informasanità informa dicembre 2016 ECCEZIONALE SCOPERTA SCIENTIFICA: L’EMBOLIA POLMONARE E’ CAUSA PREVALENTE DI SINCOPE Pubblicata sul The New England Journal of Medicine 2 informasanità PERIODICO d’informazione dell’Azienda Ospedaliera di Padova SOMMARIO Dicembre 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Luisella Pierobon DIRETTORE GENERALE AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA Luciano Flor HANNO COLLABORATO IN QUESTO NUMERO Silvia Baggio, Eugenio Baraldi, Sofia Barbar, Nadia Battajon, Franca Bilora, Eliana Camporese, Luigi Cattarossi, Paola Facchin, Paolo Prandoni, Ezio Zanon e Ufficio Stampa Terre des Hommes Servizi fotografici: Pietro Bernardi, Marco Michieli e Ufficio Stampa Azienda Ospedaliera Servizi fotografici Bambino Maltrattato: Terre des Hommes Consulenza Legale: Luisa Longhini DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE Via Giustiniani 1— Padova tel. redazione 049.8213923 fax redazione 049.8218283 [email protected] Registrazione del Tribunale di Padova n. 1553 del 21.01.97 Registro Stampa In copertina immagine dell’Ospedale di Renzo Banzato Scoperta scientifica del Prof. Paolo Prandoni Pubblicata su NEJM The New England Journal Of Medicine pag. 3 Salvataggio di due neonati con tecnica ECMO. Sinergia tra Ospedali di Padova, Treviso e Udine pag. 8 Maltrattamento e Abuso sui bambini: una questione di salute pubblica - presentato a Roma al Senato, dossier Terre des Hommes realizzato con la rete nazionale di eccellenze ospedaliere, tra cui l’Azienda Ospedaliera di Padova pag. 11 3 ECCEZIONALE SCOPERTA SCIENTIFICA L’EMBOLIA POLMONARE E’ CAUSA PREVALENTE DELLA SINCOPE - PERDITA DI COSCIENZA Il Prof. Paolo Prandoni (al centro della foto) dell’A.O./Università di Padova direttore del Centro Coagulopatie, autore principale della scoperta scientifica, pubblicata dalla prestigiosa rivista scientifica The New England Journal of Medicine ha evidenziato come “i risultati di questo studio aprano uno scenario completamente nuovo nel panorama diagnostico della sincope, richiedano la riformulazione di nuove linee guida nazionali ed internazionali che prevedano la ricerca dell’Embolia Polmonare (EP) in tutti in pazienti che vengono ricoverati con un episodio di sincope”. L’equipe di ricercatori con al centro il prof. Prandoni Padova è capofila degli 11 Centri italiani che hanno contribuito in modo significativo al progetto. Il prof. Paolo Prandoni la schermata del NEJM con la scoperta scientifica 4 L’EMBOLIA POLMONARE E’ CAUSA PREVALENTE DI SINCOPE PERDITA DI COSCIENZA - LO CONFERMA UNO STUDIO ITALIANO L’embolia polmonare è la terza malattia cardiovascolare in ordine di frequenza. In Europa circa 370.000 sono i decessi legati all’EP ogni anno. La precocità della diagnosi e della terapia ne riduce la mortalità del 75%. La sincope è una perdita di coscienza transitoria a rapida insorgenza, di breve durata e con risoluzione spontanea e completa. E’ responsabile del 3% di tutti gli accessi al Pronto Soccorso e dell’1% di tutti i ricoveri ospedalieri. Abitualmente avviene per cause banali e facilmente riconoscibili - quale stress emotivo, dolore, vista del sangue, postprandiale, post-esercizio fisico, post- minzionale, prolungata stazione eretta in pubblico soprattutto in ambienti chiusi, calo pressorio – frequentemente indotto dal recente uso di farmaci ipotensivi, disidratazione, vomito e/o diarrea profusi, salasso, uso di alcoolici, emorragie, uso di colletti stretti, malattie neurologiche di varia natura - 5 L’EMBOLIA POLMONARE E’ CAUSA PREVALENTE DI SINCOPE PERDITA DI COSCIENZA - LO CONFERMA UNO STUDIO ITALIANO e tende a ripetersi anche più volte all’anno in soggetti predisposti. I casi di sincope vengono per lo più gestiti su base ambulatoriale, e se anche – come spesso accade – i pazienti si recano ad un Pronto Soccorso vengono rapidamente congedati. Solo una minoranza - oscillante tra 1/4 ed 1/3 di tutti i pazienti con sincope vengono ricoverati. Trattasi dei casi in cui la caduta ha provocato seri traumi, di quelli che hanno patologie concomitanti che ne richiedono il ricovero, di coloro che hanno un’elevata probabilità di affe- LO STUDIO Allo scopo di stabilire la prevalenza di EP in pazienti ricoverati per sincope, è stato avviato lo studio multicentrico, prospettico in 11 centri italiani (Padova, Roma, Camposampiero, Livorno, Faenza/ Ravenna, Castelfranco V.to, Piacenza, Cosenza, Roma 2, Udine, Varese), che ha previsto l’impiego di un algoritmo diagnostico ben consolidato che accertasse o escludesse la presenza di EP nei 560 pazienti oggetto della ricerca, prescindendo dal fatto che fosse ipotizzabile oppure no una causa alternativa di sincope. zioni cardiache predisponenti (quali bradi In 205 pazienti non c’era una spie- o tachiaritmie o stenosi aortiche) e di co- gazione chiara della sincope ma grazie loro in cui non si identifica una causa allo studio è stata riscontrata in 52 di loro plausibile della perdita di coscienza. l’embolia polmonare. Negli altri 355, i cli- Benchè sia noto che la sincope nici erano convinti di aver trovato altra può essere provocata da un’embolia pol- spiegazione alla sincope e non embolia monare EP (da sola od associata con polmonare, in 45 di loro è stata dimostra- trombosi venose profonde degli arti), non ta invece l’embolia polmonare in atto. si conosceva prima di questo studio la reale frequenza di EP in pazienti con sincope, per questo i medici raramente la sospettavano in questi pazienti. Ma la precoce diagnosi e cura quasi sempre diventa decisiva per favorire la sopravvivenza del paziente, dato che l’EP è una condizione grave e potenzialmente fatale. 6 L’EMBOLIA POLMONARE E’ CAUSA PREVALENTE DI SINCOPE PERDITA DI COSCIENZA - LO CONFERMA UNO STUDIO ITALIANO polmonare, che sommata a quella già riconoscibile, diventa in 2/3 dei pazienti che afferiscono ai Pronti Soccorso, causa certa di sincope. Il NEJM - The New England Journal of Medicine è tra le più prestigiose pubblicazioni di medicina al mondo. Entro le 48 ore dal ricovero in ben 97 pazienti è stata riscontrata l’EP - il 17.3% delle 560 persone oggetto della ricerca. L’embolia polmonare era grave in 61 pazienti e in 36 di più limitata entità. La precocità della diagnosi nei pazienti giunti al Pronto Soccorso ha consentito una tempestiva terapia salvavita. Gli articoli pubblicati settimanalmente, sono fortemente selezionati da specialisti di livello internazionale. Edito dalla Massachusetts Medical Society, pubblica in lingua inglese ed ha il più alto fattore di impatto. E’ la più antica rivista di medicina al mondo e pubblica da oltre due secoli. Sul sito della rivista è visibile anche In conclusione quando non esista altra spiegazione all’episodio sincopale, è ora dimostrata la frequenza di embolia il video della www.nejm.org/ scoperta http:// 7 L’EMBOLIA POLMONARE E’ CAUSA PREVALENTE DI SINCOPE PERDITA DI COSCIENZA - LO CONFERMA UNO STUDIO ITALIANO da sx dr.ssa Sofia Barbar, prof. Paolo Prandoni, dr.ssa Franca Bilora, dr. Ezio Zanon Centri partecipanti Embolia polmonare Incidenza di TEV: 100-200 casi per 100.000 abitanti/anno Padova: P. Prandoni, S. Barbar, I. Di Pasquale, L. Filippi, M.J. Fabià, A. Scudeller, F. Bilora Roma: M. Ciammaichella, R. Maida, A. Ulissi, G. De Paola Camposampiero: M. Perlati, S. Barbar Livorno: N. Mumoli, J. Vitale, S. Sabatini, F. Malvaldi Terza malattia cardiovascolare in ordine di frequenza Faenza/Ravenna: E. Bucherini, E. Carioli Castelfranco Veneto: A. Visonà, B. Zalunardo Piacenza: D. Imberti, R. Benedetti In Europa circa 370.000 decessi legati all’EP ogni anno Cosenza: C. Bova, A. Noto Roma 2: F. Violi La precoce diagnosi e terapia riduce la mortalità del 75% Udine: G. Barillari Varese: W. Ageno Un ringraziamento sentito al Prof. Prandoni, ai Dott.i Ezio Zanon, Franca Bilora, Sofia Barbar, viene espresso dal dr. Luciano Flor direttore generale dell’Azienda Ospedaliera che riconosce l’elevata preparazione scientifica dei ricercatori universitari che ha consentito di raggiungere risultati a livello internazionale, auspicando possano tradursi in pratica per il bene di tutti. 8 SALVATI DUE NEONATI CON ECMO MOBILI SINERGIA TRA GLI OSPEDALI DI PADOVA TREVISO E UDINE Team del trasporto per l’emergenza neonatale di Padova Ore 9 arriva alla terapia intensiva neonatale dell’Azienda Ospedaliera di Padova – diretta dal prof. Eugenio Baraldi, una richiesta urgente di consulenza da parte della neonatologia di Udine per una neonata di 3 giorni con grave insufficienza respiratoria causata da inalazione massiva di meconio alla nascita. La bambina era già in ventilazione meccanica massimale e, ciò nonostante, l’ossigenazione del sangue non era adeguata. La gravità della situazione dava indicazione al posizionamento immediato di una circolazione extracorporea a membrana (ECMO ExtraCorporeal Menbrane Oxygenation), tecnica di circolazione extracorporea utilizzata per ristabilire un’ adeguata ossigenazione. Padova è attrezzata da anni e con un team del trasporto neonatale l’unità mobile ECMO composta dal cardiochirur- go pediatra Dr. Massimo Padalino, dal neonatologo Dr. Daniele Trevisanuto dal tecnico perfusionista Dario Fichera e dall’infermiera neonatale Laura Brombin con il supporto del 118 e della Croce Verde parte per Udine. Presso l’Ospedale di Udine, la neonata è stata posta in circolazione extracorporea e quindi trasferita a Padova. Ore 14 dello stesso giorno, arriva una nuova telefonata dall’Ospedale di Treviso per un caso simile di grave aspirazione di meconio in neonato di 2 giorni già in ventilazione meccanica massimale. Nell’arco di poche ore, c’era la necessità di posizionamento di due ECMO neonatali in Ospedali esterni. Non essendo ancora rientrata la prima equipe da Udine, ne è stata organizzata un’altra d’urgenza, grazie alla tempestività della direzione ospedaliera di Padova. 9 SALVATI DUE NEONATI CON DUE ECMO MOBILI GRANDE SINERGIA TRA PADOVA TREVISO E UDINE Il Prof. Baraldi, direttore della Terapia Intensiva Neonatale (in foto) in men che non si dica ha coordinato un nuovo team di trasporto neonatale con la seconda unità mobile ECMO - composto dal cardiochirurgo Dr. Vladimiro Vida, dal neonatologo Dr.ssa Paola Lago, dal perfusionista Agostino Ebraico e dall’ infermiere neonatale Gabriele Pennisi che è partito per l’Ospedale di Treviso dove il bambino è stato posto in circolazione extracorporea e trasportato a Padova. I 2 neonati dimessi dalla Neonatologia di Padova sono ritornati negli ospedali di Udine e Treviso, in buone condizioni generali cioè respiravano autonomamente per il follow-up, ora sono stati dimessi dagli Ospedali di Udine e di Treviso e entrambi a casa sono in braccio ai loro genitori. La gestione delle due emergenze è stata effettuata con successo dalla Cardiochirurgia Pediatrica diretta dal Prof. Giovanni Stellin e dalla Terapia Intensiva Neonatale diretta dal Prof. Eugenio Baraldi che raggiunto afferma: “E’ una storia a lieto fine. E’ sempre emozionante poter ridare in braccio ai genitori un neonato che aveva rischiato la vita. Cio’ che mi riempie di orgoglio è, senza dubbio, la professionalità dei medici e delle infermiere del nostro reparto, ma soprattutto l’entusiasmo, la passione e la dedizione per quanto è stato fatto. Questo lavoro con i neonati va al di là di ogni orario e carico di lavoro, per questo ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’operazione”. La sindrome da aspirazione di meconio grave ha una prevalenza di circa l’1% dei neonati e in alcuni casi è talmente grave da richiedere l’ECMO. Si associa ad una mortalità del 15-20%. Per questa patologia, in un’area come il nord-est, ci si possono aspettare 2-3 casi all’anno con necessità di ECMO. Nell’anno 2015 si erano verificati 2 casi analoghi (ma non nello stesso giorno!) e i neonati erano stati trasportati a Padova dallo stessa equipe della Cardiochirurgia Pediatrica e della Neonatologia padovana con unità mobile ECMO. In Italia vi sono 3 centri (Roma, Genova e Padova) che sono dotati di trasporto neonatale con unità mobile ECMO in grado di far fronte all’urgenza di gravi insufficienze respiratorie acute del neonato. Il servizio di trasporto per l’emergenza neonatale (STEN) di Padova operativo H24 tutti i giorni dell’anno, è coordinato dal Dr. Daniele Trevisanuto, ed effettua oltre 200 trasporti all’anno, per la maggior parte neonati prematuri. 10 SALVATI DUE NEONATI CON DUE ECMO MOBILI GRANDE SINERGIA TRA PADOVA TREVISO E UDINE ULSS 9 di Treviso - Terapia Intensiva Neonatale (TIN) Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine Dott. Luigi Cattarossi – Direttore Patologia Neonatale che aveva in cura il bimbo di Udine: ”La nostra collaborazione con l’equipe di Padova ancora una volta si è dimostrata efficace, questo è il secondo caso che trattiamo insieme, ed entrambi i neonati hanno avuto un esito favorevole. Il piccolo che ci è stato ritrasferito da Padova sta bene ed è andato a casa alcuni giorni fa. E’ stato un esito favorevole che ci ha riempito di soddisfazione e che ha dimostrato ancora una volta che la collaborazione tra centri di alto livello è sempre vincente.” Dott.ssa Nadia Battajon ci comunica: “Ci è stata trasferita da un altro ospedale una neonata con una importante insufficienza respiratoria, fin da subito le sue condizioni generali sono apparse gravi, le terapie farmacologiche e ventilatorie a disposizione sono risultate insufficienti per garantire una adeguata ossigenazione tissutale. Pertanto si è resa da subito evidente la necessità di sottoporre la piccola a circolazione extracorporea ECMO. Contattato il Servizio Trasporto Neonatale (STEN) di Padova attrezzato, è stata organizzata rapidamente l’equipe sanitaria, costituita dal personale stesso dello STEN , da un cardiochirurgo e da un tecnico dell’emodinamica. Al loro arrivo tutto era pronto per avviare questa procedura ed in poche ore la piccola è stata trasferita a Padova. Quattro equipe sanitarie, provenienti da due diversi ospedali, hanno collaborato insieme allo stesso fine: dare alla piccola l’unica possibilità di sopravvivenza. E’ stato fatto un ottimo lavoro di squadra con grande intesa e efficienza. Nonostante la dovuta preoccupazione e trepidazione, tutto il personale ha gioito per l’esito del proprio impegno professionale e umano. Un grazie sentito va a tutto il personale infermieristico della TIN di Treviso per aver lavorato con grande competenza, efficienza e dedizione. Inoltre uno speciale ringraziamento va a tutte le persone che in quella giornata non hanno esitato a lasciare le proprie attività, al di fuori dell’orario di lavoro, per mettere a disposizione professionalità e preparazione, riuscendo a ridare futuro e fiducia ad una famiglia intera. 11 MALTRATTAMENTO E ABUSI SUI BAMBINI QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA Le foto inserite in questo articolo ci sono state gentilmente offerte da Terre des Hommes Si è svolta il 15 novembre 2016 alla presenza del Presidente Pietro Grasso, presso la Biblioteca Giovanni Spadolini del Senato della Repubblica a Roma, la conferenza stampa di presentazione del dossier “Maltrattamento e abuso sui bambini: una questione di salute pubblica”. Pietro Grasso Presidente Senato L’indagine è stata promossa dalla fondazione Terre des Hommes e cinque ospedali italiani riuniti nella prima Rete Nazionale di eccellenze ospedaliere per il contrasto della violenza sui bambini: Torino, Milano, Padova, Firenze, Bari, vi hanno partecipato. La violenza sui bambini, e le sue conseguenze mediche e sociali devono essere riconosciute quale problema che attiene alla sfera della Salute Pubblica e come tale deve essere indagato e diagnosticato. 12 MALTRATTAMENTO E ABUSI SUI BAMBINI QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA I bambini che ne sono vittime devono essere assistiti con strumentazioni all’avanguardia e metodologie evolute, come quelle usate per le altre patologie pediatriche gravi. Con oltre 3.000 casi di bambini presi in carico dal 2011 al 2015 per una o più forme di maltrattamento, di età media di 7 anni e con una prevalenza di bambine, questa rete di strutture sanitarie altamente specializzate propone oggi, per la prima volta, la condivisione di alcuni modelli d’intervento di successo nella diagnosi della violenza sui bambini e nella presa in carico e cura delle piccole vittime e, insieme a Terre des Hommes, formula 4 raccomandazioni chiave descritte in chiusura di questo articolo, per le Regioni, gli Ospedali, le Università e il Governo. Oltre a chiedere che ogni Regione disponga di un Centro Ospedaliero pediatrico specializzato nel maltrattamento, dotato di equipe multidisciplinari e attrezzature che permettano una diagnosi differenziale completa, la nuova Rete auspica che la diagnostica del child abuse diventi materia universitaria e che il maltrattamento sui bambini venga inserito nel Piano Nazionale di Prevenzione Sanitaria. “L’impegno di Terre des Hommes nel contrasto della violenza sui bambini segna oggi un importante passo in avanti, grazie alla preziosa partnership con queste eccellenze ospedaliere”, dichiara Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes. “Dopo le indagini per quantificare il numero di minori maltrattati in Italia presi in carico dai Servizi Sociali e il costo sociale della mancata prevenzione della violenza, questo nuovo lavoro torna a confermare l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del maltrattamento in un’ottica specificamente sanitaria. Vogliamo portare all’attenzione delle istituzioni il prezioso lavoro che viene quotidianamente svolto da strutture in prima linea nella diagnostica del maltrattamento e favorire la condivisione delle loro metodologie nel resto d’Italia”. "La nostra esperienza ci conferma che il lavoro multidisciplinare, in questo campo, è importante per individuare e gestire i casi in modo più efficiente”, dichiarano Luca Gastaldo, Dirigente Medico, e Antonio Francesco Urbino, Direttore dell’Ambulatorio Bambi, Torino. Altro aspetto fondamentale è la precocità della diagnosi di maltrattamento, che ci permette di interrompere meccanismi “dannosi dal punto di vista fisico – come ad esempio nella Shaken Baby Syndrome - e psicologico sul bambino, prevenendone le gravi conseguenze che ne possono derivare in futuro. Federica Giannotta di Terre des Hommes e Luca Castaldo dirigente medico di Torino Resta inoltre fondamentale l’immediata tutela dell’integrità fisica e della sicurezza del minore, mediante interventi in urgenza”. 13 MALTRATTAMENTO E ABUSI SUI BAMBINI QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA “Il nostro centro è nato per sostenere sotto tutti i punti di vista (sociale, sanitario, psicologico e legale) donne e minori vittime di violenza. Oltre il 59% dei 895 minori assistiti dal nostro centro dal 2011 al 2015 sono stati vittime di abusi sessuali, il 31% di abuso psicoemozionale e il 23% di violenza assistita”, spiegano Alessandra Kustermann, ginecologa e direttrice del centro SVSeD di Milano e Lucia Romeo, Pediatra (in foto a dx). “Tra gli intenti principali della struttura c’è anche quello della formazione di medici di famiglia e pediatri di libera scelta, che sono a più stretto contatto con le vittime, perché possano individuare le situazioni di rischio e prevenire il maltrattamento sui bambini. Per questo - continuano - abbiamo promosso insieme a Terre des Hommes il primo corso post universitario in diagnostica del Child Abuse nel 2014”. Un momento partecipato del Simposio “Solo negli anni recenti, le acquisizioni sul neurosviluppo e sulla crescita del bambino hanno messo in luce come il maltrattamento, soprattutto nei primi mesi e anni di vita, alteri in modo profondissimo e, almeno per una parte, irreversibile i normali meccanismi di sviluppo, in modo tale da determinare la formazione di un organismo che è strutturalmente diverso e che funzionerà, anche a distanza, in modo anomalo”, afferma Paola Facchin, Responsabile del Centro Regionale per la Diagnostica del Bambino Maltrattato di Paola Facchin Azienda Ospedaliera Padova Padova. “Le evidenze di queste alterazioni strutturali – continua la prof.ssa Facchin - sono drammatiche nel momento in cui si utilizzando le tecnologie avanzate come si fa per altre patologie pediatriche gravi. Queste alterazioni sono presenti in qualsiasi tipo di maltrattamento sia che si usi violenza fisica (Shaken Baby Syndrome) o emotiva (violenza assistita), sia che si somministrino precocemente droghe o sostanze (Chemical Abuse), sia che non si diano le stimolazioni ambientali necessarie (Neglect). Fare presto la diagnosi di maltrattamento e del danno strutturale del singolo caso e iniziare subito trattamenti specifici è indispensabile per modificare la vita futura di questi bambini e del loro essere futuri giovani adulti”. 14 MALTRATTAMENTO E ABUSI SUI BAMBINI QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA "Da anni il Meyer si prende cura dei minori vittime di abuso sessuale e maltrattamento attraverso il servizio GAIA, un'equipe multidisciplinare formata da diversi professionisti”, dichiara Stefania Losi, pediatra e responsabile del servizio GAIA, Firenze. “Accanto alle problematiche di cui ci siamo occupati all'inizio della nostra attività, abbiamo via via ampliato il nostro raggio di azione per dare risposta a tutte le forme di maltrattamento che sono emerse e rilevate negli anni: dalla diagnosi della sindrome del bambino scosso al chemical abuse, alla violenza assistita in ambito domestico, dal cyberbullismo alla valutazione di patologie psichiatriche, spesso frutto di uno stress post-traumatico dovuto ad esperienza di abuso sessuale e/o maltrattamento subiti". Stefania Losi Pediatra Firenze “GIADA dal 2000 si occupa di violenza all’infanzia, con la consapevolezza che i sintomi somatici nel corso dell’infanzia, spesso esprimono sofferenze che non hanno parole. I nostri dati fotografano la realtà di un’infanzia trascurata, sola e di genitori distanti, spesso intrappolati in conflitti coniugali, che rendono i figli invisibili. Gli esiti della violenza assumono forme diversificate, in base allo stadio evolutivo delle vittime” racconta Maria Grazia Foschino, Responsabile del Servizio di Psicologia- GIADA, Bari. “Un fenomeno nuovo per l’area sanitaria sono le violenze perpetrate in rete il cui confronto in questi ultimi anni, ci ha consentito di introdurre nel nostro Centro, nuove modalità operative. L’incontro in Pronto Soccorso con Silvia, 13 anni, per una crisi lipotimica a scuola, ci ha introdotto in una piazza virtuale devastante e persecutoria. Una diagnosi esplicativa rivelava una condizione post traumatica perché vittima di “sexting” da parte dell’ex fidanzato coetaneo. Maria Grazia Foschino Bari L’affiancamento alla Polizia Postale nell’ascolto dei ragazzi coinvolti ci ha consentito di comprendere l’entità del fenomeno portandoci a strutturare anche il programma di prevenzione regionale delle violenze online “Teen Explorer” che in 3 anni ha coinvolto 10.402 ragazzi di scuole medie di I e II grado e 619 insegnanti.” 15 MALTRATTAMENTO E ABUSI SUI BAMBINI QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA Luciano Flor, direttore generale dell’A.O. di Padova intervenuto ai lavori “Il maltrattamento è inserito nei Livelli Essenziali d’Assistenza da tempo, tuttavia la risposta organizzativa è quasi esclusivamente riferita alla dimensione psico-sociale del problema”, afferma Luciano Flor, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, intervenuto in rappresentanza dell’Assessore Luca Coletto, che è stato il coordinatore degli Assessori alla Sanità presso la Commissione Salute e che attualmente è Presidente dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas). “Le nuove acquisizioni scientifiche sull’argomento - continua Flor - riportano invece saldamente il problema del maltrattamento all’interno degli aspetti clinici. Per tale motivo si richiedono urgentemente adeguate azioni di programmazione regionale basate sulla costituzione di reti hub-spoke, anche ospedaliere, regionali e interregionali con un approccio del tutto analogo a quello che già si sta seguendo per le malattie rare”. 16 MALTRATTAMENTO E ABUSI SUI BAMBINI QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA IN 5 OSPEDALI ITALIANI, 3 MILA BAMBINI VITTIME DI MALTRATTAMENTO IN 5 ANNI. LA FOTOGRAFIA DEL DOSSIER TERRE DES HOMMES L’Indagine oggetto del Dossier ha toccato un bacino di utenza pari a 4,4 milioni di minori e benché non sia uno studio di natura quantitativa (quindi non si propone di dare una dimensione epidemiologica del fenomeno) offre una fotografia qualitativa interessante e nuova del fenomeno. I Centri coinvolti nell’indagine sono differenti, per natura, struttura e prassi di intervento, però tutti intercettano quotidianamente le varie tipologie di maltrattamento: maltrattamento fisico, trascuratezza grave, abuso sessuale, sindrome di Munchausen per procura, abuso psicoemozionale, violenza assistita e bambino conteso. Nell’ultimo quinquennio sono stati circa 3.000 i bambini vittime di violenza intercettati dai 5 Centri e a vario titolo presi in cura. Emma d’Aquino - TG1 ha condotto l’evento Le vittime sono in maggioranza bambine e l’età media dei casi trattati dagli Ospedali partner è di circa 7 anni. Il maltrattamento è stato rilevato in tutte le fasce di età e spesso è contemporaneamente presente in forme diverse, (il maltrattamento multiplo infatti raggiunge circa il 30% delle vittime intercettate dai Centri negli anni). Oltre alle forme di maltrattamento più comuni e note, sono emerse forme di violenza pressoché sconosciute ai non addetti ai lavori e sulle quali invece Terre des Hommes e i suoi partner ritengono sia necessario pianificare estese campagne d’informazione e sensibilizzazione sia presso le istituzioni che per il grande pubblico. Tra queste ci sono il chemical abuse e la shaken baby syndrome che colpiscono proprio i bambini in tenerissima età. Momenti del Simposio 17 MALTRATTAMENTO E ABUSI SUI BAMBINI QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA LE RACCOMANDAZIONI EMERSE PER UNA RISPOSTA EFFICACE AL MALTRATTAMENTO SUI MINORI v Ogni Regione disponga di un Centro ospedaliero pediatrico referente per il territorio con specifica struttura ed expertise in materia v Ciascun Centro sia dotato di equipes multidisciplinari e specializzate con dotazioni strumentali e facilities che permettano una diagnosi differenziale completa v Il Maltrattamento e abuso all’infanzia diventi materia di studio nel curriculum della Facoltà di Medicina e Chirurgia v Il Maltrattamento sui bambini venga inserito nel Piano Nazionale di Prevenzione Sanitaria. il Dossier sul “Maltrattamento e abuso sui bambini: una questione di salute pubblica” è disponibile su: http://www.terredeshommes.it/dnload/ Dossier_Maltrattamento_e_Abuso_sui_bambini_2016.pdf 18 Informasanità