Il sentiero inizia presso il Rifugio Antelao ed è percorribile in 4 ore

Nel circostante pianoro di Ciampestrin è possibile notare numerose
doline, depressioni di varia grandezza di origine carsica. Interessanti
anche gli strati di Cima Fanton (sulla dx) e la corrosione carsica
(buchi anche profondi) sul sentiero. In una conca sulla sx durante la
stagione estiva si può vedere una lama (pozza d’acqua) che presenta spesso orme di animali.
Numerose intorno le tane di marmotta che qui trovano habitat
ideale grazie alla morbidezza del terreno. Volgendo lo sguardo verso
Forcella Piria è interessante la stratificazione molto inclinata dovuta
a franappoggio che determina la forma del versante del Tamburlon.
Arrivati a pochi metri da Forcella Cadin il sentiero volta a sinistra e risale una modestissima balza per mezzo di un elementare
canalino erboso di pochi metri. Con facilità si sale sulla piccola piazzola dove è posto il PALETTO 16. Il sentiero si conclude qui ed è
davvero premiante la sosta per ammirare il vasto panorama di cime
e la straordinaria vista sulla Val Boite, 1000 metri più sotto. La vista
si estende dalle Cime del Comelico alla Val del Piave e dalla Val Zoldana alla Civetta.
Ci troviamo al massimo punto di distanza dal Rifugio Antelao,
che si intravede in lontananza.
Per tornare al rifugio bisognerà ora seguire a ritroso il sentiero
CAI 230 fino a Forcella Piria da dove si può notare, sul versante opposto verso l’Antelao, il Landro del Pastore: un antro nella roccia in
cui viveva il pastore Giovanni negli anni ‘60 durante i mesi in cui le
pecore stavano in alpeggio.
Da qui, si segue il sentiero CAI 250 che, sempre molto panoramico,
ci porterà al punto di partenza di questo bellissimo percorso.
Il sentiero inizia presso il Rifugio Antelao ed è percorribile in 4 ore
circa soste escluse. Procede fino alla Forcella dei Cavai e, dopo
aver costeggiato le pareti Nord della Croda di San Piero va a raggiungere la Forcella Cadin. Ricalca per buona parte i sentieri CAI
250 e 230 contraddistinti dai classici segnavia bianco-rossi.
Nei tratti in cui li abbandona è necessario seguire i segnavia azzurri, presenti sulle tabelle, sui sassi, sulle rocce e sugli alberi.
Data la sua favorevole esposizione, già sulla sella alle spalle del
rifugio sono visibili una gran quantità di fioriture variabile nel corso
della stagione tardo primaverile ed estiva. Nel periodo tardo primaverile dominano i prati attorno al rifugio il Crocus nelle sue due
colorazioni bianca e violetto, la Genziana , il Botton d’oro, il Taràssaco, il Ranuncolo ed il Nontiscordardimè. Fioriscono inoltre fra gli altri la Soldanella e la Genziana di Koch.
Salendo lungo il sentiero possiamo osservare diverse specie fra
cui la Clematide, il Botton d’oro e qualche rarissimo esemplare
di Giglio martagone, specie protetta. Dal PALETTO 6 in poi il
bosco misto ad alto fusto lascerà pian piano il posto ai mughi. Salendo ancora possiamo notare sulla sinistra del sentiero numerosi
esemplari di Anemone dal curioso colore azzurrino.
Il sentiero è contornato da un’infinità di Genziane. Nei dintorni
del PALETTO 7 appare qualche rara fioritura di Garofano dei
certosini.
Dal punto di vista geologico qui vi è il passaggio da strati di dolomia
più compatta a strati carbonatici; le rocce assumono sfumature
bianche e grigie con forme di carsismo superficiale.
Dal PALETTO 10 si intravvede il Ghiacciaio Superiore dell’Antelao
col sentiero che porta alla Forcella del Ghiacciaio ed al Rifugio Galassi, parte dell’altavia n.4.
Dal PALETTO 8 inizia a vedersi il Camedrio alpino, molto simile
all’Anemone alpino ma più piccolo, con gambo corto ed 8 petali.
Domina il Pino mugo, piuttosto radi il Larice e l’Abete rosso.
Presso il PALETTO 11 siamo a quota 1915 mt, in presenza di un
terreno poco evoluto.
Il sentiero verso il bivio per il Pian dei Cavai è particolarmente panoramico, sono visibili da sinistra a destra il M. Cridola, Spalti di Toro, Cima Laste, Cima dei Preti, Duranno. In primo piano il Colle di
San Dionisio con la chiesetta e la croce, seguono il Sassolungo di
Cibiana, Sfornioi, Bosconero, M.Rite, Pelmo, Tamer e Moiazza.
Al bivio si gira a destra in direzione Pian dei Cavai. Si possono notare altre belle chiazze di Genziane, Genzianelle, Botton d’oro,
qualche Nigritella nigra e molte Primule sulle rocce.
Alla Forcella del Pian dei Cavai termina la prateria alpina e si può
notare una zona molto disturbata dal punto di vista geologico; dal
PALETTO 9 è evidente la frana sottostante dovuta all’esistenza in
questo punto di una faglia. Davanti a noi il panorama si apre verso i
possenti contrafforti dell’ Antelao, verso il Monte Ciaudierona e verso la catena delle Marmarole.
Nella conca sottostante la forcella i massi sono fortemente segnati
dall’azione demolitrice del ghiaccio. Ricompare più avanti il bosco di
Larici ed il sentiero segue la costa a nord della Croda di San Piero
con evidente presenza di Rododendri.
Il PALETTO 12 si trova in prossimità di una conca torbosa caratterizzata dalla presenza di periodici ristagni d’acqua e di neve. Si
dirada il Larice con netta ripresa delle macchie di Pino mugo.
Il PALETTO 13 è situato a all’incrocio del sentiero CAI che porta
al Rifugio Galassi (per escursionisti esperti attrezzati) ed a Praciadelan e Calalzo di Cadore. Caratteristica della zona è la presenza di
Cardi e specie vegetali che vivono in terreni ad alto valore nutrizionale e con forte presenza di azoto dovuta alla facilitata possibilità di ristagno d’acqua ed alla presenza di grosse quantità di feci
animali.
Dalla valletta si procede in leggera salita verso Pian Ciampestrin e
si segue una traccia di sentiero inizialmente non molto evidente
ma segnalata da paletti e bolli azzurri.
Presso il PALETTO 14 siamo immersi nella prateria alpina e sulle
pareti rocciose è alquanto possibile la presenza di camosci; sulla
destra sono visibili i contrafforti di Cima Fanton con i suoi nevai.
Ritrovato successivamente il sentiero CAI 230 che collega Forcella Piria a Forcella Cadin, si volta a destra ed in breve si raggiunge il PALETTO 15.