Storia Economica

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Storia Economica
Lezione 13
Mauro Rota
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Il periodo tra le due guerre
• Periodo di riferimento: 1919-1938
• Si producono trasformazioni strutturali
dell’economia europea e mondiale: su tutte il
cambiamento del ruolo dello stato
• Tuttavia il periodo va interpretato in parte come
continuità del secolo XIX ed in parte come
anticipazione del periodo della Golden Age (19451971)
Gli effetti della I guerra mondiale
• Nel 1914 il peso dello stato era modesto
• Nel 1914, in media, il rapporto tra spesa e pil
(oppure tra tasse e pil) di rado superavo il 15%
• La mobilizzazione per lo sforzo bellico aveva
richiesto un sistema di coordinamento che
solo lo stato poteva assicurare
Alcuni dati
• Nel Regno Unito la spesa bellica aumentò dal
4% del 1913 fino al 38% del PIL nel 1917 (la
spesa pubblica complessiva ascendeva a circa
il 50%)
• In Germania le spese militari nel 1917
raggiunsero il 53% del PIL
La trasformazione delle economie
• Lo stato per finanziare le spese belliche
ricorre:
– Tassazione (solo la UK e non per tutta la spesa)
– Contrazione di debito pubblico
– Stampa di cartamoneta
– Prestiti intrastatali
• Accentramento delle decisioni di produzione
in appositi organismi
• Crescita dimensionale delle aziende coinvolte
nello sforzo bellico
• Innovazione tecnologica stimolata dallo sforzo
bellico
• Riduzione dei dazi sulle materie prime
alimentari (necessario per fare fronte al calo
della produzione agricola dei belligeranti)
• Durante la guerra si modificano i rapporti tra le
classi sociali
• I lavoratori cominciano ad assumere maggiore
potere contrattuale
• Cooperazione internazionale sul lato finanziario
aumenta tra le forze alleate
• Apparentemente la I guerra mondiale ebbe effetti
positivi sulla struttura industriale europea
Gli effetti avversi della I guerra
mondiale
• Inversione del processo di democratizzazione
in Europa:
– Ascesa dei totalitarismi in alcune nazioni
• Irrigidimento delle relazioni internazionali
dopo la fine delle guerra
• Gli effetti dei trattati di pace
• Il problema della riconversione industriale
(eccesso di produzione in alcuni settori:
cantieristica, siderurgia)
• Cambiamento del ruolo dei competitors per le
esportazioni in Europa (Giappone e USA non
avevano modificato la loro struttura)
• Riduzione della flessibilità di prezzi e salari
(impedimento nel ripristinare gli equilibri prebellici nelle relazioni industriali)
• La accresciuta dimensione aziendale favoriva il
sorgere di monopoli e/o cartelli
• La restituzione del debito (a breve) e dei
prestiti interalleati riduceva le possibilità di
intervento pubblico nella riconversione e nella
gestione della politica monetaria (eccesso di
offerta di moneta)
• Dissoluzione del Gold Standard
Lo Stato
• Controllo diretto ed indiretto della produzione
industriale
• Controllo durante la guerra su prezzi e salari
• La riallocazione delle risorse richiese tempo e
fu costosa (contrariamente a quanto afferma
la teoria economica)
• Influenza delle lobbies sulle decisioni di
politica economica per mantenere gli extraprofitti di guerra
• Difficoltà nel gestire i conflitti redistributivi
dopo la fine della guerra:
– Concessioni salariali in Germania
– Biennio rosso in Italia e reazione delle elites
– Francia e UK controllarono le richieste salariali
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