REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA Ufficio Stampa tel 049 8213923 cell 335 7273890 e-mail [email protected] COMUNICATO STAMPA, 16 Gennaio 2015 NEONATO SALVATO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DEI PRESTIGIOSI OSPEDALI DI PADOVA E UDINE Un piccolo paziente appena nato è stato salvato ed è ritornato a casa tra le braccia dei suoi giovani genitori, con la prospettiva di una vita normale, grazie alla tempestiva collaborazione tra Padova e Udine. In un piovoso sabato pomeriggio, la Cardiochirurgia Pediatrica in collaborazione con la Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ha messo a frutto la propria professionalità consentendo ad un piccolo neonato di sopravvivere grazie al posizionamento dell’assistenza ECMO fin dal viaggio, per il trasferimento dall’Ospedale di Udine a quello di Padova. Dopo una chiamata emergente dell'Ospedale di Udine per un neonato di soli due giorni a rischio di vita per inalazione da meconio che aveva solo una possibilità di sopravvivere non rispondendo alle cure convenzionali massimali (l'inalazione da meconio è un evento connatale che comporta aspirazione di liquido amniotico da parte del feto e che dopo la nascita si manifesta come polmonite chimica grave e ostruzione meccanica dei bronchi, se non trattato causa rapida morte per asfissia o danni neurologici permanenti) - i medici della Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine hanno chiesto all’Azienda Ospedaliera di Padova l’impianto dell’ECMO o ExtraCorporeal Membrane Oxygenation - Ossigenazione Extracorporea a Membrana. Il team “ECMO neonatale” patavino, che si è precipitato verso la città friulana con al seguito un cardiochirurgo pediatra, un neonatologo, un perfusionista e gli infermieri della patologia neonatale, ha potuto posizionare il neonato durante il viaggio in ambulanza attrezzata con assistenza Ecmo trasferendolo, collegato alla macchina, da Udine a Padova. L’ECMO è una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza respiratoria o cardiaca acuta severa, potenzialmente reversibile ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale massimale. L'ECMO è un supporto vitale, non terapeutico. Infatti, grazie alla circolazione extracorporea, permette di vicariare la funzione dei polmoni e/o del cuore mantenendoli a riposo durante il loro recupero funzionale. Padova ha un’esperienza ventennale nel trattamento ECMO con importanti risultati ed è da anni centro di riferimento delle Tre Venezie anche per questa tecnica, sia per gli adulti con cardiopatie acquisite o congenite, che per i neonati prematuri. I progetti "Hub and Spoke" vedono l’équipe ECMO recarsi negli ospedali periferici per la stabilizzazione dei pazienti a rischio di vita, il posizionamento dell'ECMO d'emergenza e il successivo trasporto presso l'ECMO Center (Hub) di riferimento. Affinché i pazienti possano veramente giovare di questo trattamento estremamente invasivo e rischioso (è un vero intervento cardiochirurgico), è necessaria un’altissima preparazione tecnica e culturale e un grande lavoro di team che a Padova esiste. Il neonato in difficoltà, assistito dall’ECMO già a Udine, trasferito a Padova senza complicanze, è stato trattato per 3 giorni in ECMO presso la struttura sanitaria patavina, Terapia Intensiva Post Operatoria della Cardiochirurgia Pediatrica grazie alla stretta collaborazione tra Cardiochirurghi Pediatri e Neonatologi del Dipartimento per la Salute della Donna e del Bambino e Tecnici Perfusionisti. Il bambino è stato quindi ritrasferito a Udine dove dopo le cure, è stato recentemente dimesso in ottime condizioni. Visto si autorizza la diffusione ai Media – Il Capo Ufficio Stampa dr.ssa Luisella Pierobon