Un livello di espressione elevato e costante del gene clonato spesso risulta nocivo per la cellula ospite • Drenaggio di energia • Funzioni essenziali per la cellula ospite sono compromesse • Perdita del plasmide Si utilizzano promotori forti e regolabili 1 Il lattosio è un disaccaride costituito da galattosio e glucosio → quando il batterio si trova in un ambiente che contiene lattosio come unica fonte di zuccheri esprime i seguenti geni strutturali: • β-galattosidasi: enzima codificato dal gene lacZ, catalizza l’idrolisi del legame tra galattosio e glucosio • Permeasi del lattosio: enzima trans-membrana che permette l’ingresso del lattosio nella cellula dall’ambiente esterno → in assenza di tale enzima, codificato dal gene lacY, la membrana è fondamentalmente impermeabile al lattosio • Tiogalattoside transacetilasi: enzima a funzione ignota, codificato dal gene lacA operone lac 2 Se nel mezzo di coltura manca il lattosio, il promotore lac di E.coli è represso, cioè spento, dalla proteina repressore lac, la quale impedisce la trascrizione dell’operone lac L’induzione o l’accensione del promotore lac si ottiene aggiungendo al mezzo lattosio o un suo analogo (isopropil-β-D-tiogalattopiranoside, IPTG) Entrambe le sostanze impediscono che il repressore lac si leghi all’operatore lac, consentendo perciò la trascrizione 3 La trascrizione dell’operone lac è regolata anche dal legame della proteina di attivazione da catabolita (CAP) alla regione del promotore Legandosi al promotore, la CAP ne accresce l’affinità per l’enzima RNA polimerasi, determinando un incremento della trascrizione dei geni a valle del promotore L’interazione della proteina CAP con il cAMP determina un incremento della sua affinità per il promotore → l’elevata concentrazione intracellulare di cAMP (segnale di carenza energetica) può determinare elevati livelli di trascrizione dei geni a valle del promotore lac 4 Si tratta di un promotore piuttosto debole che non consente di ottenere elevati livelli di produzione della proteina ricombinante I geni lac sono trascritti a livelli significativi anche in assenza di induzione → è possibile, però, risolvere parzialmente il problema attraverso l’espressione di versioni mutate del gene lacI, le quali determinano un incremento dell’efficienza di legame del repressore al DNA Nei vettori di espressione plasmidici è generalmente presente il promotore lacUV5, variante del promotore lac, che contiene una sequenza nucleotidica alterata nella regione -10 (cioè 10 coppie di nucleotidi a monte del sito di inizio della trascrizione) ed è più forte del promotore lac presente in natura 5 Il promotore trp è regolato negativamente dal complesso triptofano-proteina repressore di trp, che si lega all’operatore trp ed impedisce che l’operone trp sia trascritto. L’attivazione del promotore trp si ottiene allontanando il triptofano dal mezzo di coltura. 6 Il promotore tac è stato realizzato in vitro e comprende la regione -10 (cioè 10 coppie di nucleotidi a monte del sito di inizio della trascrizione) del promotore lac e la regione -35 del promotore trp. Anche il promotore tac è spento dal repressore lac ed attivato dall’aggiunta di lattosio o di IPTG. Tale promotore è risultato 5 volte più forte del promotore lac. Il promotore tac è in grado di indurre l’espressione di geni bersaglio in modo che il polipeptide codificato si possa accumulare a livelli pari al 20-30% della massa proteica cellulare complessiva. 7 8 Il promotore pL è un promotore del batteriofago λ E’ controllato dalla proteina repressore cI del batteriofago λ Per regolare la trascrizione diretta da pL si utilizza generalmente un mutante termosensibile del repressore cI, denominato cI857 Le cellule in possesso del repressore termosensibile sono fatte crescere ad una temperatura di 28-30°C, temperatura alla quale il repressore cI impedisce la trascrizione diretta dal promotore pL Quando la coltura cellulare ha raggiunto lo stadio di crescita desiderato (fase log intermedia), si innalza la temperatura a 42°C, ciò che inattiva il repressore termosensibile cI e consente che la trascrizione abbia luogo Tale metodo consente di ottenere elevati livelli di produzione di proteina ricombinante, ma lo stimolo termico necessario per indurre la sua produzione può essere difficile da controllare 9 repressore termosensibile cI857 X Gene di interesse Se si innalza la temperatura il repressore cI857 (termolabile) si inattiva → attivazione della trascrizione 10 Regulation by pL promoter A 30°C active cI protein pcI cI - ts oL pL target gene Temperatura permissiva: produzione del repressore Regulation by pL promoter B) 42°C inactive cI protein pcI oL cI - ts pL target gene Temperatura restrittiva: repressore inattivo e induzione dell’espressione del gene di interesse 12 Un secondo metodo per indurre tale promotore consiste nel porre il gene cI sotto il controllo del promotore trp, il quale è strettamente regolato L’espressione del gene bersaglio può essere indotta dall’aggiunta dell’amminoacido triptofano al mezzo di coltura, ciò che impedirà la trascrizione del gene cI, con la conseguente attivazione del promotore λpL Questo sistema può essere controllato così strettamente da poter essere utilizzato anche per produrre proteine altamente tossiche 13 Il promotore del batteriofago T7 è riconosciuto dalla RNA polimerasi del fago Per servirsi di questo promotore si inserisce il gene della RNA polimerasi T7 nel cromosoma batterico, sotto il controllo del promotore tac La trascrizione diretta da entrambi i promotori (T7 e tac) è indotta dall’aggiunta di IPTG In tali condizioni la polimerasi è prodotta ed il gene clonato è trascritto e tradotto Tra il momento in cui è indotta la trascrizione del gene della polimerasi T7 e quello in cui è trascritto il gene bersaglio si verifica spesso un ritardo di circa un’ora Per trarre vantaggio dalla forza del promotore T7 è stata messa a punto una serie di plasmidi detti vettori pET Gli elevati livelli di espressione di questo sistema a cascata hanno spesso reso necessaria l’introduzione nella cellula ospite di un altro plasmide, detto pLysS, contenente il gene del lisozima del fago T7, che è in grado, legandosi alla RNA polimerasi T7, di inattivarla 14 L’RNA polimerasi del fago T7 è così attiva e selettiva che il prodotto proteico desiderato può costituire più del 50% delle proteine cellulari totali dopo poche ore di induzione I livelli di espressione possono essere ridotti diminuendo la concentrazione di induttore La riduzione dei livelli di espressione può incrementare la resa di proteina di interesse in forma solubile 15 16 17 Il legame della proteina di attivazione da catabolita (CAP) alla regione del promotore dipende dai livelli cellulari di cAMP I livelli di cAMP sono fortemente influenzati dalla fonte di carbonio presente nel mezzo di crescita In presenza di glucosio i livelli di cAMP sono bassi ed il livello di trascrizione sarà basso, dal momento che si osserverà una riduzione dell’affinità della proteina CAP per il promotore Quando il glucosio è assente e la cellula è forzata ad utilizzare una fonte di carbonio alternativa, ad es. glicerolo, i livelli di cAMP aumentano e la conseguente formazione del complesso CAP/cAMP attiva la trascrizione a partire dal promotore lac Dunque l’induzione completa dell’operone lac è raggiunta solo in presenza sia dell’induttore sia di elevati livelli di cAMP 18 L’induttore IPTG lega il repressore, riducendo la sua affinità per l’operatore lac, con conseguente attivazione della trascrizione Quando i livelli di cAMP sono sufficientemente elevati, ad es. in assenza di glucosio, il complesso CAP/cAMP che si forma lega immediatamente la regione a monte del promotore, attivando ulteriormente la trascrizione In presenza di glucosio, il complesso CAP/cAMP non si forma e la trascrizione è ridotta (repressione da catabolita) 19 Il profago λDE3 codificante la RNA polimerasi T7 è posto sotto il controllo del promotore L8-UV5, che ha 3 mutazioni puntiformi che lo distinguono dal promotore lac wild type Due mutazioni puntiformi nella regione -10 determinano un aumento di forza del promotore ed una riduzione della sua dipendenza dalla stimolazione CAP/cAMP La terza mutazione è localizzata nel sito di legame al complesso CAP/cAMP e determina una riduzione dell’affinità per tale complesso → tale mutazione riduce, ma non elimina, la sensibilità alla repressione da catabolita L’effetto delle 3 mutazioni è la creazione di un promotore più forte, ma meno sensibile all’effetto del glucosio, ciò che consente una forte induzione dell’espressione della RNA polimerasi da parte dell’IPTG in presenza di glucosio 20 Sebbene il promotore L8-UV5 sia meno sensibile all’attivazione da parte del complesso CAP/cAMP rispetto al promotore wild type, è stata riscontrata una riduzione significativa della trascrizione basale in presenza di glucosio Tale fenomeno risulta importante soprattutto quando gli ospiti batterici, trasformati con un vettore di espressione pET e non dotati del plasmide pLysS, sono fatti crescere fino a raggiungere la fase stazionaria E’ stato infatti osservato che durante la fase stazionaria l’espressione basale è massima L’aggiunta di glucosio alla concentrazione finale di 0.5-1.0% al mezzo di coltura LB previene l’incremento della trascrizione basale osservato in colture batteriche che raggiungono la fase stazionaria 21 Uno svantaggio dell’utilizzo del glucosio risiede nel fatto che, dopo una fase iniziale di crescita rapida, i prodotti del catabolismo del glucosio determineranno una diminuzione del pH del mezzo di coltura, con conseguente riduzione della densità cellulare nella fase stazionaria E’ stato osservato che una forte induzione della trascrizione del gene della RNA polimerasi T7 può essere ottenuta in presenza di glucosio Bisogna comunque ricordare che i livelli più elevati di induzione sono attesi quando il glucosio è assente ed i livelli di cAMP sono elevati 22 Sebbene i promotori lac e L8-UV5 siano repressi in assenza di induttore, entrambi mostrano una certa attività basale Nel caso dei lisogeni λDE3, l’espressione di una piccola quota di RNA polimerasi T7 può provocare problemi se il gene clonato nel vettore pET codifica una proteina tossica per la cellula ospite → per tale motivo ulteriori meccanismi di controllo sono costruiti nei vettori pET e negli organismi ospiti I vettori con un promotore “T7lac” hanno un promotore T7 seguito da una sequenza operatore lac In questi vettori il repressore si lega all’operatore, riducendo la trascrizione da parte di eventuali molecole di RNA polimerasi T7 che possono essere espresse in assenza di induttore Un altro meccanismo di controllo è fornito dall’utilizzo di ospiti batterici contenenti il plasmide pLysS, che esprime il lisozima T7, una proteina che lega ed inibisce la RNA polimerasi T7 23 La necessità di adoperare tali meccanismi di regolazione aggiuntivi dipende dal tipo di proteina ricombinante che si desidera esprimere → le proteine più tossiche per le cellule batteriche sono quelle che richiedono meccanismi di regolazione aggiuntivi Le condizioni ottimali (inibizione stringente della trascrizione basale ed alti livelli di espressione indotta) possono essere raggiunte facendo crescere le cellule batteriche in presenza di glucosio per poi utilizzare un mezzo di coltura privo di glucosio al momento dell’induzione 24 I ceppi batterici lisogeni per λDE3, trasformati con i vettori pET, possono essere fatti crescere in una varietà di mezzi di coltura se le proteine ricombinanti espresse non sono tossiche E’ preferibile adoperare sia un vettore pET dotato di un promotore T7lac sia ospiti batterici dotati del plasmide pLysS nel caso in cui le proteine ricombinanti siano potenzialmente tossiche per la cellula batterica ospite In generale è preferibile che un ceppo lisogeno per λDE3, trasformato con un plasmide pET contenente il gene di interesse, non raggiunga la fase stazionaria In caso contrario è preferibile aggiungere glucosio 0.5-1.0% al mezzo di coltura, in modo da ridurre la trascrizione basale 25 In alcuni casi è necessario rimuovere il gluciosio dal mezzo di coltura affinchè si realizzi un’efficiente induzione dell’espressione della proteina ricombinante di interesse. 26 Una strategia alternativa, adatta all’espressione di geni i cui prodotti sono molto tossici per la cellula ospite, consiste nell’introduzione della RNA polimerasi T7 mediante infezione con il batteriofago CE6 CE6 è un fago λ ricombinante contenente il gene della RNA polimerasi sotto il controllo del promotore pL e del repressore termosensibile cI857 Quando il fago CE6 infetta un determinato ospite, l’RNA polimerasi di nuova sintesi trascrive il DNA bersaglio in maniera così attiva che il normale sviluppo del fago non può procedere Sebbene tale metodo sia meno conveniente dell’induzione del lisogeno DE3, è preferibile in quei casi in cui il prodotto proteico ricombinante è troppo tossico per essere mantenuto in altro modo Nessuna molecola di RNA polimerasi T7 è presente nella cellula prima dell’infezione, ciò che consente di esprimere in questo modo un qualunque DNA bersaglio clonato sotto il controllo di un promotore T7 27 Produzione di Proteine Ricombinanti pET-22b(+) 28 29 30 31 Il legame della proteina di attivazione da catabolita (CAP) alla regione del promotore dipende dai livelli cellulari di cAMP I livelli di cAMP sono fortemente influenzati dalla fonte di carbonio presente nel mezzo di crescita In presenza di glucosio i livelli di cAMP sono bassi ed il livello di trascrizione sarà basso, dal momento che si osserverà una riduzione dell’affinità della proteina CAP per il promotore Quando il glucosio è assente e la cellula è forzata ad utilizzare una fonte di carbonio alternativa, ad es. glicerolo, i livelli di cAMP aumentano e la conseguente formazione del complesso CAP/cAMP attiva la trascrizione a partire dal promotore lac Dunque l’induzione completa dell’operone lac è raggiunta solo in presenza sia dell’induttore sia di elevati livelli di cAMP 32 L’induttore IPTG lega il repressore, riducendo la sua affinità per l’operatore lac, con conseguente attivazione della trascrizione Quando i livelli di cAMP sono sufficientemente elevati, ad es. in assenza di glucosio, il complesso CAP/cAMP che si forma lega immediatamente la regione a monte del promotore, attivando ulteriormente la trascrizione In presenza di glucosio, il complesso CAP/cAMP non si forma e la trascrizione è ridotta (repressione da catabolita) 33 Il profago λDE3 codificante la RNA polimerasi T7 è posto sotto il controllo del promotore L8-UV5, che ha 3 mutazioni puntiformi che lo distinguono dal promotore lac wild type Due mutazioni puntiformi nella regione -10 determinano un aumento di forza del promotore ed una riduzione della sua dipendenza dalla stimolazione CAP/cAMP La terza mutazione è localizzata nel sito di legame al complesso CAP/cAMP e determina una riduzione dell’affinità per tale complesso → tale mutazione riduce, ma non elimina, la sensibilità alla repressione da catabolita L’effetto delle 3 mutazioni è la creazione di un promotore più forte, ma meno sensibile all’effetto del glucosio, ciò che consente una forte induzione dell’espressione della RNA polimerasi da parte dell’IPTG in presenza di glucosio 34