46 Scuola - a cura del Liceo Classico "D. Manin" Teatro a scuola La domanda che sorge spontanea è “A cosa serve fare teatro a scuola?” La risposta più immediata sarebbe: farsi nuovi amici; ma il laboratorio teatrale, ovviamente, non è solo questo; è molto di più. Il nostro Istituto è impegnato da anni nel valorizzare la capacità e la creatività degli studenti, con il proposito di educarli al teatro e soprattutto di far scoprire loro l’eredità che la letteratura ha trasmesso alle epoche successive fino ai nostri giorni. Infatti oltre che con la lezione tradizionale, a scuola si insegna (o meglio si può insegnare) anche attraverso il teatro e si impara anche facendo teatro. Il teatro si pone come un'esperienza formativa di grande valore, un vero laboratorio su testi, con i quali solitamente si entra in contatto solo attraverso la lettura, ma è anche il modo in cui ci si impadronisce di tecniche attraverso le quali si impara a lavorare in gruppo e a scoprire e gestire le proprie capacità e le proprie risorse. Un'occasione preziosa di crescita culturale, che passa attraverso la comunicazione e lo scambio di esperienze, e sociale, perché insegna a stare con se stessi e con gli altri, come individui e come gruppo. Il lavoro si svolge dagli inizi di Novembre, in seguito ad un’accurata scelta delle parti da assegnare e ad Foto di gruppo dopo lo spettacolo di Eros e Thanatos Progetto Zero/18 Il teatro a scuola e … a scuola di teatro Chi non ama rilassarsi con un bel film dopo una faticosa giornata? Ormai c’è solo l’imbarazzo della scelta: il mondo dello spettacolo sforna ogni giorno nuove idee, tra reality, fiction e film. È evidente che TV e cinema sono il risultato di un bisogno dell’uomo moderno. Oggi preferiamo scegliere cosa vedere con un telecomando in mano, comodamente seduti nella poltrona di casa nostra. In passato, invece, uno dei piaceri più grandi era proprio uscire per andare a teatro. una appropriata e condivisa revisione del copione, fino ad Aprile-Maggio, quando finalmente gli “attori in erba” possono vedere il frutto dei loro sforzi ed esibirsi su un palcoscenico vero e proprio; senza contare che esistono concorsi nazionali ed internazionali per lo più di teatro classico, tenuti al di fuori dalle mura cittadine, ai quali spesso partecipiamo. Ma lo spettacolo finale è solo l'ultima tappa di un lungo ed articolato percorso, durante il quale ci si conosce, si instaurano rapporti nuovi, si annulla il distacco che c’è fra professore e alunno, dal momento che vige la regola della collaborazione: più volte si discutono insieme battute, movimenti, gesti e posizioni sceniche. Fra ragazzi di età e classi differenti, che, magari, non si erano mai visti prima, scattano meccanismi inspiegabili, nascono nuove amicizie. Insieme si riescono a fare cose bellissime e di grande soddisfazione, proprio perché CREMONAPRODUCE 3/2011 si coltiva un interesse comune. Non mancano mai suggerimenti e grasse risate sui vari errori, sulle stecche e sulle storture, che emergono provando e riprovando parti. Si scoprono, così, lati della personalità di ognuno insospettabili ed è incredibile come in un’aula scolastica spoglia, grazie all’immaginazione, ci si riesca a proiettare in qualsiasi epoca e situazione, imparando ad immedesimarsi anche nel folle, giovane spasimante della compagna di banco, per l’occasione, zitella decaduta. Quella del laboratorio teatrale come esperienza extracurriculare è, dunque, una possibilità di grande importanza che la nostra scuola offre ai suoi alunni, per insegnare loro a dare il meglio di sé, ad improvvisare e a vincere la paura di esibirsi di fronte ad un pubblico, in sintesi, per crescere e affrontare il domani, poiché… “La vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali.” [C. Chaplin] Eros e Thanatos, le donne del simposio A scuola di teatro Se la finalità dei laboratori teatrale non cambia, mutano, invece, ogni anno, i lavori messi in scena. Nella nostra scuola aderiscono al progetto per lo più alunni del triennio e i corsi vengono tenuti dalla prof. ssa Arli, che lavora da sola nel caso di teatro classico, e con la collaborazione di una vocal coach, Cristina Greco, per quanto riguarda la creazione di musical. Per meglio comprendere i problemi e le difficoltà che si incontrano e che si devono superare, prendiamo come esempio gli spettacoli del teatro classico, “Eros e Thanatos”, rappresentazione del 2010 e “Le Rane”, del 2011. Eros e Thanatos, Amore e Morte, ha richiesto un grande impegno per la creazione di un copione che potesse rappresentare la vicenda di dieci “eroine”, dal V sec. a.C. al XX d.C., tratte da autori quali Euripide, Ovidio, Virgilio, Dante, Boccaccio, Pavese... rosa e quella della morte, con i conseguenti travagli interiori delle protagoniste, doveva, però, essere ben calibrato, per non sfociare nè nel pa- tetico, nel senso proprio del termine, nè nell’apatia, al fine di coinvolgere emotivamente il più possibile sia gli artisti che gli spettatori. Diversa è stata, invece, la messa in scena de “Le Rane” di Aristofane. I giovani artisti si sono messi alla prova cercando di penetrare profondamente lo spirito dell’opera e comprendere pienamente i messaggi che l’autore voleva trasmettere al pubblico di allora così da divertire e coinvolgere anche gli spettatori di oggi. Ed è con questo lavoro che il nostro gruppo teatrale ha partecipato a ben due festival internazionali di teatro classico. Ma prima di parlare di quest'ultima esperienza, opportunamente corredata da foto, ci sia permesso citare anche l'altro laboratorio che prende vita ogni anno a scuola: il musical. Qui si richiede agli “attori” non solo di recitare, ma anche di cimentarsi nel canto. Un buon banco di prova per vincere timidezze e per mettersi in gioco, come si suol dire a 360 gradi. I problemi non mancano e non ci riferiamo solo alla recitazione e al canto: bisogna anche pensare ai costumi, agli oggetti di scena, alle locandine, ai progammi di sala… ma insieme ogni difficoltà viene superata con successo e grande soddisfazione da parte di tutti i partecipanti. Eros e Thanatos, la locandina Le difficoltà principali di un’opera del genere sono, dunque, legate al fatto di tradurre in un linguaggio teatrale anche storie che conosciamo solo sotto forma di narrazione e di trovare un filo conduttore delle varie storie tragiche. Per questo si è pensato ad un simposio di donne nell’ Aldilà, che, a turno, raccontano com’erano “morte per amore”. L’aspro contrasto tra la sfera amo- NELLE FOTO: scene de Il Ventaglio di Carlo Goldoni CREMONAPRODUCE 3/2011 Il teatro di Palazzolo Acreide Un'esperienza da raccontare Magna Grecia, Sicilia, Siracusa. Questi nomi rievocano immedatamente nella mente di ognuno non solo immagini di bellezze naturali, ma anche il teatro greco. L'atmosfera particolare che si respira in questi luoghi quando si assiste ad una rappresentazione teatrale, o addirittura si è parte attiva della stessa, è a dir poco magica. Noi, “attori in erba” abbiamo avuto questo privilegio: assistere alle rappresentazioni delle tragedie, Andromaca e Filottete, nell’antico e suggestivo teatro siracusano, dove tutti gli anni si tiene il più importante e famoso festival del dramma antico, e recitare nel teatro greco di Palazzolo Acreide, località situata ad una quarantina di Km. da Siracusa, nell'ambito di un Festival Internazionale, cui si accede per selezione. Il teatro fu riportato alla luce da Gabriele Iudica nella campagna di scavi del 1824: sembra sia stato edificato a metà del II sec. a.C. Esso non è scavato nella roccia, come quello siracusano, ma è adagiato su un pendio naturale opportunamente preparato con pietrame a secco, su cui poggiano, sovrapponendosi, i blocchi delle gradinate, che, secondo i canoni dell’antichità classica, guardano a settentrione. Qui ogni anno nel mese di maggio si svolge il Festival Internazionale dei giovani, promosso dall'INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico): ragazzi provenienti da ogni parte dell'Europa si scambiano i ruoli: da spettatori ad attori: assistono agli spettacoli di altre scuole e poi essi stessi diventano protagonisti e mostrano ai loro coetanei cosa hanno messo in scena. Ma sfatiamo subito una “leggenda metropolitana”: a maggio in Sicilia può piovere e fare freddo! Il teatro è all'aperto...Quindi se piove, bisogna trovare un altro luogo dove poter recitare. La nostra rappresentazione (abbiamo messo in scena “Le Rane” di Aristofane) è stata spostata, causa maltempo, ... nella sala da pranzo di un albergo! Per fortuna abbiamo avu- Il gruppo nel teatro di Taormina CREMONAPRODUCE 3/2011 Le Rane, alcune scene dell'opera to un poco di tempo per una prova generale nel teatro greco prima che si scatenasse il diluvio: l'emozione è stata indescrivibile. Il giorno successivo sotto un acquazzone tremendo siamo partiti alla volta di Taormina. Qui abbiamo visto un teatro unico nel suo genere, sospeso tra il mare e la città. Dopo una veloce passeggiata tra le caratteristiche vie della città, siamo volati in Puglia per partecipare ad un altro Festival teatrale Internazionale di teatro classico. Da spettatori abbiamo assistito, tra l'altro, alla messa in scena dell’“Antigone” di Sofocle/Anhouil da parte di ragazzi russi: e grande è stato lo stupore nel sentirli recitare in italiano. Anche noi abbiamo messo in scena il nostro lavoro durato quasi sette mesi ed i risultati si sono visti. E questa è stata la nostra ultima rappresentazione: e se alcuni di noi già si interrogano sul lavoro che verrà loro proposto per il prossimo anno, altri cominciano a vivere di ricordi: per loro, che lasceranno quest'anno il Manin, è davvero l'ultimo spettacolo! Come dimenticare la nostra esperienza nel teatro greco di Palazzolo Acreide, acqua compresa, la splendida ospitalità delle famiglie dei ragazzi del Liceo Cagnazzi ad Altamura e l'emozione per aver rappresentato anche al di fuori delle mura cittadine la nostra fatica? Tornare a casa e riprendere le “dure fatiche” quotidiane, tipiche di ogni povero studente non è stato facile: sono sicuramente stati utili per consolarci i "Pesiamo la poesia", sul palco allestito nell'atrio del Liceo Cagnazzi taralli, il pane, le orecchiette, le paste di mandorla ed altre leccornie che le famiglie ci hanno regalato, accompagnate dai nostri indelebili ricordi. L'anno scolastico si è appena concluso e noi tutti stiamo già pregustando le meritate vacanze. Anche il progetto Zero/18 è arrivato in porto. Ci sia permesso chiudere questa esperienza con un semplice, ma sentito GRAZIE: grazie a chi, ideando questo progetto, ci ha permesso di entrare in un mondo così esclusivo, grazie a chi si è messo a nostra disposizione per aiutarci a realizzare i nostri lavori, grazie per l'attenzione e la disponibilità di tutto lo staff di Cremona Produce, e grazie per questa splendida opportunità...chissà! Forse un domani potreste leggere in veste professionale gli articoli di qualcuno di noi su un giornale o una rivista. Grazie e buone vacanze. La classe II A classico del Liceo Ginnasio Statale “Daniele Manin” di Cremona. Le Rane, Coro degli Iniziati CREMONAPRODUCE 3/2011