STRESS LAVORATIVO

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Corso Ordine dei Giornalisti
Milano, 21 marzo 2016
Stress lavoro-correlato e
professione giornalistica
Dr. Latocca Raffaele
AO San Gerardo di Monza – Unità di Medicina Occupazionale e Ambientale
Coordinatore Laboratorio Regionale Stress LavoroLavoro-Correlato
Cos'è lo stress ?
Una buona definizione di STRESS
“E’ la reazione adattativa generale di
un organismo, attivato da stimoli
esterni di svariata natura”
Stress come interazione
STIMOLI
AMBIENTALI
1. C’entra
con me?
2. Posso
farcela?
STATO DI
TENSIONE
EFFETTI nocivi
per la salute
VARIABILI
INDIVIDUALI
Lo stress è sempre nocivo?
Selye (1976): distingue
Eustress = stress buono
(eu + stress)
la complessa reazione dell’organismo
a stimoli ambientali che lo mettono
nella necessità di intervenire e agire
con prontezza, efficacia,
concentrazione in tempi
relativamente brevi
Distress = stress
cattivo
(dis + stress)
stato di stress cronico, permanente
che si è instaurato nell’individuo
Una buona definizione di STRESS
LAVORATIVO
Un insieme di reazioni fisiche ed
emotive dannose che si manifesta
quando le richieste poste dal lavoro
non sono commisurate alle capacità,
risorse o esigenze del lavoratore
NIOSH 1999
Quali sono
i fattori di rischio
stress lavoro-correlati
(stressors
stressors lavorativi)
lavorativi ?
STRESSORS LAVORATIVI
LEGATI AL CONTENUTO DEL LAVORO
Categorie potenziali di rischio
Condizioni di rischio stress lavorativo
Ambiente e attrezzature di
lavoro
Problemi inerenti alla disponibilità, mantenimento,
utilizzo e manutenzione/riparazione delle
attrezzature lavorative e degli ausili tecnici
Disegno del compito lavorativo
Monotonia
Cicli di lavoro brevi
Lavoro frammentato o senza scopo identificabile
Sottoutilizzo delle attitudini/capacità individuali
Incertezza
Carico di lavoro / ritmo di lavoro
Carico di lavoro eccessivo o ridotto
Mancanza di controllo sul ritmo
Tempo insufficiente per eseguire il lavoro
Orario di lavoro
Lavoro a turni
Orari di lavoro senza flessibilità/pause
Orari imprevedibili
Orari di lavoro protratti
STRESSORS LAVORATIVI
LEGATI AL CONTESTO LAVORATIVO
Categorie potenziali di rischio
Condizioni di rischio stress lavorativo
Organizzazione del lavoro
Scarsa possibilità di comunicazione
Bassi livelli di sostegno per la risoluzione dei problemi e
crescita personale
Mancanza di definizione degli obiettivi aziendali
Ruolo nell’ambito dell’organizzazione
Ambiguità o conflitto di ruolo
Responsabilità
Carriera
Incertezza e immobilità di carriera o eccessiva mobilità
Retribuzione bassa
Precarietà dell’impiego
Basso valore sociale attribuito all’attività svolta
Controllo/Libertà decisionale
Partecipazione ridotta al processo decisionale
Mancanza di controllo del lavoratore sull’attività svolta
Rapporti interpersonali sul lavoro
Isolamento fisico o sociale
Rapporti limitati con i superiori
Conflitti interpersonali
Mancanza di supporto sociale
Interfaccia casa-lavoro
Richieste contrastanti tra casa e lavoro
Scarso appoggio in ambito domestico
Problemi di doppio lavoro
STRESSORS LAVORATIVI
RISCHI EMERGENTI
Categorie potenziali di rischio
Condizioni di rischio stress lavorativo
Nuove forme di contratti di lavoro
e insicurezza dell’occupazione
Contratti precari nel contesto di un mercato del lavoro
instabile
Aumentata vulnerabilità dei lavoratori nel contesto della
globalizzazione
Nuove forme di contratti di lavoro
Sensazione di insicurezza dell’occupazione
Outsourcing
Rischi legati all’invecchiamento
della popolazione lavorativa
Progressivo aumento dell’età pensionabile, soprattutto per
le donne
Aumento quadri patologici / diasabilità con necessità di
prevenzione terziaria
Intensificazione del lavoro
Tempo di lavoro prolungato
Intensificazione del lavoro
Elevate richieste emotive sul
lavoro
Maggiori richieste di fideizzazione all’azienda
Relazioni plurime (colleghi, utenza, ecc.)
Tensioni relazionali
Scarso bilanciamento lavoro / vita
Difficile interfaccia casa-lavoro
Riduzione del tempo dedicato alla famiglia ed alle attività
sociali
DIFFERENZIAZIONE E DIMENSIONAMENTO DEI
DISTURBI LEGATI AL DISAGIO PSICOSOCIALE
STRESS
STRESS
LAVOROLAVORO
-CORRELATO
PATOLOGIE PSICHICHE
DA COSTRITTIVITA’ LAVORATIVA (MP)
MOBBING
STALKING
BULLISMO
PATOLOGIE PSICHICHE E/O PSICOSOMATICHE COMPATIBILI CON
MALATTIA PROFESSIONALE DA COSTRITTIVITA’ ORGANIZZATIVE
DM 10.06.2014 AGGIORNAMENTO ELENCO MALATTIE PROFESSIONALI
LISTA 2 – Malattie la cui origine è di limitata probabilità
GRUPPO 7
CODICE
IDENTIFICATIVO
MALATTIE PSICHICHE E PSICOSOMATICHE:
DISTURBO DELL'ADATTAMENTO CRONICO
(con ansia, depressione, reazione mista, alterazione
della condotta c/o della emotività,
disturbi somatiformi)
DISTURBO POST-TRAUMATICO CRONICO
DA STRESS
11.7.01.
11.7.01.
F43.2
F43.1
INCONGRUENZE ORGANIZZATIVE
COSTRITTIVITA’ / AVVERSATIVITA’ ORGANIZZATIVE
a) marginalizzazione dalla attività lavorativa, svuotamento delle
mansioni;
b) mancata assegnazione dei compiti lavorativi, con inattività forzata;
c) mancata assegnazione e/o prolungata attribuzione di compiti
dequalificanti o con eccessiva frammentazione esecutiva, rispetto al
profilo professionale posseduto;
d) prolungata attribuzione di compiti esorbitanti o eccessivi, anche in
relazione ad eventuali condizioni di handicap psico-fisici;
e) impedimento sistematico e strutturale all’accesso a notizie;
f) inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni inerenti
l’ordinaria attività di lavoro;
g) esclusione reiterata del lavoratore rispetto ad iniziative formative,
di riqualificazione e aggiornamento professionale;
h) esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo;
i) altre assimilabili.
MOBBING
DEFINIZIONE DI MOBBING
Articolo 135
CODICE DISCIPLINARE
CCNL 12 giugno 2003
4. La sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione da 11 giorni fino ad un massimo di 6 mesi si applica per:
e) esercizio, attraverso sistematici e reiterati atti e comportamenti
aggressivi ostili e denigratori, di forme di violenza morale o di persecuzione
psicologica nei confronti di un altro dipendente al fine di procurargli un
danno in ambito lavorativo o addirittura di escluderlo dal contesto
lavorativo;
CHE COS’È LO STALKING?
La parola inglese stalking , dal verbo to stalk che
significa letteralmente “fare la posta”, viene
utilizzata per indicare un insieme di comportamenti
messi in atto da un autore al fine di molestare la sua
vittima. Spesso questo termine viene tradotto come
molestie assillanti o atti persecutori.
Diversi comportamenti possono essere considerati
stalking:
- pedinare
- appostarsi fuori dall’abitazione o dal luogo di lavoro
- telefonare, inviare sms, e-mail non gradite o dai
contenuti osceni
- minacciare verbalmente o fisicamente la vittima o
suoi congiunti
- danneggiare oggetti di proprietà della vittima o
appropriarsene
Art. 612 bis Codice Penale
Atti persecutori. Stalking
Che cos’è il BULLISMO ?
Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di
sistematica prevaricazione e sopruso messe in
atto da parte di un bambino/adolescente,
definito “bullo” - o da parte di un gruppo -,
nei confronti di un altro bambino/adolescente
percepito come più debole, la vittima.
Secondo le definizioni date dagli studiosi del
fenomeno , uno studente è oggetto di azioni di
bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato,
quando viene esposto, ripetutamente nel corso
del tempo, alle azioni offensive messe in atto
deliberatamente da uno o più compagni.
Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto,
ma a una serie di comportamenti portati avanti
ripetutamente, all’interno di un gruppo, da parte
di qualcuno fa o dice cose per avere potere su
un’altra persona.
Quando il bullismo si concretizza in
comportamenti illeciti?
Quando si verifica una violazione della legge penale
o civile. Nel primo caso, si tratta di reati. Per
esempio: botte = percosse (art.581 codice penale) o
lesioni, se lasciano tracce­conseguenze più o meno
gravi (artt. 582 e ss cod. pen.); danni alle cose =
danneggiamento (art. 635 cod. pen.); offese =
ingiuria, se a tu per tu, o diffamazione, se di fronte
ad altri (artt. 594 e 595 cod. pen.); minacce =
minaccia (art. 612 cod. pen.); prese in giro =
(eventuale) molestia o disturbo alle persone (art.
660 cod. pen.).
Quali sono i segnali dello
stress che possiamo
riconoscere su di noi o
sugli altri ?
tenendo conto che … è più semplice vedere la pagliuzza
negli occhi degli altri che la trave nel proprio occhio
Segnali comportamentali
Indecisione e insicurezza
Irrequietezza motoria o rallentamento motorio
Impulsività crescente, aggressività
Diffidenza
Capacità di giudizio ridotta ed aumento degli errori
Impazienza, suscettibilità
Voglia di isolarsi e/o non frequentare gli altri
Difficoltà crescenti nei rapporti personali
Assuefazione ad alcool, fumo, e/o altre sostanze
Disturbi del comportamento alimentare: attacchi
bulimici, episodi anoressici
Incuria di sé e delle proprie cose
Segnali psico
psico-emozionali
Concentrazione e attenzione ridotta
Memoria meno pronta
Nervosismo ed irritabilità
Stato ansioso ed apprensivo costante
Crisi d’identità
Crisi depressive e di pianto, autocommiserazione
Tendenza a fantasticare
Autocritica esagerata
Pessimismo e cattivo umore
Segnali fisici
Improvvise tachicardie
Tensioni muscolari, dolori cronici muscolari, rigidità articolari
Digestione difficoltosa, nausea
Insonnia, peggioramento quantiquanti-qualitativo del sonno
Pressione arteriosa con valori fuori range
Stanchezza inspiegabile con cali di energia durante la
giornata
Raucedine
Tic e tremori alle mani
Frequenti emicranie
Predisposizione a influenze, raffreddori, allergie, dermatiti,
asma, gastriti, ulcere, ecc…
Improvvise variazioni della temperatura corporea
Improvvise sudorazioni
Respiro affannoso
STRESS ED ATTIVITA’ LAVORATIVA
QUADRI PATOLOGICI STRESS CORRELATI
(n°articoli scientifici indicizzati su Pub Med)
Quadri stress correlati
Disordini psicologici
Cardiovasculopatie
Patologie muscoloscheletriche
Gastroenteropatie
Suicidi
Tumori
Invecchiamento (aging)
Dipendenza/abuso alcolici
Dismetabolismi
Artriti
Asma
Disordini alimentari
Abitudine al fumo “pesante” (heavy smokers)
Dermatopatie
Dipendenza/abuso di droghe
N° articoli
854
700
597
377
155
106
98
82
77
71
49
27
12
8
6
Perché le varie comunità
nazionali ed internazionali
hanno dovuto occuparsi di
stress lavorolavoro-correlato?
STRESS LAVORATIVO:
EFFETTI SULLA SALUTE E COSTI PER LE ORGANIZZAZIONI
L’Unione Europea ha rilevato che tale fenomeno riguarda circa il 22
22%
% dei
lavoratori dei 27 Stati dell’UE (2005
2005)), in ITALIA riguarda il 27
27%
% dei lavoratori
Nel 2002 l’Unione Europea (allora composta da quindici paesi) valutò che il costo
economico dello stress legato alla attività lavorativa era di circa 20 miliardi di
euro..
euro
European Foundation for the
Improvement of Living and Working
Conditions. Fourth European
Working Conditions Survey, 2005.
STRESS LAVORATIVO: COSTI PER LE ORGANIZZAZIONI
– Malattie Cardiovascolari Danimarca:
– 20% di rischio attribuibile per CVD (Olsen e Kristensen, 1991)
– 125 milioni Euro nel 1992
Svezia:
– 177 miioni Euro in 1992
– 14% assenze > 60 gg (National Social Insurance Board 1999)
UK:
– 12.25 mld Sterline (CBI 2004)
– 168 milioni di giornate lavorative perse nel 2004
Svizzera:
– 4.2 mld SF (1,2% PIL) /anno (Ramacciotti e Periard 2000)
USA:
– 15% jobjob-related IHD
– 22.5 mld USD nel 1998, 2525-30% spesa aziendale (Leigh e Schmall,
– 42 mld USD (Kalia 2002)
– 150 mld USD (Property and Casuality Insurance, 2002)
– 300 mld USD (Am. Stress Institute, 2006)
EU:
– Prevalenza CVD stress correlate: 16% uomini, 22% donne
–
(European Heart Network, 1998)
>20 MLD Euro / anno (“Stress Impact”, 2005)
2000)
INIZIATIVE A LIVELLO
INTERNAZIONALE E
NAZIONALE
OSHA – STRESS E DISAGIO PSICHICO IN AMBITO LAVORATIVO
PROGETTO NAZIONALE SULLO STRESS LAVOROLAVORO-CORRELATO
IN LOMBARDIA AD
OGGI SONO
STATE
MONITORATE
N° 233 AZIENDE
92,1%
Ci sono soluzioni per la
gestione ed il controllo
dello stress lavorocorrelato ?
SOLUZIONI DI PREVENZIONE COLLETTIVA
INTERVENTI DI INTERFACCIA CON L’ORGANIZZAZIONE
MISURE TECNICHE
(potenziamento automatismi tecnologici, interventi tecnici
di miglioramento delle condizioni di sicurezza)
MISURE ORGANIZZATIVE RIFERITE ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA
(orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti di legge e contratti)
MISURE PROCEDURALI
(definizione di procedure operative, definizione di
procedure di emergenza, ecc.
ecc.)
MISURE ORGANIZZATIVE ERGONOMICHE
(design ergonomico del lavoro,
dell’ambiente fisico, dei processi di lavoro)
REVISIONE DELLE POLITICHE AZIENDALI
(azioni di miglioramento della
gestione dei processi lavorativi e della sicurezza, azioni di miglioramento della
comunicazione interna, definizione di codici etici e/o di condotta, ecc.
ecc.)
Prevenzione
(approccio proattivo)
SOLUZIONI DI PREVENZIONE COLLETTIVA
INTERVENTI DI INTERFACCIA CON IL GRUPPO / INDIVIDUI
INFORMAZIONE
FORMAZIONE
Prevenzione
Rafforzamento capacità adattative
(approccio misto proattivoproattivo-reattivo)
INTERVENTI FORMATIVI PER GESTIRE LO STRESS
LAVORATIVO NELLE ORGANIZZAZIONI LAVORATIVE
Interventi diretti alla persona
finalizzati a modificare le
caratteristiche
personali,
senza
riferimento
esplicito
al
funzionamento sul lavoro (formazione cognitivo
cognitivo-comportamentale
orientata alla gestione dello stress, al coping adattivo,
rilassamento, ecc.
ecc.)
Interventi
di interfaccia personapersona-lavoro volti
l’adattamento tra la persona e l’organizzazione
training di
a
migliorare
(programmi di
supporto per i “SUPERVISORI” orientati al miglioramento della qualità della
leaderleader
-ship, a gestire i conflitti di ruolo, le relazioni, il coinvolgimento dei
lavoratori nell’apprendere abilità di problemproblem-solving
e nel processo
decisionale)
Interventi
l’efficienza
orientati ai cambiamenti organizzativi per migliorare
e la qualità dei compiti lavorativi degli operatori
(programmi di formazione per migliorare la comunicazione, le conoscenze, le
abilità ecc.
ecc.)
SOLUZIONI DI CONTENIMENTO DEI CASI
INIZIATIVE DI SUPPORTO
(es.. councelling)
LAVORATORE (es
ED
ASSISTENZA
AL
INIZIATIVE INTERNE DI SUPPORTO ED ASSISTENZA AI
LAVORATORI IN SOFFERENZA (es
(es.. ambulatorio dedicato)
Trattamento
(approccio reattivo)
TECNOSTRESS
Lo stress correlato all’uso delle nuove tecnologie è in aumento.
Il lavoro si sta spostando sempre di più su piattaforme e device
mobili.
In italia sono 7,3 milioni i mobile-workers secondo il rapporto
ASSINFORM 2013. Sono circa 1,8 milioni di lavoratori a rischio di
tecno-stress.
Nel 2014 ogni lavoratore usa almeno tre device digitali
(smartphone, tablet, PC portatili).
Il mondo del lavoro va verso la tecnologia touch presente ovunque.
Il cervello è esposto ad un sovraccarico informativo e sono
numerosi i rischi alla salute.
E’ determinante per i professionisti della sicurezza affrontare
queste nuove sfide al mondo del lavoro...
X°Convegno Nazionale di Medicina assicurativa INAIL Sessione : I nuovi rischi lavorativi : F. Naviglio – Rimini Ottobre 2014)
Definizione di tecnostress
«Uno stato psicologico negativo associato
con l’uso o la minaccia d’uso delle ITC
(information technology and comunication)»
Di fatto una particolare forma di stress lavoro-correlato.
Questa esperienza negativa è legata a
sentimenti di ansia,affaticamento
mentale,inefficacia»
Salanova,Nogareda, Llorens2007
Tecnostress lavoro correlato - dott. Mariano Innocenzi
Definizione di tecnostress
«L’insieme delle risposte psicologiche,
fisiche e comportamentali a technostressors»
Gli effetti sono «technostrain» e
«technoaddiction»
Tecnostress lavoro correlato - dott. Mariano Innocenzi
Quali sono i techno stressors?
Sono gli strumenti informatici costituiti da computer, telefonini,
smartphone, tablet, utilizzati:
per forme di comunicazione realizzate attraverso internet,
mail, social network;
Per messaggistica, per ricerche le più svariate, per connessioni
costanti ed estemporanee, per videoconferenze, video-giochi…;
strumenti ed apparecchiature che vengono usati a lungo,in
orario di lavoro e fuori, in sequenza,ma anche
contemporaneamente
Tecnostress lavoro correlato - dott. Mariano Innocenzi
Esempi di uso patologico degli strumenti
informatici e di comunicazione
Information overload: sovraccarico informativo e cognitivo
Multitasking: esigenza di rispondere a più richieste in
contemporanea
E-mail addiction: dipendenza dalla posta elettronica
Internet addiction: dipendenza psichica dai device digitali e dalla
rete di connessione dati
Smartphone e tablet addiction: dipendenza dal lavoro digitale
Social addiction: dipendenza dalle connessioni sociali
Tecnostress lavoro correlato -dott. Mariano Innocenzi
Cosa è il technostrain?
L’insieme delle risposte psicologiche,fisiche o
comportamentali a technostressors
Combinazione di alti livelli di ansia, stanchezza,
scetticismo e inefficienza connessi all’uso delle ITC.
La persona sperimenta alti livelli di attivazione
fisiologica, tensione e disagio
Tecnostress lavoro correlato - dott. Mariano Innocenzi
Cosa è il techoaddiction?
L’insieme delle risposte psicologiche,fisiche o comportamentali a
technostressors
Technoaddiction è una specifica esperienza di tecnostress,
causata di una compulsione incontrollabile di utilizzare le
ITC
'' Ovunque e in qualsiasi momento''
per lunghi periodi di tempo in modo eccessivo.
(Huang et al.,2009) (Huang,2010; Schiffrin, Edelman, Falkenster, e Steward,2010).
Tecnostress lavoro correlato -dott. Mariano Innocenzi
ALCUNI CONSIGLI PER
GESTIRE LO STRESS
COLLEGATO O MENO AL
LAVORO
ALCUNI SUGGERIMENTI PER GESTIRE
E RIDURRE LO STRESS AL LAVORO
ADOTTARE UNO STILE DI LAVORO ADEGUATO
FISSARE LE PRIORITA’
CREARE UN LUOGO DI LAVORO CONFORTEVOLE
PRENDERSI UNA PAUSA
ADATTARSI AGLI IMPREVISTI
VALUTARE LE PROPRIE CAPACITA’
FARE DOMANDE ED ASCOLTARE
DELEGARE I COMPITI (SE RICOPRI RUOLI DIRIGENZIALI)
ADOTTARE UNO STILE DI VITA POSITIVO
ATTIVITA’ FISICA
ALIMENTAZIONE
TECNICHE DI RILASSAMENTO (STRETCHING, TRAINING
AUTOGENO, ECC.)
Gestire lo stress
1.
Cerca di capire cos’è lo stress e quali sono i sintomi
2. E’ importante saper individuare alcune cause dello stress a breve
termine che è volatile, ma può manifestarsi in maniera potente
(litigi, sentirsi sopraffatti dagli impegni da svolgere in poco
tempo, accumulo di piccoli problemi, ecc.)
3. Conoscere alcune cause dello stress a lungo termine che
ovviamente è più pericoloso per la salute (lutti, sofferenza per
lunga malattia o presa in carico di qualcuno con queste malattie,
violenza fisica o morale, gravi difficoltà finanziarie, problemi
cronici a casa od al lavoro) .
4. Non usare / non abusare di sostanze psicotrope per contrastare
lo stress (alcol, farmaci, sostanze stupefacenti) .
5. Attenzione ad attivare / riattivare l’abitudine al fumo soprattutto
quello pesante (heavy – smoker > 20 sig/die)
Gestire lo stress
6. Bisogna ricordarsi che è possibile prevenire lo stress (pianificare i compiti lavorativi
ed extralavorativi in anticipo, creare un ordine in quello che abbiamo da fare, ecc.)
7. CERCA RIMEDI RAPIDI:
- Avere la consapevolezza che in alcune situazioni non possiamo avere il controllo di
quello che ci succede e questo può essere sufficiente per combatte lo stress;
- È necessario imparare a non dare peso alle piccole cose od ai piccoli contrattempi;
- Combatti lo stress con l’attività fisica
- Possono essere utili esercizi di meditazione, di rilassamento e di respirazione (yoga,
mindfullness, ecc.)
- Resistere alla tentazione di isolarsi e mantenere e alimentare le relazioni sociali (non
necessariamente solo i familiari)
- Trova delle distrazioni (hobby, musica, ecc.) , non si tratta di essere egoisti ma di
prendersi cura di sé
8. INVESTI IN SOLUZIONI A LUNGO TERMINE
- rifletti sulla storia del tuo stress (cosa ti ha provocato lo stress, come ti senti
fisicamente ed emotivamente, cosa hai fatto per ridurre lo stress)
- segui una dieta sana
- trova abbastanza tempo durante la giornata per dormire
- concediti dei premi (bisogna volersi bene)
- chiedi aiuto e nei casi in cui i consigli dati non sono sufficienti, consulta un
professionista
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