Origini dei vulcani L'origine dei vulcani sotto la superficie della Terra L'origine dei vulcani sta molti chilometri di profondità sotto la superficie della Terra. La temperatura delle rocce nel mantello terrestre può raggiungere i 1500 gradi centigradi. A questa temperature le rocce normalmente si fonderebbero ma a causa della forte pressione delle rocce sovrastanti, la fusione non è completa. Esse sono in grado tuttavia di fluire lentamente. Questo genere di flusso viene detto "fluido plastico". Per capire l'origine dei vulcani in tutta la loro variabilità fu necessario aspettare la metà degli anni Sessanta del secolo scorso, quando venne formulata la famosa Teoria della tettonica delle placche (o delle zolle) legata alla precedente Teoria della deriva dei continenti. La crosta terrestre non è un pezzo unico ma è formata da molte parti dette placche che "galleggiano" sulle rocce semiliquide del mantello. Sotto la crosta terrestre, la roccia semiliquida si sposta lentamente: la roccia più calda si sposta verso l'alto e quella più fredda ricade verso il basso formandocorrenti convettive, che provocano il movimento delle placche. Il movimento delle placche è classificato in tre differenti categorie. I limiti di due placche convergenti sono definite come fosse, si parla invece di dorsali se le placche sono divergenti; nel caso di due placche che si muovono orizzontalmente l'una rispetto all'altra si parla di trasformi. La maggior parte dei vulcani si trova su bordi di placche. Alcuni vulcani tuttavia, come quelli del Hawaii, sorgono sopra punti caldi presenti sotto la crosta terrestre. Un punto caldo è un'area della placca in cui la roccia sottostante del mantello ribolle. Esperienza 1: Il flusso plastico Materiali: Argilla da modellare - Tavoletta di legno. Procedimento: Formate una palla di argilla - Mettete la tavoletta di legno sull'argilla e premete. Cosa si osserva: L'argilla si appiattisce e si espande verso i bordi esterni, esattamente come le rocce semiliquide che fluiscono sotto la pressione. L'argilla fluisce e la tavoletta si sposta nello stesso modo in cui si spostano le placche tettoniche. Esperienza 2: Correnti convettive Materiali: Colorante per alimenti – un barattolino – una brocchetta – una pellicola trasparente – un elastico – una matita appuntita – un vasetto più grande. Procedimento: Versare il colorante nel vasetto – Aggiungere acqua calda – Chiudere con pellicola – Fare due fori nella pellicola – Mettere il vasetto piccolo dentro quello grande e riempire quello grande con acqua fredda. Cosa si osserva: L'acqua bollente colorata inizia a salire attraverso i fori. Ciò accade perché l'acqua bollente è più leggera e meno densa dell'acqua fredda. I vulcani I vulcani sono fratture della crosta terrestre, dalle quali fuoriesce il magma, una massa di materiale fuso ed incandescente presente al di sotto della crosta terrestre. Il magma, una volta all’esterno viene chiamato lava. Noi vediamo solo la parte esterna del vulcano detta cono vulcanico. Al di sotto della superficie terrestre si trova lacamera magmatica o bacino magmatico.Il magma risale poi in superficie attraverso uno o più condotti chiamati camini ed esce attraverso aperture dette crateri. Esperienza 3: L'eruzione Materiali: Bricco – bicarbonato – farina – un bastone – una bottiglia – un vassoio – sabbia – aceto – colorante rosso per alimenti - imbuto. Procedimento: Mettete bicarbonato e farina nel bricco e mescolate – Mettete poi il tutto dentro la bottiglietta - Intanto bagnate la sabbia con l’acqua e formate un cono mettendo al centro la bottiglietta - Mettete aceto e colorante per alimenti nella brocca – Mettete l'imbuto nella bottiglietta e versate velocente l'aceto – Aspettate... Cosa si osserva: Il vulcano comincerà ad eruttare. Dall'aceto e il bicarbonato si sprigiona diossido di carbonio che rende la farina schiumosa e la spinge fuori come lava. Prodotti vulcanici Prodotti vulcanici I prodotti emessi dai vulcani sono: lava (ossia magma degassificato); gas diversi; detriti solidi diversamente denominati a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche. L’attività vulcanica può manifestarsi con diverse modalità che dipendono dalla quantità di gas presenti nel magma e dalla sua percentuale di silice. I gas favoriscono l’attività esplosiva mentre la silice rende il magma viscoso, quindi poco mobile. Esperienza 1: Viscosità della lava Materiale: Detersivo per piatti – due piatti – miele – ketchup - cronometro. Procedimento: Con il ketchup traccia due cerchi circa uguali sui piatti – Versa al centro del primo piatto il miele e nel secondo una pari quantità di detersivo. Cronometrate e quanto tempo impiegano il miele e il detersivo a raggiungere il cerchio esterno. Cosa si osserva: Il detersivo fluisce più rapidamente a causa della sua minore viscosità rispetto al miele. Anche nelle lave succede lo stesso: le lave più ricche di silice sono più viscose, come il miele, e quindi poco mobili mentre quelle meno ricche di silice, come il detersivo, possono scorrere più rapidamente. Esperienza 2: Temperatura del magma Materiale: Burro – barattolo – brocca – terrina - cronometro. Procedimento: Mettere il burro nel vasetto – Se inclinate il barattolo osservate che il burro rimane attaccato al fondo e non scivola – Riempite la brocca di acqua calda e mettetevi dentro il barattolo con il burro – Aspettate un minuto – inclinatelo di nuovo e osservate cosa accade al burro – Ripetete l’immersione e l'osservazione. Cosa si osserva: Il burro comincerà a scivolare sul fondo del barattolo e a diventare sempre meno viscoso. Colate laviche Le eruzioni effusive sono caratterizzate dalla tranquilla emissione di colate laviche che peraltro si muovono con modalità alquanto differenti tra loro, a seconda delle loro caratteristiche chimiche e fisiche e soprattutto del loro grado di viscosità. Magmi molto viscosi Le lave acide, ricche di silice, presentano una forte resistenza interna allo scorrimento a causa della loro viscosità elevata; le loro colate di conseguenza sono generalmente corte e tozze e si presentano in superficie come distese di blocchi, cui si dà il nome di "lave a blocchi". E sono accompagnate spesso da esplosioni quindi fuoriuscita di materiali solidi. Abbiamo visto che riscaldando il burro, esso diventava prima morbido, poi fluido. Questo succede anche alla roccia. Nelle profondità del vulcano la roccia calda diventa liquida i fluisce in superficie sotto forma di lava che quando fuoriesce può raggiungere la temperatura di 1200 gradi centigradi. Magmi poco viscosi Le lave poco viscose, possono invece scorrere con facilità lungo i fianchi del vulcano ed allontanarsi anche di parecchi chilometri dal vulcano stesso. In questi spettacolari campi di lava riconosciamo essenzialmente due categorie di colate, definite con termini di origine hawaiana: "aa" e "pahoehoe" . Essi hanno un diverso tipo di superficie: liscia il pahoehoe si corruga in rotoli simili a quelli della corda, molto più ruvida e piena di asperità l'aa. Gas I vulcani esplosivi sono i più distruttivi. Sebbene la loro lava non fluisca lontano perché densa, le nubi di cenere, roccia e gas possono essere letali. Quando i vulcani esplodono all'inizio, liberano spesso una nube di cenere incandescente di gas e detriti rocciosi: nubi ardenti che può raggiungere una velocità di 100Km/h. I gas che i vulcani emettono, come biossido di zolfo, e il solfuro di idrogeno possono essere mortali. Anche grandi quantità di biossido di carbonio possono essere liberate nell'aria. Questo gas pur non essendo velenoso, può uccidere per soffocamento. Tra i gas emessi dai vulcani ve ne sono di non pericolosi come il vapor acqueo che, una volta fuori, si raffredda e si condensa trasformandosi in acqua. Esperienza 3: La pressione gassosa Materiale: Brocca – imbuto – bottiglietta – bicarbonato di sodio – aceto - palloncino. Procedimento: Mettete nella bottiglietta il bicarbonato di sodio – Aggiungete l’aceto – Inserite velocemente il palloncino nel collo della bottiglia. Cosa si osserva: Il palloncino inizia a gonfiarsi a causa del gas prodotto nella bottiglia. Esperienza 4: Gas soffocanti Materiale: Vaschetta – due candele – bottiglietta – aceto – imbuto – bicarbonato di sodio – argilla – matita – cannuccia fiammiferi. Procedimento: Mettete nella bottiglietta il bicarbonato di sodio e l'aceto – Incastrate il pezzo d'argilla nel collo della bottiglia – Con la matita fate un foro nell’argilla e inserite la cannuccia – Mettete la candele accesse nella vaschetta e dirigete la cannuccia sul fondo. Cosa si osserva: La candela più bassa si spegnerà. Il biossido di carbonio l'avrà avvolta impedendo all'ossigeno di bruciare. Esempi di eruzioni del passato Il 24 agosto 79 d.c., il Vesuvio, erutto con potenza esplosiva. Un enorme nube di gas soffocante, di cenere e detriti incandescenti si abbatte sulla città di Pompei ricoprendola interamente. Si pensa che morirono almeno 2000 persone. Nel corso del secolo scorso fu riportata alla luce gran parte della città. Il 18 maggio 1980 il monte St. Helens, vicino alla costa nord-ovest degli USA, esplose liberando nell’aria una grande quantità di ceneri. In alcune città la cenere oscuro il sole. Sette ore dopo l’esplosione l’illuminazione stradale era necessaria a 140 Km di distanza: l’aria era satura di polvere nera e soffocante. Nell’agosto del 1986, il biossido di carbonio liberatosi durante un'esplosione vulcanica sotto il lago Nyos in Camerum, uccise il bestiame che stava nei pressi. Detriti solidi I più comuni prodotti esplosivi che si depositano dopo un viaggio aereo, la cui traiettoria dipende dalla potenza dell'esplosione, e ricadono per gravità nelle aree circostanti sono i seguenti: Le bombe sono frammenti di lava incandescenti, di diametro superiore a 64 mm, che durante il loro percorso aereo acquistano forme aerodinamiche, solitamente a fuso. I blocchi, anch'essi aventi dimensioni superiori ai 64 mm, sono invece frammenti di rocce più antiche, strappate dalla forza delle esplosioni dalle pareti del condotto vulcanico. I lapilli sono frammenti esplosivi di dimensioni minori, comprese tra 2 e 64 mm. Le ceneri hanno dimensioni dei singoli frammenti inferiori a 2 mm. Le scorie rappresentano frammenti di lava. Di aspetto spugnoso; le scorie presentano comunemente dimensioni che vanno da quelle delle bombe a quelle dei lapilli. Rocce ignee Rocce ignee Dal raffreddamento e dalla cristallizzazione del magma fuso si formano le rocce ignee o magmatiche. Se il raffreddamento avviene nelle profondità della terra lentamente le rocce si dicono INTRUSIVE (o plutoniche), se il magma solidifica velocemente sulla superficie della terra le rocce si dicono EFFUSIVE (o vulcaniche). La velocità con cui il magma si raffredda influisce in maniera determinante sul tipo di roccia che ne deriva. Infatti se si raffredda lentamente la roccia avrà una struttura più ordinata e compatta e sarà più ricca di cristalli in quanto gli elementi costituenti avranno avuto molto tempo per ordinarsi. Al contrario se questo raffreddamento è rapido la roccia presenta una struttura a grana fine e si può arrivare fino ad avere una struttura completamente vetrosa. Un altro modo per classificare le rocce ignee è in base alla quantità di silicepresente nel magma. In genere le rocce ricche di silice (acide) sono di colore chiaro, mentre quelle povere di silice (basiche) e scure. Laboratorio: osservazione di rocce Basalto - Rocce effusiva; Povera di silice; Colore scuro, grigio, verdastro; Struttura massiccia con grana finissima. E' una roccia molto comune. Infatti il magma povero di silice, raggiunge facilmente la superficie e da spesso origine a rocce di tipo effusivo. Granito - Roccia di tipo intrusivo; - Ricca di silice; - Esso si forma quando il magma solidifica lentamente sottoterra. Contiene tre tipi di principali di cristalli: il quarzo bianco, il feldspato rosa e la mica nera. E' una roccia molto comune. Infatti il magma ricco di silice si arresta a livelli più o meno profondi raggiungendo di rado la superficie. Riolite - Roccia grana fina (effusiva); - Ricca di silice; - Abbastanza leggera. Gabbro - Roccia intrusiva; - Povera di silice; - Colore in massa grigio-verdastro. Ossidiana - Roccia effusiva; - Basso contenuto siliceo; Assomiglia a vetro nero. Il vetro presenta uno stato di aggregazione delle molecole di tipo liquido (un liquido ad altissima viscosità). Riscaldandolo, la viscosità diminuisce sempre più e, nell'intervallo dagli 800 ai 1100 gradi circa, esso può essere lavorato. Pomice - Roccia effusiva; - Ricca di silice - Colore chiaro, grigiastro; - Struttura porosa dovuta al rilascio di gas. E' caratteristica la sua leggerezza. E' chiamata anche pietra pomice, viene usata come abrasivo. Nell'acqua galleggia!!! Riassumendo La pietra pomice Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia(compendio in 37 volumi delle conoscenze scientifiche dell'epoca) parlava di una roccia galleggiante: "Quella di buona qualità deve essere bianca, di peso molto leggero, estremamente porosa e secca e facile da frantumare". Plinio elenca gli usi: come abrasivo, liscia il bordo dei rotoli di pergamena e serve alla depilazione di uomini e donne; in polvere è un rimedio per il mal di denti e se ingerita aiuta i bevitori a reggere il vino. Egli non dice la fonte di tale rocce ma la vide il giorno in cui perse la vita. Egli morì durante la catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.c. L'evento fu narrato da suo nipote, Plinio il Giovane. Plinio il Vecchio morì per asfissia, mentre respirava i fumi nocivi rilasciati dall’eruzione. Poco distante, 4 milioni di metri cubi di lapilli di pomice e ceneri vulcaniche seppellivano Pompei. Il vulcanologi chiamano pliniane in onore di Plinio il Vecchio le eruzioni di pari violenza. Non sempre le eruzioni producono pomice ma è stata trovata in grandi quantità in due delle peggiori catastrofi dei tempi moderni: - Eruzione del Krakatoa in indonesia del 1883 che uccise 35000 persone; - Eruzione del Pinatubo nelle Filippine del 1991 Origini storiche del nome Il Mito di Efesto - Vulcano Per gli antichi greci il temibile Etna era la fucina di Efesto, Vulcano per i latini, dio del fuoco e fabbro divino, nato da Era e Zeus. Nell' Iliade, Omero racconta come Efesto fosse brutto e di cattivo carattere, ma con una grande forza nei muscoli delle braccia e delle spalle, per cui tutto ciò che faceva era di un'impareggiabile perfezione. Essendo accorso in aiuto della madre Era durante un litigio con Zeus, Efesto dovette subire le ire del padre che, infuriato, lo scaraventò giù dall'Olimpo. Nella caduta si fratturò le gambe per cui da quel giorno camminò zoppicando. Moltissimi sono i racconti relativi alle sue imprese come fabbro divino: infatti, prima o poi, tutte le divinità dell'Olimpo si sono recate nella sua fucina per commissionargli delle opere.