programma svolto 5 B scienze naturali prof.ssa G. Orsini

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Liceo Statale “Giovanni Sulpicio”
Scientifico – Linguistico – delle Scienze umane
VEROLI
ALLEGATO H
PROGRAMMA SVOLTO a.s. 2014/2015
PROF.
GERARDINA ORSINI
DISCIPLINA
SCIENZE NATURALI
CLASSE
VB
Primo periodo: 15 settembre/22 dicembre 2014
Il lavoro è stato impostato seguendo le Indicazioni Nazionali che suggeriscono, per quanto riguarda
l’ultimo anno, di porre attenzione alle interrelazioni del percorso di Chimica con quello di Biologia
e alle interrelazioni tra i fenomeni che avvengono a livello delle diverse organizzazioni del pianeta,
litosfera,idrosfera ed atmosfera (Scienze della Terra). Le tappe del percorso di apprendimento non
hanno seguito una logica lineare, ma ricorsiva. Così, accanto a temi e argomenti nuovi, partendo
anche dagli interessi dei singoli, sono sati approfonditi concetti già acquisiti negli anni precedenti
affrontati utilizzando nuove chiavi interpretative. In tutto il percorso sono stati condotti
costantemente:
a) l’esercizio di lettura, analisi ed interpretazione di testi e documenti scientifici;
b) la pratica dell’argomentazione e del confronto;
c) la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale;
d) l’uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca;
e) l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad identificare i problemi e a individuare
possibili soluzioni.
Primo Periodo:
Alcuni concetti già acquisiti negli anni precedenti affrontati utilizzando nuove chiavi
interpretative
La struttura della cellula nei cinque regni; la cellula e la chimica organica; la membrana
plasmatica e i fosfolipidi; i gruppi funzionali e l’analisi del fruttosio e del glucosio; l'acido
ascorbico; il glicerolo e gli acidi grassi; il punto di ebollizione nei composti organici; aldeidi,
chetoni e relative reazioni; Isomeria di catena e isomeria ottica
La tettonica delle placche: l'Atmosfera, Le rocce e i terremoti, Il Ciclo delle rocce, Le
caratteristiche dei vulcani
I Contenuti: La tettonica delle placche: un modello globale in grado di spiegare i principali
fenomeni geologici del pianeta, come la formazione dei bacini oceanici e delle montagne, la
distribuzione e le caratteristiche dei vulcani e delle fasce sismiche; l'atmosfera e i vulcani; la
troposfera e la esosfera; la ozonosfera; i raggi UV e i raggi infrarossi; le onde sismiche; il ciclo
delle rocce; le rocce sedimentarie, le rocce metamorfiche e le rocce magmatiche; il travertino,
il marmo, il granito, l'ossidiana e la pomice; che cos'è un vulcano, vulcanismo effusivo e
vulcanismo esplosivo, magma acido e magma basico.
Metodologia didattica utilizzata: lezione frontale
Competenza: Produzione di un testo coerente e coeso dagli appunti presi durante la lezione
Abilità: prendere appunti e redigere un testo sintetico
Conoscenze: uso di testi specifici, oltre al testo in adozione; uso di internet; pianificazione, stesura
e revisione del testo prodotto
La pratica dell’argomentazione e del confronto; produzione di un testo orale: L'ebollizione
I contenuti: la struttura dell’acqua, l’evaporazione, la tensione di vapore, la pressione
atmosferica e conseguenze; l’atmosfera e le sue caratteristiche, la suddivisione della atmosfera,
caratteristiche della ozonosfera, della troposfera e della esosfera; il punto di ebollizione
La struttura del testo: la domanda e la risposta e l’esperimento (descrizione e argomentazione delle
fasi) l’argomentazione: formulazione di ipotesi e spiegazione del fenomeno
L’esercizio di lettura, analisi ed interpretazione di un documento scientifico: il Boro e i soffioni
boraciferi
Il Boro, come tutti gli elementi del gruppo cui appartiene, (IIIA), non si trovano allo stato libero.
In particolare il Boro lo ritroviamo prevalentemente come acido borico nei soffioni boraciferi.
Considerando che la preparazione dell'acido borico H3BO3 avviene aggiungendo non una ma 3
molecole di acqua, esegui i seguenti esercizi: 1) Scrivi la formula di struttura dell'acido borico 2)
Quale è lo stato di ossidazione del Boro nella molecola dell'acido? 3) Quale è la valenza del Boro
nella molecola di acido borico? 4) Prepara l'anidride borica mettendo in evidenza tutti i passaggi
5) Prova a mostrare la formazione dell'acido borico partendo dalla struttura della molecola
dell'anidride borica
La cura di una modalità espositiva scritta corretta, pertinente, efficace e personale. Le regole del
Saggio Breve: La tettonica delle placche
"Sviluppa l'argomento assegnato in forma di "saggio breve" interpretando e confrontando i
documenti forniti e svolgi su questa base la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio. Da' al tuo saggio un titolo coerente ed ipotizzane una
destinazione editoriale. Non superare le 3/4 colonne di metà di foglio protocollo".
a) i contenuti: le placche litosferiche; la deriva dei continenti; la struttura della terra e la
idrosfera; la formazione delle Alpi e della catena dell'Himalaya; Il ciclo delle rocce e i
terremoti; la tettonica delle placche e la collisione continentale, i vulcani, il magma e la lava
b) i documenti:
1) "...La maggior parte delle deformazioni delle rocce è prevalentemente prodotta da processi
orogenetici; durante questi processi le rocce subiscono una serie di dislocazioni che comprendono
pieghe, faglie, sovrascorrimenti e falde di ricoprimento la cui formazione è strettamente legata al
comportamento meccanico delle rocce stesse, a sua volta funzione della pressione litostatica, della
temperatura, della presenza di fluidi di impregnazione, della velocità di deformazione e del tipo di
materiali che costituiscono la roccia stessa. L’insieme di questi caratteri fa sì che le strutture
tettoniche presenti nelle diverse regioni della superficie terrestre abbiano stili tettonici diversi, che
possono anche coesistere, sebbene alcuni possano essere prevalenti sugli altri..."
http://www.treccani.it)
(Tettonica-
2)
Orogèneṡi s. f. [comp. di oro-2 e -genesi]. – In geologia, l’insieme dei processi e dei
fenomeni
geodinamici (sedimentarî, magmatici, tettonici) che danno luogo alla formazione delle catene
montuose; più in partic., il sollevamento di un orogene lungo i margini di due placche convergenti
...la cui collisione darebbe luogo a una zona di subduzione (generalmente lungo il confine tra la
crosta continentale e quella oceanica): una placca s’incunea sotto l’altra, sottoponendo a pressioni
tangenziali crescenti i depositi di geosinclinale (cioè gli accumuli di sedimenti depositatisi lungo i
margini continentali) sollevandoli, deformandoli, ripiegandoli e anche trasferendoli orizzontalmente
fino a formare (con il concorso di intrusioni ed eruzioni di magma prodotto dalla fusione della
crosta oceanica in subduzione) una tipica catena montuosa a pieghe e a falde.
(Orogenesi-
http://www.treccani.it)
3) La tettonica (cfr. il gr. τεκταίνομαι "costruisco") è quella branca delle scienze geologiche
che
studia le dislocazioni (spostamenti) e le deformazioni (cambiamenti di forma e di dimensione)
subite dalla crosta terrestre solida (litosfera), per cause di forze telluriche rimaste ancor oggi
misteriose. Questa disciplina ha, fra altro, lo scopo di rivelare l'intima struttura, si potrebbe quasi
dire l'architettura, della crosta terrestre. Perciò il termine "tettonica" è anche sinonimo di "geologia
strutturale".
(Tettonica-http://www.treccani.it)
4) - Wegener ⟨véeġënër⟩, Alfred. Geofisico e meteorologo (n. Berlino 1880 - m. in Groenlandia
1930). Prof. di meteorologia all'univ. di Amburgo (1919), poi di geofisica e meteorologia all'univ.
di Graz (1924), partecipò, in qualità di meteorologo, a due spedizioni in Groenlandia nel 1906-08 e
nel 1913 e ne guidò una terza nel 1930 durante la quale morì. Le esperienze condotte in
Groenlandia fornirono a W. il materiale per intraprendere una trattazione moderna della fisica
dell'atmosfera; in seguito concentrò la sua attenzione sull'origine e sullo sviluppo delle principali
forme della crosta terrestre e osservando la marcata congruenza delle linee di costa dell'Africa
occid. e dell'America Merid. postulò, non solo su basi geofisiche, ma anche su basi geologiche,
paleontologiche e paleoclimatiche la sua teoria mobilista della deriva dei continenti, esposta nelle
diverse edizioni (1915-29) di Die Entstehung der Kontinente und Ozeane (trad. it. 1942), alla quale
deve soprattutto la sua fama e che ha avuto ulteriore conferma con l'affermazione della teoria della
tettonica a zolle. Altra sua importante pubblicazione è Die Klimate der geologischen Vorzeit (1924,
in collab. con W. Köppen)
http://www.treccani.it)
(Wegener Alfred -
1) - "... T. globale…La teoria della tettonica a zolle, detta anche t. a placche, partendo
dall’esistenza di ben definite zone sismiche della Terra, suddivide l’involucro più esterno di essa
(litosfera) in un mosaico di zolle rigide, che costituisce il modulo-base della configurazione
dinamica della Terra. Questo mosaico non è immobile, ma è in continuo movimento: tutte le zolle,
infatti, sono a contatto fra loro e in movimento relativo l’una rispetto all’altra; esse si spostano sulla
sottostante zona plastica, l’astenosfera, da cui sono scollate, attraverso un canale a bassa velocità
delle onde sismiche, il quale contiene una piccola percentuale di fase fluida che facilita lo
scorrimento. Si è giunti così a definire un modello di t. globale, in cui la litosfera terrestre è
composta da 6 grandi zolle (nord- e sudamericana, africana, euroasiatica, indiana, pacifica e
antartica) e da numerose zolle più piccole, per es., Cocos, Nazca, caraibica, filippina (fig. 1)..."
(Tettonica-http://www.treccani.it)
L’esercizio di lettura, analisi, interpretazione e risoluzione di un problema scientifico: Le
mutazioni
I contenuti: Le mutazioni ; Le leggi di Mendel, fenotipo e genotipo; alleli e caratteri
Il Problema: esistono tre tipi fondamentali di mutazioni: a) puntiformi (a carico di una singola
coppia di basi); b) cromosomiche (riguardano un segmento di DNA che può subire un
cambiamento di posizione o di orientamento senza perdita effettiva di informazione genetica); c)
genomiche o mutazioni del cariotipo (riguardano il numero dei cromosomi presenti in un
individuo, che possono essere in più o in meno). Analizza la seguente mutazione spiegando perché,
secondo te è detta silente: la prolina è codificata dai 4 codoni CCG, CCA, CCU, CCC, se nel
filamento stampo del DNA avviene una mutazione nell'ultima base della tripletta GGC, tale
mutazione non creerà problemi.
La pratica dell’argomentazione e del confronto:
Le leggi di Keplero: analisi della definizione; anno solare e anno sidereo
L’esercizio di lettura, analisi, interpretazione e risoluzione di un problema scientifico: I Rapporti
mendeliani atipici
Problema: Eredità del colore del piumaggio nei polli Andalusi. Gli incroci di polli neri con polli
bianchi produce una F1 di polli dal piumaggio blu grigio. Questi ultimi, incrociati tra loro,
producono nella F2: 1/4 di polli neri che si riproducono come linea pura; 1/2 di polli blu grigi che si
riproducono come quelli della F1; 1/4 di polli bianchi che si riproducono come linea pura
La pratica dell’argomentazione e del confronto:
la speciazione; Darwin e Lamarck; la mutazione; la selezione naturale; La riproduzione; La
mitosi e la meiosi
L’esercizio di lettura, analisi, interpretazione e risoluzione di un problema scientifico: Le
interazioni tra geni
Bateson e Punnet nel 1908 studiarono la forma della cresta dei polli di alcune razze: la
“Wyandotte” possiede un tipo di cresta detto “a rosa”; la “Brahmas” e alcune altre razze hanno
una cresta detta “a pisello”; la “Livornese” e le razze affini hanno cresta “semplice”. Ciascuno di
questi tipi di cresta può trasmettersi come carattere puro. Se si incrociano: a) polli a cresta “a
pisello” con polli con cresta “a rosa” si ottengono polli con cresta “a noce”; b) polli a cresta “a
pisello” con polli con cresta “semplice” si ottengono polli con cresta “a pisello”; c) polli a cresta
“a rosa” con polli con cresta “semplice” si ottengono polli con cresta “a rosa”; d) polli a cresta
“a noce” con polli con cresta “a noce” si ottengono polli con cresta “a noce”, “a pisello”, “a
rosa” e “semplice”con un rapporto di 9:3:3:1. Riporta tali incroci utilizzando il Quadrato di
Punnet e mettendo in evidenza sia il genotipo che il fenotipo.
Secondo periodo: 7 gennaio/8 giugno 2015
Secondo Periodo
L’esercizio di lettura, analisi ed interpretazione di un documento scientifico: La Drosophila
melanogaster e la ricerca genetica
L’esercizio di lettura, analisi, interpretazione e risoluzione di un problema scientifico: L'atomo
Problema: Assegna le coordinate agli elettroni responsabili del legame del cloruro di sodio
L’esercizio di lettura, analisi, interpretazione e risoluzione di un problema scientifico: Le soluzioni
Problema n.1: Calcola la molarità di una soluzione ottenuta mescolando 300 ml di una soluzione
di HCl (0,1M) con 150 ml di una soluzione di HCl (0,05 M)
Problema n.2: Una soluzione di H2SO4 è stata preparata mescolando le tre seguenti soluzioni: A)
25 ml 0,4 M; B) 50ml 0,2 N; C) 2,05 ml 6,25 m e con densità di 1,290 g/ml. Calcolare la molarità e
la normalità della soluzione ottenuta. Suggerimento: usa, ove possibile il sistema come strumento
matematico
Problema n.3: Si abbia una soluzione 0,6 M di KOH. Calcolare i ml di soluzione 0,05 M che è
possibile preparare da 150 ml della soluzione 0,6 M per diluizione con acqua. Quanti ml di H2O è
necessario aggiungere?
L’esercizio di lettura, analisi ed interpretazione di un documento scientifico: il DNA dirige
l'assemblaggio delle proteine; non sono le proteine ma il DNA a dirigere l'assemblaggio di
nuove particelle virali
I Contenuti: L'esperimento di Harshey e Chase; I batteriofagi e i batteri; Il DNA e l'RNA nella
sintesi proteica
La pratica dell’argomentazione e del confronto: Gli organismi viventi e le loro funzioni
I Contenuti: Il metabolismo cellulare; La nutrizione e il movimento; La circolazione e la
respirazione sistemica e cellulare; la glicolisi e il ciclo di Krebs; la fotosintesi clorofilliana
La cura di una modalità espositiva scritta corretta, pertinente, efficace e personale. Simulazione
della terza prova (tipologia B): Argomenta usando 5 righi i seguenti argomenti: 1) Il pH e la sua
funzione 2) Il codice genetico 3) Stalattiti e stalagmiti
La cura di una modalità espositiva scritta corretta, pertinente, efficace e personale. Simulazione
della terza prova (tipologia B): Argomenta usando 5 righi i seguenti argomenti: 1) descrivi la
funzione dell'acetil coenzima A; 2) descrivi la eruzione di tipo esplosivo
La cura di una modalità espositiva scritta corretta, pertinente, efficace e personale. Simulazione
della terza prova (tipologia A): Argomenta usando 15 righi il seguente argomento: struttura e
funzione degli acidi nucleici
La cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale; I
percorsi d'esame e le regole della mappa concettuale.
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