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Scheda di Dati di Sicurezza
SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa
1.1. Identificatore del prodotto
Identificazione della miscela:
Nome commerciale:
SUPER SABBIA E CEMENTO
Codice commerciale:
GRASCALCE400N
1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati
Uso raccomandato:
Massetto cementizio di sottofondo a medio/rapida asciugatura composto da aggregati
silico-calcarei, cemento portland.
USO PROFESSIONALE
1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza
Fornitore: GRAS CALCE SRL
via Achille Grandi 5
20056 Trezzo sull'Adda (MI) Italia
tel. 02/90964141
fax fax 02/90962801

Persona competente responsabile della scheda di sicurezza:
[email protected]
1.4. Numero telefonico di emergenza
Aziendale: (+39) 02/90964141 (8:30 - 12:30 / 13:30 - 17:30)
Centro antiveleni Ospedale Ca Granda - Niguarda (MI): (+39) 02 66101029
SEZIONE 2: Identificazione dei pericoli
2.1. Classificazione della sostanza o della miscela
Criteri delle Direttive 67/548/CE, 99/45/CE e successivi emendamenti:
Proprietà / Simboli:
Xi Irritante
Frasi R:R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.
R41 Rischio di gravi lesioni oculari.
R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
Criteri Regolamento CE 1272/2008 (CLP):
Attenzione, Skin Irrit. 2, Provoca irritazione cutanea.
Pericolo, Eye Dam. 1, Provoca gravi lesioni oculari.
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Attenzione, Skin Sens. 1B, Può provocare una reazione allergica cutanea.
Attenzione, STOT SE 3, Può irritare le vie respiratorie.
Effetti fisico-chimici dannosi alla salute umana e all’ambiente:
Nessun altro pericolo
2.2. Elementi dell’etichetta
Simboli:
Pericolo
Indicazioni di Pericolo:
H315 Provoca irritazione cutanea.
H318 Provoca gravi lesioni oculari.
H317 Può provocare una reazione allergica cutanea.
H335 Può irritare le vie respiratorie.
Consigli Di Prudenza:
P102 Tenere lontano dalla portata dei bambini.
P261 Evitare di respirare la polvere.
P271 Utilizzare soltanto all’aperto o in luogo ben ventilato.
P280 Indossare guanti protettivi e proteggere gli occhi/il viso.
P302+P352 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e
sapone.
P304+P340 IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l’infortunato all’aria aperta e mantenerlo
a riposo in posizione che favorisca la respirazione.
P305+P351+P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per
parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a
sciacquare.
P310 Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P333+P313 In caso di irritazione o eruzione della pelle: consultare un medico.
P403+P233 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.
P501 Smaltire il prodotto/recipiente in conformità alla regolamentazione.
Disposizioni speciali:
Nessuna
Contiene
CLINKER DI CEMENTO PORTLAND
FLUE DUST: Può provocare una reazione allergica.
Disposizioni speciali in base all'Allegato XVII del REACH e successivi adeguamenti:
Nessuna
2.3. Altri pericoli
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Sostanze vPvB: Nessuna - Sostanze PBT: Nessuna
Altri pericoli:
Il cemento e le miscele contenenti cemento, possono irritare gli occhi, le mucose, la gola
ed il sistema respiratorio e provocare tosse. L’inalazione frequente del cemento e delle
miscele contenenti cemento per un lungo periodo di tempo aumenta il rischio di insorgenza
di malattie polmonari.
Il contatto ripetuto e prolungato del cemento sulla pelle umida, a causa della traspirazione
o dell’umidità, può provocare irritazione e/o dermatiti. (fonte Scheda Dati di Sicurezza del
fornitore).
Sia il cemento che le miscele contenenti cemento e i loro impasti, in caso di contatto
prolungato con la pelle, possono provocare sensibilizzazione (a causa della presenza in
tracce di sali di cromo VI); ove necessario, tale effetto viene depresso dall’aggiunta di uno
specifico agente riducente per mantenere il tenore di cromo VI idrosolubile a
concentrazioni inferiori allo 0,0002 % (2 ppm) sul peso totale a secco dello stesso
cemento, in ottemperanza alla legislazione richiamata al punto 15.
In caso di ingestione significativa, il cemento può provocare ulcerazioni all’apparato
digerente.
Nelle normali condizioni di utilizzo, il cemento e i suoi impasti non presentano rischi
particolari per l’ambiente, fatto salvo il rispetto delle raccomandazioni riportate ai
successivi punti 6, 8,12 e 13.
SEZIONE 3: Composizione/informazioni sugli ingredienti
3.1. Sostanze
N.A.
3.2. Miscele
Componenti pericolosi ai sensi della Direttiva CEE 67/548 e del Regolamento CLP e relativa
classificazione:
>= 70% - < 85% SILICE CRISTALLINA (Ø > 10 µ)
CAS: 14808-60-7, EC: 238-878-4
sostanza con un limite comunitario di esposizione sul posto di lavoro
>= 12.5% - < 18% CLINKER DI CEMENTO PORTLAND
CAS: 65997-15-1, EC: 266-043-4
Xi; R37/38-41-43
3.2/2 Skin Irrit. 2 H315
3.3/1 Eye Dam. 1 H318
3.4.2/1B Skin Sens. 1B H317
3.8/3 STOT SE 3 H335
>= 1% - < 3% Silice (quarzo + silice vetrosa)
CAS: 14808-60-7, EC: 238-878-4 (Quarzo)
CAS: 7631-86-9, EC: 31-545-4 (Silice Vetrosa)
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Xn; R20
3.1/4/Inhal Acute Tox. 4 H332
>= 1% - < 3% CALCIO CARBONATO
REACH No.: N.A., Numero Index: -, CAS: 471-34-1, EC: 207-439-9
sostanza con un limite comunitario di esposizione sul posto di lavoro
>= 0.5% - < 1% FLUE DUST
REACH No.: 01-2119486767-17, CAS: 68475-76-3, EC: 270-659-9
Xi; R37/38-41-43
3.2/2 Skin Irrit. 2 H315
3.3/1 Eye Dam. 1 H318
3.4.2/1 Skin Sens. 1 H317
3.8/3 STOT SE 3 H335
SEZIONE 4: Misure di primo soccorso
4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso
In caso di contatto con la pelle:
Lavare immediatamente con abbondante acqua corrente ed eventualmente sapone le aree
del corpo che sono venute a contatto con il prodotto, anche se solo sospette.
Lavare completamente il corpo (doccia o bagno).
Togliere immediatamente gli indumenti contaminati ed eliminarli in modo sicuro.
In caso di contatto con gli occhi:
In caso di contatto con gli occhi risciacquarli con acqua o se possibile, usare acqua
isotonica (0.9% NaCl), per un intervallo di tempo adeguato e tenendo aperte le palpebre,
quindi consultare immediatamente un oftalmologo.
Proteggere l’occhio illeso.
In caso di ingestione:
Non provocare assolutamente vomito. RICORRERE IMMEDIATAMENTE A VISITA MEDICA.
In caso di inalazione:
Portare l’infortunato all’aria aperta e tenerlo al caldo e a riposo.
4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardati
Occhi: A contatto con gli occhi la polvere della miscela (asciutta o bagnata) può causare
irritazioni o lesioni gravi e potenzialmente irreversibili.
Pelle: Il cemento e le miscele contenenti cemento possono avere un effetto irritante sulla
pelle umida (a causa della sudorazione o dell’umidità) dopo un contatto prolungato o
possono causare dermatite da contatto, dopo contatti ripetuti.
Per ulteriori dettagli vedere Bibliografia (1).
Inalazione: l’inalazione ripetuta di polvere di cemento o miscele contenenti cemento per un
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lungo periodo di tempo aumenta il rischio di insorgenza di malattie polmonari.
Ingestione: in caso di ingestione accidentale il cemento può provocare ulcerazioni
all’apparato digerente.
Ambiente: in condizioni di uso normali, il cemento non è pericoloso per l’ambiente.
4.3. Indicazione della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di
trattamenti speciali
In caso d’incidente o malessere consultare immediatamente un medico (se possibile
mostrare le istruzioni per l’uso o la scheda di sicurezza).
Trattamento:
Nessuno
SEZIONE 5: Misure antincendio
5.1. Mezzi di estinzione
Mezzi di estinzione idonei:
Acqua.
Biossido di carbonio (CO2).
Mezzi di estinzione che non devono essere utilizzati per ragioni di sicurezza:
Nessuno in particolare.
5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela
Non inalare i gas prodotti dall’esplosione e dalla combustione.
La combustione produce fumo pesante.
5.3. Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi
Impiegare apparecchiature respiratorie adeguate.
Raccogliere separatamente l’acqua contaminata utilizzata per estinguere l’incendio. Non
scaricarla nella rete fognaria.
Se fattibile sotto il profilo della sicurezza, spostare dall’area di immediato pericolo i
contenitori non danneggiati.
SEZIONE 6: Misure in caso di rilascio accidentale
6.1. Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza
Indossare i dispositivi di protezione individuale.
Spostare le persone in luogo sicuro.
Consultare le misure protettive esposte al punto 7 e 8.
6.2. Precauzioni ambientali
Impedire la penetrazione nel suolo/sottosuolo. Impedire il deflusso nelle acque superficiali
o nella rete fognaria.
Trattenere l’acqua di lavaggio contaminata ed eliminarla.
In caso di fuga di prodotto o penetrazione in corsi d’acqua, suolo o sistema fognario
informare le autorità responsabili.
Materiale idoneo alla raccolta: materiale assorbente, organico, sabbia
6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica
Usare metodi di pulizia a secco come aspiratori o estrattori a vuoto (unità industriali
portatili, equipaggiate con filtri per particolato ad alta efficienza o tecniche equivalenti),
che non disperdono polvere nell’ambiente. Non utilizzate mai aria compressa.
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Assicurarsi che i lavoratori indossino adeguati dispositivi di protezione individuale (vedere
sezione 8) al fine di evitare l’inalazione della polvere di cemento o di miscele contenenti
cemento ed il contatto con la pelle e gli occhi . Depositare il materiale fuoriuscito in
contenitori per l’utilizzo futuro.
In caso di sversamenti di notevoli quantità di cemento o di miscele contenenti cemento
provvedere alla chiusura/copertura di pozzetti di raccolta acque eventualmente presenti
nelle immediate vicinanze.
6.4. Riferimento ad altre sezioni
Vedi anche paragrafo 8 e 13
SEZIONE 7: Manipolazione e immagazzinamento
7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura
Evitare il contatto con la pelle e gli occhi, l’inalazione delle polveri.
Non utilizzare contenitori vuoti prima che siano stati puliti.
Prima delle operazioni di trasferimento assicurarsi che nei contenitori non vi siano materiali
incompatibili residui.
Non spazzare e non usare aria compressa. Usare metodi di pulizia a secco (come ad es.
aspiratori ed estrattori a vuoto), che non causino dispersione di polvere di cemento o di
miscele contenenti cemento nell’aria.
Gli indumenti contaminati devono essere sostituiti prima di accedere alle aree da pranzo.
Durante il lavoro non mangiare né bere.
Si rimanda anche al paragrafo 8 per i dispositivi di protezione raccomandati.
7.2. Condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità
Tenere lontano da cibi, bevande e mangimi.
Materie incompatibili:
Nessuna in particolare. Si veda anche il successivo paragrafo 10.
Indicazione per i locali:
Locali adeguatamente areati.
L’integrità della confezione ed il rispetto delle modalità di conservazione sopra menzionate
sono condizioni indispensabili per garantire il mantenimento dell’efficacia dell’agente
riducente per il periodo di tempo riportato sul DDT (sia per prodotto in sacco che sfuso) ed
anche su ogni singolo sacco.
Tale scadenza temporale riguarda esclusivamente l’efficacia dell’agente riducente nel
mantenere il livello di cromo VI idrosolubile, determinato secondo la norma EN 196-10, al
di sotto del limite di 0,0002%, imposto dalla vigente normativa (vedere p. 15), fermi
restando i limiti di impiego della miscela dettati dalle regole generali di conservazione ed
utilizzo del prodotto stesso.
7.3. Usi finali specifici
Vedi punto 1.2 della presente scheda.
SEZIONE 8: Controllo dell’esposizione/protezione individuale
8.1. Parametri di controllo
SILICE CRISTALLINA (Ø > 10 µ) - CAS: 14808-60-7
TLV TWA - 0.025 mg/m³ (frazione respirabile)
CALCIO CARBONATO - CAS: 471-34-1
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TLV TWA - 10 mg/m3 (polvere totale)
Valori limite di esposizione DNEL
N.A.
Valori limite di esposizione PNEC
N.A.
Descrizione
Tipo
Stato
CEMENTO PORTLAND
TLVACGIH
TWA/8h
mg/m3
1
ppm
STEL/15min
mg/m3
ppm
Note
Frazione
respirabile
CEMENTO PORTLAND
DNEL (livello derivato senza effetto): 1 mg/m3 (frazione respirabile).
DNEL (pelle): non applicabile.
DNEL (ingestione): non rilevante.
I dispositivi di protezione individuale, definiti in funzione dei controlli localizzati e valutati per un valore
di DNEL= 1 mg/m3 sono riportati nella tabella seguente.
Scenario di esposizione
PROC (*)
Esposizione
2, 3
Produzione industriale /
formulazione di materiali
idraulici per l’edilizia e le
costruzioni
14, 26
5, 8b, 9
2
Usi industriali di materiali
idraulici asciutti per l’edilizia
e le costruzioni (interno ed
esterno)
14, 22, 26
5, 8b, 9
Durata non
limitata
(fino a 480
minuti per
turno, n. 5
turni a
settimana)
Attrezzatura specifica per
la protezione respiratoria
(RPE)
Efficienza
RPE –
Fattore di
Protezion
e
Assegnat
o (APF)
Non richiesto
-
A) Maschera P2 (FF, FM) o
APF= 10
B) Maschera P1 (FF, FM)
APF= 4
Maschera P2 (FF, FM)
APF= 10
Non richiesto
-
A) Maschera P2 (FF, FM) o
APF= 10
B) Maschera P1 (FF, FM)
APF= 4
Maschera P2 (FF, FM)
APF= 10
A) Maschera P3 (FF, FM) o
APF= 20
B) Maschera P2 (FF, FM)
APF= 10
Non richiesto
-
7
Usi industriali di sospensioni
umide di materiali idraulici
per l’edilizia e le costruzioni
2, 5, 8b, 9,
10, 13, 14
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Usi professionali di materiali
idraulici per l’edilizia e le
costruzioni (interno ed
esterno)
A) Maschera P2 (FF, FM) o
APF= 10
B) Maschera P1 (FF, FM)
APF= 4
A) Maschera P3 (FF, FM) o
APF= 20
9, 26
B) Maschera P2 (FF, FM)
APF= 10
5, 8a, 8b,
14
Maschera P3 (FF, FM)
APF= 20
19 (< 240
min)
Maschera P3 (FF, FM)
APF= 20
A) Maschera P3 (FF, FM) o
APF= 20
B) Maschera P2 (FF, FM)
APF= 10
Non richiesto
-
11
Usi professionali di
sospensioni umide di
materiali idraulici per
l’edilizia e le costruzioni
2, 5, 8a,
8b, 9, 10,
13, 14, 19
(*) PROC sono gli usi identificati come definito nella Sezione 1.2
N.B.: una esemplificazione dei fattori di protezione assegnati (APF) per differenti dispositivi di
protezione respiratoria (RPE), ai sensi della EN 529:2005, può essere reperita nel glossario della
metodologia MEASE.
8.2. Controlli dell’esposizione
Protezione degli occhi:
Utilizzare visiere di sicurezza chiuse, non usare lenti oculari.
Protezione della pelle:
Indossare indumenti che garantiscano una protezione totale per la pelle, es. in cotone,
gomma, PVC o viton.
Protezione delle mani:
Utilizzare guanti protettivi che garantiscano una protezione totale, es. in PVC, neoprene o
gomma.
Protezione respiratoria:
Se si eccedono i limiti relativi all’ambiente di lavoro, si raccomanda di indossare appropriati
DPI a marchio CE. In particolare si raccomanda l’utilizzo di maschere con Filtro per polveri
approvate CEN. Qualora lo richieda la valutazione dei rischi utilizzare maschere P3 del tipo
EN 143. Cercare per quanto possibile di garantire sempre una efficiente ed adeguata
ventilazione
Rischi termici:
Nessuno
Controlli dell’esposizione ambientale:
Nessuno
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SEZIONE 9: Proprietà fisiche e chimiche
9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali
Aspetto e colore:
solido polvere grigio
Odore:
inodore
Soglia di odore:
N.A.
pH:
11-13 (soluzione acquosa)
Punto di fusione/congelamento:
N.A.
Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione:
Infiammabilità solidi/gas:
Limite superiore/inferiore d’infiammabilità o esplosione:
Densità dei vapori:
N.A.
N.A.
N.A.
N.A.
Punto di infiammabilità:
N.A.
Velocità di evaporazione:
N.A.
Pressione di vapore:
N.A.
Densità relativa:
2,3 Kg/l
Idrosolubilità:
Insolubile
Solubilità in olio:
N.A.
Coefficiente di ripartizione (n-ottanolo/acqua):
Temperatura di autoaccensione:
N.A.
Temperatura di decomposizione:
N.A.
Viscosità:
N.A.
Proprietà esplosive:
N.A.
Proprietà ossidanti:
N.A.
N.A.
9.2. Altre informazioni
Miscibilità:
N.A.
Liposolubilità:
N.A.
Conducibilità:
N.A.
Proprietà caratteristiche dei gruppi di sostanze
N.A.
SEZIONE 10: Stabilità e reattività
10.1. Reattività
Reazione con acidi.
10.2. Stabilità chimica
Stabile in condizioni normali
10.3. Possibilità di reazioni pericolose
In condizioni di uso e stoccaggio normali non sono prevedibili reazioni pericolose. Evitare
comunque il contatto con materiali incompatibili.
Reagisce con metalli leggeri con conseguente formazione di idrogeno.
Soluzioni acquose reagiscono con alluminio, zinco, stagno, rame ele loro leghe producendo
idrogeno che a sua volta può formare delle miscele esplosive a contatto con l'aria.
10.4. Condizioni da evitare
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Evitare l'umidità.
10.5. Materiali incompatibili
Acidi.
10.6. Prodotti di decomposizione pericolosi
Nessuno.
SEZIONE 11: Informazioni tossicologiche
11.1. Informazioni sugli effetti tossicologici
Informazioni tossicologiche riguardanti la miscela:
N.A.
Informazioni tossicologiche riguardanti le principali sostanze presenti nella miscela:
CEMENTO PORTLAND
Tossicità acuta
dermica
Test limite, al vivo ed in vitro sugli animali (coniglio,
contatto 24 ore, 2 g/kg di peso corporeo): non letale.
Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di
classificazione. Bibliografia (2).
Tossicità acuta
inalatoria
Nessuna tossicità acuta osservata per inalazione. Basato
su dati disponibili, non ricade nei criteri di
classificazione. Bibliografia (9).
Tossicità acuta
orale
Nessuna indicazione di tossicità orale dagli studi con la
polvere del forno da cemento. Basato su dati disponibili,
non ricade nei criteri di classificazione.
Corrosione –
irritazione della
pelle
Il cemento a contatto con la pelle umida può causare
ispessimenti, screpolature e spaccature della pelle. Il
contatto prolungato in combinazione con abrasioni
esistenti può causare gravi ustioni (esperienze
sull’uomo). Bibliografia (2).
Gravi lesioni
oculari – irritazione
Il clinker ha causato effetti eterogenei sulla cornea e
l’indice di irritazione calcolato è stato pari a 128.
Il contatto diretto con il cemento può causare lesioni
corneali per sollecitazione meccanica, irritazione o
infiammazione immediata o ritardata. Il contatto diretto
con grandi quantità di cemento asciutto o con proiezioni
di cemento umido può causare effetti che variano
dall’irritazione oculare moderata (ad es. congiuntivite o
blefarite) alle ustioni chimiche e cecità. Bibliografia (10,
11).
Sensibilizzazione
cutanea
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Alcuni individui possono sviluppare eczema a seguito
dell’esposizione alla polvere di cemento umido, causato
sia dall’elevato Ph, che induce dermatiti da contatto
irritanti dopo un contatto prolungato, sia da una
reazione immunologica al cromo (VI) solubile che
provoca dermatiti allergiche da contatto. La risposta può
apparire in una varietà di forme che possono andare da
una lieve eruzione cutanea a gravi dermatiti ed è una
combinazione di questi due meccanismi sopra
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menzionati. Bibliografia (3, 4).
Sensibilizzazione
delle vie
respiratorie
Non ci sono indicazioni di sensibilizzazione del sistema
respiratorio. Basato su dati disponibili, non ricade nei
criteri di classificazione. Bibliografia (1).
Mutagenicità delle
cellule embrionali
Nessuna indicazione. Basato su dati disponibili, non
ricade nei criteri di classificazione. Bibliografia (12, 13).
Cancerogenicità
Nessuna associazione causale è stata stabilita tra
l’esposizione a cemento Portland e il cancro. La
letteratura epidemiologica non supporta l’identificazione
del cemento Portland come sospetto cancerogeno per
l’uomo. Il cemento Portland non è classificabile come
cancerogeno per l’uomo (ai sensi del’ACGIH A4: agenti
che causano preoccupazione sulla possibilità di essere
cancerogeni per l’uomo, ma che non possono essere
valutati definitivamente a causa della mancanza di dati.
Studi in vitro o su animali non forniscono indicazioni di
cancerogenicità sufficiente a classificare l’agente con una
delle altre notazioni). Basato su dati disponibili, non
ricade nei criteri di classificazione. Bibliografia (1, 14).
Tossicità per la
riproduzione
Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di
classificazione. Nessuna prova dall’esperienza sull’uomo
STOT –
esposizione singola
La polvere di cemento può irritare la gola e l’apparato
respiratorio. Tosse, starnuti e fiatone possono verificarsi
a seguito di esposizioni al di sopra dei limiti
d’esposizione professionale. Nel complesso, gli elementi
raccolti indicano chiaramente che l’esposizione
professionale alla polvere di cemento ha prodotto deficit
nella funzione respiratoria. Comunque, le prove
disponibili al momento sono insufficienti per stabilire con
certezza la relazione dose-risposta per questi effetti.
Bibliografia (1).
STOT –
esposizione
ripetuta
C’è un’indicazione di COPD (Chronic obstructive
pulmonary disease). Gli effetti sono acuti e dovuti alle
elevate esposizioni. Non sono stati osservati effetti
cronici o effetti a bassa concentrazione. Basato sui dati
disponibili, non ricade nei criteri di classificazione.
Bibliografia (15).
Rischio di
aspirazione
Non applicabile perché il cemento non viene utilizzato
come aerosol.
Utleriori informazioni: salvo la sensibilizzazione della pelle, il clinker di cemento Portland
ed i cementi hanno le stesse proprietà tossicologiche ed eco-tossicologiche.
SILICE CRISTALLINA (Ø > 10 µ) CAS: 14808-60-7,
Corrosività/Potere irritante:
Cute: ripetuti contatti diretti possono causare una temporanea irritazione. Occhio: il
contatto diretto può causare una lieve irritazione temporanea. Potere sensibilizzante: non
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evidenziato alcun effetto.
Cancerogenesi: la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ritiene che la
silice cristallina inalata nei luoghi di lavoro possa essere causa di cancro polmonare
nell'uomo. Tuttavia si segnala che l'effetto cancerogeno dipende dalle caratteristiche della
silice e dalla condizione biologica-fisica dell'ambiente. Sembra provato che il rischio di
sviluppo del cancro sia limitato a persone che già soffrono di silicosi.
Allo stato attuale degli studi, la protezione dei lavoratori contro la silicosi sarebbe garantita
rispettando gli attuali valori limite di esposizione professionale.
CALCIO CARBONATO - CAS: 471-34-1
a) tossicità acuta:
Test: LD50 - Via: Orale - Specie: Ratto > 2000 mg/kg
Test: LD50 - Via: Pelle - Specie: Ratto > 2000 mg/kg
Test: LC50 - Via: Inalazione - Specie: Ratto > 3 mg/l - Durata: 4h
b) corrosione/irritazione cutanea:
Test: Irritante per la pelle - Specie: Coniglio Negativo - Note: OECD 404
c) lesioni oculari gravi/irritazioni oculari gravi:
Test: Irritante per gli occhi - Specie: Coniglio Positivo - Note: OECD 405
d) sensibilizzazione respiratoria o cutanea:
Test: Sensibilizzazione della pelle Negativo
e) mutagenicità delle cellule germinali:
Test: Mutagenesi Negativo
Se non diversamente specificati, i dati richiesti dal Regolamento 453/2010/CE sotto indicati sono
da intendersi N.A.:
a) tossicità acuta;
b) corrosione/irritazione cutanea;
c) lesioni oculari gravi/irritazioni oculari gravi;
d) sensibilizzazione respiratoria o cutanea;
e) mutagenicità delle cellule germinali;
f) cancerogenicità;
g) tossicità per la riproduzione;
h) tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione singola;
i) tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione ripetuta;
j) pericolo in caso di aspirazione.
SEZIONE 12: Informazioni ecologiche
12.1. Tossicità
Utilizzare secondo le buone pratiche lavorative, evitando di disperdere il prodotto
nell'ambiente.
CEMENTO PORTLAND
Il cemento non è pericoloso per l’ambiente. I test di ecotossicità con il cemento Portland su
Daphnia magna [Bibliografia (5)] e Selenastrum coli [Bibliografia (6)] hanno dimostrato un
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piccolo impatto tossicologico. Quindi i valori LC50 e EC50 non possono essere determinati
[Bibliografia (7)]. Non ci sono indicazioni di tossicità in fase sedimentaria [Bibliografia (8)].
L’aggiunta di grandi quantità di cemento all’acqua può, comunque, causare un aumento
del pH e può, quindi, risultare tossico per la vita acquatica in determinate circostanze.
CALCIO CARBONATO - CAS: 471-34-1
a) Tossicità acquatica acuta:
Endpoint: LC50 - Specie: Pesci > 100 Vol-% - Durata h: 96
Endpoint: EC50 - Specie: Dafnie > 100 Vol-% - Durata h: 48
Endpoint: EC10 - Specie: Alghe > 14 mg/l - Durata h: 72
12.2. Persistenza e degradabilità
Non attinente, poiché il cemento è un materiale inorganico. Dopo l’indurimento, il cemento
non presenta rischi di tossicità.
12.3. Potenziale di bioaccumulo
Non attinente, poiché il cemento è un materiale inorganico. Dopo l’indurimento, il cemento
non presenta rischi di tossicità.
12.4. Mobilità nel suolo
Il cemento asciutto è chimicamente stabile e non volatile. Può diffondersi durante la
manipolazione sotto forma di polvere.
12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB
Sostanze vPvB: Nessuna - Sostanze PBT: Nessuna
12.6. Altri effetti avversi
Nessuno
SEZIONE 13: Considerazioni sullo smaltimento
13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti
Recuperare se possibile. I residui del prodotto sono da considerare rifiuti speciali. La
pericolosità dei rifiuti che contengono in parte questo prodotto deve essere valutata in
base alle disposizioni legislative vigenti. Lo smaltimento deve essere affidato ad una
società autorizzata alla gestione dei rifiuti, nel rispetto della normativa nazionale ed
eventualmente locale.
Gli imballaggi contaminati devono essere inviati a recupero o smaltimento nel rispetto delle
vigenti norme locali e nazionali sulla gestione dei rifiuti.
SEZIONE 14: Informazioni sul trasporto
Il prodotto non è da considerarsi pericoloso ai sensi delle disposizioni vigenti in materia di
trasporto di merci pericolose su strada (A.D.R.), su ferrovia (RID), via mare (IMDG Code)
e via aerea (IATA).
SEZIONE 15: Informazioni sulla regolamentazione
15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela
D.Lgs. 3/2/1997 n. 52 (Classificazione, imballaggio ed etichettatura sostanze pericolose)
D.Lgs 14/3/2003 n. 65 (Classificazione, imballaggio ed etichettatura preparati pericolosi)
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D.Lgs. 9/4/2008 n. 81
D.M. Lavoro 26/02/2004 (Limiti di esposizione professionali)
D.M. 03/04/2007 (Attuazione della direttiva n. 2006/8/CE)
Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH)
Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP)
Regolamento (CE) n. 790/2009 (ATP 1 CLP) e (UE) n. 758/2013
Regolamento (UE) n. 453/2010 (Allegato I)
Regolamento (UE) n. 286/2011 (ATP 2 CLP)
Regolamento (UE) n. 618/2012 (ATP 3 CLP)
Regolamento (UE) n. 487/2013 (ATP 4 CLP)
Regolamento (UE) n. 944/2013 (ATP 5 CLP)
Regolamento (UE) n. 605/2014 (ATP 6 CLP)
Restrizioni relative al prodotto o alle sostanze contenute in base all'Allegato XVII del
Regolamento (CE) 1907/2006 (REACH) e successivi adeguamenti:
Restrizioni relative alle sostanze contenute:
Restrizioni sulla commerciafizzazione ed uso del cemento per il contenuto di cromo VI:
il Regolamento n. 1907/2006/CE concernente a registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la
restrizione all’uso delle sostanze chimiche (“REACH”), al p. 47 dell’allegato XVII, così come
modificato dal Regolamento n. 552/2009/CE, impone il divieto di commercializzare ed utilizzare
cemento e suoi preparati (miscele) se contengono, una volta mescolati ad acqua, oltre lo
0,0002% (2 ppm) di cromo VI idrosolubile sul peso totale a secco del cemento stesso. Il rispetto
di questa soglia viene assicurato attraverso l’additivazione al cemento di un agente riducente, la
cui efficacia viene garantita per un periodo temporale predefinito e con la costante osservanza di
adeguate modalità di stoccaggio (riportate ai punti 7.2 e 10.2).
Ai sensi del suddetto Regolamento, l'impiego dell’agente riducente comporta la pubblicizzazione
delle seguenti informazioni:
DATA DI CONFEZIONAMENTO
Riportata sull’imballo o sul DDT
CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE
(*)
In appositi contenitori chiusi in luogo fresco ed
asciutto ed in assenza di ventilazione, con garanzia di
mantenimento dell’integrità della confezione
PERIODO DI CONSERVAZIONE (*)
Secondo quanto riportato sull’imballo
(*) per il mantenimento dell'efficacia dell'agente riducente
Tale scadenza temporale riguarda esclusivamente l'efficacia dell'agente riducente nei confronti
dei sali di cromo VI, fermo restando i limiti di impiego del prodotto dettati dalle regole generali di
conservazione ed utilizzo del prodotto stesso.
Il cemento, in base al Regolamento REACH, è una miscela e, in quanto tale, non è soggetto
all’obbligo della registrazione, che riguarda invece le sostanze. Il clinker di cemento Portland è
una sostanza (classificabile come sostanza inorganica UVCB) esentata dalla registrazione in base
all’art. 2.7 (b) e all’Allegato V.10 del Regolamento REACH. Qualora alcune sostanze utilizzate nel
cemento richiedano la registrazione e la predisposizione dei relativi scenari di esposizione, si
provvederà ad inserire gli stessi in allegato alla SDS nel momento in cui saranno disponibili.
Ove applicabili, si faccia riferimento alle seguenti normative:
Circolari ministeriali 46 e 61 (Ammine aromatiche).
D.Lgs. 21 settembre 2005 n. 238 (Direttiva Seveso Ter).
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D.P.R. 250/89 (Etichettatura detergenti).
D.L. 3/4/2006 n. 152 Norme in materia ambientale
Disposizioni relative alle direttive 82/501/EC(Seveso), 96/82/EC(Seveso II):
N.A.
15.2. Valutazione della sicurezza chimica
No
SEZIONE 16: Altre informazioni
Testo delle frasi utilizzate nel paragrafo 3:
R20 Nocivo per inalazione.
R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.
R41 Rischio di gravi lesioni oculari.
R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
H315 Provoca irritazione cutanea.
H318 Provoca gravi lesioni oculari.
H317 Può provocare una reazione allergica cutanea.
H335 Può irritare le vie respiratorie.
H332 Nocivo se inalato.
Questo documento e' stato redatto da un tecnico competente in materia di SDS e che ha ricevuto
formazione adeguata.
Principali fonti bibliografiche:
ECDIN - Environmental Chemicals Data and Information Network - Joint Research Centre,
Commission of the European Communities
SAX's DANGEROUS PROPERTIES OF INDUSTRIAL MATERIALS - Eight Edition - Van
Nostrand Reinold
CCNL - Allegato 1
Istituto Superiore di Sanità - Inventario Nazionale Sostanze Chimiche
Le informazioni ivi contenute si basano sulle nostre conoscenze alla data sopra riportata. Sono
riferite unicamente al prodotto indicato e non costituiscono garanzia di particolari qualità.
L'utilizzatore è tenuto ad assicurarsi della idoneità e completezza di tali informazioni in relazione
all'utilizzo specifico che ne deve fare.
Questa scheda annulla e sostituisce ogni edizione precedente.
ADR:
Accordo europeo relativo al trasporto internazionale stradale di merci
pericolose.
CAS:
Chemical Abstracts Service (divisione della American Chemical
Society).
CLP:
Classificazione, Etichettatura, Imballaggio.
DNEL:
Livello derivato senza effetto.
EINECS:
Inventario europeo delle sostanze chimiche europee esistenti in
commercio.
GefStoffVO:
Ordinanza sulle sostanze pericolose in Germania.
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GHS:
Sistema globale armonizzato di classificazione e di etichettatura dei
prodotti chimici.
IATA:
Associazione per il trasporto aereo internazionale.
IATA-DGR:
Regolamento sulle merci pericolose della "Associazione per il
trasporto aereo internazionale" (IATA).
ICAO:
Organizzazione internazionale per l'aviazione civile.
ICAO-TI:
Istruzioni tecniche della "Organizzazione internazionale per l'aviazione
civile" (ICAO).
IMDG:
Codice marittimo internazionale per le merci pericolose.
INCI:
Nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici.
KSt:
Coefficiente d'esplosione.
LC50:
Concentrazione letale per il 50 per cento della popolazione di test.
LD50:
Dose letale per il 50 per cento della popolazione di test.
LTE:
Esposizione a lungo termine.
PNEC:
Concentrazione prevista senza effetto.
RID:
Regolamento riguardante il trasporto internazionale di merci
pericolose per via ferroviaria.
STE:
Esposizione a breve termine.
STEL:
Limite d'esposizione a corto termine.
STOT:
Tossicità organo-specifica.
TLV:
Valore limite di soglia.
TWATLV:
Valore limite di soglia per la media pesata su 8 ore. (ACGIH
Standard).
WGK:
Classe di pericolo per le acque (Germania).
Sono state apportate variazioni alle seguenti sezioni:
01 / 02 / 03 / 04 / 05 / 06 / 07 / 08 / 09 / 10 / 11 / 12 / 13 / 14 / 15 / 16
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