Simile a un materiale ceramico Il cemento fosfatico dagli scarti Per ottenerlo si possono usare svariati materiali tra cui inerti, fibre vegetali, truciolato di legno, coformulanti Bio eco active, progetta, produce (e brevetta) materiali “intelligenti” in grado di fornire applicazioni innovative bio ed eco compatibili e soluzioni tecnologicamente avanzate per le aziende. ne è un brillante esempio il “cemento fosfatico” realizzato grazie ai materiali di scarto. Questa tipologia di cemento rientra nella famiglia dei materiali denominata cBPcs (chemically bonded phosphate ceramics), presentandosi come una classe di cementi idraulici dalle caratteristiche molto particolari, a cavallo tra un comune cemento e un materiale ceramico. Vengono ottenuti per idratazione con acqua di una miscela di polveri, portando ad un prodotto finito attraverso una reazione di “indurimento e- Cemento fosfatico sviluppato da Bio Eco Active sotermica”; il tempo di presa e indurimento sono estremamente modulabili agendo su composizione e caratteristiche delle polveri, e possono variare da pochi secondi a 30-40 minuti. una vol- ta indurito, il prodotto finito ricorda, per proprietà meccaniche, leggerezza, omogeneità e finezza, un materiale ceramico, anche se a differenza di questi, non necessita di alcun trattamento termico o cottura per arrivare a solidificazione. la sua particolarità è la possibilità di utilizzare materiali di scarto per ottenere la matrice del cemento stesso, come per esempio inerti (organici o inorganici), fibre vegetali, truciolato di legno, coformulanti, ecc. in fase di miscelazione, i cementi fosfatici mostrano quindi buona lavorabilità e buona affinità interfacciale per essere caricati con alte percentuali di materiali di scarto. il suo indurimento può essere fatto avvenire entro uno stampo, otte- Hi-Tech Ambiente 27 nendo un manufatto di forma e consistenza meccanica, voluta e, peraltro, completamente atossico. le applicazioni commercialmente disponibili sono piuttosto limitate, soprattutto a causa della scarsa conoscenza di questo tipo di cemento; mentre, è curioso notare, come invece trovi maggior diffusione mediatica un suo “parente” affine, il cosiddetto cemento Sorel, caratterizzato però da importanti limiti fra i quali la scarsa tolleranza all’umidità. cementi a base di fosfato erano più noti in epoche passate (come per esempio al tempo della Grande muraglia cinese), e vennero dimenticati con l’affermarsi del cemento Portland, leggermente più economico e facilmente gestibile, ma caratterizzato da proprietà finali considerevolmente inferiori, sia in termini di modulo che di proprietà isolanti (termiche, elettriche ed acustiche). attualmente, si trovano in commercio alcune formulazioni utilizzate in applicazioni di nicchia. la scarsa attenzione dedicata a questo prodotto determina altresì che vi siano ancora grosse potenzialità di sviluppo.