DALLA LETTERATURA Infestazione da pediculus capitis: confronto tra un trattamento con un solo farmaco e un intervento combinato Head lice infestation: single drug versus combination therapy with one percent permethrin and trimethoprim/sulfamethoxazole. Hipolito RB et al. Pediatrics 2001;107:E30. 1 2 alla visita dopo 2 settimane era ancora evidente la presenza di infestazione, il regime originale era ripetuto. Alla prima visita di controllo, i successi sono stati del 79,5% tra i bambini trattati con crema di permetrina 1%; dell’83% tra quelli sottoposti a somministrazione orale di cotrimossazolo; del 95% nel gruppo di trattamento combinato, locale (permetrina) ed orale (cotrimossazolo). Alla visita della quarta settimana, i successi registrati negli stessi tre gruppi sono stati rispettivamente del 72%, 78% e 92,5%. Non sono insorti effetti indesiderati rilevanti, anche se tre bambini hanno dovuto interrompere il trattamento a causa dell’insorgenza di rash correlato a cotrimossazolo. Commento. Le reinfestazioni dopo trattamento della pediculosi sono frequenti. Per la maggior parte sono dovute a fallimenti del trattamento, anche se alcune sono conseguenti a nuove infestazioni. È stato pure dimostrato che i pidocchi possono diventare resistenti a prodotti comunemente impiegati nel trattare l’infestazione, ma siccome il loro turnover generazionale è molto più lento di quello dei batteri, l’insorgenza della farmaco-resistenza è rara. Lo studio di Hipolito et al. ha dimostrato che l’associazione di permetrina per via topica e cotrimossazolo per via orale è una cura efficace dell’infestazione da Pedicuculus capitis, più attiva della sola permetrina. Ad essa tuttavia conviene ricorrere qualora altri trattamenti si siano dimostrati inefficaci o si sospetti una pediculosi particolarmente resistente. La possibilità di effetti indesiderati del cotrimossazolo (dovuti soprattutto alla presenza del sulfamidico) sconsiglia di considerare l’associazione di prima scelta. Il cotrimossazolo agisce distruggendo la flora intestinale del pidocchio attraverso il sangue succhiato dall’ospite. La permetrina agisce invece paralizzando i muscoli respiratori dell’insetto.▲ Bibliografia La pediculosi (Pedicuculus capitis) è un’evenienza abbastanza comune in ambiente scolastico e, nonostante sia stato spiegato che essa non è sinonimo di mancanza di igiene o di trascuratezza, crea negli insegnanti e, soprattutto nei genitori, quantomeno fastidio ed imbarazzo. In Italia è stato osservato un incremento del numero di casi di pediculosi, con focolai epidemici nelle comunità scolastiche. Il numero di casi riportati, che sottostima di molto il numero reale, è passato da 3.449 nel 1990 a 4.907 (in 1.009 focolai) nel 1999 (1). La pediculosi è causata da un piccolissimo parassita, lungo 2-3 mm, che vive esclusivamente sulla testa dell’uomo e si nutre del suo sangue. La femmina deposita ogni giorno 8-10 uova (lendini), che si fissano saldamente ai capelli per mezzo di una sostanza collosa. Da queste, nel giro di circa 20 giorni, nasceranno i parassiti adulti. Al di fuori del proprio ambiente, cioè la testa dell’uomo, il pidocchio sopravvive solo 1 o 2 giorni (1). L’applicazione sul capo (in modo tale da coprire completamente i capelli) di crema liquida a base di permetrina1 costituisce, di norma, il trattamento di scelta della pediculosi, anche perché tale sostanza presenta un effetto residuo di lunga durata, utile per uccidere i pidocchi allo stadio di ninfe. Tuttavia, la recente segnalazione di un crescente sviluppo di resistenza alla permetrina ed ad altri prodotti antipediculosi ha indotto a ricercare nuove strategie di intervento. Lo studio di Hipolito et al. è stato eseguito al fine di valutare l’efficacia di trattamenti antipediculosi con un singolo prodotto rispetto ad una associazione di due prodotti. 115 bambini, di età compresa tra 2 e 13 anni, sono stati assegnati per randomizzazione a tre gruppi: 39 sono stati trattati con crema di permetrina 1%, due applicazioni per 10 minuti a distanza di una settimana l’una dall’altra; 36 sono stati sottoposti a terapia orale con trimetoprim/sulfametossazolo (cotrimossazolo)2, 10 mg/kg/die in due dosi al giorno per 10 giorni; in 40 è stato eseguito il trattamento di combinazione: applicazione di crema all’1% di permetrina e trattamento orale con cotrimossazolo. I controlli dei bambini sono stati eseguiti dopo 2 e 4 settimane e il successo del trattamento era stato definito come assenza di pidocchi adulti o di ninfe o di uova (lendini). Se 1. Pediculosi. Bollettino Epidemiologico Nazionale - BEN Notiziario ISS - Vol.14 - n. 5 Maggio 2001:12-27. NIX® ABACIN®, BACTRIM®, CHEMITRIM®, EUSAPRIM®, GANTRIM® BIF Nov-Dic 2001 - N. 6 245