Esercitazione Misure su circuiti magnetici - 1 Esercitazione Misure su circuiti magnetici 1 - Oggetto • Caratterizzazione di materiali magnetici. • Strumento virtuale per il rilievo del ciclo di isteresi dinamico. 2 - Apparecchiature e strumentazione impiegata • • • • • • Trasformatore monofase 220/12 (V/V), 1000 VA. Variac monofase 0-400 V. Sonda di tensione LEM CV3-1000. Sonda di corrente LEM LH 25-NP. Scheda DAQ National Instruments PCI 6024E. Software National Instruments Labview. 3 - Rilievo del ciclo di isteresi dinamico di un nucleo magnetico Set-up sperimentale Il ciclo di isteresi dinamico di un materiale magnetico si ottiene misurando i valori istantanei di campo magnetico H e di induzione magnetica B, durante un periodo completo della frequenza di alimentazione e rappresentandoli su un piano (B H). Il materiale magnetico sul quale verranno effettuate le prove è il nucleo di un trasformatore monofase con potenza nominale di 1000 VA. La tensione nominale primaria è V1n = 220 V, la tensione nominale secondaria è V2n = 12 V. Lo schema per la prova è rappresentato in Fig.3.1. Il trasformatore viene alimentato al primario, a 50 Hz, tramite un Variac; il secondario viene lasciato aperto. La prova è dunque assimilabile alla classica prova a vuoto di un trasformatore. Vengono trasdotte la tensione di alimentazione v10(t) e la corrente assorbita i10(t). I segnali in tensione ottenuti all’uscita dei trasduttori sono acquisiti dai canali CH1 e CH2 di una scheda montata su PC. L’isteresi magnetica Per il rilievo e la visualizzazione del ciclo di isteresi dinamico del nucleo, risulta poco pratico misurare i valori istantanei dell’induzione B e del campo magnetico H. Se siamo interessati solamente alla visualizzazione del ciclo, potremo fare ricorso a delle grandezze fisiche a queste direttamente correlate. 2005, Nicola Locci Misure sui Sistemi di Potenza Esercitazione Misure su circuiti magnetici - 2 Fig.3.1 - Set-up sperimentale. È noto che il campo magnetico H risulta proporzionale alla corrente di eccitazione i10. In particolare, detto N1 il numero di spire primarie che producono il campo H e detta l la lunghezza del circuito magnetico in esame, risulta: N1i10 = Hl ⇒ H= N1 i10 l (3.1) È anche noto che l’induzione B è proporzionale al flusso magnetico Φ e che, detta S la sezione del materiale magnetico in esame, risulta: Φ = BS. D’altra parte, per un trasformatore a vuoto si ha: v20 (t ) = N 2 dΦ (t ) dt v10 (t ) ≅ N1 dΦ (t ) dt (3.2) La seconda relazione è leggermente approssimata, in quanto non comprende le cadute di tensione sul primario, dovute alla corrente di eccitazione, tuttavia è del tutto idonea. Verrà usata per ragioni di praticità, in quanto consente di non modificare il set-up sperimentale di laboratorio. Pertanto avremo: v10 (t ) = N1 dΦ (t ) dt ⇒ Φ (t ) = 1 t v10 (τ)dτ + C N1 ∫ 0 (3.3) dove C è una costante di integrazione. Dunque, dal rilievo della tensione v10(t), dalla sua integrazione, e con la determinazione della costante C, è possibile risalire al valore istantaneo del flusso Φ(t). In definitiva, rilevando gli andamenti della corrente i10(t) e della tensione v10(t), per un intero periodo della alimentazione, è possibile ottenere l’andamento del ciclo (Φ i10) il quale, a parte parametri geometrici o costruttivi, ha la stessa forma del ciclo di isteresi dinamico (B H). Lo strumento virtuale È stato predisposto uno strumento virtuale che realizza i seguenti compiti: • Elabora i segnali dei due canali, tenendo conto dei guadagni di trasduzione, in modo da ottenere i corretti valori in volt per la tensione v10(t) e in ampere per la corrente i10(t). • Memorizza le due forme d’onda su file e ne calcola la frequenza fondamentale e il periodo. Infine valuta il valore efficace della tensione V10 e della corrente I10. • Integra i campioni di tensione v10(t) per ottenere la quantità [N1 Φ(t)], corrispondente al flusso Φ(t) a meno del numero di spire N1 e della costante C. • Calcola infine la costante di integrazione C. Questa viene determinata osservando che, con alimentazione sinusoidale a regime, le forme d’onda delle grandezze di interesse devono essere alternative con valore medio nullo. Ciò significa che la costante di integrazione C 2005, Nicola Locci Misure sui Sistemi di Potenza Esercitazione Misure su circuiti magnetici - 3 deve avere quel valore che sommato all’integrale (avviato da un istante qualsiasi e valutato per un intero periodo) lo porta ad avere valore medio nullo. • Infine visualizza in modalità X-Y il flusso [N1 Φ(t)] in funzione della corrente i10(t), riproducendo in tal modo l’andamento qualitativo della curva di isteresi dinamica (B H). Le prove La procedura di acquisizione ed elaborazione viene ripetuta per diversi valori della tensione V1 di alimentazione, prodotta con il Variac, per evidenziare il fenomeno della saturazione del nucleo magnetico. Il trasduttore di tensione VT ha un rapporto di 1000/10 (V/V). Si osserva che, al crescere della tensione di alimentazione V1, risulta sempre più distorta la corrente di eccitazione i10(t). Nel seguito, in Fig.3.2, è riportato il pannello frontale dello strumento virtuale che mostra gli andamenti della corrente di eccitazione i10(t) e della tensione v10(t). Le ordinate delle forme d’onda sono state normalizzate in perunit (p.u.), cioè sono riferite ai rispettivi valori massimi. Gli andamenti riportati in Fig.3.2 si riferiscono alla prova in cui la tensione di alimentazione al primario ha un valore prossimo alla tensione nominale V10 = 220 VRMS. Fig.3.2 - Strumento virtuale per la determinazione del ciclo di isteresi (V10 = 220 VRMS). Il pannello frontale dello strumento virtuale mostra chiaramente il fenomeno della saturazione del nucleo; il valore efficace della corrente assorbita è I10 = 0,66 ARMS. In questa prova il trasduttore di corrente CT ha un rapporto di 1A/3V. Successivamente è stata effettuata un’altra prova con tensione V10 = 280 VRMS. I risultati sono 2005, Nicola Locci Misure sui Sistemi di Potenza Esercitazione Misure su circuiti magnetici - 4 riportati in Fig.3.3: si osserva l’entità più pronunciata della saturazione sul ciclo di isteresi dinamico; la corrente assorbita è I10 = 1,90 ARMS. In questa prova il trasduttore di corrente CT ha un rapporto di 1A/2V. Fig.3.3 - Strumento virtuale per la determinazione del ciclo di isteresi (V10 = 280 VRMS). 4 - Non linearità del circuito magnetico Sul trasformatore in esame sono state fatte altre valutazioni con l’obiettivo di dedurre i componenti del circuito equivalente del ramo magnetizzante, visto dal primario. Riferiamoci ancora allo schema di Fig.3.1, con alimentazione sul lato primario, secondario a vuoto, frequenza costante (50 Hz) e tensione V1 di alimentazione variabile fra 40 e 300 VRMS. In particolare, con lo strumento virtuale già descritto, sono state misurate la tensione di alimentazione V10, la corrente I10 e la potenza attiva P10 assorbite a vuoto. Da queste grandezze sono state dedotte le altre quantità seguenti: la potenza reattiva Q10 = (V10 I10 ) 2 − P102 e il fattore di potenza cos ϕ10 = infine le componenti del circuito equivalente Z10 = V10 V2 ; R10 = 10 ; I10 P10 P10 ; V10 I10 X 10 = V102 . Q10 Si deve notare che le espressioni precedenti, usate per dedurre le misure indirette, valgono in 2005, Nicola Locci Misure sui Sistemi di Potenza Esercitazione Misure su circuiti magnetici - 5 regime sinusoidale e che pertanto perdono progressivamente significato man mano che cresce la saturazione e pertanto ci si allontana dal regime sinusoidale. Nel seguito riportiamo una Tabella riassuntiva che elenca i valori delle principali grandezze elettriche misurate direttamente o dedotte indirettamente. I valori che si riferiscono alle condizioni di alimentazione a tensione nominale V1n = 220 V sono riportati in grassetto. Prova a vuoto: frequenza costante (50 Hz) e tensione V1 variabile Trasformatore monofase: V1n=220V; V2n=12V; Pn=1000VA V10 (V) I10 (A) P10 (W) Q10 (VAR) ϕ10 (gradi) Z10 (Ω) R10 (Ω) X10 (Ω) 40,71 60,30 80,71 100,36 120,44 140,29 160,45 181,26 200,62 220,39 240,38 260,25 281,03 301,25 0,11 0,15 0,19 0,23 0,28 0,33 0,39 0,46 0,55 0,66 0,85 1,19 1,90 3,14 1,98 3,90 6,37 9,16 12,38 16,04 20,18 24,97 30,22 36,19 43,27 52,41 64,80 81,95 4,0 8,2 13,9 21,2 31,4 43,4 59,2 79,6 106,1 140,9 199,7 305,2 530,0 942,4 60,50 61,48 62,86 64,42 66,79 68,36 70,12 71,74 73,49 75,15 77,52 80,15 83,02 85,05 370 402 425 436 430 425 411 394 365 334 283 219 148 96 837 932 1023 1100 1172 1227 1276 1316 1332 1342 1335 1292 1219 1107 413 446 467 475 462 453 435 413 379 345 289 222 149 96 Nella Fig.4.2 sono riportati due grafici che illustrano come, al variare della tensione applicata V10, la corrente assorbita I10 varia in modo non lineare e dunque l’impedenza complessiva Z10 del ramo magnetizzante non risulti costante, benchè si operi a frequenza fissa di 50 Hz. 4 Impedenza Reattanza 1400 Impedenze (Ω) 3 Corrente I10 (A) Resistenza 1600 2 1 1200 1000 800 600 400 200 0 0 0 100 200 Tensione V10 (V) 300 400 0 100 200 300 Tensione V10 (V) 400 Fig.4.2 - Prove a vuoto. Andamenti, in funzione della tensione applicata V10, della corrente assorbita I10 e delle impedenze Z10, R10 e X10. L’impedenza Z10 praticamente coincide con la parte reattiva X10 responsabile della produzione del flusso. Infatti, come si può osservare dai valori numerici in tabella e dal grafico, la parte 2005, Nicola Locci Misure sui Sistemi di Potenza Esercitazione Misure su circuiti magnetici - 6 Impedenza (Ω) resistiva R10 risulta abbastanza maggiore di X10 e pertanto incide poco sul valore del parallelo Z10 che costituisce il ramo magnetizzante. Infine, nella Fig.4.3 è riportato, per completezza, l’andamento dell’impedenza Z10 al variare della corrente assorbita I10. 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 Corrente I10 (A) Fig.4.3 - Andamento dell’impedenza Z10 in funzione della corrente assorbita I10. 2005, Nicola Locci Misure sui Sistemi di Potenza