REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA - UNIVERSITÀ DI PADOVA Ematologia ed Immunologia Clinica (Direttore: Prof. G. Semenzato) Un caso FUO-rviante (I Grand Rounds del giovedì) Padova, 3 marzo 2016 Dott.ssa A. Liço Dott. M. Riva Dott. F. Piazza A. S. , maschio di 52 anni In anamnesi fisiologica: • Impiegato, vive a domicilio con la moglie. Dieta varia, digestione buona. Alvo e diuresi regolari. Ritmo sonno- veglia conservato. Nega fumo, alcool e caffè. Ha 1 cane, nega contatti con altri animali. Nega viaggi recenti. • Non allergie note. Nessuna terapia domiciliare cronica. In anamnesi patologica remota: • nessun episodio anamnestico di rilievo da segnalare In anamnesi patologica prossima: • Dai primi giorni di dicembre u.s. iperpiressia continua (TC max. 40°C) con tosse stizzosa e lieve faringodinia; il 18/12 all'Rx-grafia torace: sfumato addensamento in retrocardiaca, trattato con Azitromicina e Levofloxacina senza beneficio. • Il 23/12 accesso in PS: all’RX-grafia torace: non reperti patologici; lo Pneumologo prescriveva Levofloxacina e Cetriaxone senza nessun beneficio • Il 27/12 nuovo accesso in PS per persistenza di iperpiressia; eseguiva Rx torace che si confermava nei limiti; disposto il ricovero c/o ambiente internistico per FUO – Febbre di origine sconosciuta A. S. , maschio di 52 anni FUO – fever of unknown origin Definizione: diversi episodi di febbre > 38,3 °C, che dura da più di 3 settimane senza una diagnosi nonostante indagini diagnostiche da circa 1 settimana Petersdorf RG, Beeson PB, Medicine (Baltimore),1961 Cause: Malattie infettive (1/3 dei casi): sepsi; urosepsi; endocardite batterica subacuta, ascesso intraddominale/pelvico/perirenale; TBC miliare/renale, meningite da TBC; Brucellosi; febbre tiphoide; HIV; malattia da CMV/EBV; malattia da graffio di gatto; leishmaniosi viscerale, Toxoplasmosi; Trichinosi; febbre Q; Histoplasmosi; linfogranuloma venereo ecc Neoplasie (¼ dei casi): linfomi (LH e LnH); leucemie in evoluzione blastica (LMC LMA, LLC-B Richter); carcinomi spt del tratto G-I; neoplasie SNC; ipernefroma ecc Malattie reumatiche/infiammatorie: AR; PAN; LES; sarcoidosi; polimialgia reumatica; arterite temporale/Takayasu; FMF ecc Miscellanee: DVT; drug-related; cirrosi alcoolica; Tiroidite subacuta ecc Paul M Arnow; Lancet 1997 A. S. , maschio di 52 anni FUO – fever of unknown origin Definizione: diversi episodi di febbre a 38,3 °C, che dura da più di 3 settimane senza una diagnosi nonostante indagini diagnostiche da circa 1 settimana Petersdorf RG, Beeson PB, Medicine (Baltimore),1961 • È una sfida diagnostica e non un problema terapeutico • Fondamentale un’accurata raccolta dell’anamnesi (sintomi sistemici e d'organo, farmaci, viaggi, animali) • Attenta esecuzione dell’esame obiettivo generale (es: alterazioni cutanee, loggia tiroidea, odontopatia, spessore a. temporale, modifiche dei toni cardiaci con la postura ecc) • Indagare magnitudine e frequenza della febbre (febbre continua, remittente, intermittente, ricorrente) • Spesso necessario ricorrere a indagini invasive Paul M Arnow; Lancet 1997 A. S. , maschio di 52 anni All’ingresso in reparto: Discrete condizioni generali, asintomatico, TC 39,6°C, PA 145/85 mmHg; FC 112R, eupnoico; esame obiettivo generale NEGATIVO tranne per lieve epatomegalia Avviati esami di laboratorio/strumentali atti a determinare l'origine della FUO: Screening generale: GB 3,19 x 109/l v.n. 4,4-11,00 N 2,02 x 109/l v.n. 1,8-7,8 Ly 0,93 x 109/l v.n. 1,1-4,8 Hb 96 g/l v.n. 140-175 Plts 180 x 109/l v.n. 150-450 A. S. , maschio di 52 anni AST 113 U/L v.n. 10 - 45 ALT 133 U/L v.n. 10 - 50 gGT 261 U/L v.n. 3 - 65 ALP 204 U/L v.n. 56-128 Bil. T 12,6 umol/L v.n. 1,7 - 17,0 Bil. D 6,3 umol/L Fino a 3,4 Bil. I 6,3 umol/L v.n. 3,4 - 13,7 LDH 1173 U/L v.n. 135 - 225 PCR 210 mg/L v.n. 0,00 - 6,0 PCT 1,11 ug/L v.n. 0,00-0,50 Ferritina 2905 ug/L v.n. 20 - 250 A. S. , maschio di 52 anni • Sottopopolazioni linfocitarie: Lieve aumento percentuale dei linfociti B, non clonali • Striscio di sangue periferico: Si osserva marcata anisocitosi e poichilocitosi delle emazie. Presenza di emazie a bersaglio, schistociti e frammenti eritrocitari. La serie granulocitaria non presenta anomalie morfologiche. Presenza di rari granulociti immaturi (mielociti: 1%). Non atipie dei linfociti e monociti. • Infezioni: Quantiferon, HBV, HCV, HIV, EBV, CMV; ab-antiB19, ab anti: Chlamydia, Leptospira, Mycoplasma; Ag Legionella, St. Pneumoniae; Emo- ed urocolture seriate; tampone rettale, coprocoltura, ricerca Giardia lamblia • Autoimmunità: FT3, FT4, ab anti TSH, antiTG, anti TPO; C3 e C4; ANA; ANCA; SMA; ENA; calprotectina fecale A. S. , maschio di 52 anni Provvedimenti diagnostici e terapeutici: Dal 27/12 piperacillina/tazobactam e teicoplanina senza beneficio sulla curva termica • OPT (30/12): non evidenza di granulomi • Eco addome completo (30/12): “fegato di dimensioni ai valori grandi della norma....colecisti distesa, con pareti ispessite (circa 5,5 mm), slaminate con film ipoanecogeno pericolecistico, contiene numerosi calcoli iperecogeni con cono d'ombra posteriore: quadro compatibile con colecistite litiasica... milza omogenea di 12 cm...” A. S. , maschio di 52 anni Provvedimenti terapeutici: dal 30/12 meropenem e linezolid senza beneficio sulla curva termica peggioramento funzionalità epatica comparsa di dolenzia post-prandiale in ipocondrio dx; OB: subittero sclerale, lieve dolenzia in ipocondrio dx alla palpazione profonda, Murphy +--, Blumberg -. Consulenza di altri specialisti: Ematologo: anemia e leucopenia spiegabili anche con sepsi/emolisi in atto; non escludibile neoplasia; utile TC tb con MdC. A. S. , maschio di 52 anni Avviati esami di laboratorio/strumentali atti a determinare l'origine della FUO: Tc addome con Mdc: (31/12)“...presenza di calcolosi della colecisti e di film liquido pericolecistico compatibile con pericolecistite. Non dilatazione delle vie biliari. Fegato ingrandito con densitometria regolare. Tenui aspetti di imbibizione del mesentere ("misty mesentery") con presenza di numerosi linfonodi, i maggiori di circa 1 cm...” A. S. , maschio di 52 anni Provvedimenti terapeutici: Consulenza di altri specialisti: Chirurgo generale: colecistectomia d’urgenza Trasferimento in Chirurgia generale 31/12 intervento di colecistectomia in via VLS A. S. , maschio di 52 anni C/o chirurgia generale 01/01/16: decorso post-operatorio regolare ma persistenza di iperpiressia fino a 41°C, peggiorati gli scambi gassosi e obnubilamento del sensorio FUO – fever of unknown origin Definizione: diversi episodi di febbre superiore o uguale a 38 °C che dura da più di 3 settimane senza una diagnosi nonostante indagini diagnostiche Effettuate ulteriori indagini: -Valutazione ematologica: in considerazione della mancata risposta alla terapia antibiotica, coinvoglimento multiorgano, esami di laboratorio e immagini TC si ipotizza Linfoistiocitosi emofagocitica; programmata BOM per l‘indomani, intanto Desametasone 40 mg/die -Rx-grafia del torace: rinforzo della trama e ili ricchi -TC massiccio facciale: ndp -Fundus oculi/TC cerebrale/visita neurologica: ndp In serata Trasferimento in Terapia Intensiva per comparsa di ARDS con necessità di NIV Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) Definizione: Sindrome caratterizzata da una IPER-attivazione del sistema immunitario risultante in segni e sintomi di infiammazione «estrema» La sindrome è il risultato di: (1) Iperattivazione macrofagica e dei Ly T CD8+; (2) Proliferazione, migrazione e infiltrazione delle suddette cellule nei vari organi (3) «Storming» citochinico (incremento delle interleuchine dell'infiammazione: IL-6, IL8, IL-10, IL-12, IL-18, INFγ, TNF-α, M-CSF ecc ) Incidenza 1,2 caso su 1.000.000 di abitanti/anno (Rara!! , MA sottostimata) E una sindrome immuno-mediata potenzialmente fatale Fondamentale riconoscerla e trattarla in tempo Hemophagocytic Lymphohistiocytosis Study Group - 2004 Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) I segni e i sintomi cardinali sono: Febbre prolungata Citopenia bilineare o pancitopenia; Emofagocitosi* Epatosplenomegalia Macrophage in the bone marrow of the third patient; it has phagocytosed a band neutrophil, multiple RBCs, and platelets Altri segni: Rash cutaneo Sanguinamenti Meningismo, depressione della coscienza, atassia, neuropatia Coinvolgimento oculare Sintomi respiratori Anormalie di laboratorio: coagulopatia, iperferritinemia, iperlipidemia, ipofibrinogemia, ipertransaminasemia Arico M et al; Leukemia 1996; Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) Emofagocitosi (*) a) macrophages with inclusions of erythrocytes b) macrophages with inclusions of erythrocytes and an erythroblast c) macrophages with inclusions of what after a while were identified as Leishmania amastigotes d) macrophages with inclusions of erythrocytes and Leishmania amastigotes Il termine emofagocitosi descrive il dato patologico di macrofagi attivati che inglobano eritrociti, leucociti, piastrine, e le cellule delle rispettive filiere progenitrici Il fenomeno si può osservare a livello del midollo osseo, di fegato, milza e linfonodi (reticolo-endotelio) ATT!! la fagocitosi è un fenomeno non HLH- specifico (si verifica in corso di infezioni, trasfusione, malattie immuni) HLH: (> 5 figure di emofagocitosi/500 cellule nucleate contate) Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) HLH: forme primitive (difetti genici che portano ad un’attivazione persistente dei macrofagi e dei linfociti T citotossici – presentazione in età pediatrica) HLH: forme secondarie: • Infezioni (es. EBV) • Neoplasie (es. LNH, HD) • Post-trapianto (CMV, HSV) • Malattie autoimmuni/autoinfiammatorie (MAS; es: LES, M. di Still) Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) HLH: forme secondarie: Fonte fonte Manuel Ramos-Casals et al Lancet 2013 Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) Criteri diganostici: Hemophagocytic Lymphohistiocytosis Study Group - 2004 Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) Criteri presenti nel nostro pz: Diagnosi: Febbre persistente Citopenia bilineare Epatomegalia Coinvogimento multiorgano progressivo Esami di laboratorio Il giudizio clinico è fondamentale! Non pensare all’HLH come ad una specifica, rara diagnosi, bensì come lo stadio finale di una risposta iper-immune 6/1/2016 Trigliceridi 2,46 < 1,69 mmol/L IL-2 35 v.n. 0-9,9 ng/L Ferritina * 13.119 v.n. 20-250 ng/L IL-6 985 v.n. 0 -5,9ng/L Ferritina glicosilata 2 v.n. 50-80 % IL-8 63 v.n. 0 -62 ng/L IL-2 Rec. Sol. 57.120 v.n. 223-710 kU/L IL-12 6 v.n. 0 -2,1 ng/L TNF α 12,9 v.n. 0,0-8,1 ng/L (*)Ferritina > 10.000 ng/L specificità del 93% di HLH Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) Criteri diganostici: Hemophagocytic Lymphohistiocytosis Study Group - 2004 Linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) Terapia: • Possibile urgenza di curare HLH ancor prima di identificare/trattare il trigger sottostante • Steroidi ad alte dosi (attività anti-infiammatoria e proapoptotica) • IgVena • CyA (attività anti-LyT) • Etoposide (chemioterapico con attività pro-apoptotica) • Identificare/rimuovere trigger (infezione, neoplasie, mal.reumatiche/autoimmuni ecc) • In caso di HLH correlata a neoplasia iniziare chemio-immunoterapia per controllare l ’ iperinfiammazione e quindi switchare a terapia specifica per la neoplasia Alison M. Schram et al Blood 2015 A. S. , maschio di 52 anni • Striscio SM (02/01/2016)…presente popolazione, del ca. 10-15%, a distribuzione isomogenea, costituita di elementi di medio-grandi dimensioni, intermedio rapporto N/C, nucleo lievemente eccentrico, cromatina condensata con ampi nucleoli ovalari, citoplasma non granulato, debolmente basofilo con vasto arcoplasma. Si osservano inoltre figure di emofagocitosi (prevalentemente a carico di piastrine e eritrociti). Per Gentile concessione Dr. Nabergoj M. A. S. , maschio di 52 anni • Biopsia Osteo-Midollare (06/01/'16): linfoma non-Hodgkin a cellule T, CD30-positivo; le caratteristiche citologiche e immunofenotipiche della neoplasia suggeriscono un linfoma T, probabilmente anaplastico a grandi cellule, ALK-negativo. Reperto istologico di emofagocitosi midollare. • Istologico Colecisti (13/01/'16): Colecistite cronica aspecifica con focolai di adenomiosi ed emboli endovascolari di blasti linfoidi di grande taglia. Linfonodo ad architettura conservata, con localizzazione endosinusale e paracorticale di elementi linfoidi di grande taglia, ad abito blastico, con nucleo irregolare, cromatina finemente dispersa ed evidente nucleolo eosinofilo. Fenotipo e immunofenotipo della popolazione linfoide coerente con linfoma non-Hodgkin T anaplastico a grandi cellule, ALK-negativo. • Diagnosi : Linfoma non-Hodgkin a cellule T, CD30+, ALK-negativo con emofagocitosi. Stadio IV aaIPI High-Risk Classificazione WHO 2008, Neoplasie Linfoidi Criteri Classificativi: • Stadiazione Clinica • Criteri Anatomo-patologici e Morfologici • Immunofenotipo • Citogenetica e Biologia Molecolare Classificazione WHO 2008, Neoplasie Linfoidi Neoplasie a cellule T/NK mature CUTANEE EXTRA-NODALI NODALI LEUCEMICHE Classificazione WHO 2008, Neoplasie Linfoidi • ALCL circa 3% NHL dell’adulto (patologia rara) • Maggiore aggressività rispetto a NHL B (OS a 5 anni circa 49%) • ALK- ALCL età media 55 anni (variante più aggressiva rispetto ALK+) • Presentazione tipica III/IV Stadio, spesso con sintomi B • Frequente presentazione extranodale (osso, cute, midollo osso, fegato e polmoni) • Spesso associato con Snd.Emofagocitica (*)CHOP: ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisone G. Hapgood et al Blood 2015 Regimi terapeutici CHOP*-like + Etoposide A. S. , maschio di 52 anni • 06/01 inizio regime chemioterapico sec schema CHOEP con dosi ridotte in rapporto alla compromessa funzione epatica Principale sfida nel pazienti con HLH e NHL T: rapida diagnosi e tempestivo inizio regime chemioterapico, dato il decorso clinico altamente imprevedibile ed aggressivo A. S. , maschio di 52 anni 06/01 CHOEP I ciclo A. S. , maschio di 52 anni • Progressivo miglioramento clinico e dei parametri bioumorali post-CHOEP A. S. , maschio di 52 anni Up-date clinico aggiornato il 03/03/16 ICE * * ICE: ifosfamide, carboplatino, etoposide REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA - UNIVERSITÀ DI PADOVA Ematologia ed Immunologia Clinica (Direttore: Prof. G. Semenzato) Grazie dell’attenzione!!! Padova, 3 marzo 2016 Dott.ssa A. Liço Dott. M. Riva Dott. F. Piazza