Tassa turisti, Albergatori e Apt divisi

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Trento
16 giovedì 4 ottobre 2012
BILANCIO
L’assessorato potrebbe
far slittare l’applicazione
al 2014 come fa Bolzano
l'Adige
BOLZANO PARTE
ATTESA INUTILE
È costata una battaglia sia dentro sia
fuori il consiglio provinciale,
all’assessore Hans Berger (foto), far
passare la legge sul turismo che fa
nascere la doppia imposizione sui
turisti e sugli operatori. Ma Bolzano,
dal 2014, vedrà partire entrambe le
disposizioni. La tassa sugli operatori
non si applicherà se gli stessi
verseranno nell’anno in maniera
volontaria 18 milioni alla
promozione locale.
Era prevista già nel bilancio
previsionale della Provincia relativo
al 2007: 5 milioni di euro che
sarebbero serviti per aiutare la
promozione turistica provinciale. La
tassa sul turismo, a carico degli
operatori del settore, non è però mai
partita pur essendo prevista dalla
finanziaria provinciale che l’ha fatta
nascere. Non sarà che anche la tassa
sui turisti (di soggiorno) farà la
stessa fine?
Tassa turisti, Albergatori e Apt divisi
Aziende: da fare. Asat: no
E Mellarini pensa al rinvio
ANGELO CONTE
La proposta di tassa sui turisti spacca
il settore. Da un lato gli Albergatori
trentini si dicono profondamente contrari all’introduzione di un balzello che
potrebbe rischiare di ridurre l’attrattività del comparto. Dall’altro, le Apt,
con un documento ufficiale votato dalla Conferenza dei presidenti e dei direttori, chiede non solo di andare avanti sulla tassa di soggiorno, da destinare a finanziare servizi per il turista, ma
pure di arrivare al tributo di scopo,
Il presidente Libardi:
«una nuova imposta,
non va bene», facciamo
una spending review
della promozione»
G2100308
quella che comunemente si chiama
tassa sul turismo, al fine di finanziare
la promozione che, coi chiari di luna
del bilancio provinciale, le Apt temono di dover ridurre sempre di più. In
questo braccio di ferro, decisiva sarà
la scelta definitiva della giunta, attesa
probabilmente già nella seduta di venerdì, su come e quando far partire la
tassa di soggiorno. Apre al posticipo
al 2014, per allinearsi con i cugini di
Bolzano, l’assessore al turismo Tiziano Mellarini che per domani ha già convocato un incontro con gli albergatori. «Sono tanti gli aspetti da considerare - spiega l’assessore - se i turisti pagano un euro, dobbiamo dare una risposta per tre euro. Occorre poi considerare se andrà applicata quest’anno nel 2014 come Bolzano. Molto è ancora da chiarire, ne parlerò in giunta».
A sentire i rumors che ruotano attorno alla giunta, si scommette su uno
stop per quest’anno se non addirittura per una cancellazione della tassa
sui turisti, mentre di tassa di scopo,
prevista nel bilancio della Provincia
già 5 anni fa, non c’è traccia.
La sola possibilità della tassa sui turisti trova contrario il presidente degli
Albergatori provinciali Luca Libardi.
«Prima di tutto trovo poco corretto il
fatto di non essere stati coinvolti dalla Provincia nella riflessione su questo tema - spiega il presidente dell’Asat
- Su nuove tasse, fossero anche a cari-
co del turista, non siamo d’accordo,
perché in fin dei conti, può ricadere
sui margini degli albergatori e degli
operatori». Secondo Libardi, anche se
si trattasse di uno o due euro a pernottamento, si rischia di ridurre la competitività del settore: una famiglia di
quattro componenti pagherebbe 80
euro in più di oggi in 10 giorni. Contro
il turismo vedo un accanimento rischioso: se va male il settore, in Trentino è un problema anche per altri comparti economici». Per Libardi, «già le
imprese fanno fatica a rimanere sul
mercato, con la revisione dei parametri Imu si paga tantissimo, ora anche
questo: quanto sangue deve ancora
dare la categoria prima che basti?» Libardi chiede invece di trovare risparmi e risorse «con una spending review
della promozione provinciale». Riferimento chiaro a Trentino Marketing
spa.
Di tutt’altro avviso sono invece le
Aziende di promozione turistica. Pietro Degodenz, alla guida della Conferenza dei presidenti Apt, spiega che
«nella seduta di martedì, abbiamo approvato un documento nel quale chiediamo sia la tassa di soggiorno sia quella di scopo». Degodenz chiarisce che
«chi tiene al turismo e al suo futuro,
deve essere consapevole che tutti devono fare la propria parte». E chiarisce che con i tagli che si prevedo per
Il nodo della giunta
La tassa di soggiorno, secondo
quanto sostiene l’assessore
competente Tiziano Mellarini,
dovrebbe essere uno dei temi
caldi all’ordine del giorno della
seduta di giunta di domani. Il
nodo fondamentale, secondo i
bene informati, riguarda quanto
consenso l’idea troverà
nell’esecutivo di Dellai.
Presentarsi nell’anno elettorale
con una nuova tassa sarebbe visto
da qualcuno come un punto di
debolezza verso gli elettori.
LA STIMA
Seguendo l’esempio altoatesino si potrebbe arrivare a tanto
Una cifra che garantirebbe il budget della promozione locale
Dall’imposta 15 milioni di gettito
Piero Degodenz ribatte
che «chi ha a cuore
il futuro del settore
sa che tutti devono
fare la loro parte»
le Apt» e soprattutto che «se non c’è
una partecipazione da parte di tutti gli
operatori al finanziamento della promozione, anche quelli che lo fanno oggi potrebbero tirarsi indietro». Degodenz è pragmatico: «La tassa sui turisti serve a finanziare servizi per gli
stessi, come la card per avere il pulmino che li porta in giro, sconti su guide
alpine o di mountain bike e così via.
La tassa di scopo servirebbe a finanziare le Apt. Capiamo che il 2013 potrebbe essere un anno di transizione,
ma il percorso va fissato e occorre seguire l’esempio di Bolzano che inserisce entrambe le tasse dal 2014».
Pietro
Degodenz
sostiene la
necessità di
finanziare con
certezza anche
per il futuro le
nuove imposte
la promozione
e i servizi per i
turisti
Una delle prime stime che si
possono fare sulla tassa sui
turisti, se venisse applicata
sulla scorta di quanto ha deciso Bolzano, è che potrebbe
portare nelle casse della Provincia 15 milioni di euro, uno
per ciascuna dei 15,2 milioni
di presenze certificate su cui
si applicherebbe. Presenze
certificate che riguardano le
strutture ricettive obbligate
a inviare i dati sui pernottamenti, come alberghi e
bed&breakfast, mentre rimarrebbero fuori ad esempio le
SINDACATO
seconde case. Molti ancora i
dubbi che gli operatori del
settore hanno già fatto trapelare ieri alla Provincia. Dubbi
a cui Luca Libardi, presidente degli Albergatori provinciali, ha dato concretezza, chiedendosi se «non accadrà come nel resto d’Italia, che i Comuni applicheranno ciascuno in maniera diversa e autonoma la tassa di soggiorno».
Secondo quanto pare essere
stato approntato in Trentino,
e secondo quanto auspicano
anche le Apt, la tassa sui turisti sarebbe gestita e decisa a
livello unitario dalla Provincia e verrebbe destinata a fornire servizi a favore del turista. Il progetto, quindi, è visto
dalle Apt, ad esempio, come
una forma di contributo chiesto al turista al quale si vuole dare in cambio una serie di
servizi aggiuntivi o finanziare
quelli che oggi sono già in piedi ma che rischiano di scomparire. Un esempio, portato
dalle Apt, riguarda ad esempio il servizio di mobilità in
valle di Fiemme che costa
150.000 euro annui, e che il
prossimo anno, se non ci saranno le risorse, potrebbe
non esserci più.
Se dovesse passare, poi, la
tassa di soggiorno trentina dovrebbe ricalcare quella di Bol-
zano anche sul fronte dell’impianto complessivo. La legge,
approvata dal consiglio provinciale altoatesino, prevede
ogni turista pagherà da 0,5 a
2 euro a notte a seconda delle zone. La tassa sarà però introdotta solo a partire dal
2014. Come spiegato e auspicato dalle Apt, che, per Pietro
Degodenz, «sono rappresentative di tutte le categorie del
comparto turismo», Bolzano
ha introdotto anche l’imposta
provinciale sul turismo. Una
imposta che sarà a carico degli operatori dei settori economici che traggono profitto
dal turismo con importi che
vanno da un minimo di 100 a
un massimo di 40 mila euro.
In questo caso, a livello altoatesino, per evitare lo stop alla legge che era ed è fortemente contestata dagli operatori
del settore, la legge prevede
che la tassa entrerà in vigore
solo se non saranno raggiunti i 18 milioni di euro di contributi volontari, quelli attualmente esistenti a carico delle categorie economiche per
finanziare le associazioni turistiche sul territorio. Insomma, di fatto a Bolzano c’è
l’idea di inserire tutte e due le
tasse, così come chiedono di
fare i presidenti e i direttori
delle Apt trentine.
A. Con.
Galvagni e Marighetti: un tavolo con la Provincia
Funzione pubblica: «No a tagli lineari»
Per la Cgil provinciale, i tagli al bilancio trentino non devono però far mancare sostegno a welfare e ricerca. «Le prospettive di riduzione del
bilancio pubblico provinciale sono preoccupanti - spiega il segretario provinciale Paolo Burli Se confermate, di qui al 2017 la finanza pubblica locale dovrà fare i conti con una riduzione di
quasi un quinto del proprio budget attuale. Ed
ovviamente la fase di recessione economica che
colpisce anche l’Autonomia, non aiuta considerato che uno degli effetti della crisi è la riduzione del gettito fiscale.
Detto questo, il destino del Trentino non è segnato. Ciò che resta indispensabile è orientare
in maniera più decisa la spesa pubblica alla crescita economia, garantendo al massimo l’equità sociale in un momento di crisi e abbattendo
le rendite che distolgono risorse dalla ripresa».
Intanto la Funzione pubblica di Cgil e Uil lancia
un messaggio alla Provincia su costi della politica e tagli al settore pubblico.
«Le notizie in merito al costo delle Comunità di
Valle per indennità e gettoni nelle assemblee ci
inducono a ribadire quanto più volte affermato
e richiesto per quanto riguarda la Spending review Trentina, l’immediata apertura di un tavolo di confronto permanente con le organizzazioni sindacali» spigano infatti Moreno Marighetti
(Cgil) e Stefano Galvagni (Uil) che chiedono chi
verificherà che le Comunità «siano a costo zero» come era stato promesso.
Entrambi chiedono di «essere coinvolti in un
confronto serio, nel merito della riorganizzazione e della spending review trentina che inevitabilmente sarà dolorosa per il sistema pubblico
trentino». Pur nella consapevolezza «della inevitabile cura dimagrante del sistema pubblico
trentino, chiediamo alla Giunta di prestare la
massima attenzione
specie a quei settori sotto pressione già da tempo, uno su tutti l’Agenzia del Lavoro e i suoi Centri per l’Impiego, vanno evitati tagli lineari che
hanno come obiettivo solo i numeri, vanno fatte scelte serie che coniughino il più possibile la
dignità del lavoro pubblico con la salvaguardia
dei servizi alla collettività».
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