanno un
segnale molto basso, perche’ non riescono a recuperare la magnetizzazione.
- il sangue in arrivo da un vaso perpendicolare al primo strato del pacchetto avra’
segnale iperintenso perche’ non ancora soggetto alle eccitazioni multiple che
portano alla saturazione del segnale
Sequenze Black Blood
(Sangue Nero)
Queste sequenze sono molti utili per valutare la
parete del vaso o le pareti cardiache.
Sono sequenze standard Spin Eco o Inversion
Recovery, che hanno gia’ caratteristiche tali da
avere mediamente il sangue con segnale molto
basso.
Per riuscire ad ottenere il segnale piu’ basso
possibile si tende ad allungare il TR ma
soprattutto ad allungare il TE, e si utilizza un
gradiente aggiuntivo che va ad aumentare il
defasamento all’interno dei voxel in movimento.
Sequenze balanced steady state
Queste sequenze hanno un contrasto misto dipendente dal T1 e dal
T2, e hanno segnale iperintenso all’interno dei vasi con pareti isoipointense. Non sono molto degradate dagli artefatti da movimento,
anche se soffrono in alcune zone di artefatto da off-resonance.
Usate spesso negli studi cardiaci o negli studi selettivi di alcuni
vasi senza mdc.
Scopo finale di una ARM
L’obbiettivo finale di tutte le sequenze usate in Angio
RM e’ quello di visualizzare il contenuto dei vasi (sangue
in movimento, non coagulato) con segnale iperintenso,
mentre tutti gli altri tessuti dovranno avere segnale
piu’ basso possibile.
Questa differenza di segnale crea un contrasto
elevatissimo tra le strutture di interesse e gli altri
tessuti.
Tecniche di angio RM
TOF
Phase Contrast
CE-MRA: Contrast Enhanced MRA
Tecniche di angio RM
TOF
Senza Contrasto
Dopo contrsto
2d
3d
Senza FatSaf
Con Fatsat(wats)
Phase Contrast
Senza contrasto
Dopo contrasto
2D
3D
CE-MRA: Contrast Enhanced MRA
Solo CON contrasto
3d o raramente 2d
Senza FatSaf
Con Fatsat(wats)
TOF concetti
Nel primo strato di un pacchetto avremo un ipersegnale spontaneo di tutti i liquidi in
movimento (sangue) che, arrivando dall’esterno del pacchetto, entrano con una
direzione perpendicolare allo strato stesso.
Piu’ la parte di sangue procede negli strati piu’ va incontro ad una progressiva
saturazione (sempre per il meccanismo della perdita di fase).
Nelle sequenze con tempi decisamente piu’ breve, non c’e’ molto tempo perche’ avvenga
la perdita di fase, e quindi l’iperintensita’ spontanea iniziale ha tendenza a permanere
piu’ a lungo e non si verifichera’ il meccanismo di segnale vuoto descritto sopra.
L’inflow si verifica in tutti i primi strati di tutte le sequenze, a meno che non siano
state attivare delle bande di presaturazione.
TOF
Se invece vengono utilizzate delle sequenze con TR
breve, ma soprattutto con TE a minimo allora il sangue
NON avra’ il tempo di spostarsi, non perdendo la fase,
quindi rimarra’ iperintenso per molti strati in
successione.
Questo e’ il meccanismo sfruttato nelle sequenze
TOF.
Da ricordare sempre che ci sara’ una progressiva perdita
di segnale, a mano a mano che il sangue procede nel
volume in esame per le sequenze tof 3d , piu’ o meno
importante a seconda dei parametri selezionati.
Saturazione dei flussi
Nelle sequenze TOF (sia 2d
che 3d) i flussi perpendicolari
in entrata allo strato o al
pacchetto possono essere
facilmente eliminati
posizionando una banda di
presaturazione
Questo sistema e’
inefficace dopo mdc
TOF2D come funziona
Le sequenze TOF 2d
acquisiscono uno strato alla
volta, in modo progressivo
lineare, dal primo all’ultimo.
Il sangue in entrata allo
strato avra’ sempre segnale
iperintenso, in tutta la
lunghezza della zona
studiata
La TOF 2D ha i seguenti vantaggi
puo’ essere utilizzata per coprire spazi molto ampi
Ciascun strato e’ acquisito singolarmente, quindi
non si verifica il defasamento
Gli svantaggi sono piu’ importanti:
Non permette di lavorare a strato molto sottile
Di conseguenza le ricostruzioni multiplanari sono di
bassa qualita’
I flussi devono essere perpendicolari in tutti i
punti di entrata del vaso negli strati: la grossa
limitazione e’ che gli strati sono tutti paralleli,
quindi se il vaso a meta’ del pacchetto compie un
loop (quindi invertendo la direzione per poi tornare
nella direzione principale, allora si trovera’
parzialmente saturato.
Maggiori artefatti da pulsazione sulle arterie
perche’ l’acquisizione molto veloce puo’ cadere in
fasi cardiache molto diverse. Si puo’ utilizzare la
sincronizzazione cardiaca.
.
TOF 2D
I campi di applicazione, considerati tutti i lati negativi, sono
molto limitati:
- Studio senza contrasto delle grosse vene addominali
- Studio senza contrasto delle vene cerebrali e delle
giugulari
- Controllo del flusso dei vasi epiaortici (es. furto di
succlavia)
.
TOF 2D
TOF 2D
Un concetto molto importante da ricordare e’ che con questa tecnica non si studiano arterie o
vene, ma si studiano dei vasi che vanno in una determinata direzione. Ad esempio nel cranio se
vogliamo studiare i flussi in salita, dovremo posizionare gli strati in assiale con una saturazione
superiore
Nelle TOF 2D senza mezzo di contrasto , utilizzando delle bande di presaturazione, e’ possibile
saturare completamente il segnale di un vaso con flusso opposto a quello del vaso in esame.
L’utilizzo del mezzo di contrasto e successiva esecuzione della
sequenza, porta ad un aumento del segnale all’interno del vaso,
ma comporta la comparsa di segnale indesiderato all’interno del
vaso con flusso contrario (che di solito viene saturato con una
banda di presaturazione, ma che dopo mdc non potra’ piu’ essere
saturato). Anche i tessuti stazionari possono avere il normale
enhancement, e diventare quindi un ostacolo alla diagnosi.
Puo’ essere utilizzato il fat sat o il wats.
Spesso negli studi cerebrali viene aggiunto il MTC
megnetization transfert contrast, che va a ridurre
notevolmente il segnale nei tessuti che contengono
macromolecole.
Ovviamente l’aggiunta di questi parametri, saturazioni, fat sat,
mtc, portera’ ad un inevitabile aumento del TR minimo, con
aumento significativo del tempo totale della sequenza. Le
sequenze piu’ performanti di Angio-TOF possono durare anche
10-15 minuti
Problemi delle saturazioni
nelle TOF 2D
TOF 3d come funziona
Le sequenze TOF 3d
acquisiscono tutto il volume
contemporaneamente, quindi
il sangue entrante
(iperintenso) subira’
continuamente l’effetto
degli impulsi ripetuti, e
subira’ una progressiva
perdita di segnale lungo il
volume
TOF 3D
Le TOF 3D sono le sequenze maggiormente utilizzate per lo studio del circolo
intracranico
La TOF 3D ha i seguenti vantaggi
Lavora a strato supersottile, fino a 0,3-0,4mm
Poco sensibile agli artefatti da pulsazione arteriosa
I flussi devono essere perpendicolari solo nel punto di entrata del vaso nel
volume, poi il vaso puo’ anche cambiare completamente direzione e non vi saranno
artefatti
Lo svantaggio piu’ importante e’:
La perdita progressiva di segnale del
vasi durante il suo passaggio all’interno
del volume
Quindi non e’ adatta allo studio di zone
anatomiche molto estese.
Le vene hanno flusso molto lento, e
quindi si saturano subito nel pacchetto
3D
TOF 3D
Esistono 2 tecniche relativamente efficaci
per compensare la perdita di segnale:
- l’utilizzo di più pacchetti 3D parzialmente
sovrapposti (minor volume singolo, minor
perdita di segnale), MOTSA (Multiple
Overlapping Thin Slab Aquisitions)
- Utilizzo di un impluso progressivamente
crescente nel senso dello spessore 3D.
TONE (Tilted Optimized Non saturating
Excitation)
Nelle TOF 3D senza mezzo di contrasto ,
utilizzando delle bande di presaturazione, e’
possibile saturare completamente il segnale di
un vaso con flusso opposto a quello del vaso in
esame.
TOF 3D
I campi di applicazione sono generalmente limitati al
distretto testa/collo:
- Studio senza contrasto del circolo intracranico
- Studio delle carotidi
L’utilizzo del mezzo di contrasto e successiva esecuzione
della sequenza, porta ad un aumento del segnale all’interno
del vaso, ma comporta la comparsa di segnale indesiderato
all’interno di vasi con flusso contrario (che di solito viene
saturato con una banda di presaturazione, ma che dopo mdc non
potra’ piu’ essere saturato). Anche i tessuti stazionari
possono avere il normale enhancement, e diventare quindi un
ostacolo alla diagnosi.
TOF 3D
Puo’ essere utilizzato il fat sat o il wats.
Spesso negli studi cerebrali viene aggiunto il MTC
megnetization transfert contrast, che va a ridurre
notevolmente il segnale nei tessuti che contengono
macromolecole.
Spesso vengono utilizzati dei gradienti di compensazione, che
vanno a compensare le inomogeneita’ di flusso, tipiche del
tratto successivo ad una stenosi dove il flusso turbolento
potrebbe portare ad una saturazione completa o parziale del
segnale.
Ovviamente l’aggiunta di questi parametri, saturazioni, fat
sat, mtc, portera’ ad un inevitabile aumento del TR minimo,
con aumento significativo del tempo totale della sequenza.
Le sequenze piu’ performanti di Angio-TOF possono durare
anche 10-15 minuti
Vantaggio saturazioni
nelle TOF 3D
TOF senza mdc VS con mdc
Phase Contrast RM
L’angio-RM con tecnica di contrasto di fase si basa su un principio
completamente differente da quello delle TOF.
Tramite dei gradienti bipolari, vengono acquisite 2 immagini differenti (nelle
sequenze 2D) o 4 immagini (nelle sequenze 3D).
Un immagine avra’ il massimo della dispersione della fase con quindi segnale
nettamente ipointenso nelle strutture che hanno un determinato flusso.
L’altra immagine invece un recupero della fase degli spin dei flussi.
Le immagine verranno poi sottratte per ottenere un immagine con soli flussi
E’ necessario impostare il valore di velocita’ di codifica (Venc) che sara’ il
valore di riferimento delle velocita’. Questo valore deve essere superiore
alle velocita’ da studiare.
Quando dei flussi hanno velocita’ molto differenti da quella impostata , si
possono avere artefatti di «ribaltamento» di flusso
Phase Contrast 2D
Le Phase Contrast 2D sono sequenze molto utili per lo
studio morfologico ma soprattutto quantitativo dei flussi.
Le immagini morfologiche sono utili negli studi in apnea,
oppure nei localizzatori per altre tecniche angiografiche.
I dati quantitativi di flusso invece sono sempre relativi ad un
asse specifico, scelto dall’operatore nei parametri della
sequenza.
Queste sequenze possono essere quindi utilizzate nello
studio del liquido cefalorachidiano, o per la valutazione della
velocita’ in vene e arterie.
E’ sempre buona abitudine posizionare lo slice per lo studio
del flusso perpendicolare alla direzione del flusso.
La sincronizzazione cardiaca puo’ rivelarsi utile in tantissimi
studi di questo tipo.
Phase
Contrast 3D
Il maggior vantaggio delle sequenze Phase Contrast e’
quello di sopprimere completamente (grazie alla
sottrazione) il segnale dei tessuti stazionari.
Le Phase Contrast 3D permettono di eseguire degli
studi vascolari in zone relativamente estese, anche
perche’ e’ possibile posizionarla in coronale, piano molto
pratico negli studi dei vasi con morfologia allungata.
Le Phase contrast 3D sono delle immagini prettamente
morfologiche perche’ visualizzano i flussi ma non sono in
grado di quantificarne le velocita’.
Il Venc deve essere impostato in modo differente in
relazione alla velocita’ dei vasi che si vuole visualizzare.
Saranno visualizzati tutti i vasi con determinate
velocita’, in tutte le direzioni.
Questa tecnica viene utilizzata prevalentemente per
lo studio delle vene intracraniche e per arterie e vene
del collo.
Purtroppo le acquisizioni sono molto lunghe, e la
risoluzione delle immagini relativamente bassa.
E’ possibile utilizzare delle presaturazioni per saturare
dei vasi in arrivo nel volume 3D (qualsiasi direzione).
CE-MRA - Intro
Le angiografie per risonanza
magnetica con iniezione a bolo di
mezzo di contrasto sono ormai
diventate l’unica tecnica non
irradiante per le studio d’insieme di
determinati distretti.
In particolare ormai viene usata
come unica tecnica nelle angio-RM
dei tronchi sovraortici, delle
arterie polmonari, dell’aorta
toracica e addominale, delle arterie
renali e mesenteriche, degli assi
iliaci e delle arterie degli arti
inferiori.
CE-MRA - Principi
Il principio su cui si basano e’ estremamente semplice, perche’ e’ come se
fosse un esami di angiografia digitale.
Grazie agli enormi progressi tecnologici soprattutto per quello che riguarda
le prestazioni dei gradienti, si acquisisce un pacchetto di immagini prima del
contrasto (maschera) e si ripete la stessa acquisizione durante il primo
passaggio del bolo di mdc.
Le due serie di immagini da un punto di vista della localizzazione spaziale sono
identiche, possono quindi essere sottratte.
Come risultato avremo solo le informazioni relative al mezzo di contrasto
che stava passando nei vasi.
CE-MRA – Vecchio sistema
Le sequenze utilizzate sono sempre delle gradient eco 3D ponderate in T1,
con o senza saturazione spettrale del grasso.
Nei primi anni di utilizzo di questa tecnica, la maggiore difficolta’ era la
sincronizzazione tra l’arrivo del bolo e la partenza della sequenza.
A complicare il tutto il fatto che la sequenza poteva durare anche fino a 30
secondi e le informazioni di contrasto erano acquisite al centro della
sequenza (quindi dopo 7-8 secondi della partenza della stessa). Le differenti
caratteristiche dei pazienti in termini di velocita’ del ricircolo complicavano
maggiormente la procedura.
CE-MRA – Vecchio sistema
Ci si trovava quindi costretti a dover eseguire delle sequenze di
test bolo: 1 strato di durata 1-2 secondi acquisito ripetutamente in
successione per 40 secondi, posizionato sul vaso principale, e con
partenza simultanea alla partenza del bolo. Tramite una ROI si
rilevava poi il ritardo esatto in cui si era verificato il picco di
enhancement, ma il tempo andava ulteriormente ricalcolato per
compensare il ritardo dell’acquisizione nel k-spazio.
CE-MRA – tecniche attuali
Per fortuna oggi sono presenti 2 tecniche che
semplificano in modo disarmante il lavoro
dell’operatore.
Tecnica A: utilizzo di una sequenza con risoluzione
temporale di 1 secondo circa dotata di una ROI di
tracking, che durante l’arrivo del bolo misura il
segnale nel vaso, e quando rileva il picco manda
automaticamente in esecuzione la sequenza di
acquisizione successiva.
Tecnica B: utilizzo di una sequenza con risoluzione
temporale di 1 secondo circa che visualizza a video
le immagini e l’operatore fa partire manualmente la
sequenza successiva di acquisizione.
Le differenze tra le due tecniche sono minime, la
scelta (per chi puo’ scegliere perche’ non sono
tutte disponibili su tutte le apparecchiature RM)
viene fatta prevalentemente sulla base dei gusti
personali e delle abitudini.
CE-MRA – tecniche attuali
L’utilizzo di tecniche a partenza automatica o manuale istantanea crea
pero’ un problema fondamentale: quando la sequenza di acquisizione inizia, il
bolo e’ al suo picco massimo e dopo pochi secondi il segnale si ridurra’
drasticamente. La durata della sequenza (se si vogliono mantenere elevate
risoluzioni spaziali) non puo’ mai essere portata al di sotto dei 20 secondi.
Questo significa che l’acquisizione delle informazioni del contrasto nei 20
secondi sara’ tra il settimo e il quattordicesimo secondo, quindi totalmente
in ritardo rispetto al picco del contrasto.
Per risolvere questo problema sono state abilitate delle tecniche di
acquisizione ellittica, che permettono di acquisire all’inizio della sequenza le
informazioni del contrasto dell’immagine, mentre le informazioni sulla
risoluzione sono acquisite nella fase successiva.
CE-MRA – tecniche attuali
Le CE-MRA non hanno particolari svantaggi o problemi, è comunque corretto segnalare
che:
- Possono solo essere eseguite con mezzo di contrasto
- Necessitano solitamente di un flusso di iniezione medio alto (anche con flussi di 11,5ml/s si possono ottenere risultati accettabili, ma i flussi ottimali sono da 2,5
in su.
- Le sequenze non possono essere ripetute nella stessa sessione di esame, perché
una volta che il mezzo di contrasto avrà impregnato tutti gli organi avremo
segnale elevato nelle regioni limitrofe di molti vasi. E’ comunque possibile ripetere
l’acquisizione, ma vanno rispettati i limiti di dose massima somministrabile, e si deve
mettere in conto una qualita’ inferiore.
- La sottrazione di immagine puo’ sempre causare errori o artefatti sull’immagine
finale, soprattutto nelle sequenze in apnea, dove la posizione del grasso e degli
organi puo’ essere lievemente differente tra le 2 acquisizioni. Si consiglia di
valutare l’utilizzo di sequenze con saturazione del grasso, e non eseguire la
sottrazione (meglio comunque sempre acquisire l’immagine maschera per verificare la
qualita’ della sequenza successiva, e per poter eventualmente rilevare un
iperintensita’ gia’ presente pre-mdc. Se la sequenza non e’ fat sat puo’ comunque
essere ricostruita senza eseguire la sottrazione, il grasso non dovrebbe comunque
avere intensita’ troppo elevata perche’ la caratteristica comune di queste
sequenze e’ proprio l’altissima risoluzione e il rapporto segnale rumore basso.
CE-MRA – tecniche attuali
Come detto prima il primo passaggio e’
l’unico utilizzabile nello studio arterioso.
L’operatore puo’ pero’ decidere di
ripetere la sequenza anche nelle fasi
successive, in modo da ottenere
informazioni anche nella fase portale e
nella fase venosa, per lo studio di quei
vasi.
Va tenuto pero’ in considerazione che il contributo
nell’immagine del contrasto nella fase di ritorno
venoso sara’ decisamente meno efficace rispetto a
quello dato nel primo passaggio.
CE-MRA –
tecniche attuali
Quindi:
Fase arteriosa: sequenza ad altissima
risoluzione, basso segnale rumore, il mdc ha
comunque segnale elevatissimo
Fase portale venosa: sequenza a risoluzione
piu’ bassa, segnale rumore piu’ elevato in
modo da compensare il minor segnale del mdc
nella fase di ritorno.
Purtroppo non e’ semplice eseguire due
sequenze differenti in successione, perche’
la macchina esegue una ricalibrazione che
richiede alcuni secondi…..
CE-MRA – tecniche attuali
Se volessimo ottimizzare tutto l’esame potremmo fare:
- Maschera angio-RM a bassa risoluzione e segnale elevato (per sottrarla poi alla
fase venosa)
- Maschera angio-RM ad alta risoluzione (per sottrarla poi all’angio arteriosa)
- Traking o Fluoro-RM
- Angio arteriosa ad alta risoluzione
- Angio portale a risoluzione piu’ bassa
- Angio venosa a risoluzione piu’ bassa
-------------------------------------------Nei casi di patologia venosa (non portale) dubbia, e’ comunque possibile usare la tecnica
angio-RM CE di primo passaggio, con un accesso venoso nella parte piu’ periferica del
flusso venoso di ritorno del vaso stesso da studiare.
Unico accorgimenti molto importanti:
- Ci si deve aspettare una tempistica differente (di solito quasi immediata)
- Quantita’ di mezzo di contrasto troppo elevate potrebbero dare segnale vuoto nel
vaso, e’ quindi preferibile usare mdc diluito al 50% con fisiologica e utilizzare dei
flussi più lenti (1ml/s) anche perché con un iniezione prolungata si assicurera’ una
finestra temporale decisamente piu’ tollerante.
ANGIO-RM TIME RESOLVED 4D
Sostanzialmente è una acquisizione CE-MRA* (3d)**
seriata***.
* è quindi una sequenza specifica (di solito ffe t1) che
permette di visualizzare l'iperintensità del liquido di
contrasto del mezzo di contrasto che sta passando
all'interno dei vasi, mentre tutti gli altri tessuti stazionari
hanno segnale molto basso. Ovviamente il periodo temporale
utile per queste acquisizioni è il primo passaggio del bolo. Si
esegue ovviamente sempre un immagine di riferimento a vuoto,
per poi sottrarla a quelle eseguite successivamente, che
nella CE-MRA tradizionale sono 1 o 2.
** la sequenza viene acquisita con tecnica 3D per sfruttare
le caratteristiche di maggior velocità e risoluzione spaziale di
questa sequenza
*** seriata perchè viene acquisita (a differenza della CEMRA classica dove si fa il passaggio arterioso e al massimo il
venoso) molte volte con tempi di scansione molto brevi, in modo
da avere una ricoluzione temporale molto elevata.
Sostanzialmente può essere paragonata concettualmente ad
una angiografia per cateterismo (ovviamente senza la
possibilità di fare iniezioni selettive).
In pratica tutto dipende dalle performance
dell'apparecchiatura, che devono essere elevatissime perchè
serve super velocità in modo da ottenere 3 valori di risoluzioni
elevate:
-risoluzione spaziale del pixel
-risoluzione nel senso dello spessore
- risoluzione temporale (di solito tra i 0,5 e i 2-3 secondi per
acquisizione).
La procedura è identica ad una CE-MRA, cioè il paziente deve
avere un accesso venoso di grosso calibro, poi viene eseguita la
maschera (sequenza a vuoto) e poi in contemporanea allo start
del bolo (4ml/s) viene fatta partirel'acquisizione seriata delle
immagini ccon contrasto, fino a 40-60 secondi