Quando la vita pulsa sempre: il principio di carica e scarica

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Quando la vita pulsa sempre: il principio di carica e scarica Per cambiare occorre possedere più energia. Questo significa che per avviare un processo di trasformazione che incida realmente nella nostra vita, dobbiamo aumentare il nostro potenziale di energia. Costituisce un’illusione credere che per cambiare qualcosa nella nostra esistenza sia sufficiente pensarlo o desiderarlo intensamente. Non è solo necessario impegnarsi in prima persona nel progetto, altrettanto importante é evitare di vedere gli altri come ostacoli (le persone che arrivano, anche quelle che ci mettono in difficoltà, di solito sono quelle giuste), ma anche considerare l’esistenza della nostra configurazione difensiva come il nostro vero impedimento. Essa non solo ci sottrae dell’energia per il suo “mantenimento”, energia che potrebbe essere meglio spesa per sostenere i processi evolutivi, ma tiene anche intrappolata una notevole quantità di risorse, ovvero altre energie che non ci permettiamo di impiegare. La maggior parte delle persone sostiene infatti che non può mettere in atto determinati passi, che si tratta di qualcosa di impossibile, oppure dice di averne timore o che é troppo pericoloso farlo. Altri sostengono di non poter andare contro gli altri o di non poterli deludere, oppure dicono di non meritarsi di meglio o infine che “tanto non servirebbe a nulla” o che non saprebbero da dove cominciare. La prospettiva di cambiare rimane pertanto solo teorica, a meno che non si trovi un modo di accrescere il proprio potenziale di energia. Anche le persono intorno a noi sono importanti per il nostro cambiamento, lo sono cioè delle buone e nuove relazioni che ci siano di incoraggiamento e sostegno e dalle quali possiamo ricevere fiducia e simpatie. Tuttavia il processo evolutivo richiede innanzitutto un personale impegno a ridurre il peso dei propri blocchi e difese e a superare mille resistenze. Una volta disponibili a rinunciare a come siamo stati fino a quel momento, conoscendo e sapendo applicare correttamente il principio di carica e scarica, possiamo sicuramente accrescere il nostro potenziale di energia, agendo sulle nostre eccessive protezioni difensive che, simili a una voliera, ci impediscono di “spiccare il volo”. Secondo il principio di carica e scarica, alla base della vita umana c’é un orientamento dell’energia a muoversi sulle opposte polarità contrazione-espansione, in modo continuativo, ovvero senza arresti. Si tratta di una costante pulsazione di base di natura bimodale, le cui manifestazioni più evidenti sono il battito del cuore, caratterizzato da un continuo contrarsi ed espandersi del muscolo cardiaco o la respirazione polmonare nelle due fasi caratteristiche di inspirazione-espirazione. Anche i neuroni caricano energia, prima di svolgere un’azione (pensare, riflettere, osservare, prendere una decisione, capire come agire) e poi la scaricano una volta che l’azione avviene. Allo stesso modo fanno i nostri muscoli: li carichiamo (ovvero li portiamo in tensione contraendoli), quando eseguiamo un’azione motoria e poi li scarichiamo mentre la stiamo eseguendo, decontraendoli, distendendoli. Secondo tale principio, gli esseri viventi soggiacciono a un ciclo biologico di tensione-carica-scarica-distensione, in risposta a necessità vitali: di tipo sessuale __________________________________________________________________________________________
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(riproduzione della vita) e nutrizionale (conservazione della vita). La respirazione e il battito cardiaco sono manifestazione spontanee e involontarie del principio di carica e scarica e non possono essere mai arrestate, pena la cessazione della vita dell’intero sistema vivente, mentre l’eccitazione sessuale (libido) e la scarica orgasmica (piacere) implicano un’attività sia involontaria che volontaria, in quanto gli impulsi di carica si attivano abbastanza autonomamente, ma possono essere successivamente controllati o arrestati (rimossi, messi in blocco). La mancanza di equilibrio energetico é in relazione con un cattivo funzionamento del meccanismo di carica e scarica. Il cuore non batte mai in modo realmente regolare perché tensioni e blocchi emotivi interferiscono e, analogamente, la respirazione subisce continue interferenze. Essa non é mai ampia: l’inspirazione (che é carica), si arresta nel canale vocale (“nodo in gola”) o viene contenuta dallo schiacciamento del torace (“peso sul petto”), l’espirazione é di conseguenza ridotta e incapace di “spingere fuori” la tensione, le emozioni, la voce o di sostenere l’azione vitale quotidiana. In generale sappiamo che la maggior parte di noi non é mai abbastanza “carico” di energia da poter “scaricare” (impiegare) nei compiti quotidiani, di conseguenza si sente fiacco e debole e per tale ragione preoccupato “di non farcela”. Oppure é troppo carico, ovvero si trova in uno stato di costante tensione mentale e muscolare e non riesce realmente a “scaricare”, ovvero a mollare il controllo, sciogliere la tensione, in altre parole a lasciarsi andare. La reazione alla stimolazione sessuale é uno dei principali modelli di carica e scarica conosciuti. La carica é il naturale stato eccitatorio vitale che l’organismo assume in relazione agli stimoli ambientali, dopodiché subentra l’eccitazione che designa l’intenso desiderio di raggiungere la meta, oggetto della scarica. Così é in particolare quando la carica deriva da una situazione desiderabile o attraente, oppure quando essa é il risultato della tensione che si produce in un organismo che si sente minacciato. La carica, una volta preparata, necessita di essere lasciata fluire, altrimenti l’organismo resta in tensione. Si pensi a quanta carica viene trattenuta con il respiro, oppure nella muscolatura, creando tensione e malessere. Tramite una corretta applicazione del principio di carica e scarica mediante gli esercizi desunti da tecniche di bioenergetica e core energetica, possiamo ottenere una notevole serie di benefici: -scaricare le tensioni in eccesso, ovvero ridurre la carica di energia (ed emozioni) trattenute nei blocchi, liberandola dai blocchi medesimi e procurando sollievo e benessere generale all’intero sistema; -recuperare capacità espressiva e agilità psicomotoria, ciò grazie alla maggiore libertà conseguita rispetto alla struttura difensiva e a ai suoi copioni; -disporre dell’energia necessaria ad aumentare il capitale da investire nel cambiamento desiderato. __________________________________________________________________________________________
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Tutti gli esercizi che impiegano la tecnica di carica-scarica (ovvero che applicano l’omonimo principio sovramenzionato), si basano pertanto su un’inspirazione polmonare profonda, la carica delle muscolature, ll loro momentaneo trattenimento (come l’arco tenuto in tensione prima di scagliare la freccia) e il successivo rilascio (scarico) che “scaglia” l’energia nella direzione del blocco, affinché venga attraversato e sia nuovamente possibile il passaggio dell’energia da tempo trattenuta al suo interno. Numerosi sono gli esercizi di carica-scarica sperimentabili nelle classi di bodywork (lavoro corporeo basato su tecniche della bioenergetica o core energetica). Tra i tanti: kicking, boxing a pugno chiuso/aperto, arco in piedi, arco in musulmana, arco in semi-musulmana, posizione del mulo, posizione dell’”uffa”, posizione del taglialegna, esercizi al suolo o in piedi che simulano la pulsazione costante contrazione-espansione, inclusi esercizi di respirazione e via dicendo. E non solo: tramite il principio di carica e scarica apprendiamo anche a nutrire quei distretti del corpo che non sono sufficientemente carichi bensì, al contrario, sottocaricati. Qui l’azione dell’esercizio proposto vuole ottenere l’effetto opposto, ovvero rendere più ricca l’area del corpo che appare vuota e scarica o perché l’energia è sfuggita (vi sono tagli nel corpo e via di fuga), oppure perché bocchi, come quelli nella vita (bacino, pelvi) o nella gola, non permettono il passaggio di energia da un distretto all’altro. In altre casi, l’impoverimento energetico di certe aree del corpo, per esempio piedi e gambe, è dovuto al disinteresse della persona che ha preferito concentrarsi sulle porzioni superiori del sistema somatico, in ragione del suo bisogno di “sentirsi sù” (hanging-up). Ciò ha prodotto uno spiazzamento superiore dell’energia e un impoverimento della base a terra che deve essere necessariamente riallineato. Tramite il principio di carica e scarica apprendiamo quindi anche a caricare la base-sotto, ovvero a costituire grounding, non solo come arricchimento dell’area piedi-gambe-caviglie-ginocchia, bensì anche come irrobustimento generale del nostro appoggio al suolo, Ciò è da intendersi altresì in senso mentale (per persone poco pragmatiche, oppure con la testa per aria, oppure rigide e poco di buon senso, etc.), oppure in senso emozionale (capacità di essere in contatto con la propria base emotiva, di saper riconoscere le proprie emozioni come appartenenti a sé e non proiettate su altri, distorte, disconosciute o negate etc.) La tensione, come ci informa la teoria bioenergetica e core energetica, assume nel soma forme strutturali definite come “corazze caratteriali”, veri e propri baluardi che sono stati costruiti dall’Io a scopo difensivo. Il carattere infatti, si oppone alla scarica in modo funzionale agli scopi per cui è stato creato, ovvero difendere, impedire, bloccare. Con gli esercizi di carica e scarica, una parte del lavoro viene svolto per “convincere” la persona a ridurre la tensione posta a difesa del corpo, allo scopo di permettere la scarica. Le tecniche __________________________________________________________________________________________
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di carica-scarica vanno praticate in gruppo, all’interno di una classe di esercizi (bodywork) condotta da un terapeuta/operatore esperto che sappia facilitare con gradualità e in un’atmosfera di sicurezza, il processo di distensione o di attivazione energetica. Questo perché alcune tensioni risiedono in profondità e, una volta alleggerite, é possibile che emergano emozioni da tempo trattenute, sconosciute, oppure ricordi che erano stati dimenticati. Quando l’espressione energetica é libera e adeguata, scaricare energia in eccesso procura una sensazione di piacere, di libertà e gioia, emozioni che provengono dal sollievo che percepiamo quando “torniamo a noi stessi”, recuperando parti del nostro essere dimenticate o occultate sotto i blocchi. Quando il ciclo carica-scarica ritorna regolare, non solo riduciamo la tensione intorno al corpo, ma anche incrementiamo il potenziale da destinare agli scopi evolutivi, indirizzandoci verso la nostra legittima meta, posta in cima alla scala dei bisogni: l’autorealizzazione. ​
Bibliografia A. Lowen, La spiritualità del Corpo, Astrolabio Alexander Lowen La Voce del Corpo, il ruolo del corpo in psicoterapia , Astrolabio, 2009 Alexander Lowen, Bioenergetica, Feltrinelli, 2004 Hoffmann e Gudat, Bioenergetica, Red Edizioni, 2004 F. Padrini, Esercizi di Bioenergetica, Xenia, 2007 J. Grossman, Vivere e Amare, Crisalide, 1997 Totton e Edmondson, Terapia Reichiana, Red, 1999 U.Galimberti, Dizionario di psicologia, Garzanti, 1999 Rosenzweig e altri, Psicologia Biologica, Ambrosiana, 2009 Grounding: la rivista italiana di analisi bioenergetica Pubblicato da Franco Angeli Nicola Sensale, 2016 Riproduzione parziale o totale del presente articolo ammessa, citando l'autore medesimo __________________________________________________________________________________________
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