MAPPA MENTALE YOUTOOL SOLUZIONE AD HOC

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MAPPA MENTALE
YOUTOOL
RICERCA SOLUZIONI
APPROCCIO INTUITIVO
APPROCCIO METODOLOGICO
PROCESSO
CREATIVO
RICERCA
SELETTIVA
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CASUALE
PROCESSI
ASTRATTI
CASUALITÀ
BRUNO
MUNARI
PROCESSO
LOGICO
INTUIZIONE
I 6 CAPPELLI
PER PENSARE
TECNICHE
CREATIVE
ARCHIVIO
SOLUZIONI
EDWARD
DE BONO
ALEX
OSBORN
LISTA DEI 10 PUNTI
E BRAINSTORMING
PROVE
TENTATIVI
PROCESSO
CONOSCITIVO
VERIFICHE
PROBLEMA
CONTROLLO
DEL PROCESSO
INFORMAZIONI
CONOSCENZA
ERRORI
ANALISI
IMPREVISTI
SINTESI
VALUTAZIONE
SOLUZIONE
INTERATTIVITA’
CONDIVISIONE
CREATIVA
CORDE
EMOZIONALI
CONTESTO
FORMAZIONE
ABITUDINI E
CONDIZIONAMENTI
PROIEZIONI E
IMMAGINAZIONE
SOLUZIONE AD HOC
SINESTESIA
OSSERVAZIONE
La creatività umana è un impulso irresistibile e un importante fattore di successo in pressoché
tutti gli ambiti della vita.
Ma dove si trova la soluzione creativa giusta quando serve?
La creatività non è una dote innata?
La si può sviluppare con le cosiddette «tecniche creative»?
Con le tecniche creative non si può pretendere di fabbricare idee quasi automaticamente.
Tuttavia queste tecniche sono un ausilio molto efficace per potenziare la propria forza
creativa.
Di seguito ne proponiamo alcune.
BRAINSTORMING
Questa attività, realizzabile in gruppi grandi o piccoli, stimola la capacità di concentrarsi e
contribuisce al libero flusso delle idee.
Si inizia ponendo una domanda o un problema, o introducendo un argomento. Su di esso
bisogna esprimere opinioni o risposte possibili, e proporre termini, metodi, alternative e parole
e idee rilevanti. Tutte le idee saranno accettate e registrate. Le idee non debbono essere
criticate né valutate durante la sessione di brainstorming.
Il criticismo può inibire qualche membro del gruppo nel proporre le proprie idee.
MAPPE MENTALI
Si tratta di una tecnica che permette di elaborare una «carta geografica del cervello», una
mappa mentale, su un certo argomento.
Durante una fase creativa il nostro cervello lavora a una velocità tale che non siamo in grado
di fissare tutti i pensieri, le immagini e i collegamenti formulandoli in modo comprensibile.
Tanto più che non pensiamo attraverso formulazioni complesse, ma con concetti chiave e
associazioni di immagini.
Per creare una mappa mentale serve un grande foglio di carta e se possibile matite colorate
di vari colori. Il procedimento è il seguente: la mappa mentale va iniziata al centro del foglio.
In questo punto si scriverà in stampatello una parola o una breve frase che descriva la natura
del problema, oppure, meglio ancora, si disegnerà il concetto che rappresenta l’argomento:
un’immagine rinforza il processo di pensiero creativo. A questo punto vanno riportate tutte
le associazioni collegate al tema centrale, il più spontaneamente possibile. Esse vanno fissate
sotto forma di parole chiave.
Si deve ignorare il pensiero controllato: il foglio va riempito il più in fretta possibile con tutto
ciò che viene in mente riguardo al tema centrale, per quanto ridicolo o insignificante possa
sembrare. Vanno stabiliti dei collegamenti tra le parole, cercando di metterle in rapporto tra
loro, di raggruppare le associazioni e ordinarle per gruppi. Se possibile vanno inserite immagini
e simboli utilizzando diversi colori. Si possono stabilire dei codici colore personali; per esempio
rosso per i punti principali, verde per quelli secondari, ecc.
LISTA DI OSBORN
La lista di Osborn serve ad ampliare il campo di osservazione con una sequenza di domande.
Anche qui è naturalmente necessario stabilire per prima cosa quale prodotto, processo o
problema deve essere migliorato.
In seguito si passano in rassegna i 10 punti della lista di controllo che segue. Per ogni punto
è necessario disporre di tempo sufficiente e sviluppare almeno un’idea.
1 · Diverso utilizzo! · Esiste una diversa modalità d’ utilizzo? È possibile applicare l’idea in
un altro contesto?
2 · Adattare! · A cosa assomiglia questa idea? Esistono dei parallelismi? Cosa sarebbe
possibile imitare?
3 · Modificare! · È possibile modificarne il significato, il colore, il movimento, la dimensione,
la forma, l’odore, ecc.?
4 · Ampliare! · È possibile ampliare il concetto? Aggiungere qualcosa? Aumentare la
frequenza? La forza, l’altezza, la lunghezza, il valore, la distanza? Si può riprodurre? Esagerare,
rendere più grossolano?
5 · Rimpicciolire! · È possibile renderlo più piccolo? Togliere qualcosa? Approfondire? Si
può accorciare, assottigliare, alleggerire, schiarire, rifinire? Si può dividere? Utilizzare in
miniatura?
6 · Sostituire! · Cosa è possibile sostituire all’idea? Il processo si può anche organizzare
diversamente? Esistono altre posizioni? Tonalità? Elementi di altre nazioni o epoche?
7 · Invertire! · È possibile scambiare parti o sezioni? Si può modificare la sequenza? Invertire
causa ed effetto?
8 · Capovolgere! · L’idea può essere invertita? Come appare l’idea vista specularmente? I
ruoli si possono scambiare? È possibile girare l’idea a 180°?
9 · Combinare! · Si può collegare l’idea ad altre? Si può aggiungere un insieme più grande?
È possibile scomporlo nei suoi elementi?
10 · Trasformare! · Si può traforare, addensare, dilatare? Solidificare, liquefare, rendere
trasparente?
METODO DI PROGETTAZIONE DI MUNARI
Dopo aver individuato il problema per arrivare ad una soluzione adeguata bisogna affrontare
una fase di metaprogetto, cioè suddividere il problema in sotto problemi, raccogliere dati e,
dopo averli analizzati, generare delle opportunità e dei limiti che vincoleranno il progetto del
prodotto.
Noi abbiamo suddiviso il grafico con termini più moderni: problem finding, problem setting e
problem solving.
Va precisato che, come per ogni metodologia di progettazione, questo schema è solo una linea
guida e che va ovviamente adattato alle singolari caratteristiche di ogni progetto.
I 6 CAPPELLI DI EDWARD DE BONO
Il metodo suggerisce l' utilizzo di sei cappelli colorati.
Decidere di indossare, anche solo metaforicamente, un cappello per pensare è già, di per sé,
un invito e uno stimolo ad abbandonare i binari del pensiero passivo, quello di reazione, e a
predisporsi ad una forma di pensiero attivo, di azione.
A ogni colore corrisponde a un particolare tipo di modalità di pensiero:
il cappello bianco per la raccolta di dati oggettivi; fatti e cifre, quasi "recitando" la parte di un
computer.
Il rosso per il punto di vista emotivo: un'occasione per mettere in luce, a volte anche solo tra
sé e sé, le implicazioni meno razionali di una situazione; non solo emozioni, ma anche intuizioni
e presentimenti, che possono così essere espressi, per poter essere successivamente vagliati
alla luce di... un altro cappello.
Il nero non ha bisogno di troppe spiegazioni, è la voce del famoso "avvocato del diavolo", è
quello che esamina tutti gli aspetti negativi.
Il giallo è il cappello ottimista, l'altra faccia della medaglia, quella che coglie sempre la "metà
piena del bicchiere".
Il verde è il colore della creatività: è la voce delle idee, è lo spazio lasciato al più ardito pensare.
Il blu spetta alla voce che ha il compito di organizzare, di tradurre le idee in pratica: è il quadro
di controllo dell'intero processo.
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