Voce
vallesina
della
Anno 61° - N. 11 settimanale della Diocesi di Jesi
www.vocedellavallesina.it
Domenica 30 marzo 2014
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
Cicero
04 | 14
cultura
eventi e
spettacolo
Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi
Cicero nasce dal desiderio di offrire un buon proposito per
partecipare ai numerosi eventi e manifestazioni presenti
nella Media Vallesina. Otto pagine ricche di appuntamenti
per guidare e invitare i lettori nei luoghi di spettacolo, arte,
cinema, teatro. L’inserto mette in agenda tanti eventi del
mese, fornendo approfondimenti culturali per una maggiore partecipazione alle manifestazioni del territorio.
CASTELPLANIO, 30 MARZO: LE CELEBRAZIONI PER CARLO URBANI
Uomo e medico per l’umanità
Domenica 30 marzo, a Castelplanio, l’Associazione AICU Onlus
celebra l’undicesima “Giornata
per Carlo Urbani”, l’annuale incontro in ricordo del medico senza frontiere marchigiano che individuò e bloccò l’epidemia di Sars
rimanendone vittima il 29 marzo
del 2003. La “Giornata per Carlo
Urbani” vuole essere un momento
per ricordare Urbani e per condividere quei valori che hanno animato le sue scelte di uomo e medico. Quest’anno, all’incontro di
Castelplanio, parteciperà anche il
presidente della Regione Marche
Gian Mario Spacca che, proprio
lo scorso 10 dicembre, in occa-
sione della Giornata delle Marche,
ha consegnato il premio Picchio
d’oro 2013 alla memoria di Carlo
Urbani. La Regione ha riconosciuto il premio per “Il grande lavoro
di ricerca portato avanti con perseveranza, discrezione e spirito
di sacrificio che ha consentito a
Carlo Urbani di dare un contributo determinante alla cura della
Sars a scapito della sua stessa vita”.
Il programma della manifestazione, organizzata dall’Associazione
Italiana Carlo Urbani Onlus con
il patrocinio di Regione Marche,
Provincia di Ancona e Comune di
Castelplanio, prevede per domenica 30 marzo, alle 17, una mes-
sa di Suffragio nella chiesa di San
Sebastiano Martire di Castelplanio.
Alle 18, la Sala Polivalente del
Comune, ospiterà un incontro
aperto al pubblico. Dopo i saluti istituzionali verranno proposti
alcuni documenti filmati dedicati
a Urbani. A ricordare l’opera del
medico marchigiano e le attività dell’Aicu saranno il presidente
della Regione Marche Gian Mario
Spacca, il figlio di Carlo Tommaso Urbani e Mauro Ragaini presidente dell’Associazione Italiana
Carlo Urbani Onlus che illustrerà gli obiettivi e le azioni solidali
sostenute dall’Aicu. L’incontro
verrà coordinato dal giornalista
Rai Vincenzo Varagona. Seguirà,
alle 19, uno spettacolo musicale a
cura del “Duo Santini”, dei fratelli
Marco e Lucia Santini, che si esibiranno su un repertorio classico
al violino, piano e voce.
La Giornata per Carlo Urbani,
vede l’adesione di rappresentanti della società civile, del mondo
medico e di quello artistico che si
riconoscono nei valori incarnati
da Carlo Urbani. Quegli stessi valori che animano l’attività dell’Aicu nel settore medico, sociale e
educativo, per l’accesso alla salute delle popolazioni svantaggiate
del mondo e per far conoscere
alle nuove generazioni una storia
esemplare di solidarietà ed impegno alla quale ispirare i propri sogni e le proprie scelte.
L’ATTIVITÀ DELLE MAFIE IN ITALIA E NEL MONDO È UNO DEI PROBLEMI PIÙ DIFFICILI NONOSTANTE LA BUONA VOLONTÀ DI TANTI
“Convertitevi, ve lo chiedo in ginocchio. Convertitevi”
È il Papa Francesco che, con voce
accorata, sommessa, quasi una supplica, si rivolge a tutti i mafiosi, a
quanti organizzano sistematicamente omicidi verso tante persone innocenti in nome di un guadagno pieno
di sangue e di ingiustizie, perché
finalmente si convertano alla pace,
all’onestà e al rispetto della persona
e delle cose.
È stata una “parola mite e tonante”
– come scrive Marco Tarquinio - perché un’apparente flebile voce, venuta dal cuore, esplode in ciascuno
di noi e, speriamo, in ciascuno di
quanti si macchiano di delitti infami,
perché torni finalmente a vincere
la ragione e l’amore per il prossimo. “La giornata della memoria e
dell’impegno” voluta da don Ciotti e
celebrata nei giorni scorsi, ha offerto al Papa l’occasione sia di aprire
il suo cuore alle centinaia di fami-
glie presenti che hanno subito dalle
mafie le più efferate prepotenze,
sia di invocare – è la parola adatta
– la conversione di tanti, soprattutto
proprio in Italia, che vivono di azioni
così perverse.
Chi non ricorda il grido di Papa Giovanni Paolo II ad Agrigento, nel 1993,
contro tutte le mafie, invitate alla
riflessione e alla conversione in
nome della pace e della giustizia? E
chi non ricorda, anche se pronunciate in tono completamente diverso,
le parole accorate di papa Benedetto XVI a Palermo nel 2010 a tanti
giovani siciliani invitati “a non cedere alle suggestioni della mafia, che è
una strada di morte, incompatibile
con il vangelo”?
L’incompatibilità con il vangelo del
comportamento mafioso, richiamata
dai papi, non appaia quasi scontata, quasi inutile, tanto è evidente il
contrasto. É invece dovuta al fatto
che ogni mafia si aiuta, per mitigare
il rimorso, con le invocazioni evangeliche, con immagini religiose, con
segni che spesso usiamo nei momenti di preghiera. Una paradossale contraddizione - una specie di ossimoro
- che denuncia ancora una volta i
metodi più abbietti usati dalla delinquenza organizzata.
Don Ciotti – fondatore di “Libera”,
un’associazione che vuole dare coraggio ai giovani di battere le strade
antimafiose in mille modi straordinari – ha ragione quando ci ricorda
che “non sempre la Chiesa ha mostrato attenzione ad un problema di
così enormi risvolti umani e sociali.
Silenzi, resistenze, sottovalutazioni.
Ma per fortuna, anche tanta luce,
tanta positività”. Perché è anche
vero che molti del mondo cattolico
e tanti eroici sacerdoti hanno dato
anche la vita per aiutare i giovani e
le famiglie ad aprire gli occhi, a superare l’omertà che è il brodo che
permette alle mafie di continuare a
prosperare. Dobbiamo ricordare con
amore e con riconoscenza infinita
quanto ci hanno insegnato il comportamento e il sacrificio dei don Diana,
dei don Puglisi, dei don Boschin. Eppure non basta ancora.
C’è chi riesce a vedere il bicchiere
mezzo pieno e dichiara che prima o
poi le annienteremo queste mafie.
Ma la realtà, purtroppo, al momento è ben altra. Se diamo uno sguardo
dai tempi del dopo guerra ad oggi,
vediamo che in Italia c’è stato un
enorme ulteriore sviluppo del potere delle associazioni mafiose, ormai
dominanti in tutto il territorio. Oltre
che alle prepotenze e alla morte,
esse, oggi più di ieri, contribuiscono
a limitare la libera concorrenza, la
libera produzione industriale, il confronto che costringe chi ben opera
a lasciare il commercio o l’industria
nelle mani altrui sporche di sangue
e di ruberie. Se aggiungiamo che,
spesso, troviamo militanti mafiosi al
vertice di non poche pubbliche amministrazioni, c’è il rischio che in
ciascuno di noi prevalga la disperazione, la fine della speranza in una
riuscita operazione contro le mafie.
Viene anche di pensare che la tanta
corruzione diffusa nel territorio sia,
in qualche modo, una facile propaggine del nucleo storico mafioso
sempre più prepotente e sempre più
organizzato.
Chissà perché lo Stato non riesce a
fare più di quello che sta facendo
contro la mafia.
Vittorio Massaccesi
[email protected]
2 | cultura_società
30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
IN RICORDO:versi e ricordi dedicati al fratello Giuseppe
CIF: al teatro Moriconi tanto pubblico per “Sorelle di sangue”
Una poesia di Bruno Luconi
L’ultimo libro - privatissimo - curato da Luconi è stato “Album di famiglia”. Non è né in
circolazione né in vendita. Si tratta di 140
pagine dedicate esclusivamente alla sua famiglia (nonni, genitori, fratelli, sorelle, nipoti…). Compilato in poche decine di copie
l’ha donato ai componenti della storica famiglia dei Luconi. Io ne ho avuto una copia…
per grazia dell’amicizia con Peppe.
La memoria familiare contiene anche una
poesia che il fratello Bruno ha dedicato a
Giuseppe in occasione del suo 85° compleanno, (poco meno di un anno fa) e che Bruno gradirebbe sia fatta conoscere attraverso
le pagine di Voce, cosa che facciamo molto
volentieri, anche perché Peppe alla poesia
premette questo: “Bruno mi ha fatto dono
di dedicarmi questa poesia. Nei versi sono
ricordate le diverse iniziative da me prese
nel corso degli anni. Un omaggio il suo che
ho colto con particolare piacere e di cui gli
esprimo qui tutta la mia gratitudine. Grazie,
Bruno”.
Uno spettacolo da non dimenticare
Ricordo… quei presepi: piano, piano
i fondi e ‘l cielo pitturava a mano,
addirittura con tratti trasparenti
per farli risultare più lucenti!
“Dove sono Ella, Kate, Mag, Lizzie e Edith,/il
cuore tenero, l’anima semplice, la chiassosa,
la superba, l’allegrona?/Tutte, tutte, dormono sulla collina.”
Non parlo poi dei film, documentari,
sempre preciso, con commenti rari.
Rivedo ‘n flash…insieme lungo il fiume,
scolpì ‘na testa de ‘n indiano…
con le piume! (1)
Dopo il ricordo di Ester, la
donna biblica che, per grande determinazione e fiducia
nell’amore di Dio, ha salvato
il suo popolo dall’ostilità del
marito re e padrone, sono
stati i suggestivi versi di Edgar Lee Masters a suggellare l’inizio dello spettacolo
“Sorelle di Sangue”. Lo spettacolo ideato dal Centro di
Spiritualità “sul monte” di
É stato sempre attivo in più settori
col gruppo degli “scout”, dei “scalatori”;
e…senza soldi, solo con passiò
ha fondato la squadra de pallò!
Ma quello che la gente non ce crede
È ‘n aspetto che da tanto non se vede:
e pur per anni - anche qui l’artista esercitò ‘l mandato de “organista”.
27 maggio: auguri tanti
Purtroppo il suo lavoro di impiegato
N’è stato quello come avea sognato,
ma sempre onesto e grande dignità
arrivato al “top” de professionalità.
Da oltre sessant’anni è giornalista,
ha scritto libbri, fondato ‘na rivista,
e molte cose….’ne sapemo tante;
non credo de scoprirle tutte quante.
Ma la cosa che per me è la più importante,
lo stile de scrivere “ è parlante”,
semplice, breve, pratico e corretto
e soprattutto pieno de rispetto.
Attento narratore de la storia
non l’ha mai fatto a suo vantaggio o gloria,
entusiasta convinto; mai titubante,
sempre modesto, mai esuberante.
Pel resto…il suo carattere è “perfetto”?
non c’è nisciùno che non c’ha ‘n difetto:
non ha mai distinto ‘na pinza da ‘n martello!
Ma de questo… lo scuso: è mi’ fratello.
Più volte ha dimostrato d’esse artista:
nel “teatrino” facea pure ‘l regista;
scrivèa bozzetti e testi teatrali,
pitturava le scene coi fondali.
27 maggio 2013
CONGRATULAZIONIGIULIA
Venerdì 21 marzo Giulia Papa ha
conseguito la laurea magistrale in
Economia e Management con la
valutazione di 104, presso la Facoltà di Economia “Giorgio Fuà”
di Ancona. Alla neo-dottoressa e
alla sua famiglia, che l’ha sempre
sostenuta in questo suo percorso
di studio, i più sinceri complimenti
da parte di tutti i parenti e amici.
Cav Jesi
!
Notizie ProVita
!
!
Il Centro di Aiuto alla Vita di Jesi, in collaborazione col
mensile “Notizie ProVita” invita a partecipare SABATO 5 APRILE alle 16
presso la PARROCCHIA S. PIETRO MARTIRE
all’incontro
!
DIFENDIAMO LA VITA!
!
Bruno
(1) Da un blocco di creta modellò una testa
di guerriero indiano con le piume.
tenuto dalla prof.ssa Francesca Romana Poleggi
Un’occasione per parlare della meraviglia della vita, che oggi è sottoposta a
numerosi attacchi. Eppure quello alla vita è il primo di tutti i diritti. Per questo
bisogna informarsi e combattere la buona battaglia a difesa dei più deboli,
che sono i nascituri, contro la “cultura dello scarto”
Castelplanio, realizzato dalla Scuola di danza Mirra e dal Centro Studi Astralmusic, ha
avuto luogo a Jesi, domenica 16 marzo, presso il Teatro Moriconi. L’evento, proposto dal
Centro “sul monte”, è stato accolto dal CIF
(Centro Italiano Femminile) che ha ritenuto
potesse ben inserirsi nell’ambito delle iniziative per la “Giornata Internazionale della
Donna” (8 marzo). Il CIF in modo particolare,
come hanno tenuto a dire la rappresentante
provinciale Renata Ambrosio e le rappresentanti comunali Norina Gagliardini e Anna
Elisa Masè, ha aderito all’evento anche perché
rientrava nella tematica curata dall’Associazione stessa: “Rigenerare la vita, coltivare la
speranza”.
Rigenerare la vita dopo “percorsi di sangue”
è stato infatti il tema portante dello spettacolo. La narrazione del viaggio di esistenze
femminili significative è iniziata nella forma
più acre e malinconica con l’elenco di donne
finite dai gesti più atroci, ed ha proseguito in
un mix di musiche, danze e canti che eseguiti in modo magistrale e coinvolgente hanno
appassionato il pubblico numerosissimo presente in sala.
Dalla narrazione, “vestite” emblematicamente “di rosso” sono uscite donne che hanno
sofferto per una vita difficile e dolorosa, ma
che con animo forte e coraggioso hanno vinto su ostacoli ed emarginazione in cui sembravano destinate a vivere; donne ferite nel
corpo e nell’animo che hanno ritrovato la
strada per continuare.
Tutte tutte, per prime quelle che «dormono
sulla collina» il loro sonno desolato, richiedono la nostra partecipazione, chiedono silen-
zio, il silenzio che permette di penetrare nella sorte dell’altro e “fare
qualcosa” perché il mondo cambi.
L’impresa eroica del vivere comporta lo stato di grazia di conoscere il male per poterlo combattere
e vincere. È la presa di coscienza
indispensabile per rigenerare la vita,
per coltivare il sogno che riporta
l’essere umano sul punto di nascere,
per ripartire dall’alba perché nasca
un altro giorno.
«E chi più della donna – dice Papa
Francesco – chi più della donna è, deve
essere, “il seme della vita nuova”?»… Ed
altri pontefici prima di lui: «La capacità di
resistere nelle avversità e di conservare un
senso tenace del futuro è singolare privilegio
della donna proprio grazie alla “capacità
fisica di dare la vita”»(Benedetto XVI).
«Donne credibili, donne portatrici di dignità
che non sia presunzione, di amore che
non sia qualunquismo, di pace che non sia
rassegnazione, possono aprire alla speranza»
(Giovanni Paolo II).
Donne credibili dunque per una umanità
più forte, per una umanità che, pur avendo
coscienza della morte, ricordi che “non si è
nati per morire, ma per incominciare”.
Maria Rita Sampaolesi
Foto Franco Grilli
Il Cif ringrazia il Sindaco e la Giunta Comunale, in particolare l’assessore alla cultura dottor Luca Butini e l’assessore alle
Pari Opportunità dott.ssa Marisa Campanelli per averci concesso l’uso gratuito del
teatro Moriconi. Inoltre si ringrazia il personale della Fondazione Pergolesi Spontini
per la collaborazione dimostrata nell’allestimento dello spettacolo.
Nella prima foto il gruppo del Centro Danza “Mirra”; nella seconda da sinistra Giordano Tittarelli presidente di Astralmusic, suor
Anna Maria Vissani e Norina Gagliardini.
Incontri di storia e resistenza
“Storia e Resistenza 70 anni dopo”: il tema degli incontri proposti dal Centro
Studi Marchigiano “Ugo La Malfa” e dal Centro Cooperativo Mazziniano di
Jesi presso il salone di rappresentanza di Palazzo Colocci a Jesi. Mercoledì 26 marzo alle 18 si parlerà del libro “Guerra, ricostruzione, Repubblica
(1943-1953)” con Marco Severini e Silvia Barocci; mercoledì 2 aprile alle 18
si presenterà il libro “L’impegno politico ed intellettuale delle donne nel
Novecento. Casi di studio” con Marco Severini, Lidia Pupilli ed Emanuela
Sansoni che hanno curato la pubblicazione mentre il 9 aprile il tema sarà ripreso dal libro “Una regione e i suoi campi tra concentramento, internamento, liberazione, deportazione e supplizio (1940-1944)”. Ogni incontro sarà
introdotto da Katia Mammoli.
regione | 3
Voce della Vallesina | 30 marzo 2014
scusateilbisticcio
XIII EDIZIONE DELLE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA. ESPOSTE INCISIONI DEGLI HONORATI
Rovine, magnificenze, apparati scenici di Roma
(ghiribizzi lessicali)
PeterPun (con la u)
www.peterpun.it
QUADRAGENARIO TEMPORE
IOCIS UTAMUR PARCIUS
(durante la Quaresima dedichiamoci
alle attività giocose con maggior sobrietà)
COME PREGAVANO I NOSTRI TRISAVOLI
A GESÙ CROCIFISSO
Teco vorrei, Signore,
oggi portar la croce:
nella tua doglia atroce
io ti vorrei seguir.
Ma sono infermo e lasso*;
donami tu coraggio,
acciò nel gran viaggio
non abbiami a smarrir.
Tu col divin tuo sangue
vammi segnando i passi
ch’io laverò quei sassi
col mesto lagrimar.
Ne temerò smarrirmi
pel monte del dolore,
quando il tuo santo amore
m’insegni a camminar.
*lasso = stanco
Rovistando in un vecchio armadio, è saltato fuori un
libriccino di Massime eterne, risalente alla metà, circa,
dell’Ottocento. Interessante confrontare lo stile delle
preghiere moderne, così volutamente asciutto, con quello
– accentuatamente affettivo e affettuoso – dei secoli
precedenti. Questo non per montare una polemica, ma per
sottolineare come, anche in campo devozionale, i tempi
evolvano. Proseguiremo il discorso la puntata prossima.
GLORIA A TE, SIGNORE!
IN TUTTE LE COSE SI RENDA ONORE A DIO
(in omnibus honorificetur Deus)
A MAGGIOR GLORIA DI DIO
(ad maiorem Dei gloriam)
Sono le “parole d’ordine” di due celebri fondatori d’ordine
(scusate il bisticcio); separati – tra loro – dalla bellezza di
un migliaio di anni. Di chi si tratta?
***
Risposta al quesito precedente:
Nessun dialogo
con il diavolo!
lacitazione
A cura di Riccardo Ceccarelli
La Chiesa e lo Spirito del tempo
La Chiesa è chiamata a “contestare” il mondo, non a seguirlo.
Se si mette alla sequela dello Spirito del tempo segna la sua
fine, ma sappiamo che le forze a essa contrarie – anche se a
essa interne – non prevarranno. […] Coloro che tentano e vogliono “cambiare” la realtà della famiglia sono da una parte
insipienti e, dall’altra, deboli: non hanno né la capacità di
conoscere la realtà (l’ordine del creato) né la forza di resistere al soffio del vento del momento storico in cui vivono.
Danilo Castellano, ordinario di Filosofia politica e docente
di Filosofia del diritto, Università di Udine, “Il Foglio”, 20
marzo 2014.
lapulce
Le casette
Mi hanno riferito che un paio di domeniche fa l’Eremo delle
Grotte di Cupra Montana (per gli amici: i “Frati Bianchi”), è
salito agli onori del TG 1 in quanto uno dei siti aperti dal FAI
per la giornata del 23 marzo. Dopo tanta trascuratezza, finalmente qualcosa s’è fatto per non mandar tutto in malora.
Suggerisco però ancora un lavoretto di poca spesa. Sulla destra sopravvivono i ruderi di tre “casette” tipiche dei Camaldolesi: si intravvedono ancora caminetto, cantinella, libreria
a muro… Perché non salvarne almeno una?
Delegazione
ASSONAUTICA
Roma in occasione di eccezionali
eventi, quali nascite, elezioni, matrimoni, anniversari, vittorie militati, visite di personaggi illustri. Le
piazze e i monumenti di Roma venivano allora fastosamente ornati.
Si accendevano fuochi d’artificio,
si offrivano spettacoli alla folla che
accorreva in festa. Oltre al valore
artistico queste immagini rappresentano una documentazione
La famiglia degli Honorati collezionò per generazioni un gran numero di opere grafiche. Ne furono
inventariate 5000 dalla marchesa
Cristiana Colocci Honorati che
le ritrovò nel 1907 durante un trasloco della biblioteca di famiglia.
La collezione fu donata nel 1938
al Comune di Jesi. Molto del patrimonio originale era andato però
già disperso. Contava infatti solo
1800 incisioni e 669 disegni che, conservati nella Biblioteca Civica, furono
studiati, attribuiti ed esposti nel 2002
in occasione della mostra ‘Il viaggio
inciso’. Si tratta di opere di gran pregio,
realizzate fra il XVII e il XIX secolo dai
massimi incisori del tempo, quali Dürer,
Piranesi, Rosa, Rossini, Valadier ed altri.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera, evento culturale tra i più importanti in Italia quest’anno alla XIII
edizione, venti di queste preziose incisioni sono state esposte nella Sala
Planettiana della Biblioteca Comunale. Illustrano rovine, magnificenze e
apparati scenici di Roma in opere che
esemplificano diversi autori. G.B. Piranesi, di origine veneta, ma di più
complessa formazione artistica, affascinato dalle visioni della capitale unì
alle reminiscenze di un tardo rococò
l’interesse archeologico neoclassico e la
suggestione delle antiche rovine già di
gusto romantico. Singolare è ‘Campidoglio antico’; quasi una ricostruzione
virtuale realizzata sulla base di descrizioni di antichi autori. Appartengono a
D. Rossini, architetto e incisore ravennate, collaboratore di A. Canova, due
vedute del Colosseo e del Mausoleo
di Augusto. Di G. Vasi, siciliano, sono
state messe a confronto un’acquaforte e
un’acquatinta. Impressionano i soggetti
rappresentati da altri incisori, fra i quali
G. Ottaviani, P. Ruga, V. Mariotti, G.
Valadier e alcuni anonimi. Oltre a vedute di interesse storico iconografico
di quelle antiche rovine ammirate dai
poeti e dagli artisti del ‘grand tour’ in
visita nel nostro paese, sono presentate
le immagini di quei grandiosi apparati
scenografici che venivano apprestati a
straordinaria di cronaca e di vita sociale
del tempo. Costituiscono uno dei tanti
tesori nascosti nello scrigno delle meraviglie d’Italia che il FAI permette ogni
anno di scoprire .
Augusta Franco Cardinali
Foto Paola Cocola
Il responsabile del gruppo Fai di Jesi e
Vallesina Luca Tombari ringrazia tutti i
partecipanti alla Giornata del 2014 e coloro che hanno reso possibile l’organizzazione, i volontari, gli studenti jesini
del Liceo Classico, del Liceo Scientifico
e del Liceo Artistico e gli insegnanti, il
comune di Jesi e il Tribunale di Ancona
che hanno messo a disposizione il Palazzo.
Prima foto al centro, da “Il viaggio inciso” Anno 2002, Arti Grafiche Jesine.
A SAN GIOVANNI BATTISTA DI JESI IL 30 MARZO ALLE 11 LA MUSICA PRÆCENTIO
In musica le emozioni del Cantico dei Cantici
Il Cardinale Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha recentemente inviato un attestato di stima al M° Dottoressa Martelli, Direttore
artistico di Musica Præcentio, la rassegna annuale interpretata dal Coro “Cardinal Petrucci”, attiva da ventidue anni
presso la Chiesa jesina di San Giovanni Battista, per invitarla a «proseguire
nella strada intrapresa a servizio della
comunità ecclesiale attraverso la musica e la musica colta». La «comunione
d’intenti culturali» che il Cardinale rileva tra il proprio ruolo istituzionale e lo
spirito che anima le rassegne di Musica
Præcentio, trova riscontro nel prossimo appuntamento in cui la compagine
jesina propone un’interpretazione del
Cantico dei Cantici. Scrive Ravasi: «La
Autoscuole
CORINALDESI s.r.l.
musica del Cantico si perde nei cieli
perché il Libro biblico oltre che essere
stato oggetto di una gemma della letteratura jiddish (Le perle malate, 1974),
e dell’attenzione di Marc Chagall, uno
dei massimi pittori del ’900, è diventato
anche musica grazie a Pierluigi da Palestrina, il principe della polifonia rinascimentale, che ha trasformato il Cantico
in 29 mottetti latini».
Anche sul pentagramma è il lavoro che
il M° Mariella Martelli ha composto
per una rivisitazione in chiave moderna della celebrazione biblica dell’amore
umano. La proposta al pubblico sarà
fatta domenica 30 marzo, alle 11, in
prima assoluta, presso la parrocchia di
San Giovanni Battista, retta da Monsignor Attilio Pastori: un’interpretazione
Point
AUTOMOBIL
CLUB d’ITALIA
che precede la liturgia eucaristica festiva della Domenica di Quaresima, detta
In Lætare.
In collaborazione con l’Associazione
culturale Alfainein “L’arte di inventare”,
con sede in Torino, Canticum Canticorum è una cantata per soprano (Loredana Giacobbi), voce recitante (Luigi
Ramini), coro (Cardinal Petrucci) e
organo (suonato dal M° Martelli); i camei d’intermezzo sono affidati al liuto
di Stefano Pagoni e alla viella di Sofia
Pagoni.
Seguiranno, durante la Santa Messa, il
Pater Noster, nel modo gregoriano, e
tre lied di Wolfgang Amadeus Mozart
incentrati su temi di riflessione propri
del Tempo quaresimale.
Oreste Mendolìa Gallino
Autoscuole – Scuola Nautica – Corsi di recupero punti per patenti – Corsi
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4 | attualità
30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
I CRISTIANI E LA DISSOLUZIONE DELLA FAMIGLIA
Il Vangelo del matrimonio
Giovani all’assemblea di S. Giuseppe
di Remo Uncini
Mercoledì 19 marzo alla presenza del vescovo Gerardo si
è riunita l’assemblea della parrocchia di San Giuseppe con
quasi 30 persone che si sono domandate il perché della
loro fede alla presenza dei giovani. Le ragioni della partecipazione si fondano nell’impegno concreto e organizzativo
in vari ambiti. Per alcuni diventa un motivo in più per sentirsi comunità, per altri è lo strumento per ricercare nella
fede i motivi per camminare insieme. Coloro che vivono
una forte esperienza di fede sono di aiuto per chi a tentoni cerca, si dispera, soffre perché non trova il Cristo vicino
anche se ne sente il bisogno. Ma qui sta il miracolo. La ca-
pacità della solidarietà dei forti nella fede verso i più deboli,
i più incerti. Mercoledì due giovani con la loro riflessione si
sono chiesti il perché della loro presenza e hanno esposto
le difficoltà di essere fedeli. Hanno capito i condizionamenti
nell’essere cristiani partendo dal loro vissuto, dalle difficoltà
dell’oggi quando la realtà è superata prima di essere vissuta.
Il fuori del mondo è entrato prepotentemente anche nei nostri
discorsi di fede, e questo non deve scandalizzarci, o essere di
contrapposizione alla nostra ricerca spirituale, ma impegnarci
nella ricerca dei valori che si vivono rapportati alla vita che
si conduce. Come diceva un giovane, la fede deve difendere
la vita, nei confronti di una società “liquida” dove la tecnica,
il commercio, lo sviluppo se non governati dalla saggezza
possono essere fautori di smarrimento dell’uomo. E noi cristiani siamo nel fulcro della società in corsa presa dal fare,
dal dimostrare, dal comprare invece che dallo stare. Per vocazione remiamo contro questa folle corsa e oggi per essere
contro bisogna intercettare le preoccupazioni dei giovani
che sono i più deboli nello scegliere. Essi cercano la sostanza di credere, l’utopia della fede che porta a vivere con occhi diversi e, come affermava recentemente papa Francesco,
chiede di essere non in una perenne quaresima, ma in una
radiosa Pasqua di Resurrezione, dove la festa è nello stare
insieme per condividere la vita.
IL REPORT 2013 OMBUDSMAN REGIONALE
Le funzioni per l’infanzia
Organizzazione, diffusione, promozione. Sono le tre parole chiave
che l’Ombudsman delle Marche Italo Tanoni sceglie per sintetizzare la Relazione sull’attività svolta nel 2013, presentata questa
mattina a Palazzo delle Marche, con il Presidente del Consiglio
regionale Vittoriano Solazzi. A tre anni dall’insediamento, l’Autorità di garanzia, dopo aver superato le fasi del rilancio e del
consolidamento, si è dedicata alla messa a regime della struttura,
raggiungendo il pieno funzionamento degli uffici, e alla promozione dei suoi servizi, con una campagna di informazione multimediale su tutto il territorio. «In un momento di crisi profonda e
di disagio come quello che sta vivendo anche il nostro territorio
è evidente che per molti cittadini è fondamentale poter contare
su un soggetto di garanzia come l’Ombudsman – ha sostenuto il
Presidente Solazzi – L’obiettivo è quello di dare risposte a chi altrimenti avrebbe difficoltà a tutelare i propri diritti. Per questo,
nonostante le risorse siano diminuite, su questa figura non dobbiamo arretrare, ma piuttosto puntare al rafforzamento».
La Relazione, suddivisa nelle quattro aree di competenza e corredata da statistiche e dati aggiornati, fotografa tutta la casistica trattata ed è uno degli obblighi previsti dalla Legge 23 del
2008 che istituisce l’Ombudsman.
di Riccardo Ceccarelli
Per i mass-media, giornali e televisioni, per la comunicazione di massa nella
sua totalità, fa molto notizia la ventilata
possibilità di accedere alla comunione
eucaristica da parte di coniugi divorziati
e magari risposati. Che sia un problema,
e anche importante, nessuno lo nega, nel
caso ovviamente di coniugi credenti. Da
tempo se ne parla con aperture da parte
di preti, non solo, ma anche di cardinali.
E su questo argomento molto si è detto
nelle sedi più varie. E non è una questione di poco conto, è però quella che ha
l’impatto più immediato con la pubblica
opinione. Ma non è soltanto l’accostarsi degnamente all’Eucarestia, in ballo ci
sono altre questioni come l’insegnamento di Cristo riguardo all’indissolubilità
del matrimonio, il concetto stesso di famiglia, la misericordia di Dio coniugata
con la giustizia, rivelazione e teologia
che non si possono cancellare con la
casistica pur importante di fallimenti e
ricomposizioni. A gettare una luce su
questi problemi sono chiamati a riflettere i due sinodi convocati da papa Francesco. Non saremo noi chiaramente a
proporre soluzioni e a dare risposte. Non
dobbiamo però disinteressarcene: nella
loro essenzialità ci riguardano da vicino,
riguardano la nostra fede, i contenuti di
essa, la prassi del vivere quotidiano rapportato alla ragione e alla fede. Ritengo
che il problema più importante non sia
il non potersi accostarsi all’Eucarestia,
quanto quello più macroscopico della
dissoluzione, chiamiamola pure crisi,
dell’istituto naturale della famiglia, ora
aperta anche alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali. La famiglia è costituita da un padre da una madre e dai
figli. È nell’ordine delle cose. Lo esprime
la natura, checché di essa se ne dica. Avvalorato da quanto detto da Gesù, così
era “in principio” (Mt 19,4). Le altre modalità, pur presenti nel passato recente o
remoto, oggi le abbiamo “naturalizzate”,
cioè pur non essendo di diritto originario, le abbiamo fatte diventare di diritto,
conquistato, corrente e accettato, così
che la Chiesa stessa dovrebbe adeguarsi
a questi cambiamenti intervenuti, adeguare cioè la sua dottrina, il suo insegnamento e la sua pastorale ai nuovi
modelli di famiglia. Se c’è un divario o
un abisso tra la dottrina della Chiesa sul
matrimonio e sulla famiglia e le convinzioni vissute di molti cristiani, non è la
dottrina della Chiesa a dover cambiare,
quanto - credo - sia giusto porsi la domanda se le convinzioni dei cristiani a
questo proposito rispondano alla dottrina della Chiesa, che tra l’altro non se
l’ha inventata ma l’ha ricevuta dal suo
fondatore. Che non è Eugenio Scalfari.
Le statistiche non possono condizionare
la parola di Gesù. Spesso si confonde “il
segno dei tempi” con “lo spirito del tempo”. In un’interessante e profonda intervista, il card. Carlo Caffarra, arcivescovo
di Bologna, apparsa su Il Foglio sabato 15
marzo, ha risposto a diversi interrogativi
su queste tematiche. Tra l’altro ha detto:
«È mancata una pastorale famigliare. È
un gravissima responsabilità di noi pastori ridurre tutto ai corsi prematrimoniali. E l’educazione all’affettività degli
adolescenti, dei giovani? […] Guardiamo
all’accompagnamento delle giovani coppie: chiediamoci se abbiamo veramente
annunciato il Vangelo del matrimonio,
se l’abbiamo annunciato come ha chiesto
Gesù. […] E poi domandiamoci, perché i
giovani non si sposano più? Non è sempre per ragioni economiche come solitamente si dice. […] Oggi hanno paura
e il futuro fa paura; ma se c’è una scelta
che esige speranza nel futuro, è la scelta
di sposarsi. Sono questi gli interrogativi
fondamentali, oggi. Ho l’impressione che
se Gesù si presentasse all’improvviso a
un convegno di preti, vescovi e cardinali che stanno discutendo di tutti i gravi
problemi del matrimonio e della famiglia, e gli chiedessero come fecero i farisei, “Maestro, ma il matrimonio è dissolubile o indissolubile? O ci sono casi,
dopo una debita penitenza,…?” Gesù
cosa risponderebbe? Penso la stessa
risposta data ai farisei: “Guardate al
‘Principio’. Il fatto è che ora si vogliono
guarire dei sintomi senza affrontare seriamente la malattia. […] La Chiesa può
limitarsi ad andare là dove la portano in
processi storici come fossero naturali?
Consiste in questo annunciare il Vangelo? Io non lo credo, perché altrimenti
mi chiedo come si faccia a salvare l’uomo». «La Chiesa che nasce ed è presente nel matrimonio e nella famiglia deve
essere fino alla fine del mondo “segno
di contraddizione”e di scandalo per il
mondo. Il mondo voterà sempre contro
di Lei» (Stanislaw Grygiel, filosofo polacco). Cercare il plauso del mondo, arrendersi ad esso o allo spirito del tempo
non risponde alla missione di salvezza
dell’uomo che ha la Chiesa.
notiziebrevi
Un convegno su Mario Sasso
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) di Roma dedica il 27 marzo allo studio della pittura del grande artista marchigiano
Mario Sasso. Il convegno, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha per titolo “Pittura elettronica, tracce per una
storia ed ipotesi per un laboratorio”, è curato da Silvia Bordini, docente all’Università “La Sapienza” di Roma, di Storia delle tecniche artistiche e Storia dell’Arte Contemporanea.
Concerti al Circolo Cittadino
Gli Amici della Musica “G. B. Pergolesi” di Jesi propongono i concerti di primavera nella Sala del Lampadario del Circolo Cittadino.
Domenica 27 aprile alle 17,30 si esibirà il coro San Carlo di Pesaro composto da sessanta coristi che eseguiranno musiche di Haendel,
Rossini, Mozart, Leoncavallo, Gerswhin e canti della tradizione popolare. Domenica 11 maggio alle 17,30 concerto lirico in omaggio a
Renata Tebaldi nella ricorrenza del decimo anniversario della sua scomparsa. Domenica 25 maggio alle 17,30 concerto di pianoforte a
sei mani con “Fantasie su temi d’opera”.
t e r r e l e m e n t a r i
Centotre
di Silvano Sbarbati
Centotre: sono le donazioni di sangue di
una persona che non citerò. Più per rispetto della sua riservata umiltà che per
rispettare la mia voglia, al contrario, di
scrivere qui il suo nome cognome residenza. Mi mostra, questa persona, la sua
(ormai) consunta tessera di donatore Avis
per farmi sorridere della foto (in bianco
e nero) che la ritrae nella sua brillante
giovinezza. Ad essere sinceri stento a
riconoscere i suoi attuali lineamenti in
quella foto-tessera: tuttavia ci riconosco
,per intuizione, quella generosa determinazione ad essere protagonista attivo
di una serie molto lunga di atti generosi.
Quanto basta per farmi contento di cono-
scerla, questa persona, e di aver potuto
stringerle la mano e scambiare cordiali
saluti di un sano ottimismo per il futuro
di tutti. Chiedendomi come si faccia ad
essere come è lui, sapendo che il modo
più semplice è di seguire il suo esempio.
Pochi minuti dopo aver fatto questo incontro salgo in macchina e lampeggio
contro un’altra auto che, pericolosamente, sorpassa in curva, superando una fila
di altre auto in un tratto con divieto di
sorpasso. È capitato altre volte: mi sorprende eppure il fatto che al volante ci
sia una ragazza che, mentre mi incrocia, mi regala un gesto inequivocabile di
suo (sgradevole) disappunto verso il mio
disappunto “lampeggiato”: a dirmi che
avrei dovuto occuparmi dei fatti miei.
Succede.
Mentre rifletto sull’accaduto, provo a
mettere assieme i due incontri. Stento
a fare paragoni, anzi stento a capire che
abbia potuto incontrare, poco distanti nel
tempo e nello spazio, due modalità così
“distanti” di vivere in comunità. Succede.
Sarà l’età, dico a me stesso. L’età che inclina le riflessioni verso questa specie di
rassegnata presa d’atto che le cose non si
cambiano. Però è già ora di cena e, tanto
per essere smentito, trovo a tavola una
bella novità gastronomica: per dire che i
cambiamenti sono sempre dietro l’angolo.
Succede, per fortuna.
jesi | 5
Voce della Vallesina | 30 marzo 2014
INCONTRO PROMOSSO DAL CAV DI JESI CON LA PSICOTERAPEUTA CINZIA BACCAGLINI
Testimonianze e parole sull’aborto. E dopo?
Nel primo giorno della primavera è
“sbocciato” un’incontro tanto atteso
(o inatteso!), su un argomento molto
forte e considerato per questo quasi
un tabù da evitare. Il 21 marzo presso il palazzo dei Convegni di Jesi, la
dr.ssa Cinzia Baccaglini di Ravenna,
psicologa e psicoterapeuta, specializzata nei disturbi della salute fisica
e psichica delle donne che hanno effettuato l’aborto volontario, ha tenuto una conferenza dal titolo “Aborto…
e poi?”. L’incontro è stato introdotto dal presidente del Cav, avvocato
Tiziano Consoli, che ha presentato
l’attività dell’associazione in favore
delle donne e dei bambini, che a Jesi
viene svolta dal 2006. Inoltre, con
rammarico, ha riproposto la recente
polemica diffusa da diverse testate
giornalistiche, anche a livello nazionale, sulla presenza di uno stampato
“disumano” affisso nella bacheca informativa del Cav presente presso il
consultorio pubblico dell’Asur di Via
Guerri. Lo stesso Presidente ha evidenziato che l’articolo riportava la
testimonianza di una donna che aveva abortito e il suo pentimento per la
scelta. Dopo questa “polemica” l’Asur ha richiamato l’onlus a far visionare preventivamente il materiale da
divulgare presso la bacheca. Successivamente il presidente Consoli, vista
la presenza del Vescovo mons. Gerardo Rocconi, ha invitato lo stesso
ad intervenire. Come sempre, il Vescovo con grande umiltà e chiarezza
si è congratulato dell’iniziativa, ha
ribadito il suo interesse per queste
tematiche legate all’aborto volontario. Terminati i saluti delle autorità,
l’assemblea si è messa con attenzione in ascolto della dr.ssa Baccaglini
la quale ha introdotto il tema dei
disturbi psichici causati dall’aborto
sulle donne, e non solo, con parole
molto dure; ma si sa che la verità è
sempre difficile da accettare. Infatti
entrando nello specifico, ha illustra-
to cosa avviene e quale dramma c’è
dietro ogni aborto volontario, come
anche dimostrato dai tanti studi e
ricerche scientifiche effettuate sul
tema. La stessa non si è limitata solo
agli studi di settore effettuati, ma
sugli innumerevoli incontri che ormai
da anni effettua nel suo studio, come
psicoterapeuta, per far uscire queste “povere” donne dalla morte interiore che l’affliggono, tanto da dire
che esse vivono come se portassero
dentro delle “bare”. L’ambiente si è
fatto più silenzioso quando ha iniziato a trattare il tema della coscienza,
la quale appartiene a tutti gli uomini
e le donne, e non può essere oscurata da interessi di parte, di natura
economica o ideologica. Tra l’altro,
ci ha ricordato, che statisticamente
le donne che decidono di uccidere
il bambino concepito non vengono
solo da situazioni economiche disagiate, anzi al contrario, e le stesse
vengono influenzate nelle scelte da
“bombardamenti”
socio/culturali,
unidirezionali, a favore della morte.
Si è poi soffermata sul fatto che la
legge 194 del 1978, che ha introdotto l’aborto legale e gratuito, è da
sfatare che sia a favore della maternità perché è una legge fatta ad
hoc per effettuare l’interruzione di
gravidanza, e che in molti punti en-
tra in contrasto con la Costituzione
italiana, che è apertamente a favore
della difesa della vita di ogni essere
umano. Ha rappresentato che molti
medici o psicoterapeuti non prendono posizioni contro la pratica dell’aborto, con le sue letali conseguenze
sul bambino e tremende sulla madre,
per la non conoscenza degli studi
scientifici su questo tema, ma anche
per non “inimicarsi” le lobby abortiste, molto potenti. Anche le pillole abortive, così dette del “giorno
dopo”, producono gli stessi nefasti
risultati sulla salute mentale di chi le
assume. Ogni donna che ha effettuato l’aborto, prima o poi, dovrà fare
i conti con questa realtà, come una
bomba pronta ad innescarsi a ogni
momento, e spesso quando meno se
l’aspetta. I sintomi che accomunano
i post aborti, sia chirurgico che chimico, sono gli stessi: depressione,
mancanza totale di concentrazione,
influenza negativa sui familiari soprattutto sui figli che verranno dopo,
e tendenza quasi certa al suicidio. Su
quest’ultimo aspetto la Baccaglini si è
soffermata esponendo che il numero
dei suicidi in donne che hanno praticato l’aborto è doppio rispetto a chi
non l’ha praticato, come la tendenza all’alcolismo ed alle droghe. Non
meno importante, la figura del padre,
che la Legge 194 non riconosce come
soggetto di diritto, e quindi estraneo
per le decisioni sul proprio figlio concepito, sempre in contrasto con la co-
stituzione italiana. Infatti anche alcuni padri sono stati curati dalla stessa
Baccaglino, sempre per la sindrome
post aborto. Il Cav sta maturando
l’idea di creare percorsi di sostegno
nei confronti delle donne che hanno
praticato l’aborto, oltre a continuare
nell’opera di dissuasione della stessa
pratica dell’aborto. Per chi fosse interessato all’argomento trattato, è
possibile trovare nel libro “Maternità
Interrotte” l’intervento della dott.ssa
Baccaglini, oltre ad altri interessanti
interventi. Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare il Cav.
Dispiace evidenziare la poca partecipazione degli educatori dei giovani e
in particolare l’assenza quasi totale
degli insegnati in genere, compresi
quelli di religione, e dei colleghi della
stessa dottoressa, conferma del tabù
sul tema. Sperando che in un prossimo futuro si possa riproporre altre
conferenze simili e che aumenti la
sensibilità di tutti, si ringraziano coloro che si sono prodigati per l’evento, in particolare il socio Cav Paolo
Carletti e il vescovo Mons. Rocconi,
sempre vicino all’Associazione. Ci
auguriamo di vedere presto un mondo pro life: “ricordiamoci sempre
che LA VITA É VITA E VA DIFESA….e
che finché ci sarà l’aborto, le guerre
non cesseranno” (Beata Madre Teresa
di Calcutta).
Annunziata Albertini
Cav Jesi
Foto Franco Grilli
notiziebrevi
27 marzo: consulta beni culturali
È prevista a Jesi la prossima Consulta Regionale per i Beni Culturali
Ecclesiastici della Cem, la Conferenza Regionale Marchigiana. Giovedì 27
sarà il Museo diocesano ad ospitare i responsabili e i collaboratori degli uffici
beni culturali, musei, biblioteche e archivi delle tredici diocesi delle Marche,
che insieme discuteranno i numerosi punti all’ordine del giorno aventi come
tema la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale
ecclesiastico regionale. L’idea di organizzare la Consulta in maniera itinerante
nelle diverse diocesi nasce dalla volontà di creare l’occasione di far conoscere
direttamente agli addetti ai lavori i luoghi custodi di tale patrimonio, certi
che la consapevolezza sulla ricchezza dei nostri beni culturali possa dare
continuamente nuovi stimoli per la loro salvaguardia e promozione.
27 marzo: Apostolato della preghiera
L’associazione “Apostolato della Preghiera” che offre un Servizio Ecclesiale,
semplice e “ compatibilissimo” con le attività di altri Gruppi e Movimenti,
invita i fedeli a partecipare ai prossimi incontri, ordinari e straordinari,
dell’anno sociale 2014 che si concluderà nel mese di giugno con la celebrazione
della Festa del Sacro Cuore di Gesù. Giovedì 27 marzo, nella chiesa di San
Francesco di Paola, si svolgerà l’incontro di Preghiera mensile dell’Associazione
per il mese di marzo, con il seguente programma: ore 17 Adorazione
eucaristica; ore18 Santa Messa celebrata dal parroco, don Vittorio Magnanelli.
28-29 marzo: ventiquattro ore per il Signore
Ventiquattro ore per il Signore. È questa l’iniziativa lanciata da Papa
Francesco per i giorni 28 e 29 marzo. Il Papa chiede di lasciare aperta in ogni
Diocesi almeno una Chiesa per ventiquattro ore, dalle 17 di venerdì 28 marzo
alle 17 di sabato 29 marzo con la presenza continua di un sacerdote sempre
disponibile ad amministrare il Sacramento della Riconciliazione. A Jesi la
Chiesa dell’Adorazione è già aperta sempre: ma per queste 24 ore è garantita
la continua presenza di un sacerdote.
28 marzo: la Torre di Guardia
Venerdì 28 marzo alle 16,30 presso la sala della Biblioteca Petrucci (ex cinema
Ripanti) ci sarà la conferenza di Augusto Onorati sul suo libro “La torre della
Guardia di Jesi”. È una proposta del direttivo del Circolo per tutti i soci e
per gli appassionati di storia locale. La sede in piazza Federico II è aperta le
mattine del mercoledì e del sabato dalle 10 alle 11 per ricevere informazioni
sulle prossime iniziative e per rinnovare l’adesione.
6 | psicologia_società
L’INTERVENTO DI GIOVANNA CIPOLLARI DEL CVM
Parola d’ordine: relazione
Un grande inno alla relazione ed alla scuola aperta al cambiamento, questa
è un po’ la sintesi della bella iniziativa “Il mondo in una scuola, una scuola
aperta al mondo” organizzata sabato scorso dall’Istituto comprensivo “Federico II”, la parrocchia San Giuseppe, l’associazione nigeriani nelle Marche
con il patrocinio del Comune di Jesi. Tanti bambini grandi e piccoli, insieme
ai loro genitori avevano animato il pomeriggio con dei laboratori, canzoni e
danze tradizionali, giochi tipici e stand espositivi di varie associazioni. Un
modo semplice e simpatico di far conoscere alle famiglie di tutta la città
quelle realtà che lottano contro il razzismo e per i diritti dei migranti.
Il momento centrale di questo pomeriggio multicolore però, era stata la
grande tavola rotonda “Anche questa è scuola mia” sui temi della cittadinanza, della lotta al razzismo, della scuola come luogo di incontro e di conoscenza, integrazione e promozione di un futuro senza confini e pregiudizi. Al
dibattito, guidato dal direttore di “Voce della Vallesina” Beatrice Testadifer-
ro, hanno partecipato l’assessore ai servizi sociali Marisa Campanelli, il vescovo di Jesi don Gerardo Rocconi, la segretaria dell’associazione immigrati nigeriani nelle Marche Nsima Martina Obeten, Marina Ciarmatori e Silvia
Cherubini, due insegnanti dell’istituto “Federico II”, la dirigente scolastica
Maria Costanza Petrini, il presidente del consiglio d’istituto Giorgio Pittori e
una mamma.
Ad aprire la tavola rotonda, dopo un bel momento con i bambini della scuola
primaria “Mazzini”, che avevano letto alcuni dati sulla scuola in Italia ed
in altri paesi come Cina, Burkina Faso e Bangladesh, era stato l’intervento
della professoressa Giovanna Cipollari, formatrice e presidente del Centro
Volontari nel Mondo di Ancona. Una riflessione partecipata e coinvolgente,
iniziata con una domanda assai scomoda ai presenti: «Le famiglie jesine sono
razziste? - aveva detto, riferendosi agli articoli apparsi sui quotidiani locali
qualche giorno prima – Non credo. I genitori hanno paura della scuola con gli
stranieri, perché pensano che lì si vive peggio ed i loro figli saranno meno
preparati. Oggi però, la scuola è colorata! Dobbiamo ringraziare gli stranieri
che hanno scosso la nostra scuola e ci hanno fatto capire che non potevamo
più restare quelli di prima, dovevamo cambiare una scuola ferma».
Eugenio Scalfari, giornalista fondatore del quotidiano nazionale “La Repubblica” aveva affermato che tra cinquanta anni un terzi degli studenti saranno colorati ed a fine secolo la maggior parte sarà meticcia. «La scuola in
bianco e nero, quella del passato, porta alla disoccupazione – era stata la
risposta della Cipollari – La parola straniero non deve più esistere. Dobbiamo capire che o ci salviamo tutti insieme o non si salva nessuno. La parola
d’ordine deve essere relazione. Le società che hanno retto meglio al cambiamento sono state quelle aperte. Nel futuro i nostri figli saranno migranti».
Nel suo intervento la Cipollari ha anche puntato il dito contro le amministrazioni comunali (come quella della sua città) colpevoli di fomentare il razzismo con politiche sbagliate. «Alle famiglie dico di preoccuparsi se gli insegnanti sono formati e di essere loro alleati. La scuola che prepara al futuro
è quella che è in grado di riconosce l’unità delle diversità umane. Il centro
del sistema economico si sta spostando sempre più nel Pacifico tra New York
e Pechino. Il problema della lingua di alcuni studenti va affrontato dalle amministrazioni comunali. Qui nessuno è razzista, sono le istituzioni che non
sanno programmare e progettare, così creano solo problemi».
A riportare tutti alla dura realtà ci aveva pensato Marina Ciarmatori, insegnante alla scuola primaria “Garibaldi”, che aveva snocciolato cifre e dati del fenomeno della fuga degli studenti italiani dalle scuole del quartiere San Giuseppe. «Nel nostro comune la natalità dei non italiani è in crescita, mentre gli
italiani sono stabili – era stata la sua analisi – Gli studenti italiani alcuni anni
si iscrivono alla “Federico II”; il fattore che incide maggiormente è la scelta
delle famiglie. Solo con la loro collaborazione possiamo combattere questo fenomeno. Noi insegnanti siamo in prima linea e stiamo portando avanti questo
cambiamento epocale, non vogliamo passare come i più sfortunati».
L’istituto comprensivo “Federico II” raggruppa oltre mille alunni e cento insegnanti, è un luogo molto vivo e ricco di iniziative, come ha spiegato Silvia
Cherubini, addetta proprio all’integrazione ed all’inter-cultura.
Giuseppe Papadia
30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
La mente e l’anima
colloqui con lo psicologo
Il dolore dell’aborto
di Federico Cardinali
Qualche sera fa c’è stata una conferenza sul tema dell’aborto: ne
sono uscito molto triste. Non perché non conoscessi la vastità del
problema e la pesantezza di una
tale esperienza per l’animo di chi
si trova a viverla – faccio lo psicologo da ormai quarant’anni! – ma
perché l’esperta che parlava ci ha
sommersi con una valanga di minacciate conseguenze per quelle
povere donne che l’attraversano.
Senza una parola di attenzione e
di vicinanza al dolore che pervade
il cuore e la mente di chi abortisce.
La vita non si difende con il terrorismo. La vita ha bisogno di luce e
di speranza per camminare sulle
strade del quotidiano. Spesso fatte
di salite, ripide e scoscese.
Nei miei quarant’anni di clinica
ho incontrato molte donne che si
sono trovate ad affrontare un’esperienza tanto drammatica. Mai
nessuna ne ho vista che, di fronte
alla domanda su quale decisione
prendere, si ponesse con leggerezza e superficialità. Sempre la ricerca di una risposta alla domanda “Cosa fare?” era accompagnata
da dolore e angoscia. Disorientamento e confusione. Sentimenti
pesanti per il cuore di una persona. Sentimenti che a volte non
riescono neppure a trovare le lacrime per uscire e permettersi un
momento di respiro.
Anche il confessionale, che pure
frequento da oltre quarant’anni
con la responsabilità di dire parole
che solo un Dio può permettersi –
“Io ti assolvo…” – mi ha messo più
volte davanti al dolore e al carico
di un’esperienza tanto pesante.
Il Vangelo (= la Buona Notizia)
ci parla di un Dio che sa dire soltanto parole di perdono e mai di
condanna: è il Dio di Gesù di Nazareth. Allora mi chiedo perché
un movimento che intende prendersi cura della vita e che guarda
al Vangelo come fonte d’ispirazione, ci ha lasciati invadere solo
da parole che si riempivano di
numeri e di dati colpevolizzanti e
minacciosi.
Nel nostro incontro dell’altro venerdì alla biblioteca Petrucci, riflettevamo sulla POTENZA che
definisce la dimensione del femminile nell’essere umano, contrapposta al POTERE che appare
più prerogativa del maschile nella
relazione con le cose e le persone.
Ci dicevamo che, pur appartenendo, sia il maschile sia il femminile,
ad entrambi i generi (donne e uomini), la dimensione di potenza la
donna la mette in campo proprio
nell’area della trasmissione della
vita. In senso biologico anzitutto,
ma anche in senso spirituale. Ma
proprio quest’area, che lei vive
anche con il suo corpo, la pone
poi nella condizione di dover fare
delle scelte in prima persona che
coinvolgono tutte le dimensioni del suo sé: il corpo, la mente e
l’anima. E questa condizione, se
da una parte la rende più vicina
all’immagine del divino, dall’altra
la pone anche in una situazione di
maggiore solitudine e di ulteriore
responsabilità.
Una donna che decide di interrompere una vita che sta nascendo dentro di lei è una donna sola.
Non immaginate quante volte e
con quanta fatica ho dovuto ‘lottare’ perché anche l’uomo (marito,
fidanzato, amante, presenza occasionale) si sentisse coinvolto e
corresponsabile in una scelta tanto impegnativa. Ma anche quando
questi riesce ad esserci e a sentire
e ad entrare nel campo della decisione, è sempre lei a doversi giocare in prima persona. È lei in trincea. Con il suo corpo. E con tutta
se stessa.
Amici o parenti spesso non posso-
no entrare in un momento tanto
intimo e tanto forte. Allora magari è ad un professionista che vai a
chiedere aiuto. E l’aiuto di cui hai
bisogno è di riuscire a trovare la
tua verità nel momento particolare che stai vivendo. O a trovare
la tua verità in quell’esperienza
che hai già vissuto, poco o tanto
tempo prima. Perché è solo se riesci ad attivare questa ricerca – la
ricerca della tua verità, non quella che ti dicono dall’esterno – che
t’incammini sulla strada che alla
fine ti fa ritrovare la pace. La pace
con la vita. La pace con quel figlio
che non è potuto nascere. La pace
con il tuo cuore. Perché è questo
il compito di una buona relazione
d’aiuto: indicare la strada che porta alla pace con se stessi.
Il cammino non è facile. Non lo è
per chi deve percorrerlo in prima
persona. Non lo è neppure per il
terapeuta che dovrebbe accompagnare e dare una mano a sostenere
il peso della ricerca.
Mi dispiace non aver sentito parole di vita l’altra sera. Allora mi
permetto di offrire un pensiero a
chi, leggendo adesso queste righe,
sente di avere il conto aperto con
se stessa per non aver permesso
ad una vita che stava nascendo in
lei di andare avanti. E ha dovuto
abortire.
Prova a guardare il posto che ora
occupa quel bambino nel tuo cuore. Ora lui è capace di guardare
la vita con uno sguardo molto più
ampio del tuo. Lui sa che allora tu
sentivi di non farcela ad andare
avanti e sicuramente non ti rimprovera per questo. Parlaci. Nel silenzio del tuo cuore. E sentirai che
un piccolo-grande Angelo vive accanto a te. E ti dice parole d’Amore. Perché sono parole che lui ora
legge nel cuore di Dio che «è più
grande del nostro cuore e conosce
ogni cosa» (1 Giovanni 3,20).
Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail ([email protected] o cardinali@
itfa.it) o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8 - 60035 JESI
Storie
di
Elena Mancinelli
vita_ecclesiale | 7
Voce della Vallesina | 30 marzo 2014
La chiesa locale
Il diario
del vescovo
Gerardo
Giovedì 27 marzo
Ore 10: Visita Past. a San Giuseppe, visita ai malati
Ore 21: Cupramontana, incontro con i Fidanzati
Venerdì 28 marzo
Ore 11, Montecarotto, Incontro con i Cresimandi
Ore 18.15: Incontro organizzato dal MEIC
a cura di
don Corrado Magnani
[email protected]
Gesù passando vide un uomo cieco dalla
nascita e i suoi discepoli lo interrogarono:
«Rabbi, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose
Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero
in lui le opere di Dio… Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò sugli occhi del cieco il fango e
disse «Va’ a lavarti nella piscina di Siloe».
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva… Intanto condussero dai Farisei quello
che era stato cieco: era infatti sabato il
Ore 17: Cupramontana, incontro con i Cresimandi
Ore 18: Cupramontana, incontro con i Genitori dei Cresimandi
Domenica 30 marzo
Ore 11: Montecarotto, S. Messa e Cresima
Ore 18.30: San Pietro Martire, S. Messa di inizio della
Visita Pastorale
Ore 21: Incontro a carattere vocazionale
Lunedì 31 marzo
Ore 21: San Pietro Martire, Incontro con i Genitori dei
bambini di Prima Comunione
Martedì 1 aprile
Ore 15-19: Il vescovo riceve in Cattedrale per colloqui e
Confessioni
Ore 21: San Pietro Martire, Incontro con i Genitori dei
Cresimandi
Mercoledì 2 aprile
Ore 9.30-17.30: Loreto, Conferenza Episcopale Marchigiana
Ore 20.30: Seminario, Riunione del Consiglio Pastorale
Diocesano
Giovedì 3 aprile
Ore 15: Santa Maria Nuova, incontro con i Cresimandi
Ore 21: San Pietro Martire, incontro con Famiglie
Ore 10: San Pietro Martire, visita ai malati
Ore 18: Incontro promosso dal Consultorio
Ore 21: S. Maria Nuova, incontro con Genitori dei Cresimandi
Sabato 5 aprile
Ore 9.30: Loreto, incontro di verifica del Convegno Reg.
su Evangelizzazione
Ore 15.30: Cattedrale, S. Messa per Scout : San Pietro
Martire, Conferenza su “Difesa della Vita”
Domenica 6 aprile
Ore 10,30: San Pietro Martire, S. Messa
Ore 17.30: Palazzo Merighi, Presentazione della EvanOre 21: Incontro a carattere vocazionale
Voce
dellaVallesina
SETTIMANALE DI ISPIRAZIONE
CATTOLICA DELLA DIOCESI DI JESI
FONDATO NEL 1953
Dal Vangelo secondo
Giovanni (9,1-41)
giorno in cui Gesù aveva fatto del fango
e gli aveva aperto gli occhi… Ed egli disse loro: «Mi ha posto del fango sopra gli
occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora
alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo
non viene da Dio, perché non osserva il
sabato»… Allora dissero di nuovo al cieco:
«Tu che dici di lui, dal momento che ti
ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «É un
profeta!»…Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E
lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori, e incontratolo, gli
disse: «Tu credi nel Figlio dell’uomo?».
Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io
creda in lui?». Gesù rispose: «Tu l’hai visto: colui che parla con te è proprio lui».
Ed egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si
prostrò dinanzi.
Abbandonato il tempio dove ha rischiato la lapidazione, Gesù incontra
un cieco nato: uno scarto della società e “nato nel peccato” perché cieco.
Infatti, al tempo di Gesù la cecità era
considerata un castigo per i peccati. Il
fatto stesso che l’uomo incontrato da
Gesù sia cieco “dalla nascita” non fa
problema: se non ha peccato lui (e non
lo poteva) l’hanno combinata grossa i
suoi genitori. E lui paga anche per loro.
I discepoli, di fronte a questo uomo
cieco, assumono un atteggiamento
fatalistico, nascondendosi dietro il
comodo paravento dei pregiudizi religiosi. Ci si rassegna sempre facilmente
alle disgrazie altrui! Gesù non accetta queste credenze religiose, che servono solo a far soffrire ancora di più
persone già provate dalla vita. No, la
malattia non è in relazione al peccato. Mai. Il Padre non castiga, perdona;
non fa ammalare, guarisce; non manda
o permette il male per fini correttivi.
Dio è il creatore amante della vita che
crea, protegge, e continuamente ricrea
(Gv.9,6 = Genesi 2,9).
Comunicandogli la sua stessa energia vitale (era credenza che la saliva
trasmettesse la forza dell’individuo)
Gesù modella l’uomo a sua immagine
e somiglianza e il cieco - dice Giovanni - “tornò vedendo”: è venuto alla luce.
Era sabato.
Dal momento in cui il cieco ci vede,
gli altri – i Farisei, i Giudei, gli esperti della Legge sacra- diventano ciechi.
Secondo la loro teologia è impossibile
che un cieco (= maledetto da Dio) riacquisti la vista. Le autorità religiose
non hanno mai dubbi: per il bene del
popolo non possono permetterseli.
Tentano di insabbiare il caso. I genitori dell’ex.-cieco si defilano. I Giudei
chiedono all’uomo guarito di dire che
è ancora cieco. Ma l’esperienza dell’excieco smentisce la loro dottrina imposta, perché la vita è più forte di qualsiasi teoria o ideologia. Ogni dottrina che
va contro la vita è destinata a fallire.
L’ex-cieco diventa ingombrante. Dispute tra vicini, chiacchiere, interpretazioni, indagini, processi. Rappresenta un
caso spiacevole, fastidioso. Si direbbe
che a tutti stia bene com’era prima. Per
Gesù il cieco non è un “caso”: è una
persona che Lui guarisce, libera e dà
vita. Per l’istituzione e le autorità civilireligiose la guarigione non è regolamentare, perché avvenuta in giorno di
sabato, violando una precisa disposizione di legge. Gesù preferisce l’uomo
al codice. Non si lascia guidare dalla
preoccupazione giuridica, ma dalla sua
umanità.
E Gesù non solo non mette in dubbio
che i “Giudei” siano ciechi, ma insiste
invece sulla responsabilità della loro
cecità. C’ è una cecità colpevole, volontaria: sta nel pretendere di vedere
pur chiudendo gli occhi alla luce. È il
dramma del credere di credere. Gesù
riesce ad aprire gli occhi unicamente a
quelli che non vogliono tenerli chiusi.
Di fronte a chi è luce di sé stesso, presuntuosa misura del bene e del male; di
fronte a chi si crede vedente mentre
tiene chiusi gli occhi davanti alla verità e all’amore di Dio, Gesù è impotente.
E basterebbe poco per lasciare che la
Luce invada e doni vita al nostro vivere, rendendo anche noi capaci di verità
e di amore. Basterebbe riconoscere di
essere ciechi e incompiuti, bisognosi di
una energia vitale che non ci possiamo
dare da soli. E accettare, seguendo il
cammino graduale di fede dell’ex-cieco
(versetti 11.17.35-38), di incontrarsi
a faccia a faccia con Gesù Signore per
vedere Lui e, in Lui, la verità totale di
sé e delle cose.
CONSULTORIO DIOCESANO “LA FAMIGLIA”:4 aprile ore 18 al palazzo della Signoria
Venerdì 4 aprile
gelii Gaudium
30 marzo 2014
4A Domenica
di Quaresima
Il cieco vedente e i vedenti ciechi
Sabato 29 marzo
Mattino, Ancona, Convegno su “Scuola Cattolica”
La parola della domenica
Uomo dove vai? Essere uomo nel XXI secolo
Perché fare un convegno sul “maschile” in un momento storico come
questo in cui tutti i giorni si parla di
identità di genere pensando soprattutto ai diritti delle donne, alla violenza,
alle quote rosa? Per quale motivo, nonostante il gran parlare ancora non si
riesce a uscire dai ruoli tradizionali
del maschile e del femminile? Perché
non aiutare gli uomini ad affrontare la
grande sfida che hanno davanti a loro:
quella di poter prendersi la libertà di
rinnovarsi scrollandosi da dosso gli
stereotipi della virilità e della prestazione? Non sono forse maturi i tempi
per indagare sui motivi culturali e sociali e analizzare con attenzione l’evol-
Direttore responsabile
Beatrice Testadiferro
Comitato editoriale:
Vittorio Massaccesi, Giuseppe
Quagliani, Antonio Lombardi
Responsabile amministrativo
Antonio Quaranta
Proprietà: Diocesi di Jesi
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n. 143 del 10.1.1953
Composizione grafica
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Stampa
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Spedizione in abbonamento postale
Associato alla FISC
(Federazione Italiana Settimanali
Cattolici)
versi del rapporto tra i sessi nel pieno
rispetto di ciascuno?
A queste e altre domande ci aspettiamo che risponda il prof. Stefano Ciccone, coordinatore del Parco
Scientifico e Tecnologico dell’Università di Roma Tor Vergata e fondatore
dell’Associazione”MASCHILE PLURALE” al convegno del 4 aprile alle 18
al palazzo della Signoria organizzato
con il contributo della Fondazione
Cassa di Risparmio di Jesi e il patrocinio del Comune di Jesi.
Noi operatori del Consultorio “La Famiglia” ogni giorno ci imbattiamo in
donne che non sanno più chi sono i
loro uomini, ma soprattutto con uo-
Questo numero è stato chiuso in
redazione martedì 25 marzo alle 17
e stampato alle 18 del 25 marzo.
Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs
196/2003 (Codice privacy) si comunica
che i dati dei destinatari del giornale
sono contenuti in un archivio
informatico idoneo a garantire la
sicurezza e la riservatezza. Saranno
mini che non sanno più chi sono.
Questi stati d’animo portano spesso
a grandi incomprensioni, a lacerazioni familiari, a volte anche alla tanto
citata violenza familiare. Percepiamo il bisogno di iniziare a discutere
con serenità e con impegno su questi
mutamenti che la nostra società sta
vivendo.
Con il convegno vorremmo offrire alla
cittadinanza degli spunti di riflessione e degli stimoli per poter iniziare a
pensare alla soluzioni di alcuni problemi con ottica diversa.
Egizia Mimmotti
Operatore del
Consultorio “La Famiglia”
utilizzati, salvo divieto espresso
per iscritto dagli interessati, oltre
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abbonamento, anche per proprie
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8 | pastorale
30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
COMMISSIONE “PRIMO ANNUNCIO E CATECHESI”: IL SECONDO INCONTRO
Dove dirigere la pastorale diocesana?
Il 19 marzo si è riunita la commissione “Primo annuncio e cate-
chesi” presso l’Ufficio di via Lotto
per comunicare quanto presentato nel primo incontro, avviare
una scelta dell’area da formare e
sostenere, accogliere le prospettive ormai note di Papa Francesco
nella Evangelii Gaudium e nella
sua prassi evangelizzatrice. Serena Sbarbati ha partecipato il 15
marzo a un incontro nazionale
dei tre settori (Apostolato Biblico,
Disabili e Catecumenato) a Montesilvano. Là è stata presentata la
prospettiva dettata dal Papa sulle
periferie esistenziali dove andare e da dove farsi illuminare per
tutta l’evangelizzazione. Molto
interessante la proposta della “inclusione” che supera l’integrazione e riporta tutta la comunità a
vivere con tutti l’essenziale della
fede. Anche la proposta narrativa con cui accogliere e proporre
la Bibbia resta la più adatta per
l’annuncio nella sua essenzialità
e per la comunicazione tra tutti.
L’EG è una miniera di luce per la
catechesi dentro tutto il processo
di evangelizzazione. Ci sono già
studi che la raccolgono. E noi ne
siamo entusiasti.
Dove dirigere la nostra azione di
servizio alla pastorale diocesana?
Dal cammino diocesano e oltre
ci è sembrato utile dedicarci all’area pastorale che si chiama “Pre e
Post Battesimo” . Non si tratta di
preparazione al Battesimo, ma di
pastorale e catechesi familiare. É
come partire dall’inizio (la porta
della fede) con la sottolineatura
del cammino insieme tra famiglia
e comunità e del privilegiare l’adulto. Come fare lo vedremo. La
commissione ha anche riflettuto
un po’ sulla necessità di offrire
anche nella nostra diocesi esperienza di “cortile dei gentili” o
comunque di dialogo e primo annuncio. Ora si tratta di vedere se
questa proposta trova accoglienza
nelle parrocchie.
don Mariano Piccotti
INAUGURATO IL CENTRO CULTURALE “I CARE” A SAN GIOVANNI BATTISTA DI JESI
Per chi abita il cortile più che il tempio
Chi conosce la lingua inglese sa che taluni lemmi e, soprattutto, certi verbi, hanno interpretazioni “multiple”:
sensi che si adattano alla circostanza del discorso in
cui sono inseriti. “I care” è una locuzione che presta il
fianco a una serie di traduzioni: “ho cura”, “mi faccio/
prendo carico”, “m’importa, m’interessa”, “ho a cuore”
ecc. Certo, l’esatto contrario del “me ne frego”: modo di
dire, eredità della cultura fascista del secolo scorso, che,
ahimè, ora è nello Zanichelli, perché – si sa – gl’intercalari del linguaggio parlato entrano a far parte (sporcandola) la lingua dantesca...
Già, I care: il motto di Don Milani, uomo che si è convertito al Cristianesimo, sarà dopo di lui fatto proprio sia di I CARE, Massimo Raffaeli ha illustrato le linee
da numerose Organizzazioni religiose e politiche. Que- programmatiche dell’iniziativa che «nasce nel 2013 e
sta frase, scritta su un cartello all’ingresso della Scuo- opera in ideale collegamento con la Confraternita del
la di Barbiana, riassumeva le finalità educative di una Sangue Giusto, antichissima istituzione del XIII, prescuola orientata alla coscienza civile e sociale. Un im- sente nella parrocchia di San Giovanni Battista (provepegno che il Milani “politico” (da “polis”, prego!) assun- niente dalla chiesa di San Niccolò, n.d.r.) con funzioni
se nella “cura” che gl’importava, gl’interessava, aveva a caritative, assistenziali e di sostentamento».
cuore dei suoi ragazzi emarginati a causa della povertà Che con toni quasi da statuto associativo si dica che I
CARE “si propone di promuovere l’annuncio della fede
intesa in ogni senso.
E chi poteva ispirarsi a questa valenza educativa del sa- alla società moderna, rivolgendo il proprio sguardo
cerdote Milani? Certamente Mons. Attilio Pastori: una alla complessità delle cose...”, a individuare “nella Rete I
vita spesa per i giovani! All’inaugurazione del Centro CARE un gruppo di persone che dedicano un po’ del
Culturale “I CARE”, di domenica 16 marzo, presso la loro tempo per l’educazione dei bambini, dei giovani e
sua Sede al piano II della parrocchia di San Giovanni degli adulti, convinti che la formazione possa essere reBattista, le parole di Don Attilio dispiegano le ali del ciproca e permanente”, ebbene, proprio qui sta il nucleo
progetto: «Nel fiorire di tante iniziative in atto nella della proposta, il suo valore educativo, il suo straordinostra Diocesi, che mirano ad accrescere la fede e la nario potenziale ecumenico nella Chiesa jesina.
vita religiosa, avevamo avvertito l’assenza di quelle che “Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”
mirassero a un sostegno o a una proposta destinata a (pensiero ubuntu, commentato pure da Nelson Mancoloro che vivessero il senso più di una ricerca che di dela): è il motto che accompagna il senso del contribuun possesso; a quelli che abitano, al dire del Cardinale to di chiunque voglia far parte della Rete, anche pure
Ravasi, il cortile più che direttamente il tempio.
in modo occasionale. Per trasmettere competenze e
Di fatto, la stagione che coincide con il tempo della for- proporre attività. Il primo elenco di disponibilità e opmazione dell’attuale Consiglio Parrocchiale vedeva me portunità, aggiornato al mese corrente, è disponibile in
nella mia giovinezza spesso a Firenze, e in quegli anni Parrocchia.
usciva il volume Esperienze Pastorali che contiene il Prossimi appuntamenti saranno: La musica nella shoah,
verbo e il senso del motto I care, e questa è una delle a cura del prof. Luca Del Priori (mercoledì 26 marzo,
ore 21) e la visione del film Cuore sacro, di Özpetek,
ragioni che spiegano il titolo.
Nella sala collocata al centro della città, ci proponia- regista turco nazionalizzato italiano, presentato dalla
mo di offrire occasioni e incontri a livello qualificato su prof.ssa Piera Scortichini (venerdì 4 aprile, ore 20,30).
temi di cultura, scienza, teologia e bibbia, con offerte di Rete I CARE è anche in Facebook, con pubblicazione
riviste da poter consultare integrando il servizio della d’idee, proposte e articoli vari.
biblioteca diocesana, sia pure in maniera più manegge- I CARE: In Città Ancora Respiriamo Energia...
vole e modesta». Presidente sia del Consiglio Pastorale
Oreste Mendolìa Gallino
notiziebrevi
29 e 30 marzo: Giornata Unitalsi
Sabato 29 e domenica 30 marzo l’Unitalsi celebra la sua 13ma edizione della
Giornata Nazionale, proponendo - in oltre 3000 piazze italiane – una “piantina d’ulivo”, simbolo di pace e di fratellanza. Il ricavato delle offerte sarà
utilizzato dall’Unitalsi per sostenere i progetti di carità in cui l’associazione è
impegnata sull’intero territorio nazionale, al servizio delle fasce più disagiate
della popolazione, grazie all’impegno dei volontari.
29 marzo: scuole materne paritarie
La Cem (Conferenza Episcopale Marchigiana), di concerto con la Fism (scuole
d’infanzia) e la Fidae (scuole primarie e superiori) regionali, ha organizzato un Convegno regionale per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica
ed in particolare degli esponenti della Regione Marche sulla presenza e sul
servizio svolto nella regione dalle scuole paritarie di ispirazione cristiana. Il
Convegno si terrà ad Ancona, nell’Aula magna della facoltà di Economia (ex
caserma Villarey) nella mattina di sabato 29 marzo alle 9.30. Saranno presenti i nostri Vescovi, interverranno il presidente della Regione Gian Mario Spacca e il dr. Luigi Morgano, segretario nazionale della Fism e che proporrà una
relazione sul tema “Le ragioni di una presenza e di un servizio”.
5 aprile: Difendiamo la Vita!
Il Centro di Aiuto alla Vita, in collaborazione con il mensile di bioetica Notizie ProVita (www.notizieprovita.it) dedica un pomeriggio al tema della vita,
rivolto a tutti, specialmente ai giovani. Sabato 5 aprile, presso la parrocchia
San Pietro Martire, la prof.ssa Francesca Romana Poleggi (direttore editoriale di Notizie ProVita) affronterà il tema della meraviglia e della difesa della
vita. Nella conferenza, che avrà inizio alle 16, verranno illustrate le tappe
che vanno dal concepimento alla nascita, si spiegherà cos’è l’aborto, come è
regolato dalla legge 194 e quali conseguenze produce sulla madre, il padre e
sugli altri soggetti coinvolti.
Notizie dall’Ordine del Santo Sepolcro
É già passato un anno dalla scomparsa di mons. Cleto Bellucci (Ancona 23-41921 - Fermo 7 marzo 2013), Arcivescovo emerito di Fermo e priore emerito
della nostra sezione. Fece rinascere, guidò, fortificò l’Ordine Equestre del
Santo Sepolcro di Gerusalemme, luogotenenza per l’Italia centrale appenninica, sezione marche nelle Marche e restò al nostro fianco, ascoltata guida, fino alla fine dei suoi giorni, Per questo lo abbiamo voluto ricordare a
Fermo e a Torre di Palma. In due iniziative grazie anche alla partecipazione
di tanti. Domenica 9 marzo a Fermo presso la cattedrale, Santa Messa celebrata dall’arcivescovo mons. Luigi Conti e poi la preghiera presso la tomba
di mons. Bellucci. A Torre di Palme, dopo una frugale conviviale, presso la
chiesa di Sant’Agostino la recita del rosario con relativo commento. Infine
nella stessa chiesa si è proceduto allo scoprimento di una lapide ricordo
dell’Orine.
Tutti i componenti dell’Ordine, compresi gli aspiranti, sono invitati a partecipare al prossimo incontro in vista della preparazione alla S. Pasqua. Si terrà a
Corinaldo sabato 29 marzo con inizio alle 17, 30 presso il salone del ristorante
(g.c.) “I Tigli” per la meditazione sul tema: “La gioia della evangelizzazione”
(dalla “Evangelii Gaudium”) che sarà suggerita da mons. Giuseppe Orlandoni,
vescovo di Senigallia. Seguirà alle 18,45 la santa Messa presso il santuario
di S. Maria Goretti che sarà celebrata dallo stesso presule. Si rammenta che
il prossimo incontro connesso con le investiture si terrà a Firenze nei giorni
12-13-14 settembre. É attesa la presenza di tutti i componenti dell’Ordine.
Convegno sulla vita religiosa
Ogni anno le Religiose della nostra regione (Marche) si ritrovano a Loreto
per una giornata di convegno. Il tema di quest’anno è: LE RELIGIOSE SORELLE E MADRI SPIRITUALI! Il 6 aprile sarà una giornata ricca, organizzata con
una Tavola rotonda, che vedrà a confronto un sacerdote, una coppia di sposi, due persone separate, e altre presenze che racconteranno come hanno
scoperto nella loro vita la vitalità e la maternità spirituale delle Religiose a
fianco al loro cammino di maturazione umana e spirituale e nel superamento delle difficoltà. Nel pomeriggio lo SPETTACOLO “Sorelle di sangue”, sarà
un omaggio a tutte le donne. La narrazione, la danza, il canto e la musica
vogliono celebrare l’esempio di vita di donne che hanno sofferto, donne che
hanno lottato, donne che hanno vinto. Lo spettacolo, completamente inedito, mette in evidenza la forza di ogni donna di qualsiasi etnia, estrazione
sociale o periodo storico, forza che supera ogni barriera, forza che unisce e
risveglia gli animi, forza che asciuga, pulisce e raccoglie il sangue versato di
vittime innocenti. Il rosso è il colore che avvolge tutta la narrazione, perché
il SANGUE è il filo che percorre la storia e crea alleanza. La celebrazione
eucaristica, presieduta da Mons. Tonucci, concluderà la giornata.
Suor Anna Maria Vissani, asc
8 aprile a San Massimiliano Kolbe
La Parrocchia San Massimiliano Kolbe di Jesi promuove nel salone parrocchiale martedì 8 aprile alle 21,15 l’incontro “Liberi di credere. Oggi i cristiani
continuano ad essere perseguitati in almeno 65 paesi”. Interverrà Giampiero
Giacomel, coordinatore di Fundraising CSW di Londra, associazione che si
occupa della difesa della libertà religiosa.
esperienze | 9
Voce della Vallesina | 30 marzo 2014
19 MARZO: CRONACA DELLA VISITA A PAPA FRANCESCO DA PARTE DI ALCUNI ROSORANI E DI ALTRI CITTADINI
“Papà, siate vicini ai figli lasciandoli liberi”
vani, adulti, anziani, scolaresche… prendevano posto. Quindi nelle varie lingue sono
stati elencati i gruppi. Per questo è stata
impiegata quasi un’ora. Ciò spiega il gran
numero delle persone presenti circa 80.000:
che emozione sentire pronunciare distintamente il nome della Parrocchia di San Michele Arcangelo di Rosora! Finalmente alle
10,15 è apparso Papa Francesco che con la
sua “papamobile” ha fatto il giro della piazza fra l’entusiasmo dei presenti. Gli sguardi
commossi di tutte le persone sono stati calamitati da quella figura bianca e sorridente
che ci salutava e benediceva. Quindi, salito
sul palco a Lui riservato, ha commentato il
vangelo del giorno che parlava di San Giuseppe, mettendo in evidenza, visto che era
la festa del Papà, la grandezza di questo
Santo come educatore. “Ha cresciuto Gesù
in età, sapienza e grazia” ha sottolineato
Papa Francesco invitando poi tutti i papà
ad essere vicini ai loro figli, lasciandoli nello stesso tempo liberi di crescere. Alla fine
il Santo Padre si è recato verso il numeroso
gruppo degli ammalati, invalidi e portatori
di handicap comprendente tanti bambini e
giovani con i quali si è intrattenuto a lungo, baciandoli uno ad uno manifestando
palesemente un’infinita dolcezza. A questo
punto la folla, che fino ad allora aveva seguito composta e in silenzio, ha cominciato a scatenarsi con un tifo che non esiterei
a definire da stadio: quelli della prima fila
senza alcun motivo si sono alzati in piedi e
non solo, sono saliti anche sulle sedie per
scattare foto e girare filmini chiamando a
gran voce “Francesco” per poterlo immortalare. Il loro esempio è stato imitato da
tante altre persone. Costoro hanno impedito, agendo così, la vista del Papa a chi si trovava dietro. Persino i maxischermi erano
coperti da questo cordone umano vociante.
Il Papa finito di intrattenersi con gli ammalati, comunque non si è avvicinato, né
ha risposto con un sorriso o un gesto della mano a chi lo chiamava insistentemente.
Perché? Secondo me lo ha fatto volutamente per manifestare la sua contrarietà verso
questi comportamenti errati. A mio parere
egli ama in egual misura tutti noi anche se
predilige i poveri, gli ammalati e i bisognosi
di aiuto. Vuole dimostrare così che egli non
vuole essere trattato come una star né della canzone, né del calcio, né della politica,
ma rispettato come successore di Pietro, e
rappresentante di Cristo in terra. Vestito
di una modesta tunica bianca e di semplici scarpe ha rievocato in me l’immagine del
prete di campagna di un tempo, che spiega
il Vangelo con il cuore e in modo semplice
da farlo capire a tutti. Sul pullman durante
il viaggio di ritorno si è continuato a parlare a lungo della visita a Papa Bergoglio e dei
forti sentimenti che ci aveva suscitato. Ci
sentivamo tutti più arricchiti e sono sicuro
che ognuno, in cuor suo, portava in serbo
l’immagine di questo grande Papa così umile. Contemporaneamente ci si sfogava con
un misto di rabbia e tristezza contro quelle
persone che con il loro atteggiamento rispecchiano ancora una volta l’immagine di
una società superficiale, egoista, mancante
di rispetto nei confronti degli altri che non
considera di certo suoi fratelli.
Lamberto Marchetti
UOMO DOVE VAI?
Essere uomo nel XXI secolo
Jesi, 4 aprile 2014 ore 18.00
Palazzo della Signoria
Sala Maggiore
Relatore: dott. Stefano CICCONE
Università Tor Vergata di Roma
Referente dell’Associazione
“Maschile Plurale”
con il Patrocinio del Comune di Jesi
FONDAZIONE
CASSA DI RISPARMIO
DI JESI
Grafica: labostudio
Il forte desiderio espresso da alcuni di noi
rosorani di vedere da vicino Papa Francesco e di ascoltare le sue parole mi ha spinto a rivolgermi all’agenzia Frasassitour per
organizzare un pellegrinaggio di fedeli e
non, a San Pietro, mercoledì 19 marzo. Lo
stesso desiderio ha fatto sì che i partecipanti (alcuni di Jesi, altri di Moie altri ancora di Angeli, di Mergo e infine di Serra
San Quirico) superassero una notte insonne e i vari disagi del viaggio. Così partiti a
un’ora canonica (gli jesini all’una, i rosorani
alle due) già alle sei del mattino aspettavamo l’apertura dei cancelli mescolati ad altri
gruppi ai bordi della piazza di San Pietro
per l’occasione transennata, sfidando l’aria
rigida del primo mattino. Alle 7,45, finalmente abbiamo avuto l’accesso alla piazza passando attraverso i “metal detector”.
Soddisfattissimi siamo riusciti a sederci in
seconda fila e mentre aspettavamo l’inizio
dell’udienza papale, riscaldati da un pallido sole, ci guardavamo in giro: la piazza
andava riempiendosi; una marea di persone
provenienti da ogni parte del mondo, gio-
Centro Promozionale Famiglia - Consultorio “la famiglia”
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10 | in_diocesi
30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
SI È CONCLUSA LA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO GERARDO NELLA VARIEGATA E COMPLESSA COMUNITÀ DI SAN GIUSEPPE
“Accoglienti e annunciatori del Vangelo in parrocchia”
Con un impegno alla solidarietà e alla carità
si è chiusa domenica scorsa la visita pastorale di don Gerardo a San Giuseppe. Atto finale di un mese intenso di incontri, dibattiti
e momenti spirituali forti è stata la solenne
celebrazione del pomeriggio in cui il vescovo di Jesi ha tracciato un bilancio di questi
giorni nella parrocchia più grande della diocesi. «Il desiderio più grande per vivere la
nostra fede è aprire il cuore a Dio. Ringrazio
il Signore per le cose belle di questi giorni e
ringrazio tutti coloro che ho incontrato. Ed
ora? Questa parrocchia è diversa dalle altre. La tavola rotonda sull’integrazione ci
dice che qui c’è un altro numero di stranie- quentati per la maggior parte da stranieri». hanno lavorato per questa visita pastorale».
ri. Questo comporta la presenza di persone Il vescovo nel suo intervento aveva posto
non cristiane, di famiglie povere o in diffi- l’attenzione anche alle famiglie ed ai giovani. La tre giorni di San Giuseppe si era aperta
«Ce ne sono tante in difficoltà per la man- venerdì sera con la presentazione della “Via
coltà: non possiamo essere indifferenti».
Durante la visita pastorale Mons. Rocconi canza di pace ed armonia – aveva detto – Crucis” realizzata dall’artista jesino, Gianha incontrati tutti i gruppi presenti in par- Prendiamo a cuore anche i giovani, i più fra- netto Magrini e collocata all’interno della
rocchia, visitato molti malati e partecipato gili di fronte alle difficoltà. Preghiamo anche cappellina della parrocchia. «Questa è un’oa diverse iniziative, come appunto la tavola per le vocazioni sacerdotali, si sostengano e pera in cui è presente la trascendenza di Dio
rotonda sulla scuola e l’integrazione, l’as- si incoraggino, si manifesti stima verso quei – aveva spiegato il critico d’arte Gloriano Pasemblea parrocchiale e anche la “Caminada”. ragazzi che intraprendono questa strada».
oletti – Nelle quindici immagini non c’è un
«Dobbiamo prenderci due impegni – aveva Ad animare la celebrazione era stata la ban- contesto ma solo sfondo bianco. L’opera è
detto don Gerardo nella sua omelia – Esse- da “La Lombarda anni ‘70”, che aveva tenuto realizzata a tecnica mista con cera e colori
re accoglienti per rendere la vita dei nostri prima della messa un concerto sul sagrato acrilici. Non c’è un disegno preparatorio e le
fratelli più semplice ed annunciare Gesù della chiesa. Non erano mancati in con- forme non sono definite. La “Via Crucis” di
con la nostra vita di fede, buona, di carità e clusione i ringraziamenti del parroco, don Magrini è la prima di questo tipo a Jesi».
santa. La vocazione di questa parrocchia è Giuliano Fiorentini. «Grazie a don Gerardo Giannetto Magrini, nato nel 1938, è stato
vivere la solidarietà e l’annuncio del Vange- per la sua disponibilità e per la sua pazienza definito dal parroco don Giuliano Fiorentini
lo. Tutto parte dalla nostra fede che ci chia- – aveva detto con tono ironico – Dobbiamo «un uomo giusto»; si dedica alla pittura dalla
ma a vivere questi due aspetti. Ringrazio il fare tesoro di ciò che ha detto stasera: l’at- metà degli anni Sessanta, dai tempi dell’AcSignore per le bellissime realtà come l’ora- tenzione ai poveri, far crescere la fede ed an- cademia di Belle Arti di Perugia, i cui cortorio “Don Bosco”, il dopo scuola dell’orato- nunciare il Vangelo. Da qui dobbiamo ripar- si frequenta a partire dal 1965. Alla fine del
rio “SanGiu” ed il corso di cucito, tutti fre- tire. Un ringraziamento va a tutti coloro che decennio aderisce alla corrente informale
Incontri d’arte e musica barocca
6 aprile: incontro su Evangelii Gaudium
al museo è stato sottoposto nel
‘900: quello pittorico-conservativo del 1975, curato da don
Marco Melzi, che ha mantenuto la scultura nella sua fattezza
di Cristo crocifisso come ci era
stata tramandata nel tempo; e
quello morfologico-strutturale
del 1999, eseguito da Giuliano
Rettori, che ha invece riconvertito la scultura al suo
aspetto originario di Cristo deposto dalla croce. L’ultimo appuntamento del ciclo è fissato per sabato 29
marzo, sempre alle 17:30, quando il relatore concluderà l’esposizione della sua ricerca storico-stilistica
mettendo a confronto l’opera di Jesi con gli altri rari
esemplari ancora conservati nelle Marche.
Per informazioni [email protected] o
0731.226749.
Caterina Marzioni
AZIONE CATTOLICA ITALIANA:Delegazione regionale delle Marche
Convegno e assemblea elettiva a Loreto
L’Azione Cattolica Italiana - Delegazione Regione
Marche - comunica la convocazione dell’Assemblea
Regionale, simbolicamente intitolata “Alzati e Va’”, e
del Consiglio Regionale Elettivo per domenica 30
marzo dalle 8.45 presso l’Istituto Salesiano Madonna
di Loreto via San Giovanni Bosco n. 7, Loreto.
Il livello regionale, luogo di collegamento e confronto
delle Associazioni diocesane delle Marche, vuole offrire, attraverso l’Assemblea regionale ed il Consiglio
regionale elettivo, un contributo di riflessione e di studio per un’AC che sa prendere iniziativa, coinvolgersi,
accompagnare, fruttificare e festeggiare.
Essere associazione è impegno per l’oggi. È impegno
per educare alla bellezza, allo sguardo profondo, alla
riflessione, alla vita aperta agli altri con la gioia dei
Giuseppe Papadia
Foto G. Papadia e M. Cerasa
notiziebrevi
AL MUSEO DIOCESANO UN FINE SETTIMANA PIENO DI INIZIATIVE
Week-end ricco di iniziative
quello appena trascorso al museo diocesano. Domenica il salone d’ingresso ha ospitato per
il terzo anno consecutivo la
Rassegna “Concerto a Palazzo.
Rarità musicali in luoghi d’arte
rari” organizzata dalla Fondazione Lanari: la sala di rappresentanza della famiglia Ripanti, che nel Palazzo abitò
dal XVIII secolo, si è trasformata in una meravigliosa
cornice per l’esecuzione di un raro programma di musica barocca da parte di due giovanissimi interpreti al
clavicembalo e oboe.
Sabato si è tenuto invece il secondo incontro del ciclo dedicato alla “Deposizione lignea nelle Marche nei
secoli XII e XIII”, nel quale il dott. Emiliani ha presentato, mediante un ricco repertorio fotografico, i due
restauri a cui il Cristo deposto duecentesco conservato
con i lavori del ciclo “Strutture immaginifiche” e “Ritratti immaginari”. Nel 1976 inizia
a dipingere opere su fondo nero raffiguranti
strutture cellulari mentre dal 1983 inaugura la sua produzione scultorea recuperando
modelli in legno dalla fonderia di una vecchia fabbrica di utensili e macchine agricole
di Jesi, assemblandoli in una serie di sculture assai originali ispirate alla ricerca di una
sorta di archeologia del moderno. Nella sua
vasta produzione figurano anche opere di
grande formato ispirate a tematiche sociali e
di impegno civile.
La “Via Crucis” è stata donata alla parrocchia San Giuseppe. Presente alla cerimonia
anche il vescovo Rocconi, che dopo aver
tracciato una breve storia della via crucis si è
augurato «che possiamo vivere la via crucis
come momento di conversione e non solo di
sofferenza».
testimoni del Signore Risorto, per dare nuova linfa
al tessuto sociale e al territorio. Nell’ambito di tali attenzioni e desideri l’assemblea, dopo l’accoglienza e
la preghiera del mattino, dialogherà con gli interventi
di Mons. Luigi Conti (presidente CEM) e Lisa Moni
Bidin (Vicepresidente Nazionale del settore Giovani
Ac), a cui seguirà la relazione del delegato Antonella
Monteverde e dei settori. A chiusura del mattino verrà celebrata la Messa presieduta da mons. Luigi Conti.
Nel pomeriggio, dopo aver condiviso idee e pensieri
con le diocesi delle Marche, avranno luogo le operazioni di voto per il rinnovo degli incarichi. Tali servizi
divengono espressione ed occasione di compartecipazione e ricchezza per ciascuna realtà Diocesana della
Regione.
Tre incontri su “Evangelii gaudium”, l’Esortazione Apostolica di
Papa Francesco proposti dal Movimento dei Cursillos di Cristianità
nella Chiesa di Palazzo Merighi in Corso Matteotti n.35 a Jesi. Il
primo appuntamento sarà domenica 6 aprile alle 17,45 sul tema “La
gioia del Vangelo” con una conversazione di don Gerardo Rocconi,
vescovo di Jesi. L’incontro sarà introdotto dalla musica della Corale
Brunella Maggiori di Jesi. «L’intento è quello di portare – spiega
Nicola Rocchetti dei Cursillos - attraverso questi tre incontri
sull’Evangelii gaudium, la gioia del Vangelo a tutti i cristiani ma
anche e soprattutto a tutti quelli che sono lontani dalla Chiesa».
28 marzo: incontro settimanali diocesani delle Marche
Il prossimo incontro regionale Fisc (federazione dei settimanali
diocesani) è previsto per venerdì 28 marzo a Fermo. Il ritrovo
sarà alle 10.30 presso la sede de “La Voce delle Marche” in via
Sisto V, per poi raggiungere il vicino Episcopio per un saluto
dell’Arcivescovo Mons. Luigi Conti. I lavori proseguiranno nella
sede della redazione con il seguente ordine del giorno: riscontro
tipografia Rotopress, resoconto consiglio nazionale a Roma, corsi
di formazione per giornalisti; meeting giornali cattolici diocesani e
on line a San Benedetto del Tronto.
Tribunale ecclesiastico marchigiano
“Annullati un centinaio di matrimoni. Sposi incapaci di assumere
obblighi” è il titolo di un servizio del quotidiano “Il Resto del
Carlino” a pagina 20 del 14 marzo per l’inaugurazione dell’Anno
giudiziario del Tribunale Ecclesiastico regionale piceno. Nel
2013 il Tribunale ha deciso 109 cause delle quali 95 a favore della
nullità del matrimonio; i principali motivi di nullità riguardano
l’incapacità consensuale.
Servizio dedicato a Carlo Urbani su Credere
Sulla rivista ‘Credere’ delle Edizioni san Paolo di questa settimana
servizio a cura di Vincenzo Varagona su Carlo Urbani alla vigilia
dell’11 anniversario della scomparsa, a Bangkok, ucciso dalla
Sars. «A Taiwan e ad Hanoi – si legge nell’articolo - Carlo Urbani
è un eroe nazionale. Ogni anno, nell’anniversario del 29 marzo,
si celebra una grande festa in omaggio al medico che per anni ha
operato in quelle zone»
vallesina | 11
Voce della Vallesina | 30 marzo 2014
SAN PAOLO DI JESI, DOMENICA 30 MARZO CON FABIO MERLI
SAN PAOLO DI JESI: F abio Merli, da fabbro a maestro di musica
Un libro racconta la Banda e il Maestro Le bande sono nel suo cuore
Ha saputo forgiare i musicisti così come
aveva imparato a forgiare il ferro. Oltre
mille bambini e ragazzi della Vallesina
hanno conosciuto il maestro Merli come
insegnante di musica e direttore della
banda. Un modo di fare che è rimasto nel
cuore di tutti e che lo ha sempre caratterizzato fin dagli inizi, nel marzo 1966 con
il primo concerto della banda di San Paolo
di Jesi. Fabio Merli è il maestro: conosciu-
Domenica 30 marzo, nella chiesa parrocchiale
di San Paolo sarà presentato il libro “La Banda Musicale di San Paolo di Jesi e il suo Maestro”, voluto dall’Amministrazione Comunale
per onorare il M° Fabio Merli che da oltre cinquant’anni dirige la locale banda e che proprio
per sua iniziativa prese nuova vita agli inizi
degli anni Sessanta. Durante la presentazione,
che si terrà alle 17.30, si esibiranno la Banda e
gli Allievi del Corso di Orientamento Musicale.
Interverranno il parroco don Michele Cobzaru,
il sindaco Cav. Sandro Barcaglioni, il giornalista Terenzio Montesi originario di S. Paolo,
l’autore del libro Riccardo Ceccarelli e il maestro Fabio Merli. Il volume ripercorre la storia della banda ma soprattutto nel suo album
fotografico evidenzia la prestigiosa carriera musicale del Maestro Merli che ha diretto
non solo la formazione musicale di San Paolo,
ma anche la Banda “L’Esina” di Moie, la Banda Lombarda-Anni 70 di Santa Maria Nuova,
la Banda Città di Staffolo, il Complesso Bandistico Città di Fabriano, il Complesso Bandistico Villa Strada di Cingoli, la Fanfara dei
Bersaglieri di Jesi, oltre a far parte di orchestre
come The Delvils e Zucchi di Castelplanio. La
pubblicazione del libro ha avuto una partecipazione corale di Società, Aziende Industriali
Artigiane e Agricole e di privati dell’intero territorio di San Paolo e non solo, segno tangibile della stima verso il maestro Merli e dell’apprezzamento per la sua attività di direttore e di
insegnante di musica, continuando a fare sempre l’artigiano, sorretto sempre da un giovanile
entusiasmo e dalla passione per la musica riuscendo a contagiare non pochi.
CONFARTIGIANATO E ISTITUTO PIERALISI DI JESI
In officina per costruirsi il futuro
Tra i banchi dell’officina per reinserirsi in società. 15 minori, seguiti dall’Ufficio di Servizio
Sociale Minorenni, in particolare collocati presso la Comunità Educativa “Agorà” di Corinaldo,
prendono parte a Jesi a un corso di carrozzeria
presso i locali dell’Istituto d’Istruzione Superiore
“E.Pieralisi” organizzato dalla scuola in collaborazione con la Confartigianato.
Questo corso di formazione e avviamento all’esperienza lavorativa ha come finalità il reinserimento e la reintegrazione dei ragazzi in un contesto scolastico e formativo. L’idea di realizzare
questa esperienza nasce dallo stimolo del Tribu-
nale dei Minori delle Marche e dell’Associazione
Agorà di Corinaldo con la dott.ssa Francesca Pizziri. Un processo di reinserimento sociale, curato
e seguito dal Tribunale dei Minori USSM di Ancona, gestito dalla dott.ssa Patrizia Giunto con il
tutoraggio della dott.ssa Federica Mancini.
La formazione di 112 ore con due incontri a settimana si tiene presso i locali dell’Istituto E. Pieralisi di Jesi diretto dal prof. Mario Crescimbeni.
Il corso preparerà i 15 ragazzi sugli elementi tecnici di carrozzeria con lezioni teorico-pratiche
tenute dai carrozzieri aderenti al progetto e con
stage presso le officine associate
to per il suo impegno nella musica come
direttore di tante bande musicali. Appassionato ed entusiasta, ha impresso la sua
grinta e il suo stile in tutti gli ambienti
dove è stato chiamato. In occasione del
suo ottantesimo compleanno, i suoi familiari e i musicisti della banda L’Esina di
Moie, Miriam Giorgi e Simone Ricci, hanno organizzato una festa a sorpresa nel
giardino di Maurizio Ceci, a San Paolo di
Jesi. Una giornata indimenticabile, il 30
settembre 2012, che il maestro Merli racconta ancora con emozione e con orgoglio
e alla quale hanno partecipato ottanta musicisti e tantissimi amici. Le dimostrazioni di amicizia, di stima e di affetto che ha
ricevuto da tanti musicisti, dirigenti ed ex
dirigenti, rappresentanti delle istituzioni
sono state il segno che ha saputo camminare bene, sempre con uno strumento o
uno spartito in mano, per promuovere lo
studio della musica e la gioia di suonare
insieme. Gli Amici della Musica di San Paolo di Jesi, l’Esina di Moie, la Lombarda di
Santa Maria Nuova, la banda di Staffolo, la
banda di Villa Strada di Cingoli, la banda
di Pantiere, la banda della città di Fabriano e La Lombarda Anni 70 lo hanno avuto
maestro e guida in tanti concerti, viaggi,
raduni, feste…
«Ci piace ricordare, a distanza di qualche
anno - raccontano i musicanti - il suo
grande trasporto per la musica, il suo
modo originale di trattare con i ragazzi
e le sue proverbiali arrabbiature che
passavano volentieri. E poi tutti i
soprannomi che dava ai ragazzi: pastarella,
lampadina, duce… La banda e il suo
maestro ci hanno dato l’occasione di
girare l’Italia dove abbiamo sempre avuto
successi per la freschezza e l’originalità
delle musiche che proponevamo. E un
pensiero di gratitudine va a tutti i dirigenti
che hanno contribuito, con generosità e
lungimiranza, a costruire la storia delle
bande».
Il maestro Merli mantiene tanti rapporti
con coloro che ha incontrato: «Ripenso
spesso a tutte le città e ai paesi in Italia e
in Europa dove siamo stati con i ragazzi, a quanto ci siamo voluti bene, alle responsabilità che ci siamo presi. Ogni volta
che passo in auto o mi fermo a Staffolo,
Fabriano, Moie o nella mia San Paolo ho
sempre tanta nostalgia dei bei tempi con
la banda e il ricordo va sempre a tutti coloro che ho conosciuto e incontrato grazie
alla musica. Abbiamo fatto cose grandi e il
Signore ci ha sempre aiutato: quanti viaggi,
quanti rischi abbiamo corso, siamo andati in paesi poveri dove non c’era niente da
mangiare… Prima di andare a Moie, sono
stato a Staffolo dove ho imparato le basi
per organizzare. Le bande sono nel mio
cuore.»
«Un maestro può essere una guida nella
musica, un riferimento per i ragazzi ma
soprattutto un amico»: così lo definisce
Marino Giorgi che è stato presidente della
banda di Moie quando Merli ne era il direttore e con il quale ha organizzato tanti
viaggi in pullman per suonare nei luoghi
più diversi, quando si partiva con tutte le
attrezzature per cucinare, quando la banda era al centro della vita del paese ed era
l’unica occasione per i giovani di viaggiare
in Europa».
Il maestro Merli ha in casa una sala dedicata al suo lavoro. «Quando vado nella
stanza dei ricordi, dove tengo tutti i registri e i 1250 nomi di coloro che hanno
frequentato le mie scuole di musica delle
bande, provo tanta emozione, mi torna
alla memoria tutto il tempo vissuto insieme e sento ancora tanta voglia di fare.
Non sono un professore, ho fatto tutto con
tanta passione e ogni giorno ringrazio la
Provvidenza che mi ha sempre assistito».
Beatrice Testadiferro
Nelle foto di Simone Ricci due momenti
della festa per l’80° compleanno del maestro Merli con i suoi musicanti e con Marino Giorgi di Moie.
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30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
STAFFOLO: I GIOVEDÌ DELLE TISANE E INCONTRI CON AUTORI LOCALI
In Biblioteca libri e degustazioni
I Giovedì delle Tisane ecco la nuova iniziativa della Biblioteca Comunale di Staffolo. Per ogni giovedì della settimana viene proposta una tisana a tema, con erbe e
bacche del territorio, facilmente reperibili
e alla portata di tutti. “Un’occasione per
imparare a identificare le piante locali e ad apprezzarne le molteplici
proprietà officinali” è stata questa
l’idea della collaboratrice della biblioteca Aurora Severini, grande
appassionata e conoscitrice di erbe
spontanee. Qualche tazza, un bollitore, tisane confezionate su ordinazione dall’Erboristeria Oryza di Jesi,
ma soprattutto tanta passione per le
piante e la natura. L’iniziativa, che
ha avuto inizio lo scorso 20 febbraio
con la prima tisana a base di melissa, sta riscuotendo un grande successo fra
gli utenti e non solo: “Un vero momento
di relax, circondati dai libri e un’autentica
lezione di erbologia!” hanno commentato
gli utenti. Dalle 15 in poi, tutti sono invitati a degustare la tisana, che viene di volta in volta introdotta da una scheda in cui
sono elencate le proprietà benefiche e le
possibili applicazioni culinarie. “Il nostro
obiettivo è quello di rendere la Biblioteca di Staffolo un luogo di incontro per gli
utenti, uno spazio accogliente da condivi-
dere e da vivere soprattutto. L’amore per
la lettura va alimentato. L’iniziativa delle
tisane rientra sempre in questo progetto di promozione della biblioteca e della
cultura in generale. Unire l’interesse per
le piante, riassunto nella tisana, al pia-
cere della lettura si è rivelato un grande
successo” sono state le parole della nuova
operatrice della Biblioteca Iscra Bini, che
continua: “Lo scorso 22 marzo abbiamo
promosso la presentazione dell’ultimo
romanzo La giusta scelta, dello scrittore
e giornalista Giancarlo Trapanese. Una
serata piacevole e molto partecipata, arricchita dalla performance musicale della cantante chitarrista Grazia Barboni
Carniani, interprete di alcuni successi
da De André a Joan Baez. Tra gli eventi
in programma un fitto calendario per la
presentazione di scrittori emergenti locali. Intanto segnaliamo il 29 marzo con la
presentazione di Sangue di rosa scarlatta
di Vittorio Graziosi, una storia che approfondisce il complesso legame tra padre e
figlio. A seguire il 12 aprile sarà la
volta del libro Oggi spiego io! Guida
per genitori in crescita di Tania Primucci, evento che rientra nella rassegna Scrittori di marca, iniziativa a
cura dalla Biblioteca La Fornace di
Moie. Il 26 aprile, invece, verrà presentata una raccolta di racconti di
autori vari e il 10 maggio prossimo
sarà la volta del romanzo L’ultima
offensiva di Giovanni Melappioni.
Ogni appuntamento è sempre alle
18, sempre presso la Biblioteca Comunale in via del Maestro, 32. Gli eventi
saranno anche l’occasione per gli ospiti di
gustare un aperitivo con prodotti nostrani: dai formaggi Calvisi ai vini delle aziende agricole Simonetti e Brocani.
ORARI DI APERTURA BIBLIOTECA COMUNALE
DI STAFFOLO
Lunedì – giovedì – venerdì dalle ore 15:00
alle 19:00. Via del Maestro, 32
e-mail: [email protected]
tel.: 0731 770418
notiziebrevi
Inaugurazione della scuola
Sarà inaugurata sabato 29 marzo, alle 10, la scuola
dell’infanzia “G. Rodari” di Moie, al termine dei lavori di consolidamento ed adeguamento. Una mattinata
di festa per alunni, famiglie e per tutto il personale.
Sono previsti interventi di autorità e rappresentanti del
mondo della scuola. L’orchestra d’istituto “C. Urbani”
allieterà la mattinata. La scuola dell’infanzia, dal settembre 2012, è ospitata nella ex scuola primaria di via
Trieste, i cui locali sono stati riadattati alle esigenze dei
bambini dai tre ai cinque anni. Sono stati adottati molti
accorgimenti per rendere la sede provvisoria confortevole, con adeguamento dei bagni e con una specifica
sistemazione delle aule. Tutta la cittadinanza è invitata
a partecipare a questo momento e ad accompagnare il
ritorno dei piccoli nella sede di via Torino.
Raccolta di alimentari
Sabato 29 marzo la Croce Rossa Italiana, in collaborazione con Selex, organizza prima giornata di raccolta di generi alimentari su tutto il territorio nazionale.
Presso i punti vendita della Vallesina che aderiscono
all’iniziativa, saranno presenti dei volontari CRI che
raccoglieranno i prodotti donati e ne assicureranno
l’imballaggio, il trasporto e lo stoccaggio. I generi alimentari raccolti saranno distribuiti alle famiglie in
difficoltà, nelle mense e nei comuni. «Una delle maggiori sfide che la nostra associazione deve affrontare
in questo momento di crisi economica e sociale, -ha
affermato il presidente nazionale Francesco Rocca- è
quella di rafforzare la propria azione per sostenere le
sempre più ampie fasce della popolazione che si trovano in condizioni di vulnerabilità.»
ROSORA, A PALAZZO LUMINARI LE LETTURE DI PRIMAVERA
Le opere di scrittori marchigiani
Da domenica 6 aprile a sabato 3 maggio a Rosora
si terrà la rassegna “Letture di Primavera 2014”.
Aprile e maggio da tempo sono i mesi consacrati
al libro e alla lettura in tutta Europa. Infatti, da diciannove anni, il 23 aprile si festeggia la “Giornata
mondiale del Libro”, mentre in Italia “Il Maggio
dei Libri” è la campagna ideata nel 2011 dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali per
sottolineare il valore sociale del
libro per la crescita del nostro
Paese.
Dopo il successo degli appuntamenti dello scorso anno, il
Comune di Rosora promuove
altri quattro incontri che valorizzano il talento e l’iniziativa
di scrittori del territorio marchigiano.
Domenica 6 aprile si inizia con
la presentazione di “Tu, Siria”
(ed. Comunication project)
di Asmae Dachan, giornalista
italiana d’origine siriana. Un libro scritto insieme a Yara al Zaitr che denuncia la violenza e la
devastazione in corso nel paese orientale ormai
da tre anni utilizzando il linguaggio della poesia,
mezzo scelto per raccontare la sofferenza di un
popolo in modo ancor più efficace del linguaggio
giornalistico. Nell’occasione verranno proiettate
anche delle immagini del viaggio fatto dall’autrice
nel suo paese d’origine. A questo appuntamento
seguirà il 12 aprile Maria Grazia Pieretti con “A
piccoli passi verso…” (ed. Grafica Sanvitese), una
raccolta di favole per piccoli e adulti, presentate in collaborazione con il laboratorio teatrale “I
teatranti per caso” dell’associazione culturale “Il
risveglio” di Santa Maria Nuova. Il 27 aprile sarà
la volta dell’opera “Gherardo
Cibo. Dilettante di botanica
e pittore di paesi” (ed. Il lavoro editoriale), volume d’arte a
cura di Giorgio Mangani e Lucia Tongiorgi Tomasi dedicato
ad un personaggio fuori dagli
schemi nella storia dell’arte
cinquecentesca, “inventore” figurativo del paesaggio arcadico
marchigiano.
L’ultimo appuntamento sarà
sabato 3 maggio con Gianluca
Antoni, che presenterà il volume “Il peso specifico dell’amore” (ed. Italic Pequod), secondo
romanzo dell’eclettico autore
senigalliese che esplora il labirinto dei sentimenti.
Ogni appuntamento si svolgerà alle 17,30 a Palazzo Luminari e sarà seguito dalla degustazione dei
prodotti gentilmente offerti delle aziende vinicole
presenti a Rosora.
Per informazioni: Comune di Rosora 0731
813963, Biblioteca Civica 0731 814627.
Organizzazione: Eidos soc. coop. 0731 984537,
[email protected].
jesi | 13
Voce della Vallesina | 30 marzo 2014
DOMENICA 30 MARZO PER SCOPRIRE CON IL TOURING
In città la Penisola del Tesoro
Il Touring Club Italiano sceglie Jesi
come quarta tappa della Penisola del
Tesoro® 2014, l’iniziativa che da quindici anni accompagna soci e simpatizzanti alla scoperta dell’Italia e del suo
patrimonio artistico, visitando gli angoli meno conosciuti della Penisola o
proponendo gli aspetti più inconsueti
del turismo classico. Luoghi di grande
fascino ricchi di tesori artistici, naturalistici, tradizioni culturali e artigianali,
spesso aperti eccezionalmente per l’occasione. “Da 15 anni in viaggio con l’Italia” è il tema dell’edizione 2014, che si
inserisce nell’ambito dei festeggiamenti
per i 120 anni di nascita dell’Associazione. Nelle 14 edizioni passate, la Penisola
del Tesoro® ha proposto un’Italia virtuosa che, forte delle tipicità del territorio,
ha saputo far convergere i propri valori
verso un’immagine internazionalmente riconosciuta, invidiata e imitata. Oltre 110.000 i partecipanti e 164 i luoghi
d’eccellenza visitati: numeri di successo
che premiano l’iniziativa del Touring.
A Jesi domenica 30 marzo il Touring organizza visite guidate (su prenotazione)
alla scoperta delle bellezze della città
con un itinerario al Palazzo della Signoria che ospita la Biblioteca Planettiana
e uno dedicato alla Pinacoteca civica di
palazzo Pianetti e alla Galleria di arte
contemporanea. Alle 12, inoltre, in piazza della Repubblica, l’Ente Palio di San
Floriano propone un’anteprima della rievocazione storica del Palio e alle 16 nel
Teatro studio Valeria Moriconi si tiene
l’incontro di benvenuto ai partecipanti,
accompagnato da un concerto sinfonico
dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana
diretta dal maestro Stefano Sarzani con
musiche del compositore jesino Pergolesi e di altri autori (su prenotazione). Il
Touring Club propone numerose altre
attività e visite che animeranno la tappa jesina come la Casa Museo ColocciVespucci, con la ricostruzione degli ambienti di vita della nobile famiglia (visite
guidate su prenotazione, ogni ora tra le
10.15 e le 15.15) e le Mura con il Torrione di Mezzogiorno (visite guidate senza
prenotazione, per massimo 20 persone
a volta alle ore 10.15, 11.15 e 12.15).
Saranno inoltre aperti per le visite guidate il Teatro Pergolesi (ore 10.15-13.15)
ed il Museo Diocesano (ore 10.15-15.15)
mentre per conoscere i prodotti tipici e
l’artigianato del territorio saranno allestite una mostra di architettura artistica
e degustazioni (con possibilità di acquisto) a palazzo Battaglia, come pure assaggi presso l’Enoteca Regionale.
Per i più piccoli, inoltre, allo Studio per
le Arti della Stampa, che documenta le
arti tipografiche a Jesi a partire dal 1472,
si svolge un laboratorio (ore 10.30, per
bambini di 6-12 anni) e la lettura animata “...c’era una volta un pezzo di legno”
(su prenotazione).
L’iniziativa prevede una anteprima sabato 29 marzo, con la possibilità, per chi
raggiungerà Jesi per il fine settimana, di
una visita guidata alla Pinacoteca civica
e al Museo Diocesano, e di altre visite
libere.
Per informazioni e prenotazioni della
Penisola del Tesoro: 840.88.88.02 (Pronto Touring).
DA JESI LA CONQUISTA DELLA CINA DA PARTE DEGLI ORAFI CNA
Nuove opportunità per gli artigiani
Cinque alfieri del meglio dell’artigianato orafo marchigiano e la spinta della Cna nel fare
rete d’impresa per l’internazionalizzazione e
arrivare, per primi, a proporsi a un’area della Cina, la città di Jimo nella regione dello
Shandong, a nord del colosso asiatico, con
pochi contatti commerciali con le grandi eccellenze internazionali e i prodotti europei.
E allora, ecco che nel Progetto Jimo si inseriscono la Cna marchigiana e il suo comparto
orafo, con cinque grandi nomi del settore:
Giorgio Aguzzi di Fossombrone, vice presidente nazionale Cna, con la sua All Gold
(www.allgold.it); Sergio Nicolini di Senigallia, presidente provinciale Cna per l’artigianato artistico (www.ateliergioelli.it); Daniele
Burattini di Ancona (www.burattinigioielli.
com); Silvano Zanchi di Fermo (www.silvanozanchi.com); Filippo Gatti di San Benedetto del Tronto (www.gattogioielli.it).
Il progetto pilota avviato dalla Cna, avvalendosi dell’incontro con l’iniziativa della Euro
Top Brand srl di Ancona, è stato seguito e
curato da Elisabetta Grilli, responsabile arti-
gianato artistico CNA Provincia di Ancona,
che accompagnerà la rete d’impresa in Cina
per gli incontri istituzionali in previsione
con l’associazione orafa cinese e gli amministratori
locali. Grazie all’impulso
del vicepresidente nazionale
CNA Giorgio Aguzzi, la rete
orafa marchigiana ha potuto
contare anche sul supporto
della regione Marche nella
risoluzione delle pratiche burocratiche, nella persona del
dott. Cristiano Varotti che
attenderà l’arrivo del gruppo
a Guangzhou. La delegazione marchigiana sarà in Cina
per dieci giorni dal 26 marzo prossimo, prima con una
serie di incontri e vendite a Canton e quindi
nella regione dello Shandong.
“Per un’associazione di categoria - spiega Elisabetta Grilli - è primario riuscire a sviluppare progetti e percorsi che permettano di
essere pronti a presentarsi sui mercati internazionali. In questa fase la Cina, come confermano gli indicatori, è il principale e più
importante approdo per i piccoli del mercato
del lusso”. Da aprile a fine luglio, da Fossombrone, Senigallia, Ancona, Fermo e San Benedetto del Trono l’artigianato del lusso sarà
presente coi suoi prodotti, i suoi gioielli, la
sua raffinatezza negli stand di Jimo, per l’expo e la vendita diretta, da pioniere del Made
in Marche nella regione e di una rete di impresa che ha già un suo marchio, MIEGIOIE, e mira a rafforzarsi, riuscendo a creare
una vetrina permanente in Cina e una filiera
corta per arrivare al consumatore cinese ma
anche coreano e giapponese presente in loco.
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31/10/13 16.38
14 | attualità
JESI
30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
A CORINALDO CELEBRATO IN TEATRO IL MAESTRO MAURO PORFIRI
IL PALAZZO E DINTORNI
Ha diretto anche la banda di Jesi
Cultura... e cultura
Un’esplosione di entusiasmo
l’inaugurazione del nostro
anno “Jesi città europea dello sport 2014” per la sfilata
di centinaia di bambini e
adolescenti lungo il nostro
Corso e la loro gioia in piazza della repubblica, per il
palazzetto Triccoli gremito
di oltre tremila presenze,
per gli applauditi interventi
degli organizzatori e per lo
spettacolo super-originale
dei Kataklò. E poi la straordinaria “Caminada” di san
Giuseppe. É l’esaltazione di
tanta cultura fisica e morale,
partecipata direttamente dagli jesini, ammirata da tanti
altri, frutto di 60 anni di impegno di molti.
Ma viene naturale richiamare l’attenzione anche sulle mille iniziative che pure
definiamo,
propriamente,
“culturali”, a prescindere dal
tema specifico e dai soggetti che vengono più direttamente invitati a partecipare.
Alludo alle tantissime iniziative promosse costantemente da organizzazioni, associazioni, movimenti di vario
genere, tutti attenti a temi
specifici legati all’aggiornamento, alla storia locale o
nazionale, aperti all’arte o alla riflessione filosofica o religiosa, senza disdegnare promozione di momenti di relax amichevoli ecc.
Faccio un esempio di iniziative pronte per i prossimi dieci giorni e già ben
pubblicizzate: il tradizionale incontro
periodico alla Petrucciana, quattro lezioni di storia in occasione del centenario della prima guerra mondiale promosse dal comune, altrettanti incontri
di storia legati alla contemporaneità e
organizzati dal Centro Studi Marchigiano, tre incontri sullo sport nell’antichità
voluti dal nostro Archeoclub, dibattiti
sulla “paga del sabato” e sulla presentazione del libro “Noi c’eravamo”… E gli
incontri promossi dalla pinacoteca e
dal museo diocesano… E tutto questo –
salvo quel che mi sfugge in questo momento – a prescindere dall’attività culturale “ordinaria” sia del teatro sia – per
esempio – dell’Università degli adulti…
Di fronte a tante offerte culturali è d’obbligo, ovviamente, che ciascuno di noi
sia costretto a scegliere in base ai propri
interessi, al tempo a disposizione, alle…
simpatie di chi organizza o di chi parla
ecc. Non si può fare diversamente. Ero
ancora adolescente quando, responsabile del movimento Giac, mi chiedevo,
e ci si chiedeva in tanti, quanto sarebbe
utile coordinare tutte le iniziative culturale e affini della nostra città in modo da
permettere presenze più incoraggianti e
aperte effettivamente a quanti vorrebbero, ma non possono per le inevitabili sovrapposizioni. Erano i tempi… di
Adamo ed Eva e ancora oggi siamo in
tanti a porci lo stesso tema. Lo dico perché l’argomento in questi giorni è tornato prepotentemente di attualità negli
Festa al Teatro di Corinaldo per i 90 anni del
M° Mauro Porfiri che per i suoi interessi, per
le sue opere di propaganda della cultura musicale, in particolare tra i giovanissimi, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al
merito della Repubblica. Domenica, 23 marzo, il sindaco Matteo Principi, il Presidente
provinciale dell’Anbima hanno consegnato
a Porfiri attestati di riconoscimento dopo
che sul palco si sono avvicendati i coristi ed i
componenti la banda cittadina.
Il M° Porfiri è ancora ricordato con stima
e affetto anche a Jesi dove, per moltissimi
anni, ha diretto la Banda Musicale “Città di
Jesi - G. B. Pergolesi”. Particolarmente atteso
il tradizionale Concerto di Capodanno che
il M° corinadese era uso concludere con la
coinvolgente Marcia di Radetzkj. Molti degli
strumentisti ricordano ancora con soddisfazione quanto avvenuto a Roma, durante
un raduno nazionale promosso dall’Anbima
quando, durante la sfilata di tutte le bande
ha ricevuto i complimenti di emeriti diretto-
ri tra i quali quello della Banda dei carabinieri. Al M° Porfiri gli auguri degli Jesini che
ancora lo ricordano con stima.
Sedulio Brazzini
SANITÀ: I PROBLEMI DEL CENTRO DIABETICO DI JESI
Undicimila pazienti, sono pochi?
incontri con amici ed altri.
La storia ha dimostrato che coordinare
le iniziative in città, di qualsiasi tipo e
genere esse siano, è solo un pio desiderio, matematicamente impossibile per
rifiuto dell’ente che dovrebbe coordinare, per l’individualismo che ci domina,
per la mancanza di giorni e ore necessarie per venire incontro a tutti se non
si dà la possibilità, per legge, di rivoluzionare il calendario da trenta a sessanta giorni al mese. Ma a questo sogno si
oppone Madre Terra che, nella sua totale indifferenza verso i nostri piccioli e
impercettibili interessi, gira indifferente
con lo straordinario e mirabile ritmo di
milioni di anni: “Che siano gli uomini ad
adattarsi a me e non io a loro”.
Non è una novità.
v.m.
Nella prima foto le associazioni sportive il pomeriggio del 22 marzo in Piazza
della Repubblica; nella seconda la sera
del 22 maggio al Palatriccoli: da sinistra Francesco Cherubini (presentatore),
Gianni Bambozzi (delegato per le Marche
dell’Associazione Città Europee dello
Sport organismo che ha attribuito il riconoscimento), Massimo Bacci (sindaco
di Jesi), Agnese Testadiferro (presentatrice), Maurizio De Magistris (presidente
della Consulta dello Sport), Ugo Coltorti
(assessore allo sport del comune di Jesi);
nella terza foto un momento dell’apprezzatissima esibizione dei Kataklò, Athletic
Dance Theatre, che ha proposto settanta
minuti di spettacolo di incredibile abilità
fisica e sofisticata inventiva.
Foto Candolfi.
Altre foto dell’evento si possono visionare
da Foto Candolfi.
Sono due le problematiche più importanti incontri e dibattiti tenutisi in occasione della
per il Consiglio Direttivo dell’Associazione giornata mondiale del diabetico ed in quella
Tutela Diabetico (ATD) di Jesi: il probabile di svolgimento dell’Assemblea annuale dei
declassamento del Centro Diabetico (CAD) Soci. In queste occasioni il dottor Piva svoldi via Montello e la mancata sostituzione ge relazioni scientifiche di grande interesse,
del personale medico in maternità. Il declas- particolarmente apprezzate dai presenti.
samento, a dire il vero, non riguarda soltan- Ma veniamo al problema personale sanitario.
to Jesi, ma i 13 esistenti nelle Marche, così Secondo quanto riferito da Speranza c’è la
come già avvenuto per Camerino e Urbino possibilità “che l’Amministrazione di Jesi non
dove i diabetici si trovano a doversi “servire” sostituisca la dott.sa Canibus, attualmente
nei rispettivi ospedali. Per fronteggiare que- in maternità, come per legge, unico medico
sto provvedimento, la Federazione Regionale strutturato oltre al responsabile del centro (il
delle Associazioni di tutela dei diritti dei dia- Dr. Piva ndr)”. Tale notizia ha creato preocbetici marchigiani (ATDM) ha promosso una cupazione sia perché oggi tutto è sulle spalle
petizione finalizzata a contrastare il declassa- del Dr. Piva, sia anche per il fatto che in un
mento/chiusura dei centri, così come a favore altro settore della sanità ciò non è accaduto;
della costituzione di un Dipartimento Diabe- “di recente – dice il rag. Speranza – a Jesi si
tologico Regionale Trans-murale. Ma ritor- è provveduto alla sostituzione, per materniniamo alla realtà di Jesi; il centro jesino, ci fa tà, del medico di neuropsichiatria infantile,
sapere il Presidente dell’ATD, Giovanni Spe- inizialmente bocciata”. Sulla base di questo
ranza, assiste qualcosa come 11mila pazienti “precedente” il presidente dell’ATD dice: “Si
provenienti dall’area della Vallesina e non segua questo esempio”. Soluzioni di ripiego,
solo. Già, perché grazie all’assistenza dei vo- a costo zero, potrebbero essere quelle di dilontari dell’ATD e alla professionalità del dott. rottare a Jesi quei diabetologi impegnati in
Walter Piva e del suo staff, al centro jesino si zone dell’Area vasta che lavorano in CAD
rivolgono anche pazienti provenienti da loca- con un numero di utenti minore di quelli di
lità marchigiane, dall’Umbria e da province Jesi (il riferimento è a Fabriano o Senigallia)
limitrofe alla regione. Undicimila diabetici oppure impiegare “il medico sottoutilizzato”
non sono certamente pochi, se si considera in servizio nella Casa della Salute di Cingoli
che in tutta la regione i cittadini affetti da tale che in passato ha frequentato il CAD e ha
patologia sono circa 40mila. Ora ci si doman- fatto domanda di mobilità.
da: che interesse c’è a voler declassare il CAD Attualmente l’Associazione è impegnata a
jesino quando questo funziona egregiamente far sottoscrivere a tutti i cittadini una petanto che sono oltre 2.200 i soci/pazienti che tizione al fine di sostenere la Federazione
hanno sottoscritto l’adesione all’ATD per l’an- Nazionale Regionale contro la chiusura dei
centri diabetologici; le adesioni raccolte
no in corso?
Di questa situazione si è fatto portavoce il saranno consegnate al Presidente della Rerag. Speranza e i membri dello stesso consi- gione Marche. Chi volesse sostenere questa
glio direttivo dell’ATD da lui presieduto; una battaglia democratica degli ammalati di diaAssociazione tra le più vecchie nella regione, bete può firmare la petizione sia nella sede
essendosi costituita nell’ormai lontano 1985 del Centro, in via Montello, così come nella
grazie alla spinta di Massimiliano Gatti ed Farmacia Comunale 1 di via S. Francesco, la
altri concittadini sensibili alle problemati- Comunale 2 di via Ancona ed in quelle che
che legate a questa malattia. Col passare del hanno aderito alla campagna “Conosciamo
tempo l’ATD si è fatta conoscere e negli ulti- il diabete in farmacia”. Convenzione Federmi sette anni, da quando Speranza ne ha as- farma/ATDM.
sunto le redini, ha raggiunto un alto grado di Problemi solo apparentemente complessi la
apprezzamento riconosciuto dagli utenti che cui risoluzione, invece, appare a portata di
hanno ritenuto opportuno dotare il Centro mano. Questo purché ci sia la volontà, da
di apparecchiature di alta tecnologia utili per parte dei vertici della sanità, di affrontarli
il benessere dei pazienti. Non solo, l’Associa- senza pregiudizi, arroccamenti ideologici e
zione ha anche promosso incontri e dibattiti dannosi campanilismi.
ai quali hanno partecipato numerosi soggetti;
Sedulio Brazzini
sport_tempo libero | 15
Voce della Vallesina | 30 marzo 2014
LE MARCHE E IL RUGBY, BINOMIO VINCENTE. GIOCO E VALORI
I PROSSIMI GIORNI PER JESI CITTÁ EUROPEA DELLO SPORT
Jesi, città dello sport, è stata
scelta dalla Federazione Italiana Rugby come sede del
Centro di Formazione Regionale. Ragazzi provenienti
da tutte le Marche e da San
Marino, si allenano a Jesi
il lunedì e il mercoledì nel
campo Latini. Gli atleti sono
seguiti dal tecnico federale
Salvatore Rea, dal tecnico
della nazionale femminile
Andrea Di Giandomenico,
dai preparatori atletici Andrea Melon, An- Il rugby sta entrando a scuola, sono state
tonio Rea e dal dirigente Francesco Men- aperte diverse nuove accademie e i centri
goni. Ben nove atleti marchigiani sono stati di formazione. Le accademie di rugby sono
convocati alle “selezioni Asa”, allenamenti luoghi dove i ragazzi studiano e si allenano.
intensivi finalizzati alla scelta dei quindici Far parte delle accademie è il sogno di molti
ragazzi da inserire nell’accademia rugbistica atleti: si gioca un rugby di alto livello, ci si
di Prato. Agli allenamenti, che sono a Prato, prepara a diventare professionisti e si coltiva
a Livorno o a Bologna, vengono invitati atle- il sogno di far parte, in futuro, della nazioti toscani, marchigiani e emiliani. Gli atleti nale. Il tecnico Salvatore Rea, responsabile
marchigiani interessati provengono da di- del centro di formazione regionale, ricorda a
versi club regionali. Dal club jesino (Dottori tutti gli atleti che “entrare in Accademia non
e Renzi) da quello ascolano Puglia e Scara- rappresenta né l’unica né l’ultima chance per
mucci, da Macerata Carbonari e Del Bianco, poter giocare a rugby ad alti livelli e neanda Falconara Calusio, da Pesaro Piccioli e da che per vestire la maglia azzurra, perché la
Senigallia Rocchetti. Nella recente convoca- valutazione “Asa”, nella sua complessità, rapzione Asa di Livorno si sono presentati cin- presenta un “tentativo previsionale” ma nesque atleti marchigiani: alcuni erano assenti suno può veramente prevedere con certezza
per infortuni.
cosa accadrà fra qualche anno degli attuali
«Lo sport è uno strumento per crescere -ha giocatori.
detto Rea ai suoi ragazzi- mi aspetto da ogni Il rugby riguarda anche le famiglie dei raatleta determinazione e impegno; un impe- gazzi. Per accompagnare i propri figli all’Asa,
gno equilibrato, orientato alla crescita men- si organizzano con permessi o ferie. I genitale, morale, sociale e sportiva per far si che tori di Carbonari, uno dei convocati a Livorai bravi e stupendi ragazzi che siete oggi se- no, per portare il proprio figlio e altri atleguiranno uomini e rugbisti di valore».
ti, si sono procurati un pulmino. “Abbiamo
Il rugby insegna valori come: gioco di squa- condiviso la strada, la fatica di guidare, ma
dra, rispetto dell’avversario e delle regole. È anche il bello dello stare insieme e del conouno sport che valorizza tutti. Ogni ragazzo scersi -ha detto Raffaella”.
è importante. Tutti giocano. Tutti contribui- «Una giornata di festa, anche per noi -ha
scono al risultato. Ci si abitua a fare insieme: detto un’altra mamma.- A prescindere
dall’esito del percorso sportivo, mio figlio
nessuno vince da solo!
Il rugby insegna che la partita va giocata si ricorderà di questa giornata per le lasagne
fino alla fine. Senza mollare mai. Per que- mangiate fuori dall’autogrill e per il clima di
sto motivo alcuni dicono che il rugby è so- festa che siamo riusciti a condividere, con
prattutto un gioco di cuore. La Federazione le altre famiglie». Un papà ha ricordato che,
nazionale ha aperto il Centro di formazio- nei tornei, capita di essere ospiti a casa degli
ne regionale di Jesi, per i ragazzi under 16, “avversari”. Questo è il miglior modo per far
al fine di permettere loro di divenire atleti vivere ai ragazzi il rispetto dell’avversario.
più competenti e completi. La Federazio- Avversari in campo, fratelli dopo la partita.
ne sta investendo molto nella formazione. Nel terzo tempo e nella vita.
Con “la giornata di sabato 22 marzo che è stata straordinaria, perché la cittadinanza ha risposto in maniera eccellente e le associazioni
sportive mi hanno riempito di orgoglio” l’assessore allo sport del Comune di Jesi Ugo Coltorti
presenta un ricco calendario con una serie di
iniziative non solo sportive ma anche culturali
ed educative. Il 26 marzo a Palazzo dei Convegni incontro con Vittorio Munari, ex rugbista
e da dodici anni amministratore delegato della
Benetton Rugby Treviso nonché commentatore
televisivo sui veri valori dello stare insieme che
solo con lo sport, e nello specifico nel rugby, si
possono conoscere rispettando le regole. A fine
marzo a Palazzo Pianetti prende il via il ciclo di
tre conferenze sul tema dello sport nel mondo
antico a cura dell’Archeoclub d’Italia sede di
Jesi. Nello specifico gli ospiti saranno l’archeologo Maurizio Landolfi venerdì 28 marzo con
l’ “Agonismo e spirito olimpico presso gli antichi Piceni”; giovedì 3 aprile con la docente
Jesi è Centro di Formazione Regionale Incontro sulle norme per gli impianti
BASKET LEGA GOLD:jesini ad un passo dalla salvezza
Fileni Bpa riceve il Veroli dei tanti ex
La Fileni Bpa vede sempre più vicina la salvezza grazie al successo sul Ferentino. Domenica scorsa al PalaTriccoli era finita 88 a 76
per gli arancio-blu, bravi a tenere sempre dietro i laziali. «Siamo
partiti un po’ contratti – aveva
detto a fine gara il tecnico Piero
Coen – ma successivamente ci
siamo sciolti e abbiamo giocato
meglio. All’inizio la difesa a zona
non ha fruttato molto, quando
siamo passati a uomo la crescita si è vista». Contro i ciociari
il coach jesino aveva rinunciato
ad Hoover, bloccato da un problema alla mano sinistra ma aveva ritrovato
Goldwire, fermo da gennaio per un infortunio al polpaccio. Lo statunitense (nella foto
di Candolfi) aveva messo a referto 16 punti.
Per la gara contro Ferentino il palasport jesino si era tinto di blu per la campagna “Basket
for fibrosi cistica”, la campagna nazionale di
sensibilizzazione e raccolta fondi organiz-
zata dalla Lifc (Lega italiana fibrosi cistica)
grazie alla stretta collaborazione della Serie
A Beko, della Lega Nazionale Pallacanestro e
delle società sportive. La classifica dopo l’undicesimo turno di
ritorno: Trento 38; Capo D’Orlando 36; Biella, Verona 34; Torino 32; Barcellona 30; Veroli
28; Ferentino, Brescia, Trapani
26; Casale Monferrato 24; Napoli 22; Fileni Bpa Jesi, Trieste
20; Forlì 16; Imola 2 punti. Oggi,
domenica 30 marzo, gli arancioblu sono di nuovo al PalaTriccoli
per affrontare l’altra laziale del
campionato: il Veroli (ore 18) dove giocano
i due ex Brett Blizzard, uno degli eroi della
promozione in serie A, ed il play Marco Rossi.
Un altro ex siede in panchina ed è Luca Ciaboco, oggi assistente del tecnico Ramondino
ma con un passato a Jesi da vice, capo allenatore e responsabile del settore giovanile.
Giuseppe Papadia
di storia Cecilia Favi i protagonisti saranno gli
antichi Romani e il loro modo di fare atletica
e spettacolo; giovedì 10 aprile “Caccia, tornei
e competizioni nel medioevo” con l’archeologo Diego Gnesi Bartolani. I tre incontri avranno
inizio alle 18. Il Teatro Studio Valeria Moriconi
di Jesi è la cornice di sabato 29 marzo ore 9
per un importante incontro di stampo tecnico
organizzato dalla Scuola Regionale dello Sport
delle Marche in collaborazione con il Comune
di Jesi e la delegazione Coni di Ancona sul delicato e attuale tema della manutenzione e nuove norme degli impianti sportivi. Quest’ultimo
è di notevole interesse per coloro che hanno a
che fare con la gestione degli impianti anche
per le personalità presenti, quali il direttore
generale Coni Servizi Spa Michele Uva. Un interesse della nostra regione è sempre più rivolto
alla sicurezza delle palestre scolastiche perché
sono le strutture più utilizzate.
Agnese Testadiferro
CALCIO SERIE D:dopo il buon punto a Recanati
Derby con la Maceratese
La Jesina è uscita indenne dall’insidioso derby
con la Recanatese e vede sempre più vicina la salvezza. Domenica scorsa al “Tubaldi” era finita 1 a 1 con gli jesini bravi
a replicare in avvio di ripresa al vantaggio dei locali. Al recanatese Di Julio aveva risposto Mattia Cardinali; nel recupero
però la traversa aveva salvato i leoncelli dal colpo del ko di Cianni. Per il mister
Bacci nella ripresa «c’è stato il cambio di
passo decisivo – aveva detto a fine parti-
ta – Siamo stati più aggressivi e dinamici».
In classifica la Jesina si assesta al nono posto con 39 punti, mentre la zona play-out è
ora lontana sei lunghezze. In vetta l’Anconitana vede sempre più vicina la promozione
in serie C. Oggi, domenica 30 marzo, al “Carotti” è ancora tempo di derby: arriva la Maceratese (ore 15), quarta forza del campionato, che nell’ultimo turno ne ha incassati
ben quattro dalla capolista ed avrà dunque,
voglia di rifarsi.
Vice
16 | attualità
30 marzo 2014 | Voce della Vallesina
MONTECAROTTO: INAUGURATO IL NUOVO EDIFICIO DELLA SCUOLA PRIMARIA CON LA CITTADINANZA, GLI ALUNNI E LE AUTORITÀ
Per i giovani l’incontro con il sapere e le radici
tecarotto significa una scuola da
salvaguardare nel tempo. Una bella sfida per gli amministratori che
verranno. Per l’augurio alla scuola
primaria andiamo invece al pensiero del maestro Mario Lodi secondo
il quale in una scuola deve salire in
cattedra la Costituzione per valorizzazione l’individuo in tutte le sue
sfaccettature.
Maria Cristina Coloso
Da sabato 15 marzo 2014 Montecarotto ha la sede della scuola primaria nuova di zecca. Alla presenza delle autorità civili, religiose e
militari è stato inaugurato il nuovo
edificio scolastico che ospiterà le
cinque classi della primaria. Hanno partecipato all’evento non solo
insegnanti e bambini con le famiglie ma anche numerosi cittadini
che hanno a cuore il futuro dei
loro ragazzi. Da tempo si era resa
necessaria una sede idonea per le
elementari. I vecchi locali di via
Risorgimento infatti non erano più
agibili dopo gli ultimi eventi sismici. Per fronteggiare le calamità, nel
2008, la scuola, in corso d’anno, è
stata trasferita in piazza nei locali
della scuola media che, ospitando
solo tre classi, aveva a disposizione
le aule in uno spazio non del tutto
adatto alle esigenze dei bambini,
specie dei più piccoli. L’Amministrazione del precedente quinquennio, sensibile a questa esigenza, ha
dato il via al lungo iter. La manifestazione è iniziata con un corteo
che dalla piazza del paese si è concluso in via Berlinguer nella nuova
sede scolastica sempre intitolata a
Giuseppe Magagnini, compositore
del 1800 di musica sacra e maestro di cappella del duomo di Udine. Dopo l’alzabandiera e il canto
dell’inno d’Italia, l’assessore alla
pubblica istruzione Patrizia Bramati ha sottolineato come questo
evento sia importante per la cittadinanza e per l’amministrazione. Il
dirigente scolastico Luigi Censi ha
posto l’attenzione sulla qualità che
uscirà dalla nuova scuola, dotata
di ottimi insegnanti e di tecnologie
all’avanguardia non senza ricordare quanto determinante sia per la
formazione dei ragazzi l’alleanza
tra scuola famiglia e territorio. Speranza che tutti gli scolari abbiano
locali adeguati e belli come quelli
di Montecarotto è stato l’augurio del sindaco dei ragazzi Andrea
Lolli. Non potevano mancare orgoglio e soddisfazione nelle parole
del sindaco Mirco Brega: «Abbiamo regalato ai bambini un futuro
migliore mettendo a disposizione
questo ‘contenitore’ all’avanguardia». «Una struttura in sinergia
con l’ambiente, protesa verso il
territorio, visibile dalla vetrata
aperta verso un panorama mozzafiato - ha spiegato il progettista
Gianluigi Mondaini - questo istituto è stato concepito come luogo
d’incontro tra giovani generazioni,
sapere e radici». L’opera, ultimata
in due anni, è costata un milione e
200 mila euro. La nuova struttura
è circondata di un ampio spazio
verde. É dotata di cinque aule didattiche, una biblioteca, un’aula
per gli insegnanti e un laboratorio
multimediale, il tutto supportato
da rete wireless, lavagne elettroniche, nuovi arredi e vetrate realizzate con vetri termici antirumore.
Previsti nel tempo anche la ristrutturazione dell’adiacente palestra e
della Scuola dell’Infanzia nonché
la nuova sede per la scuola secondaria. Un simpatico spettacolo realizzato dai ragazzi e la benedizione
del parroco don Gianfranco Ceci
hanno preceduto il taglio del nastro. In seguito tutti i presenti hanno visitato i nuovi locali non senza
provare una certa commozione. La
sede della nuova scuola primaria di
Montecarotto vuole sfidare il futuro. Perché la popolazione scolastica
di un paese tende purtroppo a decrescere negli anni a venire. Perché
in tempi in cui si tende a centralizzare i servizi,è complesso per un
piccolo comune gestire le spese
che una simile struttura necessita.
L’augurio è che la rinnovata attenzione del governo verso l’edilizia
scolastica apra nuovi canali verso il
sostegno di tali intenti. L’esperienza
insegna che non si vive né del passato né del futuro. La vita guarda
al presente. Il presente per Mon-
La scuola primaria a
Montecarotto nel 1900
Nei primi decenni del secolo scorso la sede della scuola elementare è
stata in piazza della Vittoria, in un’ala dell’edificio ricavato dal vecchio
ospedale, a sua volta ex convento carmelitano adiacente la chiesa di
San Filippo e le classi andavano dalla prima alla quinta. Con l’Opera
Balilla sono state istituite tre scuole rurali in contrada Coste, San Nicola e Romita, tutte con identico stile architettonico. In seguito ne è stata
aggiunta una a San Lorenzo in una casa privata . In tutte però le classi
arrivavano fino alla terza, penalizzando il percorso scolastico
di chi risiedeva in campagna e, per studiare, non poteva recarsi tutti i giorni a piedi in paese. In quel periodo Montecarotto
è stato sotto la Direzione di Arcevia mentre l’Ispettorato era a
Fabriano. I maestri erano tutti reclutati con un regolare concorso statale. I docenti del capoluogo sono stati Vincenzo Giovannelli, Adelia Tozzi, la Perinetti, Caterina Patrignani e Suor
Maria Elena Ceccacci. Alla fine degli anni ’50 è sorta per il paese l’esigenza di costruire nuovi locali per la scuola elementare
e sono stati realizzati i due edifici di via Risorgimento. I lavori
sono stati eseguiti da una ditta locale su progetto di un ingegnere slavo sfollato a Montecarotto durante la seconda guerra
mondiale. I maestri che vi hanno insegnato per primi sono stati
Ottavio Dini, Giuseppe Melatini, Oscar Baldoni e Biondi Anna
Maria. Le classi, maschili e femminili, si alternavano nell’orario
mattutino o pomeridiano e inizialmente vi erano solo la prima
e la seconda. Nel 1961 sono arrivate anche le terze, le quarte e
le quinte. Alla fine degli anni ’60, visto l’elevato numero della
popolazione scolastica, Montecarotto diviene sede di Direzione Didattica con i comuni di Serra de’ Conti, Poggio San Marcello e Barbara. Per l’occasione, i due edifici sono stati uniti da
un corridoio e sono state costruite tre nuove stanze per ospitare gli uffici di direzione e di segreteria. Nel 1973 sono state
chiuse le scuole di campagna e gli alunni sono stati trasferiti
tutti nel capoluogo arrivando a formare fino a 10 classi miste
e numerose. Sempre dal 1973 ad oggi, le elementari hanno
tutte il tempo pieno e il comune si occupa del servizio mensa
organizzato in loco con locali adeguati e tutt’oggi attivo e valido. Con il decremento demografico, i paesi vicini che sono
stati con la Direzione Didattica di Montecarotto hanno variato
nel tempo tanto da deliberarne la chiusura nel 1996, quando la
scuola elementare è tornata con Arcevia, oggi sede di Istituto
Comprensivo. I vecchi locali di via Risorgimento hanno continuato ad ospitare generazioni di ragazzi montecarottesi fino al
2008, quando gli ultimi eventi sismici ne hanno decretato l’inagibilità. Ad ospitare le attuali cinque classi della primaria sono stati
i locali ‘storici’ della scuola media e lo saranno fino a venerdì 28
marzo 2014. Da lunedì 31 sarà il moderno edificio di via Berlinguer a dare ai bambini un’ottica migliore verso il futuro che verrà.
mcc
a cura di Voce della Vallesina
Inserto mensile di cultura eventi e spettacolo nella provincia di Ancona
musica
teatro_arte
cinema_media
E. Rava e Barbara Casini
Linapolina di Lina Sastri
Chiaravalle: Cinema+teatro
pag. 3
pag. 4
pag. 5
diocesi
luoghidentità
“Surrexit, non est hic!”
Moie: Cinema Ariston
pag. 6
pag. 7
Cicero
In Redazione: Francesco Piccioni, Gabriele Prosperi, Silvia Cetoretta
04 14
anno I, n. 1/
aprile 2014
cultura eventi e spettacolo
Per condividere insieme
Una guida a portata di mano
Nell’epoca dei social network “condividere”
sembra una parola completamente nuova, quasi un
neologismo preso da chissà quale lingua straniera.
A volte ci dimentichiamo che la parola esiste da
un bel po’ e che sta alla base di ogni strumento di
comunicazione. Possedere e soprattutto partecipare
insieme: questo nella vita reale può accadere in
tanti contesti diversi. Eppure a volte sembriamo
dimenticarcene, o lo diamo per scontato.
Condividiamo durante una ‘Prima a teatro’,
quando ci aggiriamo tra le poltroncine di velluto
rosso o quando seguiamo lo spettacolo da un palco
all’altro, da cui si aff acciano persone in eleganti
vestiti da sera. Saranno loro i veri personaggi dello
show? Le storie si ‘celebrano’ all’interno di questi
palchetti, ma una volta spente le luci e aperto il
sipario, tutti partecipano alla stessa storia, quella
che si rappresenta in basso sul palco più grande. Ed
ecco che prende vita lo ‘spettacolo dal vivo’, un
evento unico e irripetibile.
Lo stesso accade al cinema: dei mondi diversi
seduti uno a fianco all’altro. Ma appena il film
parte, ognuno si ritrova a vivere la stessa storia,
a partecipare insieme un evento. Passeggiare per
un museo o una galleria fra le opere d’arte che
sembrano aver “catturato il tempo”; ritrovare
se stessi ascoltando una sinfonia di Mozart, o
scatenandosi in un affollato concerto rock, o
ancora andare a caccia di sapori durante una sagra.
Sono questi alcuni dei luoghi in cui ci si incontra,
momenti in cui la parola “condivisione” diventa
sinonimo di comunità.
Cicero nasce dal desiderio di off rire un buon
proposito per uscire di casa e partecipare ai
numerosi eventi e manifestazioni presenti sul
territorio della Media Vallesina. Un nuovo inserto
allegato al settimanale Voce della Vallesina, capace
di off rire un’agenda ricca di appuntamenti e di
cose interessanti da fare e vivere. Uno strumento
efficace unito al vostro abituale giornale che
vi guida e invita nei luoghi di spettacolo, arte,
cinema, teatro, concerti, feste e manifestazioni
varie. Il tutto nel vostro tempo libero e soprattutto,
vicino casa vostra! L’inserto mette in agenda tutti
gli eventi del mese, e al tempo stesso fornisce
approfondimenti culturali volti a favorire una
maggiore partecipazione alle manifestazioni
del territorio. In altre parole Cicero “presenta
l’evento”, lo veste e lo sveste, gli rigira anche i
calzini, così - ce lo auguriamo - potrà aiutarvi a
risolvere il dilemma: “cosa facciamo questo week
end?!” Una bussola per orientarsi – come dice
Cloude Debussy della musica - in quel ‘paesaggio’
che non esiste sulle mappe geografiche, ma solo
nella nostra mente.
[email protected]
Redazione
Supplemento gratuito n. 1 a Voce della Vallesina del 30/3/2014
2 | eventi in vallesina
anno I, n.1/aprile 2014
Tradizionale Rassegna della Passione Moie: Il tempo delle donne
Le feste religiose sono da sempre un ottimo spunto di espressione
artistico-culturale, soprattutto nelle Marche, dove sagre e r ievocazioni
si susseguono quasi settimanalmente. Alcune però lasciano davvero il
segno, soprattutto quando r iescono a r iportare in vita qualcosa che
r ischierebbe di perdersi nel tempo.
Una di queste è la Rassegna della Passione di Polver igi, giunta alla sua
41° edizione. L’importanza di questa r ievocazione non sta tanto in
ciò che vedremo il 13 Apr ile, ma in ciò che sentiremo: la R assegna
internazionale del canto r ituale di questua vedrà infatti var i gr uppi
canor i che, di casa in casa, tra Polver igi e Santa Mar ia Nuova,
porteranno ognuno il loro canto particolare sulle strade di Polver igi.
La tradizione di portare il buon augur io in tutta la città è antica: la
Passione veniva solitamente eseguita da un suonatore di organetto o
fisarmonica e da due cantor i che così diffondevano “il verbo cantato”
agli altr i gr uppi. Immancabile l’appuntamento per il gr uppo canoro
La Macina, nato nel 1968 a Monsano su iniziativa di Gastone Pietr ucci
ed alcuni suoi amici appassionati di canto popolare. Si deve forse
propr io al gr uppo la nascita di questa r ievocazione, a partire dalle
“Passioni” di Monsano per poi stabilirsi a Polver igi.
La bellezza di questa iniziativa fu poi contagiosa e ne troviamo
delle r iproposizioni in molte città limitrofe, da Morro d’Alba a
Montecarotto. Da non perdere anche quest’anno l’appassionante (è
propr io il caso di dirlo) appuntamento tra musica e stor ia per le vie
G.P.
di Polver igi.
Cosa vuol dire essere donne oggi? la terza edizione
della rassegna “La centralità della questione”
di genere, organizzata dall’Amministrazione
comunale di Maiolati Spontini, prosegue sulla
tematica “Il tempo delle donne”. Un ciclo di
incontri, giunto al terzo appuntamento, dove
spettatori e associazioni del territorio, come Filia
e Quello che le donne non dicono, possono discutere di
rispetto, equità e differenze di genere. Il prossimo
4 aprile alle 21 presso la Biblioteca eFFeMMe23
La Fornace di Moie la scrittrice anconetana
Nadia Diotallevi discuterà un tema purtroppo
di drammatica attualità, “La violenza psicologica
sulle donne”. Quest’ultimo dibattito conclude
un excursus storico del ruolo sociale della
donna, iniziato il 28 febbraio con “La donna tra
presente e passato” e il 21 marzo con “La donna
nelle Marche di inizio ottocento”. Il 16 maggio
la rassegna terminerà con la proiezione del film
Tutta la vita davanti di Paolo Virzì. L’originalità
dell’iniziativa sta nel confronto diretto tra
cittadini, esperti, scrittori e realtà associative,
per discutere e approfondire gli argomenti sulle
S.C.
differenze di genere.
Biblioteca eFFeMMe23 di Moie, Maiolati Spontini
Polverigi in festa per la quarantunesima edizione La centralità della questione di genere
Andrea Antolini, critico cinematografico
Autore del volume Hitchcock Umanodisumano
La Festa dell’olio chiaro proviene dalla grande tradizione
contadina di una città che su questo prodotto ha creato
la sua storia, la sua fama e il suo grande prestigio.
Monte San Vito, città dell’olio per eccellenza della bassa
Vallesina, festeggia proprio il giorno della Domenica delle
Palme il frutto del proprio lavoro, assaggiando il prezioso
olio nuovo, proveniente dall’ultima molitura.
Il cinema del grande maestro Alfred Hitchcock
viene affrontato di petto e risolto come
un puzzle da Andrea Antolini. Hitchcock.
Umanodisumano ha origine dagli studi del
videomaker e critico cinematografico esinese,
vincitore nel 2009 del premio per la Miglior
Tesi di Laurea di Argomento Cinematografico
al Fano International Film Festival. L’autore,
ripercorrendo con passione e attenzione critica
la filmografia del regista, realizza con questo
lavoro il ritratto di una delle personalità più
importanti e più complesse nella storia del
cinema.
Conoscere l’antica arte dei mastri cartai Da Roma al Medioevo: lo sport nell’antichità
Idealab lancia il workshop dedicato alla carta handmade Continua il ciclo di conferenze promosso dall’Archeoclub
Si concludono oggi le iscrizioni al workshop dedicato alla carta fatta
a mano, promosso ed organizzato dal laboratorio creativo “Idealab”,
Associazione di promozione sociale fondata da Agnese Piccioni.
L’originale iniziativa darà la possibilità di apprendere l’antico processo
di produzione della carta, una tecnica che soltanto i mastri cartai
conoscevano a fondo.
Il workshop si svolgerà martedì 1 aprile, dalle 19 alle 22 presso la sede
dell’Associazione “Idealab laboratorio creativo”, in Piazza della Libertà
9/b a Castelplanio. Sono previste più fasi di lavoro: la preparazione delle
materie prime fibrose, la formazione del foglio con forma di legno e tela
metallica ed eventuale filigrana, il distacco del foglio su feltri di lana,
l’asciugatura all’aria, la “collatura” con immersione in gelatina o colla,
l’asciugatura finale all’aria e lisciatura mediante l’uso del cialandro, uno
strumento di forma tronco-conica interamente di pietra focaia, selce,
agata o vetro e dalla base ben levigata. Tutti i partecipanti potranno
inoltre gustare un aperitivo - cena bio offerto dallo staff di Idealab.
Quello di Idealab è un vero e proprio viaggio nel mondo degli antichi
mestieri, andati perduti o limitati a mostre ed eventi museali. Un
patrimonio che costituisce una parte notevole della nostra cultura e
come tale ci arricchisce e ci completa.
Per informazioni ed iscrizioni: [email protected], tel. Agnese
3471155211, Rosa 3926493406
S.C.
In occasione della nomina di Jesi a Città Europea dello Spor t,
L’Archeoclub d’Italia, con il patrocinio del M inistero per i Beni
e le Attività Culturali ed il Comune di Jesi, organizza un ciclo di
conferenze sul tema dello sport nel mondo antico. Nel secondo
appuntamento, previsto giovedì 3 apr ile alle 18 presso Palazzo
Pianetti, la docente di stor ia Cecilia Favi parlerà di “Atletismo e
spettacolo presso gli antichi Romani”.
Il ciclo di incontr i, inauguratosi lo scorso 28 marzo con l’inter vento
dell’archeologo Maur izio Landolfi su “Agonismo e spir ito olimpico
degli antichi Piceni”, si concluderà il prossimo giovedì 10 apr ile
alle 18. L’archeologo medievista Diego Gnesi Bartolani introdur rà
“Caccia, tornei e competizioni nel Medioevo”.
Un percorso interessante che approfondisce la tematica dello spor t
in tutte le sue for me, cultura e costumi. Un’occasione imperdibile
per conoscere le usanze in ambito sportivo di grandi popoli del
passato, l’introduzione dei giochi olimpici, le caratter istiche delle
competizioni, lo svolgimento delle attività e il loro significato nella
società delle var ie epoche.
Un modo se vogliamo divertente per immaginare gli “antenati” degli
sport e atleti odierni. Ingresso libero. Per infor mazioni: Archeoclub
Jesi, w w w.archeoclubitalia.it, tel. 0731205519
S.C.
cicero
musica | 3
Gasparazzo, il nuovo album sulla Resistenza Enrico Rava e Barbara Casini al Pergolesi
Memorie e vissuto nella musica della band emiliana Vento Bravo per la stagione sinfonica 2013/2014
curiosità
La musica sacra del periodo Barocco, da Bach
a Händel e Vivaldi
J. S. Bach era convinto che il duro lavoro fosse necessario per raggiungere
dei risultati e parte di questa convinzione nasce dalla sua forte religione
luterana. Egli scrisse innumerevoli opere musicali dedicate al sacro, tra
le più importanti la messa in Si minore e il Magnificat composto nella
sua prima versione per i vespri a Lipsia nel 1723, una delle pagine più
straordinarie dedicate alla gioia e alla trascendenza dello spirito.
Il 1685 fu un anno fortunato per la musica: nasce Bach, ma anche
Händel. Allora per acquisire ed imparare tutti gli stili musicali, quello
italiano, tedesco e francese, si usava ricopiare le partiture degli altri.
Bach imparò così il suo mestiere e un bel giorno durante il duro lavoro
di copiatura rimase folgorato da Vivaldi, i suoi concerti lo misero davanti
a possibilità del tutto nuove. La più nota composizione sacra di Vivaldi,
scritta probabilmente per l’ospedale della Pietà dove lavorava educando
le giovani orfane, è un autentico capolavoro, la celebre Gloria.
Se Vivaldi e Bach si sono mossi poco dalle loro zone, Händel è stato
senz’altro il compositore internazionale per antonomasia. Egli prese il
meglio dello stile dei paese in cui lavorava, ma il suo grande amore era
l’opera italiana. Ricapitolando, Bach fu celebre per il suo contrappunto,
Vivaldi per i suoi concerti e Händel per la diffusione dell’opera italiana
nella musica sacra, in cui vi è una vera narrazione del trionfo della natura
in tutta la sua bellezza. Ascoltate l’Halleluja!
In Germania invece la musica assunse un ruolo importante, fondamentale
ai fini del processo di riforma avviato dalla chiesa di Lutero, in cui il
coinvolgimento del popolo durante il culto era di massima priorità. Tanto
che per far cantare tutti i fedeli si introdussero musiche popolari e melodie
che la gente conosceva già, ma con testi differenti.
La voce di Barbara Casini e le liriche sonorità del trombettista Enrico Rava
incontrano l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal maestro Paolo
Silvestri. Un imperdibile appuntamento della stagione sinfonica 2013-2014
realizzato in collaborazione con Marche Jazz Network, in cui due star del
Jazz italiano solcheranno, il prossimo 28 aprile alle 21, il palco del Teatro
G. B. Perglesi di Jesi. Un progetto in coppia che vede Barbara Casini, tra
le migliori cantanti del panorama nazionale, ed Enrico Rava, uno dei più
importanti trombettisti della scena internazionale, in un incontro dedicato
alla musica popolare brasiliana sotto “il vento bravo” di Edu Lobo,
importante musicista della seconda generazione della bossanova. Sonorità
brasiliane e al tempo stesso nuovi spunti improvvisativi con Rava e Casini
ed alcuni giovani musicisti emergenti nel panorama jazz italiano, come
il contrabbassista Gabriele Evangelista, il pianista Alessandro Lanzoni ed
Enrico Morello. Musiche ed esecutori di rara freschezza, proprio come la
tromba di Rava, capace di legare e interagire agli originali arrangiamenti
scritti e diretti dal M° Paolo Silvestri per l’orchestra Filarmonica
Marchigiana. Nuove soluzioni musicali dai ritmi caldi ed appassionati
di Rio de Janeiro, territorio ideale per sperimentare nuove commistioni
tra bossanova, Jazz e musica popolare all’interno della grande macchina
F.P.
orchestrale della FORM.
Nella foto: il trombettista Enrico Rava.
Nella foto: la band emiliana Gasparazzo
La band Emiliana Gasparazzo con il nuovo album Esiste chi resiste sarà in
concerto il prossimo 11 aprile alle 22 presso il circolo cittadino di Monsano,
per vivere insieme storie, racconti e vicende legate alla Resistenza. L’ultimo
album rappresenta per la Band il frutto di anni di lavoro dedicati ad eventi,
rappresentazioni teatrali, laboratori con scuole, video-documentari, tutte
attività legate alla solidarietà e alla memoria storica. Un impegno quello dei
Gasparazzo riconosciuto e valorizzato dai comuni e province di Modena e
Reggio Emilia, che da parte loro hanno incoraggiato gli artisti a musicare
vicende e protagonisti emiliani della liberazione d’Italia nel 1945. Ed ecco
che nel gennaio scorso esce il nuovo album Esiste chi resiste. Ogni canzone
nel disco è inesorabilmente legata a un fatto realmente accaduto, ad una
storia, ad una lettera perduta, ad un uomo o una donna che ha vissuto
sulla sua pelle la Resistenza. La band musicalmente attraversa territori tra
reggae, folk e world music e in questo album hanno scelto di utilizzare una
diversa soluzione stilistica, a volte vicina alla tradizione folk/prog italiana,
abbandonando la forma canzone e utilizzando solo strumenti acustici. Ma
è soprattutto nei testi che il progetto si differenzia dai lavori precedenti:
emergono dati storici, citazioni, proiezioni al presente e una struttura di
tipo narrativo che fa di ogni pezzo un vero racconto testimone di ciò che è
F.P.
stato.
Zibba in concerto alla Biblioteca eFFeMMe23
Per celebrare l’anniversario del 25 aprile alle 21 la Biblioteca eFFeMMe23 di Moie ospiterà il
concerto di Zibba e Almalibre, una delle più interessanti realtà del nuovo cantautorato italiano.
Un musicista in bilico tra il roots rock e la poetica dei grandi cantautori, tra echi jazz e ritmi in levare
. Negli ultimi anni molti i riconoscimenti alla band, tra cui il premio dalle radio italiane come artista
più trasmesso negli ultimi cinque anni. Nel 2012 vince la prestigiosa Targa Tenco per il miglior
album assoluto, con Come il suono dei passi sulla neve. Nel 2014 vince il Premio della critica “Mia
Martini” per la Sezione Nuove Proposte della 64° edizione del Festival di Sanremo con il brano
Senza di te. Una musica semplice e diretta che apre una finestra sull’umanità, e da il suo meglio nella
dimensione del Live: un viaggio intimo in un mondo fatto di parole calde, vita di tutti i giorni,
sesso e amicizia. Vene pulp e bukowskiane accostate a messaggi diritti alla pancia e all’anima. Un
concerto da passare all’insegna del divertimento, fra gli spazi della biblioteca eFFeMMe23. F.P.
A un secolo esatto dalla composizione Risveglio di una città del
rumorista Luigi Russolo, possiamo dire che non erano tanto pazzi
visionari questi futuristi! Spazio a fischi, sibili, sbuffi, rombi, scoppi, tonfi,
boati, stridori, scricchiolii, fruscii etc. L’uomo può finalmente godere di
“un’inebriante orchestra di rumori”, disse Russolo nel lontano 1914. Così
tra gli apparecchi capaci di “intonare” rumori cui spesso seguivano lanci
di ortaggi nelle sale da concerto, oggi Risveglio di una città compie un
secolo e il noise ovvero il ‘rumore’ è diventato parte della musica.
4 | teatro_arte
anno I, n.1/aprile 2014
teatro
Nella foto: l’attrice Lina Sastri.
Napoli sbarca a Jesi: “Linapolina” dell’attrice Lina Sastri
Attrice teatrale e cinematografica, cantante
popolare e internazionale, la poliedrica Lina
Sastri ci stupirà il prossimo 5 aprile al Teatro G. B.
Pergolesi con il suo nuovo spettacolo Linapolina – Le
stanze del cuore. Uno spettacolo teatrale di prosa che
si mescola a una delle voci più importanti della
canzone napoletana contemporanea. Le stanze
del cuore richiamano l’intimità di questo lavoro,
la passione verso la propria città e la propria terra,
caratteri fondamentali di una cultura immortale,
quella napoletana.
«[S]crivendolo, provandolo, mi sono accorta
che ogni parola, verso, o nota visitavano uno
spazio del palcoscenico, facevano vivere suoni
e pensieri». La lunga carriera della Sastri
si rispecchia in questo spettacolo, facendo
sentire l’eco della sua esperienza attoriale –
ricordiamo la sua partecipazione a produzioni
teatrali di Antonio Milo, Giuseppe Patroni
Griffi e ultimamente sotto la regia di Francesco
Rosi. Non solo a teatro: da Ecce Bombo
(Nanni Moretti, 1978) a L’inchiesta (Damiano
Damiani, 1987), arrivando a Celluloide (Carlo
Lizzani, 1995) fino alla visita di Woody
Allen in Italia, in To Rome with Love (2012),
la Sastri è stata capace di muoversi agilmente
anche fuori dalla sala, entrando nelle nostre
case attraverso molte produzioni televisive.
Quest’esperienza si è poi mescolata alla sua
attività musicale, partita già negli anni ’80 e
pubblicando numerosi album soprattutto di
musica napoletana. Nel 1992 la ricordiamo al
Festival di Sanremo con la canzone Femmene
‘e mare. Il legame tra Lina Sastri e la sua terra
è forte e si ripercuote in tutta la sua carriera:
trasversale e multidimensionale, capace di
adattarsi ad ogni circostanza. Proprio come la
cultura napoletana da cui scaturisce.
G.P.
Sotto a chi danza! Tracce di giovane danza d’autore
A Jesi le iniziative di aprile e maggio dedicate a Valeria Moriconi
Al via il programma delle iniziative 2014 intitolate
alla grande attrice Valeria Moriconi, presso il Teatro
Studio a lei dedicato. In occasione dell’ottantaduesimo
anniversario dalla nascita dell’attrice i vari enti interessati
– dal Comune di Jesi alla Fondazione Pergolesi-Spontini,
senza dimenticare l’AMAT (Associazione Marchigiana
Attività Teatrali) e lo stesso Centro Studi e Attività
Teatrali Valeria Moriconi – si infittiscono le proposte,
soprattutto nei mesi di Aprile e Maggio. Il tutto nell’ambito
dell’importante progetto avviato nel 2012 presso il teatro, dal
titolo Back to the future!, lo scopo è «di proporre il Centro Studi
Valeria Moriconi quale luogo della memoria ma soprattutto
quale strumento d’interesse regionale per il sostegno, la
progettazione e la ricerca in ambito teatrale, con particolare
attenzione alle nuove generazioni». È in questo contesto che
il Centro, sfruttando anche le risorse archivistiche del fondo
Valeria Moriconi, da il via il prossimo 10 aprile al progetto
“Sotto a chi danza! Tracce di giovane danza d’autore dalle
Marche”, «un’iniziativa volta a conoscere i più curiosi artisti
marchigiani che si occupano di danza contemporanea […]
occasioni in cui, nell’arco di un evento teatrale serale, si
possono vedere tre o quattro performance di formato breve
(15/20 minuti ogni lavoro) e partecipare possibilmente
ad un incontro tra pubblico e artisti». La danza, un
territorio di difficile esplorazione, entrerà così nella
dieta culturale jesina, cercando in particolar modo di
attivare i giovani a questa forma d’arte, nel rispetto delle
volontà della stessa Valeria Moriconi: “a mio avviso,
un teatro che nasce, non può non tener conto delle
nuove generazioni, sarà un teatro fatto dai giovani per
i giovani”. Il programma definitivo non è stato ancora
reso noto, ma l’aspettativa è davvero alta per un progetto
ambizioso. Occhi aperti allora e soprattutto preparatevi
per un po’ di movimento!
G.P.
Nasceva ben 450 anni fa, a Strutfordupon-Avon, il 23 Aprile 1564, William
Shakespeare, forse il più importante
scrittore e drammaturgo in lingua inglese.
Le sue opere, a distanza di quasi mezzo
millennio, continuano ad affascinare e ad
emozionare le platee di tutto il mondo.
arte
Impara l’arte e mettila da parte
Artisti di tutto il mondo l’hanno celebrata.
È la Venere di Milo. Nell’aprile del 1820
venne ritrovata spezzata in due parti
nell’omonima isola greca da un contadino
che subito la nascose. Successivamente
sequestrata da ufficiali turchi, pervenne ai
francesi che l’acquistarono, la restaurarono
e la collocarono al Louvre, dove tuttora si
trova. Fu da molti considerata una delle più
significative rappresentazioni della bellezza
femminile. Ma c’è chi l’ama e chi la critica:
Pierre-Auguste Renoir la definì addirittura
"un gran gendarme".
L’arte contemporanea arriva nella città di Jesi, protagonista
di un evento giovane, fresco e aperto alla cultura in tutte le
sue forme di espressione. Face’Arts è un concorso nazionale
che si svolge in diverse regioni d’Italia e promuovendo e
valorizzando l’arte contemporanea, si rivolge agli artisti
di tutto il mondo che abbiano compiuto la maggiore età.
Organizzato dalla curatrice di eventi d’arte Mary Sperty,
con la collaborazione, per la selezione delle opere,
del Professore Nuccio Mula, docente universitario e
componente dell’Associazione Internazionale Critici
d’Arte, l’evento si propone di creare una sorta di grande
palcoscenico ove gli attori sono gli stessi artisti e i fruitori
delle opere, parte integrante dell’esperienza artistica.
Questo attraverso l’incontro di più linguaggi
espressivi che, in sinergia, spingono lo spettatore non
semplicemente ad osservare, ma a vivere. Ecco che
scultura, pittura, fotografia, musica, danza, letteratura e
performance sensoriali si mescolano assieme in un unico
evento totale, stimolando l’arricchimento individuale e
collettivo. La manifestazione, inauguratasi il 29 marzo
2014 presso la Chiesa di San Nicolò in Corso Matteotti
a Jesi, continuerà fino al 12 aprile, tra mostre di pittura,
scultura e fotografia, serate collaterali di musica, danza,
reading letterari, lungometraggi e aste di beneficienza.
Il tutto dando vita ad un’interazione culturale tra arte e
territorio.
S.C.
Nella foto: una delle opere in esposizione all’edizione Face’Arts Marche 2012, Pesaro (particolare).
Face’Arts: la cultura in tutte le sue forme
cicero
cinema_media | 5
cinema
Il cinema incontra il teatro
film in uscita nelle sale italiane
A Chiaravalle un giocoforza vincente
Il connubio tra cinema e teatro è forse uno dei fenomeni più
importanti che hanno interessato il XX secolo; un secolo in
cui, da un lato, una nuova forma di espressione, il cinema,
cercava di legittimarsi esteticamente e, dall’altro, il teatro si è
sempre più visto spogliato all’inizio di maestranze (attori in
primis), poi di storie e infine del pubblico pagante.
Oggi, nel XXI secolo, il cinema sta affrontando qualcosa
di molto simile verso un’altra forma di espressione già in
auge da parecchi decenni ma, forse solo ora, davvero in
competizione con la settima arte: la serialità televisiva.
Quale modo migliore allora se non trasformare quel
connubio che poteva, da certi punti di vista, sembrare
una competizione tra cinema e teatro, in un punto di
forza? Già, perché cinema e teatro sono due calamite che,
anche se spesso si ritrovano fronteggiate sullo stesso polo
respingendosi, possono alle volte voltarsi e cercare il polo
opposto, unendosi armoniosamente. È questo quello che
sta succedendo a Chiaravalle al Teatro Comunale “Valle”
dove, riprendendo una tradizione tipica del teatro prerestauro, oggi si ripropone il connubio cinema-teatro
attraverso un ciclo di incontri il cui titolo parla da sé: “il
cinema a teatro – il teatro nel cinema”. Partito lo scorso 21
febbraio, il ciclo di serate all’insegna di alcuni dei migliori
capolavori cinematografici della storia non solo trasporta il
grande schermo nel teatro ma pone particolare attenzione
anche nel “portare” il grande spettacolo teatrale al cinema,
riproponendo film di impostazione teatrale e che al mondo
del teatro devono moltissimo. Se in Eva contro Eva (Joseph
L. Mankiewicz, 1950) – proiettato lo scorso 21 febbraio – è
proprio su un palcoscenico, e nel suo retroscena, che si svolge
la complessa storia di gelosia e invidia tra le due magnifiche
protagoniste (Bette Davis e Anne Baxter), nel successivo Ed
Wood (Tim Burton, 1994) – proiettato lo scorso 14 marzo
– si crea un «intreccio fra teatro, cinema e TV in cui i tre
media (mal) si influenzano a vicenda». Da non perdere allora
gli ultimi due capitoli di questa interessantissima proposta
culturale. Venerdì 11 aprile Penelope Cruz, Cecilia Roth
e Marisa Paredes ci delizieranno con uno dei capolavori del
maestro del melodramma fin de siècle, Pedro Almodóvar,
con Tutto su mia madre (1999), in cui i protagonisti cercano di
portare in scena il capolavoro drammaturgico di Tennessee
Williams, Un tram che si chiama desiderio. A concludere,
Venerdì 9 maggio ci aspetta una delle più interessanti novità
cinematografiche italiane degli ultimi anni, realizzata dai
maestri Paolo e Vittorio Taviani, che con Cesare deve morire
(2012) portarono il teatro in un carcere, un carcere al cinema
e liberarono così un’espressività che non poteva in alcun
G.P.
modo essere contenuta dietro delle sbarre.
In onore di William Shakespeare e
in occasione del 450° anno dalla
sua nascita ricordiamo come la
sua opera sia poi esondata in ogni
settore culturale. La sua figura è
entrata anche nel cinema: è del
1900 Il duello di Amleto, primo film
della splendida Sarah Bernhardt.
Martedì 1 aprile
The Special Need - Commedia. Regia di Carlo
Zoratti. Con Alex Nazzi, Enea Gabino, Carlo
Zoratti, Bruna Savorgnian, Carla Meneghin.
Mercoledì 2 aprile
Ghost in the Shell - Arise - Animazione. Regia di
Kazuchika Kise.
Giovedì 3 aprile
Nymphomaniac - Volume 1 - Drammatico. Regia di
Lars von Trier. Con Charlotte Gainsbourg, Stellan
Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Christian
Slater.
Divergent - Azione. Regia di Neil Burger. Con
Shailene Woodley, Kate Winslet, Maggie Q, Zoë
Kravitz, Ansel Elgort
Ti ricordi di me? - Commedia. Regia di Rolando
Ravello. Con Edoardo Leo, Ambra Angiolini,
Ennio Fantastichini, Paolo Calabresi, Susy Laude.
Il pretore - Commedia. Regia di Giulio Base.
Con Francesco Pannofino, Sarah Maestri, Mattia
Zàccaro Garau, Eliana Miglio, Carlina Torta.
Nottetempo - Drammatico. Regia di Francesco
Prisco. Con Giorgio Pasotti, Nina Torresi,
Gianfelice Imparato, Esther Elisha, Antonio
Milo.
la parola a...
Gabriele Prosperi
Perchè l’arte deve essere noiosa?
Il cinema lo sa bene: quale che sia la crisi, quella delle sale
cinematografiche o quella economica, niente meglio
dell’audiovisivo ha saputo adattarsi ai tempi che corrono.
Forse non tutti hanno voglia di apprezzare l’ultimo film di
Aleksandr Sokurov, e probabilmente pochi marchigiani sono
rimasti sconvolti dall’addio al cinema del grande maestro
dell’animazione nipponica Hayao Miyazaki. Spesso per la
maggior parte delle persone un film impegnativo, autoriale
o di profonda ricerca estetica può rimanere difficile, poco
apprezzabile o, diciamocela, davvero palloso! E in effetti
pensiamoci un po’ su: perché cavolo dovrei mettermi a
fare attenzione al montaggio analogico, al gioco di luci e
ombre creato da Hitchcock o alle complesse costruzioni di
Resnais? Forse aveva davvero ragione Fantozzi: “La corazzata
Potemkin è una cagata pazzesca!” se siamo costretti a guardarla
quando quello che passa il convento è ciò che davvero
vogliamo vedere, per divertirci! Se in questo momento posso
guardarmi un bel film sui supereroi, o un mucchio di zombie
che vanno a riempirsi la pancia in un centro commerciale, per
quale motivo dovrei andare ad annoiarmi davanti a un film di
Jean-Luc Godard? Ma da dove nasce la noia al cinema? Da
un lato la noia nasce dall’incapacità di capire qualcosa: potrei
propinare a mio padre per ore i film di Béla Tarr, ma se non
gli do un’infarinatura su Friedrich Nietzsche lo condanno a
morte il poveretto! Essa può però nascere anche dall’abitudine,
dalla consuetudine di definire “autori di cinema” solo alcuni
registi, “film importanti” solo certi colossal, e senza così
lasciar spazio a tutte quelle realtà che sono in costante lavoro
per divertirci, per emozionarci e spaventarci con il cinema
mainstream, quello commerciale. Quel cinema che sì,
vuole far soldi, ma che è anche quello in cui l’arte è capace
di sprizzare da ogni poro. Sapete che vi dico: avete proprio
ragione! Già, perché è proprio nel momento in cui andiamo
a divertirci, in cui vogliamo spendere per avere un piacere,
che la cultura viene stimolata e che la creatività può trovare
un ambiente in cui crescere. Insomma, non lamentiamoci
troppo se in un multisala troviamo solo “certo” cinema...
perché, in realtà, quello è Cinema.
Giovedì 10 aprile
Noah - Drammatico. Regia di Darren Aronofsky.
Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Logan
Lerman, Douglas Booth, Emma Watson.
The Grand Budapest Hotel - Commedia. Regia di
Wes Anderson. Con Ralph Fiennes, F. Murray
Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody,
Willem Dafoe.
Mister Morgan - Commedia. Regia di Sandra
Nettelbeck. Con Michael Caine, Clémence Poésy,
Justin Kirk, Michèle Goddet, Jane Alexander (I).
Un matrimonio da favola - Commedia. Regia di
Carlo Vanzina. Con Ricky Memphis, Adriano
Giannini, Emilio Solfrizzi, Giorgio Pasotti,
Stefania Rocca.
Oculus - Horror. Regia di Mike Flanagan. Con
Karen Gillan, Katee Sackhoff, Brenton Thwaites,
James Lafferty, Rory Cochrane.
Giovedì 17 aprile
Gigolò per caso - Commedia. Regia di John Turturro.
Con John Turturro, Woody Allen, Sharon Stone,
Sofía Vergara, Vanessa Paradis.
Rio 2 - Missione Amazzonia - Animazione. Regia
di Carlos Saldanha.
Transcendence - Azione. Regia di Wally Pfister.
Con Johnny Depp, Kate Mara, Morgan Freeman,
Rebecca Hall, Cillian Murphy.
Mercoledì 23 aprile
The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro Avventura. Regia di Marc Webb. Con Andrew
Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx, Dane DeHaan,
Campbell Scott.
Giovedì 24 aprile
Nymphomaniac - Volume 2 - Drammatico. Regia
di Lars von Trier. Con Charlotte Gainsbourg,
Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Willem Dafoe,
Mia Goth.
Tracks - Attraverso il deserto - Drammatico. Regia di
John Curran. Con Mia Wasikowska, Adam Driver,
Emma Booth, Rainer Bock, Jessica Tovey.
La sedia della felicità - Commedia. Regia di Carlo
Mazzacurati. Con Valerio Mastandrea, Isabella
Ragonese, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando,
Antonio Albanese.
6 | diocesi
anno I, n.1/aprile 2014
Le iniziative della Diocesi “Surrexit, non est hic!”. La Resurrezione di Cristo nell’arte
Attività culturali nel mese di aprile Proseguono al Museo diocesano gli incontri in preparazione alla Pasqua
Tra le giornate più importanti e ricche sottolineiamo
martedì 4 aprile. Alle 18, presso la sala Maggiore
del Palazzo della Signoria di Jesi, sarà ospite il
dott. Stefano Ciccone dell’Università Tor Vergata
di Roma e referente dell’Associazione “Maschile
Plurale”. L’incontro, promosso dal Consultorio
Promozionale “La Famiglia”, verterà sul principale
argomento di ricerca dello studioso, l’identità
maschile dell’uomo moderno. Autore di Essere
maschi. Tra potere e libertà edito da Rosenberg & Seler,
Ciccone aff ronta uno degli argomenti centrali della
contemporaneità, il rapporto sociale e culturale tra
uomini e donne, tra maschilità e femminilità.
Lo stesso giorno il Cineforum avviato presso la
Parrocchia di San Giovanni Battista di Jesi presenta
Cuore sacro di Ferzan Özpetek, «una riflessione sulla
spiritualità non priva di provocazioni» secondo Pino
Farinotti, basata sui «doppi» e sulle «coppie degli
opposti» secondo il Morandini.
Alle 21, presso il centro pastorale diocesano (ex
Seminario) di via Lorenzo Lotto avrà luogo il
“Seminario di vita nuova nello Spirito”, proposto dal
Rinnovamento nello Spirito Santo “Darò loro un
cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di
loro (Ez 11,19)” Relatore: don Claudio Procicchiani,
Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano.
Dall’immagine del sepolcro vuoto alla figura di
Cristo che si libra nell’aria, un viaggio alla scoperta
dell’iconografia della Resurrezione. Sarà questo il
contenuto dell’incontro a cura dalla dott.ssa Giulia
Giulianelli che si terrà al museo diocesano di Jesi il
prossimo sabato 5 aprile alle 17,30.
La rappresentazione di questo tema entra
precocemente nell’arte cristiana per tradurre in
immagini il racconto evangelico. Un racconto che in
realtà descrive solo indirettamente il momento della
Resurrezione di Cristo, attraverso l’annuncio alle
Pie Donne recatesi al sepolcro, cui vene detto: “Non
è qui. È risorto!”. Di riflesso le prime immagini,
dedotte alla lettera dai Vangeli, non rappresentano il
momento della Resurrezione, ma quello dell’arrivo
delle Marie che trovano il sepolcro vuoto e seduto
su di esso l’Angelo. Si conclude in questo modo un
percorso, quello della vita terrena e umana di Cristo,
che si apre e si chiude con l’annuncio di un Angelo.
Tale iconografia, tra il XIII e XIV secolo, cede
gradualmente il passo alla nuova, prepotentemente
dominata dalla figura del Risorto che ora emerge dal
sepolcro poggiando un piede sul bordo e brandendo
un crociato vessillo, e più tardi sempre più spesso
s’innalzerà nell’aria, volteggiando senza peso sul
sarcofago scoperto.
L’ingresso è gratuito. Per informazioni museo@jesi.
chiesacattolica.it o 0731226749
Coro Cardinal Petrucci; una riproposizione di musiche
conservate nei Fondi musicali di importanti istituzioni
europee (British Museum, Londra; Staatsbibliothek,
Berlino e Bodleian Library, Oxford).
offerta dalla comunità dei Padri Carmelitani di Jesi. I
giovani sono invitati a rendere omaggio alla Vergine
Maria, esibendosi in canti e musiche, recitando poesie
o presentando foto e lavori artistici. I lavori musicali
andranno presentati alla Scuola Pergolesi mentre le
poesie, i racconti ed altri elaborati dovranno essere
recapitati al Santuario entro il 13 aprile. Regolamento
nel sito www.santuariojesi.it.
Un argomento sensibile e difficile sarà al centro
dell’attenzione nella giornata di mercoledì 5:
alle 16 presso la parrocchia San Pietro Martire
avrà luogo la Conferenza “Difendiamo la Vita!”
tenuta dalla prof.ssa Francesca Romana Poleggi,
direttore editoriale del mensile di bioetica
Notizie ProVita (www.notizieprovita.it) «sul
tema della meraviglia e della difesa della vita,
dal concepimento alla nascita, si spiegherà cos’è
l’aborto, come è regolato dalla legge 194 e quali
conseguenze produce sulla madre, il padre e sugli
altri soggetti coinvolti».
Molti gli appuntamenti con il Vescovo Mons.
Gerardo Rocconi, ospite degli Incontri
sull’Esortazione Apostolica di Papa Francesco
“Evangelii Gaudium – La gioia del vangelo” giovedì 6
(ore 17,45, presso la Chiesa Palazzo Merighi, Corso
Matteotti n. 35, Jesi) , alla presentazione del libro
Storie di Elena Mancinelli mercoledì 9 (ore 18,
presso la biblioteca diocesana “P. M. Petrucci”)
e ovviamente agli incontri di preparazione alla
Pasqua di lunedì 14 (ore 18, presso la Parrocchia
di San Giovanni Battista, a Jesi).
Ricordiamo alle 21,15 di martedì 8 aprile, nel salone
parrocchiale della Parrocchia San Massimiliano
Kolbe di Jesi, l’incontro “Liberi di credere. Oggi i
cristiani continuano ad essere perseguitati in almeno
65 paesi”, con Giampiero Giacomel, coordinatore
di Fundraising CSW di Londra, associazione che si
occupa della difesa della libertà religiosa.
Numerosi gli incontri ci aspettano nel mese pasquale; da
non perdere domenica 13 aprile, ore 21,15, la consueta
Sacra Rappresentazione della Passione al Parco del
Ventaglio di Jesi. Lunedì 14, alle 18,30 nel salone della
parrocchia di S. Massimiliano M. Kolbe di Jesi, si terrà
l’audizione musicale guidata dal M° Luca Delpriori sullo
Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi.
L’appuntamento pasquale è per il 20 aprile e non c’è
modo migliore per festeggiare la festività se non con
della buona musica: alle 11,30, presso la Chiesa di San
Filippo, Parrocchia di San Giovanni Battista, a Jesi, verrà
eseguito Victimæ Paschali Laudes Musica Praecentio, dal
Sabato 26 aprile, alle 21, per festeggiare la vigilia della
festa della Madonna delle Grazie, al Santuario delle
Grazie la serata sarà interamente dedicata ai giovani e
cicero
luoghidentità | 7
“Essere” significa essere in un luogo, e il luogo
è qualcosa di bello, creativo, affascinante, ma i
non-luoghi? Qualcosa di triste, brutto privo di
relazioni umane “scollati” da qualsiasi territorio;
la loro prerogativa è quella di non essere identitari,
relazionali, storici di nessun contesto culturale.
Quegli spazi della società che si basano sulla
surmodernità come centri commerciali, aoutlet,
aereoporti, discoteche - chiamati anche nonluoghi – sono posti in cui milioni di individualità
si incrociano senza entrare in relazione, sospinti
o dal desiderio frenetico di consumare o di
accelerare le operazioni quotidiane o come porta
di accesso a un cambiamento (reale o simbolico). I
non luoghi sono incapaci di integrare in sé i luoghi
storici, confinandoli e banalizzandoli in posizioni
limitate e circoscritte alla stregua di “curiosità” o
di “oggetti interessanti”. Se questi luoghi identitari
un giorno cessassero il loro laborioso e silenzioso
perfezionamento quotidiano, si smarrirebbe la
reale identità e soprattutto la capacità di rinnovarci,
proiettarci nel futuro e forse, la vera felicità.
Nell’incisione nel tempio di Apollo a Delfi,
troviamo la frase “Conosci te stesso”, avevano
ragione, scopriamo cosa ci piace davvero, facciamo
esperienze e allarghiamo la nostra mappa interiore,
e come se non andando ad uno spettacolo che ci
piace?
F.P.
Nella foto: Teatro Comunale di Montecarotto.
“Luoghidentità”: una pagina dedicata alla nostra cultura!
Il Nuovo Cinema Ariston: un luogo da riscoprire. L’intervista a Lorenzo Gentili
A quando risale e a chi è dovuta l’apertura del
Nuovo Cinema Ariston di Moie?
Il Cinema Ariston è stato inaugurato l’8 settembre
1955, giorno della festa patronale. È stato pensato e
voluto dai miei nonni, Mario ed Elda Dottori, e da
allora è rimasto di proprietà della mia famiglia, che
lo ha sempre gestito con passione. Nel corso degli
anni la struttura ha subìto diversi ed importanti
restauri ed ammodernamenti, l’ultimo dei quali ha
avuto luogo proprio quest’anno, con l’abbandono del
vecchio sistema di proiezione mediante pellicola ed il
passaggio al digitale. Tutto ciò ha richiesto e richiede
un impegno costante, anche dal punto di vista
economico, impegno che forse non è razionalmente
giustificato, ma si sa, al cuor non si comanda…
Nella foto: Nuovo Cinema Ariston di Moie.
A Moie il solo luogo dove si può guardare un film in
compagnia e magari sgranocchiare qualche pop-corn è il
Nuovo Cinema Ariston. L’impresa è da sempre proprietà
della famiglia Dottori e attualmente viene gestito da
Lorenzo Gentili, che abbiamo incontrato per conoscere
la storia e i cambiamenti dello storico cinema.
Oggi il cinema si può definire “storico”, ma
allora, come venne accolto dalla popolazione
di Moie e della Vallesina?
A quanto mi dicono, con grande entusiasmo. Quelli
erano gli anni d’oro del cinema e la sala era sempre
affollata; il cinema era forse l’unico luogo di incontro
e di socializzazione del paese, ed andarci era una festa
per tutti. Tra l’altro, mio nonno, che ha sempre avuto
un piglio imprenditoriale particolarmente spiccato,
aveva speso una grossa cifra per allestire una sala che
fosse tecnologicamente all’avanguardia, con uno
schermo di grandi dimensioni su cui poter proiettare
in modalità “cinemascope”, il massimo per quei
tempi!
bello! A che ora inizia il prossimo spettacolo?”
-“Sta per cominciare adesso, signora” -“No! Devo
finire di lavare i piatti, non ce la faccio! Mi potete
aspettare altri cinque minuti?” -“Ok signora, cerchi
di sbrigarsi…”. Ovviamente questa non è la prassi,
di norma gli orari li rispettiamo, però noi preferiamo
ritardare due minuti per aspettare qualcuno piuttosto
che intruppare il pubblico, sigillare la sala e poi
mandare mezz’ora di spot pubblicitari.
Con l’arrivo delle grandi multisala ed internet
il modo di andare al cinema è cambiato
moltissimo, ma cos’ha il cinema Ariston che le
grandi piattaforme si possono sognare?
Noi facciamo il cinema per passione, quindi
cerchiamo di offrire un servizio di alta qualità in
tutti i suoi aspetti, che vanno dalla cura della sala,
alla scelta dei migliori sistemi di proiezione e,
ovviamente, alla programmazione. Tuttavia, credo
che il valore aggiunto del nostro cinema risieda
nell’avere ancora una dimensione a misura d’uomo,
cosa che nelle grandi strutture è sempre più difficile
trovare. Da noi c’è ancora un rapporto diretto tra i
gestori ed i fruitori, che non sono soltanto numeri,
ma persone, che ascoltiamo volentieri e delle quali ci
piace esaudire le richieste, in questo siamo all’antica.
Un aneddoto. Sono in biglietteria, squilla il telefono,
sento una voce femminile: “Pronto, è il cinema?”
-“Sì” -“Che cosa proiettate?”, dico il titolo, -“Ah,
Credi che attività didattiche cinematografiche
e/o rassegne di cinema a tema possano
diversificare l’offerta, ci aspettano novità nel
futuro del Nuovo Cinema Ariston?
Come dicevo, noi siamo grandi appassionati di
cinema e convinti sostenitori della sua valenza
come medium culturale, oltre che come importante
strumento di aggregazione sociale, quindi la nostra
programmazione, pur tenendo conto delle esigenze
del grande pubblico, viene concepita seguendo uno
standard qualitativo indubbiamente alto. Oltre a
ciò, siamo aperti ad ogni genere di attività culturale
integrata che possa arricchire l’offerta e garantire la
soddisfazione di una fetta di pubblico quanto più
vasta possibile. Purtroppo, in tempi di crisi bisogna
anche fare i conti con la realtà e a volte non si
riesce a fare tutto ciò che si vorrebbe, però di idee
in mente ne abbiamo tante. Intanto, per il mese di
aprile è prevista una rassegna di film d’essai, pensata
per esaudire tutti gli amanti del cinema d’autore, che
ce l’hanno chiesta a gran voce. Un posto particolare nel
nostro cuore lo hanno, poi, i ragazzi, e quindi le scuole.
Quest’anno abbiamo avuto il piacere di ospitare diversi
istituiti scolastici provenienti da paesi vicini della Media
Vallesina, per i quali abbiamo proiettato bellissimi film
dall’indiscutibile valore pedagogico, inseriti all’interno di
percorsi didattici svolti in classe dai docenti. È sempre bello
constatare come il cinema possa divenire uno strumento
di trasmissione di cultura e valori, e ci auguriamo che un
sempre maggior numero di scuole voglia servirsene.
Per quanto riguarda le novità, sempre nel contesto di quel
processo di innovazione tecnologica che ha interessato
la nostra sala, stiamo installando un sistema di ricezione
satellitare che ci consentirà di ampliare e diversificare
l’offerta per il nostro pubblico. Infatti, accanto alle
tradizionali proiezioni cinematografiche, sarà possibile
assistere ad eventi live, concerti, spettacoli, opere liriche:
pensate che bello poter ascoltare il Concerto di Capodanno
di Vienna o assistere ad una prima della Scala a quattro
passi da casa, a prezzi modici e con la qualità video e audio
del digitale! E poi c’è molto altro in arrivo, ma per ora mi
fermo qui; comunque, chi volesse tenersi aggiornato sulla
nostra attività e le nostre iniziative può consultare la nostra
pagina Facebook “Cinema Nuovo Ariston”, dove è anche
possibile lasciare impressioni, commenti o suggerimenti,
sempre graditissimi!
Insomma, noi siamo qui e ce la mettiamo davvero
F.P.
tutta!
8 | agenda
1-6/4
anno I, n.1/aprile 2014
I settimana
arte
* Mostra fotografica di Angelo Iodice
Montecarotto, Osteria Sotto le Mura
Da Sabato 8 marzo a domenica 6 aprile, tutti i giorni tranne il
Martedì dalle ore 19
Per informazioni: https://itit.facebook.com/osteria.sottolemura
* Face’arts a cura di Mary Sperti: esposizione di 30 artisti
dall’Italia e dall’Estero, presentazione di libri, performance
pittoriche e sensoriali.
Jesi, Chiesa San Nicolò
Dal 29 marzo al 12 aprile
Per informazioni: 3393401050
musica
* Baticum Band Concerto, Festa Brasil Samba
Jesi, Caffè Europa
Venerdì 4 aprile, orario aperitivo
Per informazioni: https://itit.facebook.com/caffe.europa.1
* Concerto di Valerio Cosi
Jesi, Sca TNT
Venerdì 4 aprile
Per informazioni: https://www.facebook.com/scatnt
* Concerto rock dei Nefesh
Monsano, Paradise
Sabato 5 aprile, ore 20,30
Per informazioni: www.nefesh.eu
* Jesi DJ’s Set, con JIV (Elettro Afro Funky) e BERTOMIX
(Funky & Disco)
Jesi, Polena Lab
Sabato 5 aprile, ore 22
Per informazioni: https://itit.facebook.com/pages/PolenaLab/146848462048183
teatro
* Linapolina. Le stanze del cuor - concerto spettacolo in prosa,
musica e danza, scritto, diretto e interpretato da Lina Sastri
Jesi, Teatro Pergolesi
Sabato 5 aprile, ore 21
Per informazioni: www.fondazionepergolesispontini.com
* Che confusiò Rosina, di Compagnia La Rama
Monte San Vito, Teatro La Fortuna
Sabato 5 aprile, ore 21:00 Domenica 6 Aprile, ore 17:15
Per informazioni: compagniateatralelarama.blogspot.it
* Laboratorio A Scena Aperta - Due scapoli e una bionda; Regia di
Vittorio Saccinto
Teatro Valle, Chiaravalle
Sabato 5 aprile, ore 21,15
Per informazioni: www.comune.chiaravalle.an.it
* Laboratorio Itineres - Associazione culturale Teatro dei
Cinquequattrini - Finestre; Regia di Silvia Giorgi e Virginia
Spadoni
Teatro Valle, Chiaravalle
Domenica 6 aprile, ore 21,15
Per informazioni: www.comune.chiaravalle.an.it
cinema
* Cineforum: Cuore Sacro di Ferzan Ozpetek; presentazione e
discussione condotta dalla prof.ssa Piera Scortichini.
Jesi, Parrocchia di San Giovanni Battista
Venerdì 4 aprile, ore 20,30
Per informazioni: www2.glauco.it/jesi/diocesi/home.htm
eventi
* Workshop “Carta fatta a mano”; a cura di Idealab Laboratorio
Creativo, Associazione di promozione sociale
Castelplanio, Piazza della Libertà 9/b
Martedì 1 aprile, ore 19
Per informazioni: [email protected]
* Convegno “Lo sport nell’antichità”, Secondo appuntamento:
Atletismo e spettacolo presso gli antichi
romani, relatore: Cecilia Favi
Jesi, Palazzo Pianetti
Giovedì 3 aprile, ore 18
Per informazioni: www.comune.jesi.an.it
* “Vado a sfidare la fortuna”: due incontri sul gioco d’azzardo
patologico. Primo appuntamento: dibattito pubblico
Jesi, Aula Magna I.C. Federico II, Piazza San Savino 1
Giovedì 3 Aprile, ore 17:30
Per informazioni: http://www.cooss.it/it/notizie/16_vadoasfidarelafortuna
* Rassegna “La questione di genere: Il tempo delle donne”
(3° edizione). Terzo incontro “La Violenza psicologica sulle
donne”
Moie di Maiolati Spontini, eFFeMMe23 Biblioteca La Fornace
Venerdì 4 aprile, ore 21
Per informazioni: www.bibliotecalafornace.it
* Presentazione del libro La biblioteca che vorrei di Antonella
Agnoli
Moie di Maiolati Spontini, eFFeMMe23 Biblioteca La Fornace
Venerdì 4 aprile
Per informazioni: www.bibliotecalafornace.it
* “Vado a sfidare la fortuna”: due incontri sul gioco d’azzardo
patologico. Secondo appuntamento: seminario
Jesi, Sala al II Piano del Distretto Sanitario di Via Guerri 9
II, Piazza San Savino 1
Venerdì 4 aprile, ore 8,45
Per informazioni: http://www.cooss.it/it/notizie/16_vadoasfidarelafortuna
* Convegno “Alimentazione e Salute nello Sport”, Terzo
appuntamento: Composizione corporea e dispendio energetico,
con Dott. Lino Lentini e gli istruttori Lorenzo Nocelli e
Francesco pirani
Jesi, Sede del Centro Turistico Giovanile “Vallesina” (C.T.G.),
Via Ancona n. 17/bis
Venerdì 4 aprile, ore 21,15
Per informazioni: www.comune.jesi.an.it
* Scrittori di marca … Parole dai colli al mare … Visitare,
conoscere, vivere Jesi e la Vallesina /Francesco Formiconi e
Emanuele Ramini. Modera: Riccardo Rossi Proiezione di
immagini tratte dal libro e, al termine della presentazione,
degustazione di Verdicchi locali. Casa editrice: Stampanova
Cupramontana, Sala Consiliare
Sabato 5 aprile, ore 17,30
Per informazioni: www.bibliotecalafornace.it
* Scrittori di marca … Parole dai colli al mare … “Tu, Siria”
/ Asmae Dachan e Yara Al Zaitr. Modera: Lucio Tribellini.
A seguire degustazione di prodotti tipici offerta dal Comune.
Casa editrice: Comunication Project
Rosora, Palazzo Luminari
Domenica 6 aprile, ore 17,30
Per informazioni: www.bibliotecalafornace.it
7-13/4
Gnesi Bartolani
Jesi, Palazzo Pianetti
Giovedì 10 aprile, ore 18
Per informazioni: www.comune.jesi.an.it
* Convegno “Alimentazione e Salute nello Sport”, Quarto
appuntamento: Allenamento funzionale: nuova moda o genesi
dell’attività fisica?, con Dott.ssa Margherita Zampetti e gli
istruttori Marco Torresi e Michela Santoni
Jesi, Sede del Centro Turistico Giovanile “Vallesina” (C.T.G.),
Via Ancona n. 17/bis
Venerdì 11 aprile, ore 21,15
Per informazioni: www.comune.jesi.an.it
* Scrittori di marca … Parole dai colli al mare … Oggi spiego
io! / Tania Primucci Interverranno: Gianluca Tesei, Ass.
politiche sociali e le Insegnanti della Scuola Primaria Munuzio.
Verrà offerta una
piccola merenda.Casa editrice: Tipolito Ilari
Staffolo, Biblioteca comunale
Sabato 12 aprile, ore 16,30
Per informazioni: www.bibliotecalafornace.it
* Festa dell’olio chiaro
Monte San Vito
Domenica 13 aprile
* XLI Rassegna Internazionale della Passione
Polverigi
Domenica 13 aprile
Per informazioni: www.macina.net
II settimana
arte
* Corso di cocciopesto, intonaco tradizionale romano
impermeabile
San Marcello
Dall’11 al 13 aprile
Per informazioni: http://www.autocostruzionesolare.it/events/
corsodicocciopestointonacotradizionaleromanoper internijesian1113aprile2014
musica
* Concerto di Gasparazzo
Monsano, Circolo cittadino
Venerdì 11 aprile
Per informazioni: blog.libero.it/ccm
* Concerto di Makhno
Jesi, Libero Arbitrio Beershop
Venerdì 11 aprile
Per informazioni: https://www.facebook.com/
LiberoArbitrioBeerShop
* Madamadorè in concerto: Tributo a Fabrizio de Andrè
San Marcello, Teatro P. Ferrari
Sabato 12 aprile, ore 21,30
Per informazioni: https://www.facebook.com/madamadore.
tributofabriziodeandre
* 800900 Cajkovskij vs. Casella - Musiche di Ravel, Casella,
Cajkovskij e Prokofìev; Violoncello: Umberto Clerici;
Direttore: Giuseppe Ratti
Chiaravalle, Teatro Vallle
Domenica 13 aprile, ore 21,15
Per informazioni: www.fondazionepergolesispontini.com
* Concerto di Gastone Pietrucci & La Macina
Polverigi, in occasione della Rassegna internazionalie della
Passione
Domenica 13 aprile
Per informazioni: www.macina.net
* Concerti a palazzo: Benvenuti in casa Paggi; Musiche di
Giovanni Paggi; Pianoforte, soprano: Rosita Tassi; Pianoforte,
baritono: Andrea Zepponi. Prima esecuzione in epoca
moderna
Jesi, Palazzo Baldeschi Balleani
Domenica 13 aprile, ore 17,30
Per informazioni: www.comune.jesi.an.it
teatro
* Sotto a chi danza!
Jesi, Teatro Valeria Moriconi
Giovedì 10 aprile, ore 21
Per informazioni: www.amatmarche.net/ladanza/ladanzainscena.html
* Korpus Polski, scritto ed interpretato da Andrea Caimmi
Montecarotto, Teatro Comunale
Venerdì 11 aprile, ore 21
Per informazioni: www.fondazionepergolesispontini.com
cinema
* Il cinema a teatro, il teatro nel cinema: Tutto su mia madre, di
Pedro Almodóvar
Teatro Valle, Chiaravalle
Venerdì 11 aprile, ore 21
Per informazioni: www.comune.chiaravalle.an.it
eventi
* Incontro “La scuola delle storie” con Eros Miari
Moie di Maiolati Spontini, eFFeMMe23 Biblioteca La Fornace
Lunedì 7 aprile, ore 17,30
Per informazioni: www.bibliotecalafornace.it
* Convegno “Lo sport nell’antichità”, Terzo appuntamento:
Caccia, tornei e competizioni nel Medioevo, Relatore: Diego
14-20/4
III settimana
musica
* 800900 Cajkovskij vs. Casella - Musiche di Ravel, Casella,
Cajkovskij e Prokofìev; Violoncello: Umberto Clerici;
Direttore: Giuseppe Ratti
Jesi, Teatro Pergolesi
Lunedì 14 aprile, ore 21
Per informazioni: www.fondazionepergolesispontini.com
* Viva Verdi: con Marta Torbidoni (Soprano) e Marta Tacconi
(Pianoforte)
Teatro Valle, Chiaravalle
Lunedì 14 aprile, ore 21,15
Per informazioni: www.comune.chiaravalle.an.it
* Concerto DROP - R.A.T.M. Tribute
Monsano, Blaster Music Pub
Sabato 19 aprile
Per informazioni: https://www.facebook.com/blastermusicpub
* Musica Praecentio, XXII Edizione: Victimae Pascali Laudes; Coro
“Cardinal Petrucci”; Direttore all’organo:
M. Martelli
Jesi, Chiesa di S. Giovanni Battista
Domenica 20 aprile, ore 11,30
Per informazioni: [email protected]
* XXXVI Edizione Pasqua Musicale, con la Banda Musicale Città
di Staffolo: Dalle Marche agli Stati Uniti
Staffolo
Domenica 20 aprile
Per informazioni: www.bandamusicalestaffolo.info
21-27/4
IV settimana
arte
* Jesi Foto Festival, Mostre fotografiche di Federico Bravi,
Paolo Roscini, Francesca Tilio e Walter Ferro
Jesi, Teatro Valeria Moriconi
Da venerdì 25 a domenica 4 maggio
Per informazioni e orari: jesifotofestival.it
musica
* Viaggi: da Vivaldi a Gershwin; musiche di Vivaldi, Moody,
Piazzolla, Gershwin; Armonica: Gianluca Littera; Primo
violino concertatore: Alessandro Cervo
Teatro Valle, Chiaravalle
Mercoledì 23 aprile, ore 21,15
Per informazioni: www.comune.chiaravalle.an.it
* Concerto Secondo Tempo: 883 & Max Pezzali Trbute Band
Apiro, Bar Mirò
Giovedì 24 aprile, ore 22,30
* Concerto di Zibba e Almalibre
Moie di Maiolati Spontini, eFFeMMe23 Biblioteca La Fornace
Venerdì 25 aprile
Per informazioni: www.bibliotecalafornace.it
teatro
* Teatro Manet - Viva l’Italia; di Dacia Maraini; Regia di
Antonio Lovascio
Teatro Valle, Chiaravalle
Giovedì 24 aprile, ore 21
Per informazioni: www.comune.chiaravalle.an.it
eventi
* Festa Nostra Signora di Lurdes, martedì 22 aprile
* Festa del patrono San Giuseppe, Castelplanio, venerdì 25 aprile
* Festa del patrono San Marco Evangelista,
Castelbellino
Venerdì 25 aprile