Devi cambiare la tua vita! Pratiche di trasformazione del sé dentro e fuori le religioni
29 settembre – 1 ottobre 2014
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Il concetto di pratica in sociologia: giochiamo il legame sociale
di Stefano Tomelleri
Un secolo di psicologia del profondo forse ci ha illusi che il fondamento dell’agire
umano abiti gli abissi dell’inconscio individuale o collettivo in situazioni di eccezione, straordinarie, legate alla follia, al sogno, all’opera d’arte.
La sociologia con la sua tradizione di teorie e pratiche di ricerca ci ha insegnato
invece, tra le altre cose, che nella superficie delle interazioni umane più elementari
e comuni si condensano tratti di genialità e creatività e che nelle molteplici attività
di vita quotidiana e nel senso comune ciò che accade non sempre è consapevole.
Perciò è utile studiare le pratiche sociali, i rituali dell’interazione, le strategie
d’azione, le disposizioni durevoli, le routine, ecc. che regolano la nostra vita insieme.
Sebbene esistano differenti idee di pratica, a seconda delle differenti tradizioni di
studi sociologici, evidenziate tra l’altro anche dalle molteplici ricerche empiriche
che hanno accompagnato l’ideazione e la realizzazione delle singole teorie, si rimane sorpresi da alcuni significati ricorrenti. Non si tratta di leggi delle pratiche sociali, universalmente applicabili e generalizzabili a ogni contesto di interazione, ma
delle costanti invarianti che ripetutamente si rilevano nelle differenti indagini sociologiche.
A partire da queste invarianti, è possibile costruire uno schema interpretativo che ci
permette di dare un metodo di spiegazione alle varie pratiche. Lo schema non è
esaustivo della complessità che tematizza, piuttosto è una sintesi orientativa utile
per collocare le varie riflessioni sulle pratiche. Immaginiamo quindi gli assi cartesiani: sull’asse orizzontale delle ascisse collochiamo a un estremo gli eventi e a
quello opposto le strutture. Sull’asse verticale delle ordinate posizioniamo ad un
polo i soggetti e all’altro le società. L’utilizzo del plurale per i termini presi a punti
cardinali dello schema è indicativo della pluralità degli attori sociali, per cui la nozione che li definisce necessariamente deve rispondere a una molteplicità di soggettività, eventi della vita, strutture e società alternatesi nella storia.
Nella mia relazione, senza alcuna pretesa di esaurire la complessità e profondità
delle nozioni prese in esame, presento una sintesi dei principali significati che possono orientare gli attori sociali nella comprensioni delle loro pratiche, azioni e inte-
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Abstracts
razioni, allargando la riflessione dalle tematiche specifiche a nozioni più generali
dove la nozione di pratica assume sempre più un significato metaforico.
Bibliografia minima
Bourdieu P., Il senso pratico, Armando Editore, Roma 2005
Doni M., Tomelleri S., Giochi sociologici. Immaginazione, conflitto, cultura, Raffaello Cortina, Milano 2011
Wenger E., Comunità di pratica. Apprendimento, significato e identità, Raffaello
Cortina, Milano 2006