Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XI - n. 535 - 20 febbraio 2011 - Settima settimana del tempo ordinario Editoriale di ROMASETTE di domenica 13 febbraio “Testamento biologico: legge giusta da difendere” A partire dal 21 febbraio prossimo la Camera dei Deputati sarà chiamata a discutere e votare la legge sul testamento biologico. Già durante l’esame al Senato questo provvedimento ha suscitato un grande interesse nell’opinione pubblica, trovando ampio spazio nei programmi televisivi e sui giornali, ed è facilmente immaginabile che anche la prossima discussione parlamentare susciterà nuovamente un’ampia discussione in cui si cercherà di favorire il principio di autodeterminazione, sganciandolo dalla contestuale tutela della vita. È questo un primo passo per favorire la legalizzazione dell’eutanasia in quella che viene definita la forma passiva ed omissiva, in nome di una falsa idea della pietà e della libertà. È, dunque, necessario che tutti i credenti, illuminati dal magistero del Papa e dei Vescovi, sappiano difendere i punti qualificanti di una legge giusta e non confessionale, coerente con i principi della retta ragione oltre che con la fede cristiana. In particolare quanti operano nel mondo sanitario e toccano quotidianamente con mano quanto sia fragile la vita umana, dovrebbero favorire, attraverso l’organizzazione di possibili incontri e dibattiti, la conoscenza della delicatissima questione e il sostegno ai punti qualificanti della legge. Allo stesso tempo le comunità parrocchiali sono chiamate a un rinnovato annuncio del Vangelo della vita nelle diverse attività e nella catechesi. È un impegno decisivo per il futuro nel nostro Paese perché, come ha recentemente ricordato il Santo Padre incontrando gli Amministratori di Roma e del Lazio, “la misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente” (SPE SALVI, 38). È, quindi, opportuno che i Parlamentari si sentano sostenuti nel difendere una visione antropologica che ha come finalità ultima quella di difendere la dignità dell’essere umano anche quando è gravemente ammalato o afflitto da gravi disabilità. «Vi spiego il mio incontro con l’Islam» Don Andrea Tenca, missionario lodigiano in Niger, ci racconta la sua esperienza e sottolinea il primato dato nella vita di ogni musulmano a Dio e alla sua Parola scritta nel Corano. Da cinque anni vivo in terra d’Islam, perché se è vero che il Niger è un paese laico, come si dice in Occidente, i segni della cultura musulmana sono dappertutto, seppure meticciati con quella africana. Mi ricordo che anni fa non si parlava mai di Islam. Neanche in seminario, quando lo Spirito soffia forte e spinge alla missione, l’incontro con l’Islam non era sentito e vissuto. Poi è arrivata la globalizzazione, l’immigrazione, l’11 settembre e non si finisce mai di parlare, a volte anche a sproposito, d’Islam. In Niger ho smesso di parlarne e ho incominciato a incontrarlo. Per adesso è stato un bell’incontro, ricco di scoperte, impegnativo nel dialogo ed esigente in quanto ad una nuova formulazione della mia fede cristiana. A questo punto del cammino posso pormi una domanda: cosa posso dire del mio incontro con l’Islam? Che innanzitutto è mio. Non ho la pretesa di poter dire d’aver incontrato l’Islam, ma solo qualche musulmano di questa terra povera ma fiera della sua tradizione coranica, che ha irrigato questo deserto del pensiero di Maometto e delle confraternite di origine sufi. I musulmani che ho incontrato qui in Niger sono uomini di fede. Di questa fede innanzitutto ti colpisce la preghiera. Quasi tutti qui pregano cinque volte al giorno con una fedeltà che farebbe invidia a molti monaci. È incredibile come la preghiera rituale, le abluzioni che l’accompagnano, la pedagogia del corpo che è richiesta, i simboli dello spazio sacro delimitato dal tappeto e dall’orientazione comunitaria verso la Mecca, siano capaci di plasmare, nella loro ripetitività, un cammino di adorazione che coinvolge nel quotidiano l’animo del credente. La preghiera plasma la vita del musulmano, anche grazie al muezin che accompagna la giornata fin dal mattino e ti ricorda che Dio ti chiama ad adorarlo. Talvolta questa preghiera sembra ostentata e ciò può urtarci perché ogni angolo è buono per installare il proprio tappeto e perché il tempo della preghiera è sacro, viene prima di tutto e di tutti: di un cliente che chiede qualcosa, di un pulman che deve partire in orario, di un lavoro da compiere. Ma tutto questo deriva da un sano primato dato a Dio: lui è l’Assoluto e con lui la sua Parola che si è detta nel Corano. Nella vita del musulmano Dio è presente in ogni istante, in ogni saluto, in ogni dialogo, in ogni riflessione, in ogni augurio. Dio è presente con una volontà che può tutto, una volontà comunque di bene, anche quando la vita viene toccata da una tragedia inattesa. Di fronte a Dio l’uomo ha dei doveri. I doveri del rispetto della sua Legge recitata nel Corano. Per questo il libro sacro va rispettato nella sua materialità: guai a toccare il Corano con le mani sporche!! Soprattutto questo testo va letto e studiato. Per un musulmano che ne ha le capacità intellettuali (qui in Niger pochi) e le possibilità economiche (qui in Niger ancora meno), è impensabile non avere un Corano, non leggerlo ogni giorno, non lasciarsi nutrire dalla sua spiritualità. Ancora oggi quando torno in Italia sono stupito di quanti pochi cristiani, nonostante le tante capacità intellettuali e le infinite possibilità economiche, leggono la Bibbia, la conoscono, la meditano. Sembra, venendo da un paese musulmano, che la nostra fede si nutra ancora soprattutto di pratiche devozionali alla Madonna e ai Santi piuttosto che di una assidua e generosa lettura della Santa Scrittura. Certo, quando poi ti capita di parlare del Corano con un musulmano nigerino ti scontri con il loro modo di interpretare il testo sacro. Questo modo spesso mi suona come una rinuncia alla ragione e all’intelligenza, a volte può sembrare integralista e non tollerante anche se nel concreto il musulmano sa l’esserlo e sa vivere con chi è diverso da lui. È proprio per il diverso approccio al testo sacro che ti rendi conto che avvicinarsi all’Islam significa incontrare una “cultura religiosa differente”. Per questo l’incontro è faticoso, ma prezioso perché ti chiede un lavoro spirituale su di te dal quale il Signore saprà far uscire semi di bene. Il primo seme mi sembra la capacità di avere uno sguardo di stima verso il cammino spirituale nell’Islam. Già la Chiesa ci indicava questa prospettiva nel Concilio Vaticano II nel decreto NOSTRA AETATE (n. 3): “La Chiesa guarda con stima anche i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano anche di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti nascosti di Dio, come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano però come profeta; onorano la sua madre vergine Maria e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio quando Dio ricompenserà tutti gli uomini risuscitati. Così pure essi hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno. Se nel corso dei secoli non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il sacrosanto concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e a promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà.” Mi sembra che in questo testo ci sia la sintesi del mio incontro con l’Islam e la prospettiva nella quale noi cristiani possiamo avvicinarci ai musulmani con i quali viviamo. VII domenica per Annum A ANTIFONA D'INGRESSO Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6) COLLETTA Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. O Dio, che nel tuo Figlio spogliato e umiliato sulla croce, hai rivelato la forza dell’amore, apri il nostro cuore al dono del tuo Spirito e spezza le catene della violenza e dell’odio, perché nella vittoria del bene sul male testimoniamo il tuo Vangelo di pace. PRIMA LETTURA (Lv 19,1-2.17-18) Ama il tuo prossimo come te stesso. Dal libro del Levìtico Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”». SALMO RESPONSORIALE (Sal 102) Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore. Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. SECONDA LETTURA (1Cor 3,16-23) Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani». Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. CANTO AL VANGELO (1Gv 2, 5) Alleluia, alleluia. Chi osserva la parola di Gesù Cristo, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Alleluia. VANGELO (Mt 5,38-48) - Amate i vostri nemici. Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». PREGHIERA DEI FEDELI La carità fraterna, l’amore ai nemici deve essere la caratteristica dei discepoli di Gesù. Preghiamo il Padre che ci aiuti a vincere l’egoismo e ad amare tutti con cuore sincero. Diciamo insieme: Rendici santi, o Padre, come tu sei santo. • Con il dono dello Spirito, il volto della Chiesa sia sempre più splendente della santità di Dio e sappia testimoniare al mondo la gratuità dell’amore del Padre per ogni uomo, preghiamo. • Le nazioni della terra risolvano le loro controversie nella giustizia e nel perdono, senza ricorrere alle false soluzioni della violenza e della guerra, preghiamo. • Ogni famiglia sappia superare le chiusure dettate dall’egoismo ed educhi i propri figli all’amore vicendevole e verso tutti, alla comprensione e al dialogo, preghiamo. • Il nostro cuore sappia accogliere la Sapienza che viene dal Signore e la nostra mentalità egoista si lasci convertire alla follia della compassione e alla misericordia di Dio, preghiamo. Dio onnipotente, da te proviene tutto ciò che è perfetto, giusto e santo. Infondi in noi la tua grazia perché sappiamo vivere da veri figli ed amare con cuore sincero e generoso. Per Cristo Nostro Signore. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, quest’offerta espressione della nostra fede; fa’ che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. ANTIFONA DI COMUNIONE Annunzierò tutte le tue meraviglie. In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Sal 9,2-3) Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo. (Gv 11,27) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. PASSI NELLA PREGHIERA (1).. "L'orazione mentale non è altro, per me, che un intimo rapporto d'amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo di essere amati." A chi batte il cammino della preghiera giova molto un buon libro Per molti anni, a meno che non fosse dopo la Comunione, io non osavo cominciare a pregare senza libro. L'orazione mentale non è altro, per me, che un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento, da solo a solo, con Colui da cui sappiamo d'essere amati. La porta per cui mi vennero tante grazie fu soltanto l'orazione. Se Dio vuole entrare in un'anima per prendervi le sue delizie e ricolmarla di beni, non ha altra via che questa, perché Egli la vuole sola, pura e desiderosa di riceverlo. Per me bastava anche la vista dei campi, dell'acqua, dei fiori: cose che mi ricordavano il Creatore, mi scuotevano, mi raccoglievano, mi servivano da libri. Pensate di trovarvi innanzi a Gesù Cristo, conversate con Lui e cercate di innamorarvi di Lui, tenendolo sempre presente ... Chiedetegli aiuto nel bisogno, sfogatevi con Lui e non lo dimenticate quando siete nella gioia, parlandogli non con formule complicate ma con spontaneità e secondo il bisogno. dagli scritti di SANTA TERESA D’AVILA “Paraocchi di lattice” La chiamano educazione alla salute e invece intendono fare educazione sessuale, ma in realtà non fanno nessuna delle due cose. È l’idea di coloro che portano avanti la INSTALLARE I DISTRIBUTORI DI PRESERVATIVI BATTAGLIA PER nei bagni delle scuole superiori italiane. In alcuni istituti questo provvedimento era entrato addirittura a far parte del “programma elettorale” dei rappresentanti d’istituto. Demagogia. Che c’entra questo con la scuola? A gettare benzina sul fuoco è la LILA (Lega Italiana per Lotta contro l’AIDS) in combutta con una community virtuale (affermano di essere la seconda dopo studenti.it) che si chiama ScuolaZoo, un nome che è tutto un programma e che con la scuola però ha poco a che fare. Ecco come si presentano: Chi eravamo: 2007. Tre finti studenti universitari che al posto di studiare hanno deciso di buttare via il loro tempo dedicandosi ad una missione più che nobile: fare di ScuolaZoo il più grande archivio mondiale di video goliardici girati nelle scuole! Chi siamo: 2010. Il plotone di soldati anti-prof targati ScuolaZoo si è allargato come il virus della suina e abbiamo un sacco di amici che oggi ci aiutano con il blog durante il loro tempo libero (solo perché studiano moooolto mooolto poco ...). Tra ricerca di video assurdi, aiuto a chi ci scrive ogni giorno e spesa alcolica durante i nostri raduni segreti, questi studenti hanno abbracciato la filosofia che ci contraddistingue da sempre: la lotta ai professori attraverso la solidarietà (e gli scherzi!) tra studenti! Ma d’altronde è chiaro: in una scuola-zoo se le aule sono le gabbie, i professori domatori e il personale non docente guardiano, gli alunni cosa sono? L’educazione sessuale non si fa facilitando l’accesso al condom. L’unico effetto che si ottiene è una vita sessuale meno responsabile, un amore di plastica, in cui mi posso divertire limitando i danni: non corro il rischio di beccarmi l’AIDS, di restare incinta, di prendermi le malattie sessualmente trasmissibili. Il miglior modo per evitare questi rischi è conoscere bene me stesso, conoscere bene il partner e vivere responsabilmente. Per fare quello che la community consiglia a caratteri cubitali (Se vuoi amare fallo con la testa) non bisogna incentivare la disinibizione sessuale e l’avventura mettendosi un cappuccio di lattice, ma attivare i neuroni e proteggere il cuore. Mettere in funzione il cervello, invece di nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. È quello che si propongono altri attori dell’educazione sessuale nelle scuole e non solo (noi in parrocchia abbiam fatto una tre sere in Avvento.. SognaStudiaAma, che continueremo in Quaresima.. sei invitato!) promotori di intenti davvero formativi, e non “commerciali” come potrebbero essere quelli di chi vende un prodotto. Lo studente che non pensa con la sua testa è un ghiotto boccone per aziende voraci e affamate dalla crisi. Non ci vuole troppa fantasia per immaginare manager in giacca e cravatta che calcolano gli enormi guadagni che potrebbero derivare dalla conquista di un mercato vasto come la popolazione studentesca italiana. Solo che il condom non è una merendina o un cappuccino con lo zucchero (come lo vuoi molto zuccherato, poco zuccherato o amaro? Premi il codice corrispondente..). Il sospetto della strumentalizzazione è perlomeno lecito.. Tante sono le proposte per evitare tutto ciò, ad esempio il PROGETTO AMOS, che dal 1992, in collaborazione con gli Uffici Regionali Scolastici del Piemonte, promuove corsi di educazione alla sessualità come quello dal titolo Eros Amore Fecondità. Oppure il programma di PROTEGGI IL TUO CUORE con i suoi incontri su: Chi sono io?, Consigli per gestire le proprie emozioni, AIDS: dati e fatti, Malattie veneree, La comunicazione da cuore a cuore, A volte dico di sì e invece preferirei dire di no. O ancora l'Associazione LA BOTTEGA DELL’OREFICE. Tutta gente che vuole veramente creare una cultura dell’amore e del sesso responsabile. Nelle scuole superiori, forse anche nelle vostre, di tanto in tanto, questi movimenti ritornano.. Occorre prendere una posizione! Quel che è certo è che i trionfalismi di quei rappresentanti di istituto e di quei presidi che celebrano la emancipazione raggiunta grazie a una macchinetta che vende tre profilattici a due euro (invece dei sei a dieci euro, acquistabili fuori dalle farmacie..) ricordano molto i troiani festanti intorno al cavallo di legno appena portato fino nel cuore della loro città. Anche allora l’euforia e il delirio di una notte furono pagati a caro prezzo.. IL PADRONE DEL MONDO di Robert H. Benson Ed. Jaka Book Pagine 346 - Euro 15,00 ROBERT HUGH BENSON (1871-1914), quarto figlio dell'arcivescovo di Canterbury, si converte al cattolicesimo nel 1903 e l'anno successivo viene ordinato sacerdote. Le sue opere traggono di norma ispirazione o dal contesto della Riforma in Inghilterra o dal suo personale cammino religioso. Vanno anche menzionati scritti ascetici che raccolgono le prediche-conferenze per le quali Benson gode di una vasta notorietà. Con IL PADRONE DEL MONDO (1907), ci porta in una realtà nella quale l’uomo ha raggiunto gli estremi confini del progresso materiale e intellettuale, dove tutto è meccanizzato e programmato per un unico grande progetto: il trionfo dell’Umanitarismo. L’eliminazione della guerra, l’abolizione dei rumori, la legalizzazione dell’eutanasia, l’adozione di cibi artificiali, l’uso dell’esperanto sono solo alcune tra le caratteristiche che fanno da naturale corollario al nuovo tipo di convivenza civile. In questo paesaggio si muovono, con estrema ponderatezza, i personaggi di Benson, ricchi di umanità e descritti in modo sapiente.. i quali ci mostrano le diverse sfaccettature di come l’uomo contende a Dio il dominio del mondo.. con risultati alla lunga nefasti.. la lotta è intensa, la fede vacilla per poi riconfermarsi più viva e vera. Il GRUPPO DI PREGHIERA “SAN PADRE PIO” della nostra parrocchia ci invita a prepararci alla BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II con la preghiera.. inoltre siamo tutti invitati SABATO 2 APRILE nella chiesa di san Salvatore in Lauro per la Celebrazione della Messa presieduta da MONS. ZIMOWISKI segue processione fino a san Pietro e preghiera guidata dal CARDINAL COMASTRI. La celebrazione della Messa è alle h. 16, la preghiera in san Pietro alle h. 18,15. Chi fosse interessato si iscriva in segreteria parrocchiale. Per quanto riguarda la partecipazione alla beatificazione, come indicato nel manifesto, non sono necessari biglietti d’invito; a suo tempo informeremo se vi parteciperemo come parrocchia e con quali modalità. LA POSTA DEL LETTORE.. Caro don Giuseppe, sono reduce da una bruttissima influenza che mi ha lasciato molto debilitata (la vecchiaia!), in attesa di un nostro prossimo incontro, ti volevo informare che ho preso un appuntamento con il centro al Quadraro per farmi aiutare/consigliare nel mio ruolo genitoriale, con l’aiuto del Signore speriamo bene. Buona giornata. • un servizio di ispirazione cristiana per l’assistenza alla famiglia ed alla maternità aperto a tutti senza distinzione.. • ha sede in Via Tuscolana n. 619 (vicino alla parrocchia del Buon Consiglio), fermate metropolitana Porta Furba Quadraro Tel. 06.76906620 Fax. 06.76906625. • è aperto dal lunedi al giovedi. È possibile accedere telefonicamente o direttamente. LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI 9.30 9.30 9.30 9.30 12.30 12.30 12.30 12.30 15.30 15.30 15.30 15.30 18.30 18.30 18.30 18.30 Appuntamenti da non perdere nella Basilica di San Giovanni in Laterano.. “DIALOGHI IN CATTEDRALE” Giovedì 10 Marzo h. 19,30 "La nostalgia di Dio nella cultura contemporanea" intervengono Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, Prof. Pietro Barcellona, Università degli Studi di Catania. Giorno Appuntamenti della settimana.. DOMENICA 20 LUNEDÌ 21 MARTEDÌ 22 MERCOLEDÌ 23 GIOVEDÌ 24 VENERDÌ 25 DOMENICA 27 h. 10 Celebrazione per i bambini piccoli (fino a 7 anni) h. 10,30 CATECHESI FAMILIARE SARETE MIEI TESTIMONI 1 h. 10,30 CATECHESI IO SONO CON VOI h. 11,30 CATECHESI FAMILIARE VENITE CON ME h. 11,30 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 2 h. 11,30 CATECHESI FAMILIARE SARETE MIEI TESTIMONI 3 h. 19 preghiera carismatica comunità Gesù Risorto h. 20,30 corso per animatori liturgici a san Giovanni Bosco h. 16,45 CATECHESI IO SONO CON VOI h. 16,45 CATECHESI FAMILIARE VENITE CON ME h. 19,30 incontro adolescenti VI HO CHIAMATO AMICI h. 9 e h. 18,45 Lectio Divina h. 10,30 incontro di prefettura per i preti h. 16,45 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 2 h. 16,45 CATECHESI FAMILIARE SARETE MIEI TESTIMONI 1 e 3 h. 16,45 CATECHESI DOPO CRESIMA 9 ADORAZIONE EUCARISTICA h. 20,30 crescita carismatica comunità Gesù Risorto h. 21 prove del Coro h. 17 Accoglienza indigenti e centro d’ascolto h. 10 Celebrazione per i bambini piccoli (fino a 7 anni) h. 10,30 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 1 h. 10,30 CATECHESI FAMILIARE IO SONO CON VOI h. 11,30 CATECHESI VENITE CON ME h. 11,30 CATECHESI FAMILIARE SARETE MIEI TESTIMONI 2 h. 11,30 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 3 PARROCCHIA SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308 E MAIL: [email protected] [email protected] www.vicariatusurbis.org/santamariadomenicamazzarello/ LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12, H. 17, H. 19 IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 18 NEI GIORNI FERIALI LA MESSA È ALLE H. 8,30 E ALLE H. 18 CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA SEGRETERIA: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30