COMUNITA’ DEL CASSANO DI NAPOLI APPENA NATO GIA’IL POTERE TRAMAVA CONTRO DI LUI EUCARISTIA NATALE 2010 Canto PREMESSA Le indagini mostrano che tra gli europei, gli italiani sono i più sospettosi nei confronti degli immigrati. La maggioranza ritiene che gli immigrati hanno troppi diritti, e che molti di loro dovrebbero essere deportati, e che l'immigrazione ha portato solo crimine. Parlare di un immigrato "invasore" è molto diffuso. I figli di clandestini anche se nati in Italia rimangono clandestini Il sospetto verso gli stranieri in Italia si riflette in una delle leggi dell'Occidente di cittadinanza più restrittive, e ai bambini nati in Italia non è garantita la cittadinanza neanche al compimento dei 18 anni, anche se hanno vissuto nel paese per tutta la loro vita. L 'immagine di italiani come brava gente - si scontra con un aumento di atti di violenza razzista. La Rete europea contro il razzismo dice che la polizia italiana è il secondo gruppo più grande - dopo i cittadini - che commette crimini razzisti in Italia. E Amnesty International ha accusato i politici italiani di legittimare l'uso di un linguaggio razzista. Le vittime principali di questo stato di fatto sono principalmente i bambini BAMBINI NELLE FAVELAS Di solito quando si parla dei bambini delle favelas di Rio De Janeiro,si pensa ai bambini di strada. Certo, a Rio De Janeiro ci sono anche i bambini di strada, meninos/meninas de ruca, circa 2.500, ma non vivono nelle favelas sono bambini abbandonati, senza casa che vivono nella parte urbanizzata di Rio, che escogitano stratagemmi per sopravvivere e sniffano colla per allontanare la fame. Oppure i bambini delle favelas di Rio sono spesso associati al fenomeno della prostituzione minorile. Certamente anche a Rio la piaga della prostituzione minorile è presente,ma non nelle favelas, bensì nelle zone turistiche, quali il lungo mare di Copacaba I bambini del morro, cioè i bambini delle favelas in quanto le favelas sono per la maggior parte costruite sulle colline, morro-vivono un altro dramma, sconosciuto al mondo occidentale e alla stampa internazionale e trascurato dal governo sia federale che regionale. Si tratta del coinvolgimento dei bambini nelle guerre per il controllo territoriale del traffico della droga. Stiamo parlando di 5.500 bambini coinvolti in qualità di soldado, olheiro (osservatori-guardiani), fogueteiro(sentinelle), mensagliro, vapor (venditori) e perfino dons de boca( capi banda). I bambini, ignari, nascono e crescono in uno stile di vita dove gli spari sono il terrore e i banditi il modello. Il dominio ormai assoluto del narcotraffico nelle favelas conquista inevitabilmente anche l'universo immaginario dei piccoli che vedono ogni giorno intorno a loro le persone coinvolte nel narcotraffico vendere i pacchetti di droga, girare con le armi in spalla, dialogare con gli abitanti decidendo della loro esistenza, applicare la legge del più feroce, uccidere i traditori e rispondere con le armi alle invasioni della polizia. Questi bambini subiscono passivamente la violenza della vista di persone morte e coperte di sangue. E ripetono nel gioco tutto quello che vedono e sentono, si tratta, in pratica, di una ben più drammatica versione di "guardie e ladri" o "indiani e cowboy". I BAMBINI NELLE FOGNE DI BUCAREST La Romania è entrata a pieno titolo nell’Unione Europea eppure nelle fogne di Bucarest bambini senza nome sniffano colla e aspettano di essere venduti. Sono carne viva, inesistenti per l’anagrafe e per la società occidentale La nostra guida all’inferno la incontriamo davanti alla stazione di Bucarest. Ha 15 anni, a 9 anni è scappato dall’orfanotrofio dove viveva, un grande agglomerato di edifici nella capitale rumena. Da tanto tempo, nemmeno lui ricorda da quanti anni, è un dei cinquemila abitanti delle fogne. Ma forse sono di più, ci hanno detto, e soprattutto sono per la maggior parte bambini di cui nessuno sa niente, non hanno nomi né documenti: all’inferno, in quell’inferno in cui ci apprestiamo a scendere, non esiste un’anagrafe. BAMBINI E BAMBINE SOLDATO Attualmente sono più di 250.000 i minori di 18 anni utilizzati nei conflitti armati. Nell’ultimo decennio centinaia di migliaia di bambini, bambine e adolescenti sono stati direttamente coinvolti nelle ostilità e utilizzati sia da parte degli eserciti governativi, sia da parte di gruppi armati di opposizione ai Governi. La maggioranza ha dai 15 ai 18 anni, ma alcuni hanno anche soltanto 10 anni e la tendenza che si nota è verso un abbassamento dell’età. Decine di migliaia di bambini, bambine e adolescenti corrono il rischio di entrare a far parte degli eserciti o dei gruppi armati in diversi Paesi. Durante i conflitti armati tutti i bambini subiscono gravi violazioni dei loro diritti. BAMBINE E PROSTITUZIONE IN INDONESIA Ogni giorno, sono sempre più numerose le famiglie ridotte alla fame dai propri governanti corrotti, dai baroni locali,… con il conseguente incremento anche del numero delle bambine, schiave sessuali. Un numero sempre più crescente di bambine, vengono rapite o comprate per pochi spiccioli, maltrattate, picchiate, torturate, violentate e costrette alla prostituzione per strada, sul marciapiede, oltre in luoghi chiusi. La maggior parte delle bambine ha tra i 12 e 13 anni. Invece, di giocare con i bambini della loro stessa età, sono costrette e ridotte a oggetti, sotto le grinfie di individui senza scrupoli e privi di qualsiasi umanità; le colpe di questi crimini, sono da dividere tra i trafficanti di schiavi e i loro clienti complici,… NASCERE BAMBINE IN CINA Nel 1979 in Cina viene emanata una legge per risolvere il problema della sovrappopolazione: “Legge eugenetica e protezione salute” questa legge prevede un duro regime di controllo delle nascite; una coppia in Cina deve avere un solo figlio, e avere una femmina è considerata quasi una maledizione, una sciagura, perché per una famiglia cinese avere una sola femmina significa vedere la propria dinastia estinguersi. In Cina spariscono oggi oltre due milioni di bambine, vengono uccise appena nascono, appena il loro corpicino nudo testimonia la loro condanna a morte : l’essere femmine. Molte donne che sono incinte vengono arrestate e vengono costrette ad abortire, dopo vengono sterilizzate, le madri che si rifiutano di perdere le loro bambine vengono minacciate dalla polizia finché non vengono convinte ad abortire. Alcuni medici di professione vengono incaricati di uccidere le neonate sotto la pressione del governo cinese. Non è raro vedere corpicini di bambine uccise e lasciate ai bordi delle strade fra l’indifferenza della gente. BAMBINI CERCATORI D’ORO IN NIGERIA Scavare con le mani, respirare il piombo, vedere la vena d'oro che lentamente si allontana, morire avvelenati nella miniera illegale. E' quanto è accaduto a 163 nigeriani, 111 dei quali bambini, uccisi in remoti villaggi del nord del Paese, dal piombo che aveva contaminato gli attrezzi per estrarre l'oro e tutta l'aria circostante. L'annuncio è giunto da fonti ufficiali governative secondo le quali i casi - in tutto 355 - si sono verificati a partire dal gennaio scorso nello stato di Zamfara, nel nord ovest del Paese, dove l'estrazione del prezioso metallo avviene nell'illegalità più totale. La zona è una delle più povere del paese e si trova a ridosso del Sahel, arida regione con caratteristiche climatiche sahariane. (GIUGNO 2010) LAVORO MINORILE Sono 150 milioni i bambini in tutto il mondo tra i 5 e i 14 anni coinvolti nel lavoro minorile: "una condizione che è al tempo stesso causa e conseguenza della povertà e che ne compromette l’istruzione e la sicurezza" Sebbene le ultime stime a livello globale riportino una lento calo del fenomeno in tutto il mondo, nell’Africa Subsahariana i dati più recenti indicano un peggioramento, con un bambino su 4 coinvolto nel lavoro minorile (la percentuale più alta al mondo), rispetto ad 1 su 8 in Asia e nella regione del Pacifico, 1 su 10 in America Latina e nei Caraibi. Il numero di bambini che unisce il lavoro alla scuola in alcune regioni è aumentato anche del 300%. SOGNI DEI BAMBINI PALESTINESI Si svegliano urlando, con le lenzuola avvolte intorno alle gambe, o, terrorizzati, tremano sotto le coperte: le notti dei bimbi palestinesi sono sconvolte dalla repressione israeliana. I loro sonni non sono disturbati da streghe e mostri, ma da elicotteri israeliani, mitragliatrici, soldati in assetto da guerra e carrarmati. Quelli non direttamente esposti ai combattimenti, hanno visto le immagini grafiche del sangue attraverso la televisione. Un ragazzo palestinese sogna di restare decapitato da un missile israeliano mentre torna a casa da scuola, zainetto in spalla. Una bambina 11enne sogna di far esplodere le bombe strette intorno al suo corpo di fronte al primo ministro israeliano Sharon ed al suo predecessore, Barak: I due muoiono dilaniati, mentre lei, miracolosamente, sopravvive. "A novembre scorso, le forze d'occupazione israeliane hanno arrestato 423 cittadini palestinesi tra Cisgiordania e al-Quds (Gerusalemme). I bambini sono 80". BAMBINI SINTI E ROM Lettera al Corriere della Sera di un lettore di Milano che, per circa un anno, ha avuto insediato nel suo quartiere un campo di rom rumeni, sgomberato in seguito alle pressanti ed aspre proteste dei residenti. "Da residente della zona", scrive il lettore del Corriere, "dovrei essere contento perché non ci saranno più queste persone, trasandate e senza lavoro, che fanno paura quando si incontrano la sera nei viali, e che vivono di elemosina e di espedienti. In realtà, invece, sono triste. Nei giorni scorsi ho visto dei genitori rom portare i figli nel parco sotto casa mia, staccare uno dei tubi per l’irrigazione del prato e lavare i bambini così, all’aperto, davanti agli occhi di tutti. Sul momento son stato preso da un impeto di rabbia e avrei voluto allontanarli, indignato. Poi ho pensato ad un padre che, per lavare i propri figli, è costretto ad umiliarsi in questo modo perché nel campo dove vive non c’è acqua e non ha altri mezzi per cercare una sistemazione migliore. E mi sono fermato". "Il giorno dello sgombero ho visto i bambini rom piangere perché non andranno più a scuola, non vedranno più i compagni e le maestre. Quando sono arrivati, lo scorso anno, questi bimbi non conoscevano una parola di italiano. Li vedevo arrivare nella scuola elementare di mia figlia ed erano spaventati, con lo sguardo preoccupato, e non volevano separarsi dai genitori. Anche i genitori erano timidi e si tenevano in disparte quasi come se si vergognassero di avvicinarsi ai residenti. Dopo qualche mese erano cambiati, sia i grandi che i piccoli. I bambini rom erano felici e giocavano con gli altri bambini. Accompagnando mia figlia a scuola, la vedevo correre incontro alla sua nuova amichetta che viveva in una casa con le ruote. Le vedevo abbracciarsi strette, prendersi per mano e raccontarsi le avventure del giorno prima. Anche i genitori rom sorridevano, ma sempre con una vena di malinconia". L’ELENCO POTREBBE INESORABILMENTE CONTINUARE….E CI FAREBBE VERIFICARE COME I MODERNI ERODE SONO SEMPRE PRONTI A DECIDERE NUOVE STRAGI DI INNOCENTI PUR DI CONSEVARE IL POTERE. canto LETTURE ESODO 8 Sorse sopra l'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. 9 Egli disse al suo popolo: «Ecco, il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più potente di noi. 10 Usiamo prudenza con esso, affinché non si moltiplichi e, in caso di guerra, non si unisca ai nostri nemici per combattere contro di noi e poi andarsene dal paese». …… 15 Il re d'Egitto parlò anche alle levatrici ebree, delle quali una si chiamava Sifra e l'altra Pua, e disse: 16 «Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, quando sono sulla sedia, se è un maschio, fatelo morire; se è una femmina, lasciatela vivere». 17 Ma le levatrici temettero Dio, non fecero quello che il re d'Egitto aveva ordinato loro e lasciarono vivere anche i maschi. 18 Allora il re d'Egitto chiamò le levatrici e disse loro: «Perché avete fatto questo e avete lasciato vivere i maschi?» 19 Le levatrici risposero al faraone: «Le donne ebree non sono come le egiziane; esse sono vigorose e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno partorito». 20 Dio fece del bene a quelle levatrici. Il popolo si moltiplicò e divenne molto potente. 21 Poiché quelle levatrici avevano temuto Dio, egli fece prosperare le loro case. 22 Allora il faraone diede quest'ordine al suo popolo: «Ogni maschio che nasce, gettatelo nel Fiume, ma lasciate vivere tutte le femmine». MATTEO Arrivo dei magi 2:1 Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».3 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. 4 Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. 5 Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:6 "E tu, Betlemme, terra di Giuda,non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda;perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"».7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; 8 e, mandandoli a Betlemme, disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo».9 Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. 10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. 12 Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un'altra via. Fuga in Egitto 13 Dopo che furono partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico; perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire». 14 Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua madre, e si ritirò in Egitto. 15 Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta: «Fuori d'Egitto chiamai mio figlio». Erode fa uccidere i bambini innocenti 16 Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò moltissimo, e mandò a uccidere tutti i maschi che erano in Betlemme e in tutto il suo territorio dall'età di due anni in giù, secondo il tempo del quale si era esattamente informato dai magi. 17 Allora si adempì quello che era stato detto per bocca del profeta Geremia: 18 «Un grido si è udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più». NASCITA DI GESU’ RACCONTATA DA MARIO PIETRA (da Fuga di notizie) Tuppe tuppe Chi è So furastiero, vengo ‘a luntano con la mia Signora. Simme venute ccà po’ censimento, cerco ospitalità. Ca mugliereme è prena e vicina a sgravà E mmiezo ‘a via nun ce putimmo sta. Ccà attuorno aggio già dimandato, ma senza risultato. Vuje site l’urdema mia speranza, ‘na stanza, nu pertusoSimmo già tanta gente…. Però poco luntano, appena fore mano, io tengo ‘na stalluccia addò ce stà nu vove ‘nzieme cu nu ciuccio. Si vuje v’accuntentate…. Ringrazio a signuria, è cosa fatta. Jammo…. E fuie accussì ca proprio int’a ‘na stalle S’appicciaie chella Luce Ca schiaraie tutt’o munno e o schiara ancora….. Pure si quaccuno ogni tanto, ‘a vulesse stutà. Brevi riflessioni come preghiera canto PREGHIERA EUCARISTICA Ci troviamo stasera ancora una volta a riflettere Sul senso del Natale Sul senso di una nuova vita che nasce Il pensiero di tante piccole vite violentate, sfruttate, annientate ci rende tristi I deboli, e i piccoli del nostro pianeta Soffrono fisicamente e moralmente Per la prepotente violenza dei forti, dei potenti e dei grandi. Ci sentiamo inadeguati di fronte a tanta immensa violenza. Ma sentiamo forte il bisogno di reagire e nel nostro piccolo, Come singoli e come comunità, Vogliamo dare voce a chi non ce l’ha, Vogliamo ascoltare chi non sa parlare, vogliamo lottare per chi non ha forza di lottare. E’ un impegno difficile Ma con la forza prepotente del tuo messaggio Stretti intorno alla mensa della condivisione Potremo farcela. Tu pure in fondo avesti paura, ma quando ti ritrovasti con i tuoi amici spezzando il pane con loro hai ritrovato la forza di affrontare anche i momenti più difficili. infatti hai spezzato il pane ed hai distribuito il boccale del vino dicendo: Questo pane è il segno di un amore che non tiene per se, ripetete questo in mio ricordo. Questo vino è il segno della nuova alleanza Tutte le volte che lo berrete ricordatevi di me. Fa che questo segno di amore e di speranza sia, a partire da questa notte di nuova vita, luce e speranza per tante piccole vittime della crudeltà dei potenti. Ed ora scambiamoci un segno di augurio e di pace e spezziamo insieme il pane Canto RIFLESSIONI DI MARIA Il bue ha muggito piano, l’asina ha sbatacchiato forte le orecchie. E’ stato un applauso di bestie il primo benvenuto al mondo di Ieshu figlio mio. …..Fuori c’è il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome, la circoncisione che ti darà l’appartenenza ad un popolo. Fuori c’è odore di vino. Fuori c’è l’accampamento degli uomini. Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino all’alba. Poi entreranno e tu non sarai più mio. Erri De Luca