PARLAMENTO EUROPEO ««« « « « « « « ««« 2004 2009 Commissione per lo sviluppo PROVVISORIO 2005/2047(INI) 2.5.2005 PROGETTO DI RELAZIONE sulle malattie gravi e trascurate nei paesi in via di sviluppo (2005/2047(INI)) Commissione per lo sviluppo Relatore: John Bowis PR\565870IT.doc IT PE 357.831v01-00 IT PR_INI INDICE Pagina PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO .....................................3 MOTIVAZIONE ....................................................................................................................9 PE 357.831v01-00 IT 2/15 PR\565870IT.doc PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO sulle malattie gravi e trascurate nei paesi in via di sviluppo (2005/2047(INI)) Il Parlamento europeo, – vista la sua audizione del 27 aprile 2004 sulle malattie trascurate, – vista la comunicazione della Commissione del 26 ottobre 2004 (COM(2004)0726), – viste le sue risoluzioni sull'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, in particolare quella del 4 ottobre 2001, concernente un'azione accelerata di lotta contro le principali malattie trasmissibili nel quadro della riduzione della povertà1, – vista la posizione espressa il 30 gennaio 2003 sulla proposta di regolamento sul contributo alla lotta contro le malattie legate alla povertà (HIV/AIDS, malaria e tubercolosi) nei paesi in via di sviluppo2, – vista la sua risoluzione del 4 settembre 2003 sulla salute e la riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo3, – vista la risoluzione approvata il 19 febbraio 2004 dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE sulle malattie legate alla povertà e la salute riproduttiva (ACP-UE 3640/04), – vista la sua risoluzione del 10 marzo 2005 su scienza e tecnologia – orientamenti per la politica di sostegno alla ricerca dell'Unione4, – viste le attività del programma di sperimentazioni cliniche Europa - paesi in via di sviluppo (EDCTP), della Global Alliance for TB Drug Developmet (TB Alliance) (associazione no-profit per la messa a punto di farmaci contro la tubercolosi), dell'iniziativa internazionale per un vaccino contro l'AIDS (IAVI), dell'iniziativa europea per un vaccino contro la malaria (EMVI), dell'operazione farmaci contro la malaria (MMV), della partnership Roll Back Malaria, dell'iniziativa Drugs for Neglected Diseases (DNDi) (farmaci per le malattie dimenticate), e di quanto altri sono impegnati nello studio e nella messa a punto di medicinali per le malattie trascurate, – visto il documento sul controllo intensificato delle malattie tropicali presentato dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in occasione della riunione tecnica e strategica da essa tenuta a Berlino dal 18 al 20 aprile 2005, – visto l'articolo 45 del suo regolamento, – vista la relazione della commissione per lo sviluppo (A6-0000/2005), 1 GU C 87E dell'11.04.2002, pag. 244. GU C 39E del 13.02.2004, pag. 58. 3 GU C 76E del 25.03.2004, pag. 441. 4 P6_TA-PROV(2005)0077. 2 PR\565870IT.doc 3/15 PE 357.831v01-00 IT A. considerando che la globalizzazione, il surriscaldamento del pianeta, i nuovi rischi emergenti per la salute quali l'influenza aviaria, la febbre di Ebola e la febbre di Marburg, la recrudescenza di vecchie malattie infettive come la tubercolosi e il crescente problema della resistenza multipla ai farmaci evidenziano tutti la necessità di adottare un approccio globale rispetto a tutte le malattie, B. considerando che il Fondo mondiale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria mira ad eradicare la malattia e la povertà e considerando altresì che è fondamentale il coordinamento dei progetti e degli attori coinvolti, anche per quanto riguarda la fornitura, la distribuzione e la valutazione dei farmaci e la coerenza con i protocolli nazionali, C. considerando che i casi di HIV/AIDS continuano ad aumentare a livello mondiale, con una particolare incidenza fra donne e bambini, e che i prezzi dei farmaci antiretrovirali (ARV) rappresentano un problema sempre più serio per la salute pubblica1, dal momento che i farmaci di seconda linea hanno un prezzo sino a dodici volte superiore a quello dei più abbordabili prodotti generici di prima linea, D. considerando che la prevenzione della malaria presuppone l'utilizzo di zanzariere impregnate di insetticida (soprattutto nel caso dei bambini in tenera età, delle donne incinte e delle persone che vivono con soggetti affetti da HIV/AIDS), la disponibilità di farmaci antimalaria per le donne incinte e il trattamento degli ambienti interni con insetticidi ad azione residuale, E. considerando che un terzo della popolazione mondiale è affetto da tubercolosi, che questa malattia ha provocato nel 2002 circa due milioni di decessi - spesso collegati all'HIV/AIDS - e che nuovi test diagnostici e nuovi farmaci permetterebbero di affrontare questo flagello mondiale, F. considerando che la schistosomiasi può essere trattata con il praziquantel, ma che i costi collegati alla chemioterapia rappresentano un grave onere per i sistemi sanitari, e che si teme la comparsa di parassiti resistenti ai farmaci, il che rende necessaria la messa a punto di altri rimedi efficaci, G. considerando che la leishmaniosi viscerale grave e l'AIDS favoriscono l'una l'insorgenza dell'altra e che la terapia a base di antimonio pentavalente ha seri effetti collaterali, richiede un trattamento prolungato e sta perdendo efficacia data la resistenza dei parassiti, H. considerando la complessità della diagnosi e del trattamento della tripanosomiasi umana africana, detta anche malattia del sonno, I. considerando che la fase acuta della malattia di Chagas può essere trattata con due soli farmaci, il nifurtimox e il benznidazole, mentre non esiste terapia per la fase cronica, J. considerando che la febbre dengue è un problema sanitario mondiale, che il commercio internazionale di pneumatici usati ha fatto sì che l'Aedes albopictus, vettore secondario della febbre dengue in Asia, si sia ora insediato anche in Europa e in altre zone del pianeta, e che non esiste un trattamento specifico per questa malattia, sebbene si stiano 1 Relazione di avanzamento dell'OMS/UNAIDS sull'iniziativa "3 by 5", dicembre 2004. PE 357.831v01-00 IT 4/15 PR\565870IT.doc facendo progressi nella messa a punto di vaccini, K. considerando che il buruli ulcer rappresenta un nuovo rischio sanitario e che l'unico trattamento possibile per tale malattia è quello chirurgico, che consiste nell'asportare la lesione che corrode i tessuti e può determinare un'invalidità permanente, L. considerando che il peso delle malattie mentali e dell'epilessia sta aumentando ma viene trascurato, M. considerando che la ricerca internazionale e regionale sui farmaci destinati alle malattie collegate alla povertà soffre di una cronica mancanza di investimenti, N. considerando che sono stati compiuti dei progressi sul piano scientifico, fra cui la sequenziazione del genoma dei parassiti che provocano la malaria, la leishmaniosi e la tripanosomiasi umana africana, ma che questi risultati non si traducono in nuovi prodotti farmaceutici, 1. plaude alla comunicazione della Commissione, ma chiede che il suo approccio sia esteso ad altre malattie trascurate; sottolinea il fatto che tutte le azioni della Commissione possono essere riferite anche ad altre malattie, oltre all'HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi; 2. sottolinea che è di importanza fondamentale far sì che che gli Stati membri aumentino in misura adeguata le risorse per il finaziamento delle azioni esterne e di aiuto allo sviluppo dell'Unione, dal momento che il deficit di risorse dovrebbe raggiungere, di qui al 2007, gli 11,5 miliardi di euro solo per quanto riguarda l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi; 3. esorta i paesi in via di sviluppo a raggiungere l'obiettivo indicato dal Parlamento europeo di destinare il 20% del proprio bilancio alla sanità; 4. ritiene che occorra garantire che l'analisi alla base dei documenti strategici per la riduzione della povertà ispiri le priorità dell'azione nel settore sanitario e offra la possibilità di ridefinire le strategie e i programmi sanitari per orientarli verso le iniziative sanitarie suscettibili di avere un maggior impatto sulla povertà; 5. invita i paesi in via di sviluppo a rafforzare i servizi sanitari di base e sollecita l'assistenza dell'Unione a sostegno degli sforzi di tali paesi per potenziare le risorse umane e istituzionali e le infrastrutture; 6. sottolinea la necessità di un coordinamento all'interno dell'Unione così come tra l'Unione e altri donatori mondiali e locali; 7. sottolinea che, per quanto riguarda la ricerca scientifica e la trasposizione dei risultati della stessa, sono necessarie prassi di eccellenza onde garantire l'efficacia di interventi, progetti e programmi; 8. prende atto della posizione del Fondo mondiale, il quale ritiene che, a seguito dello tsunami che ha colpito l'Asia, potrebbe verificarsi un'epidemia di malaria e che l'interruzione dei trattamenti antitubercolotici e retrovirali potrebbe provocare un numero PR\565870IT.doc 5/15 PE 357.831v01-00 IT elevato di decessi nella regione; 9. accoglie con favore i risultati dell'Eurobarometro, che segnalano come l'opinione pubblica europea ritenga che gli aiuti dell'Unione possano essere estremamente efficaci nella lotta contro l'AIDS e altre malattie1; 10. sottolinea l'urgenza della possibilità di accedere ai medicinali e sottolinea altresì che le case farmaceutiche debbono rendere disponibili i farmaci a prezzi abbordabili nei paesi a basso reddito; 11. ricorda alla Commissione l'importante ruolo delle donne per quanto riguarda l'assistenza sanitaria primaria e osserva che donne, bambini e persone con disabilità devono essere inseriti nelle politiche sanitarie e nelle statistiche ed attività di ricerca ed esse collegate; 12. chiede che le politiche di riduzione della povertà e di sostegno alle famiglie colpite da HIV/AIDS e da altre malattie prendano in considerazione gli anziani, gli orfani e altri gruppi di bambini vulnerabili e che tutte queste categorie siano coinvolte nell'elaborazione e nella realizzazione dei programmi; 13. chiede che i paesi in cui è presente la malaria si impegnino a favore dell'ACT, la terapia combinata a base di artemisinina riconosciuta come la più efficace, e ne accelerino l'introduzione, e invita i donatori a finanziare tale terapia sostenendo l'acquisto e la produzione di artemisinina; 14. sollecita programmi per la produzione, l'utilizzo e la sostituzione delle zanzariere, l'organizzazione di azioni di formazione per riconoscere i sintomi della malaria, la bonifica delle acque stagnanti e la fornitura di farmaci ai servizi di prima assistenza; 15. ritiene che siano necessari test diagnostici semplici ed efficaci per la leishmaniosi, adeguati alle condizioni dei paesi carenti di risorse; osserva che le attività di ricerca e sviluppo sui nuovi trattamenti sono sottofinanziate e che i farmaci alternativi esistenti sono costosi e di difficile somministrazione; chiede la rapida registrazione di farmaci promettenti come la paromomicina e il miltefosine; 16. prende atto del lavoro svolto dall'Iniziativa DNDi relativamente alla tripanosomiasi umana africana e sottolinea l'urgente necessità di dimostrare la sicurezza e l'efficacia del nifurtimox, nonché di poter disporre di nuovi test diagnostici accurati e di facile uso; 17. chiede che siano potenziati gli sforzi per la prevenzione della malattia di Chagas, coinvolgendo nel controllo della trasmissione della malattia le popolazioni suscettibili di esserne colpite, separando le abitazioni dai ricoveri per gli animali e combattendo i vettori con gli insetticidi; 18. plaude al programma mondiale dell'OMS volto a identificare le aree in cui la filariosi linfatica è endemica e a sottoporre la popolazione a rischio a un trattamento consistente nella somministrazione di una dose annua in un'unica soluzione, da ripetere per quattro-sei anni; 1 Speciale Eurobarometro n. 222, Atteggiamenti nei confronti dell'aiuto allo sviluppo, febbraio 2005. PE 357.831v01-00 IT 6/15 PR\565870IT.doc 19. ritiene che sia di grande utilità fornire farmaci sicuri ed efficaci; osserva che il controllo e l'eliminazione delle infezioni attraverso la donazione di medicinali da somministrare su base annua o semestrale ha un costo di circa 0,20 euro per persona trattata; 20. chiede l'attuazione delle "Quick Wins" (azioni immediate) individuate nella relazione 2005 delle Nazioni Unite sul Progetto per il millennio 1, che comprendono un trattamento vermifugo annuale regolare contro la schistosomiasi; 21. chiede che venga posto un accento particolare sul sostegno alle malattie e ai disturbi mentali e neurologici, in particolare la depressione unipolare e l'epilessia; 22. ritiene che il partenariato tra settore pubblico e settore privato, di cui sono esempi la TB Alliance, la IAVI, l'MMV, l'Iniziativa DNDi e l'Institute for One World Health (Istituto per la salute di un mondo unico), sia la chiave per l'innovazione e lo sviluppo di capacità; 23. deplora il fatto che, data la mancanza di mercati redditizi, non esista attività di ricerca e sviluppo sulle malattie che colpiscono quasi esclusivamente la popolazione povera dei paesi in via di sviluppo, e sottolinea che occorre correggere tale situazione impegnandosi a livello internazionale; 24. chiede che il settimo Programma quadro includa un riferimento specifico alla ricerca sulle malattie che colpiscono i cittadini dei paesi in via di sviluppo e preveda finanziamenti al riguardo; 25. invita la Commissione a lavorare con l'Organizzazione mondiale della sanità per definire una scaletta essenziale delle attività di R&S e stabilire le esigenze e priorità dei paesi in via di sviluppo; 26. invita la Commissione a sostenere progetti di ricerca integrata che abbraccino l'intero processo, dall'identificazione delle sostanze chimiche sono all'immissione sul mercato dei prodotti più efficaci; 27. chiede che le attività del programma di sperimentazioni cliniche Europa - paesi in via di sviluppo siano estese in modo da includervi altre malattie trascurate e altre fasi dello sviluppo clinico2; 28. invita alla collaborazione con l'industria farmaceutica sulle malattie legate alla povertà e chiede una nuova proposta quadro per l'attività di R&S su tali malattia onde fornire incentivi agli investimenti, predisponendo fra l'altro assistenza per l'elaborazione dei protocolli e prevedendo esenzioni dal pagamento di diritti e tasse, crediti d'imposta, sovvenzioni, premi all'innovazione, impegni d'acquisto e il parziale trasferimento dei diritti di brevetto sui medicinali; 29. chiede che l'industria farmaceutica sia obbligata o incoraggiata a reinvestire nella ricerca sulle malattie trascurate una percentuale dei propri utili, direttamente o attraverso programmi pubblici; 1 Relazione 2005 delle Nazioni Unite sul Progetto per il millennio, Investing in Development: A Practical Plan to Achieve the Millennium Development Goals. 2 Fasi I e IV. PR\565870IT.doc 7/15 PE 357.831v01-00 IT 30. sollecita la conclusione di un nuovo accordo globale sulle attività di R&S in campo medico, nel contesto della Commissione dell'OMS sulla proprietà intellettuale, l'innovazione e la salute pubblica, che comprenda obblighi minimi in materia di sostegno alla R&S, meccanismi per la definizione delle priorità e un sistema di crediti negoziabili per investimenti a favore di determinati progetti; 31. ritiene opportuno che le politiche di sviluppo promuovano la costituzione di una capacità di ricerca e produzione locale attraverso il trasferimento e la condivisione delle tecnologie; 32. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Organizzazione mondiale della sanità e all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE. PE 357.831v01-00 IT 8/15 PR\565870IT.doc Traduzione esterna MOTIVAZIONE "Principiis obstata; sero medicina paratur Cum mala per longas convaluere moras." (Opponiti sin dal principio; si prepara tardi la medicina quando ormai i mali si sono fortificati con lunghi indugi). Ovidio Nel 2005, in Angola ha fatto la sua apparizione una nuova minaccia sanitaria: la febbre emorragica di Marburg, una malattia che presenta un tasso di letalità superiore al 90%. L'ufficio ECHO è intervenuto prontamente fornendo a Medici senza frontiere non solo potenti antibiotici e fluidi da somministrare per via intravenosa, ma anche sistemi di depurazione dell'acqua e materiale protettivo usa e getta. Questo è solo uno dei tanti esempi che mettono in evidenza la necessità di mettere in atto misure di vigilanza, prevenzione e risposta rapida ed è anche uno dei motivi per cui non dobbiamo mai risparmiare le forze nella battaglia contro la malattia. Dobbiamo continuare a compiere ogni sforzo possibile per debellare le tre grandi malattie, vale a dire AIDS, malaria e tubercolosi, che non sono ancora sotto controllo e si vanno diffondendo verso nuove regioni. In conseguenza di tali malattie, che il mondo trascura, un numero elevatissimo di persone muore, si ammala in maniera cronica o soffre di gravi disabilità. È giunto il momento di porre fine al fatalismo e di focalizzare di nuovo l'attenzione su tali malattie trascurate, in modo da ridare una speranza concreta a coloro che vi convivono e che troppo spesso muoiono a causa di esse. Nuove malattie, quali l'influenza aviaria e il virus Ebola rappresentano minacce sanitarie sempre più significative, che pongono inoltre un rischio crescente per i cittadini dell'Unione europea in ragione dell'aumento dei viaggi e della mobilità delle popolazioni. È inoltre possibile che alcune di queste malattie si manifestino con maggiore frequenza nel mondo occidentale a causa del surriscaldamento del pianeta. Nel frattempo, stanno tornando alla ribalta alcune malattie infettive del passato, come la tubercolosi, le quali si manifestano con sempre maggiore frequenza in forme resistenti ai vari trattamenti farmacologici. La lotta alle malattie, ovunque esse si manifestino, è nell'interesse di tutti, non solo dal punto di vista della salute, ma anche della sicurezza. Le attività di ricerca e sviluppo in ambito sanitario possono portare a risultati rapidi. La comparsa di focolai di Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) nel 2003 ha portato ad una cooperazione internazionale senza precedenti, che ha consentito di identificare la sequenza del virus e, attraverso la collaborazione tra settore privato e settore pubblico, ha portato allo sviluppo e alla messa a punto di un kit diagnostico. Inoltre, la SARS ha fatto sì che le malattie trasmissibili divenissero una priorità di ordine politico, portando inoltre all'istituzione del Centro europeo di prevenzione e di controllo delle malattie. Per affrontare altre malattie importanti con diffusione mondiale si rende necessario il medesimo approccio dinamico. Sono ben pochi i nuovi farmaci e vaccini sviluppati per le cosiddette "malattie più trascurate", spesso di origine parassitaria, quali leishmaniosi, malattia del sonno, oncorcercosi, dengue, tracoma e malattie diarroiche infettive. Ai pazienti che soffrono di queste malattie vengono somministrati farmaci antiquati, alcuni dei quali fortemente tossici, inefficaci o di difficile somministrazione. PR\565870IT.doc IT PE 357.831v01-00 IT Occorre un'azione urgente al fine di sviluppare nuovi farmaci, test e vaccini che tengano conto delle esigenze dei paesi in via di sviluppo, per renderli poi disponibili a prezzi che tali paesi si possano permettere. Meno dell'1% dei 1.393 nuovi farmaci commercializzati tra il 1975 e il 1999 è stato sviluppato per combattere le malattie infettive tropicali. Da allora la situazione è restata pressoché immutata, anche se alcune organizzazioni si stanno impegnando per cambiare tale situazione. Esistono già le conoscenze scientifiche che potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove terapie. A causa della mancanza di un mercato commerciale funzionante, però, si dovrà garantire un sostegno diretto che assicuri lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo finalizzate all'individuazione di nuovi test diagnostici e nuove terapie. Con nostro rammarico, le azioni dell'Unione europea non hanno attribuito alle "malattie trascurate" l'attenzione che invece avrebbero meritato. Il Parlamento europeo, nella relazione del 12 luglio 20011 ha chiesto specificamente alla Commissione di "assumere l'iniziativa di formulare una proposta sulle malattie trascurate (quali la tripanosomiasi, la filariosi, la bilharzia e l'Ebola). Sarebbe opportuno che tale proposta contenesse incentivi allo sviluppo di farmaci e vaccini destinati alla lotta contro le malattie legate alla povertà, per le quali esiste un mercato limitato". Successivamente, la relazione del Parlamento europeo del 10 dicembre 20032 sull'aggiornamento del Programma d'azione comunitario sottolineava che "non vi sono ricerche in corso concernenti le malattie più trascurate che colpiscono in particolare i paesi in via di sviluppo" e che "vi è una carenza cronica di investimenti per la ricerca e lo sviluppo sulle malattie legate alla povertà, e per le attività di ricerca e sviluppo negli stessi paesi in via di sviluppo, finalizzate ad ottenere i farmaci in grado di soddisfare le esigenze di tali paesi". Per incoraggiare la commercializzazione di farmaci per le malattie trascurate, la Commissione dovrebbe sostenere progetti di ricerca integrati che coprano l'intero processo di identificazione delle possibili sostanze chimiche candidate, fino alla selezione della sostanza più efficace e meno tossica da commercializzare. Ciò comporterà una cernita delle potenziali sostanze chimiche attive contro tali malattie, la scelta delle sostanze con potenziale maggiore, il compimento delle prove pre-cliniche su tali sostanze e, in base ai risultati ottenuti, lo sviluppo e la conduzione delle sperimentazioni cliniche sui farmaci più promettenti. Il sostegno alla "ricerca translazionale" nel settimo Programma quadro di ricerca, per colmare i divari tra ricerca di base e applicazioni utili, è un elemento positivo, ma occorrerebbe includere espressamente le malattie trascurate che necessitano maggiormente di tale ricerca. Inoltre, le attività del CEPCM dovrebbero essere ampliate in modo da ricomprendere anche altre malattie trascurate e altre fasi dello sviluppo clinico. Secondo le stime della DNDi, nei prossimi dieci anni occorreranno, come minimo, 250 milioni di euro per commercializzare sei o sette farmaci efficaci contro tripanosomiasi, malattia di Chagas e leishmaniosi e per disporre di una gamma equilibrata di altri farmaci essenziali che si trovano in fasi diverse di sviluppo. 1 2 (A5-0263/2001). (A5-0474/2003). PE 357.831v01-00 IT 10/15 PR\565870IT.doc I sistemi sanitari di numerosi paesi in via di sviluppo hanno un estremo bisogno di risorse. Quegli stessi paesi dovranno mobilitare investimenti cospicui per migliorare la situazione sanitaria e le iniziative volte a impiegare maggiori risorse dei bilanci nazionali per la salute sono da accogliere con soddisfazione. La comunità internazionale dovrà comunque integrare gli investimenti pubblici e privati nel paese interessato con un sostegno finanziario a lungo termine. Molti paesi dovranno porre in essere capacità e supporto tecnici, inclusa la formazione degli operatori sanitari a livello locale. A tale scopo, il Parlamento europeo ha ripetutamente chiesto finanziamenti aggiuntivi adeguati e pianificabili e ha proposto che il 35% dell'assistenza allo sviluppo sia utilizzata a favore della salute e dell'istruzione. Né si dovrebbe dimenticare che milioni di persone in tutto il mondo soffrono di malattie mentali e neurologiche. Anche se per molte di queste patologie esistono terapie efficaci, la maggior parte dei paesi a medio e basso reddito devolve meno dell'1% della spesa sanitaria per il trattamento di tali malattie. I paesi in via di sviluppo dispongono in scarsa misura di servizi e farmaci con un prezzo accessibile. I motivi sono complessi; tra questi troviamo gli effetti delle politiche internazionali e nazionali di determinazione dei prezzi, le tariffe, il regime fiscale e l'applicazione di accordi sui diritti di proprietà intellettuale. Le opzioni disponibili per migliorare l'accesso e la convenienza economica includono il possibile impiego di prezzi differenziati, accordi di licenza volontari, trasferimento di tecnologie e potenziamento della capacità produttiva locale. Malattie che meritano attenzione Malaria In tutto il mondo sono 2,2 miliardi le persone a rischio di malaria. La forma di malaria a maggior tasso di letalità è la plasmodium falciparum, responsabile di oltre 500 milioni di casi nel 2002. Più diffusa nell'Africa sub-sahariana, provoca un alto numero di decessi, soprattutto tra i bambini. Le donne incinte e i nascituri sono particolarmente vulnerabili. La malaria si sta diffondendo in nuove regioni del mondo ed è ricomparsa in aree dalle quali era stata eliminata. La malaria importata costituisce ora un problema sanitario in Europa: tra il 1972 e il 2000, secondo le cifre disponibili, il numero di casi di malaria importata è decuplicato, da 1.500 a oltre 15.000. Più di 700 persone nella Regione europea dell'OMS sono morte nell'ultimo decennio. La malaria si può prevenire e curare, sostenendo maggiormente i programmi che incoraggiano l'utilizzo e la sostituzione delle zanzariere, forniscono nozioni per consentire di riconoscere i sintomi della malattia, favoriscono l'eliminazione delle fonti d'acqua stagnante e procurano ai servizi sanitari primari i farmaci per la terapia. Per far fronte alla resistenza ai farmaci e all'inefficacia degli insetticidi, l'OMS raccomanda di combinare due antimalarici, di cui uno è un derivato dall'artemisina, ottenuta dalla pianta Artemisia annua. Per coltivare la pianta occorrono almeno 6 mesi, mentre per l'estrazione e la produzione ne servono come minimo da 2 a 5. È quindi cruciale disporre di stime attendibili per garantire gli approvvigionamenti. Nell'aprile 2005, la DNDi ha annunciato lo sviluppo di una co-formulazione di artesunato e PR\565870IT.doc 11/15 PE 357.831v01-00 IT amodiachina in una singola pastiglia, che dovrebbe diventare la terapia indispensabile per la malaria e sarà venduta a prezzo di costo ai paesi colpiti dalla malattia, alle organizzazioni internazionali e alle ONG. Sarà più economica di tutte le altre combinazioni che contengono derivati dell'artemisina e non sarà coperta da brevetto. Tale sviluppo, finanziato in parte con i fondi dell'Unione europea destinati alla ricerca, illustra le potenzialità delle attività di ricerca e sviluppo con riferimento alle altre malattie trascurate. HIV/AIDS Si stima che il numero delle persone sieropositive abbia raggiunto i 39,4 milioni. L'anno scorso l'AIDS ha ucciso 3,1 milioni di persone, la maggioranza delle quali nell'Africa subsahariana. Solo 700.000 dei circa 6 milioni di persone che avrebbero bisogno di una terapia antiretrovirale (ARV) contro l'HIV nei paesi in via di sviluppo ne fanno effettivamente uso e dal luglio 2004 soltanto 260.000 dei nuovi pazienti hanno beneficiato della terapia ARV nei paesi in via di sviluppo. I prezzi dell'ARV sono elevati e i medicinali della seconda linea sono dodici volte più costosi dei farmaci generici di prima linea raccomandati dall'OMS. Si stima che 16 milioni di bambini con meno di 15 anni abbiano perso un genitore, o entrambi, a causa dell'HIV/AIDS; restano solo i più anziani e i più giovani a prendersi cura gli uni degli altri nelle famiglie. Neppure le esigenze dei bambini e delle persone più anziane (che spesso si prendono cura di loro) non andrebbero trascurate. Occorrono sforzi notevoli su tutti i fronti, vale a dire prevenzione, terapia, cura (incluse le cure palliative), microbicidi e vaccini, per rispondere in maniera adeguata alla sfida posta dall'epidemia mondiale di AIDS. Tubercolosi Secondo le stime disponibili, nel 2002 la TBC ha provocato la morte di 1,8 milioni di persone. Un terzo di tutti i casi si verifica nel Sud-Est asiatico, mentre in Africa si registra più di un quarto dei contagi. La TBC contribuisce a circa il 13% delle morti da AIDS in tutto il mondo. La TBC resistente alle terapie è sempre più diffusa, tanto che sono comparsi ceppi di tubercolosi resistenti a tutti i principali farmaci. Particolarmente diffusa è la forma multi-resistente di TBC. Anche se la TBC resistente ai farmaci è generalmente trattabile, richiede fino a due anni di costosa chemioterapia. Leishmaniosi Le malattie provocate dai parassiti del genere Leishmania sono trasmesse dalle punture delle mosche della sabbia. Le leishmaniosi sono endemiche in 88 paesi, dove ne sono contagiati 12 milioni di persone. Ogni anno si verificano tra 1,5 a 2 milioni di nuovi casi e tale cifra è in aumento. La forma con più elevata letalità è la leishmaniosi viscerale (LV), normalmente conosciuta con il nome di Kala-azar, che attacca il sistema immunitario; il numero di morti denunciate nel 1999 (57.000 persone) è ritenuto significativamente inferiore al numero effettivo di decessi. Il farmaco più utilizzato per la terapia delle leishmaniosi è l'antimonio pentavalente, scoperto un secolo fa, che tuttavia presenta gravi effetti collaterali, richiede una terapia prolungata e sta perdendo efficacia in alcune regioni a causa della resistenza sviluppata dai PE 357.831v01-00 IT 12/15 PR\565870IT.doc parassiti. Le terapie più recenti, invece, non sono ottimali a causa dei problemi di tossicità, del prezzo elevato e delle difficoltà di somministrazione. La coinfezione da HIV pone problemi aggiuntivi. L'AIDS e la LV si rafforzano a vicenda. La LV accelera il manifestarsi dell'AIDS e accorcia la speranza di vita delle persone sieropositive, mentre a sua volta l'HIV facilita la diffusione della LV. Nelle aree endemiche, l'AIDS aumenta di 100-1000 volte il rischio di contrarre la LV. Le coinfezioni da leishmaniosi/HIV sono considerate una minaccia reale, anche in Europa sudoccidentale. Schistosomiasi La schistosomiasi (o bilharziosi) ha colpito 200 milioni di persone nel mondo, e secondo le stime 20 milioni di queste soffriranno gravi conseguenze, con circa 20.000 decessi all'anno. È disponibile una terapia con praziquantel, anche se vi sono preoccupazioni circa la potenziale comparsa di parassiti resistenti. Ancora una volta, occorre sviluppare terapie alternative. Malattia del sonno La tripanosomiasi umana africana (TUA), o malattia del sonno, è provocata da un tipo di Trypanosoma trasmesso dalla puntura della mosca tse tse. La malattia finisce con il diffondersi al sistema nervoso centrale e a quel punto compaiono i sintomi caratteristici della malattia del sonno. La TUA è endemica nell'Africa sub-sahariana, con 60 milioni di persone a rischio. Secondo le stime dell'OMS, i casi di malattia sono più di 300.000, anche se la maggior parte non viene segnalata. La scelta limitata di farmaci disponibili, la loro tossicità (che provoca il decesso del 5% dei pazienti) e la crescente refrattarietà della malattia ai farmaci rendono imperativo lo sviluppo urgente di nuove terapie. Malattia di Chagas La tripanosomiasi americana o malattia di Chagas è tipica dell'America centrale e meridionale, dove 18 milioni di persone sono infettate dal parassita, che provoca 50.000 decessi ogni anno. Tale cifra corrisponde al 25% della popolazione della regione a rischio. Soltanto due farmaci, il nifurtimox e il benznidazolo, nessuno dei quali ottimale, sono efficaci nello stadio acuto, mentre per la malattia di Chagas in stadio cronico non esistono terapie. Dengue La dengue è un'infezione trasmessa dalle zanzare, diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali, in particolare nelle aree urbane e semi-urbane. La diffusione della dengue a livello mondiale è cresciuta drasticamente nel giro di qualche decennio e ora la malattia è endemica in più di 100 paesi. Circa 2.500 milioni di persone, vale a dire i due quinti della popolazione mondiale, sono ora esposti al rischio di contagio da dengue. Secondo stime recenti dell'OMS, in tutto il mondo si verificano 50 milioni di casi di infezione ogni anno. Tra il 1995 e il 2001, il numero di casi riferiti nelle Americhe è più che raddoppiato. Negli ultimi anni, la zanzara Aedes Albopictus, un vettore secondario di dengue in Asia, si è diffusa in alcune zone dell'Europa, degli USA e di altri paesi, si ritiene in conseguenza del PR\565870IT.doc 13/15 PE 357.831v01-00 IT commercio internazionale di pneumatici usati. Non esiste alcuna terapia specifica per la febbre dengue. Lo sviluppo di un vaccino contro la dengue e la dengue emorragica incontra difficoltà, anche se sono stati compiuti progressi. Febbre emorragica Ebola Da quando il virus è stato scoperto, la febbre emorragica Ebola ha provocato la morte di 1.200 persone. Non sono ancora disponibili né una terapia specifica, né un vaccino. Diversi nuovi vaccini sono in fase di sperimentazione, ma ci potrebbero volere parecchi anni prima di avere un vaccino disponibile. Una nuova terapia farmacologica si è dimostrata promettente durante gli studi di laboratorio e è attualmente sottoposta ad una valutazione più approfondita. Anche in questo caso, però, ci vorranno diversi anni. Filariosi linfatica 120 milioni di persone hanno contratto la filariosi linfatica, conosciuta anche come elefantiasi; 40 milioni di loro sono gravemente menomate e sfigurate dalla malattia, che si va diffondendo a causa di una rapida urbanizzazione. La filariosi linfatica può provocare ingrossamento degli arti, dei genitali e del seno e lesioni interne ai reni e al sistema linfatico. Nelle comunità in cui è endemica, ne possono venire colpiti fino al 50% degli uomini e 10% delle donne. La terapia consiste nella somministrazione, una volta all'anno, di singole dosi di albendazolo in abbinamento a dietilcarbamazina o ivermectina, per un periodo di 4-6 anni. Ulcera di Buruli L'ulcera di Buruli è una minaccia sanitaria emergente; rappresenta la terza infezione micobatterica più diffusa in soggetti sani, dopo la TBC e la lebbra. Distrugge l'epidermide e i tessuti e provoca deformità. Le lesioni si manifestano principalmente negli arti. Attualmente l'unica terapia disponibile è quella chirurgica, per rimuovere la lesione, eventualmente con un trapianto di cute. Si tratta di interventi costosi e pericolosi, con perdita di tessuti o disabilità permanenti. Disturbi neuropsichiatrici Le malattie mentali sono diffuse in tutti i paesi, sono in rapida crescita e provocano notevoli costi economici e sociali. Una persona su quattro sviluppa uno o più di tali disturbi in un dato momento della sua esistenza e in tutto il mondo sono 450 milioni le persone colpite da problemi mentali, neurologici o comportamentali. Per la maggior parte dei disturbi esistono terapie efficienti in termini di costi, ma le normative sulla salute mentale, le terapie e i servizi di prossimità non ricevono la priorità che meriterebbero. Attualmente circa 121 milioni di persone sono affette da depressione. Ogni anno il 5,8% degli uomini e il 9,5% delle donne sperimenta un episodio depressivo e 873.000 persone si suicidano all'anno. 50 milioni di persone sono colpite da epilessia, di cui oltre l'80% nei paesi in via di sviluppo. Il 70% delle persone affette da epilessia non soffre di attacchi convulsivi, se trattata con farmaci antiepilettici. Benché nella maggior parte dei paesi il costo annuale della terapia non superi i 5 dollari a paziente, la stragrande maggioranza degli epilettici non è sottoposta ad PE 357.831v01-00 IT 14/15 PR\565870IT.doc alcuna cura. In Africa, l'80% degli epilettici non riceve alcuna terapia. 24 milioni di persone soffrono di schizofrenia, 37 milioni sono colpite da demenza, in particolare causata dall'Alzheimer. Con il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, si stima che tale cifra continuerà ad aumentare negli anni a venire. I disturbi che colpiscono bambini e adolescenti sono diffusi. Il 10-20% dei bambini soffre di problemi mentali o comportamentali. La diffusione complessiva delle disabilità dell'apprendimento è compresa tra l'1% e il 3% ed èpiù diffusa nei paesi in via di sviluppo a causa della maggiore incidenza di traumi e privazione di ossigeno al momento della nascita e di infezioni cerebrali della prima infanzia. PR\565870IT.doc 15/15 PE 357.831v01-00 IT