UNIVERSITA’ DI MILANO-BICOCCA FACOLTA’ DI PSICOLOGIA a.a. 2012/2013 CORSO DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA Prof.ssa Roberta Daini METODI DI INDAGINE • ALTERAZIONI CEREBRALI • CORRELAZIONE ANATOMO-CLINICA (NEUROPSICOLOGIA) • MANIPOLAZIONI FARMACOLOGICHE • STIMOLAZIONE ELETTRICA DIRETTA • STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA (TMS) INTERVENTO NEUROCHIRURGICO NEGLI ANIMALI NEGLI ESSERI UMANI: STUDIO DEGLI EFFETTI DI UNA LESIONE PROCURATA A FINI TERAPEUTICI (NEUROCHIRURGIA FUNZIONALE) • Lobectomie per il trattamento dell'epilessia o di malattie neurologiche o psichiatriche • lobectomia temporale mesiale bilaterale àamnesia globale, caso HM • sezione delle commessure inter-emisferiche per il trattamento dell'epilessia àsindrome da disconnessione interemisferica • Leucotomia pre-frontaleàsindrome frontale INTERVENTO NEUROCHIRURGICO • Vantaggi • determinazione precisa della sede ed estensione della lesione • Limiti • i pazienti --data la natura dell'intervento-- sono portatori di lesioni o disfunzioni neurologiche e quindi è problematica l'inferenza al sistema normale STIMOLAZIONE ELETTRICA DIRETTA • Stimolazione di aree specifiche della corteccia o di strutture sottocorticali mediante elettrodi in animali o esseri umani • W. Penfield: mappa funzionale della corteccia umana (processi sensori- motori --omunculus-- e cognitivi) • Stimolazione dell'attivita' neuronale mediante micro-elettrodi extra- cellulari durante l'esecuzione di compiti specifici (ad es. di memoria o linguaggio) per localizzare le aree fondamentali da non intaccare durante una procedura neurochirurgica. • Stimolazione mediante elettrodi impiantati in determinate aree celebrali a scopo riabilitativo (ad es. sottocorticali o corticali nel Morbo di Parkinson). • Limiti • Procedura invasiva, applicabile, nel caso degli esseri umani, solo a pazienti che presentano un'indicazione clinica: ad es., epilettici in cui va fatta una mappa elettrofisiologica in vista di un'ablazione corticale. • Osservazione limitata al campo operatorio SVILUPPI RECENTI: tDCS • La Stimolazione transcranica con Correnti Dirette (transcranial Direct Current Stimulation; tDCS). • E’ un metodo di stimolazione cerebrale non invasiva capace di indurre cambiamenti funzionali nella corteccia cerebrale. Consiste nell’applicare sullo scalpo due elettrodi (anodo e catodo) eroganti una corrente continua di bassa intensità in grado di attraversare lo scalpo e influenzare le funzioni neuronali, innalzando o riducendo la soglia di scarica in un’area circoscritta. STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA La TMS crea un campo magnetico transitorio sopra lo scalpo grazie ad una corrente elettrica prodotta da una bobina. Il campo magnetico genera una corrente elettrica nel tessuto cerebrale sottostante che determina una lesione virtuale o transitoria, i cui effetti vengono esaminati. • Le aree cerebrali che partecipano allo svolgimento del compito (à funzione) sono indispensabili allo svolgimento di esso • Tipi di stimolazione: • Ripetitiva (ad es. un impulso al secondo) • Singolo impulso (erogato in un particolare momento) • off line (per alcuni minuti a bassa frequenza prima dello stimolo) Stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) Corrente ad alto voltaggio Campo magnetico indotto d a l l a c o r r e n t e (perpendicolare) AGOSTO 1831: Michael Faraday scopre l’induzione elettromagnetica Campo elettrico indotto da quello magnetico (pependicolare e di direzione opposta) STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA VANTAGGI • • Possibilità di studiare la relazione mente-cervello in soggetti sani e quindi su ampie popolazioni di soggetti Buona risoluzione spaziale e (nella TMS a singolo impulso) temporale LIMITI • • L’area stimolata è ampia e per avere un’alta precisione è necessario avere una MRI di ogni singolo soggetto Non tutte le aree possono essere stimolate (non le strutture sottocorticali o le aree mesiali) METODI DI INDAGINE • METODI ELETTROFISIOLOGICI E NEUROIMMAGINI FUNZIONALI • REGISTRAZIONE ELETTRICA DAL SINGOLO NEURONE • REGISTRAZIONE ELETTROENCEFALOGRAFICA (EEG) • POTENZIALI CORRELATI AD EVENTI (ERP) • MAGNETOENCEFALOGRAFIA (MEG) • TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI POSITRONI (PET) • RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE (fMRI) • VISUALIZZAZIONE CEREBRALE OTTCA • SEGNALI OTTICI CORRELATI AD EVENTI (EROS) METODICHE ANIMALI Lesioni cerebrali e studio comportamentale delle conseguenze - lesioni demolitive - lesioni reversibili (raffreddamento: circa 20 gradi) Registrazione con elettrodi - registrazione massiva (popolazioni di neuroni) - registazione con microelettrodi - registrazione extra-cellulare (10 micron) - registrazione intracellulare (1 micron) REGISTRAZIONE DAL SINGOLO NEURONE • Vantaggi • Hanno permesso di conoscere le caratteristiche a cui rispondono i singoli neuroni • Sulla base di questo metodo sono state descritte delle mappe topografiche per le funzioni sensoriali (e non solo) • Altissima risoluzione sia spaziale che temporale • Svantaggi • Non permette di conoscere l’organizzazione cerebrale e la relazione tra aree. Elettroencefalogramma (EEG): Registrazione dell'attività elettrica cerebrale mediante elettrodi posti sulla superficie cranica L’elettroencefalogramma standard misura l’attività elettrica del cervello in maniera non invasiva. Tramite l’EEG si possono misurare: • l’attività neurale spontanea • l’attività neurale evocata (potenziali evento-correlati o Event Related Potentials, ERP) • L’EEG umano venne descritto per la prima volta dallo psichiatra austriaco Hans Berger nel 1929, il quale aveva notato già la notevole differenza degli EEG tra gli stati di veglia e di sonno. • Inizialmente, l’EEG è stato utilizzato come ausilio nelle diagnosi di determinate condizioni neurologiche (epilessia), successivamente anche per scopi di ricerca, essenzialmente negli studi sul sonno. Oggi il suo utilizzo è decisamente più ampio. Berger, H., On the Electroencephalogram of Man, 1929. Berger recorded alpha and beta waves and demonstrated that they changed with mental state. ORIGINI DEL SEGNALE EEG Sebbene i potenziali d’azione possano sembrare la fonte più ovvia dei potenziali elettrici registrati mediante l’EEG, di fatto essi contribuiscono poco, se non nulla, ai potenziali registrabili dallo scalpo. I segnali EEG sono prodotti quasi esclusivamente dai potenziali postsinaptici (eccitatori o inibitori). La corrente elettrica uscente dal tessuto cerebrale prodotta dall’attivazione di un singolo neurone è molto bassa. Quando un’ampia popolazione di neuroni si attiva insieme produce una corrente elettrica sufficiente per essere registrata dagli elettrodi posti sullo scalpo. Cambiamenti nel potenziale fra un elettrodo di registrazione e un elettrodo di riferimento rilevano il passaggio di potenziale e dunque l’onda elettroencefalica. L’EEG riflette l’attività sincronizzata di un grande gruppo di neuroni sulla corteccia. Componenti essenziali di un elettroencefalografo tradizionale * Elettrodi * Sistemi di amplificazione del segnale * Sistemi di riproduzione del segnale SISTEMAZIONE DEGLI ELETTRODI SUL CRANIO: IL SISTEMA 10-20 Gli elettrodi vengono applicati in base a coordinate standard, il cosiddetto Sistema Internazionale 10-20 introdotto dalla International Federation of Electroencephalography nel 1958. F frontale P parietale C centrale T temporale O occipitale Sistema standard di posizionament o degli elettrodi sul cranio: In base all’area cerebrale sottostante, gli elettrodi vengono indicati con sigle diverse : L’ELETTROENCEFALOGRAMA: analisi del tracciato EEG I parametri fondamentali dell’EEG sono la frequenza (misurata in Hz, numero di onde al sec) e l’ampiezza (misurata in µV) delle oscillazioni di potenziale, o onde EEG. In base a tali parametri si distinguono onde a diversa frequenza ed ampiezza: alfa, beta, delta e teta. La variazione di tali onde si correla specificamente ad eventi fisiologici (attività, concentrazione, sonno, stimolazioni sensoriali etc.) e patologici (tumori, ematomi, epilessia etc.) Dall’EEG agli ERP" l ERPs! • “Potenziali elettrici associati con specifici eventi sensoriali, percettivi cognitivi o motori”.! " l Dall’EEG agli ERP…! • Average “bloccato” sul tempo del tracciato EEG per diversi trial che implicano lo stesso evento." • Riduzione del rapporto segnale/rumore; ciò che rimane è " "“relato all’evento” " • EEG = 20-50µv / ERP = 1-10 µv! POTENZIALI CORRELATI AD EVENTI (ERP) • L’elettroencefalogramma (EEG) corrisponde a variazioni dell’attività elettrica cerebrale spontanea registrate nel tempo mediante elettrodi posti sullo scalpo. Dall’EEG spontaneo è possibile, attraverso alcune procedure di analisi, estrarre i potenziali evento-correlati (ERP). • Gli ERP sono segnali EEG temporalmente sincronizzati ad un evento. • L’evento può essere ad esempio uno stimolo sensoriale (luce o suono), un evento mentale (osservare un’immagine), un’azione motoria. • Il “rumore di fondo”, cioè l’attività EEG di base, viene eliminato mediante signal averaging (media dei potenziali evocati): calcolando la media di decine o centinaia di prove, il rumore di fondo, che è casuale, viene eliminato e resta soltanto il potenziale evento-correlato (ERP). La tecnica dell’Averaging: La grande varianza di oscillazioni nelle onde rende impossibile la detezione di una risposta elettrica da un singolo evento. Mediando fra loro circa 100 trial di uno stesso evento, la differenza di tracciati nell’EEG (rumore di fondo) viene eliminata ed è possibile analizzare le onde restanti. MISURE QUANTITATIVE: AMPIEZZA • La differenza in ampiezza di una componente elicitata in una condizione sperimentale rispetto ad un’altra è interpretata come indicatore della forza del processo elicitato. • L’ampiezza delle componenti può variare all’interno dei trial e fra i soggetti. MISURE QUANTITATIVE: DURATA • La durata di una componente elicitata in una condizione sperimentale rispetto ad un’altra è solitamente interpretato come indicatore della durata relativa del processo elicitato. • La durata delle componenti può variare all’interno dei trial e fra i soggetti ERP • ESOGENI (precoci) • dipendono dalle caratteristiche fisiche dello stimolo (ad es., intensità) • generati obbligatoriamente dalla sua presentazione • Relativamente poco influenzati dallo "stato psicologico" del soggetto, ma ricerche recenti suggeriscono una modulazione top-down, “cognitiva” precoce • ENDOGENI (più tardivi) • modulati in modo definito dai processi “cognitivi” di elaborazione dello stimolo ERP • Vantaggi • non invasivi: applicabilità vasta • risoluzione temporale molto buona (msec) • Limiti • risoluzione spaziale (anatomica) scarsa: la localizzazione della sorgente dell'ERP è relativamente imprecisa