Premesse per un laboratorio di traduzione intersemiotica

EDUCAZIONE LINGUISTICA E LETTERARIA
IN UN’OTTICA PLURILINGUE
B-10-FSE-2010-1
Ut pictura
di Donatella Vignola
FASE 2 - MATERIALI 1
Premesse per un laboratorio di traduzione intersemiotica
1. Ut pictura
La simbiosi tra arti visive e poesia affermata già da Simonide di Ceo,
condivisa da Cicerone (a proposito della poesia visiva di Omero) e da Orazio
(con il suo fortunato ut pictura poësis nell’Epistula ad Pisones) fu
argomentata fino a tutto il neoclassicismo sulla base dell’idea che arte fosse
anzitutto imitazione. Mancavano infatti i presupposti per ragionare sui
fondamenti teorici della comunicazione, sulla traducibilità del significato
dall’una all’altra forma espressiva, anche se non la chiara consapevolezza
della diversa forza comunicativa di cui parole e dipinti sono dotati.
2. Transmutation o intersemiotic
Oggi in termini più scientifici si parla di legami intertestuali e
intersemiotici e più in particolare di traduzione intersemiotica o
trasmutazione secondo la definizione di Roman Jakobson (cfr:
http://forum.indire.it/repository/working/export/738/files/18_2s_inguistici_f
ormali.htm). Nella sua nota tripartizione delle forme della traduzione dei
segni di una lingua, Jakobson definisce la traduzione intersemiotica come
l’“interpretazione di un segno linguistico per mezzo di sistemi di segni non
linguistici". Poiché il significato è l’invariante di tutte le espressioni possibili
nulla vieta che possa essere tradotto da un sistema semiotico ad un altro,
ora anche con le importanti precisazioni aggiunte da Jurij Lotman, Louis
Trolle Hjelmslev ed Umberto Eco (cfr:
http://forum.indire.it/repository/working/export/4324/2_b.htm) in merito
ad interpretazione, arbitrarietà, strategie testuali, trasmutazioni, ecc.
3. La traduzione intersemiotica nella didattica
Dinamiche di relazione traduttiva sono dunque ipotizzabili tra semiotiche
“linguistiche” e semiotiche “non linguistiche”. Questo consente di rileggere
la produzione che le arti visive e audiovisive hanno mediato dalla
letteratura, alla luce degli stessi principi teorici che spiegano un processo
traduttivo interlinguistico e che descrivono la traduzione come una vera e
propria disciplina all’intersezione con la linguistica, la filologia, la semiotica,
la letteratura comparata, l’antropologia, la sociologia, il confronto
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interculturale ed altro ancora. Anche se può apparire complessa, in verità
l’esperienza piace agli studenti perché fonda l’esercizio del tradurre su vere
esigenze comunicative.
4. Finalità e vantaggi per il latino
Il docente di latino (ma anche di greco) può ricorrere sia alla pratica del
confronto tra due prodotti di diverso segno sulla base di una costante; sia
alla produzione originale di un nuovo caso di traduzione, con queste finalità:
- per facilitare la comprensione del messaggio di testi letterari in lingua
originale attraverso accattivanti rifacimenti in altri linguaggi moderni
- per affinare i procedimenti di analisi attraverso il confronto tra l’input e
l’output di un caso di traduzione intersemiotica e attraverso la ricostruzione
retrospettiva del processo traduttivo
- per dare motivazioni all’incontro con i testi originali attraverso le forme
diverse della loro ricezione nel tempo a dimostrazione della continuità di un
dialogo mai interrotto con gli antichi
- per stimolare l’interpretazione di passi letterari con scommesse sulla loro
traducibilità in altri segni o linguaggi (uno storyboard, un’illustrazione, un
fumetto, una breve composizione musicale, una sceneggiatura, una
coreografia, un video, un’azione scenica) capace di comunicare al nuovo
lettore “quasi” la stessa emozione dell’originale
5. Il metodo innesca sempre un processo virtuoso:
- apre intorno ai testi scenari interpretativi vasti e inattesi
- porta alla luce problemi traduttivi, limiti e versatilità dei diversi linguaggi
- mostra l’inscindibile solidarietà tra lingua, segni e paradigmi culturali
- induce a scavare parole, a sciogliere gli artifici retorici della lingua, i nessi
della testualità alla ricerca del significato profondo delle forme in superficie
per giungere infine all’intento comunicativo dell’autore (a tutto vantaggio di
competenze linguistiche e comunicative generali)
- più di ogni altro aspetto mostra il ruolo attivo che il lettore-traduttore ha,
in virtù della propria storia, nel dare significati al testo, nel confrontarsi con
l’autore antico e con il lettore del proprio tempo, divenendo egli stesso coautore
6. I laboratori di traduzione intersemiotica
Com’è possibile avvicinare ai testi della tradizione classica con questo
metodo che, per quanto efficace, chiede spazio alle discipline curricolari e a
monte il supporto di altre che, come la linguistica, non figurano ancora nel
palinsesto dei curricoli?
Gli esperimenti non mancano, attuati più comunemente con percorsi
interdisciplinari tra storia delle letterature e dell’arte; più episodicamente
con laboratori di scrittura creativa (dall’immagine alla traduzione scritta; dal
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testo letterario alla scrittura teatrale o al fumetto); in casi ancor più
circoscritti, con trasposizioni musicali (cfr:
https://vivariumnovum.net/it/galleria/tyrtarion) validate da conoscenze
filologiche o con la produzione di cortometraggi originali all’interno di
laboratori multimediali.
7. L’esempio di Metamorphosis e del laboratorio cinematografico
Metamorphosis (cfr: http://www.youtube.com/watch?v=aFBfJwSPx2A) è
un video prodotto nel laboratorio cinematografico del Liceo “M. Gioia” di
Piacenza, più che un luogo, un progetto pensato per la transcodificazione di
passi letterari di classici latini e greci.
Nato nel contesto della scuola dell’”Autonomia” (impegnava studenti di
più classi in orari curricolari, con la lettura dei testi, l’analisi intralinguistica,
la traduzione interlinguistica, il confronto intertestuale, la sceneggiatura; in
orari extracurricolari, con le riprese sul set, il montaggio, la post
produzione).
8. La trasferibilità del modello
Metamorphosis offre un modello di attività tuttora praticabile e assai
potente.
Il modello poggia sulle competenze d’uso degli strumenti multimediali
segnalate “a supporto dello studio e della ricerca” e “per comunicare” nel
profilo d’uscita dello studente liceale dalle Indicazioni nazionali per i nuovi
licei (2010), già raccomandate dal Consiglio Europeo e recepite nella
normativa italiana sull’obbligo d’istruzione (decreto Fioroni), ampiamente
valorizzate nella scuola dalle diffuse pratiche laboratoriali a sostegno della
didattica di molte discipline.
Alla base deve esserci la disponibilità del docente ad impostare la
“lezione” sull’apprendimento collaborativo, (cfr.:
http://forum.indire.it/repository/working/export/867/3485.htm), a
scommettere sulla progettualità dello studente, sulle potenzialità del
problem solving e della comunicazione multimediale, monitorando processi
e valutando la traduzione come esperienza del transfer di più competenze
non solo prettamente linguistiche; un’opportunità insomma per promuovere
attraverso il latino o il greco anche le key competence chieste al cittadino
europeo per lo studio nell’arco di tutta la vita.
9. Attività graduate e adozione di un protocollo
Importa cominciare con gradualità; per esempio con confronti tra due
entità semiotiche guidati da un protocollo condiviso con gli studenti. Un
esempio:
1. scelta di due entità semiotiche (input ed output) in qualche modo
avvicinabili (ad esempio per affinità tematica)
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2. selezione della costante
3. riconoscimento e analisi di ciò che muta e di ciò che si perde nel
trasferimento
4. analisi dei caratteri di appartenenza della nuova entità semiotica ad altro
sistema d’arrivo (la nuova entità ha una propria identità semantica
appartenente ad un sistema diverso in funzione di un fattore costante
comune)
5. analisi delle relazioni tra le diverse entità semiotiche e con i relativi
sistemi di appartenenza: accettabilità in funzione delle norme del sistema;
rapporto con la costante ; rapporto con i rispettivi codici
10.La scelta di un focus
Nella scelta di un esito output il docente metterà a fuoco il tipo d’innesco
che ha attivato il processo traduttivo da un testo input. Il docente
progetterà quindi percorsi ponendo al centro dell’attenzione la relazione tra
traduzioni intrasegniche o di diverso segno. Ecco alcuni esempi:
Tipo
d’innesco
1.
Trasmutazi
one di
codice o
transcodific
azione
2.
Riscrittura
intrasegnic
a allusiva e
diversa
intenzionali
tà o scopo
input
output
Ovidio, Metam, XI, 410-748
(cfr.MATERIALI 8)
Cortometraggio
Metamorphosis
(http://www.youtube.com/
watch?v=aFBfJwSPx2A)
La gravitas e sosiego nel
“Cortegiano” di Baldassarre
Castiglione
I nuovi aristocratici della
pubblicità stampa della
collezione di una casa di
moda
(http://www.saladelcembalo.org
/musicabito/p02a.htm)
Nei ritratti di:
Gentiluomo in nero con cane
bergamasco di Lorenzo Lotto
(http://www.artifexarte.it/imag
es/Lorenzo_Lotto_Gentiluomo_
con_cane_bergamasco.jpg)
Pubblicità collezione moda uomo 2008
- Lardini
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Lorenzo Lotto - Gentiluomo in nero con cane
bergamasco - proprietà privata
o di:
Federico II Gonzaga di Tiziano
(http://commons.wikimedia.org
/wiki/File:Tizian_063.jpg)
Tiziano Vecellio - Ritratto di Federico II
Gonzaga - Museo Nacional del Prado Madrid
o la versione al femminile
nell’aristocratica:
Dama con gatto certosino di
Jean-Baptiste Perronneau
(http://4.bp.blogspot.com/Fe_wBkKLHVE/UY1lI2q9ZrI/
AAAAAAAAAho/eZYPYLDzrYg/
s1600/Perronneau_
Magdaleine_Pinceloup_
de_la_Grange.jpg)
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Jean-Baptiste Perronneau (1715-1783) Ritratto di dama con gatto certosino (1747)
- Getty Center
3.
Riscrittura
intrasegnic
a ed uguale
intenzionali
tà
4.Traduzion
i multiple
ed
equivalenza
in uguali
contesti
culturali
L’icona “translate” dal salterio
medievale
Boccaccio, Decameron, Griselda
giornata X, novella 10
Petrarca, De insigni obedentia
et fide uxoria (Sen., XVII, 3)
L’icona Google translate
(http://www.tuttoandroid.n
et/wpcontent/uploads/2012/12/u
nnamed2.png)
(Per un esempio di lettura
semiotica cfr. FASE2MATERIALI 10-Magia
immaginifica della parola:il
processo traduttivo dalla
parola all’immagine)
Il Maestro delle storie di
Griselda
(cfr.: percorso di Oglio M. e
Vennarucci F., Griselda, da
novella ad exemplum a
dipinto
(http://forum.indire.it/repos
itory/working/export/4324/
2_5_e.htm)
in Lavorare per generi Tradurre, tradire,
interpretare. Il racconto tra
un codice e l’altro
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(http://risorsedocentipon.in
dire.it/offerta_formativa/c/i
ndex.php?action=copertina
&lms_id=551&id_ambiente
=32)
5.
Traduzioni
multiple ed
equivalenza
in contesti
culturali
diversi
La continenza di Scipione
in Polibio, X, 19; Livio, XXVI,
49-50; V. Massimo, IV, 3, 1;
Petrarca , De viris illustribus: de
Cornelio Scipione Majore I, 2, 17
La continenza di Scipione
nel tondo di Giulio Romano
a Mantova (Palazzo Te sala degli imperatori)
Per un esempio di lettura
semiotica in un percorso
intertestuale cfr.MATERIALI
11- La Continentia di
Scipione ; testi latini in
MATERIALI 12,13,14, 15
De invenzione Sanctae Crucis,
di Jacopo da Varazze (Legenda
Aurea, LXIV, Maggioni
Ciclo di affreschi dal De
invenzione Sanctae Crucis
di Piero della Francesca, in
San Francesco ad Arezzo
(cfr.: percorso di Sega G.,
La Leggenda della Vera
Croce da Iacopo da
Varagine a Piero della
Francesca: dal testo scritto
al testo dipinto in La
centralità del testo e la
didattica
(http://risorsedocentipon.in
dire.it/offerta_formativa/c/i
ndex.php?action=copertina
&lms_id=570&id_ambiente
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=32)
Ma anche:
Affreschi del pittore del ciclo
in Santa Croce a Firenze dal
De invenzione
(http://www.youtube.com/
watch?v=KMuGyRcYaVM)
I tre riquadri in predella
nella pala d’altare con
“Costantino e Sant’Elena” di
G. Battista Cima da
Conegliano in San Giovanni
in Bragora a Venezia
(http://upload.wikimedia.or
g/wikipedia/commons/0/0b/
Sant%E2%80%99Elena_e_
Costantino_ai_lati_della_Cr
oce.jpg)
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