Neonato salvato a Padova e Udine

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REGIONE DEL VENETO
AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
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COMUNICATO STAMPA, 16 Gennaio 2015
NEONATO SALVATO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DEI
PRESTIGIOSI OSPEDALI DI PADOVA E UDINE
Un piccolo paziente appena nato è stato salvato ed è ritornato a casa tra le braccia dei
suoi giovani genitori, con la prospettiva di una vita normale, grazie alla tempestiva
collaborazione tra Padova e Udine.
In un piovoso sabato pomeriggio, la Cardiochirurgia Pediatrica in collaborazione con la
Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ha messo a frutto la propria
professionalità consentendo ad un piccolo neonato di sopravvivere grazie al
posizionamento dell’assistenza ECMO fin dal viaggio, per il trasferimento dall’Ospedale di
Udine a quello di Padova.
Dopo una chiamata emergente dell'Ospedale di Udine per un neonato di soli due giorni a
rischio di vita per inalazione da meconio che aveva solo una possibilità di sopravvivere non rispondendo alle cure convenzionali massimali (l'inalazione da meconio è un evento
connatale che comporta aspirazione di liquido amniotico da parte del feto e che dopo la
nascita si manifesta come polmonite chimica grave e ostruzione meccanica dei bronchi, se
non trattato causa rapida morte per asfissia o danni neurologici permanenti) - i medici
della Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine hanno chiesto
all’Azienda Ospedaliera di Padova l’impianto dell’ECMO o ExtraCorporeal Membrane
Oxygenation - Ossigenazione Extracorporea a Membrana.
Il team “ECMO neonatale” patavino, che si è precipitato verso la città friulana con al
seguito un cardiochirurgo pediatra, un neonatologo, un perfusionista e gli infermieri della
patologia neonatale, ha potuto posizionare il neonato durante il viaggio in ambulanza
attrezzata con assistenza Ecmo trasferendolo, collegato alla macchina, da Udine a
Padova. L’ECMO è una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di
rianimazione per trattare pazienti con insufficienza respiratoria o cardiaca acuta severa,
potenzialmente reversibile ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico
convenzionale massimale. L'ECMO è un supporto vitale, non terapeutico. Infatti, grazie
alla circolazione extracorporea, permette di vicariare la funzione dei polmoni e/o del cuore
mantenendoli a riposo durante il loro recupero funzionale.
Padova ha un’esperienza ventennale nel trattamento ECMO con importanti risultati ed è
da anni centro di riferimento delle Tre Venezie anche per questa tecnica, sia per gli adulti
con cardiopatie acquisite o congenite, che per i neonati prematuri.
I progetti "Hub and Spoke" vedono l’équipe ECMO recarsi negli ospedali periferici per la
stabilizzazione dei pazienti a rischio di vita, il posizionamento dell'ECMO d'emergenza e il
successivo trasporto presso l'ECMO Center (Hub) di riferimento. Affinché i pazienti
possano veramente giovare di questo trattamento estremamente invasivo e rischioso (è
un vero intervento cardiochirurgico), è necessaria un’altissima preparazione tecnica e
culturale e un grande lavoro di team che a Padova esiste.
Il neonato in difficoltà, assistito dall’ECMO già a Udine, trasferito a Padova senza
complicanze, è stato trattato per 3 giorni in ECMO presso la struttura sanitaria patavina,
Terapia Intensiva Post Operatoria della Cardiochirurgia Pediatrica grazie alla stretta
collaborazione tra Cardiochirurghi Pediatri e Neonatologi del Dipartimento per la Salute
della Donna e del Bambino e Tecnici Perfusionisti.
Il bambino è stato quindi ritrasferito a Udine dove dopo le cure, è stato recentemente
dimesso in ottime condizioni.
Visto si autorizza la diffusione ai Media – Il Capo Ufficio Stampa dr.ssa Luisella Pierobon
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