TEMPUS PECUNIA EST COLLANA DI MATEMATICA PER LE SCIENZE ECONOMICHE FINANZIARIE E AZIENDALI Direttore Beatrice V Università degli Studi di Cagliari Comitato scientifico Umberto N University of Maryland Russel Allan J Università degli Studi di Firenze Gian Italo B Università degli Studi di Urbino Giuseppe A Università degli Studi di Cagliari TEMPUS PECUNIA EST COLLANA DI MATEMATICA PER LE SCIENZE ECONOMICHE FINANZIARIE E AZIENDALI Al suo livello più profondo la realtà è la matematica della natura. P Questa collana nasce dall’esigenza di offrire al lettore dei trattati che aiutino la comprensione e l’approfondimento dei concetti matematici che caratterizzano le discipline dei corsi proposti nelle facoltà di Scienze economiche, finanziarie e aziendali. Il volume è stato pubblicato con il contributo dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti–Pescara, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali. Antonio Maturo, Ioan Tofan Fuzziness Teorie e applicazioni Copyright © MMXVI Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Quarto Negroni, Ariccia (RM) () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: aprile Indice Premessa Capitolo I Cenni storici e fondamenti logici .. Le origini della teoria, – .. Un breve itinerario, . Capitolo II Insiemi fuzzy .. Nozioni di base, – .. Strutture algebriche fuzzy, . Capitolo III Funzioni fuzzy .. Definizione di funzione fuzzy, – .. Una definizione alternativa, . Capitolo IV Relazioni fuzzy .. Relazioni fuzzy fra due insiemi, – .. Relazioni fuzzy in un insieme, . Capitolo V Insiemi totalmente fuzzy e operazioni .. Insiemi e funzioni totalmente fuzzy, – .. Le t-funzioni, t-cofunzioni e negazioni, – .. Misure fuzzy, – .. La teoria della percezione, . Capitolo VI Strutture algebriche fuzzy .. Sottogruppi fuzzy, – .. Ideali fuzzy, – .. Anelli fuzzy di quozienti, . Indice Capitolo VII Numeri fuzzy .. Concetti fondamentali e operazioni classiche, – .. Equivalenza e confronto di numeri fuzzy, – .. Operazioni alternative a quelle classiche, . Capitolo VIII Logica fuzzy .. Connettori fuzzy e negazione, – .. Teoremi, . Capitolo IX Probabilità fuzzy .. Fuzzy probabilità assiomatica, – .. Fuzzy probabilità di tipo , . Capitolo X Un modello spaziale per le decisioni .. Un modello decisionale spaziale, – .. Procedimento iterativo, . Capitolo XI Inferenza fuzzy e grafi causali .. Inferenza fuzzy con i grafi, – .. Inferenze con t-norme e tconorme, . Capitolo XII Giochi fuzzy .. Giochi con pagamenti fuzzy, – .. Giochi con strategie fuzzy, . Capitolo XIII Probabilità soggettiva fuzzy .. Introduzione, – .. Un approccio alla probabilità condizionata fuzzy, – .. Probabilità fuzzy su t-funzioni e t-cofunzioni, . Indice Capitolo XIV La regressione fuzzy .. I limiti della regressione classica, – .. Modelli di regressione fuzzy lineari, – .. Regressione fuzzy possibilistica, – .. Regressione fuzzy usando il metodo dei minimi quadrati, . Capitolo XV Processi di socializzazione scolastica .. Socializzazione scolastica e comunicazione, – .. Modellizzazione dell’integrazione scolastica, – .. Un approccio fuzzy per la valutazione, – .. Conclusioni e prospettive di ricerca, . Capitolo XVI Modelli Matematici per Comunità Virtuali .. La Forza dei legami Fuzzy, – .. Le reti a invarianza di scala, – .. I piccoli mondi aristocratrici di Facebook, – .. Conclusioni e prospettive di ricerca, – Riferimenti bibliografici, . Bibliografia Premessa Il volume tratta, in maniera spesso originale, le teorie sulla fuzziness e le relative applicazioni. Nei primi capitoli, dopo un excursus storico, in cui si risale alle più remote motivazioni dell’approccio fuzzy, e alla sua opportunità per controllare situazioni di incertezza, si focalizza l’interesse su definizioni e risultati fondamentali relativi a insiemi fuzzy, funzioni fuzzy e relazioni fuzzy, con riflessioni approfondite e talvolta originali sul loro significato concreto e sulle loro applicazioni alle Scienze Economiche e Sociali. I capitoli e sono dedicati a due argomenti di approfondimento teorico: gli insiemi totalmente fuzzy e le strutture algebriche fuzzy. Tali teorie possono essere la base di partenza per molti risultati nuovi negli ambiti delle decisioni fuzzy, dei giochi fuzzy, della regressione fuzzy e, in generale, per le elaborazioni statistiche con dati o parametri fuzzy. I capitoli e sono la parte centrale del libro. Essi contengono i ragionamenti e le elaborazioni con i numeri fuzzy e la logica fuzzy. Il capitolo , con la probabilità fuzzy, costruisce un ponte fra le due teorie per il controllo dell’incertezza: la fuzziness ed il calcolo delle probabilità. I capitoli e sono dedicati a rappresentazioni geometriche, rispettivamente con modelli spaziali e grafi. Il capitoli riguarda alcuni approcci fuzzy alla teoria dei giochi, mentre il capitolo si occupa della probabilità soggettiva condizionata fuzzy, che può essere uno dei fondamenti per un approccio fuzzy alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza. Il capitolo , curato dal PhD Fabrizio Maturo, studioso dell’approccio fuzzy alla statistica e all’economia, affronta le tematiche relative alla regressione fuzzy. Vengono analizzati i fondamenti teorici e le possibili applicazioni della regressione fuzzy, evidenziando gli ambiti in cui essa risunta più vantaggiosa o meno efficace rispetto alla regressione classica. Premessa Infine, i capitoli e riguardano alcune applicazioni dei sistemi fuzzy in alcuni contesti importanti delle scienze sociali. Il capitolo , curato dalla PhD Fiorella Paone, riguarda una analisi dei processi di socializzazione scolastica degli studenti. In particolare viene presentato un modello di definizione del grado medio di integrazione scolastica di una classe, formalizzato attraverso l’utilizzo dell’analisi gerarchica e della logica fuzzy. Il capitolo , curato dalla PhD Vanessa Russo, illustra l’insieme delle teorie della complessità che si traducono nel modello matematico dei “Piccoli Mondi Aristocratici”, che descrive le dinamiche della Rete Internet e delle comunità virtuali. Capitolo I Cenni storici e fondamenti logici .. Le origini della teoria Le prime idee sui fondamenti logici che poi hanno dato origine alle teorie sui fuzzy set si possono far risalire a Platone e Aristotele. Per Platone la distinzione tra “doxa” ed “episteme” (cioè tra conoscenza sensoriale (incerta) e conoscenza scientifica (certa) può essere collegata al modo in cui si ottengono informazioni, che può avvenire attraverso percezioni oppure attraverso misurazioni. Inoltre egli riconosce l’esistenza delle informazioni (dunque, anche delle proprietà) incerte. Le idee di Aristotele sul concetto di appartenenza (in particolare i punti interrogativi su questo concetto) ed i punti interrogativi sulla possibilità di passare direttamente da “bianco a nero”si ritrovano nelle basi di alcune teorie collegate all’incerto, per esempio nella “Teoria della possibilità”. Fra le tematiche ampiamente dibattute nella Storia della Filosofia vi sono la distinzione tra “l’incerto epistemologico ”e “l’incerto ontologico” ed il concetto di informazione. Le informazioni possono essere classificate secondo diversi punti di vista. Ad esempio esse possono essere: — — — — quantitative / qualitative; dichiarative (dati, fatti); procedurali (regole, strategie, ecc.); strutturali (il modo di organizzare le informazioni, relazioni tra concetti, ecc.); — metainformazioni (regole per trattare le informazioni di sopra, in altre parole, la logica associata). — esatte / approssimative; Fuzziness — metriche (per esempio, l’altezza di un albero); — quasimetriche (per esempio, albero alto); — percezionali (per esempio, albero alto, persona bella). Possiamo anche avere informazioni derivate. Per esempio da “alto” derivano “molto alto”, “abbastanza alto”, ecc. Osserviamo che le informazioni ottenute tramite misurazioni hanno in generale un corrispondente percezionale. Per esempio, l’informazione da una misura: “X ha anni” porta all’informazione percezionale “X è giovane”. In simboli scriviamo “X ha anni” →”X è giovane”. Analogamente, “fuori ci sono ○ ” → “fuori è caldo”. Il reciproco, tuttavia, non è sempre possibile, ossia non sempre una percezione si traduce in una misura. Ad esempio la percezione “tante ragazze sono belle” a che misura porta? Inoltre, il significato di un’informazione dipende dal contesto. Per esempio l’informazione “albero alto” può avere il significato metrico di “albero di m”, mentre “uomo alto” può significare “uomo di circa m”. Evidenziamo, infine, anche, la possibilità di raffinare l’informazione. Per esempio, da “ ≤ x ≤ ” si può arrivare, con una informazione più dettagliata, a “ ≤ x ≤ ” oppure la classificazione “giovane, anziano” può essere più dettagliata con “molto giovane, mediamente giovane, . . .”. Invece l’informazione “x = ” non si può raffinare. In riferimento al concetto d’incertezza possiamo osservare che l’incertezza è in relazione con vari aspetti: — la fiducia (meglio la mancanza di fiducia) nell’informazione ottenuta (dipendente anche dalla sua sorgente, dal modo di trasmissione, ecc.) e la precisione del contenuto dell’informazione; — il concetto di appartenenza e il principio del terzo escluso; — il collegamento con ergodicità/non ergodicità. Si distinguono: — l’incertezza che risulta come conseguenza di una conoscenza incompleta del modo di funzionare dei sistemi astratti oppure . Cenni storici e fondamenti logici concreti e si riferisce specialmente ai fenomeni dinamici; — l’imprecisione che risulta dal linguaggio oppure ha un senso più concreto in connessione con il processo di misurazione; — la sfocatura che si riferisce a nozioni. Le sorgenti della sfocatura possono essere: il linguaggio, il modo umano di pensare, un tipo di indeterminismo apriorico. .. Un breve itinerario Presentiamo un breve itinerario storico sull’evoluzione dei concetti sui fuzzy set e la logica fuzzy: : Lorenzo Valla nelle sue importanti ricerche sulla filosofia del linguaggio parlava della necessità di una distinzione tra gli individui anche per i dettagli, per esempio, per le persone, si deve considerare la differenza anche solo per un pelo (De Elegantiis, ). : J. Locke in Essay on human understanding parlava di “vague and insignificant Forms of Speech”. : G. Leibniz in New Essays parlava del senso e dell’imprecisione delle parole (chiaramente come portatrici di incertezza). : G. Frege affermava: “the presence of vague expressions in a language invests it with an intrinsec incoherence”; e parlava di “vagueness as a particular phenomenon” (Grundgesetza der Arithmetic). : H. Mac Coll nell’ambito delle sue ricerche su logica modale pensava ad una generalizzazione del concetto di appartenenza (Simbolic Reasoning in Mind, v.). : C.S. Pierce è l’autore della seguente definizione del concetto di ”vague”: “a proposition is vague when there are possible states of things concerning which it is intrinsically uncertain whether had they been contemplated by the speaker, he would have regarded them as excluded or allowed by the proposition” (Dictionary of Philosophy and Psychology, Mac. Millan, ). : B. Russel affermava: “vagueness is a conception applicable to every kind of representation - for example - a photography” e ”a representation is vague when the relation of the repre- Fuzziness senting system to the represented system is not one-one but one-many” (Vagueness in the Australasian Journal of Psychology and Philosophy, ). : T. Kotarbinski ha definito il concetto di ”proprietà sfocata” come proprietà che ammette gradi di soddisfazione (in Elementi teoria poznania, logiki formalnej i metodologii, Lvov, ). : L. Wittgenstein affermava: ”vagueness is an essential feature of language”. : Max Black ha cominciato la descrizione, con l’aiuto della matematica e della logica, dell’incerto. Egli ha fatto distinzione tra ”ambiguity, generality and indeterminacy” (lavoro publicato in , in Phil. of Science, v. ). : H. Weyl formalizza il concetto di funzione di appartenenza partendo dal concetto di funzione caratteristica di un sottoinsieme (The ghost of modality, Philosophical essays in memory of E. Husserl, Cambridge (Mass), ). : A. Kaplan, H.F. Schott, K. Menger (in A calculus of empirical classes, Methodos, , v., n.) e K. Menger (in Ensemble flous et fonctions aleatories, C.R. Acad. Sci. Paris , ) proposero una nuova interpretazione per la generalizzazione del concetto di appartenenza (praticamente equivalente alla proposta di Weyl). Praticamente, quindi, già dal sono nati i cosidetti ”insiemi fuzzy”. : L. Zadeh è riuscito ad imporre, mostrando delle applicazioni consistenti, la teoria degli insiemi fuzzy (Fuzzy sets in Information and Control, , ). La teoria degli insiemi fuzzy costituisce una possibilità (riuscita) di estendere la zona d’applicabilità della matematica construendo gli strumenti e un quadro sistematico in grado di maneggiare l’imprecisione inerente il linguaggio ed il modo di pensare umano. Da osservare che: la logica a tre valori, che può essere considerata come un caso particolare della logica fuzzy, è stata considerata anche da Reichenbach nel nella sua opera I fondamenti filosofici della meccanica quantistica e da de Finetti, che nel suo libro Teoria delle Probabilità, del , facendo riferimento alla logica di Reichenbach, definisce l’evento condizionato come un ente logico di una logica a valori di verità. . Cenni storici e fondamenti logici La logica fuzzy può essere anche un utile strumento per un insegnamento interdisciplinare fra matematica e italiano nella scuola elementare. Nel lavoro (Delli Rocili, Maturo, ) sono riportati i risultati della sperimentazione in alcune classi di una scuola elementare di Pescara su “Logica e Probabilità”. L’idea di base di tale sperimentazione era di introdurre la probabilità dal punto di vista soggettivo, partendo non da formule precostitute o da complesse strutture algebriche come le algebre di eventi, ma semplicemente da eventi definiti come enunciati della logica bivalente. Il confronto fra tali enunciati e quelli linguistici propri dell’italiano, ha fatto emergere la necessità di considerare, per un insegnamento interdisciplinare, gli enunciati fuzzy fin dalle prime classi. Come risultato della sperimentazione, si è potuto osservare che la logica fuzzy corrisponde alla maniera più spontanea e naturale di ragionare dell’essere umano. Capitolo II Insiemi fuzzy .. Nozioni di base Il punto di partenza è rappresentato dalla generalizzazione della nozione di funzione caractteristica di un sottoinsieme A, di un insieme universo U, definita dalla , XA ∶ U → {, }, XA (x) = { , se x ∈ A; se x ∈ U/A, ossia dall’allargamento dell’accezione della nozione di appartenenza introducendo una transizione graduale da non-appartenenza ad appartenenza. Questo permette la determinazione degli insiemi (fuzzy) usando proprietà (predicati univariabili), non necessariamente ”perfettamente determinabili” come nel caso classico, ma anche ”imprecisamente definite” (ma con un grado misurabile d’imprecisione). Nel caso classico chiamiamo insieme ogni collezione, complesso, mucchio di oggetti detti elementi dell’insieme, che è considerato come un’entità. Per oggetto si intende tutto che è oppure può essere percepito (conosciuto) fisicamente oppure idealmente (sia che faccia parte della realtà sensibile sia che costituisca una informazione). Un oggetto acquista le qualità di essere elemento quando fa parte di un insieme. Denoteremo ∅ l’insieme vuoto. Ricordiamo anche che “determinare un insieme” significa: — precisare i suoi elementi (l’ordine in cui compaiano gli elementi non ha importanza), oppure; — precisare una proprietà (perfettamente determinabile nell’ambito della logica con valori di verità: vero/falso) caratteristica (che solo gli elementi dell’insieme hanno). Fuzziness Nell’ultimo caso denoteremo l’insieme con {x∣P(x)}. In connessione con la sintagma “perfettamente determinabile” ricordiamo qualche controesempio: i) In lingua inglese ”y” è qualche volte consonante (come in “yours”) e qualche volte vocale (come in “my”); ii) Se si strappa un pelo ad una persona che non è calva, chiaramente la persona rimane non calva, ma se si continua (induttivamente) il procedimento, allora (praticamente) si può arrivare a situazioni molto spiacevoli (non sappiamo quando la persona sopracitata farà parte dell’insieme delle persone calve). Questo paradosso fu presentato per la prima volta dal filosofo socratico Eubulides da Miletus e fu analizato de B. Russel nel . Notiamo che: — la prima variante (precisare gli elementi) vale solo per il caso degli insiemi finiti; — nell’insieme non possiamo avere lo stesso elemento più volte; — la seconda variante si utilizza solo per determinare sottoinsiemi, cioè, dato un insieme U ed una proprietà P (univocamente = perfettamente determinable), si determina {x ∈ U∣P(x)}. Ricordiamo anche che, per un insieme U, P(U) denota la famiglia dei sotto insiemi di U, P(U) = {A∣A insieme e A ⊆ U}. ... Definizione: Chiamiamo insieme fuzzy ogni insieme di coppie (x, µx ) dove x è un oggetto e µx è un numero dell’intervallo [, ]. ... Osservazione: Denotando con U l’insieme degli oggetti sopracitati si ottiene µ ∶ U → [, ], µ(x) = µx . Si arriva alla definizione seguente: ... Definizione: Chiamiamo insieme fuzzy con insieme universo U una coppia (U, µ), dove U è un’insieme non vuoto e µ ∶ U → [, ] è un’applicazione. ... Esempi: i) L’insieme (fuzzy) degli alberi (. . . poco, molto . . . ) alti: accettando una classificazione del tipo . . . albero medio, albero alto, albero molto