Modellazione con Cabri di esperimenti fisici Antonio Scafuro – Liceo Scientifico “Rescigno” – Roccapiemonte – Salerno – [email protected] www.antonioscafuro.it Sommario 1) Moto del proiettile. Si tratta di un disegno dinamico che mette in evidenza la dipendenza della traiettoria dalla quota del punto di partenza, dalla velocità iniziale, dall’angolo di lancio e dal campo gravitazionale dentro il quale il proiettile si muove. Sul disegno è possibile modificare in modo interattivo i parametri determinanti del moto e vedere in tempo reale i cambiamenti che queste modifiche provocano. 2) Moto armonico semplice: ovvero proiezione, su un diametro, di un punto che corre su una circonferenza percorrendo archi uguali in tempi uguali 3) Campi elettrici da cariche puntiformi. Posizionando una o più cariche elettriche in punti diversi del piano si determina la struttura del campo elettrico intorno a tali punti. Il modello che propongo consente di assegnare e variare in modo interattivo le posizioni, i valori ed i segni delle cariche e restituisce i campi dovuti alle singoli cariche ed il campo risultante in forma vettoriale. Di tale modello propongo alcune varianti: a. Campo sull’asse di un dipolo b. Campo determinato da una carica fissa positiva circondata da una carica opposta in moto su una traiettoria circolare c. Campo nel centro di un quadrato con cariche assegnate nei suoi vertici L’importanza di tale modello sta nella possibilità di visualizzare i campi in modo vettoriale e dinamico: si evidenziano in modo efficace i fattori che determinano la formazione dei campi. → Moto del proiettile. La traiettoria di un proiettile lanciato con velocità v o che formi l’angolo α con l’orizzonte è descritta dalla parabola y = a ⋅ x 2 + b ⋅ x + c , con g a=− , b = tan(α ) , c = h 2 2v x m dove g = 9,8 2 è l’accelerazione di gravità in prossimità della superficie terrestre ed h è s l’altezza del punto di lancio. Parabola. Ovviamente la traiettoria effettivamente descritta dal proiettile ha un inizio ed una fine, rispettivamente nel punto di partenza e nel punto d’impatto col suolo. Rappresentare l’intera parabola è banale. Definita l’espressione a ⋅ x 2 + b ⋅ x + c la si applica all’asse x e si ottiene la parabola che contiene la traiettoria. Già qui è possibile cambiare i parametri iniziali del problema e vedere come cambia la traiettoria. È possibile anche osservare come l’altezza massima raggiunta e la gittata dipendono dall’altezza e dall’angolo di lancio, oltre che dalla velocità iniziale e dal valore di g. Arco effettivamente percorso Rappresentare solo l’arco effettivamente percorso è sicuramente più interessante. Per poterlo fare, fissato il punto di partenza sull’asse y, dobbiamo sapere dove il proiettile cade al suolo, rappresentato dall’asse x. Intersecando la parabola con l’asse x otteniamo − b − b2 − 4 ⋅ a ⋅ c xF = , se il proiettile è sparato verso destra rispetto all’asse y, e 2⋅a − b + b2 − 4 ⋅ a ⋅ c , se lo stesso è sparato verso sinistra. Definendo, allora, 2⋅a v − b − x b2 − 4 ⋅ a ⋅ c vx otteniamo in ogni caso l’intersezione che ci interessa.. xF = 2⋅a Fissiamo allora sull’asse x il segmento che sta sotto la traiettoria e su di esso fissiamo un punto X e le sue coordinate. xF = Applichiamo l’espressione parabola prima definita all’ascissa di X e riportiamo il risultato su y in Y. Incrociando X ed Y con le perpendicolari, o con le parallele, otteniamo il punto P e costruiamo l’arco al quale siamo interessati come luogo di P. Agendo sui parametri iniziali del problema vediamo come cambia la traiettoria del proiettile e da questa possiamo risalire alla gittata, all’altezza massima raggiunta ed è possibile anche scoprire, o verificare, le relazioni esistenti tra queste ed i parametri iniziali. Se poi vogliamo visualizzare il proiettile in moto, fissiamo un punto Q, con lo spessore massimo, sull’arco costruito e lo animiamo. Se abbiamo proiettato Q sugli assi, contemporaneamen te al moto di Q osserveremo i moti delle sue proiezioni sugli assi. Moto armonico semplice È semplice disegnare una circonferenza gamma, fissare un punto P su di essa ed animarlo. Si fa così un moto circolare uniforme. P Il passo successivo è un diametro qualsiasi di gamma P La proiezione, H, di P sul diametro P H L’animazione di P sulla circonferenza produce il moto armonico semplice di H sul diametro. Legando ad H la posizione di un carrello, anche questo si muoverà di moto armonico semplice P H Anima il punto P. Lo vedrai p ercorrere la circonferenza co n velocità costante. Contemp oraneamente vedrai muover si il punto H ed il carrello di moto armonico semplice Nel disegno Cabri di questa figura la molla si dilata e si restringe seguendo il moto del carrello. Le ruote danno l’impressione di un moto reale. Campi elettrici da cariche puntiformi Introduzione: una carica puntiforme Q in un punto O dello spazio genera in P un campo Q elettrico E radiale di modulo E = K 2 , dove K è la costante di Coulomb ed r è la distanza r di P da O. Se la carica sorgente del campo è positiva il campo è repulsivo. Altrimenti è attrattivo. Quantificazione del procedimento: N Per quantificare E occorrono i valori di k, che nel vuoto vale circa 9 ⋅ 10 9 2 , Q ed r. m −13 Siccome r è restituito in cm, conviene che Q sia dell’ordine di 10 . Col comando numeri definiamo, ed eventualmente cambiamo i valori di k e di Q. Questi devono essere definiti nelle loro due parti: coefficiente ed esponente di 10. La distanza r invece può essere rilevata, una volta fissati i punti O e P, con il comando “distanza tra punti “.Fissati i valori di k e di Q, e fissati i punti O e P nel piano, con la calcolatrice determino il valore di E moltiplicando i coefficienti di K e di Q e dividendo per r 2 . Già qui è possibile vedere come cambia E cambiando K, Q e le posizioni di O e di P. Costruiamo la Macro E: oggetti iniziali i coefficienti di K e di Q, il punto O ed il punto P ed ha come oggetto finale il valore di E. Per rappresentare il vettore E procediamo così: 1) si simmetrizzi O rispetto a P in O’; 2) semiretta s con origine in P e per O’; 3) si trasporti E su s in T; 3) il vettore PT rappresenterà E. E visto che ci siamo, costruiamo la Macro V_E: oggetti iniziali O, P ed il valore E di E; oggetto finale il vettore E. Ora abbiamo a disposizione una piattaforma che può aiutarci a far scoprire ai ragazzi alcune cose importanti. Proviamo ora a cambiare il valore di Q, operando sul suo coefficiente. Cambiamo segno a Q ed osserviamo. Spostiamo poi P, portandolo più vicino o più lontano ad O. Vincoliamo P su una circonferenza con centro in O vediamo che succede ad E quando P si muove su di essa. La figura a lato si ottiene applicando il comando traccia al vettore E ed animando il punto P vincolato sulla circonferenza. Applicazioni: con la piattaforma costruita adottando le macro E e V_E possiamo rappresentare e studiare una varietà significativa di situazioni: 1) Aggiungiamo una carica Q1 in un punto O1 e serviamoci della macro V_E per aggiungere in P E1. Disegnato E1 si costruisce il parallelogrammo di lati E ed E1 per ottenerne il vettore risultante. Anche qui è possibile costruire una macro che potrebbe essere chiamata V_R (vettore risultante). 2) Come si comporta E sull’asse di un dipolo? O O' 3) Quanto vale E al centro di un quadrato con cariche assegnate sui suoi vertici D C P A 4) Come vedremo E su un punto mobile di una circonferenza con al centro una carica positiva assegnata intorno alla quale gira una carica opposta 4.a) Il campo in P dipende dalla posizione della carica negativa: in figura è rappresentata la traccia del campo in P mentre la carica negativa si muove sulla sua traiettoria B 4.b) Traccia del campo mentre sono in moto la carica negativa ed il punto P e la circonferenza che contiene P si allarga e si restringe