Conti economici - Servizio di Hosting di Roma Tre

annuncio pubblicitario
STATISTICA ECONOMICA
STATISTICA PER
L’ECONOMIA
Il Sistema Economico rappresentato dalla
Contabilità Nazionale
I conti nazionali, elaborati per l’Italia dall’Istat, descrivono
in forma quantitativa il funzionamento del sistema
economico del Paese, inteso come l’insieme delle relazioni
che si instaurano tra le persone fisiche e le istituzioni nello
svolgimento di 4 funzioni fondamentali:
• produzione
• trasformazione o distribuzione
a.a. 2009-2010
Facoltà di Economia, Università Roma Tre
• consumo
• accumulazione
di valore economico, cioè di ricchezza.
Un sistema di contabilità macroeconomica ha lo scopo
essenziale di classificare la complessa attività economica, di
sintetizzarla in un ristretto numero di aggregati
fondamentali e di esporla in un quadro organico d’insieme
rappresentativo dei circuiti economici.
Come avviene per ogni unità economicamente organizzata
anche per il paese considerato nel suo complesso si possono
costituire periodicamente dei conti che registrano in forma
aggregata ed in modo sistematico le molteplici azioni svolte
dai vari soggetti economici che operano nei processi di
formazione, distribuzione ed impiego delle risorse.
Ogni aspetto della vita economica può essere registrato
nelle sezioni di un conto che rileva entrate e uscite secondo
schemi che si richiamano ai metodi contabili delle imprese.
I conti sono raggruppati in tre categorie:
a) conti delle operazioni correnti: si riferiscono alla
formazione, alla distribuzione, alla ridistribuzione del
reddito ed alla sua utilizzazione sotto forma di consumi
finali. Si chiudono con un saldo (il risparmio) che
costituisce un fattore essenziale della accumulazione;
b) conti dell’accumulazione analizzano i diversi
elementi delle variazioni delle attività e delle passività
delle differenti unità e permettono di registrare le
variazioni del patrimonio netto (cioè il saldo tra attività
e passività);
Il sistema dei conti
Il SEC registra i flussi e gli stock in una serie ordinata di
conti, descrivendo il ciclo economico dalla formazione del
reddito, attraverso la sua distribuzione e ridistribuzione,
fino alla sua accumulazione sotto forma di attività.
La registrazione strutturata di operazioni sulla base di una
analisi coerente della vita economica consente di ottenere
gli aggregati necessari per lo studio di una branca di
attività economica, di un settore o di un sottosettore
istituzionale o del totale dell’economia.
L’articolazione dei conti è stata concepita in modo da
evidenziare le informazioni economiche più significative.
c) conti patrimoniali: presentano le attività e le
passività totali delle diverse unità all’inizio e alla fine
del periodo contabile (l’anno), unitamente al rispettivo
patrimonio netto.
La sequenza dei conti si riferisce, in tutto o in parte, alle
unità istituzionali, ai settori e sottosettori istituzionali, alle
branche di attività economica e al totale dell’economia.
Ciascun flusso figura due volte: in due conti diversi ed in
sezioni opposte.
Ogni conto è legato al successivo dal flusso registrato come
saldo.
I saldi contabili sono sia lordi, se gli ammortamenti non
sono stati ancora detratti, sia netti, se tale detrazione è già
stata effettuata.
La produzione dei conti nazionali è in gran parte
disciplinata da regolamenti approvati dal Consiglio europeo
e dalla Commissione europea.
Ogni conto è un bilancio di entrate (impieghi) e uscite
(risorse) che origina a saldo un aggregato di grande rilievo
per l’analisi economica, ad esempio: il valore aggiunto, il
reddito disponibile, il risparmio, l’indebitamento o
l’accreditamento ed alcune variabili rilevanti quali, ad
esempio, i redditi da lavoro dipendente, le imposte correnti
e gli investimenti.
Per l’Italia, l’Istat produce:
Il processo di produzione dei diversi aggregati di contabilità
nazionale è molto complesso e coinvolge l’utilizzo di
centinaia di fonti diverse.
• i conti economici (annuali) per branca produttiva e per
settore istituzionale;
• i conti economici trimestrali per branca produttiva e
per alcuni settori istituzionali;
• i conti economici territoriali (annuali) per branca
produttiva e per disaggregazione provinciale e regionale.
La Banca d’Italia produce i conti finanziari per settore
istituzionale (annuali e trimestrali).
Conto economico delle risorse e degli impieghi. Anno 2008
(milioni di euro a prezzi correnti).
Il conto delle risorse e degli impieghi è basato
sull’uguaglianza:
PIL + importazioni = consumi finali + investimenti fissi +
Variazione delle scorte + esportazioni
Viene attualmente compilato, a cadenza annuale, sia a
prezzi correnti, che a prezzi dell’anno precedente, che a
valori concatenati con anno di riferimento 2000.
Risorse
lordo
I livelli delle diverse voci vengono stimate per un anno
prefissato (detto benchmark - attualmente il 2000)
attraverso i seguenti passi:
1. stima dell’input di lavoro (espresso in termini di unità
di lavoro) per branca produttrice (oltre 100) ottenuta
attraverso l’integrazione tra fonti dal lato della
domanda (imprese) e dell’offerta (famiglie) di lavoro;
Consumi nazionali
1 572 243
Importazioni di
beni e servizi fob
461 185
1 246 870
Investimenti fissi lordi
328 376
Variazioni delle scorte
2 077
Oggetti di valore
2 708
Esportazioni di beni
e servizi fob
Totale
Le stime prodotte dall’Istat per ciascun anno tengono conto
dei dati degli ultimi censimenti generali (2000-2001), delle
rilevazioni correnti e delle indagini speciali appositamente
effettuate presso le imprese e le famiglie.
Impieghi
Prodotto interno
2 033 428
Totale
453 397
2 033 428
2. stima preliminare del PIL a prezzi correnti dal lato
della formazione (stima della produzione e del valore
aggiunto per ciascuna branca produttrice), basata sul
riporto all’universo dei valori pro capite ottenuti dalle
indagini strutturali sulle imprese e le istituzione
mediante le stime dell’input di lavoro ottenute nella
prima fase;
3. stima preliminare della domanda interna (consumi
privati e investimenti per branca produttrice) a prezzi
correnti basata sul calcolo della disponibilità
(produzione+importazioni-esportazioni) di circa 4500
prodotti e dei dati delle spese effettive delle famiglie e
delle imprese;
4. uso dei dati dei bilanci per le amministrazioni
pubbliche, le istituzioni finanziarie, le società pubbliche
per il calcolo della formazione del reddito e dei consumi
a prezzi correnti;
7. calcolo degli aggregati a prezzi costanti mediante
deflazione con appropriati indicatori di prezzo.
5. integrazione tra le statistiche del commercio con l’estero
e della bilancia dei pagamenti per la stima preliminare
dei flussi a prezzi correnti del conto del resto del mondo;
L’operazione del calcolo dei livelli avviene normalmente
ogni cinque anni ed assicura, una stima del PIL e degli altri
aggregati che comprende, almeno sul piano concettuale,
tutte le voci che rientrano nei confini della produzione,
anche le attività sommerse.
6. bilanciamento, per ciascuna branca, delle stime
preliminari riferite alle risorse e agli impieghi a prezzi
correnti ed ottenimento delle stime finali della
produzione, dei costi intermedi, del valore aggiunto, dei
consumi, degli investimenti, delle importazioni ed
esportazioni e delle variazioni delle scorte;
Le stime ottenute per l’anno benchmark vengono
estrapolate per ottenere le stima riferite agli anni seguenti,
sulla base delle fonti correntemente disponibili. Il ritardo
con cui si rendono disponibili i risultati di alcune indagini
può condurre a revisioni anche significative delle stime
pubblicate.
Secondo l’Unione Europea, solo una misura esaustiva del
PIL rende tale aggregato confrontabile fra i vari Paesi e
utile a fini quali il calcolo dei contributi che gli Stati
membri versano all’Unione, il controllo dei parametri di
Mastricht, l’attribuzione dei fondi strutturali.
Fornire una stima esaustiva del PIL significa valutare
l’economia direttamente osservata e, insieme, quella non
direttamente osservata.
Con il termine economia non direttamente osservata si fa
riferimento alle attività economiche di cui non esiste traccia
nelle indagini statistiche presso le imprese o nei dati fiscali e
amministrativi.
• sommerso statistico: costituito dalle attività produttive
legali non registrate esclusivamente per deficienze del
sistema di raccolta dei dati statistici (ad esempio,
errata definizione della popolazione di riferimento, fonti
non aggiornate, mancata compilazione dei questionari);
• sommerso economico: coincide con ciò che, nelle
definizioni internazionali, viene indicato come economia
sommersa, cioè con l’insieme delle attività produttive
legali svolte contravvenendo a norme fiscali e
contributive al fine di ridurre i costi di produzione.
Sulla base delle definizioni internazionali, l’economia non
osservata origina da:
• attività illegali: sono sia quelle proibite dalla legge, sia
quelle che, pur essendo legali, sono svolte da operatori
non autorizzati (ad esempio l’esercizio abusivo della
professione medica);
• attività informali: sono attività legali svolte su piccola
scala, con bassi livelli di organizzazione, con poca o
nulla divisione tra capitale e lavoro, con rapporti di lavoro basati su occupazione occasionale, relazioni personali o familiari in contrapposizione ai contratti formali.
Le attività informali sono incluse nell’economia non
osservata in quanto difficili da rilevare in modo diretto;
Normative comunitarie hanno portato ad alcuni
cambiamenti nel modo di calcolare i Conti Economici
Nazionali tra il 2005 ed il 2006.
In particolare si è passati da un sistema di deflazione a base
fissa ad uno che utilizza indici a catena, con l’obiettivo di
disporre di una nuova misura delle dinamiche reali degli
aggregati economici, in accordo con gli standard definiti dai
regolamenti comunitari.
In questo caso l’indice a catena nasce con l’esigenza di
introdurre un indicatore delle variazioni di volume (quantità) che non tenga solo conto dei valori assunti dalle variabili
considerate in due tempi precisi, l’anno corrente e l’anno
base, ma che incorpori l’andamento complessivo presentato
dal fenomeno nell’intervallo temporale esaminato.
Ricordiamo che una motivazione analoga ha portato
all’utilizzo degli indici a catena di prezzo nel caso degli
Indici dei prezzi al consumo.
I valori concatenati si ottengono attraverso l’aggiornamento
annuale delle ponderazioni sottostanti le misure in volume,
cioè dei prezzi. Le misure dei valori riferiti a ciascun anno
vengono costruite sulla base dei prezzi dell’anno precedente,
invece di utilizzare i prezzi di un anno base fisso come
avveniva in precedenza.
I valori concatenati forniscono tassi di crescita più accurati
rispetto ai valori deflazionati con indici a base fissa, in grado
di cogliere meglio le dinamiche della realtà economica.
Se invece ci riferiamo ad un aggregato piu complesso,
composto da un insieme di beni, il valore dell’aggregato ai
prezzi dell’anno precedente è
n
pi(t−1) qit
i=1
ottenuto deflazionando i valori correnti di ciascun bene
attraverso il corrispondente indice di prezzo, cioè come
n
pit qit
i=1
Il valore di un bene i al tempo corrente è
pit qit
il valore dello stesso bene espresso ai prezzi dell’anno
precedente è
pi(t−1) qit
Dividendo il valore ottenuto ai prezzi dell’anno precedente
per il valore dell’anno precedente a prezzi correnti abbiamo
l’indice di quantità di Laspeyres per l’anno t con base t − 1:
n
i=1 pi(t−1) qit
.
t−1 It =
n
i=1 pi(t−1) qi(t−1)
pi(t−1)
.
pit
L’indice concatenato di quantità dell’anno di riferimento t
con base 2000 si ottiene come prodotto degli indici a base
mobile riferiti ai sub intervalli in cui può essere suddiviso
l’intervallo temporale considerato.
Ad esempio, per il 2005 si ha:
c
2000 I2005
Vediamo come funziona la procedura che porta ai valori
concatenati.
=2000 I2001 ·2001 I2002 ·2002 I2003 ·2003 I2004 ·2004 I2005
In questo modo otteniamo un indicatore delle variazioni
delle quantità che non tiene conto solo dei valori assunti
dalle variabili considerate in due tempi precisi (l’anno
corrente 2005 e quello base 2000), ma che incorpora
l’andamento complessivo presentato dal fenomeno
nell’intervallo temporale considerato.
Per l’anno t (t = 2001, 2002, . . .) il valore concatenato
dell’aggregato d’interesse con anno di riferimento 2000 si
ottiene come:
c
2000 At
=2000Itc A2000
in cui A2000 è il valore dell’aggregato nel 2000 a prezzi
correnti (cioè del 2000).
che corrisponde ad un indice dei prezzi di Paasche.
Le serie ai prezzi dell’anno precedente non possono essere
utilizzate per l’analisi economica. Infatti, i confronti
intertemporali fra i loro elementi non hanno alcun
significato, poiché le varie stime presentano prezzi e
quantità riferite a periodi mai coincidenti, quindi le
dinamiche che derivano non possono essere attribuite ad
una sola delle due componenti.
Quest’ultimo indice è il deflatore implicito dell’aggregato
corrispondente.
Le valutazioni in termini reali si compiono attraverso le
serie concatenate.
Una misura della corrispondente variazione dei prezzi si
ottiene implicitamente dal rapporto tra il valore corrente e
quello espresso ai prezzi dell’anno precedente:
p q
i it it
i pi(t−1) qit
Le stime in volume derivanti dall’utilizzo di un sistema a
base fissa, comunemente note come stime a prezzi costanti,
non riflettono appieno i cambiamenti delle condizioni
economiche (preferenze dei consumatori, tecnologie
produttive, etc.) per anni lontani dall’anno base.
Il principale vantaggio della metodologia del
concatenamento è che viene utilizzato un sistema di
ponderazione che si rinnova annualmente seguendo le
dinamiche del mercato e questo garantisce la migliore
rappresentazione della crescita reale degli aggregati
economici.
L’elemento a sfavore del concatenamento è che non vale la
proprietà di additività, cioè sommando le componenti
deflazionate di un aggregato non si ottiene l’aggregato
totale a sua volta deflazionato (tranne che per l’anno di
riferimento e per quello successivo).
Viene anche evitato il problema delle revisioni periodiche
della base di riferimento.
I conti economici trimestrali
In Italia, come in quasi tutti i paesi che elaborano conti
nazionali trimestrali, la ridotta disponibilità di osservazioni
dirette a cadenza infrannuale rispetto a quelle utilizzate per
la valutazione degli aggregati annuali impone l’uso di
metodi di stima basati su indicatori, tratti da fonti Istat e,
in misura minore, da altre fonti amministrative.
I dati della contabilità annuale vengono ripartiti per
trimestre, in relazione all’andamento di opportuni indicatori
di riferimento trimestrali (grezzi, corretti per tenere conto
del diverso numero di giorni lavorativi e destagionalizzati),
nel rispetto del vincolo di coerenza annuale.
Il metodo, applicato separatamente per ciascun aggregato
significativo, viene utilizzato per la determinazione dei dati
trimestrali, sia quando è noto il valore annuale, sia quando
l’informazione annuale non è ancora disponibile.
Le serie dei conti economici trimestrali sono elaborate e
diffuse dall’Istat in forma grezza, corrette per gli effetti di
calendario e destagionalizzate in milioni di euro, ai prezzi
dell’anno precedente ed a valori concatenati con anno di
riferimento 2000.
Tabella 1 – Conto economico delle risorse e degli impieghi. Dati destagionalizzati e corretti
per gli effetti di calendario. Valori concatenati (milioni di euro - anno riferimento
2000). II trimestre 2009
AGGREGATI
VALORI
SEC95
CONCATENATI
Prodotto interno lordo
VARIAZIONI %
II trim. '09
II trim. '09
su
su
I trim. '09
II trim. '08
302.403
-0,5
-6,0
Tabella 3 – Conto economico delle risorse e degli impieghi: deflatori impliciti (dati
destagionalizzati). II trimestre 2009
AGGREGATI
INDICI 2000 = 100
VARIAZIONI %
II trim. '09
II trim. '09
su
I trim. '09
su
II trim. '08
Prodotto interno lordo
126,0
0,2
2,2
Importazioni di beni e servizi
120,2
-2,0
-6,0
-0,1
74.665
-3,0
-18,1
Consumi finali nazionali
124,7
0,6
Consumi finali nazionali
249.574
0,6
-0,9
- spesa delle famiglie residenti
123,3
0,7
0,0
- spesa delle famiglie residenti
183.711
0,3
-1,8
- spesa della P.A. e ISP
128,7
0,1
-0,5
Investimenti fissi lordi
124,4
-0,3
1,7
- macch., attr. e prod. vari
115,2
-1,3
0,3
- mezzi di trasporto
112,4
-0,2
-0,6
- costruzioni
134,5
0,4
3,1
-
-
-
126,7
-0,5
0,4
Importazioni di beni e servizi fob
- spesa della P.A. e ISP
65.807
1,3
1,7
Investimenti fissi lordi
58.087
-2,9
-15,4
- macch., attr. e prod. vari
22.059
-5,9
-21,8
5.364
1,2
-28,7
30.382
-1,6
-8,1
- mezzi di trasporto
- costruzioni
Variazione delle scorte e oggetti di valore
Esportazioni di beni e servizi fob
69.967
-
-
-3,7
-23,9
Variazione delle scorte e oggetti di valore
Esportazioni di beni e servizi
Prodotto interno lordo
Variazioni congiunturali percentuali
Prodotto interno lordo
Variazioni tendenziali percentuali
Dati destagionalizzati e corretti
per gli effetti di calendario
1,5
5
Dati destagionalizzati e corretti
per gli effetti di calendario
1
3
0,5
0
1
-0,5
-1
-1
-1,5
-3
-2
-5
-2,5
-7
-3
'00 III '01 III '02 III '03 III '04 III '05 III '06 III '07 III '08 III '09
Tabella 4 – Valore aggiunto ai prezzi base per branca. Dati destagionalizzati e corretti per gli
effetti di calendario. Valori concatenati (milioni di euro - anno riferimento 2000).
II trimestre 2009
BRANCHE
VALORI
VARIAZIONI %
CONCATENATI
II trim. '09
- Agric., silv. e pesca
II trim. '09
su
su
I trim. '09
II trim. '08
7.134
-2,4
-3,5
67.061
-1,6
-15,1
· in senso stretto
52.233
-1,7
-17,7
· costruzioni
14.549
-1,2
-5,9
197.145
-0,2
-2,3
comm. alb., trasp. e comunicazioni
64.533
-0,3
-5,7
credito, att. immob. e servizi profess.
74.453
-0,2
-1,6
altre attività dei servizi
57.854
0,0
0,3
271.436
-0,6
-5,8
30.929
0,3
-7,0
302.403
-0,5
-6,0
- Industria
- Servizi
Valore aggiunto ai prezzi base
Iva, imp. ind. nette sui prodotti e importazioni
PIL ai prezzi di mercato
'00 III '01 III '02 III '03 III '04 III '05 III '06 III '07 III '08 III '09
Scarica