DEPLIANT GRAVITA_600x150:Layout 1 21-12-2011 8:58 Pagina 1 Giovedì 19 gennaio 2012 CineTeatro Manzoni, Merate Giancarlo Bruni Il senso della vita e la storicità del vivere appartiene all’Ordine dei Servi di Maria e nello stesso tempo è monaco della Comunità ecumenica di Bose. Risiede un po’ a Bose e un po’ all’eremo di San Pietro alle Stinche (FI). È autore di numerose pubblicazioni. Relatore p. Giancarlo Bruni Venerdì 17 febbraio 2012 Convento francescano di Sabbioncello, Merate Il lavoro, il suo valore, la persona Giovanni Bianchi Relatori Dott. Giovanni Bianchi e don Raffaele Ciccone laureatosi in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, ha ricoperto importanti incarichi nelle Acli, fino a diventarne Presidente tra il 1987 e il 1994. Dal 1994 al 2006 è stato deputato al Parlamento italiano. È presidente e fondatore dei Circoli Dossetti di cultura e formazione politica. Venerdì 20 aprile 2012 Auditorium “Mary Ward” Dame Inglesi, Merate Essere genitori oggi: fra dono, mistero e responsabilità Relatore Dott. Mario Zevola (in attesa di conferma) Venerdì 21 settembre 2012 Aula Magna Liceo Agnesi, Merate La morte: la sua drammatica presenza nella vita La speranza: fra illusioni e consapevole visione nel futuro Relatore suor Maria Gloria Riva Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 20.45 Associazione Culturale La Semina CERCO UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE Maria Gloria Riva Raffaele Ciccone sacerdote milanese, già responsabile della pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Milano. Attualmente collabora con le Acli di Milano. Svolge commenti esegetici a partire dalle Letture bibliche domenicali, leggendo la situazione contemporanea attraverso la Bibbia. Relatore prof. Carlo Sini Giovedì 25 ottobre 2012 CineTeatro Manzoni, Merate Carlo Sini ha insegnato per oltre trent’anni Filosofia teoretica all’Università statale di Milano, dove è stato anche preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. Accademico dei Lincei e membro di altre importanti associazioni culturali italiane e straniere, ha tenuto seminari, corsi di lezioni e conferenze negli Stati Uniti, in Argentina, in Canada e in vari paesi europei. Ha collaborato per oltre un decennio con le pagine culturali del «Corriere della Sera» e collabora tuttora con diverse testate giornalistiche e con la Rai. È autore di una quarantina di volumi, molti dei quali tradotti in varie lingue. Mario Zevola magistrato dal 1975, è Presidente del Tribunale dei minori di Milano. Ha insegnato per diversi anni Diritto minorile e della famiglia. entra tra le Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento nel 1984 dove, accanto alla sua passione per l’arte, coltiva lo studio della Sacra Scrittura (con una particolare attenzione all’ebraico biblico e alla tradizione rabbinica), della Patristica e della spiritualità di Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione, fondatrice dell’Ordine. Partecipa alla costituzione di un gruppo laicale associato all’Istituto (la Comunità Rete di luce) e propone dal 1996 lezioni su Bibbia, arte e spiritualità. Autrice di numerose pubblicazioni, dal febbraio del 2007 si è trasferita nella Diocesi di San Marino-Montefeltro dove ha fondato una comunità monastica che, accanto all’Adorazione Perpetua, si propone di educare lo sguardo alla Bellezza. con il patrocinio e il contributo Domande di senso tra timori, attese e speranze Incontri “pro-vocazioni” sul vivere oggi «Dammi una vita intera per poter capire tutto quanto» Etty Hillesum DEPLIANT GRAVITA_600x150:Layout 1 21-12-2011 8:58 Pagina 2 Il senso della vita Il Consiglio pastorale della Parrocchia S. Ambrogio di Merate e l’Associazione culturale La Semina, nella logica e nello spirito di fare rete fra realtà tese a proporre momenti di approfondimento e riflessione sul territorio meratese, propongono per il 2012 un ciclo di conferenze/dibattito, il cui filo conduttore mira a ricercare e consolidare un percorso di senso su aspetti rilevanti e fondamentali nella vita delle persone, in un contesto sociale spesso confuso, individualistico e frammentato. L’obiettivo è culturale, di elevata levatura, ma il percorso non avrà paura di affrontare le contraddizioni della quotidianità nella vita sociale di tutti i giorni. Ci aiuteranno qualificati relatori, il cui compito sarà quello di predisporci a riflessioni di fondo su cui innestare la nostra esperienza e considerazione sul tema in discussione. Un profilo alto, laico e sapienziale, che ci aiuti a trovare un nesso fra la vita e i suoi problemi, confrontandoci con le domande vere che sottendono il significato profondo da dare al nostro percorso terreno. Contestualmente occorre svolgere un’analisi sul rischio di vivere senza senso, in una frenesia stritolante. I temi affrontati riguarderanno il senso della vita nel nostro tempo; il lavoro e la sua centralità; essere genitori oggi; la morte nel contesto della nostra vita; la speranza. Il tutto proiettato verso una comunità solidale, che abbia una visione positiva della persona e una fiducia attiva nel futuro e nel prossimo. Da sempre l’uomo si pone interrogativi radicali, che ultimamente rimandano al senso dell’esistere e dell’agire, all’identità dell’essere uomo, della storia, della realtà. La riflessione filosofica, le tradizioni religiose, le culture di ogni tempo e luogo sono la testimonianza viva della pervasività delle grandi domande di senso, così come pure la quotidianità è attraversata dal desiderio di comprendere e comprendersi. Certamente si può vivere in modo distratto, lasciando che la propria esistenza scorra in una passività che subisce l’accadere degli eventi. Si può anche rincorrere l’illusione di una pienezza di vita caricando la propria quotidianità di un ritmo frenetico, che tuttavia, non a caso, teme i momenti di pausa e silenzio. Ma prima o poi l’evidenza del reale si impone, suscitando con intensità e drammaticità le grandi domande. L’esito di tutto questo può essere la disperazione che nasce dalla negazione della verità o della possibilità di raggiungerla, oppure la presunzione di poter essere l’unico ed assoluto artefice del proprio futuro, o ancora un ingenuo ottimismo ideologico conseguente ad una ricerca sincera ma male orientata di soluzione e risposte. All’uomo d’oggi, così facilmente esposto al rischio sia di chiudere gli occhi di fronte alla realtà rifugiandosi nelle illusioni di surrogati ideologici, sia di annegare nelle problematicità del vivere negandosi la possibilità di elevare lo sguardo, occorre una prospettiva sapienziale che, mentre non distoglie lo sguardo dalla realtà sperimentata e vissuta, è pure in grado di andare oltre, in profondità, alla ricerca di un senso. Il lavoro Tema da affrontare riportandolo al centro dello sviluppo della società, della persona e della famiglia. La trasformazione in atto, propria di una società matura, non può avere come orizzonte la precarietà e la frammentazione assunta a sistema, poiché ciò porta, inevitabilmente, alla destabilizzazione delle fondamenta del vivere sociale. Così come non possono perpetuarsi nel tempo assurde gerarchie fra lavoro maschile e femminile, lavoro manuale o intellettuale, oppure lo sconcertante fatto che il 30% dei giovani è disoccupato o inoccupato. Gli ultimi dati Istat sono ancor più preoccupanti. Vi sono 5 milioni di persone disoccupate o inoccupate, scoraggiate o alla ricerca di un lavoro. Di queste, ben 2 milioni e 764.000 non cercano più lavoro, pur essendo disponibili a lavorare. Anche per questo occorre dare dignità ai lavori in un mercato del lavoro inclusivo, integrando famiglia e lavori, flessibilità e sicurezze sociali, giovani e over 50, locali ed extracomunitari. Essere genitori oggi In una società come l’attuale, occorre investire sul futuro valorizzando ed integrando tutti i soggetti formativi a partire dalla scuola e dalla famiglia. Ad essi vanno affiancate politiche e servizi più attenti alle future generazioni. In questa prospettiva si inserisce l’essere genitori oggi; ovvero quale senso dare alla maternità e paternità responsabile; come leggere tutto questo come dono e assunzione di responsabilità, in un contesto sociale poco amico della famiglia e della genitorialità. Essere genitori ed educatori oggi è impresa difficilissima, vivendo –– di fatto –– in una bolla culturale de-responsabilizzante e superficiale. Richiamare a noi tutti il tema della genitorialità, ovvero dell’educazione, significa porre un argomento fra i più rilevanti per la società di oggi e di domani. La morte: la sua drammatica presenza nella vita Riflettere sulla morte non è cosa semplice né agevole. Essa costituisce la grande paura che attraversa la nostra quotidianità, vissuta e percepita con angoscia, inconsapevolmente censurata, spettacolarizzata. Siamo spesso posti di fronte alla morte: nei luoghi di lavoro, nelle case e, sovente, con drammatica crudeltà in famiglia, sulle strade oppure in caso di malattie gravi ed improvvise. Viviamo in una società in cui il problema della morte oscilla tra fiction e realtà, spesso quest’ultima più tragica delle rappresentazioni (vedi la recente strage di Oslo). Di fatto la morte è una componente della nostra vita ed il punto è come viverla con gli altri, con chi ci è vicino, con noi. «Essa ha messo piede fra noi e ci obbliga, che lo vogliamo o no, a rivolgervi il pensiero» (D. Bonhoeffer). In ogni caso occorre dare alla vita il valore straordinario che essa ha, è questo il solo modo di dare dignità alla morte, consapevoli che lo scorrere dei giorni vede una compresenza dei morti e dei viventi. La morte è il destino finale dell’uomo terreno e ne costituisce il limite inquietante. Ci aiutano a pensare tre brani: «…siamo abitatori di case di argilla, cementati nella polvere, che si sfasciano come carie… le corde della nostra tenda sono strappate e moriamo senza capire…» (Giobbe 4,19.21). «…ponimi come sigillo sul tuo cuore e sul tuo braccio. Forte come la Morte è l’Amore, tenace come il regno dei Morti è la Passione, le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina…» (Cantico dei Cantici 8,6). «Non scongiurare la morte / di lasciarlo qui sulla terra: / ha già sentito il profumo di Dio, / lascialo quindi andare nei suoi giardini» (da una poesia scritta da Alda Merini per un amico, in occasione della morte del padre). La speranza Essa si basa sulla diffusione ed il consolidamento dei valori di libertà e dignità in una visione positiva di quel capolavoro che è la persona umana. La speranza, concretamente, risiede anche nella capacità di affrontare cambiamenti epocali ricostruendo fiducia nel futuro, di innervare valori di fondo con l’attitudine ad investire in formazione continua e crescita culturale diffusa. Ciò si attua coniugando l’innovazione con la distribuzione equa di beni e servizi, avendo come finalità le nuove generazioni ed un mondo vivibile anche nel futuro.