Data: 03/04/2017 | Pagina: 15 Categorie: EURAC Il marketing di Belluno? Ci penserà l’Eurac Il piano dell’istituto bolzanino finanziato dalle Province di Bolzano e Trento Sul piatto 5,4 milioni per la promozione grazie agli accordi sui Comuni confinanti ◗ BOLZANO Il marketing turistico di Belluno lo farà l'Eurac di Bolzano. Con quali soldi? Con quelli delle Province autonome di Bolzano e Trento. Situazione curiosa che a Belluno (dove la notizia è uscita nei giorni scorsi) ha suscitato qualche perplessità, ma in realtà coerente con lo spirito della norma sui contributi ai Comuni di confine, quelli che a «suon di referendum» volevano passare dal Bellunese al Trentino Alto Adige. Parliamo di un quarantina di Comuni montani sulla linea di confine che si snoda fra le Dolomiti tra Cortina d'Ampezzo e Feltre: 15 sono direttamente confinanti con Trento e Bolzano, altri 25 sono in seconda fila. Saranno questi i beneficiari di 5,4 milioni di euro, che da qui al 2022 serviranno per promuovere le località turistiche della zona all'interno di un piano complessivo voluto dalla Provincia di Belluno, che ha scelto l'Eurac per preparare un progetto condiviso fra tutti i Comuni. Il compenso per l'Eurac sarà di circa 100 mila euro, che Affidato all’Eurac il marketing turistico di 40 Comuni bellunesi confinanti con il Trentino Alto Adige per realizzare il progetto prevede un lavoro di circa sei mesi. Si tratta dello stesso istituto che ha lavorato con la Fondazione Dolomiti Unesco per delineare possibili scenari futuri sui passi dolomitici. La selezione è avvenuta con una gara tra una decina di società, fra cui alcune venete ma nessuna bellu- nese. Ma può un istituto altoatesino occuparsi (con successo) del turismo bellunese, utilizzando i soldi del Trentino Alto Adige? Secondo Gerhard Vanzi (che si occuperà del progetto per Eurac con Harald Pechlaner e Anna Scutari) la risposta è sì: «Dobbiamo metterci nei panni dei turisti che non Documento generato da EURAC press il 03/04/2017 alle 09:10:33 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) conoscono i confini provinciali dell'area dolomitica e non sono interessati a conoscerli. L'approccio è lo stesso che è stato alla base del successo di Superski Dolomiti più di quarant'anni fa: una realtà turistica senza confini tra Bolzano, Trento e Belluno». Vanzi, che fino all'estate scorsa era il diret- tore marketing di Superski Dolomiti, sostiene l'interesse di tutte le realtà coinvolte a migliorare l'immagine dell'area dolomitica: «Sono evidenti i collegamenti tra Fassa e Gardena, ma anche tra Arabba, Fassa e Badia. E ancora tra Cortina e la Pusteria. I bellunesi possono stare tranquilli: l'Eurac farà un piano con la massima serietà, professionalità e neutralità nei confronti dell'Alto Adige. Non è certo il primo incarico di questo tipo per il nostro istituto, che si è occupato di aree montane fuori dai confini del Trentino Alto Adige». I tempi? «Cominceremo presto a lavorare e il primo obiettivo sarà coinvolgere i Comuni bellunesi nella partecipazione», risponde Vanzi. Non sarà un compito facile. Anche se in ballo ci sono oltre 5,4 milioni di euro da usare per la promozione turistica, nel Bellunese i nervi restano molto tesi nei confronti quella che viene vista come concorrenza sleale da parte del Trentino e Alto Adige. In tema di progetti comuni la strada è tutta in salita: non è un mistero che in tema di viabilità sui passi dolomitici (uno degli argomenti forti di questa estate sul passo Sella fra Trento e Bolzano) in provincia di Belluno le idee siano molto diverse rispetto alle limitazioni del traffico avviate (in via sperimentale) in Trentino Alto Adige. L'altra paura dei bellunesi? Quella di fare marketing di confine a vantaggio dei concorrenti delle province autonome, dove la ricettività alberghiera è molto agguerrita e organizzata, con alberghi di ottimo livello e molti posti letto. (a.s.) ©RIPRODUZIONERISERVATA Pagina 1/1