THE BIRTH OF ANIMATION
I pionieri del cinema d'animazione
WLADYSLAW STAREWICZ
l'entomologo “animatore d'insetti”
Wladislaw Starewicz, entomologo di origine polacca, nato a Mosca, si avvicinò al
cinema girando alcuni documentari per il Museo di Scienze Naturali di Kovno.
Appassionato dello studio del comportamento degli insetti cominciò girando
un'animazione sperimentale: «nel periodo degli amori gli scarabei lottano. Le loro
mandibole fanno pensare alle corna dei cervi. Ho voluto filmarli, ma essendo il loro
combattimento notturno, la luce che io davo li fissava in una immobilità completa.
Con degli scarabei imbalsamati ho ricostruito, immagine per immagine, con
modificazioni progressive, le differenti fasi di questa lotta. Più di cinquecento
impressioni di fotogramma, trenta secondi di proiezione»[1]. Nasce così Lucanus Cervus
(1910) in cui Starewicz utilizzando la cera vergine per fissare le zampe dei cervi volanti
in posizioni di volta in volta differenti, riesce ad ottenere uno spettacolo di
sorprendente realismo. Nello stesso anno realizza La bella Lucanide, un cortometraggio
più lungo del precedente in cui racconta il duello tra due scarabei per contendersi
l'amore della “scarabea” Elena.
A poco a poco il regista abbandona il taglio documentaristico per indirizzare la sua
ricerca verso obiettivi più narrativi e poetici. I suoi insetti adesso sono completamente
antropoformizzati: si sposano, guidano l'automobile, dipingono, recitano su un
palcoscenico [come avviene in The Cameraman's Revenge (1912)]. Accanto agli insetti
Starewicz comincia a mettere in scena anche pupazzi dalle sembianze umane.
Nel 1919 si trasferì in Francia, creò un suo studio a Fontenay-sous-Bois, nei dintorni di
Parigi e qui si dedicò completamente all'animazione di pupazzi. Nascono così opere
celebri, come il lungometraggio Le roman de Renard (terminato nel 1930, ma proiettato
solo anni dopo), creato in collaborazione con la figlia Irène.
Caricatura di Wladislaw Starewicz
(Mosca,1882–Parigi,1965)
di Morales de los Ríos, 2008
Fu un autore capace di salvaguardare la propria indipendenza, infatti
non cedette mai alle lusinghe economiche degli studi americani per
preservare il controllo sulla produzione delle proprie opere. Starewicz
ha lasciato un'opera vastissima, ma soprattutto ha influenzato
moltissimo i suoi successori, primo fra tutti Tim Burton. Lo vediamo
in The Nightmare Before Christmas (1993), il cui titolo si rifà
palesemente a The Night Before Christmas (1913) di Starewicz, e in The
Corpse Bride (La sposa cadavere, 2005). Nonostante questo Starewicz è
stato a lungo sottovalutato e poco considerato. Solo negli ultimi anni
il British Film Institute ha restaurato e distribuito sul mercato inglese
le prime pellicole del regista.
Scheda a cura di Laura Brusa (BIV)
PROGRAMMA:
Fotogramma tratto da The Cameraman's Revenge (1912)
The Cameraman's Revenge (1912, 13')
The Insects' Christmas (1913, 7')
The Frogs who Wanted a King(1922, 9')
Voice of the Nightingale (1923, 13')
The Mascot (1933, 26')
Winter Carousel (1958, 12')
[1] Irène Starewicz, Hommage à Ladislas Starewitch (dattiloscritto inedito fornito dall'autrice, Paris, senza data, probabilmente 1973) in
Giannalberto Bendazzi, Cartoons. Il cinema d'animazione 1888-1988, Marsilio Editori, Venezia, 1988, pp.51-52.
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