17.Equilibrio Chimico_a.a. 2009/2010 EQUILIBRIO CHIMICO Le reazioni chimiche possono essere studiate da un punto di vista cinetico analizzando velocità di reazione (ovvero quanto prodotto compare nell’unità di tempo) e meccanismo di reazione (ovvero i fenomeni a livello molecolare) o da un punto di vista termodinamico considerando l’entità delle reazioni, cioè quanto prodotto si è formato a partire da determinati reagenti dopo un periodo illimitato di tempo o quando non avvengono ulteriori cambiamenti. Quando le sostanze che partecipano ad un processo (chimico-fisico: passaggio di stato, chimico: reazione) raggiungono una concentrazione costante nel tempo il sistema è in uno stato di equilibrio. L’equilibrio è un concetto fondamentale in chimica: praticamente tutte le reazioni sono processi di equilibrio. Così come i passaggi di stato sono reversibili nelle opportune condizioni di T e P, anche le reazioni chimiche sono reversibili in opportune condizioni: Ad esempio il carbonato di calcio ad esempio si decompone termicamente in ossido di calcio e ossido di carbonio: CaCO3 → CaO + CO2 Ma può essere formato nuovamente se si fa reagire l’ossido di calcio in presenza di un ‘elevata P di ossido di carbonio: CaO + CO2 → CaCO3 In meccanica lo stato di equilibrio di un sistema è raggiunto quando tutte le forze che agiscono su di esso si bilanciano esattamente. Il sistema è in quiete e non si osservano variazioni nel tempo. Anche per i sistemi chimici si possono stabilire dei criteri per definire le condizioni di equilibrio. 1 17.Equilibrio Chimico_a.a. 2009/2010 Dal punto di vista macroscopico un sistema chimico è in equilibrio quando: 1. non scambia né energia né materia con l’esterno 2. le variabili intensive che lo definiscono (P, T, c) non variano nel tempo 3. la variazione di una di tali proprietà causa la variazione di una delle altre in modo da riportare il sistema in condizioni di equilibrio (principio dell’equilibrio mobile) Il sistema cioè si muove spontaneamente verso lo stato di equilibrio. L’equilibrio chimico è di natura dinamica. Si consideri la reazione tra N2O4 (incolore) e NO2 (rosso-bruno): N2O4 2 NO2 Operando a T costante si otterrà un colore arancio (intermedio tra quello dei due componenti) sia che si parta da N2O4, sia che si parta da NO2, sia che si parta da una miscela dei due. L’equilibrio è reversibile: la natura e la direzione dell’equilibrio sono le stesse indipendentemente dalla direzione di approccio. Anche per le reazioni chimiche, così come per i passaggi di stato, la condizione di equilibrio è un compromesso tra la tendenza alla minima energia e alla massima entropia. Nella reazione di dissociazione di N2O4, ad esempio, si deve fornire energia pari almeno all’energia del legame che si deve rompere, ma d’altra parte il sistema costituito da più molecole ha un contenuto di disordine (entropia) maggiore. A livello microscopico è che la reazione diretta e quella inversa avranno la stessa velocità: 2 17.Equilibrio Chimico_a.a. 2009/2010 Poiché, in questo caso, entrambe le reazioni sono processi elementari, si ha: vdiretta = kd [N2O4] = vinversa = ki [NO2]2 da cui: k d [ NO2 ]2 = ki [ N 2O4 ] =K Legge di azione di massa La costante di equilibrio, K, è una misura di quanto una reazione avvenga ad una data temperatura. E’ costante a Temperatura costante. Può assumere valori molto diversi se le reazioni raggiungono l’equilibrio in presenza di una grande quantità di reagenti o di prodotti. Il valore numerico di K, a una data T, è una proprietà intrinseca della reazione e non dipende dalle particolari concentrazioni iniziali di reagenti e/o prodotti. Per ogni reazione K è uguale al prodotto delle concentrazioni dei prodotti, ciascuno elevato al suo coefficiente stechiometrico, diviso il prodotto delle concentrazioni dei reagenti, ciascuno elevato al suo coefficiente stechiometrico. Quando la reazione non ha raggiunto l’equilibrio, il rapporto delle concentrazioni viene detto quoziente di reazione, Q, che ci dà un indicazione sullo stato di avanzamento della reazione. Q ha la stessa espressione di K ma i valori delle concentrazioni non sono quelli di equilibrio. Così, Se Q < K la reazione sta procedendo verso l’equilibrio nella direzione in cui è scritta, se Q = K la reazione è all’equilibrio e se Q > K la reazione procede verso l’equilibrio nella direzione opposta a quella in cui è scritta. 3 17.Equilibrio Chimico_a.a. 2009/2010 Si deve prestare attenzione al modo con cui K viene scritta. La tabella seguente riassume le diverse possibilità: 4 17.Equilibrio Chimico_a.a. 2009/2010 La costante di equilibrio, inoltre può essere espressa in diversi modi per la stessa reazione che avvenga in fase gassosa. Così ad esempio, per la reazione tra le due specie gassose: N2O4 2 NO2 K può essere espressa in funzione delle concentrazioni (Kc), delle pressioni parziali (KP) o delle frazioni molari (Kx): [ NO2 ]2 Kc = [ N 2O4 ] Poiché ad esempio [N2O4] = n(N2O4) RT /V Si ha: P 2 ( NO2 ) KP = P( N 2O4 ) D’altra parte X (N2O4) = n(N2O4)/ntot e X (N2O4) = P(N2O4)/Ptot Perciò: X 2 ( NO2 ) Kx = X ( N 2O4 ) Chiamando ∆n la differenza tra la somma dei coefficienti stechiometrici dei prodotti e la somma dei coefficienti stechiometrici dei reagenti, si ha: KP = KC (RT)∆n KX = KP P∆n 5 17.Equilibrio Chimico_a.a. 2009/2010 L’equilibrio chimico è un equilibrio dinamico e il sistema risponderà alle perturbazioni in modo da ripristinare le condizioni di equilibrio. Si possono operare variazioni di P, concentrazione e Temperatura. La tabella seguente riassume gli effetti di variazione di pressione e concentrazione a T costante: 6 17.Equilibrio Chimico_a.a. 2009/2010 Soltanto le variazioni di T fanno variare il valore di K (varia anche la cinetica della reazione) e ciò avviene secondo l’equazione di van t’Hoff: ln ∆H° 1 1 K2 − =− K1 R T2 T1 Ovvero la costante di equilibrio amenterà con la temperatura se la reazione è endotermica (∆H° > 0), e diminuirà con l’aumentare della T se la reazione è esotermica (∆H° < 0). 7