Approfondimento - Museo Diffuso della Resistenza

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Associazione Tedacà
bellARTE, via Bellardi 116
APPROFONDIMENTO
Torino, 26 aprile 2011
STRANI-IERI
Uno spettacolo di Tedacà
in coproduzione con La tela di Aracne
Progetto realizzato con il contributo della Regione Piemonte per il sostegno alla
produzione teatrale in Piemonte, in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile
di Torino/Sistema Teatro Torino, Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte.
Idea e regia: Simone Schinocca
Assistenza alla Regia: Valentina Veratrini
Drammaturgia: Simone Schinocca, Livio Taddeo
Scenografia: Federica Beccaria
Costumi: Agostino Porchietto
Banda: Pappazzum
Musiche e arrangiamenti: Elio D’alessandro
Registrazioni audio e sonore: MIAO (Musica Internet Arte e Oltre)
Progetto grafico: Silvio Giordano
Ufficio stampa: Francesca Mazzocca
Distribuzione: Nido di ragno, Tedacà, La Tela di Aracne
Responsabile tecnico: Giuseppe Venuti
Interpreti: Valentina Aicardi, Elio D’Alessandro, Silvia Freda, Costanza Frola, Celeste
Gugliandolo, Paolo Li Volsi, Mauro Parrinello.
Tra il 1950 e il 1970 milioni di contadini del Sud Italia abbandonano le campagne per recarsi nelle
grandi città del nord. Torino è una delle mete privilegiate di questa ondata migratoria. La città ne
viene completamente stravolta e trasformata. Strani-ieri narra la storia di questi migranti sia
attraverso un lavoro di documentazione e ricostruzione storica, sia avvalendosi di una
drammaturgia nata dalla voce di chi ha vissuto tale esperienza. In una messa in scena che usa
spesso l’ironia coma forma di rappresentazione, verranno così affrontate tutte le tappe di questo
processo, con una particolare attenzione sia al contesto sociale, sia ai problemi legati alla vita
quotidiana.
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Drammaturgia e linguaggio
La costruzione dello spettacolo si basa su due processi di lavorazione. In primo luogo la ricerca
storica, bibliografica e documentaristica, atta da analizzare il periodo narrato in una prospettiva che
tenga conto dei cambiamenti intercorsi e delle dinamiche che si sono sviluppate a livello
economico e sociale. La seconda fase parte invece dalla volontà di cogliere anche gli aspetti intimi
ed emotivi che scaturiscono dalla scelta di abbandonare il proprio Paese per vivere in un’altra città;
essa si basa, inoltre, sulla consapevolezza che una buona parte dei giovani di Torino è diretta
discendente delle persone che hanno operato tale scelta. Così l’associazione ha chiesto ai ragazzi
che frequentano bellARTE (spazio per il protagonismo giovanile del Settore Politiche Giovanili e
della Circoscrizione IV del Comune di Torino) d’intervistare le persone care che hanno vissuto
questa esperienza. Alcuni testimoni sono stati poi invitati a parlare in pubblico, attraverso serate di
dibattito informale chiamate Da Sud a Nord: Le storie di Ieri (15 gennaio, 26 marzo e 19
novembre 2010). Una platea di giovani ha quindi conosciuto tutti gli aspetti legati alla vita di un
immigrato degli anni Cinquanta e Settanta. Si sono poste delle domande, per esempio, in relazione
alle motivazioni che li hanno spinti a partire, ai sogni e alle speranze per il futuro, agli oggetti che
ricordano di aver messo in valigia perché considerati indispensabili, oppure ancora di descrivere il
viaggio di andata, la casa in cui soggiornavano, le proprie esperienze lavorative, cosa facevano nel
tempo libero, il rapporto con i Torinesi e infine le sensazioni scaturite dal primo impatto con la città
e dal primo ritorno al paese d’origine. La volontà è stata, fin dal principio, quella di poter
raccogliere le diverse testimonianze non solo attraverso la descrizione degli stati emozionali, ma
anche tramite il ricordo di oggetti, profumi, colori, elementi concreti che permettono una
narrazione della quotidianità maggiormente predisposta alla rappresentazione teatrale e, quindi,
alla fruizione di un pubblico. Così, infine, la fase di documentazione sociale e di restituzione del
vissuto individuale sono confluite in un lavoro drammaturgico che si è inoltre avvalso di un ampio
lavoro di cooperazione fra autori, regista e attori
Lo spettacolo utilizza un linguaggio in cui si fonderanno parole e immagini create attraverso
corpo, movimento e voce. La narrazione rispetta una cronologia che segue i protagonisti dalla
scelta della partenza, all’ambientazione in città fino al passaggio di testimone, ovvero le maggiori
possibilità economiche e sociali che le future generazioni hanno ottenuto grazie ai loro sacrifici.
Questo percorso è caratterizzato da un susseguirsi di quadri argomentativi (la scelta della
partenza, il viaggio, l’ambientazione, la casa, il lavoro, il ritorno nella città Natale, il passaggio di
testimone) che sfumano attraverso la variazione di costumi ed elementi scenografici. Ogni quadro è
legato a una suggestione visiva, fulcro dell’argomento trattato.
Le donne come protagoniste e i legami con la contemporaneità
Era diventata una consuetudine delle anziane di Matera andare sul ciglio di un dirupo e, tenendo un
oggetto della persona partita per il Nord, urlare al vento il nome del proprio caro, fargli domande,
soprattutto quando diventavano molti i giorni di silenzio senza che alcuna notizia sopraggiungesse.
Donne che affidavano al vento il loro affetto e la voglia di sapere se tutto stava procedendo per il
verso giusto. Con questa immagine inizia Strani-Ieri, una scelta che indentifica, fin dal principio, le
donne come protagoniste essenziali dell’opera, molte di queste vicende vengono difatti narrate
dal loro punto di vista (ragione per cui il cast prevede quattro donne e tre soli uomini), perché loro
sono state le prime testimoni di questa profonda trasformazione sia quando rimanevano nella
terra d’origine ad attendere i propri uomini in veste di madre, sorella, sposa o promessa tale, sia
quando raggiungevano il Nord, spesso stravolgendo le convenzioni a cui la tradizione le aveva
relegate.
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La compagnia ha volutamente deciso di non inserire nello spettacolo alcun riferimento al processo
migratorio contemporaneo, nonostante la consapevolezza che sono molte le connessioni fra i due
periodi. Il principale obbiettivo di Strani-Ieri è rappresentare un periodo di forte immigrazione
interna (gli anni Cinquanta – Settanta), analizzandone le potenzialità e i problemi anche grazie
alle testimonianze dirette delle persone che hanno vissuto tale esperienza. La speranza è che la
rilettura della recente storia cittadina e nazionale, sia però per lo spettatore una fonte di
riflessione sulle motivazioni e condizioni di chi, ancora oggi, è costretto a lasciare il proprio paese
d’origine per migliorare la propria condizione economica e sociale.
CAST ARTISTICO
Simone Schinocca regista e ideatore dell’opera
Giovane Regista che si è formato con Paolo Trenta, Ninni Bruschetta, Emma Dante, Massimo
Giovarla ed Eugenio Allegri. Fondatore della compagnia Tedacà di cui da anni cura le regie e la
direzione artistica. Fra le sue esperienza alcune collaborazioni con le facoltà di Scienze Politiche di
Torino e Biella, come Docente della materia “Concetto di regia”. Nel 2009 è stato premiato al Rota
in Festival di Salerno per miglior regia e miglior testo originale con l’opera D – ovvero la figura
della donna nell’Italia del ‘900.
Valentina Veratrini assistente alla regia
Attrice, regista e doppiatrice poco più che trentenne; laureata al DAMS, con dignità di stampa della
tesi e diplomata presso il Tangram teatro. Frequenta numerosi stage con Barbara Altissimo,
Michele Di Mauro, Giorgio Albertazzi, Sotigui Kouyate, Tage Larsen e Roberta Carreri dell’Odin
Teatret. Studia canto armonico con Giorgio Lombardi e canto jazz con Silvia Pellegrino.
E’ direttrice artistica di La Tela di Aracne, di cui firma anche le regie; dal 1998 insegna teatro
presso le scuole elementari, medie, superiori e gestisce tre laboratori teatrali permanenti per adulti.
Valentina Aicardi
Nasce a Torino nel 1983 e si diploma nel 2006 alla Scuola Professionale d’Arte Teatrale Teatranza
Artedrama. Si perfeziona attraverso laboratori e stage con Yves Lebreton, Duccio Bellugi
Vannuccini, Sotigui Kouyaté, Paola Tortora, Barbara Altissimo, Alessandro Berti, Michela Lucenti
e Graziano Piazza, lavorando come attrice in numerose produzioni, tra cui La suite del grande
Arlecchino di Eugenio Allegri e Il Mulino di Oreste Valente. Attualmente insegna recitazione
presso Teatranza Artedrama e per l’associazione Tedacà, con cui ha ideato e tuttora dirige il
laboratorio di teatro sociale Altra Dimensione per adulti vedenti, ipovedenti e non vedenti.
Elio D’Alessandro
Frequenta l’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’amico e si diploma in seguito presso
la scuola del Teatro Stabile di Torino. Attore classe 1987, nonostante la giovane età ha già
collezionato una buona esperienza in campo teatrale, lavorando con Davide Livermore, Daniele
Segre, Romeo Castellucci e Beppe Rosso.
Silvia Freda
Diplomata alla scuola Teatranza Artedrama si è perfezionata frequentando stage con Oreste Valente
e Barbara Altissimo. Attrice attivissima che ha partecipato a circa una cinquantina fra repliche e
spettacoli, attualmente recita e insegna per l’Associazione Tedacà. Fra gli spettacoli più
significativa Matrimoni Diversi, liberamente tratto dal testo omonimo di Piergiorgio Paterlini,
collaborazioni con Aldo Turco per Donne in Attesa e con il Teatro Stabile di Palermo per
Assassinio nella cattedrale.
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Costanza Frola
Giovane attrice (1983) diplomatasi nel 2006 alla Scuola Professionale d’Arte Teatrale Teatranza
Artedrama, si perfeziona poi con stage e seminari condotti da Domenico Castaldo, Paola Tortora,
Michele di Mauro, Esther Mollo, Ives Lebreton, Emma Dante. Si distingue in varie interpretazione
fra cui Flowers (2007) per la regia di Giordano Amato con Sotigui Kouyaté, della compagnia di
Peter Brook; Serve, masche e disertori regia di Maurizio Babuin e La Sposa Francese per la regia di
Mauro Piombo. Insegna inoltre dizione e uso della voce presso Teatranza Artedrama.
Celeste Gugliandolo
Giovane Attrice e musicista, diplomata in pianoforte al conservatorio di Messina e in violoncello al
Conservatorio di Torino. Ha frequentato la scuola di teatro Tangram e la scuola per attori del
Teatro Stabile di Torino, lavorando negli ultimi anni con Nikolaj Karpov, Peter Greenaway, Mauro
Avogadro. Si è poi perfezionata partecipando a stage condotti da Eleonora D’Urso e Ascanio
Celestini. Fra le varie collaborazioni del 2010, è stata diretta da Beppe Rosso per l’opera Flugs e ha
vinto il premio come miglior attrice al Festival teatrale Paolo Dego di Belluno.
Paolo Li Volsi
Trentenne Attore palermitano diplomatosi alla Scuola per attori del Teatro Stabile di Genova
(2006), si è perfezionato in laboratori condotti da Cristina Pezzoli, Serena Sinigaglia, Walter
Leonardi, Jurij Ferrini, Paolo Rossi. Molto attivo, ha già all’attivo una ventina di produzioni teatrali.
Mauro Parrinello
Formatosi alla Scuola per attori del Teatro Stabile di Genova, ha frequentato seminari con Valerio
Binasco, Gerldine Baron, Leo Muscato, Michele Di Mauro, Enrico Bonavera. Oltre a diverse
esperienze teatrali, ha lavorato per il cinema nel film Giorni e nuvole di Silvio Soldini
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contatti
Livio Taddeo 3291165999
Francesca Mazzocca: 3334344267
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