Tumori dell’orecchio
Giorgio Romanelli DMV, DECVS
TUMORI DELLA PINNA
CARCINOMA SQUAMOSO FELINO DELLA PINNA
Maggior rischio in aree geografiche assolate, gatti bianchi con 14.3% di rischio maggiore
rispetto a gatti d’altri colori.
Nessun legame con FeLV e FIV
Processo di carcinogenesi indotto dalla radiazione ultravioletta con acquisizione di
crescita autonoma, insensibilità ai segnali anticrescita e resistenza all’apoptosi. E’ stata
stabilita una mutazione del gene oncosoppressore p53 ed in due studi, l’81,8% ed il 50%
dei pazienti evidenziava mutazione di tale gene, così com’Ë stato evidenziata una p53
mutante in pazienti cheratosi attinica preneoplastica.
COMPORTAMENTO BIOLOGICO
Lesioni premaligne come zone d’iperemia, eritema, crosta ed ulcera; istologicamente la
cheratosi attinica è composta di cheratinociti reattivi che possono invadere il sottocute.
Dopo accumulo di danno al DNA conseguente all’irradiazione solare la cheratosi attinica
progredisce verso il CSC.
Circa il 15% neoplasie in più siti
TRATTAMENTO
Criochirurgia
Non permette la valutazione dei margini. Usata per lesioni superficiali (<5mm) e non
invasive. 100% efficace in 12 gatti
Trattamento fotodinamico
Iniezione EV di un agente fotosensibilizzante (alluminio ftalocianina tetrasulfonato).
L’agente è attivato nel momento in cui assorbe la luce di una corretta lunghezza d’onda.
Dopo l’attivazione, l’agente fotosensibilizzante interagisce con l’ossigeno con la
formazione di radicali liberi citotossici.
In 3 casi risposte eccellenti nel 100% ma recidiva nel giro di 18 mesi.
In 2 casi trattati con un fotosensibilizzante topico (acido 5-aminolevulinico) 1 risposta
completa ed 1 parziale.
Chemioterapia
Locale per lesioni del planum e generale per lesioni auricolari, palpebrali e del planum.
Protocolli a base di bleomicina e carboplatino. Risultati non riportati
Trattamento chirurgico
Trattamento più comune ed efficace, semplice, efficace ed esteticamente accettabile.
L’amputazione della pinna da eccellenti risultati in termine di tempo libero da malattia e
sopravvivenza (681 e 799 gg).
Amputazione della pinna ed otostomia laterale in caso di neoplasie non profonde che
risparmiano la base dell’orecchio ed il condotto uditivo esterno.
Ablazione totale del canale con/senza bullotomia laterale (TECA/LBO) in pazienti con
neoplasie molto invasive e profonde.
MASTOCITOMA CANINO DELLA PINNA
Il mastocitoma della pinna sembra essere particolarmente maligno. In 24 casi, il 42.8%
aveva linfonodi positivi. 10 cani erano vivi alla fine dello studio e 11 erano morti per
cause correlate alla neoplasia
TUMORI DEL CONDOTTO UDITIVO ESTERNO
Poco comuni (0,08 - 0,17% di tutti i tumori). Maggior rischio nei Cocker Spaniels per
carcinoma ed adenoma ceruminoso. Sono segnalati anche carcinoma squamocellulare e
papilloma. Meno comunemente melanoma, basalioma ed istiocitoma.
Specie
Numero
% maligni
% benigni
Cane
81
59
41
Gatto
64
88
12
TUMORI DELLE GHIANDOLE CERUMINOSE
Originano dalle ghiandole ceruminose che sono ghiandole sudoripare modificate.
Specie
Adenocarcinoma
Adenoma
Misti
% maligni
% benigni
Cane
38
23
1
61
39
Gatto
43
19
0
70
30
Diagnosi
Otoscopia (+/- biopsia), radiologia (?), TC e RMN.
Trattamento
Sempre TECA/LBO. La chirurgia conservativa è seguita da una percentuale inaccettabile
di recidive.
Radioterapia
5 cani e 6 gatti con tumore incompletamente asportato. Il 55% dei pazienti erano vivi ad 1
anno con sopravvivenza media di 39,5 mesi. Si evidenziava inoltre che pazienti con
neoplasia confinata all’orecchio esterno avevano una prognosi migliore di quelli con
interessamento dell’orecchio medio.
Prognosi
Considerando tutte le neoplasie del condotto uditivo esterno, la sopravivenza media è >58
mesi nel cane e di 11.7 mesi nel gatto.
Tumore infiltrativo, segni neurologici, CSC, invasione linfatica e venosa correlate a
prognosi peggiore.
Carcinoma ceruminoso
Gatto = 22
Periodo libero da
malattia (mesi)
% recidiva
% sopravvivenza
ad 1 anno
TECALBO
42
25
75
Resezione laterale
10
66.7
33.3
Cane = 11
Follow-up medio
(mesi)
% recidiva
Tempo alla recidiva
(mesi)
TECALBO
36 (8-72)
0
0
Resezione laterale
4 (3-9)
75
4-9
POLIPI INFIAMMATORI
Lesioni non neoplastiche che originano dall’epitelio dell’orecchio medio, della tuba
d’Eustachio e della faringe.
Istologicamente composti di tessuto fibrovascolare ricoperto d’epitelio squamoso o
cigliato ed infiltrato da cellule infiammatorie miste.
I polipi possono estendersi nel rinofaringe attraverso la tuba d’Eustachio o nell’orecchio
esterno attraverso il timpano.
Spesso sequela di una malattia respiratoria e solitamente sono colpiti gatti giovani.
In 2 studi sono stati trovati calicivirus in polipi infiammatori ma in uno studio recente
usando PCR e PCR a trascriptasi inversa, nessuno dei 41 polipi esaminati conteneva
calicivirus o herpesvirus-1.
Segni clinici
Segni di malattia respiratoria (starnuti, stertore, scolo nasale, dispnea, disfagia), d’otite
media/interna (perdita d’equilibrio, piegamento della testa, nistagmo, sindrome di Horner)
e d’otite esterna (massa visibile, otorrea, scuotimento).
Diagnosi
Visualizzazione del polipo diretta o mediante otoscopia, radiologia diretta (LL, DV e a
bocca aperta), TC e RMN.
Trattamento
Rimozione mediante trazione. L’uso dei corticosteroidi è controverso.
Bullotomia ventrale in tutti i casi in cui ci sia interessamento della bolla timpanica.
Prognosi
Eccellente se il polipo è completamente rimosso. In 22 gatti, 13 (59%) non hanno avuto
recidiva e 9 sono stati trattati con seconda chirurgia. I gatti con polipi rinofaringei hanno
avuto 4 volte maggiore possibilità di essere curati con sola trazione rispetto a quelli
auricolari.
Nessun gatto trattato con trazione e recidiva ha avuto recidiva.
In un altro studio, su 14 gatti trattati mediante trazione-avulsione, c’è stata recidiva in 5 su
9 gatti con alterazioni della bolla ma in nessun gatto con bolle normali.
TUMORI DELL’ORECCHIO MEDIO
Raramente riportati. Spesso invasione da parte di neoplasie dell’orecchio esterno.
Un particolare tumore, esclusiva dell’orecchio medio è il colesteatoma, neoplasia
composta di una matrice d’epitelio squamoso stratificato cheratinizzato che può essere
congenito od acquisito.
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