La spesa pubblica e le entrate dello Stato

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La spesa pubblica e le entrate dello Stato
Quando nei Paesi più avanzati economicamente dominava la dottrina liberale, che
propugnava un’economia di libero mercato, lo Stato si limitava a garantire il rispetto
delle leggi, l’ordine pubblico, la difesa dei confini e le spese che esso doveva sostenere
erano limitate. John Maynard Keynes propose la necessità di aumentare gli investimenti
da parte dello Stato per lavori pubblici al fine di sostenere lo sviluppo economico e
l’occupazione. Le spese sostenute dallo Stato si dividono in:
A. spese correnti: sono le spese sostenute per il regolare funzionamento di tutta la
Pubblica amministrazione, per produrre i servizi pubblici;
B. spese di investimento.
A tali spese lo Stato fa fronte con le entrate, che sono rappresentate principalmente dai
tributi pagati dai cittadini. I cittadini sono obbligati a pagare i tributi.
E’ stato costruito un sistema tributario, cioè un insieme di tributi e norme che ne
regolano l’applicazione.
I tributi si distinguono in:
imposte: sono un prelievo obbligatorio cui sono sottoposti tutti i cittadini con varie
modalità, finalizzato alla copertura delle spese sostenute dallo Stato per produrre i
servizi pubblici; si dividono in: dirette: colpiscono la capacità contributiva del soggetto,
misurata con il reddito conseguito o il valore del patrimonio posseduto; indirette:
colpiscono indirettamente la capacità contributiva del soggetto e si applicano sul valore
dei consumi o sul valore dei trasferimenti;
tasse: rappresentano il corrispettivo che pagano i cittadini per usufruire di un servizio
pubblico su specifica richiesta degli stessi;
Contributi.
Lo Stato può far conto anche su entrate extratributarie derivanti dai beni di sua proprietà.
I dati relativi alle spese e alle entrate dello Stato sono evidenziati nel bilancio dello Stato,
che comprende:
un bilancio annuale di previsione: documento ufficiale che evidenzia le entrate e le
spese che lo Stato si propone di operare nel corso dell’anno successivo;
un bilancio pluriennale di previsione: documento di programmazione dell’impiego delle
risorse pubbliche per il triennio successivo;
un bilancio consuntivo o rendiconto: è la verifica a fine anno delle entrate e spese
effettivamente realizzate.
Il saldo del bilancio, cioè la differenza tra entrate e spese previste, può essere:
positivo: le entrate superano le spese;
negativo: le spese superano le entrate;
nullo: le entrate eguagliano le spese.
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