La Primavera della Medicina Generalehot!

AUTORI:
Paolo Campanella
Alice Carrino
Elena Fantoni
SEZIONE CONCORSO:
La formazione specifica all’interno delle AFT
TITOLO:
Inserimento dei medici in formazione negli studi dei
MMG per la gestione domiciliare dei pazienti anziani
“fragili”
ABSTRACT:
Nell’ambulatorio di un medico di MMG ci sono molti pazienti anziani
fragili. Questi andrebbero seguiti dal MMG mediante visite domiciliari
periodiche; purtroppo non sempre questo è possibile.
La nostra idea è di lasciare la gestione domiciliare di questi pazienti ai
medici in formazione costituendo quella che possiamo chiamare ADF
(Assistenza Domiciliare inFormativa)
Dalla nostra esperienza il 16% dei pazienti di un medico di MMG ha più di 70 anni.
Di questi molti vivono soli o con il coniuge di pari età, magari distanti dal medico e
con la possibilità di andare in studio solo se accompagnati dai familiari.
La nostra idea consiste nell’aiutare i MMG a gestire a domicilio questi pazienti.
Il primo passo è far individuare al medico di MMG i suoi pazienti anziani fragili, che
dovranno rispondere ad almeno uno di questi requisiti:
- vivere da soli o con il coniuge;
- abitare in una zona distante dallo studio medico e non poterci arrivare in modo
autonomo (mezzi/auto propria);
- avere difficoltà di deambulazione;
- avere problemi di salute importanti tali da limitare l’uscita dalla propria
abitazione;
- avere almeno 80 anni.
Una volta individuati i pazienti, il medico in formazione specialistica si recherà,
insieme al medico titolare, al domicilio per la nostra introduzione, la spiegazione del
progetto ed una prima visita in modo da conoscere il paziente e prendere atto dei suoi
problemi di salute; in base a questi ultimi si potrà stabilire un adeguato intervallo di
tempo tra le visite domiciliari. Ad esempio, se il paziente non ha rilevanti problemi di
salute ma è solo limitato negli spostamenti per problemi di deambulazione o per
problemi organizzativi, la visita sarà a cadenza mensile. Pazienti più complessi ed in
politerapia potranno, invece, richiedere visite domiciliari più ravvicinate, per esempio
ogni 15 giorni. Se il paziente che abbiamo in carico presenta un problema di salute
acuto tale da richiedere una visita domiciliare urgente sarà compito del medico
titolare gestire la situazione. Successivamente, se il medico titolare lo riterrà
necessario, si potrà temporaneamente aumentare la frequenza delle nostre visite
programmate.
Dal punto di vista organizzativo i nomi dei pazienti fragili verranno forniti dai MMG
tutor per la formazione specialistica; i medici in formazione verranno divisi a seconda
del domicilio in varie zone, un minimo di tre medici per zona in modo che ciascuno
segua un numero di pazienti compreso tra 8 e 12. Il medico in formazione si renderà
disponibile un giorno alla settimana per tale compito. Le ore di lavoro svolto saranno
equiparate ad ore di attività didattica pratica e verranno retribuite con un
adeguamento della borsa di studio.
Il singolo paziente sarà visitato dallo stesso medico in formazione durante i tre anni
di corso. Al domicilio verrà compilata una cartella clinica simile a quella dell’ADP
con anamnesi, terapia in atto e resoconto di ogni visita. Questo permetterà al medico
in formazione di gestire non solo i problemi di salute del paziente ma anche di
verificare la corretta assunzione della terapia.
All’inizio di ogni nuovo anno di corso ci sarà un incontro tra il medico in formazione
ed il MMG tutor per un resoconto sulle condizioni dei pazienti seguiti (aspetti
positivi, criticità, errori) ed eventuale adeguamento del numero dei pazienti.
Questa nostra idea dovrebbe aiutare a gestire i pazienti anziani fragili in modo
continuativo, diminuendo il numero delle ADP ed alleggerendo il lavoro del MMG.
Inoltre sarebbe un’opportunità per noi medici in formazione di confrontarci con
pazienti complessi con vari problemi di salute ed in politerapia. Infine ci darebbe la
possibilità di seguire nel tempo uno stesso paziente, il primo passo per imparare ad
essere dei validi MMG.
Qualora il nostro progetto dovesse nel tempo risultare valido, lo si potrebbe estendere
anche a pazienti con altre problematiche, per esempio pazienti oncologici che non
necessitano ancora di cure palliative ma hanno bisogno di visite mediche più
frequenti.