Dispense di Ottica II Alessandro Farini 12 giugno 2008 Alessandro Farini 1 1.1 Dispense di Ottica II I Prismi Angolo di deviazione minima di un prisma Soerimentalmente si trova che esiste un solo valore per l’angolo di deviazione minima, dato che il grafico di δ in funzione di i1 (angolo di incidenza sulla prima faccia del prisma) è quello che si vede in Fig.1 Figura 1: Angolo di deviazione di un prisma δ in funzione di i1 per un prisma con n = 1.617 e α = 45◦ Esistendo un solo valore per δmin questo significa che tale situazione si ha quando i1 = −r2 . Infatti se si avesse che i1 6= −r2 allora, per il principio di reversibilità del cammino ottico, ci sarebbero due valori distinti per i1 che generano lo stesso valore di deviazione. Di conseguenza abbiamo che i1 = −r2 = imin . Quindi, dato che il generico angolo di deviazione δ = i1 − r2 − α, si ha che δmin = 2imin − α Inoltre sempre per la simmetria della situazione dell’angolo di deviazione minima si ha che r1 = −i2 = rmin e dato che, quando si era calcolato il generico angolo di deviazione del prisma si era trovato che α = r1 − i2 abbiamo che 2rmin = α La legge di Snell ci dice che sin imin = n sin rmin da cui utilizzando le eq.1.1 e 1.1 si ha δmin + α α sin = n sin 2 2 che è equazione utile per misurare il valore dell’indice di rifraz 2 Alessandro Farini 1.2 Dispense di Ottica II Esercizi sui prismi Si ha un prisma in vetro Flint con angolo di rifrangenza α = 45◦ . Su tale prisma incide una radiazione monocromatica con angolo di incidenza i1 = 60◦ . L’indice di rifrazione considerato essere n = 1.617. Quanto vale la deviazione di tale prisma? Suggerimento per la risoluzione Si noti in primo luogo che il fatto che il valore dell’angolo di incidenza sia positivo implica che il raggio proviene dalla base del prisma. Per risolvere l’esercizio è poi sufficiente applicare la legge di Snell sulla prima faccia, l’espressione α = r1 − i2 , la legge di Snell sulla seconda faccia e la formula per l’angolo di deviazione δ = i1 − r2 − α. La soluzione del problema è δ ≈ 35.7◦ 3 Alessandro Farini 2 Dispense di Ottica II Lenti astigmatiche 2.1 Lente piano cilindrica 2.2 Potere di una lente cilindrica sui vari meridiani Si consideri una sezione del cilindro di raggio Rc ottenuta tagliando il cilindro stesso con un piano non ortogonale all’asse e che non lo contiene(Fig. 2). La Figura 2: Generica sezione del cilindro (da [1]) sezione che si ottiene è una ellisse con un semiasse maggiore a e un semiasse minore b(Fig. 3). Figura 3: Il risultato del taglio di Fig. 2(da [1]) Dalla geometria dell’ellisse si può ricavare che nel punto P il raggio di curvatura dell’ellisse vale a2 Rθ = b 4 Alessandro Farini Dispense di Ottica II dove a= Rc sin θ e b = Rc da cui segue che Rc sin2 θ Dato che il potere della lente piano cilindrica è dato da Rθ = Φ= n−1 R allora in questo caso si ha Φθ = n−1 n−1 = sin2 θ = Φc sin2 θ Rθ Rc Se ad esempio si ha una lente di questo tipo +4.00X30◦ e si vuole sapere il potere a 90◦ , dato che 90◦ dista 60◦ dall’asse per conoscere il potere basta calcolare Φ90◦ = +4.00 sin2 60◦ = +3.00 5 Alessandro Farini Dispense di Ottica II http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/ Riferimenti bibliografici [1] C. Fowler and K.L. Petre. Spectacle Lenses: Butterworth Heinemann, 2001. 6 Theory and Practice.