CONCERTO SUPERLATIVO all’AUDITORIUM del Campus Temesa In occasione dell’inaugurazione del Campus Temesa, fissata alle 18.30 del 28 nov u.s., dopo i necessari saluti di rito delle autorità amministrative e del Maestro Antonella Calvelli, direttore del Conservatorio, ha avuto inizio il concerto sinfonico dell’Orchestra del Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, Istituzione di alta formazione artistica e musicale fra le più importanti d’Italia ed unica in Europa a coordinare quattro partenariati internazionali centrati sulla cooperazione didattica, scientifica ed artistica tra Conservatori ed Università. Programma eseguito: Auditorium del Campus Temesa di Amantea Orchestra Sinfonica del Conservatorio “S.Giacomantonio” di Cosenza 1^ PARTE Robert Schumann (Zwickau1810 – Bonn 1856) Concerto in la minore op. 129 per violoncello e orchestra Nicht zu schnell (Non troppo veloce) Langsam (Adagio) Sehr lebhaft (Molto vivace) Composizione: Düsseldorf, 10 - 24 ottobre 1850 Prima esecuzione: Lipsia, Gewandhaus Saal, 9 giugno 1860 Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1854 Donato Sivo direttore Martina Biondi violoncello Il M° Donato Sivo mentre dirige l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio • • • • • • • • • • • • • • • • • la violoncellista Martina Biondi Organico: violoncello solista: Martina Biondi 2 flauti: Pio Termine , Gaia Cesario 2 oboi: Giuseppe Madrigrano, Domenico Santoro 2 clarinetti: Pasquale Pecora, Stefano Cinnirella 2 fagotti: Salvatore Fittante, Davide Acciardi Controfagotto: Andrea Mazza 4 corni: Marco Bardo, Luigi Gallo, Manuel Siciliano, Giuseppe Scattarreggia 2 trombe: Luigi Paese, Stefano Scanga 3 tromboni: Saverio Varacalli, Michele Martirani, Giovanni Collaro Timpani: Sara De Cicco Violini I: Alessandro Acri, Francesco D’Andrea, Manuel Arlia, Mattia Tiso, Leonardo Vilardi, Francesca Ylenia Santoro, Mattia Ortino, Guglielmo Vetere Thomas, Maria Defonte, Claudia Rocco, Rosario Filella, Adrianne Kyjovsky Violini II: Paolo Montefusco, Domenico Scicchitano, Teresa Maria Giordano, Marialaura Vetere, Chiara Maiorano, Mattia De Bartolo, Mattia Madeo, Michaela Oggiano, Annarita Fiorentino, Stella Frost Mazzei, Nicoletta Fernandes, Monica Cafarelli, Arianna Luci, Serena Farruggio Viole: Carmen Caravetta, Alessio Vilardo, Arianna Cassano, Francesca Manoccio, Francesco Edoardo Tropeano Violoncelli: Valeria Carnicelli, Tiziana De Giuseppe, Alessio Salerno, Alessandro Cimino, Antonio Silvestro Salvati, Deborah Perri, Pierpaolo Greco 3 contrabbassi: Andrea Mandarino, Antonio Veltri, Cristian Peperis 2^ PARTE Johannes Brahms (Amburgo 1833 - Vienna 1897) Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 Allegro con brio Andante Poco allegretto Allegro Composizione: Wiesbaden, estate del 1883 Prima esecuzione: Vienna, Großer Musikvereinsaal, 2 Dicembre 1883 Edizione: Simrock, Berlino, 1884 Donato Sivo direttore Il M° Donato Sivo mentre dirige l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio in due momenti dell’esecuzione • • • • • • • • • • • • • • • Organico: 2 flauti: Pio Termine , Gaia Cesario 2 oboi: Giuseppe Madrigrano, Domenico Santoro 2 clarinetti: Pasquale Pecora, Stefano Cinnirella 2 fagotti: Salvatore Fittante, Davide Acciardi Controfagotto: Andrea Mazza 4 corni: Marco Bardo, Luigi Gallo, Manuel Siciliano, Giuseppe Scattarreggia 2 trombe: Luigi Paese, Stefano Scanga 3 tromboni: Saverio Varacalli, Michele Martirani, Giovanni Collaro Timpani: Sara De Cicco Violini I: Alessandro Acri, Francesco D’Andrea, Manuel Arlia, Mattia Tiso, Leonardo Vilardi, Francesca Ylenia Santoro, Mattia Ortino, Guglielmo Vetere Thomas, Maria Defonte, Claudia Rocco, Rosario Filella, Adrianne Kyjovsky Violini II: Paolo Montefusco, Domenico Scicchitano, Teresa Maria Giordano, Marialaura Vetere, Chiara Maiorano, Mattia De Bartolo, Mattia Madeo, Michaela Oggiano, Annarita Fiorentino, Stella Frost Mazzei, Nicoletta Fernandes, Monica Cafarelli, Arianna Luci, Serena Farruggio Viole: Carmen Caravetta, Alessio Vilardo, Arianna Cassano, Francesca Manoccio, Francesco Edoardo Tropeano Violoncelli: Valeria Carnicelli, Tiziana De Giuseppe, Alessio Salerno, Alessandro Cimino, Antonio Silvestro Salvati, Deborah Perri, Pierpaolo Greco 3 contrabbassi: Andrea Mandarino, Antonio Veltri, Cristian Peperis Mentre si attendeva che gli orchestrali, la violoncellista Martina Biondi ed il direttore M° Donato Sivo entrassero in scena, c’era in tutti una consapevolezza che un fatto storico si compiva nella città: la rinascita di Temesa, dall’oblio del medioevo, dopo i fasti mitici della città ausone, colonizzata dai greci dopo la guerra di Troia. Nel frattempo volteggiava nell’aria Alibante, demone di Polite, il compagno di Ulisse lapidato a Temesa per gli atti turpi compiuti su una vergine della città. Ma ecco apparire Eutimo, l’eroico pugilatore locrese vincitore per tre volte ad Olimpia, sfidare il demone rivestito di una pelle di lupo, batterlo e sprofondarlo in mare. Il mitica vittoria del Bene (Eutimo) sul Male (Alibante) significava l’attuale sconfitta della criminalità. (Raccontano poi che), quando i Locresi Epizefiri presero la città, il pugile Eutimo scese presso il mostro, lo vinse in duello e lo costrinse a liberare gli abitanti dal tributo. (Strabone, Geografia VI, 5) Si vola sulle ali della musica ed ecco la strepitosa interpretazione della diciottenne violoncellista Martina Biondi ospite della prima parte del concerto inaugurale del Campus. Magistralmente diretta da Donato Sivo, la giovane artista calabrese – allieva di Giovanni Sollima, all’Accademia di Santa Cecilia – ha eseguito, con l’Orchestra, il Concerto per violoncello e orchestra in La minore op. 129 di Robert Schumann, trascinando gli spettatori in sala con la scorrevolezza delle sue corde vibranti e cariche di emozione. Un’ottima interpretazione del concerto schumanniano questa, eseguita dalla Biondi, accompagnata dal direttore Donato Sivo, alla testa dell’Orchestra del Conservatorio di Cosenza. Nella sua interpretazione la Biondi ha evidenziato in modo ammirevole, attraverso un suono altamente cantabile, le linee melodiche di Schumann, mentre Sivo e l’Orchestra fraseggiavanono idealmente, rispettando la volontà del compositore tedesco di riservare alla compagine orchestrale il ruolo di fedele “Begleitung des Orchesters” (accompagnamento dell’orchestra), come aveva scritto lo stesso Schumann sulla partitura. A differenza, infatti, dell’altro più celebre concerto del compositore tedesco, quello “in La minore per pianoforte e orchestra op. 54”, l’orchestra che accompagna il violoncello, in questo caso ha una funzione nettamente più subordinata. L’indicazione precisa di Schumann sull’apporto dell’accompagnamento orchestrale ci fa capire come con tale scelta il compositore tedesco avesse cercato di risolvere gli annosi problemi relativi all’equilibrio tra il violoncello e l’orchestra, così evidenti con questo tipo di strumento. Specialmente i primi due tempi mostrano quel flusso di idee melodiche, ricche di cantabilità nostalgica e spesso sottilmente interrelate tra loro, che è consueto in Schumann, mentre nel finale (prima della cadenza) la grande abbondanza di figurazioni ritmiche porta inevitabilmente a sovraccaricare la linea del violoncello. Robert Schumann Johannes Brahms Nella seconda parte del concerto, l’esecuzione della Sinfonia n.3 in Fa maggiore op. 90 di Johannes Brahms è stata, sotto la direzione del M° Donato Sivo, semplicemente superba. Tutto questo è stato possibile non solo grazie alla prodigiosa omogeneità del suono degli orchestrali del Conservatorio “S. Giacomantonio”, unico nell’amalgama degli archi, nella lega sonora di archi e ottoni, riconoscibile e distinto anche rispetto a quello di più famose orchestre, ma anche grazie al M° Sivo, che ha dimostrato una profondità di studio e di lettura delle partiture brahmsiane davvero straordinaria. I tempi staccati dal direttore sono stati rilassati, in controtendenza rispetto alla velocità cui spesso si indulge; e non c’è mai stato, nel singolo movimento, un tempo unico, metronomico: ogni sezione è stata soggetta alle variazioni ritmiche più opportune. Ma non si è trattato di compiacimenti del direttore; la decelerazione del tempo è stata anzi funzionale all’espressività: a metà del Poco allegretto della sinfonia è stato solo il rallentando a rendere colma di meraviglia la pausa di silenzio, prima che il corno, con sonorità soffusa, enunciasse da solo il celebre tema principale (ripreso nella colonna sonora del film Aimez-vous Brahms?). Altro motivo di riflessione è stato fornito dallo studio dei rapporti di intensità tra le varie sezioni dell’orchestra: l’effetto complessivo che il M° Sivo ha porto non è stata mai di un Brahms altisonante, grandioso; anche quando dominava il forte, è stato pur sempre conservato un timbro meditativo, e il pubblico ha percepito comunque i limiti ben definiti, sobri, del volume sonoro. L’aggettivo che può meglio rappresentare questo Brahms, in coerenza con l’atteggiamento interpretativo, è forse “assorto”, e dunque in linea con le confessioni dello stesso compositore, che si diceva «un uomo profondamente malinconico» (in una lettera del 1879 al direttore d’orchestra Vincenz Lachner). Il numeroso pubblico che gremiva l’Auditorium del Campus Temesa ha lungamente applaudito la violoncellista Martina Biondi, il M° Sivo e l’orchesta sia al termine del Concerto di Schuman che nella Sinfonia di Brahms. Amantea ringrazia per questa storica opportunità il Sindaco Francesco Tonnara, l’assessore ai lavori pubblici Sante Mazzei, tutta l’Amministrazione Comunale ed in particolare il Amantea 01 dic 2012-12-01 Dante Perri